Enalapril Id He - 14cpr20+12,5mg

Dettagli:
Nome:Enalapril Id He - 14cpr20+12,5mg
Codice Ministeriale:038435020
Principio attivo:Enalapril Maleato/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09BA02
Fascia:A
Prezzo:4.4
Rimborso:4.4
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

ENALAPRIL IDROCLOROTIAZIDE HEXAL 20 MG + 12,5 MG COMPRESSE

Formulazioni

Enalapril Id He - 14cpr20+12,5mg

Categoria farmacoterapeutica

ACE-inibitori, associazioni.

Principi attivi

Ogni compressa contiene 20 mg di enalapril maleato e 6 mg di idroclorotiazide.

Eccipienti

Calcio fosfato dibasico diidrato, lattosio monoidrato, magnesio stearato, amido di mais, sodio bicarbonato, talco.

Indicazioni

Ipertensione essenziale, nei casi in cui la monoterapia con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina non risulti sufficiente.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' all'enalapril maleato, all'idroclorotiazide, ad altriACE inibitori oppure a qualsiasi eccipiente. Grave sconpenso renale. Anuria. Pazienti con anamnesi di edema angioneurotico in relazione conun precedente trattamento con un ACE-inibitore. Pazienti con edema an gioneurotico ereditario o idiopatico. Ipersensibilita' ai medicinali derivati delle sulfonamidi. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Grave compromissione epatica.

Posologia

Ipertensione: la dose consigliata e' di una compressa al giorno; terapia diuretica precedente: un'ipotensione sintomatica puo' manifestarsi a seguito della somministrazione della dose iniziale. La probabilita' e' maggiore in pazienti che soffrono di una deplezione salina o di volume secondaria ad un precedente trattamento con diuretici. La terapia con diuretici deve essere sospesa 2-3 giorni prima dell'inizio del trattamento. Dato che la dose iniziale di enalapril va da 5 a 10 mg in pazienti con funzionalita' renale moderatamente ridotta (clearance dellacreatinina > 30 ml/min ma < 80 ml/min), 20 mg/6 mg non e' consigliato come terapia iniziale in questi pazienti. Il prodotto da 20 mg/6 mg e ' controindicato in pazienti con una clearance della creatinina <= 30 ml/min. La sicurezza e l'efficacia nei bambini e negli adolescenti none' stata stabilita.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.

