Ceftriaxone Hex - Fl 0,25g+f 5ml

Dettagli:
Nome:Ceftriaxone Hex - Fl 0,25g+f 5ml
Codice Ministeriale:040211017
Principio attivo:Ceftriaxone Disodico
Codice ATC:J01DD04
Fascia:A
Prezzo:2.28
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Hexal Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Preparazione iniettabile
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CEFTRIAXONE HEXAL AG

Formulazioni

Ceftriaxone Hex - Fl 0,25g+f 5ml
Ceftriaxone Hex - Fl 1g+f 10ml

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterici beta-lattamici.

Principi attivi

Ceftriaxone (come disodico 3,5 idrato).

Eccipienti

Polvere: Nessuno. Solvente i.m: lidocaina cloridrato, acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrogeno carbonato. Solvente e.v.: acqua perpreparazioni iniettabili.

Indicazioni

E' indicato per l'utilizzo contro infezioni gravi, quando e' stato accertato o e' probabile che queste siano dovute a microrganismi sensibili a ceftriaxone che richiedano un trattamento parenterale. Meningite batterica. Polmonite. Infezioni addominali: nella fattispecie peritoniti e infezioni delle vie biliari. Ceftriaxone deve essere usato in combinazione con un altro antibiotico che possa fornire copertura anaerobica. Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli. Infezioni delle ossa e delle articolazioni. Pazienti con manifestazioni tardive della malattia di Lyme (fase II e III). Gonorrea. Otite media in bambini e neonati (dopo il fallimento di altri trattamenti o in caso di impossibilita' di eseguire un trattamento per via orale). E' necessario prendere in considerazione le linee guida locali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

Controindicazioni / effetti secondari

Il medicinale e' controindicato nei pazienti con ipersensibilita' notaagli antibiotici beta-lattamici. Nei pazienti ipersensibili alla peni cillina deve essere presa in considerazione la possibilita' di reazioni allergiche crociate. I neonati iperbilirubinemici e i nati pretermine non devono essere trattati con ceftriaxone. Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone puo' spostare la bilirubina dal suo legame conl'albumina sierica e puo' determinare in questi pazienti l'insorgere di encefalopatia da bilirubina. Ceftriaxone e' controindicato nei seguenti casi: neonati prematuri fino a un'eta' corretta di 41 settimane (settimane di gestazione + settimane di vita); neonati a termine (fino a 28 giorni di eta') con ittero o presenza di ipoalbuminemia o acidosi, poiche' si tratta di disturbi nei quali e' probabile che il legame della bilirubina possa risultare compromesso o che necessitano (o si prevede che possano necessitare) di un trattamento di calcio via e.v., odi infusioni contenenti calcio, a causa del rischio di precipitazione di calcio-ceftriaxone. Controindicazioni alla lidocaina devono essere prese in considerazione prima dell'iniezione intramuscolare di ceftri axone.

