Copegus - Fl 56cpr Riv 400mg

Dettagli:
Nome:Copegus - Fl 56cpr Riv 400mg
Codice Ministeriale:035745064
Principio attivo:Ribavirina
Codice ATC:J05AB04
Fascia:A
Prezzo:701.07
Rimborso:430.23
Produttore:Roche Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:48 mesi

Denominazione

COPEGUS 400 MG

Formulazioni

Copegus - Fl 14cpr Riv 400mg
Copegus - Fl 56cpr Riv 400mg

Categoria farmacoterapeutica

Nucleosidi e nucleotidi (esclusi gli inibitori della trascrittasi inversa).

Principi attivi

Ribavirina.

Eccipienti

Nucleo della compressa: amido di mais pregelatinizzato, carbossimetilamido sodico (tipo A), cellulosa microcristallina, amido di mais, magnesio stearato. Rivestimento con film: ipromellosa, talco, titanio diossido (E 171), ossido di ferro giallo (E 172), ossido di ferro rosso (E 172), triacetina.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato per il trattamento dell'epatite cronica C e deve essere usato solo nell'ambito di un regime di associazione con peginterferone alfa-2a o con interferone alfa-2a. Non deve essere usato in monoterapia. L'associazione di Copegus con peginterferone alfa-2a o interferone alfa-2a e' indicata in pazienti adulti che siano positivi per l'HCV-RNA del siero, compresi i pazienti con cirrosi compensata. L'associazione con peginterferone alfa-2a e' indicata anche in pazienti che presentano una co-infezione da HIV clinicamente stabile, compresi ipazienti con cirrosi compensata. I regimi di associazione sono indica ti in pazienti non trattati in precedenza nonche' in pazienti che abbiano risposto in precedenza alla terapia con interferone alfa e che in seguito abbiano avuto una recidiva dopo la sospensione del trattamento.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' alla ribavirina o ad uno qualsiasi degli eccipienti; donne incinte; non deve essere iniziato fino a quando non sia stato ottenuto un test di gravidanza negativo immediatamente prima di iniziarela terapia; donne che allattano; anamnesi di grave malattia cardiaca preesistente comprese le malattie cardiache instabili o non controllate, nei sei mesi precedenti; grave disfunzione epatica o cirrosi epatica scompensata; emoglobinopatie (ad es. talassemia, anemia a cellule falciformi); l'utilizzo di peginterferone alfa-2a e' controindicato in pazienti coinfettati HIV-HCV con cirrosi e punteggio di Child-Pugh >= 6.