Avvertenze

Ipotensione sintomatica: e' stata riscontrata raramente in pazienti con ipertensione non complicata. Nei pazienti ipertesi in terapia con enalapril, e' piu' probabile che si verifichi se il paziente e' volume depleto; e' stata osservata in pazienti con insufficienza cardiaca, cono senza insufficienza renale associata, iniziare la terapia sotto con trollo medico. Simili considerazioni possono essere applicate a pazienti con cardiopatia ischemica o con un'affezione cerebrovascolare, in cui un'eccessiva caduta pressoria potrebbe determinare infarto miocardico o un accidente cerebrovascolare. Una transitoria risposta ipotensiva non e' una controindicazione ad ulteriori dosi, che di solito possono essere somministrate senza difficolta' una volta che la pressione arteriosa e' riaumentata dopo l'espansione della volemia. Il trattamentocon enalapril puo' dar luogo, in alcuni pazienti affetti da insuffici enza cardiaca con pressione arteriosa normale o bassa, ad un ulterioreabbassamento pressorio. Non e' necessario sospendere il trattamento. Se l'ipotensione diventa sintomatica, si rende necessaria una riduzione del dosaggio e/o l'interruzione del diuretico e/o di enalapril. Stenosi aortica o della valvola mitrale/cardiomiopatia ipertrofica: usare con cautela gli ACE-inibitori. Compromissione della funzione renale: calibrare il dosaggio iniziale di enalapril alla clearance della creatinina del paziente ed in seguito in funzione della risposta del paziente al trattamento. L'insufficienza renale e' stata riportata in associazione con l'enalapril e si e' verificata principalmente in pazienti con insufficienza cardiaca grave e patologia renale di base, inclusa la stenosi dell'arteria renale. Alcuni pazienti ipertesi senza alcuna apparente patologia renale preesistente hanno sviluppato aumenti dell'urea ematica e della creatinina quando l'enalapril e' stato somministratoin concomitanza ad un diuretico. Possono essere richieste riduzioni d el dosaggio di enalapril e/o interruzione del diuretico. Questa circostanza puo' chiamare in causa la possibilita' di una stenosi dell'arteria renale di base. Ipertensione renovascolare: in pazienti trattati con ACE-inibitori c'e' un rischio aumentato di ipotensione ed insufficienza renale. Iniziare la terapia sotto sorveglianza medica con basse dosi, attenta titolazione e monitoraggio della funzione renale. Trapianto di Rene: non vi e' esperienza clinica riguardante la somministrazione di enalapril. Il trattamento non e' pertanto raccomandato. Insufficienza epatica: raramente gli ACE-inibitori sono stati associati con unasindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fi no a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. I pazienti devono interrompere l'ACE- inibitore. Sono state segnalate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e privi di complicazioni, la neutropenia si verifica raramente. Utilizzare con cautela l'enalapril in pazienti con patologie del collageno a livello vascolare, terapia immunosoppressiva, trattamenti con allopurinolo o procainamide o una associazione di queste complicazioni, specie se vi e' una preesistente compromissione della funzione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni serie che in alcuni casi non hanno risposto alla terapia antibiotica intensiva. In caso di utilizzazione di enalapril si consiglia il monitoraggio periodico dei leucociti. Ipersensibilita'/edema angioneurotico: edema angioneurotico del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringe e' stato riportato in pazienti trattati con enalapril. Questo puo' verificarsi in qualsiasi momento durante iltrattamento. In tali casi, sospendere enalapril. Molto raramente sono stati segnalati casi di decesso dovuti ad angioedema associato ad ede ma laringeo o edema della glottide. E' probabile che i pazienti con coinvolgimento della lingua, della glottide o del laringe vadano incontro ad ostruzione delle vie aeree, specialmente in caso di anamnesi positiva per chirurgia delle vie aeree. Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato alla terapia con ACE-inibitori, possono essere maggiormente a rischio di angioedema durante il trattamento con un ACE-inibitore. Reazioni anafilattoidi durante desensibilizzazione agli imenotteri: si sono manifestate raramente; interrompere temporaneamente la terapia. Reazioni anafilattoidi in corso di aferesi LDL: si sono sviluppate raramente; interrompere temporaneamente la terapia. Pazienti in emodialisi: sono state riportate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e trattati allo stesso tempo con un ACE- inibitore. Prendere in considerazione l'uso di un diverso tipo di membrana dialitica o una classe differente di agenti antipertensivi. Pazienti diabetici: monitorare il controllo della glicemia durante il primo mese di trattamento con un ACE-inibitore. E' stata riportata tosse; e si risolve con la sospensione della terapia. Chirurgia/Anestesia:l'enalapril blocca la formazione di angiotensina II secondaria al ril ascio compensatorio di renina. L'ipotensione che si manifesta in questi casi puo' essere corretta mediante espansione della volemia. Iperkaliemia: sono stati osservati aumenti del potassio sierico. Litio: generalmente l'associazione di litio ed enalapril non e' raccomandata. L'uso di enalapril non e' raccomandato durante la gravidanza e l'allattamento. Idroclorotiazide. Effetti metabolici ed endocrini: la terapia tiazidica puo' alterare la tolleranza al glucosio; aggiustare il dosaggiodegli agenti antidiabetici, compresa l'insulina. Un'ipercalcemia marc ata puo' svelare un iperparatiroidismo asintomatico. Sospendere la terapia tiazidica prima che vengano effettuate le prove di funzionalita' paratiroidea. In alcuni pazienti il trattamento con tiazidi puo' precipitare un'iperuricemia e/o gotta. L'enalapril puo', tuttavia, indurre un aumento dell'acido urico nelle urine e di conseguenza attenuare l'effetto iperuricemico dell'idroclorotiazide. Altri segni di squilibrio idroelettrolitico, specie nelle terapie protratte con tiazidi, sono l'ipokaliemia, l'iponatriemia e l'ipocloremia. Nei pazienti in trattamento con tiazidi, reazioni di ipersensibilita' possono manifestarsi con o senza storia di allergia o asma bronchiale. Con l'uso dei tiazidi e'stata osservata l'esacerbazione o l'attivazione del lupus eritematoso sistemico. Sicurezza ed efficacia nei bambini non sono state stabilit e. L'uso del prodotto, pertanto, non e' raccomandato. L'efficacia e latollerabilita' dell'enalapril maleato e dell'idroclorotiazide, sommin istrati in concomitanza, sono state simili nei pazienti anziani e in quelli piu' giovani. Contiene lattosio.

