Candesartan Id My - 28cpr16+12,5

Dettagli:
Nome:Candesartan Id My - 28cpr16+12,5
Codice Ministeriale:040670085
Principio attivo:Candesartan Cilexetil/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA06
Fascia:A
Prezzo:7.28
Rimborso:7.28
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Mylan Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

CANDESARTAN E IDROCLOROTIAZIDE MYLAN PHARMA COMPRESSE

Formulazioni

Candesartan Id My - 14cpr 8+12,5
Candesartan Id My - 28cpr 8+12,5
Candesartan Id My - 28cpr16+12,5

Categoria farmacoterapeutica

Antagonisti dell'angiotensina II, associazioni.

Principi attivi

Candesartan cilexetil e idroclorotiazide (HCTZ).

Eccipienti

Sodio docusato; laurilsolfato di sodio; carmellosa calcica; amido di mais pregelatinizzato; idrossipropilcellulosa; lattosio monoidrato; magnesio stearato (E572).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti adulti con pressione arteriosa non adeguatamente controllata dalla monoterapia con candesartan cilexetil o idroclorotiazide.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o alle sostanze attive derivate della sulfonamide (l'idroclorotiazide e' una sostanza attiva derivata della sulfonamide); secondo e terzotrimestre di gravidanza; insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min/1.73 m^2 di superficie corporea); insufficienzaepatica grave e/o colestasi; ipopotassiemia e ipercalcemia refrattari e alla terapia; gotta. L'uso concomitante del farmaco con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2).

Posologia

La dose raccomandata e' di una compressa una volta al giorno. E' raccomandata la titolazione della dose con i componenti individuali (candesartan cilexetil e idroclorotiazide). Se clinicamente indicato, puo' essere considerato un passaggio diretto dalla monoterapia al farmaco. Latitolazione della dose di candesartan cilexetil e' raccomandata quand o si passa dalla monoterapia con idroclorotiazide. Il farmaco deve essere somministrato in pazienti in cui la pressione sanguigna non e' perfettamente controllata con candesartan cilexetil o idroclorotiazide inmonoterapia o candesartan e idroclorotiazide a dosi piu' basse. L'eff icacia antipertensiva maggiore viene ottenuta dopo 4 settimane dall'inizio del trattamento. Uso nei pazienti anziani: non e' necessario alcun aggiustamento del dosaggio iniziale. Uso nei pazienti con deplezionedel volume intravascolare: nei pazienti a rischio di ipotensione, qua li i pazienti con possibile deplezione del volume intravascolare, si raccomanda un incremento progressivo di candesartan cilexetil (in questi pazienti puo' essere presa in considerazione una dose iniziale di 4 mg). Uso in pazienti con alterata funzionalita' renale: diuretici d'ansa sono da preferire ai tiazidici per questa popolazione di pazienti. Si raccomanda la titolazione della dose di candesartan cilexetil in pazienti con alterata funzionalita' renale di grado da lieve a moderato (clearance renale di >= 30 ml/min/1.73 m^2 superficie corporea), primadel trattamento con il farmaco (la dose iniziale raccomandata in ques ti pazienti e' di 4 mg di candesartan cilexetil). Il medicinale non deve essere usato in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min/1.73 m^2 di superficie corporea). Uso in pazienti con alterata funzionalita' epatica: si raccomanda la titolazione della dose di candesartan cilexetil prima di passare al farmaco inpazienti con insufficienza epatica di grado da lieve a moderato (la d ose iniziale raccomandata per questi pazienti e' di 4 mg di candesartan cilexetil). Il prodotto non deve essere usato in pazienti con grave insufficienza epatica e/o colestasi). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del prodotto non sono state stabilite nei bambini appena nati e fino ai 18 anni di eta'. Non ci sono dati disponibili. Metodo di somministrazione: uso orale. Il medicinale puo' essere preso con o senza cibo. La biodisponibilita' di candesartan non e' influenzata dal cibo. Non ci sono interazioni clinicamente significative tra l'idroclorotiazide e il cibo.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