Posologia

>>Modalita' di somministrazione. Le compresse vengono somministrate per via orale in 2 dosi frazionate a stomaco pieno (al mattino ed alla sera). A causa del potenziale teratogeno della ribavirina, le compressenon devono essere rotte o schiacciate. Siccome il farmaco e' disponib ile in compresse da 200 mg, non e' necessario dividere o tagliare a meta' le compresse da 400 mg. >>Posologia. Viene impiegato in associazione con peginterferone alfa-2a od interferone alfa-2a. La dose esatta ela durata del trattamento dipendono dal prodotto di interferone impie gato. Posologia in associazione con peginterferone alfa-2a. Dose da somministrare: dipende dal genotipo virale e dal peso corporeo del paziente. Durata del trattamento: dipende dal genotipo virale. I pazienti infettati dal genotipo 1 dell'HCV con HCV-RNA rilevabile alla settimana4 indipendentemente dalla carica virale pre-trattamento devono riceve re 48 settimane di terapia. Il trattamento per 24 settimane puo' essere preso in considerazione per i pazienti con infezione da genotipo 1 ebassa carica virale (LVL) (<= 800.000 UI/ml) al basale o da genotipo 4 che diventano HCV-RNA negativi alla settimana 4 di trattamento e rimangono HCV-RNA negativi alla settimana 24. Questo trattamento puo' essere associato ad un piu' alto rischio di ricaduta rispetto ad un trattamento della durata di 48 settimane. La tollerabilita' alla terapia dicombinazione e fattori prognostici aggiuntivi, come il grado di fibro si, devono essere presi in considerazione quando si decide la durata del trattamento. Una riduzione della durata del trattamento in pazienticon infezione da genotipo 1 e alta carica virale (HVL) (> 800.000 UI/ ml) al basale, che diventano HCV-RNA negativi alla settimana 4 di trattamento e rimangono HCV-RNA negativi alla settimana 24, deve essere presa in considerazione con molta cautela dal momento che i limitati dati disponibili suggeriscono che questo puo' avere un impatto negativo sulla risposta virologica sostenuta. Per i pazienti infettati dal genotipo 5 o 6 si raccomanda di utilizzare il trattamento di associazione con 1000/1200 mg di ribavirina per 48 settimane. Raccomandazioni per laposologia di Copegus in associazione con peginterferone alfa-2a per p azienti con HCV. Genotipo 1 LVL con RVR. Dose giornaliera <75 kg=1000 mg per 24 o 48 settimane: 5 compresse da 200 mg (2 al mattino, 3 alla sera); dose >=75 kg=1200 mg per 24 o 48 settimane: 6 compresse da 200 mg (3 al mattino, 3 alla sera). Genotipo 1 HVL con RVR. Dose giornaliera <75 kg=1000 mg per 48 settimane: 5 compresse da 200 mg (2 al mattino, 3 alla sera); dose >=75 kg=1200 mg per 48 settimane: 6 compresse da200 mg (3 al mattino, 3 alla sera). Genotipo 4 con RVR. Dose giornali era <75 kg=1000 mg per 24 o 48 settimane: 5 compresse da 200 mg(2 al mattino, 3 alla sera); dose >=75 kg=1200 mg per 24 o 48 settimane: 6 compresse da 200 mg (3 al mattino, 3 alla sera). Genotipo 1 o 4 senza RVR. Dose giornaliera <75 kg=1000 mg per 48 settimane: 5 compresse da 200 mg (2 al mattino, 3 alla sera); dose >=75 kg=1200 mg per 48 settimane: 6 compresse da 200 mg (3 al mattino, 3 alla sera). Genotipo 2/3. Dose giornaliera 800 mg per 24 settimane: 4 compresse da 200 mg (2 al mattino, 2 alla sera) oppure da 400 mg (1 al mattino, 1 alla sera). Il dosaggio raccomandato in associazione con 180 mcg di peginterferone alfa-2a 1 volta alla