Ceftriaxone Kabi - Im 250mg/2ml

Dettagli:
Nome:Ceftriaxone Kabi - Im 250mg/2ml
Codice Ministeriale:035906015
Principio attivo:Ceftriaxone Disodico
Codice ATC:J01DD04
Fascia:A
Prezzo:2.28
Rimborso:2.17
Produttore:Fresenius Kabi Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Preparazione iniettabile
Contenitore:Scatola
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CEFTRIAXONE KABI

Formulazioni

Ceftriaxone Kabi - Im 250mg/2ml
Ceftriaxone Kabi - Im 500mg/2ml+
Ceftriaxone Kabi - Im 1g+f 3,5ml
Ceftriaxone Kabi - Iv 1g+1f 10ml
Ceftriaxone Kabi - Ev 1fl 2g

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterici per uso sistemici.

Principi attivi

Polvere e solvente per soluzione iniettabile da 250 mg/2 ml per uso intramuscolare: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 298,2 mg pari a ceftriaxone 250 mg. Polvere e solvente per soluzione iniettabile da 500 mg/2 mlper uso intramuscolare: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 596,5 mg pari a ceftriaxone 500 mg. Polvere e solvente per soluzione iniettabile da 1 g/3,5 ml per uso intramuscolare: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 1,193 g pari a ceftriaxone 1 g. Polvere e solvente per soluzione iniettabile da 1 g/10 ml per uso endovenoso: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 1,193 g pari a ceftriaxone 1 g. Polvere per soluzione da 2 g per infusione: ceftriaxone bisodico 3,5 H 2 O 2,386 g pari a ceftriaxone 2 g.

Eccipienti

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: la fiala solvente contiene lidocaina cloridrato. Polvere e solvente persoluzione iniettabile per uso endovenoso: la fiala solvente contiene acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertatao presunta origine da Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione, nelle suddette infezioni, in pazienti defedati e/o immunodepressi. Profilassi delle infezioni chirurgiche.

Controindicazioni / effetti secondari

Il farmaco e' controindicato nei pazienti con ipersensibilita' nota agli antibiotici beta-lattamici. Ipersensibilita' alle cefalosporine o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Nei pazienti ipersensibili alla penicillina, deve essere presa in considerazione la possibilita' di reazioni allergiche crociate. Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico. I neonati iperbilirubinemici e i prematuri non devono essere trattati con ceftriaxone. Studi in vitro hanno dimostrato che ceftriaxone puo' spostare la bilirubina dai suoi siti di legame all'albumina plasmatica ed e' possibile chein questi pazienti si sviluppi un'encefalopatia da bilirubina. Tratta mento con calcio, a causa del rischio di formazione di precipitazione di sali di calcio-ceftriaxone nei nati a termine. Il ceftriaxone e' inoltre controindicato nei: neonati prematuri fino ad una eta' corretta di 41 settimane (settimane di gestazione + settimane di vita); neonatia termine (fino a 28 giorni di eta') con ittero o presenza di ipoalbu minemia o acidosi, dato che queste sono condizioni nelle quali la bilirubina potrebbe essere alterata se dovessero richiedere (o si pensa che possano richiedere) un trattamento e.v. con calcio o con infusioni che contengono calcio a causa del rischio di precipitazione del ceftriaxone con il calcio. Quando si utilizza la lidocaina come solvente, se ne devono escludere le controindicazioni prima di somministrare l'iniezione intramuscolare di ceftriaxone.

