Diseon - 30cps 0,25mcg

Dettagli:
Nome:Diseon - 30cps 0,25mcg
Codice Ministeriale:025447018
Principio attivo:Alfacalcidolo
Codice ATC:A11CC03
Fascia:A
Prezzo:5.15
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Capsule molli
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

DISEON

Formulazioni

Diseon - 30cps 0,25mcg
Diseon - 30cps 1mcg

Categoria farmacoterapeutica

Vitamine A e D, comprese le loro associazioni.

Principi attivi

1-alfa-idrossicolecalciferolo.

Eccipienti

Capsule 0,25 mcg: alcool etilico assoluto, acido citrico anidro, propile gallato, d,l-alfa-tocoferolo, olio di arachidi. Composizione dell'involucro: gelatina, glicerolo 85%, sorbitolo soluzione speciale (Anidrisorb 85/70), ferro ossido rosso (E172), inchiostro nero. Capsule 1,0 mcg: alcool etilico assoluto, acido citrico anidro, propile gallato, d,l-alfa-tocoferolo, olio di arachidi. Composizione dell'involucro: gelatina, glicerolo 85%, sorbitolo soluzione speciale (Anidrisorb 85/70),ferro ossido giallo (E172), titanio diossido (E171), inchiostro nero. >>Gocce. Ogni ml (40 gocce) contiene: olio di ricino idrogenato polio ssilato, acido citrico anidro, sodio citrato biidrato, d,l-alfa-tocoferolo, metile p-idrossibenzoato, alcool etilico, sorbitolo soluzione 70% non cristallizzabile, acqua depurata q.b. Ogni goccia contiene 0,05 mcg di 1-alfa-idrossicolecalciferolo.

Indicazioni

Il farmaco trova particolari indicazioni, oltre che nei disturbi del ricambio fosfocalcico, in tutte quelle forme patologiche nelle quali risulta inibita o ridotta l'idrossilazione renale della vitamina D. Il medicinale e' disponibile in capsule e gocce. La forma in soluzione e' di facile somministrazione soprattutto nei pazienti, quali anziani e bambini, nei quali l'assunzione di forme farmaceutiche solide puo' essere difficoltosa; osteodistrofia da insufficienza renale in dialisi o meno; ipoparatiroidismo; rachitismo ed osteomalacia D-resistente o D-dipendente (pseudo-deficitaria); rachitismo ed osteomalacia da alterazioni renali dovute al metabolismo della vitamina D; osteoporosi post-menopausale.

Controindicazioni / effetti secondari

Stati di ipercalcemia; ipersensibilita' individuale accertata verso lavitamina D.

Posologia

Dosaggio iniziale suggerito per tutte le indicazioni. Adulti e ragazzisopra i 20 kg di peso corporeo: 1 mcg al giorno. Bambini sotto i 20 k g di peso corporeo: 0,05 mcg/kg/die. Successivamente la dose puo' essere aggiustata secondo la risposta. A seconda delle necessita' e del peso dei pazienti, la specialita' e' disponibile in capsule (0,25 mcg e 1 mcg) e in gocce (40 gocce per ml: 0,05 mcg per goccia).

Conservazione

Per le capsule: conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Per le gocce: conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C nel contenitore originale per tenerlo al riparo dalla luce.

Avvertenze

Poiche' l'1-alfa-OHD 3 e' il precursore del metabolita attivo della vitamina D 3, la vitamina D cosi' come i suoi derivati, non vanno somministrati durante il trattamento con il medicinale. L'iperdosaggio di qualsiasi forma di vitamina D determina manifestazioni anche gravi. L'ipercalcemia provocata da un eccesso di dose di vitamina D o suoi metaboliti puo' anche richiedere terapie di emergenza. L'ipercalcemia, se cronicizzata, potrebbe infatti provocare calcificazioni vascolari generalizzate, nefrocalcinosi e calcificazioni di altri tessuti molli. E' percio' necessario accertarsi che la cifra ottenuta moltiplicando il valore della calcemia per quello della fosfatemia (CaxP) non superi 70. L'esame radiografico delle regioni anatomiche, sede di possibili calcificazioni, puo' risultare utile per una diagnosi precoce. Poiche' l'iperdosaggio del medicinale puo' provocare ipercalcemia ed in certi casi ipercalciuria, la calcemia va dosata almeno due volte la settimana nella fase di aggiustamento della posologia. Una volta stabilita la dose giornaliera ottimale, e' sufficiente un controllo mensile della calcemia. La caduta dei valori della fosfatasi alcalina anticipa in genere la comparsa dell'ipercalcemia e puo' essere un sintomo premonitore di quest'ultima. Qualora si instaurasse una ipercalcemia, il farmaco ed eventuale supplemento di calcio dovranno essere temporaneamente interrotti fino alla rinormalizzazione generalmente rapida della calcemia. Il trattamento potra' quindi essere ripreso ad un dosaggio inferiore. Il farmaco va somministrato con cautela nei pazienti sotto trattamento digitale, in quanto l'ipercalcemia puo' aggravare in tali pazienti una aritmia cardiaca. Poiche' il medicinale influenza il trasporto dei fosfati nell'intestino, nel rene e nelle ossa, la contemporanea somministrazione di sostanze fosforofissatrici va adattata ai valori della fosfatemia (tassi normali: 2-5 mg/100 ml).

Interazioni

Il contemporaneo impiego di anticonvulsivanti con proprieta' di induzione enzimatica (barbiturici, difenilidantoina) puo' determinare una minor risposta all'1-alfa-OHD 3 con necessita' di incrementare il dosaggio. Anche un eccessivo uso di preparati contenenti alluminio puo' interferire con l'efficacia del farmaco. Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell'azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l'impiego dell'1-alfa-OHD 3 e' opportuno usare cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente. I farmaci contenenti magnesio non debbono essere somministrati durante il trattamento con il farmaco onde evitare la comparsa di ipermagnesemia. La colestiramina puo' ridurre l'assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e quindi anche del medicinale.

Effetti indesiderati

Se la posologia e' conforme alle effettive esigenze individuali, il farmaco e' ben tollerato. In caso contrario, poiche' il prodotto ha una attivita' D-vitaminica, possono comparire effetti collaterali che risultano analoghi a quelli dell'ipervitaminosi D, cioe' una sindrome ipercalcemica, oppure manifestazioni tossiche da calcio (a seconda della gravita' e durata dell'ipercalcemia). Queste manifestazioni sono di tipo sia acuto che cronico. Le prime includono debolezza, cefalea, sonnolenza, nausea, vomito, secchezza delle fauci, stipsi, dolori ossei e muscolari, in fase successiva possono comparire disturbi della minzione,congiuntivite (da calcificazione), fotofobia, pancreatite, rinorrea, pruriti, ipertermia, diminuzione della libido, albuminuria, ipercolesterolemia, aumento della SGOT e SGPT, calcificazioni ectopiche, ipertensione, aritmie cardiache e raramente psicosi. Poiche' il tempo di emivita del calcitriolo e' breve, la normalizzazione di una eventuale ipercalcemia avviene in pochi giorni dalla sospensione del trattamento conil farmaco, comunque piu' rapidamente che non nel corso della terapia con vitamina D o suoi metaboliti.

Gravidanza e allattamento

Il prodotto non va somministrato in gravidanza e durante l'allattamento.