Posologia

La dose e la via di somministrazione devono essere determinate in basealla gravita' e all'ubicazione dell'infezione, alla sensibilita' dei microrganismi responsabili e all'eta' e alle condizioni del paziente. La normale durata della terapia dipende dalla risposta del paziente. Come con le terapie antibiotiche in generale, la somministrazione di ceftriaxone deve essere continuata per almeno 48-72 ore dopo che il paziente e' diventato afebbrile o dopo che l'eradicazione batterica e' stata comprovata. >>Adulti e adolescenti di eta' superiore ai 12 anni conpeso corporeo >50 kg. La dose abituale e' pari a 1-2 g di ceftriaxone , somministrati una volta al giorno (ogni 24 ore). In caso di infezioni gravi o di infezioni provocate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose puo' essere aumentata a 4 g somministrati una volta al giorno. Nel caso di gonorrea senza complicazioni, negli adulti e negli adolescenti sopra i 12 anni di eta' e di peso >=50 kg deve essere somministrata una singola dose da 250 mg di ceftriaxone per via intramuscolare. >>Meningite. Il trattamento inizia con un dosaggio di 100 mg/kg di peso corporeo, somministrati una volta al giorno - senza superare i 4 g al giorno. Dopo aver determinato la sensibilita' del patogeno, la dose puo' essere ridotta di conseguenza. Nei neonati di eta' compresa tra 0 e 14 giorni la dose non deve superare i 50 mg/kg/24 h. In caso di sospetto clinico di infezione invasiva, come nel caso di purpura fulminans, il dosaggio appropriato deve essere somministrato quando possibile per via endovenosa oppure per via intramuscolare. La dose standard raccomandata negli adulti in questo caso e' di 1-2 g al giorno. Un dose di 50-100 mg/kg senza superare 1 g e' raccomandata ai bambini e aineonati. >>Malattia di Lyme (fasi II e III). Negli adulti e negli ado lescenti sopra i 12 anni di eta' la dose terapeutica e' pari a 50 mg/kg, con un massimo di 2 g di ceftriaxone una volta al giorno per un periodo di 14 giorni. Nei bambini, 50-100 mg/kg di peso corporeo una volta al giorno, fino a una dose massima giornaliera pari a 2 g, per 14 giorni. >>Otite media in bambini e neonati (dopo il fallimento con altritrattamenti o in caso di impossibilita' di eseguire un trattamento pe r via orale). Dopo fallimento terapeutico, somministrare 50mg/kg/die per 3 giorni. Come alternativa al trattamento orale, somministrare 50 mg/kg in una iniezione singola. >>Anziani. Il dosaggio indicato per gliadulti non richiede alcun aggiustamento, a condizione che le funzioni renali ed epatiche siano soddisfacenti. >>Neonati (eta' 0-14 giorni). Somministrare 20-50 mg per kg di peso corporeo per via endovenosa una volta al giorno (a intervalli di 24 ore). In caso di infezioni gravi non si deve superare una dose giornaliera pari a 50 mg/kg di peso corporeo. >>Bambini di eta' compresa tra 15 giorni e 12 anni con un peso corporeo <50 kg. Somministrare 20-80 mg per kg di peso corporeo per viaendovenosa una volta al giorno (a intervalli di 24 ore). In caso di i nfezioni gravi non si deve superare una dose giornaliera pari a 80 mg per kg di peso corporeo, con la sola eccezione della meningite. I bambini con un peso corporeo di 50 kg o superiore devono ricevere il dosaggio normale degli adulti una volta al giorno. >>Insufficienza renale. Nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, non e' necessaria alcuna modifica del dosaggio di ceftriaxone, a condizione che la funzionalita' epatica sia normale. Solo in casi di estrema insufficienza renale (clearance della creatinina <10 ml/min) la dose giornaliera deve essere ridotta a un massimo di 2 g. Nel caso di grave insufficienza renale ed epatica coesistenti, le concentrazioni plasmatiche di ceftriaxone devono essere monitorate regolarmente e il dosaggio aggiustato di conseguenza. I pazienti sottoposti a emodialisi o a dialisi peritonealenon hanno bisogno di una dose ulteriore di ceftriaxone dopo la dialis i. Tuttavia, allo scopo di determinare se siano necessari aggiustamenti di dosaggio, e' necessario monitorare le concentrazioni plasmatiche,poiche' in questi pazienti il tasso di eliminazione potrebbe essere r idotto. >>Insufficienza epatica. Il dosaggio non deve essere modificato, a condizione che la funzionalita' renale sia normale. Nel caso di grave insufficienza renale ed epatica coesistenti, le concentrazioni plasmatiche di ceftriaxone devono essere monitorate regolarmente e il dosaggio aggiustato di conseguenza. >>Modo di somministrazione. Il prodotto puo' essere somministrato per iniezione in bolo endovenoso, per infusione endovenosa o per iniezione intramuscolare dopo la ricostituzione della soluzione secondo le indicazioni. Diluenti contenenti calcio (per esempio la soluzione Ringer o la soluzione Hartmann) non devono essere utilizzati per ricostituire i flaconcini di ceftriaxone o per diluire ulteriormente un flaconcino ricostituita per somministrazione e.v., poiche' puo' formarsi un precipitato. La precipitazione del ceftriaxone con il calcio puo' verificarsi anche quando ceftriaxone viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. Pertanto ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio non devono essere miscelate o somministrate contemporaneamente. Non usare soluzioni contenenti lidocaina per ricostituire le fiale di ceftriaxone o per diluire ulteriormente un flaconcino ricostituito per somministrazione e.v.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare relativamente alla temperatura di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Soluzione ricostituita: la stabilita' chimica e fisica e' stata dimostrata per 24 ore a unatemperatura di 2-8 gradi C. Da un punto di vista microbiologico, il p rodotto ricostituito deve essere utilizzato immediatamente. Se non viene utilizzato immediatamente, i tempi di conservazione e le condizionidi conservazione sono responsabilita' dell'utilizzatore e normalmente devono superare le 24 ore a una temperatura di 2-8 gradi C.

