Idrotens - 28cpr 8mg+12,5mg

Dettagli:
Nome:Idrotens - 28cpr 8mg+12,5mg
Codice Ministeriale:041474026
Principio attivo:Candesartan Cilexetil/Idroclorotiazide
Codice ATC:C09DA06
Fascia:A
Prezzo:7.9
Doping:Proibito in e fuori gara
Produttore:So.Se.Pharm Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

IDROTENS COMPRESSE

Formulazioni

Idrotens - 14cpr 8mg+12,5mg
Idrotens - 28cpr 8mg+12,5mg
Idrotens - 28cpr 16mg+12,5mg

Categoria farmacoterapeutica

Antagonisti dell'angiotensina II.

Principi attivi

Candesartan cilexetil e idroclorotiazide (HCTZ).

Eccipienti

Sodio docusato, laurilsolfato di sodio, carmellosa calcica, amido di mais pregelatinizzato, idrossipropilcellulosa, lattosio monoidrato, magnesio stearato (E572).

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale in pazienti adulti la cui pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata con candesartan cilexetil o idroclorotiazide in monoterapia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o ai derivati della sulfonamide. L'idroclorotiazide e' un derivato della sulfonamide; - secondo e terzo trimestre di gravidanza; - grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min/1.73 mA^2 di superficie corporea); - grave compromissione della funzionalita' epatica e/o colestasi; - ipopotassiemia e ipercalcemia refrattarie; - gotta. L'uso concomitante con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR <60 ml/min/1.73 m^2).

