Dostinex - Fl 8cpr 0,5mg

Dettagli:
Nome:Dostinex - Fl 8cpr 0,5mg
Codice Ministeriale:028988032
Principio attivo:Cabergolina
Codice ATC:G02CB03
Fascia:A
Prezzo:30.84
Rimborso:29.94
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Pfizer Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi

Denominazione

DOSTINEX 0,5 MG COMPRESSE

Formulazioni

Dostinex - Fl 2cpr 0,5mg
Dostinex - Fl 8cpr 0,5mg

Categoria farmacoterapeutica

Altri preparati ginecologici.

Principi attivi

Cabergolina.

Eccipienti

Lattosio, leucina.

Indicazioni

Il medicinale e' indicato per la prevenzione della lattazione fisiologica subito dopo il parto e per la soppressione della lattazione in corso: dopo il parto, quando la madre sceglie di non allattare il bambinoal seno o quando l'allattamento al seno e' controindicato per motivi medici collegati alla madre o al neonato. Dopo la nascita di un feto morto o dopo un aborto. Il farmaco impedisce la lattazione fisiologica attraverso l'inibizione della secrezione di prolattina. Nelle prove cliniche controllate e' stato dimostrato che il farmaco, somministrato alla dose singola di 1 mg al primo giorno post-partum, si e' dimostratoefficace nell'inibire la secrezione di latte, cosi' come nel ridurre la congestione e il dolore al seno nel 70-90% delle donne. Solo una minima parte delle pazienti presentava una sintomatologia mammaria recidivante, generalmente di lieve entita', alla terza settimana dopo il parto. La soppressione della secrezione di latte e il miglioramento dei sintomi legati alla congestione del seno e al dolore che seguono la montata lattea si raggiungono in circa l'85% delle donne che ricevono complessivamente 1 mg di cabergolina, somministrata in quattro dosi divise nell'arco di due giorni. Il ritorno della sintomatologia al seno dopo 10 giorni e' raro. Trattamento delle disfunzioni associate a iperprolattinemia quali amenorrea, oligomenorrea, anovulazione e galattorrea. Indicato in pazienti con adenoma ipofisario secernente prolattina (micro e macroprolattinoma), iperprolattinemia idiopatica, o sindrome della sella vuota associata a iperprolattinemia, patologie fondamentali nelle manifestazioni cliniche sopra citate. Il farmaco somministrato alle dosi di 1 - 2 mg alla settimana come terapia cronica e' stato efficace nel normalizzare i livelli sierici di prolattina approssimativamente nell'84% delle pazienti iperprolattinemiche. La ripresa di cicli regolari e' stata osservata nell'83% di donne precedentemente amenorroiche. In base al monitoraggio dei livelli di progesterone, determinati durante la fase luteale, l'ovulazione si ristabiliva nell'89% delle donne trattate, la galattorrea scompariva nel 90% dei casi trattati. Nel50-90% dei pazienti sia di sesso femminile che maschile con micro o m acroprolattinoma si evidenziava una diminuzione della massa tumorale.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o agli alcaloidi dell'ergot. Storia di fibrosi polmonare, pericardica o retroperitoneale. Per il trattamento a lungo termine: evidenza di valvulopatia cardiaca determinata all'ecocardiogramma eseguito prima del trattamento (fibrosi e valvulopatia cardiaca e fenomeni clinici possibilmente correlati).