settimana, e' di 800 mg/die/48 settimane, a prescindere dal genotipo. Predittivita' della risposta e della mancata risposta. E' stato dimostrato che una risposta virologica precoce alla 12a settimana, definita come una diminuzione della carica virale di 2 log o come livelli non quantificabili di HCV-RNA e' predittiva di una risposta sostenuta. Posologia in associazione con interferone alfa-2a. La dose raccomandata dipende dal peso corporeo del paziente. La durata del trattamento e' di almeno 6 mesi. I pazienti con infezione causata dall'HCV di genotipo 1 devono continuare la terapia di associazione per 48settimane. In pazienti con infezione da HCV da altri genotipi, la dec isione se estendere la terapia a 48 settimane si deve basare su altri fattori prognostici (quali elevata carica virale al basale, sesso maschile, eta' superiore a 40 anni ed evidenza di fibrosi a ponte). Raccomandazioni per la posologia. Peso <75 kg. 1000 mg/die per 24 o 48 settimane: 5 compresse da 200 mg (2 al mattino, 3 alla sera). Peso >=75 kg.1200 mg per 24 o 48 settimane: 6 compresse da 200 mg (3al mattino, 3 alla sera). >>Modificazione della dose a causa di reazioni avverse. Sesi verificano gravi reazioni avverse o anormalita' dei valori di labo ratorio durante la terapia, modificare le dosi di ciascun prodotto fino a quando le reazioni avverse scompaiono. Se l'intolleranza persiste dopo l'aggiustamento della dose, puo' essere necessario sospendere la somministrazione del prodotto o sia del prodotto e peginterferone alfa-2a che di interferone alfa-2a. Modifica della dose per il trattamentodell'anemia insorta durante il trattamento. Ridurre la dose a 600 mg/ die solo se l'emoglobina in pazienti non cardiopatici e' <10g/l; sospendere se <8,5 g/dl. Ridurre la dose a 600 mg/die solo se c'e' diminuzione >= 2 g/dl dell'emoglobina in pazienti con anamnesi di cardiopatia stabile in un periodo di 4 settimane durante il trattamento; sospendere se < 12 g/dl nonostante 4 settimane a dose ridotta. Se l'anormalita'viene risolta, riprendere il prodotto a 600 mg/die ed ulteriormente a umentare a 800 mg/die; si consiglia di tornare alla posologia piu' elevata. >>Popolazioni speciali. Uso in presenza di alterazione della funzionalita' renale: i regimi posologici raccomandati di ribavirina danno origine a sostanziali incrementi delle concentrazioni plasmatiche diribavirina in questi pazientie. Usare la ribavirina solo se essenzial e. Iniziare la terapia con estrema cautela, monitorare le concentrazioni di emoglobina, con una misura correttiva che puo' risultare necessaria, deve essere impiegato per tutto il periodo di trattamento. Uso incaso di alterazione della funzionalita' epatica: la funzione epatica non influenza la farmacocinetica della ribavirina. Non e' necessario alcun aggiustamento della dose. L'uso del peginterferone alfa-2a e dell'interferone alfa-2a e' controindicato in pazienti con cirrosi scompensata ed altre forme di una grave alterazione della funzionalita' epatica. Uso in pazienti di eta' > 65 anni: la funzionalita' renale deve essere determinata prima della somministrazione. Uso in pazienti di eta'< 18 anni: il trattamento non e' raccomandato nei bambini e negli ado lescenti a causa dell'insufficienza di dati sulla sicurezza e l'efficacia in combinazione con peginterferone alfa-2a e interferone alfa-2a.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

