Clortanol - 30cpr 100+25mg

Dettagli:
Nome:Clortanol - 30cpr 100+25mg
Codice Ministeriale:026027021
Principio attivo:Atenololo/Clortalidone
Codice ATC:C07CB03
Fascia:A
Prezzo:6.99
Rimborso:6.99
Doping:Proibito in e fuori gara
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:C.T. Lab.Farmaceutico Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Formulazioni

Clortanol - 30cpr 100+25mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiipertensivo - betabloccante + diuretico.

Indicazioni

Ipertensione arteriosa. E' indicato soprattutto in quelle forme di ipertensione che non hanno risposto in modo soddisfacente alla monoterapia con diuretici o beta-bloccanti

Controindicazioni / effetti secondari

Il trattamento e' controindicato nei casi di bradicardia spiccata (<= 55 battiti/minuto), alterazioni della conduzione atrioventricolare, insufficienza cardiaca, gravi epatopatie e nefropatie, gotta manifesta e ipersensibilita' ad uno dei componenti del prodotto.

Posologia

1 compressa al giorno (atenololo 100 mg+clortalidone 25 mg). Tale posologia e' in genere efficace nella maggior parte dei pazienti ed un aumento della dose non determina un aumento apprezzabile dell'effetto antiipertensivo. Nei soggetti piu' anziani, nei quali la somministrazione di dosi piene puo' essere considerata controindicata, risulta particolarmente indicato il ricorrere al dimezzamento della compressa. Nei casi di mancata o scarsa risposta e' consigliabile associare un altro antiipertensivo, quale un vasodilatatore. I pazienti gia' in trattamento con altri antiipertensivi possono essere trasferiti direttamente al prodotto, fatta eccezione per preparati a base di clonidina, nel qual caso e' necessaria una particolare attenzione in quanto con la brusca sospensione del farmaco si possono manifestare effetti da rimbalzo pressorio (rebound).

Avvertenze

L'interruzione della terapia con beta-bloccante deve essere graduale. Il prodotto non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca non perfettamente controllata da farmaci specifici. La riduzione della frequenza cardiaca e' una delle azioni farmacologiche indotte dal farmaco. Una riduzione del dosaggio dovra' essere considerata nei casi in cui compaiono sintomi attribuibili all'eccessiva riduzione della frequenza cardiaca. Come con altri beta-bloccanti il trattamento dei pazienti con cardiopatia non deve essere interrotto bruscamente. Nonostante l'atenololo agisca di preferenza sui recettori beta-adrenergici cardiaci, il farmaco non e' consigliato nei pazienti con asma bronchiale e con affezioni respiratorie di tipo ostruttivo perche' puo' provocare in questi pazienti asmatici un aumento delle resistenze respiratorie. A differenza di farmaci contenenti beta-bloccanti non selettivi il broncospasmo pero' puo' generalmente essere risolto impiegando preparati broncodilatatori. Gli effetti metabolici del clortalidone sono dose-dipendenti: il basso dosaggio presente nel farmaco ne rende quindi improbabile la comparsa. Con la somministrazione del farmaco raramente si osservano significative modificazioni a carico del potassio. Le riduzioni della potassiemia sono di scarsa entita' e non rivestono un'importanza clinica significativa. Pertanto, in genere, non sono necessarie dosi supplementari di potassio. Solo nel caso in cui venga somministrato un preparato digitalico e nei soggetti che seguono una dieta a basso contenuto di potassio o che presentano gravi disturbi gastrointestinali e' necessaria una particolare attenzione. Nei trattamenti protratti il clortalidone puo' provocare un aumento dell'uricemia. Nei casi di un aumento eccessivo puo' essere associata una terapia specifica con farmaci uricosurici o con allopurinolo. Il clortalidone contenuto nel farmaco puo' ridurre la tollerabilita' al glucosio e quindi rendere manifesta una malattia diabetica latente o aggravarla se gia' conclamata. Pertanto e' necessario, nei casi di terapia a lungo termine, controllare periodicamente la glicemia. Nei pazienti con insufficienza renale e' necessario modificare lo schema posologico, riducendo o la dose giornaliera o la frequenza delle somministrazioni. Come con altri farmaci beta-bloccanti puo' essere opportuno sospendere la somministrazione del farmaco 48 ore prima dell'intervento chirurgico. Se durante l'anestesia si evidenzia un eventuale predominio vagale, questo potra' essere corretto con la somministrazione di atropina solfato (0,5-1 mg per via endovenosa, eventualmente ripetuta).

Interazioni

I beta-bloccanti non devono essere associati a terapia con farmaci calcio-antagonisti (verapamile): e' necessario che siano trascorsi parecchi giorni dalla sospensione di uno di questi farmaci prima di iniziare l'altra terapia. In caso di trattamento contemporaneo con clonidina, la brusca sospensione di quest'ultima puo' aggravare l'ipertensione di ritorno.

Effetti indesiderati

E' ben tollerato; gli effetti collaterali non sono frequenti ed in genere sono di lieve entita'. Sono stati segnalati freddo alle estremita', transitorio affaticamento muscolare, disturbi intestinali e, molto raramente, a causa della componente diuretica, nausea, capogiro ed in rari casi reazioni di tipo idiosincrasico, quali trombocitopenia e leucopenia. Disturbi del sonno comuni ad altri beta-bloccanti sono stati osservati solo raramente con il prodotto. Con l'impiego dei beta-bloccanti sono stati riportati casi di rash cutaneo e/o secchezza agli occhi, la cui incidenza e' peraltro modesta e transitoria. Qualora una reazione di tale tipo non trovi una precisa spiegazione, deve essere considerata la sospensione del trattamento. Il beta-blocco puo' aggravare disturbi vascolari periferici preesistenti.

Gravidanza e allattamento

Il farmaco non deve essere somministrato in gravidanza a meno che il suo impiego non venga ritenuto indispensabile.