Posologia

Non utilizzare diluenti contenenti calcio (ad esempio soluzione di Ringer o di Hartmann) per ricostituire i flaconcini di ceftriaxone o per diluire ulteriormente i flaconcini ricostituiti per la somministrazione e.v., dato che puo' formarsi un precipitato. La precipitazione del ceftriaxone con il calcio puo' anche avvenire quando il ceftriaxone e' mescolato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v. Pertanto, il ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio non devono essere mescolate insieme o somministrate contemporaneamente. Schema posologico generale. Adulti e bambini oltre 12 anni: la dose consigliata e' di 1 g di prodotto una volta al giorno (ogni 24 ore). Nei casi piu' gravi o in infezioni causate da microrganismi moderatamente sensibili, la dose puo' raggiungere i 4 g somministrati in un'unica soluzione. Neonati (fino a 2 settimane): la dose giornaliera e' di 20-50 mg/kg di peso corporeo in monosomministrazione; a causa della immaturita' dei loro sistemi enzimatici non bisognerebbe superare i 50mg/kg. Bambini (da 3 settimane a 12 anni): la dose giornaliera puo' v ariare tra 20 e 80 mg/kg. Per dosi endovenose pari o superiori a 50 mg/kg si consiglia di utilizzare una perfusione della durata di almeno 30 minuti. Per i bambini di peso superiore a 50 kg andra' usato il dosaggio proprio degli adulti. Anziani: lo schema posologico degli adulti non richiede modificazioni nel caso di pazienti anziani. La durata della terapia e' in funzione del decorso dell'infezione. Come tutte le terapie a base di antibiotici, in generale la somministrazione del farmaco va protratta per un minimo di 48-72 ore dopo lo sfebbramento o dopola dimostrazione di completa eradicazione batterica. Profilassi delle infezioni chirurgiche: per la prevenzione delle infezioni post-operat orie verranno somministrati, in relazione a tipo e rischio di contaminazione dell'intervento, 1 g i.m. o 1-2 g e.v. in dose singola, un'ora prima dell'intervento. Posologia in particolari condizioni. Insufficienza renale: in soggetti con clearance della creatinina maggiore di 10 ml/min la posologia resta inalterata. In caso di clearance della creatinina uguale o minore di 10 ml/min si puo' somministrare fino ad un massimo di 2 g una volta al giorno. Insufficienza epatica: posologia normale. Insufficienza renale ed epatica associate: controllare le concentrazioni plasmatiche del ceftriaxone. Prematuri: dose massima 50 mg/kguna volta al giorno. Modo di somministrazione: da un punto di vista m icrobiologico il prodotto dovrebbe essere usato immediatamente dopo laricostituzione. Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e il periodo di conservazione prima dell'uso sono responsabilita' dell'utilizzatore. La stabilita' chimica e fisica del medicinale dopo ricostituzione e' stata dimostrata per 24 ore tra +2 gradi C e +8 gradi C e per6 ore per il prodotto conservato a temperatura inferiore a 25 gradi C . Possono variare nella colorazione da giallo pallido ad ambra in funzione della concentrazione e del periodo di conservazione; tale caratteristica non ha influenza sull'efficacia o sulla tollerabilita' del farmaco. Soluzione per uso intramuscolare: per praticare l'iniezione intramuscolare, sciogliere il medicinale i.m. con l'apposito solvente, (soluzione di lidocaina 1%) che e' di 2 ml per il dosaggio da 250 mg e 500 mg, e di 3,5 ml per il dosaggio 1 g, e iniettare profondamente la soluzione estemporanea cosi' ottenuta nel gluteo, alternando i glutei nelle successive iniezioni. La soluzione di lidocaina non deve essere somministrata endovena. Soluzione per uso endovenoso: per praticare l'iniezione e.v., sciogliere il farmaco con l'apposito solvente (acqua perpreparazioni iniettabili) che e' di 10 ml per il dosaggio da 1 g, e i niettare direttamente in vena nel tempo di 2-4 minuti. Soluzione per infusione: per praticare la perfusione endovenosa sciogliere il prodotto in ragione di 2 g in 40 ml di liquido di perfusione privo di ioni dicalcio (soluzione fisiologica, soluzione glucosata al 5% o al 10%, so luzione di levulosio al 5%, soluzione glucosata di destrano al 6%). Laper fusione avra' una durata di almeno 30 minuti. Le soluzioni di pro dotto non dovrebbero essere mescolate in soluzioni contenenti altri farmaci antimicrobici o con soluzioni diluenti diverse da quelle sopra elencate per possibile incompatibilita'.

