Cymevene - Infus Fl 500mg+f 10ml

Dettagli:
Nome:Cymevene - Infus Fl 500mg+f 10ml
Codice Ministeriale:027427018
Principio attivo:Ganciclovir
Codice ATC:J05AB06
Fascia:H
Prezzo:57.67
Produttore:Roche Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:A temperatura ambiente
Scadenza:36 mesi

Denominazione

CYMEVENE 500 MG/10 ML POLVERE E SOLVENTE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONEPER INFUSIONE

Formulazioni

Cymevene - Infus Fl 500mg+f 10ml

Categoria farmacoterapeutica

Antivirale per uso sistemico.

Principi attivi

Ganciclovir.

Eccipienti

Flaconcino di polvere: sodio idrossido. Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili 10 ml.

Indicazioni

Prevenzione e trattamento delle infezioni da citomegalovirus gravi chemettono a rischio la vita o la vista dei pazienti immunocompromessi; prevenzione delle infezioni da citomegalovirus in pazienti trapiantati.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, al valganciclovir o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Data la stretta somiglianza di struttura chimica tra il farmaco, aciclovir e valaciclovir, e' possibile una reazione di ipersensibilita' crociata con questi farmaci. Quindi e' controindicato in pazienti con nota ipersensibilita' ad aciclovir o valaciclovir.Il farmaco controindicato durante l'allattamento.