Diuretici d'ansa sono da preferire ai tiazidi per questa popolazione di pazienti. Se il farmaco e' usato in pazienti con alterata funzionalita' renale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli di potassio, creatinina e acido urico. Non ci sono esperienze circa l'uso del medicinale in pazienti sottoposti a trapianto renale di recente. Medicinali che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, inclusi gli antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (AIIRAs) possono aumentare l'azotemia e la creatininemia in pazienti con stenosi dell'arteria renale bilaterale o stenosi dell'arteria in presenza di un unico rene. In pazienti con deplezione di volume intravascolare e/o deplezione di sodio, puo' verificarsi ipotensione sintomatica, come descritto per altri agenti che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone. Per questa ragione, l'uso del farmaco non e' raccomandato fino a che questa condizione non venga corretta. Durante l'anestesia e la chirurgia puo' verificarsi ipotensione in pazienti trattati con antagonisti dell'angiotensina II dovuta al blocco del sistema renina-angiotensina. Molto raramente l'ipotensione puo' essere cosi' grave da giustificare la somministrazione di liquidi per via endovenosa e/o di vasopressori. Le tiazidi vanno utilizzate con cautela nei pazienti con alterata funzionalita' epatica o patologia epatica progressiva, dal momento che anche minimi modificazioni dell'equilibrio dei fluidi e dell'elettrolita puo' precipitare in coma epatico. Non ci sono esperienze cliniche con il farmaco in pazienti con alterata funzionalita' epatica. Si raccomanda speciale cautela in pazienti con stenosi della valvola aortica o mitralica emodinamicamente rilevante, o cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva. Pazienti con iperaldosteronismo primario non rispondono generalmente ai farmaci antipertensivi che agiscono inibendo il sistema renina-angiotensina-aldosterone. Pertanto l'uso del farmaco non e' raccomandato in questi pazienti. Gli elettroliti sierici devono essere controllati regolarmente e ad intervalli appropriati. Le tiazidi, inclusa l'idroclorotiazide, possono causare uno squilibrio dei fluidi o elettrolitico. I diuretici tiazidici possono ridurre l'eliminazione renale del calcio e possono determinare un lieve aumento dei livelli di calcio sierici. Un'ipercalcemia significativa puo' essere indice di un iperparatiroidismo latente. Le tiazidi vanno interrotte prima di controllare la funzionalita' della paratiroide. L'idroclorotiazide aumenta in maniera dose dipendente l'eliminazione del potassio per via renale, il che puo' causare ipopotassiemia. Questo effetto dell'idroclorotiazide sembra essere meno marcato in associazione con candesartan cilexetil. Il rischio di ipopotassiemia puo' essere aumentato in caso di cirrosi epatica, in pazienti in diuresi forzata, in caso di assunzione inadeguata di elettroliti e con l'uso concomitante di corticosteroidi o di ormone adrenocorticotropo (ACTH). Il trattamento con candesartan cilexetil puo' causare iperpotassiemia soprattutto