Firdapse - 100x1cpr 10mg

Dettagli:
Nome:Firdapse - 100x1cpr 10mg
Codice Ministeriale:040192015
Principio attivo:Amifampridina Fosfato
Codice ATC:N07XX05
Fascia:C
Prezzo:5060
Produttore:Biomarin Europe Ltd
SSN:Non concedibile
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

FIRDAPSE 10 MG COMPRESSE (Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale).

Formulazioni

Firdapse - 100x1cpr 10mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci del sistema nervoso.

Principi attivi

Amifampridina.

Eccipienti

Cellulosa microcristallina; silice colloidale anidro; calcio stearato.

Indicazioni

Trattamento sintomatico della sindrome miastenica di Lambert-Eaton (LEMS) negli adulti.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; epilessia; asma incontrollata; uso concomitante con sultopride; uso concomitante con medicinali a basso indice terapeutico; uso concomitante con medicinali di cui sia noto il potenziale di causare prolungamento dell'intervallo QTc; sindrome congenita del QT.

Posologia

Il trattamento deve iniziare sotto il controllo di un medico con esperienza nel trattamento della malattia. Il prodotto deve essere somministrato in dosi separate, tre o quattro volte al giorno. La dose iniziale raccomandata e' di 15 mg di amifampridina al giorno, e puo' essere aumentata di 5 mg alla volta ogni 4 o 5 giorni, fino a un massimo di 60mg al giorno. La dose singola non deve mai superare i 20 mg. La compr essa deve essere assunta insieme al cibo. Differenze genetiche possonoprovocare un'esposizione sistemica variabile. Se il trattamento e' in terrotto, i pazienti potrebbero manifestare alcuni dei sintomi della LEMS. Compromissione renale o epatica: il medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza renale o epatica. Nei pazienti che presentano un'insufficienza moderata o grave della funzione renale o epatica si raccomanda una dose iniziale di 5 mg di amifampridina al giorno. Per i pazienti con insufficienza lieve della funzione renale o epatica si raccomanda una dose iniziale di 10 mg di amifampridina al giorno. Per tali pazienti si raccomanda una titolazione piu' lenta, rispetto a quelli che non soffrono di insufficienza renale o epatica: le dosi si devono aumentare di 5 mg per volta ogni 7 giorni. Se si verificano reazioni avverse, e' necessario interrompere la titolazioneverso l'alto della dose. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'eff icacia del farmaco nei bambini di eta' compresa tra 0 e 17 anni non e'stata ancora stabilita. Non ci sono dati disponibili. Modo di sommini strazione: solo per uso orale.

Conservazione

Non conservare a temperatura superore ai 30 gradi C; Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.

Avvertenze

Non sono stati effettuati studi su pazienti affetti da insufficienza renale o epatica. A causa del rischio di un significativo aumento dell'esposizione al medicinale, i pazienti affetti da insufficienza renale o epatica devono essere sottoposti ad un attento controllo. Per i pazienti affetti da insufficienza renale o epatica, la titolazione della dose di amifampridina deve essere piu' lenta rispetto ai pazienti la cui funzione renale ed epatica e' normale. Se si verificano reazioni avverse, e' necessario interrompere la titolazione verso l'alto della dose. L'esposizione all'amifampridina si associa a un aumento del rischiodi crisi epilettiche. Il rischio di crisi e' dose-dipendente ed e' ma ggiore nei pazienti che presentano fattori di rischio che abbassano lasoglia epilettica; e' compreso anche l'uso in associazione con altri medicinali di cui e' noto l'effetto di abbassare la soglia epilettica.In caso di crisi, il trattamento deve essere interrotto. L'amifamprid ina non e' stata completamente testata nei modelli di cancerogenicita', e il rischio di cancerogenicita' associato al trattamento non e' stato determinato. L'uso di amifampridina in pazienti affetti dalla formanon paraneoplastica di LEMS deve iniziare solo dopo un'accurata valut azione del rapporto rischio/beneficio per il paziente. Il controllo clinico e il monitoraggio elettrocardiografico (ECG) sono indicati all'inizio del trattamento e in seguito a cadenza annuale. In caso di segnie sintomi che indichino aritmie cardiache, l'ECG deve essere effettua to immediatamente. Non sono stati osservati cambiamenti morfologici all'ECG rilevanti dal punto di vista clinico in seguito alla somministrazione di amifampridina fosfato in uno studio con volontari sani. I pazienti devono essere istruiti ad informare i medici dell'assunzione delfarmaco; puo' infatti rendersi necessario un attento monitoraggio di una patologia concomitante (in particolare l'asma). La farmacocineticae l'esposizione sistemica all'amifampridina sono notoriamente influen zate dall'attivita' metabolica globale di acetilazione degli enzimi N-acetiltransferasi (NAT) e del genotipo NAT2, che e' soggetta a variazione genetica, come dimostra lo studio condotto su volontari sani. In questo studio, gli acetilatori lenti hanno manifestato un numero maggiore di reazioni avverse rispetto agli acetilatori veloci. Il profilo disicurezza emerso in questo studio e' coerente con le reazioni avverse osservate nei pazienti in terapia con il farmaco.

