Lamotrigina Hex - 56cpr Disp50mg

Dettagli:
Nome:Lamotrigina Hex - 56cpr Disp50mg
Codice Ministeriale:036486037
Principio attivo:Lamotrigina
Codice ATC:N03AX09
Fascia:A
Prezzo:16.37
Rimborso:16.37
Glutine:Senza glutine
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse dispersibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

LAMOTRIGINA HEXAL

Formulazioni

Lamotrigina Hex - 28cpr Disp 5mg
Lamotrigina Hex - 28cpr Disp25mg
Lamotrigina Hex - 56cpr Disp50mg
Lamotrigina Hex - 56cpr Disp100m
Lamotrigina Hex - 56cpr Disp200m

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Lamotrigina.

Eccipienti

Calcio carbonato, sorbitolo, cellulosa microcristallina, crospovidone,amido di mais, talco, aroma ribes nero, saccarina sodica, sodio stear il fumarato, silice colloidale.

Indicazioni

>>Epilessia (adulti e ragazzi maggiori di 12 anni). Monoterapia delle crisi parziali e delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie o secondariamente generalizzate e trattamento aggiuntivo delle crisi parziali e delle crisi tonico-cloniche secondariamente generalizzate, neicasi non sufficientemente controllati da altri farmaci antiepilettici . Quando e' stato ottenuto il controllo dell'epilessia durante la terapia aggiuntiva, i farmaci antiepilettici somministrati in concomitanzapossono essere sospesi ed i pazienti possono continuare il trattament o in monoterapia. >>Disturbi bipolari (adulti da 18 anni di eta' in su). Prevenzione degli episodi depressivi nella forma di disturbo bipolare caratterizzato da prevalenza della componente depressiva.

Controindicazioni / effetti secondari

Anziani. Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi deglieccipienti. Pazienti con insufficienza epatica o renale. Gravidanza e allattamento. Bambini di eta' inferiore ai 12 anni.

