Cisplatino Sand - Ev 10mg 20ml

Dettagli:
Nome:Cisplatino Sand - Ev 10mg 20ml
Codice Ministeriale:033346014
Principio attivo:Cisplatino
Codice ATC:L01XA01
Fascia:C
Prezzo:9.97
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

CISPLATINO 0,5 MG/ML

Formulazioni

Cisplatino Sand - Ev 10mg 20ml
Cisplatino Sand - Ev 25mg 50ml
Cisplatino Sand - Ev 50mg 100ml

Categoria farmacoterapeutica

Antineoplastici.

Principi attivi

Cisplatino.

Eccipienti

Cloruro di sodio, acido cloridrico, diluito, acqua per iniezioni.

Indicazioni

Da utilizzare come monoterapia o come parte di una chemioterapia in atto per il trattamento di tumori avanzati o metastatici: carcinoma testicolare (polichemioterapia palliativa e curativa), carcinoma ovarico (stadio III e IV), epitelioma a cellule squamose del collo e della testa (terapia palliativa); trattamento del carcinoma del polmone a piccole cellule; trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellulein stadio avanzato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altri medicinali contenenti platino; insufficienza renale; pazienti in condizioni di disidratazione (la pre- e post-idratazione e' necessaria per prevenire gravi disfunzioni renali); mielosoppressione; pazienti con problemi all'udito; conneuropatia causata dal cisplatino; gravidanza o allattamento; pazient i che abbiano effettuato un vaccino per la febbre gialla e assunto fenitoina a scopo profilattico.

Posologia

Cisplatino, deve essere diluito prima dell'uso. La soluzione diluita deve essere somministrata solamente per via endovenosa tramite infusione. Per la somministrazione, deve essere evitato l'uso di qualsiasi dispositivo contenente alluminio che possa entrare in contatto con il cisplatino (set per infusione endovenosa, aghi, cateteri, siringhe). Adulti e bambini: il dosaggio del cisplatino dipende dalla patologia primaria, dalla reazione attesa e dal fatto che il farmaco sia somministrato in monoterapia o nell'ambito di una terapia combinata. Le indicazioni relative al dosaggio sono applicabili sia agli adulti sia ai bambini. Per le pertinenti raccomandazioni relative al dosaggio sulla base della diagnosi e della condizione clinica, consultare la letteratura medica corrente. Per la monoterapia, si raccomandano i seguenti due regimi posologici: dose singola da 50 a 120 mg/m^2 di superficie corporea ogni 3-4 settimane; da 15 a 20 mg/m^2 di superficie corporea al giorno per 5 giorni ogni 3-4 settimane. Se il cisplatino e' utilizzato nell'ambito di una chemioterapia combinata, la dose deve essere ridotta. Il regime posologico abituale prevede la somministrazione di una dose pari o superiore a 20 mg/m^2, una volta ogni 3 o 4 settimane, ad eccezione che nella terapia combinata impiegata per il trattamento del carcinoma del polmone a piccole cellule e non a piccole cellule in cui la dose abituale corrisponde a 80 mg/m^2. Ulteriori raccomandazioni sul dosaggio devono fondarsi sui piu' recenti risultati delle indagini di carattere medico ottenuti dalla letteratura e/o dal lavoro dei soggetti coinvolti. Nei pazienti con disfunzione renale o depressione midollare, effettuare un'adeguata riduzione del dosaggio. La soluzione di cisplatino per infusione preparata secondo le indicazioni deve essere somministrata per infusione endovenosa nell'arco di 6-8 ore. Da 2 a 12 ore prima della somministrazione fino ad almeno 6 ore dopo la somministrazione del cisplatino, il paziente deve essere opportunamente idratato al fine di indurre una diuresi sufficiente durante e dopo la terapia con cisplatino. L'idratazione si ottiene tramite infusione endovenosa di una delle seguenti soluzioni: soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%; miscela di soluzione di cloruro di sodio allo 0,9% e soluzione glucosata al 5% (1:1). Idratazione da effettuare prima del trattamento con cisplatino: infusione endovenosa di 100-200 ml/ora per 6-12 ore. Idratazione da effettuare dopo la somministrazione di cisplatino: infusione endovenosa di altri 2 litri alla velocita' di 100 -200 ml/ora per 6-12 ore. Puo' essere necessario indurre una diuresi forzata qualora, dopo l'idratazione, la secrezione urinaria risulti essere inferiore a 100-200 ml/ora. La diuresi forzata puo' essere indotta per via endovenosa tramite la somministrazione di 37,5 g di mannitolo in soluzione al 10% (375 ml di soluzione di mannitolo al 10%) o tramite somministrazione di un diuretico qualora la funzione renale risulti normale. La somministrazione di mannitolo o di un diuretico e' necessaria anche quando il paziente ha assunto una dose di cisplatino superiore a 60 mg/m^2 di superficie corporea. Per le 24 ore successive all'infusione di cisplatino e' necessario che il paziente assuma grandi quantita' di liquidi, onde garantire una diuresi adeguata.