Conservazione

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

Avvertenze

Non puo' essere escluso lo shock anafilattico. Ogni grammo di prodottocontiene 3,6 mmol di sodio. E' stata riportata diarrea associata a Cl ostridium difficile (CDAD) la cui gravita' puo' variare da una lieve diarrea a una colite fatale. Il trattamento con gli agenti antibatterici altera la normale flora del colon, provocando la crescita eccessiva di C. difficile. C. difficile produce tossine A e B, che contribuiscono allo sviluppo di CDAD. I ceppi di C. difficile produttori di ipertossina provocano un aumento di morbilita' e mortalita', poiche' queste infezioni possono essere refrattarie alla terapia antimicrobica e potrebbero richiedere una colectomia. Effettuare anamnesi medica, poiche' sono stati riportati casi di CDAD verificatisi oltre due mesi dopo la somministrazione di agenti antibatterici. Se la CDAD e' sospettata o confermata, interrompere l'uso di antibiotici non direttamente in opposizione a C. difficile. Istituire una gestione adeguata dei liquidi e degli elettroliti, l'integrazione di proteine, il trattamento antibiotico di C. difficile e la valutazione chirurgica. Potrebbero verificarsi superinfezioni con microrganismi non-sensibili. Nelle ecografie della cistifellea sono state individuate ombre che sono state scambiate per calcoli biliari, in genere in seguito alla somministrazione di dosi superiori a quelle standard raccomandate. Queste ombre sono tuttavia precipitati di calcio-ceftriaxone, che scompaiono al termine o con la sospensione della terapia. Il prodotto viene eliminato per il 56% circa attraverso le urine e per restante 44% attraverso la bile in forma microbiologicamente attiva. Nelle feci e' presente prevalentemente in forma inattiva. In caso di ridotta funzionalita' renale e' eliminato in quota piu' elevata per via biliare, con le feci. Poiche' in anche in tale circostanza il tempo di emivita risulta solo leggermente aumentato, nella maggior parte dei casi non e' necessario ridurre la posologia, acondizione che la funzionalita' epatica sia normale. Solo in presenza di una gravissima insufficienza renale ridurre la dose di manteniment o ogni 24 ore alla meta' rispetto alla dose abituale. Il ceftriaxone puo' parzialmente interferire con i siti di legame della bilirubina conl'albumina plasmatici. Le cefalosporine di terza generazione possono indurre resistenza microbica e tale evenienza e' maggiore verso organismi opportunisti specialmente Enterobactericeae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e, probabilmente, associando tra loro piu' betalattamine. In caso di trattamenti prolungati si dovranno effettuare regolari controlli della crasi ematica. In casi estremamente rari, in pazienti trattati con dosi elevate, l'ultrasuonografia della cistifellea hamesso in evidenza reperti interpretabili come ispessimento della bile . Tale condizione e' prontamente regredita all'interruzione o al termine della terapia. Anche se questi riscontri sono sintomatici, si raccomanda un trattamento puramente conservativo. Sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine, positivita' de test di Kooms (talora false). Somministrare il prodotto con cautela in pazienti allergici alla penicillina poiche' sono descritti casi di ipersensibilita' crociata fra penicilline e cefalosporine. Non trattare i prematuri, a causa dell'immaturita' delle funzioni organiche, con dosi di prodotto superiori a 50 mg/Kg/die. L'impiego