Posologia

Le cpr disp. possono essere ingerite intere, masticate o disperse in una piccola quantita' di acqua; se la dose da assumere non fosse esattamente raggiungibile somministrando piu' cpr di concentrazione inferiore, allora la dose da somministrare va approssimata per difetto. La somministrazione non deve essere ripresa in pazienti che l'avevano interrotta a causa di rash associato ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore alrischio. EPILESSIA. >>Monoterapia. Adulti e ragazzi sopra i 12 anni: 25 mg una volta al giorno per le prime due settimane, seguiti da 50 mguna volta al giorno per le due settimane successive. In seguito la do se deve essere aumentata di 50-100 mg ogni 1-2 settimane fino al raggiungimento di una risposta ottimale. La dose di mantenimento, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, e' compresa fra 100 e 200 mgal giorno somministrati in una o due dosi suddivise. In alcuni pazien ti e' stato necessario somministrare la dose di 500 mg al giorno per raggiungere la risposta ottimale. >>Terapia aggiuntiva. Adulti e ragazzi sopra i 12 anni: nei pazienti che assumono valproato, con o senza altri farmaci antiepilettici, la dose iniziale e' di 25 mg a giorni alterni per le prime due settimane, seguiti da 25 mg una volta al giorno per le due settimane successive. In seguito la dose giornaliera deve essere aumentata per un massimo di 25-50 mg ogni 1-2 settimane, fino al raggiungimento della risposta ottimale. La dose di mantenimento, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, e' compresa fra 100 e 200 mg somministrati in una o due dosi giornaliere. In quei pazienti cheassumono farmaci antiepilettici che inducono gli enzimi, con o senza altri farmaci antiepilettici, la dose iniziale e' di 50 mg una volta al giorno per le prime due settimane, seguiti da 100 mg al giorno, suddivisi in due somministrazioni, per le successive due settimane. In seguito la dose giornaliera deve essere aumentata per un massimo di 100 mg ogni 1-2 settimane, fino al raggiungimento della risposta ottimale. La dose di mantenimento, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, e' compresa fra 200 e 400 mg al giorno, suddivisi in due somministrazioni. In alcuni pazienti e' stato necessario somministrare la dose di 700 mg al giorno per ottenere la risposta ottimale. Nei pazienti che assumono farmaci antiepilettici per i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina, deve essere seguita la posologia ad incrementi successivi di lamotrigina raccomandata in concomitanza con valproato. >>Bambini: non ci sono ancora informazioni sufficienti sull'uso di lamotrigina in bambini d'eta' inferiore ai12 anni. >>Anziani: ci sono informazioni limitate sull'uso di lamotri gina in questa popolazione; fino a che ulteriori informazioni non saranno disponibili, l'uso non e' raccomandato. Se si eliminano farmaci antiepilettici assunti in concomitanza, per arrivare ad una monoterapia,o altri farmaci antiepilettici vengono aggiunti ad un regime di tratt amento contenente lamotrigina, si deve considerare l'effetto che cio' puo' avere sulla farmacocinetica della lamotrigina. DISTURBI BIPOLARI.La lamotrigina e' raccomandata per l'uso in pazienti con disturbi bip olari a rischio di episodi depressivi futuri. Il regime posologico di transizione comporta l'incremento del dosaggio di lamotrigina fino al livello di mantenimento da raggiungere nell'arco di sei settimane, raggiunto il quale, se e' clinicamente indicato, altri farmaci psicotropie/o antiepilettici possono essere eliminati. La terapia aggiuntiva, s e clinicamente indicato, deve essere presa in considerazione nella prevenzione di episodi maniacali, poiche' l'efficacia della lamotrigina nel curare la forma maniacale non e' stata definitivamente stabilita. >>Terapia aggiuntiva a farmaci privi di interazioni farmacocinetiche a livello clinico con lamotrigina es. litio, oppure monoterapia con lamotrigina. La dose iniziale di lamotrigina in pazienti che assumono in concomitanza farmaci privi di nota/teorica interazione farmacocinetica con lamotrigina o in monoterapia, e' di 25 mg una volta al giorno per le prime due settimane, seguiti da 50 mg una volta al giorno (o suddivisi in due dosi) per le due settimane successive. La dose deve essere aumentata a 100 mg/die una volta al giorno (o suddivisi in due dosi) alla quinta settimana. La dose da raggiungere, con cui si ottiene di solito la risposta ottimale, e' di 200 mg/die una volta al giorno o suddivisi in due somministrazioni. Comunque negli studi clinici e' stata usata una dose di 100-400 mg. >>Terapia aggiuntiva con inibitori enzimatici es. valproato. In pazienti che assumono in concomitanza farmaci inibitori enzimatici come il valproato, la dose iniziale di lamotriginae' di 25 mg a giorni alterni per le prime due settimane, seguiti da 2 5 mg una volta al giorno per le successive due settimane. La dose deveessere aumentata a 50 mg una volta al giorno (o suddivisi in due dosi ) alla quinta settimana. La dose da raggiungere, con cui si ottiene disolito la risposta ottimale, e' di 100 mg/die una volta al giorno o s uddivisi in due somministrazioni. Comunque la dose puo' essere aumentata fino ad una dose giornaliera massima di 200 mg una volta al giorno (o suddivisi in due somministrazioni), in base alla risposta clinica. >>Terapia aggiuntiva con induttori enzimatici es. carbamazepina e fenobarbitone in pazienti che non assumono valproato. In quei pazienti cheassumono farmaci induttori enzimatici come carbamazepina o fenobarbit al e non prendono valproato, la dose iniziale di lamotrigina e' di 50 mg una volta al giorno per le prime due settimane, seguiti da 100 mg/die suddivisi in due somministrazioni per le due settimane successive. La dose deve essere aumentata a 200 mg/die suddivisi in due somministrazioni alla quinta settimana. La dose puo' essere aumentata alla sestasettimana a 300 mg/die una volta al giorno (o suddivisi in due dosi), tuttavia la dose da raggiungere con cui si ottiene di solito la rispo sta ottimale, e' di 400 mg/die suddivisi in due somministrazioni che possono essere somministrati a partire dalla settima settimana. Negli studi clinici in confronto con il placebo, non si e' verificato un aumento nell'incidenza, gravita' o tipologia di eventi indesiderati successivamente a interruzione improvvisa di lamotrigina. Pertanto i pazienti possono sospendere l'assunzione di lamotrigina senza una riduzione progressiva della dose. >>Bambini (al di sotto dei 18 anni): la sicurezza e l'efficacia della lamotrigina nei disturbi bipolari non e' stata valutata in questo gruppo di eta'; pertanto non esiste un dosaggio raccomandato. >>Anziani: ci sono informazioni limitate sull'uso di lamotrigina in questa popolazione; fino a che ulteriori informazioni non saranno disponibili, l'uso non e' raccomandato.