Conservazione

Medicinale confezionato per la vendita: non conservare a temperature superiori a 25 gradi C. Non refrigerare o congelare. Tenere il flaconcino nell'imballaggio esterno.

Avvertenze

Il cisplatino puo' essere somministrato solamente con la supervisione di uno specialista oncologo con esperienza nell'impiego della chemioterapia antineoplastica. Il cisplatino ha dimostrato di avere effetti ototossici, nefrotossici e neurotossici cumulativi e la tossicita' del farmaco puo' essere amplificata dall'associazione con altri medicinali tossici per gli organi/sistemi indicati. Prima di eseguire il trattamento con cisplatino e sempre prima di ogni ciclo di terapia, deve essere eseguito un audiogramma. La nefrotossicita' puo' essere prevenuta mantenendo un'idratazione adeguata prima, durante e dopo l'infusione endovenosa di cisplatino. La diuresi forzata dall'idratazione o dall'idratazione e dalla somministrazione dei diuretici adatti prima e dopo la somministrazione di cisplatino, diminuisce il rischio di nefrotossicita'. L'iperuricemia e l'iperalbuminemia possono favorire la nefrotossicita' indotta dal cisplatino. Prima, durante e dopo la somministrazionedi cisplatino, devono essere controllati i parametri corrispondenti r elativi alle seguenti funzioni organiche: funzione renale; funzione epatica; funzioni ematopoietiche (numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine); elettroliti sierici (calcio, sodio, potassio e magnesio). Questi esami devono essere ripetuti settimanalmente per l'intera durata del trattamento con cisplatino. La ripetizione della somministrazione di cisplatino deve essere rimandata fino al momento in cui si siano ottenuti i valori normali dei seguenti parametri: creatinina sierica <=130 mcmol/l corr. 1,5 mg/dl; urea < 25 mg/dl; globuli bianchi > 4.000/mcl corr. > 4,0 x 10^9 /l; piastrine > 100.000/mcl corr. > 100 x10^9 /l; audiogramma: risultati nei limiti di normalita'. Una partico lare cautela deve essere osservata nei pazienti con neuropatia periferica non indotta da cisplatino. Particolare attenzione e' necessaria, inoltre, nei soggetti con infezioni batteriche o virali acute. Nei casidi stravaso: interrompere immediatamente l'infusione di cisplatino; n on rimuovere l'ago, aspirare dal tessuto il liquido fuoriuscito e irrigare con soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%. Nausea, vomito e diarrea sono sintomi che si manifestano con frequenza dopo la somministrazione di cisplatino e che nella maggior parte dei pazienti scompaiono dopo 24 ore. Nausea e anoressia meno severe, tuttavia, possono continuare a presentarsi in misura minore fino a sette giorni dopo il trattamento. La somministrazione profilattica di un anti-emetico puo' risultare efficace nell'alleviare o prevenire la nausea e il vomito. E' necessario, inoltre, compensare la perdita di liquidi indotta dal vomito e dalla diarrea.

