Guttalax - 30cps Molli 2,5mg

Dettagli:
Nome:Guttalax - 30cps Molli 2,5mg
Codice Ministeriale:020949071
Principio attivo:Sodio Picosolfato
Codice ATC:A06AB08
Fascia:C
Prezzo:8.2
Produttore:Boehringer Ingelheim It.Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OTC - libera vendita art.96 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco da banco
Forma:Capsule molli
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

GUTTALAX 2,5 MG CAPSULE MOLLI

Formulazioni

Guttalax - 30cps Molli 2,5mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci per la costipazione.

Principi attivi

Sodio picosolfato.

Eccipienti

Macrogol 400, glicole propilenico, acqua depurata, gelatina, glicerolo.

Indicazioni

Trattamento di breve durata della stitichezza occasionale.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo e ad uno qualsiasi degli eccipienti; ileo paralitico o ostruzione o stenosi intestinale o delle vie biliari; condizioni addominali acute gravi dolorose e/o febbrili (come l'appendicite) associate a nausea e vomito; grave stato di disidratazione; nausea o vomito; infiammazione acuta del tratto gastrointestinale; sanguinamento rettale di origine sconosciuta; calcolosi biliare; insufficienza epatica; gravidanza e allattamento; non somministrare nei bambini di eta' inferiore ai 4 anni.

Posologia

Sono consigliati i seguenti dosaggi. Adulti - Adulti: 2-3 capsule molli (5-7,5 mg) al giorno. >>Popolazione pediatrica. Bambini al di sopra dei 10 anni: 2-3 capsule molli (5-7,5 mg) al giorno. Bambini tra i 4 ed i 10 anni: 1 capsula molle (2,5 mg) al giorno. Il farmaco in capsulemolli non e' consigliato nei bambini al di sotto dei 4 anni di eta'. Per bambini di eta' inferiore a 4 anni utilizzare Guttalax in gocce. Non superare le dosi consigliate. E' consigliabile usare inizialmente le dosi minime previste. La dose corretta e' quella minima sufficiente a produrre una facile evacuazione di feci molli. Quando necessario, ladose puo' essere poi aumentata, ma senza mai superare quella massima indicata. Le capsule molli devono essere assunte preferibilmente la sera per provocare l'evacuazione al mattino seguente. Le capsule molli devono essere ingerite insieme ad una adeguata quantita' di acqua (un bicchiere abbondante). Una dieta ricca di liquidi favorisce l'effetto del medicinale. I lassativi devono essere usati il meno frequentemente possibile e per non piu' di sette giorni. L'uso per periodi di tempo maggiori richiede la prescrizione del medico dopo adeguata valutazione del singolo caso.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C.

Avvertenze

Come tutti i lassativi il medicinale non deve essere assunto in modo continuativo o per lunghi periodi di tempo, senza indagare la causa della costipazione. L'uso prolungato ed eccessivo puo' portare a diarrea,squilibrio elettrolitico e a ipopotassiemia. Sono stati riportati cas i di capogiri e/o sincope in pazienti che hanno assunto il farmaco. I dati disponibili su questi casi suggeriscono che gli eventi potrebberoessere correlati a sincope da defecazione (o sincope attribuibile all o sforzo evacuativo), oppure ad una risposta vasovagale al dolore addominale correlato alla costipazione, e non necessariamente all'assunzione del sodio picosolfato stesso. L'abuso di lassativi (uso frequente oprolungato o con dosi eccessive) puo' causare diarrea persistente con conseguente perdita di acqua, sali minerali (specialmente potassio) e d altri fattori nutritivi essenziali. Nei casi piu' gravi e' possibilel'insorgenza di disidratazione o ipopotassiemia, la quale puo' determ inare disfunzioni cardiache o neuromuscolari, specialmente in caso di contemporaneo trattamento con glicosidi cardiaci, diuretici o corticosteroidi. L'abuso di lassativi, specialmente quelli di contatto (lassativi stimolanti), puo' causare dipendenza (e, quindi, possibile necessita' di aumentare progressivamente il dosaggio), stitichezza cronica e perdita delle normali funzioni intestinali (atonia intestinale). Nei bambini di eta' compresa tra 4 e 12 anni il medicinale puo' essere usato solo dopo avere consultato il medico. Per i bambini di eta' inferiore a 4 anni utilizzare il farmaco in gocce. Il trattamento della stitichezza cronica o ricorrente richiede sempre l'intervento medico per la diagnosi, la prescrizione dei farmaci e la sorveglianza nel corso della terapia. Consultare il medico quando la necessita' del lassativo deriva da un improvviso cambiamento delle precedenti abitudini intestinali (frequenza e caratteristiche delle evacuazioni) che duri da piu' di due settimane o quando l'uso del lassativo non riesce a produrre effetti. E' inoltre opportuno che i soggetti anziani o in non buone condizioni di salute consultino il medico prima di usare il medicinale.