Interazioni

Altri agenti antiipertensivi: l'uso concomitante puo' aumentare l'effetto ipotensivo di enalapril e idroclorotiazide. L'uso concomitante connitroglicerina ed altri nitrati od altri vasodilatatori puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa. L'uso del farmaco con il litio non e' raccomandato, ma se l'associazione risulta essere necessaria, sideve eseguire un attento monitoraggio dei livelli del litio sierico. La somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto antiipertensivo di un ACE-inibitore o puo' diminuire gli effetti diuretici, natriuretici e antipertensivi dei diuretici. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento dei livelli del potassio sierico, e possono portare ad un peggioramento della funzione renale. Nei pazienti con compromissione della funzione renale puo' raramente essere riportata insufficienza renale acuta. L'effetto di deplezione potassica dei diuretici tiazidici viene usualmente attenuato dall'effetto dell'enalapril maleato. Il potassio sierico rimane usualmente entro i limiti della norma. Gli ACE-inibitori riducono la perdita di potassio indotta dai diuretici. I diuretici risparmiatori di potassio, gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono portare ad aumenti significativi del potassio sierico. Se l'uso concomitante e' indicato a causa di dimostrata ipokaliemia, essi devono essere utilizzati con cautela e con un monitoraggio frequente del potassio sierico. Il precedente trattamento con alti dosaggi di diuretici puo' dare luogo a deplezione della volemia ed a rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con enalapril. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti dall'interruzione dei diuretici, dall'aumento della volemia o dall'assunzione di sali o instaurando una terapia con enalaprila bassa dose. L'uso concomitante di alcuni farmaci anestetici, antide pressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori puo' risultare in un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Quando gli ACE inibitori sono co-somministrati con FANS, si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE-inibitori. La co-somministrazione di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici puo' causare ipoglicemia. L'alcool aumenta l'effetto ipotensivodegli ACE-inibitori. L'enalapril puo' essere somministrato con sicure zza in concomitanza ad acido acetilsalicilico, trombolitici e betabloccanti. Reazioni nitritoidi sono state segnalate raramente in pazienti in terapia con sali d'oro per via iniettabile e uso concomitante di enalapril. I tiazidici possono potenziare la responsivita' alla tubocurarina. Alcool, barbiturici o narcotici: puo' verificarsi un potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Puo' rendersi necessario un aggiustamento del dosaggio del farmaco antidiabetico. L'assorbimento dell'idroclorotiazide viene compromesso dalla presenza di resine a scambio anionico: il farmaco, pertanto, deve essere somministrato un'ora prima dell'assunzione della resina. Farmaci che provocano un allungamento del tratto QT: aumento del rischio di torsioni di punta. L'ipokaliemia puo' sensibilizzare od aumentare la risposta del cuore agli effetti tossicidella digitale. Altri farmaci antipertensivi: possono verificarsi eff etti additivi o potenziamento. Corticosteroidi, ACTH: possono intensificare la deplezione elettrolitica. Diuretici kaliuretici, carbenoxolone o abuso di lassativi: l'idroclorotiazide puo' aumentare la deplezione di potassio e/o magnesio. E' possibile una riduzione della risposta alle amine pressorie, ma non tale da precluderne la somministrazione. I tiazidici possono ridurre l'escrezione renale dei farmaci citotossici e potenziarne gli effetti mielosoppressori. Litio: l'uso concomitante con i diuretici non e' raccomandato. In alcuni pazienti, la somministrazione di un antinfiammatorio non steroideo inclusi gli inibitori della COX-2 puo' diminuire l'effetto diuretico, natriuretico e antipertensivo dei diuretici. I tiazidi possono interferire con gli esami per la funzione paratiroidea.

