Bondronat - Ev 1fl 6mg/6ml

Dettagli:
Nome:Bondronat - Ev 1fl 6mg/6ml
Codice Ministeriale:036570036
Principio attivo:Sodio Ibandronato Monoidrato
Codice ATC:M05BA06
Fascia:H
Prezzo:384.28
Produttore:Roche Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi

Denominazione

BONDRONAT 6 MG CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

Formulazioni

Bondronat - Ev 1fl 6mg/6ml

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazione.

Principi attivi

Acido ibandronico (come sodio monoidrato).

Eccipienti

Sodio cloruro; acido acetico (99%); sodio acetato; acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Prevenzione degli eventi scheletrici (fratture patologiche, complicanze ossee che richiedono l'uso della radioterapia o della chirurgia) in pazienti affette da tumore della mammella e metastasi ossee; trattamento dell'ipercalcemia indotta da tumori con o senza metastasi.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; ipocalcemia.

Posologia

La terapia con il medicinale deve essere iniziata solamente da medici esperti nel trattamento dei tumori. Prevenzione degli eventi scheletrici in pazienti affette da cancro alla mammella e metastasi ossee: il dosaggio raccomandato per la prevenzione degli eventi scheletrici in pazienti affette da cancro alla mammella e metastasi ossee e' di 6 mg per iniezione endovenosa somministrati ogni 3-4 settimane. La dose deve essere infusa nell'arco di almeno 15 minuti. Un tempo di infusione inferiore (ad es. 15 minuti) deve essere utilizzato solamente in pazienticon una funzionalita' renale normale o con insufficienza renale lieve . Non vi sono dati disponibili che sostengano l'utilizzo di un tempo di infusione inferiore nei pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 50 ml/min. Trattamento dell'ipercalcemia indotta da tumori: prima del trattamento con il farmaco reidratare il paziente con una soluzione 9 mg/ml di cloruro di sodio (0,9%). Vanno considerati sia lagravita' dell'ipercalcemia sia il tipo di tumore. In generale, pazien ti con metastasi osteolitiche richiedono dosi inferiori rispetto ai pazienti con ipercalcemia di tipo umorale. Nella maggior parte dei pazienti con grave ipercalcemia (calcemia corretta per i valori di albumina>=3 mmol/l o >=12 mg/dl), 4 mg costituiscono una dose singola adeguat a. Nei pazienti con moderata ipercalcemia (calcemia corretta per i valori di albumina <3 mmol/l o <12 mg/dl), 2 mg costituiscono un dosaggioefficace. La piu' alta dose usata negli studi clinici e' stata di 6 m g, ma questo dosaggio non determina un ulteriore beneficio in termini di efficacia. Per convertire i valori di calcemia corretta per i valori di albumina da mmol/l a mg/dl, moltiplicare per 4. Nella maggior parte dei casi un'aumentata calcemia puo' venire riportata a valori normali entro 7 giorni. Il tempo mediano della ricaduta (reincremento dellacalcemia corretta per i valori di albumina superiore a 3 mmol/l) e' s tato di 18-19 giorni per le dosi di 2 mg e 4 mg. Per la dose di 6 mg il tempo mediano della ricaduta e' stato di 26 giorni. Un numero limitato di pazienti (50 pazienti) ha ricevuto una seconda infusione per il ripresentarsi dell'ipercalcemia. Sono possibili trattamenti ripetuti in caso di ipercalcemia ricorrente o per insufficiente efficacia. Il farmaco concentrato per soluzione per infusione deve essere somministrato come infusione endovenosa nell'arco di 2 ore. Pazienti con insufficienza epatica: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose. Pazienti con insufficienza renale Nelle pazienti con insufficienza renale lieve (CLcr >=50 e <80 ml/min) non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Nelle pazienti con insufficienza renale moderata (CLcr >=30 e <50 ml/min) o insufficienza renale grave (CLcr <30 ml/min) che sono intrattamento per la prevenzione degli eventi scheletrici conseguenti a carcinoma mammario e malattia ossea metastatica, devono essere seguit e le seguenti raccomandazioni per il dosaggio. Clcr >= 50 CLcr < 80 ml/min: 6 mg/15 minuti; volume di infusione100 ml; clcr >= 30 CLcr < 50ml/min: 4 mg/1 ora; volume di infusione 500 ml; clcr < 30 ml/min: 2 m g/1 ora; volume di infusione 500 ml. Somministrazione ogni 3-4 settimane. Il tempo di infusione di 15 minuti non e' stato studiato in pazienti affette da tumore con una clearance della creatinina inferiore a 50ml/min. Popolazione anziana (>65 anni): non e' richiesto alcun aggius tamento della dose. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficaciadel medicinale nei bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non sono disponibili dati. Modo di somminis trazione: per somministrazione endovenosa. Il contenuto del flaconcinodeve essere utilizzato come segue: prevenzione degli eventi scheletri ci aggiunto a 100 ml di soluzione isotonica di cloruro di sodio o 100 ml di soluzione di destrosio al 5% e infuso nell'arco di almeno 15 minuti. Trattamento di ipercalcemia indotta da tumore - aggiunto a 500 mldi soluzione isotonica di cloruro di sodio o 500 ml di soluzione di d estrosio al 5% e infuso nell'arco di 2 ore. Solo per dose singola. La soluzione deve essere usata solo se si presenta limpida e priva di particelle. Il farmaco concentrato per soluzione per infusione deve essere somministrato come infusione endovenosa. Occorre assicurarsi di non somministrare il farmaco concentrato per soluzione per infusione per via endoarteriosa o paravenosa, poiche' tale eventualita' potrebbe determinare danni tissutali.