Posologia

Dosaggio standard nel trattamento delle retiniti da Citomegalovirus. Terapia di induzione: 5 mg/kg mediante infusione venosa di 1 ora, ripetuta ogni 12 ore, per una durata di 14-21 giorni in pazienti con funzionalita' renale normale. Terapia di mantenimento: 5 mg/kg/die, medianteinfusione venosa di 1 ora, per 7 giorni alla settimana oppure 6 mg/kg /die per 5 giorni alla settimana. Dosaggio standard per la prevenzionein pazienti sottoposti a trapianto. Terapia di induzione: 5 mg/kg med iante infusione venosa di 1 ora, ripetuta ogni 12 ore, per una durata di 7-14 giorni in pazienti con funzionalita' renale normale. Terapia di mantenimento: 5 mg/kg/die, mediante infusione venosa di 1 ora, per 7giorni alla settimana oppure 6 mg/kg/die per 5 giorni alla settimana. Istruzioni per posologie particolari. a) Pazienti con alterata funzio nalita' renale: i livelli di creatinina sierica o la clearance della creatinina devono essere attentamente controllati. In base alla clearance della creatinina sono richiesti aggiustamenti del dosaggio. Una stima della correlazione tra clearance della creatinina (mL/min) e creatinina sierica e' data dalla seguente formula: per gli uomini = (140 - eta' [anni]) x (peso corporeo [kg]) (72) x (0,011 x creatinina sierica [micromol/L]); per le donne = 0,85 x valore degli uomini. Tabella: clcr >=70, terapia di induzione: 5,0 mg/kg ogni 12 ore, terapia di mantenimento: 5,0 mg/kg/die. Clcr 50 - 69, terapia di induzione: 2,5 mg/kg ogni 12 ore; terapia di mantenimento: 2,5 mg/kg/die. Clcr 25 - 49, terapia di induzione: 2,5 mg/kg ogni 24 ore; terapia di mantenimento: 1,25mg/kg/die. Clcr 10 - 24, terapia di induzione: 1,25 mg/kg ogni 24 ore ; terapia di mantenimento: 0,625 mg/kg/die. Clcr <10, terapia di induzione: 1,25 mg/kg 3 volte alla settimana, dopo emodialisi; terapia di mantenimento: 0,625 mg/kg 3 volte alla settimana. b) Pazienti con leucopenia grave, neutropenia, anemia, trombocitopenia e pancitopenia. Se si verificasse una significativa riduzione della conta di cellule ematiche, durante la terapia, e' opportuno prendere in considerazione il trattamento con fattori di crescita delle cellule emopoietiche e/o l'interruzione del trattamento. C) Pazienti anziani: dato che il paziente anziano ha sovente una riduzione della funzionalita' renale, il prodotto deve essere somministrato in questi casi previo stretto controllo dello stato funzionale del rene (vedere istruzioni per posologie particolari in "Pazienti con alterata funzionalita' renale"). d) Bambini: al momento non sono state ancora accertate l'efficacia e la tollerabilita' dell'uso di ganciclovir in pediatria, incluso il trattamento delle infezioni da citomegalovirus congenite o neonatali. L'uso nei bambini deve essere estremamente cauto dato il potenziale potere cancerogeno del farmaco ed i suoi effetti a lungo termine sulla fertilita'. Per talimotivi la somministrazione nel bambino deve essere effettuata dopo at tenta valutazione clinica del rapporto rischio-beneficio. Modo di preparazione e di somministrazione: ricostituzione della soluzione nel flaconcino. 1) La polvere (500 mg di ganciclovir per flaconcino) deve essere ricostituita al momento della preparazione dell'infusione iniettando 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili nel flaconcino. Non usare soluzioni contenenti para-idrossi-benzoati in quanto possono causare precipitazione del principio attivo. 2) Il flaconcino deve essere agitato per permettere lo scioglimento della polvere. 3) Tale soluzione deve essere opportunamente controllata, per evitare la presenza di particelle in sospensione, e diluita prima di procedere alla somministrazione. 4) La soluzione ricostituita mantenuta nel flaconcino e' stabileper 12 ore a temperatura ambiente; essa non deve essere tenuta in fri gorifero. Preparazione e somministrazione della soluzione di infusione. In base al peso del paziente, il volume/dose appropriato deve essereprelevato dalla soluzione del flaconcino (che ha una concentrazione d i ganciclovir pari a 50 mg/ml) ed aggiunto ad una soluzione compatibile con l'infusione. Le soluzioni compatibili sono: fisiologica, destrosio 5%, Ringer e Ringer-lattato. Non sono consigliate concentrazioni superiori a 10 mg/ml. Il farmaco non deve essere miscelato ad altri prodotti per uso endovenoso. Poiche' per la ricostituzione del prodotto viene impiegata acqua sterile ma non batteriostatica, la soluzione deve essere infusa appena possibile e comunque entro 24 ore dalla preparazione per ridurre il rischio di contaminazione batterica. La soluzione deve essere conservata in frigorifero; il congelamento non e' consigliato. La somministrazione endovena o in bolo o troppo rapida deve essereevitata dato il possibile incremento di tossicita' dovuto al raggiung imento di livelli plasmatici troppo elevati. La somministrazione intramuscolare o sottocutanea puo' provocare severa irritazione tissutale acausa del pH (circa 11) della soluzione di ganciclovir. Il dosaggio r accomandato, la frequenza e le modalita' di infusione devono essere rigorosamente rispettate. Precauzioni che devono essere prese prima della manipolazione o della somministrazione del medicinale: le fiale devono essere maneggiate con cura. Poiche' il prodotto ha evidenziato analogie con farmaci antitumorali (mutagenicita', cancerogenicita') si raccomanda di adottare le precauzioni del caso nelle fasi di utilizzo e smaltimento del prodotto. In particolare devono essere evitati l'inalazione della polvere liofilizzata ed il suo contatto diretto con la pelle. Anche il contatto della soluzione ricostituita con la pelle e le mucose deve essere evitato. Se si verificasse un contatto del genere, lavare accuratamente con acqua e sapone o sciacquare con cura gli occhi con acqua sterilizzata o con acqua corrente in caso l'acqua sterilizzata non sia disponibile. Le soluzioni sono alcaline con un pH di circa 11.