Avvertenze

Come per altre cefalosporine, non puo' essere escluso lo shock anafilattico, anche in presenza di un'accurata anamnesi del paziente. Ogni grammo di contiene 3,6 mmol (o 83 mg) di sodio. Da tenere in considerazione nei pazienti che osservano una dieta a basso contenuto di sodio. Ogniqualvolta ceftriaxone in formulazione parenterale e' indicato il trattamento dell'otite media acuta deve essere preso in considerazion quanto segue. In caso di fallimento di un precedente trattamento convenzionale di 72 ore, definito dalla persistenza, ricomparsa o peggioramento della sintomatologia o dal verificarsi di otorrea, questa situazione necessita di dati batteriologici da campione di paracentesi o otorrea. Oppure, eccezionalmente, in bambini sotto i 30 mesi di eta' puo' essere considerato un trattamento con ceftriaxone i.v. o i.m. specialmente in caso di impossibilita' ad eseguire il trattamento orale o quandosi sospetti otite media acuta dovuta a pneumococchi in aree con eleva ta prevalenza di resistenza dei pneumococchi al trattamento con penicillina. Con l'uso di quasi tutti i agenti antibatterici, compreso il medicinale, e' stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile(CDAD), la cui gravita' puo' variare da una lieve diarrea a una colit e fatale. Il trattamento con gli agenti antibatterici altera la normale flora del colon, provocando la crescita eccessiva di C. difficile. C. difficile produce tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo diCDAD. I ceppi di C. difficile produttori di ipertossina provocano un aumento di morbilita' e mortalita', poiche' queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e potrebbero richiedere una colectomia. La CDAD deve essere considerata in tutti i pazienti chesviluppano diarrea dopo l'uso di antibiotici. E' necessaria un'accura ta anamnesi medica, poiche' sono stati riportati casi di CDAD verificatisi oltre due mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici. Se la CDAD e' sospettata o confermata, potrebbe essere necessario interrompere l'uso di antibiotici non strettamente specifici per il trattamento delle infezioni dovute a C. difficile. A seconda delle indicazioni cliniche, devono essere istituiti una gestione adeguata dei liquidie degli elettroliti, l'integrazione di proteine, il trattamento antib iotico di C. difficile e la valutazione chirurgica. Come con altri agenti antibatterici, potrebbero verificarsi superinfezioni con microrganismi non-sensibili. Nelle ecografie della cistifellea sono state individuate ombre che sono state scambiate per calcoli biliari, in genere in seguito alla somministrazione di dosi superiori a quelle standard raccomandate. Queste ombre sono tuttavia precipitati di calcio-ceftriaxone, che scompaiono al termine o con la sospensione della terapia con il prodotto. Raramente questi risultati sono stati associati a sintomi.Nei casi sintomatici si raccomanda una gestione conservativa non chir urgica. Nei casi sintomatici l'interruzione del trattamento con il prodotto deve essere a discrezione del medico. Sono stati descritti casi di reazioni fatali con precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni enei reni nei nati prematuri e nei neonati a termine di eta' inferiore a 1 mese. Almeno uno di loro aveva ricevuto ceftriaxone e calcio in t empi diversi e attraverso differenti linee di somministrazione endovenosa. Tra i dati scientifici disponibili non esistono segnalazioni di precipitazioni intravascolari confermate nei pazienti, che non fossero neonati, trattati con ceftriaxone e soluzioni contenenti calcio o qualsiasi altro prodotto contenente calcio. Gli studi in vitro hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone rispetto ad altri gruppi di eta'. Nei pazienti di qualsiasi eta' ceftriaxone non deve essere miscelato o somministratocontemporaneamente con qualsiasi soluzione endovenosa contenente calc io, anche attraverso diverse linee di infusione o in differenti siti di infusione. Tuttavia, nei pazienti di eta' superiore a 28 giorni, ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministratiin sequenza, uno dopo l'altro, purche' vengano utilizzate linee di in fusione in siti diversi oppure se, tra un'infusione e l'altra, le linee di infusione vengono sostituite o lavate a fondo con una soluzione fisiologica salina, per evitare precipitazioni. Nei pazienti che richiedono l'infusione continua con soluzioni per TPN contenenti calcio, glioperatori sanitari possono prendere in considerazione l'uso di tratta menti antibatterici alternativi, che non comportano un simile rischio di precipitazione. Se l'uso di ceftriaxone e' considerato necessario nei pazienti che necessitano di alimentazione continua, le soluzioni per TPN e ceftriaxone possono essere somministrati contemporaneamente, purche' attraverso linee di infusione diverse e in siti differenti. In alternativa e' possibile interrompere l'infusione di soluzione per TPNper il periodo di infusione di ceftriaxone, osservando l'accorgimento di lavare le linee di infusione tra una somministrazione e l'altra. N ei pazienti trattati con ceftriaxone sono stati raramente osservati casi di pancreatite, forse dovuti a ostruzione biliare. La maggior partedei pazienti presentava fattori di rischio per stasi biliare e deposi ti biliari, per esempio prima della terapia principale, di una malattia grave e della nutrizione parenterale totale. Non puo' essere esclusoil ruolo scatenate o concomitante della precipitazione biliare correl ata a ceftriaxone. Nei casi di insufficienza renale ed epatica grave, il dosaggio deve essere ridotto in base alle raccomandazioni fornite. La sicurezza e l'efficacia di ceftriaxone nei neonati, negli infanti enei bambini sono state stabilite per i dosaggi descritti. Gli studi c linici hanno dimostrato che ceftriaxone, come alcune altre cefalosporine, puo' rimuovere la bilirubina dall'albumina sierica. Il medicinale non deve essere usato nei neonati (in particolare quelli prematuri) a rischio di sviluppare encefalopatia da bilirubina. Durante il trattamento prolungato deve essere eseguita a intervalli regolari la conta ematica completa. Se lidocaina viene usata come diluente, le soluzioni diceftriaxone devono essere somministrate solo per iniezione intramusco lare.

