Ceftazidima Doto - Im F 1g/3ml+f

Dettagli:
Nome:Ceftazidima Doto - Im F 1g/3ml+f
Codice Ministeriale:036569034
Principio attivo:Ceftazidima Pentaidrato
Codice ATC:J01DD02
Fascia:A
Prezzo:4.63
Rimborso:4.63
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Dotopharma Ug
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi

Denominazione

CEFTAZIDIMA IG

Formulazioni

Ceftazidima Doto - Im F 1g/3ml+f

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterici beta lattamici.

Principi attivi

Ceftazidima pentaidrato 291 - 582 - 1164 - 2328 mg (pari a ceftazidima250 - 500 - 1000 - 2000 mg).

Eccipienti

Polvere: sodio carbonato anidro. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertatao presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Risulta in grado di ridurre l'incidenza di infezioni post-chirurgiche in pazienti sottoposti ad interventi contaminati o potenzialmente tali.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' agli antibiotici della classe delle cefalosporine. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (v. par. 4.6).

Posologia

Somministrare per via parenterale (endovenosa o intramuscolare profonda). Dosaggio: varia in rapporto alla gravita' del singolo caso, sensibilita', sito e tipo di iniezione, eta',funzionalita' renale. >>Via intramuscolare. Adulti: 1-3 g/die in 2-3 somministrazioni. Nella terapia della riacutizzazione batterica della bronchite cronica, 1-3 g/die in 1-3 somministrazioni. Bambini: 30-100 mg/kg/die in 2-3 somministrazioni. Il dosaggio abituale e' di 50 mg/kg/die in 2 somministrazioni. Quando si richiedano dosaggi piu' elevati, si puo' ricorrere alla via endovenosa. >>Via endovenosa. Adulti: 1-6 g/die. Bambini: 30-100 mg/kg/die. Nei casi di particolare gravita' (soggetti immunodepressi,con fibrosi cistica o con meningite) tale posologia puo' essere ulteriormente aumentata fino a 150 mg/kg/die (6 g/die) in 3 somministrazioni. Anziani:nei pazienti anziani, in considerazione della ridotta clearance della ceftazidima, il dosaggio massimo giornaliero non dovrebbe di norma su perare i 3 g, soprattutto in quelli di eta' superiore agli 80 anni. Pazienti con compromissione renale: ceftazidima e' escreta immodificata dai reni; pertanto, la posologia dovra' essere ridotta. Si dovrebbe somministrare una dose iniziale di 1 g. Mantenimento: clearance creatinina >50 ml/min, dosaggio normale; clearance creatinina 50-31 ml/min, 1 g ogni 12 ore; clearance creatinina 30-16 ml/min, 1 g ogni 24 ore; clearance creatinina 15-6 ml/min, 0,5 g ogni 24 ore; clearance creatinina<5 ml/min, 0,5 g ogni 48 ore. Nelle infezioni gravi si potra' aumenta re del 50% la dose unitaria (riportata in tabella) oppure aumentare lafrequenza di somministrazione: in questi casi andranno controllati i livelli sierici di ceftazidima i cui valori minimi non dovrebbero superare 40 mg/l. Nei bambini la clearance della creatinina andra' adattata tenendo conto della superficie corporea o del peso corporeo privato dei grassi. >>Profilassi chirurgica. Per la prevenzione delle infezioni post-operatorie verranno somministrati,in relazione a tipo, durata erischio di contaminazione dell'intervento 1 g i.m. o 1-2 g e.v. in do se singola (profilassi "ultra short term") o in dosi ripetute (profilassi "short term"). L'emivita sierica durante l'emodialisi varia da 3 a5 ore. La ceftazidima puo' essere impiegata sia nella dialisi periton eale che nella dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD). La ceftazidima puo' essere aggiunta alle soluzioni per dialisi peritoneale(di solito 125-250 mg ogni due litri di liquido per dialisi). Nei paz ienti con insufficienza renale in terapia intensiva sottoposti ad emodialisi o ad emofiltrazione ad alto flusso somministrare 1g al giorno in dose singola o in dosi suddivise. Nel caso di emofiltrazione a bassoflusso seguire il dosaggio raccomandato in caso di funzionalita' rena le ridotta.

Conservazione

Prima della ricostituzione conservare i flaconi al riparo dalla luce ea temperatura non superiore a 25 gradi C. Il prodotto in soluzione, d opo ricostituzione con acqua p.p.i. o con i liquidi infusionali compatibili (ad es. soluzione fisiologica, glucosata o di sodio lattato) deve essere usato di norma entro 18 ore se conservato a temperatura ordinaria ed entro 7 giorni se conservato a 4 gradi C. La colorazione dellesoluzioni puo' variare da giallo pallido a color ambra in funzione de lla concentrazione, del tipo di diluente e delle condizioni di conservazione. I flaconcini possono sviluppare al loro interno, dopo la ricostituzione, una pressione positiva, dovuta alla liberazione di anidridecarbonica.