Posologia

La dose raccomandata e' di una compressa una volta al giorno. Si raccomanda di titolare la dose con i singoli componenti (candesartan cilexetil e idroclorotiazide). Se clinicamente indicato, puo' essere considerato un passaggio diretto dal trattamento con la monoterapia a quello con il farmaco. Quando si cambia da una monoterapia con idroclorotiazide si raccomanda la titolazione della dose di candesartan cilexetil. Il medicinale puo' essere somministrato a pazienti la cui pressione sanguigna non e' adeguatamente controllata con candesartan cilexetil o idroclorotiazide in monoterapia o con candesartan/idroclorotiazide a dosaggi inferiori. Il massimo effetto antipertensivo e' ottenuto di solito entro 4 settimane dall'inizio del trattamento. Popolazione anziana: nei pazienti anziani non e' necessario alcun aggiustamento di dose. Pazienti con deplezione del volume intravascolare: si raccomanda di titolare la dose di candesartan cilexetil in pazienti a rischio di ipotensione, quali pazienti con sospetta deplezione di volume intravascolare (per questi pazienti, puo' essere considerata una dose iniziale di 4 mg di candesartan cilexetil). Pazienti con alterata funzionalita' renale: diuretici d'ansa sono da preferire ai tiazidi per questa popolazione di pazienti. In pazienti con alterata funzionalita' renale da lieve a moderata (clearance renale di >= 30 ml/min/1.73 mA^2 di superficie corporea), si raccomanda di aumentare gradualmente la dose di candesartan cilexetil prima di passare al trattamento (in questi pazienti la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil e' di 4 mg). Il prodotto e' controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min/1.73 mA^2 di superficie corporea). Pazienti con alterata funzionalita' epatica: si raccomanda di aumentare gradualmente la dose di candesartan cilexetil prima di passare in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica di grado da lieve a moderato (la dose iniziale raccomandata di candesartan cilexetil per questi pazienti e' di 4 mg). Il medicinale e'controindicato in pazienti con grave compromissione della funzionalit a' epatica e/o colestasi. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite nei bambini appena nati e fino a 18 anni. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: uso orale;puo' essere assunto indipendentemente dall'assunzione di cibo. La bio disponibilita' di candesartan non e' influenzata dal cibo. Non ci sonointerazioni clinicamente significative tra l'idroclorotiazide e il ci bo.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Alterata funzionalita' renale/trapianto renale: diuretici d'ansa sono da preferire ai tiazidi per questa popolazione di pazienti. Se il farmaco e' usato in pazienti con alterata funzionalita' renale, si raccomanda di controllare periodicamente i livelli di potassio, creatinina e acido urico. Non ci sono esperienze circa l'uso in pazienti sottoposti a trapianto renale di recente. Stenosi dell'arteria renale: medicinali che agiscono sul sistema renina-angiotensina-aldosterone, inclusi gli antagonisti dei recettori dell'Angiotensina II (AIIRA) possono aumentare l'azotemia e la creatininemia in pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria renale in presenza di un unico rene. Deplezione di volume intravascolare: in pazienti con deplezione di volume intravascolare e/o deplezione di sodio, puo' verificarsi ipotensione sintomatica,come descritto per altri agenti che agiscono sul sistema renina-angio tensina-aldosterone. Per questa ragione, l'uso non e' raccomandato fino a che questa condizione non venga corretta. Anestesia e interventi chirurgici: durante l'anestesia e gli interventi chirurgici puo' verificarsi ipotensione in pazienti trattati con antagonisti dell'angiotensina II dovuta al blocco del sistema renina-angiotensina. Molto raramente l'ipotensione puo' essere cosi' grave da giustificare la somministrazione di liquidi per via endovenosa e/o di vasopressori. Alterata funzionalita' epatica: i tiazidi vanno utilizzati con cautela nei pazienticon alterata funzionalita' epatica o patologia epatica progressiva, d al momento che anche minime modificazioni dell'equilibrio idro-elettrolitico possono causare coma epatico. Non ci sono esperienze cliniche in pazienti con alterata