Conservazione

La soluzione ricostituita , mantenuta nel flaconcino, e' stabile per 12 ore a temperatura ambiente; essa non deve essere conservata in frigorifero. La soluzione diluita per l'infusione deve essere infusa appenapossibile entro le 24 ore e deve essere conservata in frigorifero; il congelamento non e' consigliato.

Avvertenze

Prima di iniziare il trattamento con ganciclovir, i pazienti devono essere informati dei potenziali rischi per il feto. In studi animali ganciclovir e' risultato mutageno, teratogeno, aspermatogeno, carcinogenoe soppressore della fertilita' femminile. Il farmaco, pertanto, deve essere considerato per l'uomo un potenziale teratogeno e carcinogeno con la potenzialita' di causare difetti alla nascita e neoplasie. E' molto probabile che causi la temporanea o definitiva inibizione della spermatogenesi. Le donne in eta' fertile devono essere informate sulla necessita' di utilizzare misure contraccettive efficaci durante il trattamento. Gli uomini devono utilizzare contraccettivi di barriera durante il trattamento e per almeno 90 giorni dopo la sospensione del farmaco, a meno di non avere l'assoluta certezza che la partner non sia a rischio di gravidanza. L'uso nei bambini e negli adolescenti necessita estrema cautela per la potenziale carcinogenicita' e tossicita' a livello riproduttivo a lungo termine. I benefici attesi dal trattamento devono superare i rischi. In pazienti trattati sono state osservate grave leucopenia, neutropenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, riduzione della funzionalita' del midollo osseo e anemia aplastica. La terapia non deve essere iniziata se la conta dei neutrofili e' inferiore a 500 cellule/mcL o la conta delle piastrine e' inferiore a 25000/mcL o il livello di emoglobina e' inferiore a 8 g/dL. Il medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti con emocitopenia preesistente o con storia pregressa di emocitopenia farmaco-correlata e in pazienti sottoposti a radioterapia. Durante la terapia si raccomanda di effettuare un monitoraggio della conta completa delle cellule ematiche e delle piastrine. Nei pazienti con alterata funzionalita' renale deve essere effettuato un piu' frequente monitoraggio della conta delle cellule ematiche. Nei pazienti che sviluppano grave leucopenia, neutropenia, anemia e/o trombocitopenia si raccomanda il trattamento con fattori di crescita emopoietici e/o l'interruzione della terapia. In pazienti con alterata funzionalita' renale, sono necessari aggiustamenti della dose sulla base della clearance della creatinina. In pazienti in terapia con imipenem-cilastatina e ganciclovir sono stati riportati casi di convulsioni. Il farmaco non deve essere usato insieme a imipenem-cilastatina a meno che il potenziale beneficio non superi i potenziali rischi. I pazienti trattati con il prodotto e a) didanosina b) altri farmaci mielosoppressivi (es. zidovudina), o c) sostanze che interferiscono conla funzionalita' renale, devono essere attentamente monitorati per se gnali di ulteriore di tossicita'.