protratto puo' favorire lo sviluppo di batteri resistenti ed in caso di superinfezione occorre adottare le misure piu' appropriate. Reazioni acute di ipersensibilita' possonorichiedere l'uso di adrenalina ed altre misure di emergenza. Non somm inistrare le preparazioni contenenti lidocaina per via endovenosa ed apazienti allergici a questo anestetico locale. Se si evidenziano segn i di infezione, isolare il microrganismo responsabile ed adottare unaopportuna terapia, basata sui test di sensibilita'. Effettuare analis i su campioni raccolti prima dell'inizio della terapia per determinarela sensibilita' a ceftriaxone del microrganismo responsabile. La tera pia con il farmaco puo' essere comunque iniziata in attesa dei risultati di queste analisi ed il trattamento dovrebbe comunque essere, se ilcaso, successivamente modificato secondo i risultati delle analisi. Controllare la funzionalita' renale. Coliti pseudomembranose sono state riportate a seguito dell'uso di cefalosporine. Interazioni con prodotti contenenti calcio: sono stati descritti casi di reazioni fatali con precipitati di calcio-ceftriaxone nei polmoni e nei reni nei nati prematuri e nei neonati a termine di eta' inferiore ad 1 mese. Almeno uno di loro aveva ricevuto ceftriaxone e calcio in tempi diversi e attraverso differenti linee di somministrazione endovenosa. I neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone rispetto ad altri gruppi di eta'. Non miscelare o somministrare contemporaneamente con qualsiasi soluzione endovenosa contenente calcio, anche attraverso diverse linee di infusione o in differenti siti di infusione. Tuttavia nei pazienti di eta' superiore a 28 giorni, ceftriaxone e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati in sequenza, uno dopo l'altro, purche' vengano utilizzate linee di infusione in siti diversi oppure se, tra una infusione e l'altra, le linee di infusione vengono sostituite o lavate a fondo con una soluzione fisiologicasalina, per evitare precipitazioni. Nei pazienti che richiedono l'inf usione continua con soluzioni per TNP contenenti calcio, considerare l'uso di trattamenti antibatterici alternativi, che non comportano un simile rischio di precipitazione. Se l'uso e' necessario nei pazienti che necessitano di alimentazione continua, le soluzioni per TNP e ceftriaxone possono essere somministrati contemporaneamente, purche' attraverso linee di infusione diverse e in siti differenti. In alternativa, e' possibile interrompere l'infusione di soluzione per TNP per il periodo di infusione di ceftriaxone, osservando l'accorgimento di lavare le linee di infusione tra una somministrazione e l'altra. Sono stati raramente osservati casi di pancreatite, forse dovuti ad ostruzione biliare. La maggior parte dei pazienti presentava fattori di rischio per stasi biliare e fango biliare. Non puo' essere escluso il ruolo scatenante o concomitante della precipitazione biliare correlata al medicinale. Nei casi di insufficienza renale ed epatica grave, ridurre il dosaggio in base alle raccomandazioni fornite. Ceftriaxone puo' rimuovere la bilirubina dall'albumina sierica. Non usare il farmaco nei neonati (in particolare quelli prematuri) a rischio di sviluppare encefalopatiada bilirubina. Durante il trattamento prolungato deve essere eseguita a intervalli regolari la conta ematica completa. Se lidocaina viene u sata come diluente, le soluzioni di Ceftriaxone devono essere somministrate solo per iniezione intramuscolare.

