Kinskidol - Crema 50g 1%

Dettagli:
Nome:Kinskidol - Crema 50g 1%
Codice Ministeriale:025496062
Principio attivo:Piroxicam
Codice ATC:M02AA07
Fascia:C
Prezzo:7.9
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:I.B.N. Savio Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:SOP - ricetta non richiesta art.96 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Crema dermatologica
Contenitore:Tubetto
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

KINSKIDOL CREMA

Formulazioni

Kinskidol - Crema 50g 1%

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci per uso topico per dolori articolari e muscolari.

Principi attivi

Piroxicam.

Eccipienti

Essenza di menta (0,005 g), essenza di pino (0,01 g), palmito stearatodi etilenglicole e polietilenglicole (20 g), gliceridi saturi polioss ietilenati (3 g), olio di vaselina (3 g), butilidrossianisolo (0,05 g), metile p-ossibenzoato (0,1 g), propile p-ossibenzoato (0,05 g), acqua q.b. a 100 g (72,785 g).

Indicazioni

Stati dolorosi e flogistici di natura reumatica o traumatica delle articolazioni dei muscoli, dei tendini e dei legamenti.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' individuale accertata verso il prodotto. Terzo trimestre di gravidanza. Allattamento.

Posologia

Spalmare un'opportuna quantita' di crema sulla parte dolorante massaggiando lentamente fino a completo assorbimento, ripetendo la somministrazione 2-3 o piu' volte al giorno.

Conservazione

Non sono previste speciali precauzioni per la conservazione.

Avvertenze

Nessuna avvertenza speciale e/o opportuna precauzione d'impiego.

Interazioni

In base agli studi di biodisponibilita' e' estremamente improbabile che la crema spiazzi altri farmaci legati alle proteine plasmatiche. Tuttavia i medici dovranno tenere sotto controllo i pazienti trattati conquesta crema e farmaci ad alto legame proteico per eventuali aggiusta menti dei dosaggi.

Effetti indesiderati

Il piroxicam per uso topico e' ben tollerato e non si osservano reazioni indesiderate ad esso attribuibili. L'applicazione di prodotti per uso topico specie se protratta, puo' dare origine a fenomeni di sensibilizzazione. In presenza di reazioni di ipersensibilita', si dovra' interrompere il trattamento ed istituire una terapia opportuna.

Gravidanza e allattamento

Non va somministrato in stato di gravidanza accertata o presunta e durante l'allattamento. Il prodotto inibisce la sintesi e la liberazione delle prostaglandine mediante un effetto sulla prostaglandinbiosintetasi. Questo effetto, come per altri FANS, e' stato associato con aumento di frequenza di eventi distocici e di parto protratto in animali gravidi nei quali la somministrazione del farmaco venne effettuata nell'ultimo periodo di gestazione. L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che ilrischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha m ostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto edi mortalita' embione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di var ie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzionerenale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamn ios. La madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante chepuo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.