>>Sistema Nervoso Centrale e sintomatologia psichiatrica. Durante il trattamento in associazione con peginterferone alfa-2a o interferone alfa-2a e nel periodo di follow-up di 6 mesi dopo il termine del trattamento, in alcuni pazienti sono stati osservati eventi avversi gravi a carico del SNC (depressione, manie suicide e tentativo di suicidio), inoltre comportamento aggressivo, confusione e alterazioni dello stato mentale, sono stati osservati con gli interferoni alfa. Se tali sintomisi presentano, considerare la necessita' di un'adeguata gestione tera peutica. Se i sintomi persistono o peggiorano, o si manifestano manie suicide, interrompere la terapia con il prodotto e peginterferone alfa-2a o interferone alfa-2a e monitorare il paziente. Pazienti con presenza o storia di gravi affezioni psichiatriche: iniziare il trattamentosoltanto a seguito di una adeguata diagnosi individuale e del trattam ento dell'affezione psichiatrica in questione. In pazienti con genotipo 2 o 3 il trattamento puo' essere possibile senza conferma istologica. Le attuali linee-guida di trattamento devono essere consultate per stabilire se sia necessaria una biopsia epatica. In pazienti con valoridell'ALT nella norma, la progressione della fibrosi e' generalmente p iu' lenta che nei pazienti con valori dell'ALT elevati. Questo dato deve essere incluso tra i fattori che influenzano la decisione di iniziare o meno il trattamento, insieme a genotipo HCV, eta', manifestazioniextraepatiche, rischio di trasmissione, ecc. >>Rischio teratogeno del la ribavirina. >>Cancerogenicita'. Non si puo' escludere un potenzialeeffetto cancerogeno della ribavirina. >>Emolisi e sistema cardiovasco lare. Osservata diminuzione dei livelli di emoglobina fino a <10 g/dl fin in alcuni pazienti trattati per 48 settimane con 1.000/1.200 mg inassociazione con peginterferone alfa-2a e in alcuni pazienti trattati in associazione con interferone alfa-2a. Il rischio di sviluppare un' anemia e' piu' elevato nella popolazione femminile. La ribavirina non ha alcun effetto cardiovascolare diretto, ma l'anemia associata al prodotto puo' provocare un deterioramento della funzione cardiaca o Somministrare con cautela a pazienti con preesistente malattia cardiaca. Valutare le condizioni cardiache prima di iniziare la terapia; se si verifica un peggioramento, sospendere. I pazienti con anamnesi di insufficienza cardiaca congestizia, infarto miocardico, e/o disturbi aritmicipregressi o attuali devono essere tenuti strettamente sotto controllo . Sottoporre ad un elettrocardiogramma pazienti con preesistenti anormalita' cardiache prima e durante il corso del trattamento. Le aritmie cardiache possono richiedere la sospensione della terapia. >>Ipersensibilita' acuta. Se si verifica, sospendere il prodotto e praticare una terapia appropriata. Eruzioni cutanee transitorie non richiedono l'interruzione del trattamento. >>Funzionalita' epatica. In caso di scompenso epatico durante il trattamento, sospendere. Quando l'aumento dei livelli di ALT e' progressivo e clinicamente significativo, nonostante la riduzione della dose, oppure se e' accompagnato da un aumento della bilirubina diretta, sospendere. >>Alterazione renale. La farmacocinetica della ribavirina e' alterata in pazienti con disfunzione renale. Valutare la funzione renale di tutti i pazienti prima di iniziare la somministrazione. In pazienti con creatininemia >2 mg/dl o con clearance della creatinina <50 ml/minuto aumentano le concentrazioni plasmatichedella ribavirina al regime posologico raccomandato. La terapia non de ve essere iniziata in questi pazienti, in emodialisi o meno, a meno che non sia considerata essenziale. E' necessaria un'estrema cautela. Leconcentrazioni di emoglobina devono essere controllate intensivamente durante il trattamento e devono essere adottate misure correttive, se necessario. >>Alterazioni oculari. Il prodotto e' utilizzato in terap ia di combinazione con interferoni alfa. Rari: retinopatia, emorragia retinica, essudati cotonosi, papilloedema, neuropatia ottica e ostruzione della vena o dell'arteria retinica, che possono portare a perdita della vista. E' necessaria una visita oculistica basale. I pazienti con diminuzione o perdita della vista deve sottoporsi ad un esame oftalmologico immediato e completo. I pazienti con disturbi oftalmologici preesistenti devono essere sottoposti a esami oftalmologici periodici. Interrompere il trattamento in pazienti con disturbi oftalmici o peggioramenti. >>Coinfezione da HIV/HCV. Con terapia antiretrovirale altamente efficace: acidosi lattica, neuropatia periferica, pancreatite. In combinazione con interferoni: rischio di scompenso epatico ed eventualmente morte. Interrompere immediatamente la terapia al rilevamento di un punteggio di Child-Pugh uguale o superiore a 7. Con didanosina: rischio di tossicita' mitocondriale. Con stavudina: rischio di sovrapposizione della tossicita' mitocondriale. Con interferone alfa in terapia di combinazione e con zidovudina: rischio di anemia. >>Esami di laboratorio. Prima di iniziare la terapia devono essere eseguiti esami come emocromo completo e formula leucocitaria, conta piastrinica, elettroliti, creatininemia, prove di funzionalita' epatica, acido urico. Prima di iniziare la somministrazione in associazione con peginterferone alfa-2a o interferone alfa-2a: emoglobina >= 12 g/dl (femmine); >= 13 g/dl(maschi); piastrine >= 90.000/mm^3; conta dei neutrofili >= 1.500/mm^ 3. Cautela in pazienti con una bassa conta dei CD4. Eseguire gli esamialla 2^ ed alla 4^ settimana di terapia e, in seguito, periodicamente . Donne in eta' fertile: sottoporre ogni mese ad un test di gravidanzadi routine e nei 4 mesi successivi. Le partner femminili di pazienti maschi devono essere sottoposte ogni mese ad un test di gravidanza di routinee nei 7 mesi successivi. L'acido urico puo' aumentare con il prodotto a causa dell'emolisi; possibile sviluppo di gotta in pazienti predisposti. Disordini dentali e periodontali: perdita dei denti. Inoltre, durante il trattamento a lungo termine la secchezza delle fauci potrebbe avere un effetto dannoso sui denti e sulla mucosa orale. Possibili episodi di vomito.