in presenza di insufficienza cardiaca e/o alterata funzionalita' renale. L'uso concomitante del medicinale e diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio, sostituti del sale o altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio sierico possono portare ad un aumento dei livelli di potassio sierico. Il monitoraggio del potassio deve essere effettuato come appropriato. E' stato mostrato che le tiazidi aumentano l'escrezione renale del magnesio, il che puo' causare ipomagnesiemia. Iltrattamento con diuretico tiazidico puo' alterare la tolleranza al gl ucosio. Puo' essere necessario aggiustare la dose di antidiabetici inclusa l'insulina. Il diabete mellito latente puo' diventare manifesto durante la terapia con tiazide. Aumenti dei livelli di colesterolo e trigliceridi sono stati associati alla terapia con tiazide. Alla dose contenuta nel farmaco, non e' stato riferito alcun effetto o solo effetti minimi. I diuretici tiazidici aumentano le concentrazioni di acido urico sierico e possono aggravare la gotta in pazienti predisposti. Casi di reazioni di fotosensibilita' sono stati riportati durante l'uso di diuretici tiazidici. Se si manifesta una reazione di fotosensibilita' e' raccomandata l'interruzione del trattamento. Se e' essenziale unarisomministrazione del trattamento, si raccomanda di proteggere le ar ee esposte al sole o ai raggi UVA artificiali. In pazienti il cui tonovascolare e la cui funzione renale dipendono in modo predominante dal l'attivita' del sistema renina- angiotensina-aldosterone, il trattamento con medicinali che agiscono su questo sistema inclusi gli AIIRAs, e' stato associato a ipotensione acuta, azotemia, oliguria o (raramente), insufficienza renale acuta. L'eccessiva diminuzione della pressionearteriosa in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovas colare arteriosclerotica puo' comportare l'insorgenza di infarto del miocardio o di ictus. Possono verificarsi reazioni di ipersensibilita' all'idroclorotiazide in pazienti con o senza storia di allergia o asmabronchiale, ma sono piu' probabili in pazienti con anamnesi di questo tipo. Durante il trattamento con diuretici tiazidici e' stata riferit a esacerbazione o ricorrenza di lupus eritematoso sistemico. L'effettoantiipertensivo del medicinale puo' essere potenziato da altri antiip ertensivi. Questo medicinale contiene lattosio. Esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienzarenale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sottola supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente moni toraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Gli AIIRA non devono essere assunti durante la gravidanza. A meno che la continuazione della terapia con AIIRA nonsia considerata essenziale, le pazienti che stanno programmando una g ravidanza devono passare a trattamenti anti-ipertensivi alternativi che dispongono di un profilo di sicurezza appurato per l'uso in gravidanza. Quando la gravidanza e' diagnosticata, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se del caso, va iniziata una terapia alternativa.