Conservazione

Questo medicinale non richiede nessuna condizione speciale per la conservazione prima della ricostiuzione. Dopo ricostituzione: conservare atemperatura compresa tra 2 gradi C e 8 gradi C (in frigorifero). Da u n punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente. Se non viene usato immediatamente, il periodo e le condizionidi conservazione durante l'uso sono sotto la responsabilita' dell'uti lizzatore e non si dovrebbero superare le 24 ore a temperatura compresa tra 2 gradi C e 8 gradi C, a meno che la ricostituzione sia avvenutain condizioni di asepsi controllate e validate.

Avvertenze

Pazienti con disturbi del metabolismo osseo e minerale: l'ipocalcemia e gli altri disturbi del metabolismo osseo e minerale devono essere trattati efficacemente prima di iniziare la terapia con il farmaco per la malattia metastatica ossea. E' importante un'adeguata assunzione di calcio e vitamina D in tutti i pazienti. I pazienti devono ricevere unsupplemento di calcio e/o vitamina D se l'assunzione con gli alimenti e' inadeguata. Reazione anafilattica/shock: casi di reazione anafilat tica/shock, inclusi eventi fatali, si sono manifestati in pazienti trattati con acido ibandronico ad uso endovenoso. Un adeguato supporto medico e misure di controllo devono essere prontamente disponibili quando l'iniezione del medicinale viene effettuata per via endovenosa. Nel caso si verificassero reazioni anafilattiche o altre gravi reazioni diipersensibilita'/allergiche, interrompere immediatamente l'iniezione e avviare un trattamento appropriato. L'osteonecrosi della mandibola, generalmente associata a estrazioni dentarie e/o infezioni locali (compresa l'osteomielite), e' stata segnalata in pazienti con tumore trattati principalmente con bifosfonati somministrati per via endovenosa. La maggior parte di questi pazienti era anche in trattamento con chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mandibola e' stata riportata anche in pazienti con osteoporosi trattati con bifosfonati orali. Si deve considerare una visita odontoiatrica con un'appropriata profilassi dentale prima del trattamento con bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio. Durante il trattamento, questi pazienti devono evitare, ove possibile, procedure odontoiatriche invasive. Nei pazienti che sviluppano l'osteonecrosi della mandibola durante il trattamento con bifosfonati, la chirurgia dentale puo' peggiorare la condizione. Per i pazienti che necessitano di cure dentistiche, non vi sono dati disponibili che indichino se la sospensione del trattamento con bifosfonati riduce il rischio di osteonecrosi della mandibola. Sonostate riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisf osfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea.Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spessoassociato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stres s, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E' stata riportataanche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con so spetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato perla presenza di un'incompleta frattura del femore. Pazienti con insuff icienza renale: gli studi clinici non hanno dimostrato evidenze di deterioramento della funzionalita' renale durante la terapia a lungo termine con il medicinale. Tuttavia, in accordo con la valutazione clinicadel singolo paziente, si raccomanda che la funzionalita' renale e i l ivelli serici di calcio, fosfato e magnesio siano controllati nei pazienti trattati con il farmaco. Pazienti con insufficienza epatica: poiche' non sono disponibili dati clinici, non possono essere raccomandatii dosi per pazienti con grave insufficienza epatica. Pazienti con ins ufficienza cardiaca: l'iperidratazione va evitata nei pazienti a rischio di insufficienza cardiaca. Pazienti con accertata ipersensibilita' ad altri bisfosfonati: essere prudenti con quei pazienti con nota ipersensibilita' ad altri bifosfonati. Il farmaco e' essenzialmente privo di sodio.

