Cipralex - 28cpr Riv 10mg Blis C

Dettagli:
Nome:Cipralex - 28cpr Riv 10mg Blis C
Codice Ministeriale:035767060
Principio attivo:Escitalopram Ossalato
Codice ATC:N06AB10
Fascia:A
Prezzo:23.72
Glutine:Senza glutine
Produttore:Lundbeck Italia Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CIPRALEX

Formulazioni

Cipralex - 28cpr Riv 10mg Blis C
Cipralex - 28cpr Riv 20mg Blis C
Cipralex - 28cpr Riv 10mg Blis B
Cipralex - 28cpr Riv 20mg Blis B

Categoria farmacoterapeutica

Antidepressivi, inibitori selettivi del re-uptake della serotonina.

Principi attivi

Escitalopram.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra, talco, sodio croscarmellosio, magnesio stearato. Rivestimento:ipromellosa, macrogol 400, titanio biossido (E -171).

Indicazioni

Trattamento di episodi depressivi maggiori. Trattamento del disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia. Trattamento del disturbo d'ansia sociale (fobia sociale). Trattamento del disturbo d'ansia generalizzato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ad escitalopram o ad uno qualsiasi degli eccipienti. E' controindicato il trattamento in concomitanza con inibitori non selettivi irreversibili delle monoammino-ossidasi (MAO-inibitori) a causadel rischio di insorgenza di sindrome serotoninergica che si manifest a con agitazione, tremore, ipertermia. La combinazione di escitalopramcon inibitori reversibili delle monoammino-ossidasi (ad esempio moclo bemide) o con linezolid, inibitore reversibile non selettivo delle monoammino-ossidasi, e' controindicata a causa del rischio di insorgenza di sindrome serotoninergica.

Posologia

La sicurezza di una dose giornaliera superiore a 20 mg non e' stata dimostrata. Il farmaco viene somministrato in un'unica dose giornaliera e puo' essere assunto indipendentemente dall'assunzione di cibo. Episodi depressivi maggiori: la dose abituale e' di 10 mg una volta al giorno. Sulla base della risposta individuale del paziente, la dose puo' essere aumentata ad un massimo di 20 mg al giorno. Per ottenere la risposta antidepressiva sono necessarie in genere 2-4 settimane. Dopo la risoluzione dei sintomi, e' necessario un trattamento di almeno 6 mesi per il consolidamento della risposta. Disturbo da attacchi di panico con o senza agorafobia: per la prima settimana di trattamento la dose iniziale raccomandata e' 5 mg a giorno per poi essere aumentata a 10 mgal giorno. La dose puo' essere ulteriormente aumentata fino ad un mas simo di 20 mg al giorno, sulla base della risposta individuale del paziente. La massima efficacia si raggiunge dopo circa 3 mesi. Il trattamento dura diversi mesi. Disturbo d'ansia sociale: la dose abituale e' di 10 mg una volta al giorno. In genere sono necessarie 2-4 settimane per ottenere un miglioramento dei sintomi. Successivamente, sulla basedella risposta individuale del paziente, la dose puo' essere ridotta a 5 mg o aumentata fino ad un massimo di 20 mg al giorno. Il disturbo d'ansia sociale e' una patologia a decorso cronico, si raccomanda il trattamento per 12 settimane al fine del consolidamento della