funzionalita' epatica. Stenosi aortica e mitralica (cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva): come con altri vasodilatatori, si raccomanda speciale cautela in pazienti con stenosi della valvola aortica o mitralica emodinamicamente rilevante, o cardiomiopatiaipertrofica ostruttiva. Iperaldosteronismo primario: pazienti con ipe raldosteronismo primario non rispondono generalmente ai medicinali antipertensivi che agiscono inibendo il sistema renina-angiotensina-aldosterone. Pertanto l'uso non e' raccomandato in questi pazienti. Squilibrio elettrolitico: come con tutti i pazienti che assumono diuretici, gli elettroliti sierici devono essere controllati regolarmente e ad intervalli appropriati. I tiazidi, inclusa l'idroclorotiazide, possono causare uno squilibrio dei fluidi o elettrolitico (ipercalcemia, ipopotassiemia, iponatriemia, ipomagnesiemia e alcalosi ipocloremica). I diuretici tiazidici possono ridurre l'escrezione urinaria del calcio e possono determinare un aumento lieve e intermittente dei livelli di calcio sierici. Un'ipercalcemia significativa puo' essere indice di un iperparatiroidismo latente. I tiazidi vanno interrotti prima di effettuarele prove di funzionalita' della paratiroide. L'idroclorotiazide aumen ta in maniera dose dipendente l'escrezione urinaria del potassio, il che puo' causare ipopotassiemia. Questo effetto dell'idroclorotiazide sembra essere meno marcato in associazione con candesartan cilexetil. Il rischio di ipopotassiemia puo' essere aumentato in caso di cirrosi epatica, in pazienti caratterizzati da diuresi abbondante, in caso di assunzione inadeguata di elettroliti e con l'uso concomitante di corticosteroidi o di ormone adrenocorticotropo (ACTH). Il trattamento con candesartan cilexetil puo' causare iperkalemia, specialmente in presenzadi insufficienza cardiaca e/o compromissione della funzionalita' rena le. L'uso concomitante con diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio o sostituti del sale o altri medicinali che possono aumentare i livelli di potassio sierico (per es. sodio eparina) puo' portare ad un aumento dei livelli di potassio sierico. Se ritenuto necessario, devono essere monitorati i livelli di potassio. E' stato mostrato che i tiazidi aumentano l'escrezione urinaria del magnesio, il chepuo' causare ipomagnesiemia. Effetti metabolici ed endocrini: il trat tamento con un diuretico tiazidico puo' compromettere la tolleranza alglucosio. Puo' essere necessario aggiustare la dose di antidiabetici inclusa l'insulina. Il diabete mellito latente puo' diventare manifesto durante la terapia con tiazide. Aumenti dei livelli di colesterolo etrigliceridi sono stati associati alla terapia con diuretici tiazidic i. Alle dosi contenute, sono stati riferiti solo effetti minimi. I diuretici tiazidici aumentano le concentrazioni di acido urico sierico e possono causare gotta in pazienti predisposti. Fotosensibilita': durante l'uso di diuretici tiazidici sono state riportate reazioni di fotosensibilita'. Se si verifica una reazione di fotosensibilita', si raccomanda l'interruzione del trattamento. Se e' essenziale somministrare di nuovo il trattamento, si raccomanda di proteggere le aree esposte alsole o ai raggi UVA artificiali. Aspetti generali: in pazienti il cui tono vascolare e la cui funzione renale dipendono in modo predominant e dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone, durante il trattamento con altri farmaci che agiscono su questo sistema inclusi gli AIIRA sono stati osservati ipotensione acuta, azotemia, oliguriao raramente insufficienza renale acuta. Come con tutti i farmaci anti pertensivi, l'eccessiva diminuzione della pressione arteriosa in pazienti con cardiopatia ischemica o malattia cerebrovascolare aterosclerotica puo' comportare l'insorgenza di infarto del miocardio o di ictus. Possono verificarsi reazioni di ipersensibilita' all'idroclorotiazide in pazienti con o senza storia di allergia o asma bronchiale, ma sono piu' probabili in pazienti con anamnesi di questo tipo. Durante il trattamento con diuretici tiazidici e' stata riferita esacerbazione o attivazione di lupus eritematoso sistemico. L'effetto antipertensivo del farmaco puo' essere aumentato da altri agenti antipertensivi. Questo medicinale contiene lattosio come eccipiente.

