Desferal - 1fl 2g/20ml+1f Solv

Dettagli:
Nome:Desferal - 1fl 2g/20ml+1f Solv
Codice Ministeriale:020417034
Principio attivo:Deferoxamina Mesilato
Codice ATC:V03AC01
Fascia:A
Prezzo:24.31
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:48 mesi

Denominazione

DESFERAL

Formulazioni

Desferal - 10fl 500mg/5ml+10f5ml
Desferal - 1fl 2g/20ml+1f Solv

Categoria farmacoterapeutica

Deferoxamina

Principi attivi

DESFERAL 500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flacone a tappo perforabile contiene: deferoxamina mesilato 500 mg. Unafiala solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili 5 ml. DES FERAL 2 g/20 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile Un flacone a tappo perforabile contiene: deferoxamina mesilato 2 g. Una fiala solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili 20 ml.

Eccipienti

Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Uso terapeutico Trattamento dell'accumulo cronico di ferro, come: emosiderosi trasfusionale, specialmente nella talassemia maggiore, anemia sideroblastica, anemia emolitica autoimmune ed altre anemie croniche emocromatosi idiopatica in pazienti nei quali malattie concomitanti (per es. grave anemia, ipoproteinemia) impediscono la flebotomia accumulodi ferro associato con porfiria cutanea tardiva. Trattamento dell'int ossicazione marziale acuta. Trattamento dell'accumulo cronico di alluminio in pazienti con insufficienza renale terminale (in dialisi di mantenimento) con: malattie ossee correlate ad alluminio e/o encefalopatia dialitica e/o anemia riferita ad alluminio. Uso diagnostico Per la diagnosi di accumulo di ferro o alluminio. Test al Desferal. Si basa sul principio che, nel soggetto sano la DFO non induce un aumento dell'escrezione del ferro e dell'alluminio superiore a determinati valori. Test al Desferal in pazienti con normale funzionalita' renale. Si iniettano 500 mg di Desferal intramuscolo e si raccolgono le urine delle successive 6 ore, determinandone il contenuto in ferro. Se il valore ottenuto oscilla tra 1-1,5 mg (18-27 mcmol) si puo' sospettare un accumulo patologico di ferro; valori superiori a 1,5 (27 mcmol) sono senz'altro patologici. Il test e' affidabile solo se la funzionalita' renale e' normale. Test al Desferal in pazienti con insufficienza renale terminale. Nei pazienti con insufficienza renale terminale, sottoposti ad emodialisi, i valori di ferro ed alluminio serici dovrebbero essere determinati prima e dopo la somministrazione di Desferal (500 mg i.m. o per infusione lenta endovenosa per diagnosi di accumulo di ferro e 1 g per infusione lenta endovenosa per la diagnosi di accumulo di alluminio). Un continuo aumento del ferro e/o dell'alluminio serico nelle ore successive indica l'accumulo di metallo.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' gia' nota verso il farmaco, tranne quando sia possibile una desensibilizzazione. Grave insufficienza renale o anuria, nei casi in cui non si possa ricorrere alla dialisi.