Interazioni

I lassativi possono ridurre il tempo di permanenza nell'intestino, e quindi l'assorbimento, di altri farmaci somministrati contemporaneamente per via orale. Evitare quindi di ingerire contemporaneamente lassativi ed altri farmaci: dopo aver preso un medicinale lasciare trascorrere un intervallo di almeno 2 ore prima di prendere il lassativo. Il latte o gli antiacidi possono modificare l'effetto del medicinale; lasciare trascorrere un intervallo di almeno un'ora prima di prendere il lassativo. L'uso continuato del farmaco potrebbe aumentare la risposta dei pazienti agli anticoagulanti orali e modificare la tolleranza al glucosio. L'assunzione concomitante di diuretici o adrenocorticosteroidi e di dosi eccessive di medicinale puo' comportare un aumento del rischio di squilibrio elettrolitico. Tale squilibrio, a sua volta, puo' comportare un aumento della sensibilita' ai glicosidi cardioattivi. La somministrazione concomitante di antibiotici puo' ridurre l'effetto lassativo del farmaco.

Effetti indesiderati

Come tutti i medicinali, il farmaco puo' causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino. Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota. Disturbi del sistemaimmunitario. Non nota: ipersensibilita'. Patologie del sistema nervos o. Non comune: capogiri; non nota: sincope. I fenomeni di capogiri e sincope che si verificano dopo l'assunzione di sodio picosolfato sembrano attribuibili ad una risposta vasovagale (conseguente, per esempio, al dolore addominale o all'evacuazione delle feci). Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea; comune: crampi addominali, dolore addominale e fastidio addominale; non comune: vomito, nausea; occasionalmente: dolori crampiformi isolati o coliche addominali, piu' frequentinei casi di stitichezza grave. Patologie della cute e del tessuto sot tocutaneo. Non nota: reazioni cutanee come angioedema, eruzione per assunzione del medicinale, rash, prurito. Al 95% di probabilita', la categoria di frequenza non e' maggiore di non comune, ma potrebbe essere piu' bassa. Una stima precisa della frequenza non e' possibile dal momento che queste reazioni avverse non si sono verificate in 1020 pazienti in sperimentazione clinica. Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, rivolgersi al medico o al farmacista. La segnalazione degli effetti indesiderati contribuisce a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questomedicinale.

Gravidanza e allattamento

Non sono stati condotti studi per valutare gli effetti sulla fertilita' umana. Studi non-clinici non hanno rivelato alcun effetto sulla fertilita'. Non esistono studi adeguati e ben controllati sull'uso del medicinale in gravidanza. La lunga esperienza non ha mostrato alcuna evidenza di effetti indesiderati o dannosi durante la gravidanza. Pur non essendo mai stati segnalati effetti tossici durante la gravidanza il medicinale deve essere usato solo in caso di necessita', dopo aver valutato il beneficio atteso per la madre in rapporto al possibile rischioper il feto. Dati clinici dimostrano che ne' la frazione attiva del s odio picosolfato, bis-(p-idrossifenil)-piridil-2-metano (BHPM), ne' laforma coniugata (suoi derivati glucuronici), sono escreti, in quantit a' determinabili nel latte materno. Tuttavia il medicinale deve essereusato solo in caso di necessita', dopo aver valutato il beneficio att eso per la madre in rapporto al possibile rischio per il lattante.