risposta.Il trattamento a lungo termine dei pazienti che hanno risposto al tra ttamento e' stato studiato per 6 mesi e puo' essere considerato su base individuale per la prevenzione delle ricadute; i benefici del trattamento devono essere rivalutati ad intervalli regolari. Il disturbo d'ansia sociale e' una terminologia diagnostica ben definita di un disturbo specifico, che non deve essere confuso con l'eccessiva timidezza. La farmacoterapia e' indicata solo se il disturbo interferisce significativamente con le attivita' professionali e sociali. L'impiego di questo trattamento in confronto alla terapia cognitivo comportamentale none' stato valutato. La farmacoterapia e' parte di una strategia terape utica globale. Disturbo d'ansia generalizzato: la dose iniziale e' 10 mg una volta al giorno. La dose puo' essere aumentata a un massimo di 20 mg al giorno sulla base della risposta individuale del paziente. Iltrattamento a lungo termine dei pazienti che hanno risposto al tratta mento e' stato valutato per almeno 6 mesi in pazienti che assumevano 20 mg al giorno. I benefici del trattamento ed il dosaggio devono essere rivalutati ad intervalli regolari. Anziani (> 65 anni): si raccomanda di iniziare il trattamento con meta' della dose abituale, inoltre deve essere presa in considerazione una dose massima piu' bassa. L'efficacia del farmaco nel disturbo d'ansia sociale non e' stata studiata inquesta popolazione. Bambini e adolescenti (< 18 anni): il farmaco non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Ridotta funzionalita' renale: non si ri tiene necessario un aggiustamento del dosaggio in pazienti con insufficienza renale lieve o moderata. Si raccomanda cautela in pazienti con grave riduzione della funzione renale (CLCR minore di 30 ml/min.). Ridotta funzionalita' epatica: la dose iniziale raccomandata per le primedue settimane di trattamento e' di 5 mg al giorno in pazienti con ins ufficienza epatica lieve o moderata. Sulla base della risposta individuale del paziente la dose puo' essere aumentata fino a 10 mg al giorno. Si consiglia cautela ed una attenzione maggiore nella titolazione posologica in pazienti con funzionalita' epatica gravemente ridotta. Metabolizzatori lenti del CYP2C19: per i pazienti noti per essere metabolizzatori lenti in merito al CYP2C19 e' raccomandata una dose iniziale di 5 mg al giorno durante le prime due settimane di trattamento. A seconda della risposta individuale del paziente, la dose puo' essere aumentata a 10 mg al giorno. Sintomi da sospensione osservati quando si interrompe il trattamento: l'interruzione improvvisa del trattamento deve essere evitata. Quando si interrompe il trattamento con escitalopramle dosi devono essere gradualmente ridotte nell'arco di almeno una o due settimane per ridurre il rischio di sintomi da sospensione. Qualora comparissero sintomi intollerabili dopo la riduzione della dose o durante la sospensione del trattamento, considerare la possibilita' di ripristinare la dose precedente. Successivamente il medico puo' continuare a ridurre le delle dosi, ma in modo piu' graduale.