Posologia

Trattamento dell'accumulo cronico di ferro Lo scopo principale della terapia chelante nei giovani e' raggiungere un equilibrio del ferro e prevenire l'emosiderosi mentre nei pazienti piu' anziani e' preferibileun bilancio negativo del ferro per ridurre lentamente gli aumentati d epositi di ferro e prevenirne gli effetti tossici. Lo schema posologico per bambini e adulti deve essere adattato individualmente a seconda dell'entita' del carico personale di ferro. Per valutare la risposta alla terapia chelante si dovrebbe controllare giornalmente l'escrezioneurinaria del ferro nelle 24 ore e stabilire la risposta a dosi cresce nti di raggiungimento di un'escrezione costante di ferro. Una volta stabilita la giusta dose e' necessario valutare l'escrezione urinaria del ferro ad intervalli di qualche settimana. Per stabilire l'entita' dei depositi di ferro di un paziente il metodo migliore consiste nel registrare accuratamente la quantita' di ferro ricevuta mediante trasfusione nella determinazione della ferritina serica. Sulla base della quantita' di ferro escreta con l'urina si puo' calcolare il bilancio del ferro individuale: si considera un bilancio del ferro negativo quando la quantita' totale di ferro escreta con l'urina piu' un ulteriore 30-50% (che corrisponde approssimativamente all'escrezione media di ferro nelle feci) supera la quantita' totale di ferro ricevuta mediante trasfusione sanguigna. La terapia chelante e' giudicata efficace quando i livelli di ferritina serica sono vicini ai valori normali (< 300 g/l).La dose esatta ed il modo di somministrazione devono essere determina ti individualmente ed il dosaggio adattato nel corso della terapia; sidovra' impiegare la dose minima capace di negativizzare il bilancio d el ferro. Nella maggior parte dei pazienti sono sufficienti dosi giornaliere di 20-40 mg/kg di peso. Dosi superiori potranno essere somministrate solo nel caso in cui i benefici per il paziente compensino il rischio di effetti collaterali associati alla ripetizione di alte dosi giornaliere. L'infusione endovenosa e' generalmente un po' piu' efficace di quella sottocutanea, ma la somministrazione sottocutanea lenta, effettuata mediante una pompa portatile leggera per 8-12 ore, e' ritenuta efficace e specialmente adatta ai pazienti ambulatoriali. In alcunicasi e' possibile ottenere un ulteriore aumento dell'escrezione del f erro perfondendo la stessa dose giornaliera in un periodo di 24 ore. Ipazienti con imponente accumulo di ferro dovrebbero utilizzare la pom pa 5-7 volte per settimana a protezione dalla tossicita' da ferro. Se il carico di ferro e' minimo, l'infusione puo' avvenire 3-5 volte per settimana. Desferal puo' essere anche somministrato per via intramuscolare, anche se l'infusione sottocutanea e' molto piu' efficace. Qualunque sia la via di somministrazione, la dose di mantenimento individuale dipende dall'escrezione del ferro. Nota Come coadiuvante della terapia chelante, si puo' somministrare vitamina C (200 mg/die ca) a pazienti gia' in trattamento con Desferal. Dosi di 150-250 mg/die di vitamina C aumentano l'escrezione urinaria di ferro, ma dosi molto alte possono comportare complicanze cardiache. Intossicazione marziale acuta Desferal viene somministrato come terapia aggiuntiva alle misure standardgeneralmente impiegate per il trattamento dell'intossicazione marzial e acuta, che possono comprendere lavanda gastrica, induzione di vomito, controllo dello shock e correzione dell'acidosi. Dopo aspirazione gastrica e lavaggio possono essere lasciati nello stomaco 5-10 g di Desferal per legare il ferro non assorbito dal tratto gastrointestinale. Non e' chiaramente stabilita l'efficacia di Desferal somministrato oralmente a questo scopo. Per eliminare il ferro gia' assorbito si dovrebbe somministrare Desferal per via i.m. o e.v. La dose e la via di somministrazione dipendono dalla gravita' dell'avvelenamento, preferibilmente dai livelli serici di ferro e dalla capacita' totale di legarlo, che devono essere controllati regolarmente. Occorre anche tener presentela quantita' totale di ferro ingerita e rimasta nel tratto gastrointe stinale. Se il paziente e' normoteso Desferal viene generalmente somministrato in dose intramuscolare singola (2 g per l'adulto e 1g per il bambino). Se il paziente e' in stato di collasso cardiovascolare si raccomanda la somministrazione e.v. nella quantita' massima di 15 mg/kg/ora, riducendo poi la dose dopo 4-6 ore, in modo che la quantita' totale non superi gli 80 mg/kg/24 ore (dose media 1,5-4 g/die). In un adulto con grave intossicazione marziale e' stata comunque tollerata ancheun'infusione di 37,1 g di Desferal in 52 ore senza apparenti effetti collaterali. La terapia deve essere proseguita finche' i livelli serici di ferro siano minori della capacita' totale di legare ferro. L'efficacia del trattamento dipende da un'adeguata escrezione urinaria che assicura l'eliminazione del complesso FO. In caso di oliguria per la rimozione della FO puo' essere necessaria una dialisi peritoneale o una emodialisi. Trattamento dell'accumulo di alluminio in pazienti con insufficienza renale terminale I complessi Desferal-Fe e Desferal-Al sonodializzabili e la loro eliminazione puo' essere aumentata con la dial isi, in pazienti con insufficienza renale. Dosi comprese tra 1 e 4 g di Desferal per settimana si sono rivelate efficaci in pazienti in emodialisi o emofiltrazione di mantenimento. In pazienti con moderato accumulo di alluminio (senza contemporaneo accumulo di ferro) la somministrazione di 1 g di Desferal e.v. durante le ultime 2 ore di ogni terza dialisi provoca generalmente un adeguato aumento dei livelli serici dialluminio (non significativamente diverso da quello osservato dopo do si superiori) ed una maggiore eliminazione del dialisato. Nel caso di impiego di dosaggi piu' elevati in pazienti con grave accumulo di alluminio occorre determinare i livelli di alluminio plasmatico prima e dopo la somministrazione di diverse dosi di Desferal e scegliere la minima dose efficace. In pazienti in dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD) o in dialisi peritoneale ciclica continua (CCPD) Desferalpuo' essere somministrato per via intramuscolare, per infusione endov enosa o sottocutanea lenta o per via intraperitoneale. Per quanto riguarda l'eliminazione dell'alluminio, l'effetto terapeutico delle diverse vie di somministrazione e' simile. Poiche' nei pazienti in CAPD o CCPD i livelli serici di alluminio diminuiscono solo lentamente, e' necessario somministrare 1-1,5 g di Desferal una o due volte la settimana.L'esatta dose e la via di somministrazione devono essere stabilite in dividualmente, adattando il dosaggio nel corso del trattamento.

