Carteabak - Coll 1fl 5ml 2%

Dettagli:
Nome:Carteabak - Coll 1fl 5ml 2%
Codice Ministeriale:037506033
Principio attivo:Carteololo Cloridrato
Codice ATC:S01ED05
Fascia:A
Prezzo:14.22
Doping:Proibito solo in particolari sport
Produttore:Laboratoires Thea
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Collirio soluzione
Contenitore:Flaconcino contagocce
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi

Denominazione

CARTEABAK 2% COLLIRIO, SOLUZIONE

Formulazioni

Carteabak - Coll 1fl 5ml 2%

Categoria farmacoterapeutica

Preparati antiglaucoma e miotici.

Principi attivi

Carteololo cloridrato.

Eccipienti

Sodio cloruro; disodio fosfato dodecaidrato; sodio diidrogeno fosfato diidrato; acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Ipertensione oculare; glaucoma cronico ad angolo aperto.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo (carteololo) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; malattia reattiva delle vie aeree tra cui asma bronchiale o una storia di asma bronchiale, grave broncopneumopatiacronica ostruttiva; bradicardia sinusale, sindrome del seno malato, b locco seno-atriale, di II e III grado non controllato con pacemaker; evidente insufficienza cardiaca, shock cardiogeno; feocromocitoma non trattato; associazione con floctafenina; associazione con sultopride.

Posologia

Uso oftalmico. Posologia: 1 goccia, due volte al giorno. Si consiglia di iniziare la terapia somministrando, nell'occhio affetto, una gocciadel collirio alla piu' bassa concentrazione, due volte al giorno. Nel caso in cui la risposta terapeutica fosse insufficiente, e' consiglia bile ricorrere al farmaco. La risposta al collirio a base di carteololo, potrebbe impiegare diverse settimane per stabilizzarsi, quindi la pressione intraoculare dovrebbe correggersi approssimativamente dopo quattro settimane dall'inizio del trattamento, e il monitoraggio dovrebbe continuare per tutta la durata del trattamento. Una volta che la pressione intraoculare venga mantenuta a valori soddisfacenti, in alcuni pazienti si puo' ricorrere a una terapia con un'unica dose giornaliera. Se l'oftalmologo lo ritiene necessario, il collirio a base di carteololo puo' essere associato a uno o piu' farmaci anti-glaucomatosi (persomministrazione locale e/o sistemica). Tuttavia, la somministrazione combinata di due colliri beta-bloccanti, non e' consigliata. Se viene utilizzato un trattamento concomitante con altri colliri, la loro som ministrazione deve avvenire con un intervallo di 15 minuti. Trasferimento da una terapia precedente: quando il collirio a base di carteololoviene utilizzato in sostituzione di un altro collirio anti- glaucomat oso, quest'ultimo deve essere sospeso dopo un intero dosaggio giornaliero e il collirio a base di carteololo deve essere somministrato a partire dal giorno successivo, con un dosaggio di una goccia di soluzioneall' 1% nell'occhio affetto due volte al giorno. Se la risposta clini ca e' inadeguata, si consiglia di utilizzare la soluzione al 2%. Se iltrattamento con il collirio a base di carteololo sostituisce un'assoc iazione di farmaci antiglaucomatosi, si deve sospendere solo un farmaco alla volta. Quando il collirio a base di carteololo va a sostituire un collirio miotico, una volta che gli effetti del miotico sono scomparsi, puo' essere necessario il test di rifrazione. La prescrizione medica deve essere associata ad un monitoraggio della pressione intraoculare, soprattutto dopo l'inizio del trattamento. Popolazione anziana: esiste una vasta esperienza per quanto riguarda l'uso dei colliri a base di carteololo in pazienti anziani. Il dosaggio consigliato, sopra riportato, riflette gli studi clinici derivati da questa esperienza. Popolazione pediatrica: non sono stati condotti studi clinici con questi colliri su bambini prematuri, neonati o bambini. L'uso di questi colliri non e' quindi raccomandato in questi pazienti. Modo di somministrazione: chiudendo il canale nasolacrimale, o chiudendo le palpebre per 2minuti, l'assorbimento sistemico e' ridotto. Questo potrebbe portare ad una diminuzione degli effetti indesiderati sistemici e ad un aumento dell'attivita' locale. E' importante seguire le istruzioni riguardanti l'utilizzo di questo prodotto: i pazienti dovrebbero essere istruiti a: lavarsi accuratamente le mani prima di utilizzare il prodotto; evitare il contatto della punta del contenitore con l'occhio o le palpebre; chiudere il flacone dopo l'uso.

Conservazione

Questo farmaco non richiede nessuna speciale condizione di conservazione.