Interazioni

Probenecid somministrato insieme a ganciclovir orale determina una riduzione (20%) statisticamente significativa della clearance renale di ganciclovir con conseguente aumento (40%) statisticamente significativodella concentrazione plasmatica. Questi cambiamenti sono legati ad un meccanismo di interazione che determina una competizione per la secre zione tubulare renale. Pertanto pazienti che assumono contemporaneamente probenecid e il farmaco devono essere strettamente monitorati per la tossicita' da ganciclovir. Zidovudina: quando zidovudina e' stata somministrata in presenza di ganciclovir orale si e' osservato un lieve (17%) ma significativo incremento dell'AUC della zidovudina. Si osservavano inoltre concentrazioni di ganciclovir tendenzialmente inferiori anche se non in modo significativo. Tuttavia, poiche' sia ganciclovir che zidovudina hanno la potenzialita' di causare neutropenia ed anemia, alcuni pazienti possono non tollerare la somministrazione concomitante di entrambi i farmaci a dosaggio pieno. Didanosina: le concentrazioni plasmatiche di didanosina sono risultate costantemente aumentate quando questo farmaco e' stato somministrato contemporaneamente a ganciclovir (sia per via orale che endovenosa). Un aumento dell'AUC di didanosina compreso tra l'84 e il 124% e' stato osservato con somministrazioni orali di ganciclovir di 3 e 6 g/die; e analogamente e' stato osservato un aumento dell'AUC di didanosina tra il 38 e il 67% con dosi di 5 e 10 mg/kg/die di ganciclovir somministrato per via endovenosa. Non e' stato osservato un effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni di ganciclovir. I pazienti devono essere strettamente controllati per l'eventuale comparsa di tossicita' da didanosina. Imipenem-cilastatina: sono state riportate convulsioni in pazienti che assumevano contemporaneamente ganciclovir e imipenem-cilastatina. Questi farmaci non devono essere utilizzati contemporaneamente a meno che i potenziali benefici non superino i potenziali rischi. Micofenolato mofetile: sulla base dei risultati di uno studio condotto con somministrazione di dose singola tra quelle raccomandate per l'utilizzo di micofenolato mofetile (MMF) per via orale e di ganciclovir e.v., unitamente ai noti effetti dell'alterata funzionalita' renale sulla farmacocinetica del MMF e del ganciclovir, ci si deve attendere che la contemporanea somministrazione di questi agenti (che potenzialmente competono per la secrezione tubulare renale) possa dar luogo ad un incremento di glicuronato dell'acido micofenolico (MPAG) e delle concentrazioni di ganciclovir. Non sono previste sostanziali alterazioni della farmacocinetica dell'acido micofenolico (MPA), pertanto non si rendono necessari aggiustamenti della dose del MMF. In pazienti con alterata funzionalita' renale ai quali vengano somministrati contemporaneamente MMF e ganciclovir, devono essere seguite le raccomandazioni circa le dosi di ganciclovir e i pazienti devono essere controllati attentamente. Zalcitabina: non sono state evidenziati cambiamenti clinicamente significativi della farmacocinetica dopo somministrazione contemporanea di zalcitabina e di ganciclovir. Sia valganciclovir che zalcitabina possono causare neuropatia periferica e i pazienti devono essere attentamente monitorati per l'insorgenza di tali eventi. Trimetoprim: non si sono osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative quando trimetoprim e ganciclovir orale sono stati somministrati in associazione. Tuttavia e' possibile un potenziamento della tossicita' poiche' entrambi i farmaci sono noti per essere mielosoppressivi, e quindi entrambi i farmaci possono essere somministrati contemporaneamente solo se i potenziali benefici superano i rischi. Stavudina: non sono state osservate interazioni clinicamente significative tra stavudina e ganciclovir quando somministrati contemporaneamente. Altri antiretrovirali: appare improbabile a concentrazioni terapeutiche un effetto sinergico o antagonistico sulla inibizione dell'HIV in presenza di ganciclovir o del CMV in presenza di farmaci antiretrovirali. Ad esempio appaiono improbabili alterazioni metaboliche causate dagli inibitori della proteasi o dagli inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa (NNRTI) a causa del mancato coinvolgimento del citocromo P450 nel metabolismo del ganciclovir. Altre potenziali interazioni farmacologiche: la tossicita' puo' essere aumentata quando ganciclovir e' somministrato contemporaneamente, o assunto immediatamente prima o dopo altri farmaci che inibiscono la replicazione di popolazioni cellulari in rapida divisione come avviene nel midollo osseo, nei testicoli e negli strati germinali della pelle e della mucosa gastrointestinale. Esempio di tali farmaci sono dapsone, pentamidina, flucitosina, vincristina, vinblastina, adriamicina, anfotericina B, trimetoprim/sulfamidici, analoghi nucleosidici e idrossiurea. Poiche' il ganciclovir e' escreto per via renale, la sua tossicita' puo' essere aumentata con la co-somministrazione di ganciclovir e farmaci che riducano la clearance renale del ganciclovir e ne aumentino quindi la concentrazione. La clearance renale del ganciclovir puo'essere inibita da due meccanismi: (a) la nefrotossicita' causata da f armaci quali cidofovir e foscarnet e (b) l'inibizione competitiva della secrezione tubulare renale attiva causata da altri analoghi nucleosidici. Percio' il concomitante uso di questi farmaci assieme al ganciclovir deve essere considerato solo nel caso in cui i potenziali benefici superino i rischi.