Interazioni

In seguito alla somministrazione concomitante di dosi elevate di ceftriaxone e di potenti diuretici (per esempio furosemide) non e' stata finora osservata alcuna compromissione della funzionalita' renale. Non vi e' alcuna prova che ceftriaxone aumenti la tossicita' renale degli aminoglicosidi. In seguito all'assunzione di alcol dopo la somministrazione di Ceftriaxone non e' stato dimostrato alcun effetto simile a quello di disulfiram. Ceftriaxone non contiene una porzione di N-metiltiotetrazolo associata a una possibile intolleranza da etanolo e ai problemi di sanguinamento propri di alcune altre cefalosporine. L'eliminazione di ceftriaxone non viene alterata da probenecid. In uno studio in vitro con la combinazione di cloramfenicolo e ceftriaxone sono stati osservati effetti antagonisti. Non utilizzare diluenti contenenti calcio, come la soluzione Ringer o la soluzione Hartmann, per ricostituire ceftriaxone flaconcini o per diluire ulteriormente un flaconcino ricostituita per somministrazione e.v., poiche' puo' formarsi del precipitato. La precipitazione di calcio-ceftriaxone puo' verificarsi anche quando il prodotto viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. Il prodotto non deve essere somministrato contemporaneamente con soluzioni endovenose contenenti calcio, comprese le infusioni continue contenenti calcio, come quelle usateper la nutrizione parenterale attraverso una linea a Y. Tuttavia, nei pazienti che non siano neonati, il medicinale e le soluzioni contenen ti calcio possono essere somministrati in sequenza, uno dopo l'altro, purche' tra un'infusione e l'altra le linee vengono lavate a fondo conun liquido compatibile. Studi in vitro effettuati con plasma di adult i e plasma di neonati proveniente dal cordone ombelicale hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione dicalcio-ceftriaxone. Sulla base dei rapporti presenti in letteratura, ceftriaxone e' incompatibile con amsacrina, vancomicina, fluconazolo egli aminoglicosidi. In rari casi nei pazienti trattati con ceftriaxon e il test di Coombs puo' produrre falsi positivi. Ceftriaxone, come altri antibiotici, puo' causare falsi positivi nei test per la galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi. Per questomotivo la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia con il farmaco deve essere effettuata in modo enzimatico. Puo' compromettere l'efficacia dei contraccettivi ormonali orali. Durante il trattamento e nel mese successivo al trattamento e' pertanto consigliabile adottare misure contraccettive supplementari (non ormonali).