Interazioni

Negli studi clinici di farmacocinetica, i composti che sono stati investigati includono warfarin, digossina, contraccettivi orali (es. etinilestradiolo/levonorgestrel), glibenclamide e nifedipina. Non sono state identificate interazioni tra candesartan cilexetil e altri medicinali clinicamente significative. L'effetto potassio-depletore di idroclorotiazide potrebbe essere potenziato da altri farmaci associati a perdita di potassio ed ipokaliemia (per es.: altri diuretici kaliuretici, lassativi, amfotericina, carbenoxolone, penicillina sodica G, derivati dell'acido salicilico, steroidi, ACTH). L'uso concomitante del medicinale e diuretici risparmiatori di potassio, di supplementi di potassio o sali sostituti di potassio o di altri farmaci che possono aumentare i livelli di potassio (come la sodio eparina) puo' causare l'aumento di potassio sierico. Il monitoraggio del potassio deve essere effettuato come appropriato. L'ipopotassiemia e l'ipomagnesiemia indotte dai diuretici sono fattori predisponenti per i potenziali effetti cardiotossici dei glicosidi digitalici e degli agenti antiaritmici. Si raccomanda un controllo regolare dei livelli di potassio sierico se il farmaco viene usato insieme a questi farmaci e con i seguenti medicinali che possono indurre torsioni di punta: antiartmici di classe Ia (es. chinidina, idrochinidina, disopiramide); antiartmici di classe III (es, amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); alcuni antipsicotici (es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina, trifuoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, pimozide, aloperidolo,droperidolo); altri (es. bepridile, cisapride, difemanile, eritromici na e.v., alofrantina, ketanserina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincamina e.v.). Aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche di litio e tossicita' sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con ACE inibitori o idroclorotiazide. Un effetto simile puo' verificarsi con gli antagonisti dell'angiotensina II. Non e' raccomandato l'uso concomitande di idroclorotiazide con litio. Se la combinazione e' necessaria, e' raccomandato un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio. Quando gli AIIRA II sono somministrati contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (quali inibitori selettivi del COX-2, acido acetilsalicilico [> 3 g/giorno] e FANS non selettivi), l'efficacia antipertensiva puo' risultare attenuata. Come con gli ACE inibitori, l'uso concomitante di antagonisti dell'Angiotensina II e di FANS puo' determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalita' renale, inclusala possibile insufficienza renale acuta, e un aumento del potassio si erico, specialmente in pazienti con funzionalita' renale gia' alterata. La combinazione deve essere somministrata con cautela, in particolare negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati. Va considerato un monitoraggio della funzionalita' renale all'inizio dellaterapia combinata e ad intervalli regolari nel corso della terapia. L 'effetto diuretico, natriuretico e antipertensivo dell'idroclorotiazide e' attenuato dai farmaci antinfiammatori non steroidei. L'assorbimento dell'idroclorotiazide e' ridotto da colestipolo e colestiramina. L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti (per es. tubocurarina) puo' essere potenziato dall'idroclorotiazide. I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli di calcio sierici, in conseguenza di una ridotta eliminazione. Se vanno prescritte preparazioni a base di calcio o di vitamina D, i livelli di calcio vanno monitorati e il dosaggio aggiustato di conseguenza. L'effetto iperglicemico dei betabloccanti e del diazossido puo' essere potenziato dai tiazidici. Gli agenti anticolinergici (per es. atropina, viperide) possono aumentare la biodisponibilita' dei diuretici tiazidici riducendo la motilita' gastrointestinale eil tasso di svuotamento gastrico. Il rischio di effetti indesiderati dell'amantadina puo' essere aumentato dai tiazidici. Le tiazidi possono ridurre l'eliminazione renale di medicinali citotossici (per es. ciclofosfamide, metotressato), potenziando quindi il loro effetto mielosoppressivo. L'ipotensione ortostatica puo' risultare esagerata dall'assunzione concomitante di alcool, barbiturici o anestetici. Il trattamento con tiazidi puo' influenzare negativamente la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario un aggiustamento della dose degli agenti antidiabetici, inclusa l'insulina. La metformina deve essere usata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile alterazione della funzionalita' renale collegata all'idroclorotiazide.L'idroclorotiazide puo' determinare una risposta arteriosa ridotta al le amine vasopressorie (es. adrenalina), ma non abbastanza da escludere un effetto ipertensivo. L'idroclorotiazide puo' aumentare il rischiodi insufficienza renale acuta, in particolare con l'uso concomitante di mezzi di contrasto iodinati a dosi elevate. Il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di uricemia o di complicazioni simil gotta. Il trattamento concomitante con baclofene, amifostina, antidepressivi triciclici, o neurolettici possono portare ad unpotenziamento dell'effetto antiipertensivo e possono indurre ipotensi one. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice bloccodel sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso c ombinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensinaII o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avve rsi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita'renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS.