Interazioni

L'uso contemporaneo di farmaci mielosoppressori o di radiazioni amplifichera' l'effetto mielosoppressivo del cisplatino. La comparsa di nefrotossicita' indotta dal cisplatino puo' essere intensificata dal trattamento concomitante con antipertensivi contenenti furosemide, idralazina, diazosside e propanololo. La co-somministrazione di farmaci nefrotossici (ad es. cefalosporine, aminoglicosidi o anfotericina B o mezzi di contrasto) od ototossici (ad es. aminoglicosidi) potenziera' l'effetto tossico del cisplatino sugli organi interessati. Durante o dopo iltrattamento con cisplatino si consiglia di usare cautela con le sosta nze escrete principalmente attraverso i reni, cioe' agenti citostaticiquali bleomicina e metotressato, a causa della potenziale riduzione d ell'eliminazione per via renale. Puo' rendersi inoltre necessario un aggiustamento del dosaggio di allopurinolo, colchicina, probenecid o sulfinpirazone se usati in associazione con il cisplatino, poiche' questo induce un aumento della concentrazione sierica di acido urico. Ad eccezione che nei pazienti trattati con dosi di cisplatino superiori a 60 mg/m^2 con una secrezione urinaria inferiore a 1000 ml nelle 24 ore,non deve essere indotta alcuna diuresi forzata con diuretici di ansa in previsione di un possibile danno al tratto renale e di ototossicita'. L'uso concomitante di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazine, tioxanteni o trimetobenzamidi puo' mascherare i sintomi dell'ototossicita' (quali capogiri e tinnito). L'uso contemporaneo di ifosfamide causa un incremento dell'escrezione proteica. E' stata segnalata un'amplificazione dell'ototossicita' del cisplatino nella terapia associata con ifosfamide, un agente che se somministratoda solo non ha effetti ototossici. In uno studio clinico randomizzato su pazienti con carcinoma ovarico in stadio avanzato, si e' osservato che la risposta alla terapia e' stata influenzata negativamente dalla co-somministrazione di pirossidina ed esametilmelamina. Il cisplatino somministrato in associazione con bleomicina e vinblastina puo' porta re all'insorgenza del fenomeno di Raynaud. Vi sono evidenze che il trattamento con cisplatino prima di un'infusione con paclitaxel puo' ridurre la clearance del paclitaxel del 70-75% e pertanto amplificare la neurotossicita' (nel 70% o piu' dei soggetti). In uno studio su pazienti oncologici con tumori metastatici o avanzati, il docetaxel in associazione con Cisplatino ha indotto effetti neurotossici piu' gravi (dose-correlati e sensoriali) di ciascuno dei farmaci assunti singolarmentea dosaggi analoghi. In alcuni casi dopo il trattamento con cisplatino in associazione con bleomicina ed etoposide, e' stata osservata una r iduzione dei valori ematici del litio di cui si raccomanda, pertanto, il monitoraggio. Il cisplatino, somministrato in corso di terapia con fenitoina, puo' ridurre l'assorbimento della fenitoina con un conseguente minor controllo dell'epilessia. Durante il trattamento con cisplatino e', quindi, assolutamente controindicato iniziare una terapia anticonvulsivante con fenitoina. Gli agenti chelanti quali la penicillamina, possono ridurre l'efficacia del cisplatino. L'elevata variabilita' intraindividuale della coagulabilita' in corso di malattia e la possibilita' di interazione tra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia antineoplastica rendono necessario un monitoraggio piu' frequente dell'INR (tempo di protrombina). Nella co-somministrazione di cisplatino eciclosporina deve essere tenuta in considerazione la possibilita' di un'eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione. L'uso di vaccini con virus vivo non e' raccomandato nei tre mesi successivi al termine del trattamento con cisplatino. Il vaccino per la febbre gialla e' assolutamente controindicato a causa del rischio di malattia sistemica ad esito fatale causata dal virus vaccinico.