Interazioni

Negli studi clinici di farmacocinetica, sono stati studiati alcuni composti, inclusi warfarin, digossina, contraccettivi orali (quali etinilestradiolo/levonorgestrel), glibenclamide e nifedipina. In questi studi non sono state identificate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative. L'effetto potassio depletore dell'idroclorotiazide e'probabilmente potenziato da altri medicinali associati a perdita di p otassio e ipopotassiemia (per es. altri diuretici che determinano un aumento dell'eliminazione del potassio, lassativi, amfotericina, carbenoxolone, penicillina G sodica, derivati dell'acido salicilico, steroidi, ACTH). L'uso concomitante con diuretici risparmiatori di potassio, supplementi di potassio o sostituti del sale o di altri farmaci che possono aumentare i livelli di potassio (come la sodio eparina) puo' causare l'aumento di potassio sierico. Se necessario, deve essere monitorato il livello di potassio. L'ipopotassiemia e l'ipomagnesiemia indotte dai diuretici sono fattori predisponenti per i potenziali effetti cardiotossici dei glicosidi digitalici e degli agenti antiaritmici. Si raccomanda un controllo periodico dei livelli di potassio sierico quando il prodotto viene usato insieme a questi farmaci o ai seguenti medicinali che possono indurre torsioni di punta: - antiaritmici di classe IA (ad es. chinidina, idrochinidina, disopiramide); - antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); - alcuni antipsicotici (ad es. tioridazina, clorpromazina, levomepromazina,trifluoperazina, ciamemazina, sulpiride, sultopride, amisulpride, tia pride, pimozide, aloperidolo, droperiodolo); - altri medicinali (ad es. bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina ev, alofantrina, ketanserina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, terfenadina, vincaminaev). Aumenti reversibili nelle concentrazioni sieriche di litio e tos sicita' sono stati riportati durante la somministrazione concomitante di litio con ACE inibitori o idroclorotiazide. Un effetto simile e' stato riferito anche con AIIRA. Pertanto l'uso concomitante di candesartan e idroclorotiazide con il litio non e' raccomandato. Se l'associazione si dimostra necessaria, si raccomanda un attento monitoraggio dei livelli sierici di litio. Quando gli AIIRA sono somministrati contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), l'efficaciaantipertensiva puo' risultare attenuata. Come con gli ACE inibitori, l'uso concomitante di AIIRA e di FANS puo' determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalita' renale, inclusa la possibile insufficienza renale acuta, e un aumento del potassio sierico, specialmente in pazienti con funzionalita' renale gia' alterata. La combinazione deve essere somministrata con cautela, in particolare negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati. Va consideratoun monitoraggio della funzionalita' renale all'inizio della terapia c ombinata e ad intervalli regolari nel corso della terapia. L'effetto diuretico, natriuretico e antipertensivo dell'idroclorotiazide e' attenuato dai farmaci antinfiammatori non steroidei. L'assorbimento dell'idroclorotiazide e' ridotto da colestipolo e colestiramina. L'effetto dei miorilassanti non depolarizzanti (per es. tubocurarina) puo' essere potenziato dall'idroclorotiazide. I diuretici tiazidici possono aumentare i livelli di calcio sierici, in conseguenza di una ridotta eliminazione. Se vanno prescritti supplementi di calcio o di vitamina D, i livelli di calcio vanno monitorati e il dosaggio aggiustato di conseguenza. L'effetto iperglicemico dei betabloccanti e del diazossido puo' essere potenziato dai tiazidici. Gli agenti anticolinergici (per es. atropina, biperidene) possono aumentare la biodisponibilita' dei diuretici tiazidici riducendo la motilita' gastrointestinale e la velocita' disvuotamento gastrico. Il rischio di effetti indesiderati dell'amantad ina puo' essere aumentato dai tiazidici. I tiazidi possono ridurre l'escrezione renale di medicinali citotossici (per es. ciclofosfamide, metotressato), potenziando quindi il loro effetto mielosoppressivo. L'ipotensione ortostatica puo' risultare esagerata dall'assunzione concomitante di alcool, barbiturici o anestetici. Il trattamento con tiazidi puo' influenzare negativamente la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario un aggiustamento della dose degli agenti antidiabetici, inclusa l'insulina. L'idroclorotiazide puo' determinare una risposta arteriosa ridotta alle amine vasopressorie (es. adrenalina), ma non abbastanza da escludere un effetto ipertensivo. La metformina deve essere usata con cautela a causa del rischio di acidosi lattica indotta da una possibile insufficienza della funzionalita' renale legata all'idroclorotiazide. L'idroclorotiazide puo' causare una riduzione della rispostaarteriosa alle amine pressorie (ad es. adrenalina) ma non in maniera sufficiente da escludere un effetto pressorio. L'idroclorotiazide puo'aumentare il rischio di insufficienza renale acuta, in particolare co n l'uso concomitante di mezzi di contrasto iodati a dosi elevate. Il trattamento concomitante con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicazioni di tipo gottoso. Il trattamento concomitante con baclofene, amifostina, antidepressivi triciclici o neurolettici puo' rafforzare l'effetto antipertensivo e puo' indurre ipotensione.I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combi nato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS.