Conservazione

Conservare ad una temperatura non superiore a 25 gradi C.

Avvertenze

Le compresse contengono sorbitolo. Sono state riportate reazioni avverse cutanee, che si sono generalmente verificate entro le prime 8 settimane dall'inizio del trattamento con lamotrigina, anche se sono stati segnalati casi isolati di reazioni dopo un trattamento prolungato. La maggioranza degli effetti indesiderati a livello della cute sono di lieve entita' e auto-limitanti, tuttavia si sono manifestate reazioni cutanee gravi, potenzialmente pericolose per la vita, inclusa la sindrome di Stevens Johnson e la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell), che hanno comportato ospedalizzazione ed interruzione del trattamento. Valutare immediatamente tutti i pazienti che presentino qualsiasi manifestazione che interessi la cute o le mucose da sola o accompagnata da febbre superiore a 38., mialgie, artralgie e deve essere presain considerazione la sospensione del trattamento con lamotrigina. In studi clinici che impiegavano le raccomandazioni posologiche attualmente approvate, l'incidenza di rash cutanei gravi e' di circa 1 ogni 500pazienti epilettici. In circa la meta' di questi casi la sindrome seg nalata e' quella di Steven-Johnson (1 su 1000). In studi clinici in pazienti con disturbi bipolare l'incidenza di rash cutanei gravi e' circa di 1 su 1000. Il rischio di rash cutanei gravi e' maggiore nei bambini che negli adulti. I dati disponibili da alcuni studi indicano che l'incidenza di tali reazioni cutanee che richiedono l'ospedalizzazione in bambini va da 1 su 300 a 1 su 100. Nei bambini la presentazione iniziale di un rash puo' essere scambiata per un'infezione. Considerare la possibilita' di una reazione avversa al farmaco in bambini che sviluppino sintomi di rash e febbre durante le prime 8 settimane di terapia. Inoltre il rischio complessivo di rash appare essere associato soprattutto con: elevate dosi iniziali di lamotrigina che superino la posologia ad incrementi successivi raccomandata nella terapia con lamotrigina stessa; uso concomitante di valproato, farmaco che aumenta di circadue volte l'emivita media della lamotrigina. Tutti i pazienti che man ifestino rash devono essere prontamente valutati e la lamotrigina sospesa immediatamente a meno che il rash sia chiaramente non correlato alfarmaco. Si raccomanda che la somministrazione di lamotrigina non ven ga ripresa in pazienti che l'avevano interrotta a causa di rash associato ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore al rischio. Il rash e' stato anche segnalato come facente parte di una sindrome di ipersensibilita'associata con un insieme variabile di segni/sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici ed epatici. La sindrome si presenta entro un'ampia gamma di gravita' clinica e puo' raramente portare a coagulazione intravascolaredisseminata e ad insufficienza multiorganica. E' importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilita' si possono comunque ve rificare senza alcuna evidenza di reazione cutanea o delle mucose. Durante le sperimentazioni cliniche su circa 4.000 pazienti trattati con farmaci antiepilettici, inclusa la lamotrigina, si sono verificati raramente decessi a seguito di aggravamento progressivo con stato epilettico, insufficienza multiorganica e coagulazione intravascolare disseminata (CID). Il contributo della lamotrigina a questi eventi rimane da stabilire. In un caso non si esclude che il danno epatico sia stato l'evento scatenante. Si raccomanda quindi di monitorare attentamente i parametri epatici, renali e quelli della coagulazione nei pazienti che presentino in forma acuta un quadro clinico caratterizzato da qualsiasi combinazione di effetti collaterali quali eruzioni cutanee, febbre, sintomi di tipo influenzale, sonnolenza o un peggioramento del controllo delle convulsioni, soprattutto entro il primo mese dall'inizio della terapia con lamotrigina. L'improvvisa sospensione della terapia puo'provocare crisi di rimbalzo. Ad esclusione dei casi in cui venga rich iesta una immediata sospensione per cause di tollerabilita', la dose deve essere ridotta gradualmente nel giro di due settimane. Quando vengono sospesi i farmaci antiepilettici concomitanti, per somministrare lamotrigina in monoterapia ovvero per aggiungere altri farmaci antiepilettici alla monoterapia, si deve considerare l'effetto che cio' puo' avere sulla farmacocinetica della lamotrigina. Il prodotto e' un deboleinibitore della diidrofolato reduttasi, quindi c'e' la possibilita' d i una interferenza con il metabolismo dei folati durante la terapia a lungo termine. Tuttavia trattamenti prolungati con lamotrigina non hanno evidenziato nell'uomo significativi cambiamenti della concentrazione di emoglobina, del volume eritrocitario medio e delle concentrazioniseriche ed intraeritrocitarie dei folati (trattamenti fino ad un anno ) o intraeritrocitarie dei folati (trattamenti fino 5 anni). In studi condotti per dose singola in soggetti con insufficienza renale allo stadio terminale, le concentrazioni plasmatiche di lamotrigina non eranoalterate in maniera significativa. Tuttavia, ci si deve attendere l'a ccumulo del metabolita glucuronide e, pertanto, si deve adottare cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza renale. >>Epilessia: l'improvvisa sospensione di lamotrigina puo' provocare crisi da rimbalzo. Ad esclusione dei casi in cui venga richiesta una immediata sospensione per cause di tollerabilita', la dose di lamotrigina deve essere ridotta gradualmente nel giro di due settimane. Sono segnalati in letteratura casi nei quali, anche in pazienti trattati con lamotrigina, crisi convulsive gravi, incluso lo stato epilettico, possono portare a rabdomiolisi, insufficienza multiorganica e coagulazione intravascolaredisseminata, talvolta con esito fatale. >>Disturbi bipolari: la possi bilita' di tentativi di suicidio e' insita nel disturbo bipolare ed un'attenta supervisione dei pazienti deve accompagnare la terapia farmacologica. Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non e' stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilita' di un incremento di rischio.