Posologia

Somministrare per via orale. Si raccomanda che il farmaco venga preferibilmente assunto con il cibo. Inibizione/soppressione della lattazione fisiologica: il medicinale deve essere somministrato il primo giornodopo il parto. La posologia raccomandata e' di 1 mg (due compresse da 0,5 mg) somministrato in dose singola. Per la soppressione della latt azione il dosaggio raccomandato e' di 0,25 mg (mezza compressa da 0,5 mg) ogni 12 ore per due giorni (1 mg dose totale). Trattamento dei disturbi iperprolattinemici: 0,5 mg/settimana somministrati in una o due volte (mezza compressa da 0,5 mg alla settimana ad esempio lunedi' e giovedi'). La dose settimanale va aumentata gradualmente, preferibilmente attraverso l'aggiunta di 0,5 mg a settimana a intervalli mensili fino a che non si raggiunga una risposta terapeutica ottimale. La dose terapeutica e' di solito 1 mg alla settimana, ma puo' variare da 0,25 mg a 2 mg a settimana. Nelle pazienti iperprolattinemiche sono state usate dosi del farmaco fino a 4,5 mg a settimana. La dose settimanale puo' essere somministrata in un'unica soluzione o divisa in due o piu' volte a settimana in rapporto al grado di tollerabilita' della paziente. Quando sono indicate dosi superiori a 1 mg a settimana si consiglia la suddivisione della dose settimanale in somministrazioni multiple inquanto la tollerabilita' di tali dosi prese in un'unica soluzione set timanalmente e' stata valutata solo in poche pazienti. Le pazienti dovrebbero essere tenute sotto controllo durante la fase di aggiustamentodella posologia, per determinare il dosaggio piu' basso che produce l a risposta terapeutica. Si consiglia il controllo dei livelli di prolattina sierica a intervalli mensili poiche', una volta raggiunto il regime terapeutico efficace, si osserva solitamente una normalizzazione della prolattina sierica nel giro di 2-4 settimane. Alla sospensione, si osserva di solito una recidiva di iperprolattinemia. Tuttavia, una persistente soppressione dei livelli di prolattina si e' osservata per piu' mesi in alcune pazienti. Nella maggior parte delle donne, i cicliovulatori persistono per almeno 6 mesi dopo l'interruzione. La dose m assima e' di 3 mg/die. Uso in pediatria: la sicurezza e l'efficacia non sono state definite in soggetti al di sotto dei 16 anni di eta'. Usonegli anziani: come conseguenza delle indicazioni per le quali il far maco e' al momento consigliato, l'esperienza negli anziani e' molto limitata. I dati disponibili non indicano rischi particolari.

Conservazione

Nessuna.