Interazioni

Studi di interazione sono stati eseguiti con ribavirina in associazione con peginterferone alfa-2a ed interferone alfa-2b ed antiacidi. Le concentrazioni di ribavirina sono simili se la ribavirina viene somministrata da sola o in associazione con interferone alfa-2b o peginterferone alfa-2a. Una possibilita' di interazioni puo' persistere fino a 2 mesi (5 emivite per la ribavirina) dopo il termine della terapia con il prodotto a causa della sua lunga emivita. I risultati di studi in vitro mediante preparati di microsomi di fegato di uomo e di ratto non hanno indicato alcun metabolismo della ribavirina mediato dall'enzima citocromo P450. La ribavirina non inibisce l'enzima citocromo P450. Nonvi sono prove fornite da studi di tossicita' che la ribavirina induca gli enzimi epatici. Pertanto vi e' una minima possibilita' di interaz ioni basate sull'enzima P450. >>Antiacidi. La biodisponibilita' di 600milligrammi di ribavirina era diminuita dalla contemporanea somminist razione di un antiacido contenente magnesio, alluminio e meticone; l'AUC tf diminuiva del 14%. E' possibile che la minore biodisponibilita' in questo studio fosse dovuta al ritardato transito della ribavirina od al pH modificato. Questa interazione non e' considerata clinicamenterilevante. >>Analoghi nucleosidici. E' stato dimostrato che in vitro la ribavirina inibisce la fosforilazione della zidovudina e della stavudina. Non si conosce il significato clinico di questi risultati. Tuttavia questi risultati in vitro indicano la possibilita' che l'impiego clinico concomitante del prodotto con zidovudina o stavudina potrebbe determinare un aumento della viremia plasmatica dell'HIV. Si raccomanda di controllare attentamente i livelli plasmatici di HIV-RNA in pazienti trattati contemporaneamente ad uno di questi due farmaci. Se i livelli di HIV-RNA aumentano, deve essere riesaminato l'impiego di Copegus in concomitanza con inibitori della trascrittasi inversa. >>Didanosina (ddI). La somministrazione concomitante di ribavirina e didanosina non e' raccomandata. L'esposizione alla didanosina o al suo metabolitaattivo (dideossiadenosina 5'-trifosfato) risulta incrementata in vitr o quando la didanosina e' somministrata in concomitanza con la ribavirina. In associazione all'uso della ribavirina sono stati riferiti casidi insufficienza epatica letale, neuropatia periferica, pancreatite e iperlattatemia/acidosi lattica sintomatiche. >>Pazienti con co-infezi one da HIV-HCV. In un sottostudio di farmacocinetica della durata di 12 settimane, volto a esaminare l'effetto della ribavirina sulla fosforilazione intracellulare di alcuni inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (lamivudina e zidovudina o stavudina), non sono emersi segni evidenti di interazione farmacologica in 47 pazienti con co-infezione da HIV-HCV. In considerazione pero' dell'elevata variabilita', gli intervalli di confidenza sono stati molto ampi. Sull'esposizione plasmatica alla ribavirina non e' sembrata influire la concomitante somministrazione di inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTI).

