Desashock - Iniet Fl 50ml

Dettagli:
Nome:Desashock - Iniet Fl 50ml
Codice Ministeriale:101491013
Principio attivo:Desametasone 21-fosfato Disodico
Codice ATC:H02AB02
Fascia:n/a
Prezzo:38
Produttore:Zoetis Italia Srl
SSN:Veterinario
Ricetta:Non ripetibile triplice copia (veterinaria)
Tipo prodotto:Farmaco veterinario
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi
Veterinario:

Denominazione

DESASHOCK

Formulazioni

Desashock - Iniet Fl 50ml

Categoria farmacoterapeutica

Corticosteroidi sistemici. Glicocorticoidi.

Principi attivi

Desametasone 20 mg/ml (equivalente a desametasone 21-fosfato sodico 26,4 mg/ml.

Eccipienti

Metile p-idrossibenzoato 1,8 mg/ml; propile p-idrossibenzoato 0,2 mg/ml; sodio solfito 9 mg/ml.

Indicazioni

Shock ipovolemico: allergie, emorragie, diarrea, disidratazione conseguente a trasporto o da sudorazione. Shock traumatico: da incidenti, intervento chirurgico ed anestesiologico. Shock settico o endotossico: come coadiuvante nel trattamento antimicrobico nelle setticemie batteriche sostenute da batteri Gram-negativi e da setticemie batteriche sostenute da anaerobi Gram-positivi. Terapia endoarticolare o locale: artriti, borsiti, tendiniti, periartriti. Terapia cortisonica: per il trattamento di patologie metaboliche (chetosi, tossiemie gravidiche, sindromi ipoglicemiche, collassi puerperali), sindromi respiratorie, eventualmente associate a chemioantibiotici (asma felina, bronchite cronica ostruttiva), sindromi locomotorie (artriti, artrosi, tendiniti, tenosinoviti, bursiti), oculopatie (congiuntiviti, uveiti, iriti, iridocicliti), malattie autoimmuni, coadiuvante nel trattamento dell'edema cerebrale, neoplasie e come test diagnostico dell'iperadrenocorticismo.

Controindicazioni / effetti secondari

Non somministrare in quelle forme in cui e' sconsigliata la terapia corticosteroidea (osteoporosi, disturbi renali, gravidanza, ulcere gastro-duodenali, ipertensione sistemica, ulcerre della cornea), in malattie batteriche, micotiche e virali, senza contemporanea copertura specifica e in caso di ipersenzibilita' al principio attivo. Non impiegare nel diabete mellito (il prodotto e' un antagonista diretto dell'insulina pertanto aggrava il diabete mellito).

Uso / Via di somministrazione

Endovenosa, intramuscolare, intrarticolare.

Posologia

Antishock. Cani, gatti: 5-15 mg/kg p.v. (pari a 0,25-0,75 ml/kg p.v.).Bovini, bufalini, caprini, suini, cavalli: 2-4 mg/kg p.v. (pari a 10- 20 ml/100 kg p.v.). Somministrazione EV, generalmente e' sufficiente una sola inoculazione per risolvere gli stati di shock in fase inizialeo di media gravita'. Nelle situazioni piu' gravi, se non si ottengono risultati, ripetere una seconda somministrazione dopo 2-3 ore. Terapi a cortisonica. Bovini, bufalini, caprini, suini, cavalli: 0,2 mg/kg p.v. (pari a 1 ml/100 kg). Cani: 0,5-1,5 ml/capo. Gatti: 0,5 ml/capo. Terapia endoarticolare o locale: 0,5 ml localmente. La somministrazione di corticosteroidi per via parenterale determina una rapida risposta, pertanto negli stati di shock la somministrazione endovenosa e' la piu' indicata. La somministrazione intramuscolare puo' essere effettuata in tutti i casi in cui la risposta non ha carattere di estrema urgenza.

Conservazione

Conservare in frigorifero tra 2-8 gradi C, al riparo dalla luce. Dopo la prima apertura la soluzione va consumata immediatamente.