Effetti indesiderati

La frequenza degli eventi avversi e' determinata utilizzando le seguenti definizioni convenzionali: eventi molto comuni (>=1/10), comuni (>=1/100 a <1/10), non comuni (>=1/1.000 a <1/100), rari (>=1/10.000 a <=1/1.000) e molto rari (<=1/10.000), non noti. Infezioni e infestazioni. Comuni: infezioni, setticemia. Neoplasie benigne, maligne e non specificate (incluse cisti e polipi). Rari: il cisplatino aumenta il rischio di leucemia secondaria che e' dose-dipendente e non correlato all'eta' e al sesso. Possibilita' teorica di carcinogenicita'. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: leucopenia dose dipendente, cumulativa e per lo piu' reversibile, trombocitopenia e anemia; comuni: un considerevole decremento del numero dei globuli bianchi si verifica spesso circa 14 giorni dopo l'impiego del farmaco. Dopo circa 21 giorni si osserva, altresi', una diminuzione del numero di piastrine conun periodo di recupero di circa 39 giorni. L'anemia, infine, (cali de ll'emoglobina superiori a 2 g) si manifesta approssimativamente con lamedesima frequenza, ma ha generalmente un esordio piu' tardivo della leucopenia e della trombocitopenia; rari: anemia emolitica Coombs-positiva che e' poi scomparsa con l'interruzione del trattamento. Sono stati pubblicati inoltre dei lavori scientifici sull'emolisi avente come possibile causa il cisplatino. Dopo dosi elevate di cisplatino puo' comparire una grave insufficienza midollare; molto rari: microangiopatiatrombotica in associazione con sindrome uremico-emolitica. Disturbi d el sistema immunitario. Non comuni: ipersensibilita', arrossamento, orticaria, eritema o prurito allergico; rari: reazioni anafilattiche, nonche' ipotensione, tachicardia, dispnea, broncospasmo, edema facciale e febbre. Puo' essere necessario, pertanto, ricorrere ad un trattamento con antistaminici, epinefrina e cortisonici. Patologie endocrine. Molto rari: inadeguata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: ipomagnesemia, ipocalcemia, iponatremia, ipofosfatemia e ipokaliemia con spasmi muscolari e/o alterazioni elettrocardiografiche compaiono in conseguenza del danno renale indotto dal cisplatino, riducendo quindi l'assorbimento tubulare dei cationi. Ipercolesterolemia. Aumento dell'amilasi ematica. Molto rari: aumento dei livelli ematici di ferro. Patologie del sistema nervoso. Comuni: neuropatia periferica, raramente perdita del gusto o della funzione tattile, oppure dalla nevrite oculare retrobulbare con una riduzione dell'acuita' visiva e disfunzione cerebrale. Sono stati inoltre descritti segno di Lhermitte, neuropatia autonomica e mielopatia del midollo spinale; rari: disturbi cerebrali; molto rari: attacchi epilettici. In caso di manifestazione di uno dei sintomi cerebrali sopra menzionati, il cisplatino deve essere immediatamente sospeso. La neurotossicita' indotta dal cisplatino puo' essere reversibile, anche se si evidenzia irreversibilita' nel 30-50% dei pazienti, anche dopo la sospensione del trattamento. La neurotossicita' puo' manifestarsi dopo la primadose di cisplatino o dopo una terapia a lungo termine. I pazienti sot toposti a trattamento ad alte dosi o prolungato con cisplatino possonoincorrere in una neurotossicita' grave. Patologie dell'occhio. Rari: cecita', ad alte dosi e' stata segnalata alterazione della visione a colori e del movimento oculare; molto rari: edema papillare, neurite ottica e cecita' corticale. Un caso di neurite ottica retrobulbare con ridotta acuita' visiva e' stato segnalato successivamente alla somministrazione di una chemioterapia combinata seguita da trattamento con cisplatino. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto comuni: disturbi dell'udito. Il difetto provocato e' cumulativo, puo' essere irreversibile ed e' talvolta limitato ad un orecchio. L'ototossicita' si manifesta sotto forma di tinnito e/o alterazione dell'udito alle frequenzesuperiori (4.000-8.000 Hz); comuni: Sordita' e tossicita' vestibolare associate a vertigine. L'irradiazione cranica pregressa o concomitant e aumenta il rischio di perdita dell'udito; rari: possibile perdita della capacita' di condurre una normale conversazione. Possibilita' di insorgenza di una grave alterazione dell'udito indotta dal cisplatino nei bambini e negli anziani. Patologie cardiache. Comuni: aritmia, compresa bradicardia, tachicardia e altre alterazioni elettrocardiografiche; rari: ipertensione e infarto del miocardio che possono manifestarsianche alcuni anni dopo la chemioterapia; molto rari: insorgenza di ar resto cardiaco segnalata dopo il trattamento con cisplatino in associazione con altri farmaci citotossici. Patologie vascolari. Comuni: flebite nella sede dell'iniezione dopo la somministrazione endovenosa; molto rari: patologie vascolari comparse in associazione con la chemioterapia con cisplatino. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comuni: dispnea, polmonite e insufficienza respiratoria. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: anoressia, nausea, vomito e diarrea; non comuni: depositi del metallo sulle gengive; rari: stomatite. Patologie epatobiliari. Comuni: alterazione reversibile della funzione epatica (aumento dei valori delle transaminasi e della bilirubina ematica);rari: riduzione dei livelli di albumina ematica riconducibile al trat tamento con il cisplatino. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: eritema e ulcerazione cutanea nella sede dell'iniezione dopo la somministrazione endovenosa; non comuni: alopecia. Patologie renali e urinarie. Molto comuni: insufficienza renale dopo la somministrazione di dosi multiple o singole di cisplatino. Dopo la somministrazione di una singola dose intermedia di cisplatino (da 20 mg/m^2 a <50 mg/m^2 ) puo' comparire una disfunzione renale leggera e reversibile, mentre una singola dose elevata (50-120 mg/m^2 ) o l'uso quotidiano ripetuto di cisplatino puo' causare insufficienza renale con necrosi renale tubulare che si manifesta come uremia o anuria. L'insufficienza renale, inoltre, puo' essere irreversibile. La nefrotossicita' e' cumulativa e puo' comparire da 2-3 giorni a due settimane dopo la prima dosedi cisplatino. Si puo' avere un aumento della creatinina sierica e de lle concentrazioni di urea. L'iperuricemia s'instaura in maniera asintomatica o sotto forma di gotta. L'iperuricemia e l'iperalbuminemia possono favorire la nefrotossicita' indotta dal cisplatino. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comuni: anomalie della spermatogenesi e dell'ovulazione e ginecomastia dolorosa. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: febbre; comuni: edema localizzato e dolore nella sede dell'iniezione, dopo la somministrazione endovenosa.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso del cisplatino in donne ingravidanza, ma sulla base delle sue proprieta' farmacologiche si sosp etta che il cisplatino possa causare seri danni al feto. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva e carcinogenicita' transplacentare. L'assunzione di cisplatino e', pertanto, controindicata durante il periodo di gravidanza. Le donne in eta' fertile devono fare uso di un metodo contraccettivo efficace durante e peralmeno 6 mesi dopo il trattamento con cisplatino. Qualora il soggetto intenda concepire un bambino dopo il termine del trattamento, si racc omanda di richiedere una consulenza genetica. I pazienti di sesso maschile e femminile devono fare uso di metodi contraccettivi per evitare il concepimento e/o la procreazione durante e per almeno 6 mesi dopo il trattamento con cisplatino. Qualora il soggetto intenda concepire unbambino dopo il termine del trattamento, si raccomanda di richiedere una consulenza genetica. Poiche' una terapia con cisplatino puo' causare un'infertilita' irreversibile, si consiglia ai soggetti di sesso maschile che desiderino nel futuro avere figli, di informarsi, prima di iniziare il trattamento, sulla crioconservazione dello sperma. Poiche'il cisplatino e' escreto nel latte materno, l'allattamento al seno du rante la terapia e' controindicato.