Conservazione

Nessuna precauzione particolare per la conservazione.

Avvertenze

Assunzione da parte di bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni: cipralex non deve essere utilizzato per il trattamento di bambinie adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta'. Comportamenti suicidar i (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilita' (essenzialmente aggressivita', comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini e adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Ansia Paradossa: alcuni pazienti con disturbo da attacchi di panico possono andare incontro ad un'accentuazione dei sintomi ansiosi all'inizio della terapia con antidepressivi. Si consiglia una dose iniziale bassa al fine di ridurre la probabilita' di un effetto ansiogeno. Convulsioni: il medicinale deve essere sospeso in qualunque paziente che manifesti convulsioni. Mania: gli SSRI devono essere usati con cautela in pazienti con un'anamnesi di mania/ipomania. Gli SSRI devono essere sospesi in pazienti che stanno per entrare in una fase maniacale. Diabete: nei pazienti diabetici, il trattamento con un SSRI puo' alterare il controllo glicemico (ipoglicemia o iperglicemia).In tal caso puo' essere necessario modificare la dose di insulina e/o di ipoglicemizzante orale. Suicidio/ideazione suicidaria o peggiorame nto del quadro Clinico: la depressione e' associata ad un maggior rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo e suicidio (suicidio eventi-correlati). Altre patologie psichiatriche per le quali sia stato prescritto Cipralex possono essere associate ad un maggior rischio di suicidio eventi-correlati. Inoltre, queste condizioni possono essere in comorbidita' con il disturbo depressivo maggiore. Una meta-analisi degli studi clinici condotti con farmaci antidepressivi in confronto con il placebo in pazienti adulti affetti da disturbi psichiatrici ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nei pazienti dieta' inferiore a 25 anni trattati con antidepressivi rispetto a quell i trattati con placebo. La terapia con antidepressivi deve sempre essere associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo modificazioni di dosaggio. I pazienti (e le persone coinvolte nella cura del paziente) devono essere avvertiti sulla necessita'di monitorare qualsiasi peggioramento del quadro clinico, comportamen ti o pensieri suicidari o cambiamenti comportamentali, e di rivolgersiimmediatamente al medico curante se compaiono questi sintomi. Acatisi a/ irrequietezza psicomotoria: l'uso di farmaci SSRI/SNRI e' stato associato allo sviluppo di acatisia, caratterizzata da una sensazione spiacevole e stressante di irrequietezza con bisogno di muoversi spesso eaccompagnata dalla incapacita' di stare seduti o fermi in piedi. Ipon atriemia: iponatriemia, probabilmente dovuta ad una secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico (SIADH), e' stata riportata raramentecon l'uso degli SSRI e generalmente si risolve con l'interruzione del la terapia. Cautela e' necessaria nei pazienti a rischio, quali anziani, pazienti cirrotici o pazienti trattati in concomitanza con farmaci noti per causare iponatriemia. Emorragia: durante il trattamento con SSRI sono stati riferiti casi di anomalie nelle manifestazioni emorragiche cutanee, quali ecchimosi e porpora. Si consiglia particolare cautela in pazienti che assumono SSRI in concomitanza con anticoagulanti orali, con medicinali noti per influenzare la funzione piastrinica come anche nei pazienti con tendenza al sanguinamento. ECT (terapia elettroconvulsiva): i dati inerenti l'esperienza clinica della somministrazione concomitante di SSRI e ECT sono limitati, pertanto si consiglia cautela. Sindrome Serotoninergica: si consiglia cautela nell'utilizzare escitalopram in concomitanza con medicinali con effetto serotoninergicocome sumatriptan o altri triptani, tramadolo e triptofano. In rari ca si e' stata riportata la sindrome serotoninergica in pazienti che assumevano SSRI in concomitanza con medicinali serotononinergici. Una combinazione di sintomi, come agitazione, tremore, mioclono e ipertermia, possono indicare lo sviluppo di questa condizione. In questo caso il trattamento con SSRI e medicinali serotoninergici deve essere interrotto immediatamente ed istituito un trattamento sintomatico. Iperico: l'uso concomitante di SSRI e di rimedi a base di erbe medicinali contenenti iperico (Hypericum perforatum) puo' risultare in un'aumentata incidenza di reazioni avverse. Sintomi da sospensione osservati quando si interrompe il trattamento: i sintomi da sospensione quando si interrompe il trattamento sono frequenti, particolarmente se l'interruzione avviene bruscamente. I disturbi piu' frequentemente riportati sono vertigini, disturbi del sensorio (comprese parestesia e sensazione di scossaelettrica), disturbi del sonno (compresi insonnia e sogni vividi), ag itazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione, sudorazione,cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e disturbi visivi. In genere questi disturbi sono di entita' lieve o mo derata; tuttavia, in alcuni pazienti, possono essere di entita' severa. Generalmente i sintomi compaiono entro i primissimi giorni di interruzione del trattamento; tuttavia sono stati anche riportati rari casi di comparsa di questi sintomi in pazienti che avevano inavvertitamentedimenticato di assumere una dose. In genere questi sintomi sono auto- limitanti e di solito si risolvono spontaneamente entro due settimane,per quanto in alcuni soggetti possono essere piu' prolungati (2-3 mes i o piu'). Si consiglia, quindi, quando si interrompe il trattamento con escitalopram, di ridurre gradualmente la dose di farmaco nell'arco di diverse settimane o mesi, secondo le necessita' del paziente. Malattia coronarica cardiaca : A causa della limitata esperienza clinica siraccomanda cautela in pazienti con malattia coronarica cardiaca.