Interazioni

>>Interazioni farmacocinetiche. Medicinali eliminati tramite metabolismo o secrezione attiva: non vi sono dati circa gli effetti dell'amifampridina sul metabolismo o la secrezione attiva di altri medicinali. Occorre quindi seguire con cura particolare i pazienti sottoposti a un trattamento concomitante con medicinali eliminati tramite metabolismo osecrezione attiva. Se possibile, il monitoraggio e' consigliato. Se n ecessario, si dovra' adeguare la dose del medicinale somministrato in associazione. E' controindicato l'uso concomitante di medicinali a basso indice terapeutico. Sostanze che sono potenti inibitori degli enzimi che metabolizzano i medicinali: non appare probabile che i potenti inibitori dell'enzima P450 (CYP450), come per esempio cimetidina o ketoconazolo, possano inibire il metabolismo dell'amifampridina da parte delle N-acetiltransferasi (NAT), provocando un aumento dell'esposizioneall'amifampridina. I risultati dello studio in vitro sull'inibizione del CYP450 indicano che e' improbabile che l'amifampridina abbia un ruolo nelle interazioni cliniche farmaco-farmaco su base metabolica correlate all'inibizione del metabolismo tramite CYP1A2, CYP2A6, CYP2B6, CYP2C8, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6, CYP2E1 e CYP3A4 dei medicinali somministrati in concomitanza. Malgrado cio', quando si inizia il trattamentocon un potente inibitore di enzimi o un trasportatore renale, i pazie nti devono essere attentamente monitorati per il manifestarsi di reazioni avverse. Se il trattamento con un potente inibitore viene interrotto, si devono monitorare i pazienti per verificare l'efficacia, poiche' puo' rendersi necessario un aumento dell'amifampridina. Sostanze chesono potenti induttori di enzimi che metabolizzano i medicinali: i ri sultati di studi in vitro suggeriscono che vi e' un basso potenziale di interazioni farmaco-farmaco dovute all'induzione degli enzimi CYP1A2, CYP2B6 e CYP3A4 da parte dell'amifampridina. Interazioni farmacodinamiche: sulla base delle proprieta' farmacodinamiche di amifampridina l'uso concomitante con il sultopride o altri medicinali noti per causare il prolungamento dell'intervallo del QT (ad esempio, disopiramide, cisapride, domperidone, rifampicina e ketoconazolo) e' controindicato, poiche' tali associazioni possono aumentare il rischio di tachicardia ventricolare, e in particolare di torsione di punta. >>Associazioni che richiedono precauzioni di impiego. Medicinali di cui e' noto l'effetto di abbassare la soglia epilettica: l'uso concomitante di amifampridina e di sostanze di cui sia noto l'effetto di abbassare la soglia epilettica puo' aumentare il rischio di crisi. La decisione di somministrare sostanze pro-convulsive o tali da abbassare la soglia epilettica deve essere valutata con estrema attenzione, data la gravita' dei rischi associati. Tali sostanze comprendono gran parte degli antidepressivi(antidepressivi triciclici, inibitori selettivi della captazione dell aserotonina), neurolettici (fenotiazine e butirrofenoni), mefloquina, bupropione e tramadolo. >>Associazioni da valutare. Medicinali con effetti atropinici: l'uso concomitante del farmaco e di medicinali con effetti atropinici puo' ridurre l'effetto di entrambi i principi attivi e quindi deve essere valutato. I medicinali con effetti atropinici comprendono gli antidepressivi triciclici, gran parte degli antistaminiciatropinici H1, gli anticolinergici, i medicinali anti-Parkinson, gli antispasmodici atropinici, la disopiramide, i neurolettici fenotiazinici e la clozapina. Medicinali con effetti colinergici: l'uso concomitante del prodotto e di medicinali con effetti colinergici (per esempio inibitori diretti e indiretti della colinesterasi) puo' aumentare l'effetto di entrambi i principi attivi e quindi deve essere valutato. Medicinali con effetti miorilassanti non depolarizzanti: l'uso concomitante del farmaco e di medicinali con effetti miorilassanti non depolarizzanti (per esempio mivacurium e pipercurium) puo' ridurre l'effetto dientrambi i principi attivi e quindi deve essere valutato. Medicinali con effetti miorilassanti depolarizzanti: l'uso concomitante del farmaco e di medicinali con effetti miorilassanti depolarizzanti (per esempio sussametonio) puo' ridurre l'effetto di entrambi i principi attivi e quindi deve essere valutato.