Avvertenze

Somministrare il medicinale con cautela in soggetti con grave affezione cardiovascolare, sindrome di Raynaud, ulcera peptica o emorragie gastrointestinali, o con una storia di gravi disturbi mentali, soprattutto se psicotici. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio- galattosio, non devono assumere questo medicinale. Nei pazienti affetti da grave insufficienza epatica e trattati per un lungo periodo con il farmaco, prendere in considerazione un dosaggio inferiore. Nei pazienti affetti da grave insufficienza epatica che hanno assunto una singola dose da 1 mg e' stato osservato un aumento dell'AUC rispetto a volontari sani e a quelli con forme piu' lievi di insufficienza epatica. A seguito della somministrazione del medicinale, puo' manifestarsi ipotensione posturale. Si deve prestare attenzione quando il farmaco viene somministrato insieme ad altri farmaci che notoriamente abbassano la pressione sanguigna. Dopo un uso prolungato di derivatiergotaminici con proprieta' agoniste per i recettori serotoninergici di tipo 5HT2B, come il farmaco, si sono verificati disturbi fibrotici e infiammatori a carico delle membrane sierose quali pleurite, versamento pleurico, fibrosi pleurica, fibrosi polmonare, pericardite, versamento pericardico, valvulopatia cardiaca con interessamento di una o piu' valvole (aortica, mitrale e tricuspide) o fibrosi retroperitoneale.In alcuni casi, i sintomi o le manifestazioni della valvulopatia card iaca sono migliorati dopo interruzione del trattamento con cabergolina. La velocita' di eritrosedimentazione (VES) e' aumentata in modo anomalo in associazione a versamento pleurico/fibrosi. Si raccomanda di effettuare un esame radiografico del torace in caso di un aumento anomalo e inspiegato della VES. La valvulopatia e' stata associata all'impiego di dosi cumulative; pertanto, i pazienti devono essere trattati conla dose piu' bassa efficace. Tutti i pazienti devono effettuare una v alutazione cardiovascolare, comprendente un ecocardiogramma, per stabilire la potenziale presenza di una patologia valvolare asintomatica. Prima di iniziare la terapia e' anche utile effettuare un'analisi dellavelocita' di eritrosedimentazione (VES) o di altri marker infiammator i, un test della funzionalita' polmonare/esame radiografico del toracee test della funzionalita' renale. Non e' noto se il trattamento con cabergolina in pazienti con riflusso valvolare possa aggravare la malattia di base. Se viene diagnosticata una fibrosi valvolare, non trattare il paziente con cabergolina. Le patologie fibrotiche possono avere un esordio insidioso e i pazienti devono essere costantemente monitorati per evitare il rischio di possibili manifestazioni di fibrosi progressive. Durante il trattamento si raccomanda pertanto di prestare attenzione a segni e sintomi di: patologie pleuropolmonari, quali dispnea,respiro corto, tosse persistente e dolore al petto. Insufficienza ren ale o ostruzione vascolare dell'uretere o dell'addome che comporti dolore ai fianchi/lombalgia e edema agli arti inferiori, cosi' come l'eventuale presenza di massa o dolorabilita' addominale che possa indicarefibrosi retroperitoneale. Insufficienza cardiaca, poiche' casi di fib rosi valvolare e pericardica si sono spesso manifestati con insufficienza cardiaca. Pertanto, escludere la fibrosi valvolare (e la pericardite costrittiva) se compaiono tali sintomi. Si raccomanda di effettuareun appropriato monitoraggio clinico e diagnostico per lo sviluppo di patologie fibrotiche. Effettuare un primo ecocardiogramma entro 3-6 mesi dall'inizio della terapia, dopodiche' determinare la frequenza del monitoraggio ecocardiografico da una appropriata valutazione clinica individuale, ponendo particolare attenzione ai segni e sintomi sopramenzionati, ma sempre con una frequenza minima di 6-12 mesi. Interrompereil trattamento nel caso in cui un ecocardiogramma riveli un nuovo rif lusso valvolare o un aggravamento di un riflusso gia' esistente, un restringimento valvolare o un ispessimento dei lembi valvolari. Determinare la necessita' di ulteriori controlli clinici su base individuale. Ulteriori esami come la velocita' di eritrosedimentazione (VES) e misurazioni della creatinina sierica devono essere effettuati, se necessario, per supportare una diagnosi di patologia fibrotica. Il prodotto e'stato associato a sonnolenza. Gli agonisti della dopamina possono ess ere associati a episodi di attacchi di sonno improvviso nei soggetti con malattia di Parkinson. Possono essere presi in considerazione una riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia. Come per gli altri derivati dell'ergot, non somministrare il medicinale a donne con ipertensione indotta dalla gravidanza, come la preeclampsia o l'ipertensione post-partum, a meno che il potenziale beneficio venga ritenuto superiore al possibile rischio. Non somministrare il farmaco in dosi singole superiori a 0,25 mg a donne che allattano in trattamento per la soppressione della lattazione per evitare il rischio di ipotensione posturale. Poiche' l'iperprolattinemia con amenorrea/galattorrea e infertilita' puo' essere associata a tumori ipofisari, e' opportuno prevedere un controllo completo della funzionalita' della ghiandola ipofisariaprima di iniziare il trattamento. Il farmaco ripristina l'ovulazione e la fertilita' nelle donne con ipogonadismo iperprolattinemico. Primadi iniziare il trattamento, escludere lo stato di gravidanza. Poiche' ad oggi esiste un'esperienza clinica ancora limitata e il medicinale ha una lunga emivita, come misura precauzionale si consiglia alle donne che desiderano una gravidanza, una volta raggiunti dei cicli ovulatori regolari, di interrompere l'assunzione del farmaco un mese prima del tentativo di concepimento. Poiche' puo' intervenire una gravidanza prima del ripristino delle mestruazioni, si raccomanda di eseguire un test di gravidanza almeno ogni 4 settimane durante il periodo di amenorrea e successivamente ogni volta che il periodo mestruale ritardi piu'di tre giorni. Alle donne che non desiderano la gravidanza, si deve c onsigliare di adottare un metodo di contraccezione meccanica durante il trattamento e dopo l'interruzione del farmaco fino alla scomparsa dei cicli ovulatori. In caso di accertata gravidanza durante il trattamento, come misura precauzionale, le pazienti devono essere controllate per individuare eventuali segni di aumento delle dimensioni ipofisarie, poiche' durante la gestazione puo' verificarsi un'espansione di tumori preesistenti. Sono stati segnalati casi di sindrome patologica del gioco d'azzardo, incremento della libido e ipersessualita', nei pazienti in trattamento con agonisti della dopamina, incluso il medicinale. Tali effetti sono generalmente reversibili a seguito di una riduzione del dosaggio o dell'interruzione del trattamento.

Interazioni

Sebbene non ci sia una prova conclusiva di un'interazione tra il medicinale e ogni altro alcaloide dell'ergot, si raccomanda di non usare per lunghi periodi di tempo il prodotto in concomitanza con questi farmaci. Poiche' il farmaco esercita il proprio effetto terapeutico attraverso la stimolazione diretta dei recettori della dopamina, non deve essere somministrato in concomitanza con farmaci che abbiano un'attivita'dopamina-antagonista (quali fenotiazine, butirrofenoni, tioxanteni, m etoclopramide) perche' cio' potrebbe determinare una riduzione degli effetti inibitori del medicinale sulla secrezione di prolattina. Il farmaco, come gli altri derivati dell'ergot, non deve essere usato in concomitanza ad antibiotici macrolidi (es. eritromicina) in quanto si potrebbe avere un aumento della biodisponibilita' del medicinale.