Avvertenze

Prima di iniziare il trattamento accertarsi se il paziente abbia manifestato precedenti reazioni di ipersensibilita' alla ceftazidima, alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri farmaci. Somministrare con cautela in pazienti in cui si sono manifestate reazioni allergiche alla penicillina. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapia ed eventualmente istituire un trattamento idoneo (adrenalina, antistaminici, corticosteroidi) ed altre opportune misure di emergenza.Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all'uso di tutti gli antibiotici a largo spettro (inclusi macrolidi, penicilline semisintetiche e cefalosporine); e' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia. Tali forme di colite possono variare da lievi a molto gravi. Il trattamento con antibiotici ad ampio spettro altera la normaleflora del colon e puo' facilitare la crescita dei clostridi. Gli stud i effettuati hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' la principale causa della colite associata all'uso di antibiotici. Forme lievi di colite pseudomembranosa rispondono in genere favorevolmente alla semplice interruzione del farmaco. In forme moderate o gravi il trattamento deve includere la sigmoidoscopia, opportune ricerche batteriologiche e la somministrazione di liquidi, elettroliti e proteine. Nei casi in cui la colite non migliori dopo la sospensione del farmaco e nei casi gravi la somministrazione di vancomicina per via orale costituisce il trattamento di scelta della colite pseudomembranosa da Clostridium difficile indotta da antibiotici. Devono essere escluse altre cause di colite. Il trattamento concomitante con alti dosaggi di cefalosporine e medicinali nefrotossici quali aminoglicosidi o diuretici potenti (ad es. furosemide) possono avere un effetto negativo sulla funzionalita' renale. L' esperienza clinica ha mostrato che probabilmente cio' non costituisce un problema se la ceftazidima viene somministrata ai dosaggi raccomandati. Non si evidenzia che la ceftazidima abbia effetti negativi sulla funzionalita' renale alle normalidosi terapeutiche. Il prodotto e' escreto per via renale. Pertanto, c ome per tutti gli antibiotici eliminati per tale via, in pazienti con moderata o grave insufficienza renale, si raccomanda di ridurre la dose per evitare le conseguenze cliniche di concentrazioni ematiche eccessive, quali ad esempio convulsioni o sequele neurologiche. L'uso prolungato puo' favorire l'emergere opportunistico di microrganismi o ceppinon sensibili (ad es. Candida ed Enterococchi) che richiede l'adozion e di misure adeguate o l'eventuale interruzione del trattamento. E' pertanto essenziale un assiduo controllo delle condizioni del paziente. Come per altre cefalosporine e penicilline a spettro allargato alcuni ceppi di Enterobacter spp. e serratia spp. inizialmente sensibili, possono manifestare resistenza durante la terapia con ceftazidima. Pertanto nel corso del trattamento di tali infezioni se ritenuto clinicamente appropriato, deve essere valutata la possibilita' di eseguire successivi test di sensibilita'.

Interazioni

L'uso concomitante di alti dosaggi con medicinali nefrotossici puo' avere effetti negativi sulla funzionalita' renale. Il cloramfenicolo e' un antagonista in vitro della ceftazidima e delle altre cefalosporine.La rilevanza clinica di tale osservazione non e' conosciuta, ma qualo ra ceftazidima e cloramfenicolo siano somministrati in concomitanza bisogna considerare la possibilita' che si manifesti antagonismo tra i due antibiotici. La somministrazione delle cefalosporine puo' interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio, causando pseudopositivita' della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e "Clinitest", basati sulla riduzione del rame, ma non con i metodi enzimatici. La ceftazidima non interferisce con la determinazione della creatinina nel saggio con picrato alcalino.

Effetti indesiderati

Reazioni locali: flebite o tromboflebite conseguenti a somministrazione endovenosa; dolore e/o infiammazione dopo somministrazione intramuscolare. Reazioni di ipersensibilita': rash urticarioidi o maculopapulari, febbre, prurito e, molto raramente, angioedema e reazioni anafilattiche (inclusi broncospasmo e/o ipotensione). Sono state rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica. Reazioni gastrointestinali: diarrea, nausea, vomito, dolore addominale e, molto raramente, candidiasi del cavo orale o colite; questa puo' essere associata alla presenza del Clostridium difficile e presentarsi sotto forma di colite pseudomembranosa. Reazioni genito-urinarie: candidiasi, vaginite. Reazioni a livello del tratto epatobiliare e del pancreas: molto raramente ittero. Reazioni neurologiche:cefalea, vertigini, parestesie e sensazioni di sapore sgradevole. Vi sono state segnalazioni di sequele neurologiche come tremori, mioclonie, convulsioni ed encefalopatia verificatesi in pazienti con insufficienza renale nei quali il dosaggio della ceftazidima non era stato opportunamente ridotto. Sono state riferite in corso di terapia con ceftazidima variazioni transitorie di alcuni parametri clinici e di laboratorio: eosinofilia,positivita' al test di Coombs e molto raramente anemia emolitica, trombocitosi, alterazioni in uno o piu' parametri di funzionalita' epatica quali ALT (SGPT), AST (SGOT), LDH, GGT e fosfatasi alcalina. Sono stati segnalati occasionalmente incrementi transitori diazotemia, ammoniemia e/o creatinina sierica. Molto raramente sono sta te osservate leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, agranulocitosi e linfocitosi. In circa il 5% dei pazienti sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positivita' talora false da testdi coombs. Cio' puo' interferire con i test di compatibilita' ematica .

Gravidanza e allattamento

Non si sono evidenziati sperimentalmente effetti embriotossici o teratogenici della ceftazidima, comunque, nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi dieffettiva necessita'. La ceftazidima e' escreta nel latte materno e d eve essere impiegata con cautela nelle madri che allattano.