Avvertenze

Il carteololo e' assorbito per via sistemica. A causa del componente beta-adrenergico, il carteololo, si possono verificare gli stessi tipi di reazioni avverse cardiovascolari, polmonari e le altre osservate con i beta-bloccanti sistemici. L'incidenza delle reazioni avverse sistemiche dopo somministrazione topica oftalmica e' inferiore a quella dovuta alla somministrazione sistemica. Puo' comparire tachifilassi, quindi la pressione intraoculare deve essere controllata annualmente durante la terapia a lungo termine. Se i colliri con carteololo vengono somministrati per ridurrre la pressione intraoculare in pazienti con glaucoma ad angolo chiuso, deve essere usato un miotico in combinazione. In tali pazienti, l'obiettivo immediato del trattamento e' la riapertura dell'angolo, la quale richiede l'uso di un agente miotico per ottenere la constrizione della pupilla, poiche' il carteololo ha poco o nessun effetto sulla pupilla. Patologie cardiache In pazienti con malattiecardiovascolari e ipotensione la terapia con beta-bloccanti deve esse re attentamente esaminata e deve essere considerata la terapia con altri principi attivi. I pazienti con malattie cardiovascolari devono essere monitorati per i segni di deterioramento di queste patologie o delle reazioni avverse. A causa del loro effetto negativo sul tempo di conduzione, i beta-bloccanti devono essere somministrati solo con cautela a pazienti con blocco cardiaco di primo grado. Patologie vascolari: i pazienti con gravi disturbi/ malattie circolatorie periferiche (cioe' le forme gravi della malattia di Raynaud o sindrome di Raynaud) devono essere trattati con cautela. Bradicardia: il dosaggio deve essere ridotto se la frequenza scende sotto i 50-55 bpm a riposo, e se il paziente accusa sintomi correlati alla bradicardia. Feocromocitoma: l'utilizzo di beta-bloccanti per trattare l'ipertensione in pazienti affettida feocromocitoma richiede un attento monitoraggio della pressione ar teriosa. Patologie respiratorie: reazioni respiratorie, tra cui morte per broncospasmo in pazienti con asma sono stati riportati in seguito a somministrazione di alcuni beta-bloccanti oftalmici. Il medicinale deve essere usato con cautela in pazienti con malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO) lieve/ moderata e solo se il potenziale beneficio supera il rischio potenziale. Ipoglicemia/diabete: i beta- bloccanti devono essere somministrati con cautela nei pazienti soggetti a ipoglicemia spontanea o nei pazienti con diabete labile, poiche' i beta-bloccanti possono mascherare i segni e i sintomi dell'ipoglicemia acuta. I beta-bloccanti possono anche mascherare i segni dell'ipertiroidismo. Patologie corneali: i beta-bloccanti oftalmici possono indurre secchezza degli occhi. I pazienti con malattie corneali devono essere trattaticon cautela. Portatori di lenti a contatto: esiste il rischio di svil uppare intolleranza alle lenti a contatto, a causa della riduzione della secrezione lacrimale indotta dai beta-bloccanti. Altri agenti beta-bloccanti: l'effetto sulla pressione intra-oculare o gli effetti noti del beta-blocco sistemico possono essere potenziati quando il Carteololo e' somministrato ai pazienti che gia' ricevono un agente beta-bloccante per via sistemica. La risposta di questi pazienti deve essere attentamente monitorata. L'uso di due agenti topici bloccanti beta-adrenergici non e' raccomandato. Reazioni anafilattiche: durante il trattamento con beta-bloccanti, i pazienti con storia di atopia o di gravi reazioni anafilattiche a diversi allergeni possono essere piu' reattivi al contatto ripetuto con tali allergeni e non rispondere alla dose abituale di adrenalina usata per trattare le reazioni anafilattiche. Distacco della coroide: il distacco della coroide e' stato riportato a seguito della somministrazione di terapia soppressiva dell'umor acqueo (adesempio timololo, acetazolamide) dopo procedura di filtrazione. Anest esia chirurgica: le preparazioni oftalmiche beta-bloccanti possono bloccare gli effetti sistemici dei beta-agonisti ad esempio l'adrenalina.L'anestesista deve essere informato quando il paziente sta ricevendo Carteololo. Sospensione della terapia: se e' necessaria l'interruzionedi carteololo oftalmico nei pazienti con cardiopatia coronarica, la t erapia deve essere sospesa gradualmente. Pazienti anziani con funzionerenale e/o epatica compromessa: quando tali agenti sono somministrati oralmente in questi soggetti ad alto rischio, e' spesso necessario un aggiustamento del dosaggio. Psoriasi: e' stato dimostrato che i beta- bloccanti aggravano la psoriasi, quindi l'utilizzo di questi farmaci in tale situazione va valutato accuratamente. Gli sportivi devono essere avvertiti che questo farmaco contiene un principio attivo che puo' far risultare positivi alcuni test utilizzati per i controlli anti-doping.