Effetti indesiderati

>>Epatite cronica C: gravita' da lieve a moderata e possono essere trattati senza dover modificare le dosi o sospendere la terapia. >>Co-infezione da epatite cronica C e virus dell'immunodeficienza umana: iperlattacidemia/acidosi lattica, influenza, polmonite, labilita' affettiva, apatia, tinnito, dolore faringolaringeo, cheilite, lipodistrofia acquisita e cromaturia. Il trattamento con peginterferone alfa-2a si e' associato nelle prime 4 settimane a una diminuzione della conta assoluta di cellule CD4+ non accompagnata da una riduzione della percentuale di cellule CD4+. La riduzione della conta di cellule CD4+ e' risultatareversibile con la riduzione del dosaggio o la cessazione della terap ia. Non ha determinato un effetto negativo rilevabile sul controllo della viremia da HIV durante la terapia o il follow-up. >>Effetti indesiderati riportati in associazione con peginterferone alfa-2a nei pazienti con HCV. Molto comuni (>= 1/10); comuni (>= 1/100 < 1/10); non comuni (>= 1/1000 < 1/100); rari (>= 1/10000 < 1/1000); molto rari (< 1/10000). Infezioni ed infestazioni. Comuni: infezione delle vie aeree superiori, bronchite, candidosi orale, herpes simplex; non comuni: infezioni delle basse vie respiratorie, infezioni delle vie urinarie, infezioni della pelle; rari: endocardite, otite esterna. Tumori benigni e maligni. Non comuni: neoplasia epatica maligna. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: anemia; comuni: trombocitopenia, linfoadenopatia; rari: pancitopenia; molto rari: anemia aplastica. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: sarcoidosi, tiroidite; rari: anafilassi, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide; molto rari: porpora trombocitopenica idiopatica o trombotica. Patologie endocrine. Comuni: ipotiroidismo, ipertiroidismo; non comuni: diabete. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia; non comuni:disidratazione. Disturbi psichiatrici. Molto comuni: depressione, ins onnia; comuni: alterazione dell'umore, disturbi emozionali, ansia, aggressivita', nervosismo, diminuzione del desiderio sessuale; non comuni: ideazione suicidaria, allucinazioni, rabbia; rari: suicidio, disturbi psicotici. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: cefalea, capogiri, riduzione della concentrazione; comuni: diminuzione della memoria, sincope, debolezza, emicrania, ipoestesia, iperestesia, parestesia, tremore, alterazione del gusto, incubi notturni, sonnolenza; non comuni: perdita dell'udito, neuropatia periferica; rari: coma, convulsioni, paralisi facciale. Patologie dell'occhio. Comuni: visione offuscata, dolore oculare, infiammazione oculare, xeroftalmia; non comuni: emorragia retinica; rari: neuropatia ottica, papilloedema, retinopatia vascolare, retinopatia, ulcera corneale; molto raro: perdita della vista.Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comuni: vertigini, otalgia. Patologie cardiache. Comuni: tachicardia, palpitazioni, edema periferico; rari: infarto del miocardio, scompenso cardiaco congestizio, angina, tachicardia sopraventricolare, aritmia, fibrillazione atriale, pericardite. Patologie vascolari. Comuni: vampate; non comuni: ipertensione; raro: emorragia cerebrale. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse; comuni: dispnea da sforzo, epistassi, nasofaringite, congestione dei seni nasali e paranasali, congestione nasale, rinite, mal di gola; non comuni: respiro sibilante; rari: polmonite interstiziale con esito letale, embolia polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: diarrea, nausea, dolore addominale; comuni: vomito, dispepsia, disfagia, ulcerazioni della bocca, emorragia gengivale, glossite, stomatite, flatulenza, costipazione, secchezza delle fauci; non comuni: emorragia gastrointestinale, cheilite, gengivite; rari: ulcera peptica, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: disfunzione epatica; rari: insufficienza epatica, colangite,steatosi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comu ne: alopecia, dermatite, prurito, secchezza cutanea; comuni: rash, aumento della sudorazione, psoriasi, orticaria, eczema, disturbi cutanei,reazione di fotosensibilita', sudori notturni; molto rari: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, angioedema, eritema mulltiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Molto comuni: mialgia, artralgia; comuni: mal di schiena, artrite, debolezza muscolare, dolore osseo, male al collo, dolore muscolo-scheletrico, crampi muscolari; raro: miosite. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: febbre, brividi, dolore, astenia, affaticamento, reazione al sito di iniezione, irritabilita'; comuni: dolore toracico, malattia simil-influenzale, malessere, letargia, vampate, sete. Esami diagnostici. Comune: perdita di peso. Traumatismo e avvelenamento. Raro: sovradosaggio di sostanza. >>Valori di laboratorio. Aumenti dei livelli di ALT hanno indotto a modificare la dose o a sospendere il trattamento. L'emolisi e' la tossicita' dose limitante della terapia con ribavirina.Una diminuzione dei livelli di emoglobina a <10 g/dl e' stata osserva ta in pazienti trattati per 48 settimane; e' improbabile che i pazienti debbano sospendere la terapia. Nella maggior parte dei casi la diminuzione dell'emoglobina si e' verificata precocemente nel periodo di trattamento e si e' stabilizzata in concomitanza con un aumento compensatorio dei reticolociti. Casi di anemia, leucopenia e trombocitopenia di lieve entita'. Alterazioni dei valori di laboratorio di grado 2 secondo l'OMS sono state segnalate per quanto riguarda l'emoglobina, i leucociti e le piastrine. Aumento dei valori relativi dell'acido urico e della bilirubina indiretta associati all'emolisi in alcuni pazienti trattati in associazione con peginterferone alfa-2a o interferone alfa-2a; i valori sono tornati ai livelli basali entro 4 settimane dopo la conclusione della terapia. >>Valori di laboratorio per pazienti con co-infezione da HIV-HCV. Per tossicita' ematologiche di neutropenia, trombocitopenia e anemia frequenti nei pazienti con HIV-HCV, correggere ildosaggio e somministrare fattori di crescita; rara: interruzione prem atura del trattamento. Riduzione dell'ANC al di sotto delle 500 cellule/mm^3 e riduzione delle piastrine al di sotto di 50.000/mm^3 osservate in pazienti trattati con peginterferone alfa-2a in monoterapia e in terapia di combinazione.