Effetti indesiderati

Frequenze reazioni avverse: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000); moltoraro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sul la base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico.Non comune: anemia (sia aplastica che emolitica); raro: neutropenia, diminuzione dell'emoglobina, diminuzione dell'ematocrito, trombocitopenia, agranulocitosi, mielosoppressione, leucopenia, pancitopenia, linfadenopatia, malattie autoimmuni. Patologie endocrine. Non nota: sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipokalemia, aumento del colesterolo, aumento dei trigliceridi, iperuricemia; non comune: ipoglicemia, ipomagnesiemia, gotta; raro: aumento del glucosio nel sangue; molto raro: ipercalcemia. Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici. Comune: cefalea, depressione, sincope, alterazione del gusto; non comune: confusione, sonnolenza, insonnia, nervosismo, parestesia, vertigini, diminuzione della libido; raro: sogni anormali, disturbi del sonno, paresi (a causa dell'ipokaliemia). Patologie dell'occhio. Molto comune: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache e vascolari. Molto comune: capogiri; comune: ipotensione, ipotensione ortostatica, disaritmia, angina pectoris, tachicardia; non comune: vampate, palpitazioni, infarto miocardico o accidente cerebrovascolare, possibilmente secondario ad ipotensione eccessiva in pazienti ad alto rischio; raro: sindromedi Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: tosse; comune: dispnea; non comune: rinorrea, mal di gola e raucedine, broncospasmo/asma; raro: infiltrati polmonari, distress respiratorio (incluso polmonite e edema polmonare), rinite, alveolite allergica/polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: diarrea, dolore addominale; non comune: ileo, pancreatite, vomito, dispepsia, stipsi, anoressia, irritazioni gastriche, secchezza delle fauci, ulcera peptica, flatulenza; raro: stomatite/ulcere aftose, glossite Molto raro: angioedema intestinale. Patologie epatobiliari. Raro: insufficienza epatica, necrosi epatica (che puo' essere fatale), epatite epatocellulare o colestatica, itterizia, colestasi (inparticolare in pazienti con pre-esistente colelitiasi). Patologie del la cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash (esantema), ipersensibilita'/edema angioneurotico. E' stato segnalato edema angioneurotico del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottidee/o della laringe; non comune: diaforesi, prurito, orticaria, alopeci a; raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, dermatite esfoliativa, necrolisi epidermica tossica, porpora, lupus eritematoso cutaneo, eritrodermia, pemfigo. E' stato riportato un complesso sintomatologico che puo' includere alcune o tutte le seguenti condizioni: febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positivita' per gli anticorpi antinucleo, VES elevata, eosinofilia e leucocitosi. Possono verificarsi rash, fotosensibilita' o altre manifestazioni dermatologiche. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo. Comune: crampi muscolari; non comune: artralgia. Patologi e renali e urinarie. Non comune: disfunzione renale, insufficienza renale, proteinuria; raro: oliguria, nefrite interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza; raro:ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia; comune: dolore al torace, af faticamento; non comune: malessere, febbre. Esami diagnostici. Comune:iperkaliemia, aumenti della creatinina sierica; non comune: aumenti d ell'uremia, iponatriemia; raro: aumenti degli enzimi epatici, aumenti della bilirubina sierica. Effetti indesiderati non menzionati sopra. Infezioni ed infestazioni: sialoadenite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: glicosuria. Patologie del sistema nervoso: diminuzione dell'appetito, sensazione di testa leggera. Patologie dell'occhio: xantopsia.

Gravidanza e allattamento

L'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza e controindicato durante il secondo e terzo trimestredi gravidanza. L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di terat ogenicita' in seguito ad esposizione agli ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con un comprovato profilo di sicurezzaper l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagno sticata una gravidanza il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione alla terapia con ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induca tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios,ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insuff icienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione all'ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono esserestrettamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione. Vi e' un'espe rienza limitata con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Studi sugli animali sono insufficienti.L'idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo farmacologico dell'azione di idroclorotiazide il suo utilizzo durante il secondo e il terzo trimestre puo' compromettere la perfusione feto-placentare e puo' causare effetti al feto e al neonato come ittero, squilibrio dei livelli elettrolitici e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere usato per edema gestazionale, ipertensione gestazionale o preeclampsia poiche' puo' esserci il rischio di una diminuzionedel volume del plasma e di ipoperfusione placentare, senza effetti be nefici sul corso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzato per ipertensione essenziale in donne incinte ad eccezione di rari casi dove non puo' essere usato altro trattamento. Allattamento: limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto bassenel latte materno. Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clin icamente irrilevanti, l'uso di del farmaco durante l'allattamento al seno non e' raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non c'e' abbastanza esperienza clinica. Nel caso di un neonato piu' grande, se ritenuto necessario per la madre che allatta al seno, il medicinale puo' essere assunto durante l'allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibilecomparsa di effetti avversi. L'impiego di tiazidici da parte di madri che allattano al seno e' stato associato ad una diminuzione o persino alla soppressione della secrezione lattica. Sono stati osservati anch e ipersensibilita' agli agenti sulfonamidico-simili, ipopotassiemia e ittero nucleare.