Effetti indesiderati

La sindrome miastenica di Lambert-Eaton e' una patologia estremamente rara. Di conseguenza, esistono scarse informazioni sulle reazioni avverse al trattamento con amifampridina, a causa del ridotto numero di pazienti interessati. Le reazioni avverse segnalate piu' frequentemente sono le parestesie (tra cui le parestesie periferiche e peribuccali) ele patologie gastrointestinali (tra cui epigastralgia, diarrea, nause a e dolori addominali). Intensita' e incidenza di gran parte delle reazioni avverse sono dose-dipendenti. Di seguito sono elencate le reazioni avverse segnalate con il medicinale. Le frequenze sono definite: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1000, < 1/100), rara (>= 1/10,000, < 1/1,000), molto rara (< 1/10,000) e non nota. In ciascun raggruppamento di frequenze, le reazioni avverse sono presentate in ordine di severita' decrescente. Le frequenze sono state stimate sulla base di uno studio clinico per valutare gli effettidi amifampridina sulla ripolarizzazione cardiaca a una dose singola d i 30 mg o 60 mg in volontari sani. >>Reazioni avverse segnalate con ilfarmaco. Disturbi psichiatrici. Non nota: disturbi del sonno, ansia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: convulsioni, corea, mioclonia, sonnolenza, senso di debolezza, spossatezza, cefalea; molto comune: capogiro, ipoestesia, parestesia. Patologie dell'occhio. Non nota: visione offuscata. Patologie cardiache. Non nota: disturbi del ritmo cardiaco, palpitazioni. Patologie vascolari. Non nota: sindrome di Raynaud; comune: estremita' fredde. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: ipersecrezione bronchiale, attacchi asmatici in pazienti asmatici o pazienti con un'anamnesi di asma, tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: ipoestesia orale, parestesia orale, parestesie periferiche e peribuccali, nausea; comune: dolore addominale;non nota: epigastralgia e diarrea. Patologie epatobiliari. Non nota: livelli elevati di enzimi epatici (transaminasi). Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo. Molto comune: iperidrosi, sudori freddi. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopol'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza. Le donne ineta' fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il t rattamento con il farmaco. Non sono disponibili dati clinici adeguati relativi all'esposizione ad amifampridina durante la gravidanza. Amifampridina non ha mostrato alcun effetto sulla sopravvivenza e sullo sviluppo embrio-fetale nel coniglio; tuttavia, nel ratto, e' stato osservato un aumento del numero di madri che partoriscono una prole nata morta. Non e' noto se l'amifampridina sia escreta nel latte materno umano. I dati riproduttivi disponibili negli animali hanno rivelato la presenza di amifampridina nel latte di madri in fase di allattamento. La valutazione di animali neonati allattati con latte materno non ha fornito alcuna indicazione di reazioni avverse in caso di esposizione ad amifampridina attraverso il latte materno. Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con il medicinale tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Sono disponibili dati non clinici di sicurezza in relazione agli effetti di amifampridina sulla funzione riproduttiva. Non e' stata osservata alcunacompromissione della fertilita' in studi non clinici con amifampridin a.