Gravidanza e allattamento

>>Dati preclinici. Un significativo potenziale teratogeno e/o embriocida e' stato dimostrato per la ribavirina in tutte le specie animali incui sono stati eseguiti studi adeguati a dosi ben al di sotto della d ose raccomandata nell'uomo. Sono state osservate malformazioni del cranio, del palato, degli occhi, della mandibola, degli arti, dello scheletro e del tratto gastrointestinale. L'incidenza e la gravita' degli effetti teratogeni aumentavano con l'aumentare della dose di ribavirina. La sopravvivenza dei feti e della prole era ridotta. >>Pazienti di sesso femminile. Il prodotto non deve essere impiegato da donne che siano gravide. Bisogna usare un'estrema attenzione per evitare la gravidanza. La terapia non deve essere iniziata fino a quando non sia stato ottenuto un test di gravidanza negativo immediatamente prima di iniziare la terapia. Qualsiasi metodo di controllo delle nascite puo' fallire. Pertanto, e' estremamente importante che donne in eta' fertile ed i loro partner usino contemporaneamente 2 forme di contraccezione efficace durante il trattamento e nei 4 mesi dopo che il trattamento e' stato concluso; durante questo periodo di tempo deve essere eseguito di routine un test di gravidanza ogni mese. Se la paziente resta incinta durante il trattamento o entro i 4 mesi dalla sospensione del trattamento, essa deve essere avvisata del notevole rischio teratogeno della ribavirina per il feto. >>Pazienti di sesso maschile e loro partner femminili. Bisogna usare un'estrema attenzione per evitare una gravidanza in partner di pazienti maschi che assumono Copegus. La ribavirina si accumula all'interno della cellula e viene eliminata dall'organismo molto lentamente. In studi eseguiti nell'animale, la ribavirina ha provocato alterazioni degli spermatozoi a dosi inferiori alla dose clinica. Non e' noto se la ribavirina contenuta negli spermatozoi eserciti i suoi noti effetti teratogeni sulla fecondazione degli ovuli. Ai pazienti di sesso maschile e alle loro partner femminili in eta' fertile, pertanto, si deve consigliare di usare contemporaneamente 2 forme di contraccezione efficace durante il trattamento con Copegus e nei 7 mesi dopola conclusione del trattamento. Deve essere eseguito un test di gravi danza prima di iniziare la terapia. Gli uomini le cui partner siano incinte devono essere istruiti ad usare un preservativo per ridurre al minimo il rilascio di ribavirina alla partner. Allattamento Non e' notose la ribavirina venga escreta nel latte umano. A causa della possibi lita' di reazioni avverse nei lattanti, l'allattamento deve essere sospeso prima di iniziare il trattamento.