Interazioni

Non ci sono prove che il prodotto causi induzione o inibizione, clinicamente significativa, degli enzimi epatici che metabolizzano i farmaci. Puo' causare induzione del suo stesso metabolismo, ma l'effetto e' modesto e probabilmente non ha significative conseguenze cliniche. Sebbene siano state segnalate modifiche nella concentrazione plasmatica dialtri farmaci antiepilettici, tuttavia studi controllati non hanno fi nora evidenziato effetti della lamotrigina sulla concentrazione plasmatica di farmaci antiepilettici concomitanti. Studi in vitro indicano che la lamotrigina non sposta gli altri farmaci antiepilettici dai sitidi legame proteico. I farmaci antiepilettici che inducono gli enzimi epatici (come la fenitoina, la carbamazepina, il Fenobarbitale ed il primidone) accelerano il metabolismo della lamotrigina. In uno studio condotto su 12 donne volontarie, la lamotrigina non ha modificato le concentrazioni plasmatiche dell'etinilestradiolo e del levonorgestrel a seguito della somministrazione di farmaci contraccettivi orali. Comunque, cosi' come dopo l'inizio di una qualsiasi altra terapia cronica inpazienti che assumono contraccettivi orali, anche con lamotrigina ogn i modificazione del ciclo mestruale deve essere segnalata al medico curante. In donne che assumevano lamotrigina, sono stati segnalati casi di diminuzione dei livelli di lamotrigina in seguito all'uso di contraccettivi orali e casi di aumento dei livelli di lamotrigina in seguitoalla sospensione di contraccettivi orali. Il medico deve attuare un a ppropriato controllo clinico delle donne che iniziano o interrompono l'assunzione di contraccettivi orali durante la terapia con lamotrigina. II valproato di sodio, che compete con la lamotrigina per gli enzimiepatici, rallenta il metabolismo della lamotrigina e ne aumenta l'emi vita media di quasi due volte. Sono stati segnalati effetti indesiderati a carico del SNC tra cui vertigini, atassia, diplopia, visione offuscata e nausea nei pazienti che assumevano carbamazepina dopo somministrazione di lamotrigina. Questi eventi si risolvono di solito con la riduzione della dose di carbamazepina. La farmacocinetica del litio, dopo somministrazione due volte al giorno di 2 g di gluconato di litio anidro per sei giorni a 20 soggetti sani, non e' stata alterata dalla somministrazione contemporanea di basse dosi di lamotrigina. Dosi oralimultiple di bupropione non hanno avuto effetti statisticamente signif icativi sulla farmacocinetica di una singola dose di lamotrigina in 12soggetti ed hanno comportato solo un leggero incremento della AUC del la lamotrigina glucuronide.