Effetti indesiderati

In studi clinici controllati con candesartan cilexetil/idroclorotiazide, gli effetti indesiderati osservati sono stati lievi e transitori. La sospensione del trattamento dovuta ad eventi avversi e' stata similecon candesartan cilexetil/idroclorotiazide (2,3-3,3%) e placebo (2,7- 4,3%). Negli studi clinici con candesartan cilexetil/idroclorotiazide,le reazioni avverse sono state limitate agli eventi gia' osservati pr ecedentemente con candesartan cilexetil e/o idroclorotiazide. Da un'analisi complessiva dei dati ottenuti da studi clinici su pazienti ipertesi, le reazioni avverse con candesartan cilexetil sono state definitesulla base dell'incidenza di eventi avversi con candesartan cilexetil almeno dell'1% piu' alta rispetto all'incidenza osservata con placebo . Le frequenze utilizzate nelle tabelle del paragrafo 4.8 sono: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1,000, <1/100); raro (>= 1/10,000, < 1/1,000); molto raro (< 1/10,000). Infez ioni ed infestazioni. Comune: infezione respiratoria. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperpotassemia, iponatremia. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri/vertigini, cefalea. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: tosse. Patologie gastrointstinali. Molto raro: nausea. Patologie epatobiliari. Molto raro: aumento degli enzimi epatici, alterata funzionalita' epatica o epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: angioedema, rash cutaneo, orticaria, prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: mal di schiena, artralgia, mialgia. Patologie renali ed urinarie. Molto raro: alterata funzionalita' renale, inclusa insufficienza renale in pazienti suscettibili. Reazioni avverse riportate con idroclorotiazide in monoterapia normalmente a dosi pari o superiori a 25 mg. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia, anemia aplastica, aplasia midollare, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni anafilattiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune:iperglicemia, iperuricemia, squilibri elettrolitici (inclusi iponatre mia e ipopotassiemia). Disturbi psichiatrici. Raro: disturbi del sonno, depressione, irrequietezza. Patologie del sistema nervoso. Comune: lieve senso di svenimento, vertigini; raro: parestesia. Patologie dell'occhio. Raro: visione offuscata transitoria. Patologie cardiache. Raro: aritmie cardiache. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica; raro: angite necrotizzante (vasculite, vasculite cutanea). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: difficolta' respiratoria (inclusi polmoniti e edema polmonare). Patologie gastrointestinali. Non comune: anoressia, perdita di appetito, irritazione gastrica, diarrea, stipsi; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Raro: ittero (ittero intraepatico colestasico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash cutaneo, orticaria, reazioni di fotosensibilita'; raro: necrolisi tossica epidermica, reazioni cutaneesimili al lupus eritematoso o riacutizzazione del lupus eritematoso. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: spasmi muscolari. Patologie renali ed urinarie. Comune: glicosuria;raro: disfunzione renale e nefrite interstiziale. Patologie sistemich e e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: debolezza; raro: febbre. Esami diagnostici. Comune: aumento del colesterolo edei trigliceridi; raro: aumento dell'azotemia e della creatinina sier ica.

Gravidanza e allattamento

Antagonisti del recettore dell'Angiotensina II (AIIRA): l'uso degli Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II AIIRA non e' raccomandatodurante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli AIIRA e' contro indicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Sebbene non siano disponibili dati epidemiologici controllati sul rischio con Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II AIIRA, un simile rischio puo' esistere anche per questa classe di medicinali. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un AIIRA.Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con AIIRA d eve essere immediatamente e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad AIIRA durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un AIIRA dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico dellafunzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assun to AIIRA devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l'ipotensione. Idroclorotiazide: c'e' limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. Idroclorotiazide attraversala placenta. In base al suo meccanismo d'azione l'uso di idroclorotia zide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto placentare e puo' causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusioneplacentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. Idro clorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato. Antagonisti del Recettore dell'Angiotensina II (AIIRA): poiche' non sono disponibili dati riguardantil'uso durante l'allattamento, il prodotto non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri. Idroclorotiazide: idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantita'. I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che puo' inibire la produzione di latte. L'uso durante l'allattamento al seno non e' raccomandato. Se il medicinale viene assunto durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli piu' bassi possibili.