Interazioni

Le interazioni metaboliche non sono considerate probabili in quanto l'acido ibandronico non inibisce i principali isoenzimi epatici del citocromo P450 umano ed e' stato dimostrato che non induce il sistema epatico del citocromo P450 nel ratto. L'acido ibandronico e' eliminato solamente per secrezione renale e non soggiace ad alcuna biotrasformazione E' necessario essere prudenti quando si somministrano bifosfonati assieme ad aminoglicosidi perche' ambedue le sostanze possono abbassare la calcemia per periodi di tempo prolungati. Bisogna anche tenere conto di un'eventuale contemporanea ipomagnesemia.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse segnalate di maggiore gravita' sono state reazioneanafilattica/shock, fratture atipiche del femore, osteonecrosi della mandibola e infiammazione oculare. Il trattamento dell'ipercalcemia indotta da tumore e' piu' frequentemente associato ad un aumento della temperatura corporea. Meno frequentemente, si segnala una diminuzione dei livelli sierici di calcio al di sotto dei valori di normalita' (ipocalcemia). Nella maggior parte dei casi non e' stato necessario uno o specifico trattamento e i sintomi scompaiono dopo un paio di ore/giorni. Nella prevenzione degli eventi scheletrici in pazienti con carcinoma mammario e metastasi ossee, il trattamento e' piu' frequentemente associato ad astenia seguita da un aumento della temperatura corporea e mal di testa. Di seguito sono elencate le reazioni avverse riportate da studi principali di fase III e dall'esperienza successiva alla commercializzazione. Le reazioni avverse sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi e la categoria di frequenza stabilite da MedDRA. Le categorie di frequenza sono definite mediante la seguente convenzione: molto comune (>1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota >>Reazioni avverse verificatesi in pazienti trattati con il medicinale somministrato per via Endovenosa. Infezioni e Infestazioni. Comune: infezione; non comune: cistite, vaginite, candidosi orale. Tumori benigni, maligni e non specificati. Non comune: neoplasia benigna della pelle. Patologie del sangue e del sistema linfatico. Non comune: anemia, discrasia ematica. Patologie del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita', broncospasmo, angioedema, reazione anafilattica/shock; non noto: esacerbazione dell'asma. Patologie endocrine. Comune: disturbo paratiroideo. Patologie del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipocalcemia; non comune: ipofosfatemia. Patologie Psichiatriche. Non comune: disturbi del sonno, ansia, labilita' affettiva. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa, vertigini, disgeusia(alterazione del gusto); non comune: disturbi cerebrovascolari, lesio ne della radice del nervo, amnesia, emicrania, nevralgie, ipertonia, iperestesia, parestesia periorale, parosmia. Patologie dell'occhio. Comune: cataratta; rara: infiammazione oculare. Patologie dell'orecchio edel labirinto. Non comune: sordita'. Patologie cardiache. Comune: blo cco di branca; non comune: ischemia miocardica, disturbi cardiovascolari, palpitazioni. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: faringite; non comune: edema polmonare, stridore. Patologie Gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito, dispepsia, dolore gastrointestinale , disturbi ai denti; non comune: gastroenterite, gastrite, ulcerazione della bocca, disfagia, cheilite. Patologie epatobiliari. Non comune: colelitiasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: disturbi della pelle, ecchimosi; non comune: rash, alopecia. Patologie muscoloscheletriche e del tessuto connettivo. Comune: artrosi,mialgia, artralgia, disturbi articolari, dolore osseo; raro: fratture atipiche sottotrocanteri che e diafisarie femorali; molto raro: osteo necrosi della mandibola. Patologie renali e Urinarie. Non comune: ritenzione urinaria, cisti renale. Patologie del sistema riproduttivo e della mammella. Non comune: dolore pelvico. Patologie sistemiche e condizioni relative al sito di somministrazione. Comune: Piressia, malattiasimilinfluenzale, edema periferico, astenia, sete; non comune: ipoter mia. Indagini. Comune: aumento gamma-GT, e della creatinina; non comune: aumento della fosfatasi alcalina ematica, diminuzione di peso. Trauma, avvelenamento e complicazioni. Non comune: trauma, dolore nel sitodi iniezione. Ipocalcemia: una diminuzione dell'escrezione renale del calcio puo' essere accompagnata da una riduzione dei livelli serici d el fosfato che, comunque, non richiede interventi terapeutici. I livelli serici di calcio possono scendere a valori di ipocalcemia. Malattiasimil-influenzale: si e' verificata una malattia simil- influenzale c on febbre, brividi, dolori ossei e/o muscolari. Nella maggior parte dei casi non e' stato necessario alcun trattamento specifico e i sintomisono scomparsi dopo un paio di ore/giorni. L'osteonecrosi della mandi bola e' stata segnalata in pazienti in trattamento con bifosfonati. Lamaggior parte dei casi si riferisce a pazienti con tumore, ma alcuni casi si sono manifestati anche in pazienti trattati per l'osteoporosi.L'osteonecrosi della mandibola e' generalmente associata a estrazioni dentarie e/o infezioni locali (compresa l'osteomielite). Anche la dia gnosi di tumore, la chemioterapia, la radioterapia, i corticosteroidi e la scarsa igiene orale sono ritenuti fattori di rischio. Infiammazione oculare: con l'utilizzo dell'acido ibandronico sono stati riportatieventi infiammatori oculari come uveiti, episcleriti e scleriti. In a lcuni casi, questi eventi non si sono risolti fino alla sospensione della terapia con acido ibandronico. Reazione anafilattica/shock: casi di reazione anafilattica/shock, inclusi eventi fatali, si sono manifestati in pazienti trattati con acido ibandronico ad uso endovenoso. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati sufficienti sull'uso di acido ibandronico nelle donnein gravidanza. Studi condotti nei ratti hanno dimostrato una tossicit a' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo e' sconosciuto. Di conseguenza, il farmaco non deve essere somministrato durante la gravidanza. Non e' noto se l'acido ibandronico venga escreto nel latte materno. Studi condotti nei ratti in fase di allattamento hanno dimostrato la presenza di bassi livelli di acido ibandronico nel latte dopo somministrazione endovenosa. Il medicinale non deve essere usato durante l'allattamento al seno. Non vi sono dati sugli effetti dell'acido ibandronico nell'uomo. Negli studi di riproduzione condotti nei ratti utilizzando la somministrazione orale, l'acido ibandronico ha ridotto la fertilita'. Negli studi condotti nei ratti utilizzando la somministrazione endovenosa, l'acido ibandronico ha ridotto la fertilita' a dosi giornaliere alte.