Effetti indesiderati

Molto comuni (>1/10), comuni (>1/100 <1/10), non comuni (>1/1000 <1/100), rari (>1/10000 <1/1000) e molto rari (<1/10000). EPILESSIA. >>Disturbi dermatologici e dei tessuti sottocutanei. Studi clinici in monoterapia: rash cutanei (molto comuni). Altre esperienze cliniche: rash cutanei (molto comuni); sindrome di Stevens Johnson (rari); necrolisi epidermica tossica (molto rari). In studi clinici condotti in doppio cieco, in cui la lamotrigina e' stata somministrata contemporaneamente adaltri farmaci antiepilettici, i rash cutanei si sono verificati in ci rca il 10% dei pazienti che assumevano lamotrigina e nel 5% dei pazienti che assumevano placebo. I rash cutanei hanno determinato l'interruzione del trattamento con lamotrigina nel 2% dei pazienti. Il rash, chenormalmente si presenta come maculopapulare, appare generalmente entr o 8 settimane dall'inizio del trattamento, anche se sono stati segnalati casi isolati di reazioni dopo un trattamento prolungato, e si risolve con la sospensione della lamotrigina. Sono stati segnalati raramente rash cutanei gravi, potenzialmente pericolosi per la vita, inclusi angioedema, sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell). Sebbene la maggioranza dei pazienti si ristabilisca con la sospensione della terapia, in alcuni si possono manifestare cicatrici permanenti e vi sono stati rari casi associati ad esito fatale. Il rischio complessivo di rash appare associato soprattutto con: elevate dosi iniziali di lamotrigina che superino la posologia ad incrementi successivi raccomandata nella terapia con lamotrigina stessa; uso concomitante di valproato, farmaco che aumenta di circa due volte l'emivita media della lamotrigina. Il rash e' stato anche segnalato comeparte di una sindrome di ipersensibilita' associata ad un insieme var iabile di segni/sintomi sistemici. >>Disturbi ematologici e del sistema linfatico: anomalie ematologiche, incluse: neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi (molto rari). Le anomalie ematologiche possono essere associate o meno con la sindrome di ipersensibilita'. >>Disturbi del sistema immunitario: febbre, linfoadenopatia, edema facciale, anomalie ematologiche ed epatiche, coagulazione intravascolare disseminata, insufficienza multiorganica (molto rari). Il rash e' stato anche segnalato come facenteparte di una sindrome di ipersensibilita' associata con un insieme va riabile di segni/sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici ed epatici. Durantele sperimentazioni cliniche su circa 4.000 pazienti trattati con farm aci antiepilettici, inclusa la lamotrigina, si sono verificati raramente decessi a seguito di aggravamento progressivo con stato epilettico,insufficienza multiorganica e coagulazione intravascolare disseminata (CID). Il contributo della lamotrigina a questi eventi rimane da stab ilire. In un caso non si esclude che il danno epatico sia stato l'evento scatenante. Si raccomanda quindi di monitorare attentamente i parametri epatici, renali e quelli della coagulazione nei pazienti che presentino in forma acuta un quadro clinico caratterizzato da qualsiasi combinazione di effetti collaterali quali eruzioni cutanee, febbre, sintomi di tipo influenzale, sonnolenza o un peggioramento del controllo delle convulsioni, soprattutto entro il primo mese dall'inizio della terapia con lamotrigina. E' importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad es. febbre, linfoadenopatia) si possono comunque verificare senza alcuna evidenza di reazione cutanea o delle mucose. >>Disturbi psichiatrici: irritabilita' (comuni); aggressivita' (non comuni); tic, allucinazioni, confusione (molto rari). >>Disturbi del istema nervoso. Studi clinici in monoterapia: cefalea (molto comuni); sonnolenza, insonnia, vertigini, tremore (comuni); atassia (non comuni). Altre esperienze cliniche: cefalea, vertigini (molto comuni); nistagmo, tremore, atassia, sonnolenza, insonnia (comuni); agitazione, instabilita', disturbi della motilita', peggioramento della malattia diParkinson, effetti extrapiramidali, coreoatetosi, aumento nella frequ enza di convulsioni (molto rari). E' stato riportato che il farmaco puo' peggiorare i sintomi parkinsoniani in pazienti con preesistente malattia di Parkinson e casi isolati di effetti extrapiramidali e di coreoatetosi in pazienti senza questa patologia di base. >>Disturbi oculari: diplopia e visione offuscata (molto comuni); congiuntivite (rari). >>Disturbi gastrintestinali. Studi clinici in monoterapia: nausea (comuni). >>Disturbi generali e relativi al sito di somministrazione. Altre esperienze cliniche: stanchezza (comune). DISTURBI BIPOLARI. I seguenti effetti devono essere considerati insieme a quelli visti nell'epilessia per un profilo globale di sicurezza della lamotrigina. >>Disturbi della cute e dei tessuti sottocutanei. Studi clinici sui disturbi bipolari: rash cutanei (molto comuni); sindrome di Stevens Johnson (rari). Se si considerano tutti gli studi (controllati e non controllati) condotti con lamotrigina sui disturbi bipolari, i rash cutanei si sono verificati nel 14% dei pazienti trattati con lamotrigina. Invece neglistudi clinici controllati in pazienti con disturbi bipolari, i rash c utanei si sono verificati nel 9% dei pazienti che assumevano lamotrigina e nell'8% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo. >>Disturbi del sistema nervoso. Studi clinici sui disturbi bipolari: cefalea (moltocomuni); agitazione, sonnolenza, vertigini (comuni). >>Disturbi musco lo scheletrici e del tessuto connettivo. Studi clinici sui disturbi bipolari: artralgia (comuni). >>Disturbi generali e relativi al sito di somministrazione. Studi clinici sui disturbi bipolari: dolore, mal di schiena (comuni).