Avvertenze

Negli stati di shock ipovolemici e' fondamentale associare alla terapia corticosteroidea endovenosa una adeguata somministrazione di soluzioni elettrolitiche-antiacidosiche (tipo soluzioni di ringer lattato conglucosio). In caso di terapie prolungate e a dosaggi elevati interrom pere il trattamento in modo progressivo. Le iniezioni intrarticolari vanno fatte in condizioni rigorosamente asettiche. La somministrazione dei corticosteroidi per via parenterale determina una rapida risposta pertanto negli stati di shock la somministrazione endovenosa e' la piu' indicata. La somministrazione intramuscolare puo' essere effettuata in tutti i casi in cui la risposta non ha carattere di estrema urgenza. Gli animali in terapia corticosteroidea devono essere monitorati persintomi si infezione e dove necessario, si deve adottare un'appropria ta terapia antimicrobica. Il monitoraggio della possibile soppressionesurrenale dovrebbe essere considerato durante e successivamente un tr attamento di lungo termine di processi cronici. Puo' rendersi necessaria una stimolazione della surrenale con l'ormone adrenocorticotropo (ACTH), in particolare se l'animale e' stato sottoposto a particolari stress insoliti. La concomitante somministrazione di barbiturici. fenilbutazone, fenitorina o rifampicina puo' aumentare il metabolismo e ridurre gli effetti dei corticosteroidi. I corticosteroidi possono anche ridurre la risposta agli anticoagulanti. Possono, inoltre, ritardare alcicatrizzazione di lesioni e l'azione immunosoppressiva puo' indeboli re la resistenza o aggravare infezioni esistenti. In corso di infezioni la terapia corticosteroidea deve essere associata ad un trattamento antibatterico eziologico. In presenza di infezioni virali, gli steroidi possono peggiorare od accelerare lo sviluppo della malattia. Gli steroidi stessi, durante il trattamento, possono causare una notevole alterazione del metabolismo lipidico, glucidico, proteico e minerale (es.ridistribuzione del grasso corporeo, debolezza muscolare, deperimento e osteoporosi). I corticosteroidi possono causare ingrossamento del f egato, far aumentare i livelli sierici degli enzimi epatici ed aumentare il rischio di pancreatiti acute. Durante la terapia, dosi efficaci sopprimono l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Dopo il termine della terapia possono insorgere sintomi di insufficienza surrenalica che possono evolvere fino ad atrofia corticosurrenalica, e questo puo' rendere l' animale incapace di rispondere adeguatamente alle situazioni stressanti. Quindi, si dovrebbe considerare come minimizzare l'insufficienza surrenalica in seguito alla sospensione del trattamento (es. mediante una riduzione graduale del dosaggio). Precauzioni speciali per chi somministra il prodotto agli animali: le persone con nota ipersensibilita' al principio attivo devono somministrare il prodotto con cautela.

Tempo di attesa

Carne, visceri. Bovini: 28 giorni. Bufalini, caprini, equini: 60 giorni. Suini: 6 giorni. Latte. Bovini: 12 mungiture (6 giorni). Bufalini, caprini: 28 mungiture (14 giorni). Equini: uso non consentito in equidi che producono latte per il consumo umano.

Specie di destinazione

Bovini, bufalini, suini, equini, caprini, cani, gatti.

Interazioni

Come per tutti i prodotti a base di cortisonici se somministrato ad animali vaccinati da meno di 30 giorni e' consigliabile ripetere la vaccinazione. La combinazione dei glicorticoidi con salicitati e farmaci antiinfiammatori non steroidei aumenta il rischio per le complicazioni gastro-intestinali. La combinazione dei glicorticoidi con diuretici del gruppo tiazidico aumenta il rischio di intolleranza al glucosio. In caso di diabete, i glicocoricoidi possono aumentare il fabbisogno di insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali.

Effetti indesiderati

Trattamenti ripetuti e prolungati possono provocare fenomeni di immunodepressione con maggiore sensibilita' agli agenti infettivi. Gli steroidi stessi, durante il trattamento possono causare sintomi Cushingoidicon una notevole alterazione del metabolismo lipidico, glucidico, pro teico e minerale (es. puo' manifestarsi una ridistribuzione del grassocorporeo, debolezza muscolare, deperimento e osteoporosi). I corticos teroidi possono causare poliuria, polidipsia e polifagia, in particolare durante le prime fasi della terapia. L'impiego prolungato di alcunicorticosteroidi puo' causare ritenzione di acqua e sodio ed ipopotass emia. E' stata riportata ulcera gastro-intestinale in animali trattaticon corticosteroidi; essa puo' essere esacerbata dagli steroidi nei p azienti ai quali sono stati somministrati antiinfiammatori non steroidei e negli animali trattati per trauma del midollo spinale. Gli steroidi possono causare un ingrossamento del fegato (epatomegalia) con un incremento degli enzimi epatici sierici.

Gravidanza e allattamento

L'uso non e' raccomandato durante la gravidanza. Non utilizzare nell'ultimo terzo della gravidanza.