Interazioni

Nessuno studio specifico di interazione farmacologica e' stato eseguito con il Carteololo. Sebbene, dopo instillazione oculare, la quantita'di beta-bloccanti che passa nella circolazione sistemica sia bassa, i l rischio di interazioni tra farmaci rimane presente. E' percio' opportuno tenere in considerazione le interazioni osservate con i beta-bloccanti assunti per via sistemica. L'uso del farmaco e' controindicato nelle seguenti associazioni. Floctafenina: nel caso di shock o ipotensione causati da floctafenina, i beta-bloccanti attenuano il meccanismo di compensazione cardiovascolare. Sultopride: aumenta il rischio di aritmia ventricolare, particolarmente di torsione di punta. Esiste la possibilita' di effetti additivi che causano ipotensione e/o bradicardiamarcata quando una soluzione oftalmica di beta-bloccanti viene sommin istrata in associazione con calcio antagonisti, agenti beta-bloccanti,antiaritmici (incluso l'amiodarone), glicosidi digitalici, parasimpat icomimetici, guanetidina orali. Occasionalmente e' stata riportata midriasi risultante dall'uso concomitante di beta-bloccanti oftalmici e adrenalina (epinefrina).

Effetti indesiderati

Come per altri farmaci oftalmici per uso topico, il carteololo viene assorbito nella circolazione sistemica. Cio' puo' causare effetti indesiderati simili a quelli osservati con agenti beta-bloccanti sistemici.L'incidenza di reazioni avverse sistemiche dopo somministrazione topi ca oftalmica e' inferiore a quella relativa alla somministrazione sistemica. Le reazioni avverse elencate comprendono le reazioni viste all'interno della classe dei beta-bloccanti oftalmici. Disturbi del sistema immunitario: le reazioni allergiche sistemiche comprendono angioedema, orticaria, eruzione cutanea localizzata e generalizzata, prurito, reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici: insonnia, depressione, incubi, perdita di memoria. Patologie del sistema nervoso: sincope, accidente cerebrovascolare, ischemia cerebrale, aumento dei segni e dei sintomi dellamiastenia gravis, capogiri, parestesia e mal di testa. Patologie dell 'occhio: segni e sintomi di irritazione oculare (ad esempio bruciore, prurito, lacrimazione, arrossamento), blefarite, iperemia congiuntivale, congiuntivite, cheratite, visione offuscata e distacco della coroide dopo chirurgia filtrante, diminuzione della sensibilita' corneale, secchezza degli occhi, ptosi, erosione corneale, diplopia, alterazioni della rifrazione (dovute in alcuni casi alla sospensione della terapiamiotica). Patologie cardiache: bradicardia, dolore al petto, palpitaz ioni, edema, aritmie, insufficienza cardiaca congestizia, blocco atrio-ventricolare, arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, claudicazione. Patologie vascolari: ipotensione, fenomeno di Raynaud, mani e piedi freddi. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: broncospasmo (prevalentemente in pazienti con pre-esistente broncospasmo), dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali: disgeusia, nausea, dispepsia, diarrea, bocca secca, dolori addominali, vomito. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo: alopecia, eruzione psoriasiforme o esacerba zione della psoriasi, esantema della cute. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo: mialgia, lupus eritematoso sistemico. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: disfunzioni sessuali, diminuzione della libido, impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia/affaticamento. Esami diagnostici: anticorpi antinucleo positivi. Molto raramente sono stati riportati casi di calcificazioni corneali in associazione con l'uso di colliri contenenti fosfati in alcuni pazienti con significativi danni corneali. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati per l'utilizzo di carteololo in donne in gravidanza. Il carteololo non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. Gli studi epidemiologici non hanno rivelato effetti di malformazione ma mostrano un rischio di rallentamento della crescita intrauterina, quando i beta-bloccanti vengono somministrati per via orale. Inoltre, i segni e sintomi di beta blocco (es. bradicardia, ipotensione, problemi respiratori e ipoglicemia) sono stati osservati nel neonato quando i beta- bloccanti sono stati somministrati fino al parto. Se il medicinale viene somministrato fino al parto, il neonato deve essere attentamente monitorato durante i primi giorni di vita. I beta-bloccanti sono escreti nel latte materno. Comunque, alle dosi terapeutiche di Carteololo nei colliri, e' improbabile che la quantita' presente nel latte materno sia sufficiente per produrre sintomiclinici di beta-blocco nel neonato.