Interazioni

Interazioni farmacodinamiche, associazioni controindicate: IMAO non selettivi irreversibili. Casi di reazioni gravi sono stati riportati in pazienti in trattamento con SSRI in cosomministrazione con inibitori non selettivi, irreversibili delle monoammino-ossidasi (IMAO) ed in pazienti che avevano da poco interrotto il trattamento con un SSRI e avevano iniziato quello con tali IMAO. In alcuni casi il paziente ha sviluppato una sindrome serotoninergica. E' controindicata la somministrazione concomitante di escitalopram con IMAO non selettivi irreversibili.Il trattamento con escitalopram puo' essere iniziato 14 giorni dopo l 'interruzione del trattamento con un IMAO irreversibile. Prima di iniziare un trattamento con IMAO non selettivi irreversibili devono trascorrere almeno 7 giorni dall'interruzione del trattamento con escitalopram. Inibitore delle MAO-A selettivo reversibile (moclobemide): a causadel rischio di sindrome serotoninergica, l'associazione di escitalopr am e inibitori delle MAO-A come moclobemide e' controindicata. Se l'associazione si rendesse necessaria, si deve iniziare con il dosaggio minimo raccomandato e rafforzare il monitoraggio clinico. Inibitore delle MAO non selettivo reversibile (linezolid): l'antibiotico linezolid e' un inibitore non selettivo reversibile delle MAO e non deve essere somministrato a pazienti trattati con escitalopram. Se l'associazione si rendesse necessaria, si deve iniziare con il dosaggio minimo consigliato e sotto stretto monitoraggio clinico. Inibitore delle MAO-B selettivo irreversibile (selegilina): in somministrazione concomitante con selegilina (inibitore MAO-B irreversibile) e' richiesta cautela a causa del rischio di sviluppo di sindrome serotoninergica. Dosi di selegilina fino a 10 mg al giorno sono state co-somministrate senza problemi con il composto racemo citalopram. Associazioni che richiedono cautelaper l'uso: medicinali serotoninergici. La somministrazione concomitan te con farmaci ad azione serotoninergica (ad esempio tramadolo, o sumatriptan ed altri triptani) puo' causare sindrome serotoninergica. Medicinali che abbassano la soglia convulsiva: gli SSRIs possono abbassarela soglia convulsiva. Si richiede pertanto cautela in cosomministrazi one con medicinali che abbassano anch'essi tale soglia (ad esempio antidepressivi (triciclici, SSRIs), neurolettici (fenotiazine, tioxantenie butirrofenoni), meflochina, bupropione e tramadolo). Litio, triptof ano: sono stati riportati casi di potenziamento degli effetti quando gli SSRI sono somministrati insieme a litio o triptofano, pertanto l'uso concomitante di SSRI e di queste specialita' medicinali richiede cautela. Iperico: l'uso concomitante di SSRI e di rimedi a base di erbe medicinali contenenti iperico (Hypericum perforatum) puo' risultare in un'aumentata incidenza di reazioni avverse. Emorragia: quando escitalopram e' somministrato con anticoagulanti orali si possono verificare alterazioni dell'effetto anticoagulante. I pazienti in trattamento con anticoagulanti orali devono ricevere un attento monitoraggio dei parametri della coagulazione all'inizio o all'interruzione della terapia con escitalopram. Alcool: non si prevedono interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche tra escitalopram e l'alcol. Comunque, come con altri medicinali psicotropi, tale combinazione non e' consigliabile. Interazioni Farmacocinetiche: effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di escitalopram. Il metabolismo di escitalopram e' principalmentemediato da CYP2C19. CYP3A4 e CYP2D6 possono contribuire al metabolism o sebbene in misura minore. Il maggiore metabolita S-DCT sembra essereparzialmente catalizzato dal CYP2D6. La co-somministrazione di escita lopram con omeprazolo 30 mg una volta al giorno (inibitore del CYP2C19) risulta in un incremento moderato delle concentrazioni plasmatiche di escitalopram (approssimativamente il 50%). La co-somministrazione diescitalopram e cimetidina 400 mg due volte al giorno (inibitore enzim atico generale di moderata potenza) e' risultato in un moderato incremento delle concentrazioni plasmatiche di escitalopram (approssimativamente il 70%). Si raccomanda pertanto cautela nell'utilizzarlo in concomitanza con inibitori del CYP2C19 (ad esempio omeprazolo, esomeprazolo, fluvoxamina, lansoprazolo, ticlopidina) o cimetidina. Una riduzione della dose di escitalopram puo' essere necessaria sulla base del monitoraggio di effetti indesiderati durante il trattamento concomitante. Effetti di escitalopram sulla farmacocinetica di altri prodotti medicinali: escitalopram e' un inibitore dell'enzima CYP2D6. Si raccomanda cautela nel co-somministrare escitalopram con medicinali che vengono metabolizzati prevalentemente da questo enzima e con un indice terapeutico stretto, per esempio, flecainide, propafenone e metoprololo (quando usati nell'insufficienza cardiaca), o alcuni medicinali che agiscono alivello del sistema nervoso centrale e che sono principalmente metabo lizzati dal CYP2D6 quali antidepressivi come desipramina, clomipramina, e nortriptilina o antipsicotici come risperidone, tioridazina e aloperidolo. Un aggiustamento della dose puo' rendersi necessario. La co-somministrazione con desipramina o metoprololo ha portato in entrambi icasi ad un aumento di due volte dei livelli plasmatici di questi due substrati CYP2D6. Studi in vitro hanno dimostrato che escitalopram puo' anche causare una debole inibizione del CYP2C19. Si raccomanda cautela nell'uso concomitante di medicinali metabolizzati dal CYP2C19.