Gravidanza e allattamento

Negli studi sulla riproduzione animale non ha compromesso la fertilita' ma non vi sono dati circa gli effetti sull'uomo. Rischi associati all'uso di medicinali antiepilettici in generale: alle pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza deve essere fornita una consulenza specialistica. La necessita' del trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando la paziente pianifica una gravidanza. Si deve evitare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una riacutizzazione degli attacchi epilettici che potrebbe avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino. Il rischio di difetti congeniti e' aumentato di un fattore da 2 a 3 nella prole di madritrattate con un antiepilettico, rispetto alla incidenza attesa di cir ca il 3% nella popolazione in generale. I difetti piu' frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. La politerapia con farmaci antiepilettici puo' essere associata ad un rischio piu' alto di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia. Percio' e' importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile. Rischi associati all'uso di lamotrigina: studi epidemiologici che hanno coinvolto in totale circa 2000 pazienti esposte a lamotrigina durante la gravidanza non hanno escluso un aumento del rischio di malformazioni congenite. Un registro pazientiha evidenziato una aumento dell'incidenza di schisi facciale. Altri d ati non hanno confermato questa evidenza. Studi condotti sugli animalihanno dimostrato tossicita' nello sviluppo. Se la terapia durante la gravidanza e' considerata necessaria, si raccomanda l'uso della dose terapeutica piu' bassa. La lamotrigina e' un debole inibitore della diidrofolato reduttasi e pertanto potrebbe comportare teoricamente un aumento del rischio di malformazioni fetali dovute ad una riduzione dei livelli di acido folico. Va considerata l'assunzione di acido folico quando viene pianificata una gravidanza o all'inizio della gravidanza. Le modifiche fisiologiche durante la gravidanza possono influire sui livelli di lamotrigina e/o sull'effetto terapeutico. Sono stati riportati casi di diminuzione dei livelli di lamotrigina durante la gravidanza. Va assicurato un appropriato controllo clinico delle donne in gravidanza durante la terapia. Esistono informazioni limitate sull'uso di lamotrigina durante l'allattamento al seno. Dati preliminari indicano che la lamotrigina passa nel latte materno a concentrazioni pari in genere al 40-60% della concentrazione plasmatica. In un piccolo numero di neonati allattati al seno, la concentrazione sierica di lamotrigina haraggiunto livelli ai quali possono comparire effetti farmacologici. N on deve essere somministrato durante l'allattamento a meno che, ad opinione del medico, i potenziali benefici dell'allattamento al seno superino ogni possibile rischio per il bambino.