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e di breve durata. Laseguente terminologia e' stata usata per classificare la frequenza de gli effetti indesiderati: molto comuni (>1/10), comuni (da >1/100 a <1/10), non comuni (da >1/1.000 a <1/100), rari (da >1/10.000 a <1/1.000), molto rari (<1/10.000), non nota (non puo' essere stimata sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Rari: micosi del tratto genitale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comuni: leucocitopenia, granulocitopenia, eosinofilia, anemia emolitica, trombocitopenia; molto rari: disturbi della coagulazione; non nota: agranulocitosi (< 500/ mm^3, nella maggior parte dei casi dopo 10 giorni di trattamento e in seguito a un dosaggio totale di 20 g o piu'). Disturbi del sistema immunitario. Rari: reazioni anafilattiche o anafilattoidi ad es. broncospasmo (le gravi reazioni di ipersensibilita' acuta e lo shockanafilattico richiedono l'immediata sospensione della somministrazion e di ceftriaxone e l'adozione di appropriate misure d'emergenza), febbre, brividi. Patologie del sistema nervoso. Rari: mal di testa, capogiri, vertigini. Patologie gastrointestinali. Comuni: diarrea, nausea, vomito, stomatite, glossite; molto rari: enterocolite pseudomembranosa,emorragie gastrointestinali. Patologie epatobiliari. Rari: precipitaz ione sintomatica di ceftriaxone-sale di calcio nella cistifellea/ colelitiasi reversibile, aumento degli enzimi epatici; molto rari: pancreatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria ed edema; non nota: sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di Lyell/necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme. Patologie renali e urinarie. Rari: ematuria, oliguria, aumento della creatinina sierica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Rari: flebite (dopo somministrazione endovenosa, questo rischio puo' essere minimizzato praticando un'iniezione lenta, della durata di 2-4 minuti); non nota: dolore alsito di iniezione (iniezione intramuscolare di ceftriaxone senza lido caina e' dolorosa). Esami diagnostici. Rari: glucosuria (i metodi non enzimatici per la determinazone del glucosio nelle urine possono dare risultati falso positivi; per questa ragione, la determinazione del glucosio nelle urine durante la terapia con ceftriaxone deve essere fatta enzimaticamente), falso positivo al test di Coombs e al test della galattosemia; molto rari: prolungato tempo di coagulazione. Non deve essere miscelato o somministrato simultaneamente con soluzioni o prodotti contenenti calcio anche se attraverso diverse linee di infusione. Raramente, sono state riportate reazioni avverse gravi, e in alcuni casia esito fatale, nei nati prematuri e nei neonati a termine (eta' <28 giorni) che erano stati trattati con ceftriaxone e calcio per via endovenosa. Nei polmoni e nei reni sono state osservate post mortem precipitazioni di sale di calcio-ceftriaxone. L'elevato rischio di precipitazione nei neonati e' dovuto al loro ridotto volume plasmatico e alla piu' lunga emivita di ceftriaxone rispetto agli adulti. Possono svilupparsi superinfezioni causate da microrganismi non sensibili a ceftriaxone (candida, funghi o altri microrganismi resistenti). Un raro effettoindesiderato causato dall'infezione da Clostridium difficile in corso di trattamento con ceftriaxone e' la colite pseudomembranosa. Pertant o nei pazienti che presentano diarrea in seguito all'uso di un agente antibatterico e' necessario considerare la possibilita' di sviluppo diquesta patologia. Sono stati segnalati casi molto rari di precipitazi one renale, in particolare nei bambini di eta' superiore a 3 anni e che erano stati trattati con elevate dosi giornaliere (per esempio >=80 mg/kg/die) o con dosi totali superiori a 10 grammi e che presentavano elevati fattori di rischio (per esempio restrizioni di liquidi, relegazione a letto ecc). Il rischio di formazione di precipitati aumenta nei pazienti disidratati o immobilizzati. Questo evento puo' essere sintomatico o asintomatico, puo' provocare insufficienza renale e anuria ed e' reversibile con l'interruzione del prodotto. E' stata osservata precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, in prevalenza nei pazienti trattati con dosi superiori a quella standard raccomandata. Nei bambini gli studi prospettici hanno mostrato un'incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione per via endovenosa, che in alcuni studi e' risultata superiore al 30%. L'incidenza sembra essere inferiore con l'infusione lenta (20-30 minuti). Questo effetto e' in genere asintomatico, ma in rari casi le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici, come dolore, nausea e vomito. In questi casi si raccomanda il trattamento sintomatico. Le precipitazioni sono generalmente reversibili dopo la sospensione di ceftriaxone.

Gravidanza e allattamento

Ceftriaxone attraversa la barriera placentare. La sua sicurezza durante la gravidanza umana non e' stata stabilita. Gli studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato alcuna prova di embriotossicita', fetotossicita' o teratogenicita', ne' effetti negativi sulla fertilita' maschile o femminile, sul parto o sullo sviluppo perinatale e postnatale. Nei primati non e' stata osservata embriotossicita' o teratogenicita'. A causa della limitata esperienza, si deve procedere con cautela quando si somministra il medicinale a donne in gravidanza. Ceftriaxone e' escreto nel latte materno a basse concentrazioni. Deve essere somministrato alle madri che allattano al seno con cautela.