Effetti indesiderati

I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e segnalati durante il trattamento con il farmaco con le frequenze di seguito indicate:molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1,000 , <=1/100), raro (>=1/10,000, <=1/1,000), molto raro (<=1/10,000), nonnota. >>Generali. Patologie vascolari. Comune: il farmaco esercita ge neralmente un'azione ipotensiva nei pazienti trattati a lungo termine,ipotensione posturale; non comune: vasospasmi alle dita, svenimenti. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Noncomune: crampi alle gambe. Esami diagnostici. Non comune: e' stata os servata una diminuzione dei valori di emoglobina nelle donne amenorroiche durante i primi mesi dopo la ripresa del ciclo. >>Disturbi dovuti a iperprolattinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, disturbi del sonno; non comune: aumento della libido; non nota: aggressivita', ipersessualita', sindrome patologica del gioco d'azzardo. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiri/vertigini, cefalea; non comune: parestesie; non nota: attacchi di sonno improvviso, sincope. Patologie vascolari. Comune: vampate di calore. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale/dispepsia/gastrite, nausea; comune: stipsi, vomito. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: dolore al seno. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia/ affaticamento.>>Inhibizione/ soppressione della lattazione. Patologie del sistema n ervoso. Comune: capogiri/vertigini, cefalea, sonnolenza; non comune: emianopsia transitoria, sincope. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni; molto comune: valvulopatia cardiaca (incluso riflusso valvolare) e disturbi correlati (pericardite e versamento pericardico). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: epistassi, effusione pleurica, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, nausea; non comune: vomito; raro: dolore epigastrico. Esami diagnostici. Comune: Abbassamento asintomatico della pressione arteriosa (>= 20 mmHg sistolica e >= 10 mmHg diastolica). Patologie vascolari. Non comune: vampate di calore. Patologie dell'occhio. Non nota: visione alterata. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Non comune: astenia. >>Farmacovigilanz a post- marketing. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni di ipersensibilita'. Disturbi psichiatrici. Non nota: delirio, disturbi psicotici. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea; non nota: disturbi respiratori, insufficienza respiratoria. Patologie epatobiliari. Non nota: alterata funzionalita' epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, rash. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: edema. Esami diagnostici. Non nota: aumento dei livelli plasmatici di creatinina fosfochinasi, valori alterati ai test di funzionalita' epatica.

Gravidanza e allattamento

Le piu' comuni anomalie neonatali sono state le malformazioni dell'apparato muscolo-scheletrico, seguite dalle anomalie a carico dell'apparato cardio-polmonare. Non ci sono informazioni relative a malattie perinatali o agli effetti a lungo termine su bambini che siano stati esposti alla cabergolina durante la vita intrauterina. E' stata riportata una prevalenza di malformazioni congenite gravi pari al 6,9 % o maggiore. Prima della somministrazione e' necessario escludere uno stato di gravidanza. E' inoltre necessario prevenire un'eventuale gravidanza peralmeno un mese dopo il trattamento. Poiche' nelle pazienti affette da iperprolattinemia la cabergolina ha un'emivita di eliminazione pari a 79-115 ore, una volta raggiunti dei cicli ovulatori regolari, le donn e che desiderano una gravidanza dovranno interrompere l'assunzione un mese prima del presunto concepimento. Questo consentira' di prevenire una possibile esposizione fetale al medicinale e non interferira' con la possibilita' di concepimento perche' i cicli ovulatori in alcuni casi persistono per 6 mesi dopo l'interruzione del farmaco. Se il concepimento dovesse avvenire durante la terapia, il trattamento dovra' essere interrotto non appena si venga a conoscenza della gravidanza in atto per limitare l'esposizione del feto al medicinale. Nei ratti, il farmaco e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte. Non si hanno informazioni sull'escrezione del farmaco nel latte materno; tuttavia si deveconsigliare alle donne di non allattare in caso di non riuscita dell' inibizione/soppressione dell'allattamento con il medicinale. Non deve essere somministrato a donne con disturbi iperprolattinemici che intendano allattare i loro bambini perche' inibisce la lattazione.