Effetti indesiderati

In studi clinici controllati con candesartan cilexetil/idroclorotiazide, gli effetti indesiderati osservati sono stati lievi e transitori. La sospensione del trattamento dovuta ad eventi avversi e' stata similecon candesartan cilexetil/idroclorotiazide (2.3- 3,3%) e placebo (2.7 - 4.3%). Negli studi clinici con candesartan cilexetil / idroclorotiazide, le reazioni avverse sono state limitate a quelle che sono state riportate precedentemente con candesartan cilexetil e/o idroclorotiazide. Di seguito sono riportate le reazioni avverse con candesartan cilexetil da studi clinici e dall'esperienza post-marketing. In un'analisi aggregata dei dati clinici dei pazienti ipertesi, le reazioni avverse con candesartan cilexetil sono state definite sulla base di una incidenza di eventi avversi con candesartan cilexetil almeno l'1% in piu' rispetto all'incidenza osservato con il placebo. Frequenze utilizzate: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1,000, < 1/100); raro (>= 1/10,000, < 1/1,000); molto raro (< 1/10,000). In un'analisi complessiva dei dati degli studi clinici, sono stati riscontrate le seguenti reazioni avverse con candesartan cilexetil/idroclorotiazide con un'incidenza di almeno l'1% superiore a quella osservata con il placebo. Infezioni e infestazioni. Comune: infezione respiratoria. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperpotassiemia, iponatriemia. Patologie del sistema nervoso Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: capogiri/vertigini, cefalea; molto raro: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto raro: nausea. Patologie epatobiliari. Molto raro: aumento degli enzimi epatici, alterata funzionalita' epatica o epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: angioedema, rash cutaneo, orticaria, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: mal di schiena, artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Molto raro: alterata funzionalita' renale, inclusa insufficienza renale in pazienti suscettibili. >>Effettiindesiderati con una monoterapia a base di idroclorotiazide, normalme nte a un dosaggio di 25 mg o superiore. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, neutropenia/ agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, aplasia midollare, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia, iperuricemia, squilibri elettrolitici (inclusi iponatremia e ipopotassiemia). Disturbi psichiatrici. Raro: disturbi del sonno, depressione, irrequietezza. Patologie del sistema nervoso. Comune: testa leggera, vertigini; raro: parestesia. Patologie dell'occhio. Raro: visione sfocata transitoria. Patologie cardiache. Raro: aritmie cardiache. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica; raro: angiti necrotizzanti (vasculite, vasculite cutanea). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: distress respiratorio (inclusi polmoniti e edema polmonare). Patologie gastrointestinali. Non comune: anoressia, perdita di appetito, irritazione gastrica, diarrea, stipsi; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Raro: ittero (ittero intraepatico colestasico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash cutaneo, orticaria, fotosensibilita'; raro: necrolisi epidermica tossica, reazioni cutanee simili al lupus eritematoso o riacutizzazione del lupus eritematoso. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Comune: glicosuria; raro: disfunzione renale e nefrite interstiziale. Disturbi generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: debolezza; raro: febbre. Esami diagnostici. Comune: aumento del colesteroloe dei trigliceridi; raro: aumento dell'azotemia e della creatinina.

Gravidanza e allattamento

Antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (AIIRAs): l'uso di AIIRA non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di AIIRA e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica riguardante il rischio di teratogenicita' a seguito all'esposizione a ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non e' stata conclusiva, tuttavia non puo' essere escluso un lieve aumento del rischio. Sebbene non siano disponibilidati epidemiologici controllati sul rischio con gli AIIRA, simili ris chi possono esistere per questa classe di farmaci. A meno che la continuazione della terapia con AIIRA non sia considerata essenziale, le pazienti che stanno programmando una gravidanza devono passare a trattamenti anti-ipertensivi alternativi che dispongono di un profilo di sicurezza appurato per l'uso in gravidanza. Quando la gravidanza e' diagnosticata, il trattamento con AIIRA deve essere interrotto immediatamente e, se del caso, va iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione alla terapia con AIIRA durante il secondo e il terzo trimestre induce fetotossicita' nell'uomo (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardata ossificazione cranica) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperpotassiemia). In caso di esposizione agli AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda uncontrollo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I bambi ni le cui madri hanno assunto AIIRA vanno accuratamente tenuti sotto osservazione per l'ipotensione. Idroclorotiazide: I dati relativi all'uso dell'idroclorotiazide in gravidanza sono limitati, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali non sono sufficienti.L'idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo d'azione farmacologico dell'idroclorotiazide il suo uso nel secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto- placentare e puo' causare effetti sul feto e sul neonato quali ittero, alterazione dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere usata per l'edema gestazionale, ipertensionegestazionale o preclampisia dovuta a rischio ad un abbassamento del v olume plasmatici e ipoperfusione placentare, senza un effetto beneficosul corso della terapia. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzat a per l'ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza eccetto in rare situazioni dove non puo' essere effettuato un altro trattamento. Allattamento Antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (AIIRAs): poiche' non ci sono informazioni disponibili circa l'uso del farmaco durante l'allattamento al seno, il medicinale non e' raccomandato e trattamenti alternativi con profili di sicurezza stabiliti sono preferibili durante l'allatamento al seno, specialmente nei neonati o nei nati pretermine. Idroclorotiazide e' escreto nel latte umano in piccole quantita'. Le tiazidi a elevate dosi causando un'intensa diuresi possono inibire la produzione di latte. Il farmaco non e' raccomandato durante l'allattamento.