Conservazione

Non conservare i flaconi di polvere per soluzione iniettabile al di sopra di 25.C.

Avvertenze

Si e' notato che, in pazienti con accumulo patologico di ferro, Desferal puo' favorire le infezioni (compresa la setticemia), specialmente conYersinia enterocolitica e Yersinia pseudotuberculosis. Se un paziente in terapia con Desferal ha febbre e enterite/enterocolite acuta, dolore addominale diffuso o faringite, occorre sospendere temporaneamenteil trattamento, effettuare idonei test batteriologici ed istituire su bito un'adatta terapia antibiotica. Dopo la scomparsa dell'infezione si puo' riprendere il trattamento con Desferal. In pazienti sottoposti a emodialisi e a terapia con Desferal sono state raramente segnalate gravi infezioni micotiche (per es. casi di mucormicosi). Non e' stata comunque stabilita una relazione causale con il farmaco. Durante un trattamento prolungato con Desferal, particolarmente con dosi superiori aquelle raccomandate e/o quando le dosi non siano state adattate a bas si livelli di ferritina o alluminio serici, sono stati osservati disturbi della visione e dell'udito. Prima di iniziare una terapia con Desferal, ed in seguito ad intervalli di circa 3 mesi, dovrebbero percio' essere eseguiti test oftalmolgici ed audiologici. Se si verificano disturbi della visione e dell'udito occorre sospendere il trattamento conDesferal per favorirne la reversibilita'. Se si riprende la terapia c on Desferal a dosi ridotte e' necessario uno stretto controllo oftalmologico e/o audiologico ed una valutazione del rapporto rischio/beneficio. Desferal puo' esacerbare la disfunzione neurologica (attacchi epilettici) in pazienti con encefalopatia alluminio-correlata, probabilmente a causa di un aumento violento dell'alluminio in circolo. Per prevenire questo peggioramento neurologico si e' rivelato utile un pretrattamento con clonazepam. Nei pazienti con insufficienza renale occorre procedere con prudenza in quanto il complesso Desferal-metallo e' eliminato soprattutto per via renale. I complessi con ferro ed alluminio sono dializzabili per cui, in pazienti con insufficienza renale, la loroeliminazione puo' essere aumentata con la dialisi. Desferal per via e ndovenosa deve essere somministrato solo mediante infusione lenta. Un'iniezione endovenosa rapida (per es. nel caso di una iniezione i.m. somministrata incidentalmente in vena) puo' provocare collasso. L'escrezione del complesso col ferro puo' conferire all'urina una tinta rossastra. Tenere fuori dalla portata dei bambini.

Interazioni

Un trattamento concomitante con Desferal e proclorperazina, un derivato fenotiazinico, puo' causare una temporanea alterazione della coscienza: tale associazione va pertanto sconsigliata. In pazienti con accumulo di ferro una contemporanea terapia orale con vitamina C (150-250 mg/die) e Desferal puo' aumentare l'escrezione del complesso di ferro. Tale effetto non viene pero' aumentato con dosi maggiori di vitamina C.L'associazione con vitamina C va effettuata solo dopo 1-2 settimane d i trattamento con Desferal. Nei casi gravi e cronici di accumulo di ferro, quando Desferal venga associato ad un trattamento ad alte dosi divitamina C (piu' di 500 mg/die), e' stata osservata una alterazione d ella funzione cardiaca, per altro reversibile dopo sospensione della vitamina C. Nel caso di tale associazione e' quindi opportuno sorvegliare la funzione cardiaca.

Effetti indesiderati

Sono stati osservati: reazioni cutanee allergiche, reazioni anafilattiche; segni di irritazione locale nella sede di iniezione, specialmentenel caso di infusione sottocutanea o di somministrazione di concentra zioni e/o dosi superiori a quelle raccomandate; disturbi della visionee dell'udito, intorbidamento del cristallino; turbe gastro-enteriche (dolori addominali, diarrea); alterazioni della funzionalita' epatica e renale; modificazioni della formula sanguigna (per es. trombocitopenia); turbe cardiovascolari (ipotensione, shock, aritmie cardiache); turbe neurologiche (vertigini, convulsioni); crampi muscolari; febbre. Alcune manifestazioni citate possono essere segni o sintomi dell'accumulo di ferro o alluminio.

Gravidanza e allattamento

Poiche' nella sperimentazione sull'animale Desferal si e' dimostrato teratogeno, esso non deve essere somministrato durante la gravidanza, specialmente nei primi tre mesi, tranne nei casi in cui, a giudizio delmedico, il suo impiego sia di vitale necessita'. Non e' noto se Desfe ral passa nel latte materno. Comunque i benefici per la madre devono essere soppesati con eventuali rischi per il bambino.