Effetti indesiderati

Neutropenia, anemia e trombocitopenia sono stati gli effetti indesiderati ematologici piu' frequenti in corso di terapia con ganciclovir. Ulteriori reazioni avverse segnalate con l'uso di ganciclovir e.v. od orale sono riportate nella tabella qui di seguito. I raggruppamenti per frequenza dei seguenti eventi avversi sono basati sulla frequenza registrata nell'insieme dei dati relativi a studi clinici in pazienti con AIDS e in pazienti sottoposti a trapianto di organo solido: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100). Infezioni ed infestazioni. Comune: sepsi (batteriemia, viremia), cellulite, infezioni delle vie urinarie, candidosi orale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia (grave), anemia; comune: trombocitopenia (grave), leucopenia (grave), pancitopenia; non comune: depressione del midollo osseo. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito, anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, ansia, confusione, alterazione del pensiero; non comune: agitazione, disturbi psicotici. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, insonnia, disgeusia (alterazione del gusto), ipoestesia, parestesia, neuropatia periferica, convulsioni, capogiri (ad esclusione di vertigini); non comune: tremore. Patologie dell'occhio. Comune: edema maculare, distacco di retina, macchie nere flottanti, dolore oculare; non comune: alterazione della visione, congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: dolore auricolare; non comune: sordita'. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: dispnea; comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea;comune: nausea, vomito, dolore addominale, dolore alla parte superio re dell'addome, costipazione, flatulenza, disfagia, dispepsia; non comune: distensione addominale, ulcerazioni della bocca, pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: anormalita' della funzione epatica, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento dell'aspartato aminotransferasi; non comune: aumento della alanina aminotransferasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: dermatite, sudorazione notturna, prurito; non comune: alopecia, orticaria, secchezza della cute. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.Comune: dolore alla schiena, mialgia, artralgia, crampi muscolari. Pa tologie renali e urinarie. Comune: diminuzione della clearance della creatinina renale, alterazione della funzionalita' renale; non comune: ematuria, insufficienza renale. Patologie dell'apparato riproduttivo edella mammella. Non comune: infertilita' maschile. Patologie sistemic he e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticabilita', febbre, rigidita', dolore, dolore toracico, malessere, astenia, reazioni al sito di iniezione (solo per ganciclovir e.v.).

Gravidanza e allattamento

La sicurezza in gravidanza non e' stata ancora accertata. Ganciclovir diffonde rapidamente attraverso la placenta umana. Sulla base del meccanismo d'azione farmacologico e della tossicita' riproduttiva osservata negli studi con ganciclovir sugli animali vi e' il rischio teorico di teratogenicita' nell'uomo. Il farmaco puo' essere somministrato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il rischio di danno teratogeno per il feto. Non e' noto se ganciclovir sia escreto con il latte materno, ma non e' possibile escludere la possibilita' che ganciclovir venga escreto con il latte materno e causi gravi reazioni avverse nel bambino allattato. Percio' l'allattamento al seno deve essere interrotto. Le donne in eta' fertile devono essere informate sulla necessita' di utilizzare durante il trattamento con ganciclovir metodi contraccettivi efficaci. Gli uomini devono essere informati sulla necessita' di impiegare contraccettivi di barriera durante e per almeno 90giorni successivi al trattamento, a meno di non avere l'assoluta cert ezza che la partner non sia a rischio di gravidanza.