Interazioni

La contemporanea somministrazione di alte dosi di prodotto con diuretici ad elevata attivita' (es. furosemide) a forti dosaggi non ha sinoraevidenziato disturbi della funzionalita' renale. Non c'e' alcuna evid enza che il farmaco aumenti la tossicita' renale degli aminoglicosidi.L'ingestione di alcool successiva alla somministrazione del medicinal e non da' effetti simili a quelli del disulfiram; il ceftriaxone, infatti, non contiene il gruppo N-metiltiotetrazolico ritenuto responsabile sia della possibile intolleranza all'alcool sia delle manifestazioniemorragiche verificatesi con altre cefalosporine. L'eliminazione del prodotto non e' modificata dal probenecid. In uno studio in vitro con la combinazione di cloramfenicolo e ceftriaxone sono stati osservati effetti antagonisti. E' stato dimostrato in condizioni sperimentali sinergismo d'azione tra il medicinale eaminoglicosidi nei confronti di molti germi Gram-negativi. Il potenziamento di attivita' di tali associazioni, sebbene non sempre predicabile, dovra' essere tenuto in considerazione in tutte quelle infezioni gravi, resistenti ad altri trattamenti, dovute ad organismi quali Pseudomonas aerugonosa. A causa di incompatibilita' fisiche i due farmaci vanno somministrati separatamente alle dosi raccomandate. Il famrmaco non deve essere aggiunto a soluzioniche contengono calcio, quali le soluzioni di hartmann e Ringer. Non u tilizzare diluenti contenenti calcio, come la soluzione Ringer o la soluzione Hartmann, per ricostituire il prodotto in fiale o per diluire ulteriormente una fiala ricostituita per somministrazione e.v., poiche' puo' formarsi del precipitato. La precipitazione di calcio-ceftriaxone puo' verificarsi anche quando il medicinale viene miscelato con soluzioni contenenti calcio nella stessa linea di somministrazione e.v.. Il famrmaco non deve essere somministrato contemporaneamente con soluzioni endovenose contenenti calcio, comprese le infusioni continue contenenti calcio, come quelle usate per la nutrizione parenterale attraverso una linea a Y. Tuttavia, nei pazienti che non siano neonati, il prodotto e le soluzioni contenenti calcio possono essere somministrati in sequenza, uno dopo l'altro, purche' tra un'infusione e l'altra le linee vengano lavate a fondo con un liquido compatibile. Studi in vitro effettuati con plasma di adulti e plasma di neonati proveniente dal cordone ombelicale hanno dimostrato che i neonati presentano un rischio aumentato di precipitazione di calcio-ceftriaxone. Sulla base dei rapporti presenti in letteratura, ceftriaxone e' incompatibile con amsacrina, vancomicina, fluconazolo e gli aminoglicosidici. In rari casi nei pazienti trattati con il farmaco il test di Coombs puo' produrre falsipositivi. Il medicinale puo' causare falsi positivi nei test per la g alattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi. Per questo motivo, la determinazione dei livelli di glucosio nelle urinedurante la terapia deve essere effettuata in modo enzimatico. Ceftria xone puo' compromettere l'efficacia dei contraccettivi ormonali orali.Durante il trattamento e nel mese successivo al trattamento e' pertan to consigliabile adottare misure contraccettive supplementari (non ormonali).