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse conosciute per gli SSRI e riportate anche con escitalopram, sia negli studi controllati con placebo sia come segnalazioni spontanee dopo la commercializzazione, sono elencate di seguito secondo classe d'organo e frequenza. >>Esami diagnostici. Comune: aumento del peso. Non comune: riduzione del peso. Non nota: anomalie dei parametri di funzionalita' epatica. >>Patologie cardiache. Non comune: tachicardia. Rara: bradicardia. >>Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia. >>Patologie del sistema nervoso. Comune: insonnia, sonnolenza, vertigini, parestesie, tremore. Non comune: alterazioni del gusto, disturbi del sonno, sincope. Rara: sindrome serotoninergica. Non nota: discinesia, disturbi del movimento, convulsioni. >>Patologie dell'occhio. Non comune: midriasi, disturbi visivi. >>Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. >>Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: sinusite, sbadiglio. Noncomune: epistassi. >>Patologie gastrointestinali. Molto comune: nause a. Comune: diarrea, stipsi, vomito, secchezza delle fauci. Non comune:emorragie gastrointestinali (comprese emorragie rettali). >>Patologie renali e urinarie. Non nota: ritenzione urinaria. >>Patologie della c ute e del tessuto sottocutaneo. Comune: aumento della sudorazione. Noncomune: orticaria, alopecia, eruzione cutanea, prurito. Non nota: ecc himosi, angioedema. >>Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, mialgia. >>Patologie endocrine. Non nota: secrezione inappropriata di ADH. >>Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: riduzione dell'appetito, aumento dell'appetito. Non nota: ipotensione ortostatica. >>Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento, febbre. Comune: edema. >>Disturbi del sistema immunitario. Rara:reazione anafilattica. >>Patologie epatobiliari. Non nota: epatite. > >Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: (uomini) disturbi dell'eiaculazione, impotenza. Non comune: (donne) metrorragia, menorragia. Non nota: galattorrea uomini; priapismo. >>Disturbi psichiatrici. Comune: ansia, irrequietezza, sogni anomali. Donne e uomini: riduzione della libido. Donne: anorgasmia. Non comune: bruxismo, agitazione, nervosismo, attacchi di panico, stato confusionale. Raro: aggressivita', depersonalizzazione, allucinazioni. Non nota: mania, ideazione suicidaria, comportamento suicidario. Le seguenti reazioni avverse sono state riportate per la classe terapeutica degli SSRI: irrequietezza psicomotoria/acatisia e anoressia. Casi di prolungamento del tratto QT sono stati riportati durante il periodo successivo alla commercializzazione, prevalentemente in pazienti con pre-esistenti disturbi cardiaci. Studi epidemiologici mostrano un aumento del rischio di fratture ossee nei pazienti trattati con SSRI e TCA. Il meccanismo che determina questo rischio non e' noto. Sintomi da sospensione osservati quando si interrompe il trattamento. L'interruzione del trattamento con SSRI/SNRI determina spesso sintomi da sospensione. I sintomi piu' frequentemente riportati sono: vertigine, disturbi del sensorio, disturbi del sonno, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, confusione,sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, ir ritabilita' e disturbi visivi. Si consiglia, quando non e' piu' necessario il trattamento con escitalopram, di sospendere gradualmente il trattamento riducendo progressivamente la dose.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: per escitalopram sono disponibili solo limitati dati clinici per quanto riguarda l'esposizione in gravidanza. In studi sulla tossicita' riproduttiva effettuati nei ratti con escitalopram, sono statiosservati effetti embrio-fetotossici, ma nessun aumento dell'incidenz a delle malformazioni. Il farmaco non deve essere usato durante la gravidanza a meno che strettamente necessario e solo dopo un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. I neonati di madri che hanno continuato l'assunzione del farmaco fino agli ultimi periodi della gravidanza, soprattutto nel terzo trimestre, devono essere tenuti sotto osservazione. L'interruzione improvvisa del trattamento deve essere evitata durante la gravidanza. I seguenti sintomi possono comparire nel neonato dopo l'uso materno di SSRI/SNRI durante gli ultimi periodi dellagravidanza: difficolta' respiratorie, cianosi, apnea, convulsioni, in stabilita' della temperatura corporea, difficolta' di nutrizione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperiflessia, tremore, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto continuo, sonnolenza e difficolta' nel dormire. Tali sintomi possono essere interpretati sia come effettiserotoninergici sia come sintomi da sospensione. Nella maggior parte dei casi le complicanze iniziano immediatamente o subito dopo il parto(entro 24 ore). Dati epidemiologici indicano che l'uso di farmaci SSR I durante la gravidanza, in particolare nell'ultimo periodo della gravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente del neonato (PPHN). Il rischio osservato e' stato di circa 5 casi ogni 1000 gravidanze. Nella popolazione generale si verificano 1-2 casi di PPHN per 1000 gravidanze. Allattamento: ci si aspetta che escitalopram venga escreto nel latte. Pertanto non e' raccomandato allattare durante il trattamento.