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono generalmente lievi e di breve durata. Disturbi gastrointestinali. In circa il 2% dei casi: feci molli o diarrea, nausea, vomito, stomatite e glossite, raramente ispessimento della bile. Alterazioni ematologiche. In circa il 2% dei casi: eosinofilia, laucopenia, granulocitopenia, anemia emolitica, trombocitopenia; frequenza non nota: sono stati segnalati casi di agranulocitosi (<500/mm^3), la maggior parte dei quali dopo 10 giorni di trattamento e dopo dositotali di 20 g o piu'. Reazioni della pelle. In circa il 1% dei casi: esantema, dermatite allergica, prurito, orticaria, edema; frequenza n on nota: sono stati segnalati casi di gravi reazioni avverse cutanee (eritema multiforme, sindrome di Stevens Johnson o sindrome di Lyell/necrolisi epidermica tossica). Altri, effetti indesiderati. Rari: cefalea, vertigini e capogiri, precipitazione sintomatica di sale di calcio-ceftriaxone nella cistifellea, aumento degli enzimi epatici, glicosuria, ematuria, oliguria, aumento della creatinina sierica, micosi genitale, febbre, brividi e reazioni anafilattiche o anafilattoidi, per esempio broncospasmo. Ceftriaxone non deve essere miscelato o somministrato in concomitanza con soluzioni o prodotti contenenti calcio, anche attraverso le linee di infusione diverse. Raramente, sono state riportate reazioni avverse gravi, e in alcuni a esito fatale, nei nati prematurai e nei neonati a termine (eta' <28 giorni) che erano stati trattaticon ceftriaxone e calcio per via endovenosa. Nei polmoni e nei reni s ono state osservate post-mortem precipitazioni di sale di calcio-ceftriaxone. L'elevato rischio di precipitazione nei neonati e' dovuto al loro ridotto volume plasmatici e alla piu' lunga emivita di ceftriaxone, rispetto agli adulti. Possono svilupparsi superinfezioni causate da microrganismi non sensibili a ceftriaxone (candida, funghi o altri microorganismi resistenti). Un raro effetto indesiderato causato dall'infezione da Clostridium difficile in corso di trattamento con il medicinale e' la colite pseudomembranosa. Pertanto nei pazienti che presentano diarrea in seguito all'uso di un agente antibatterico e' necessario considerare la possibilita' di sviluppo di questa patologia. Sono stati segnalati casi molto rari di precipitazione renale, in particolare nei bambini di eta' superiore ai 3 anni e che erano stati trattati con elevate dosi giornaliere (per esempio >= 80 mg/Kg/die) o con dosi totali superiori a 10 grammi e che presentavano elevati fattori di rischio(per esempio restrizioni di liquidi, relegazione a letto, ecc.). Il r ischio di formazione di precipitati aumenta nei pazienti disidratati oimmobilizzati. Questo evento puo' essere sintomatico o asintomatico, puo' provocare insufficienza renale e anuria, ed e' reversibile con l'interruzione del farmaco. E' stata osservata precipitazione di sali dicalcio-ceftriaxone nella cistifellea, in prevalenza in pazienti tratt ati con dosi superiori a quella standard raccomandata. Nei bambini, gli studi prospettici hanno mostrato un'incidenza variabile di precipitazione con la somministrazione per via endovenosa, che in alcuni studi e' risultata superiore al 30%. L'incidenza sembra essere inferiore conl'infusione lenta (20-30 minuti). Questo effetto e' in genere asintom atico, ma in rari casi, le precipitazioni sono state accompagnate da sintomi clinici, come dolore, nausea e vomito. In questi casi si raccomanda il trattamento sintomatico. Le precipitazioni sono generalmente reversibili dopo la sospensione di ceftriaxone. Sono stati riportati casi isolati di pancreatite. Sono stati segnalati disturbi della coagulazione come effetti indesiderati molto rari. Effetti indesiderati locali: in rari casi dopo la somministrazione e.v. si sono verificate reazioni flebitiche. Queste possono essere ridotte al minimo praticando un'iniezione lenta (2-4 minuti). L'iniezione intramuscolare senza soluzione di lidocaina e' dolorosa. In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilita'. Influenza sui test diagnostici: nei pazienti trattati con il prodotto il test di Coomb puo' raramente produrre risulatati falsi positivi. Come altri antibiotici, il medicinale puo' produrre risultati falsi positivi nei test per la galattosemia. Parimenti, i metodi non enzimatici per la determinazione del glucosio nelle urine possono produrre risultati falsi positivi. Per questo motivo, la determinazione dei livelli di glucosio nelle urine durante la terapia con il farmaco deve essere effettuata in modo enzimatico.

Gravidanza e allattamento

Il ceftriaxone attraversa la barriera placentare. La sua sicurezza durante la gravidanza umana non e' stata stabilita. Gli studi sulla riproduzione negli animali non hanno mostrato alcuna prova di embriotossicita', fetotossicita', o teratogenicita', ne' effetti negativi sulla fertilita' maschile o femminile, sul parto o sullo sviluppo perinatale o postnatale. Nei primati, non e' stata osservata embriotossicita' o teratogenicita'. Basse concentrazioni di ceftriaxone vengono escrete nel latte materno umano. Si deve pertanto procedere con cautela quando si somministra il farmaco a donne che allattano al seno. Nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita' e sotto il diretto controllo del medico.