Levetiracetam Zen - 60cpr 500mg

Dettagli:
Nome:Levetiracetam Zen - 60cpr 500mg
Codice Ministeriale:041147036
Principio attivo:Levetiracetam
Codice ATC:N03AX14
Fascia:A
Prezzo:37.67
Rimborso:37.67
Produttore:Zentiva Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LEVETIRACETAM ZENTIVA 500 - 1000 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Levetiracetam Zen - 60cpr 500mg
Levetiracetam Zen - 30cpr 1000mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Levetiracetam.

Eccipienti

Nucleo della compressa: povidone 30, croscarmellosa sodica, silice colloidale anidra, sodio stearilfumarato. Rivestimento della compressa: ipromellosa 2910/5, macrogol 6000, talco, titanio diossido (E-171), emulsione di simeticone (acqua depurata 67,4%, simeticone 30,0%, metilcellulosa 2,5%, acido sorbico 0,1%), ferro ossido giallo (E-172) (solo compresse 500 mg).

Indicazioni

Levetiracetam e' indicato come monoterapia nel trattamento delle crisiad esordio parziale con o senza generalizzazione secondaria in pazien ti a partire dai 16 anni di eta' con epilessia di nuova diagnosi. Levetiracetam e' indicato quale terapia aggiuntiva nel trattamento delle crisi ad esordio parziale con o senza secondaria generalizzazione in adulti, bambini ed infanti a partire da 1 mese di eta' con epilessia; nel trattamento delle crisi miocloniche in adulti ed adolescenti a partire dai 12 anni di eta' con Epilessia Mioclonica Giovanile; nel trattamento delle crisi tonico-cloniche generalizzate primarie in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di eta' con Epilessia Generalizzata Idiopatica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad altri derivati pirrolidonicio ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Monoterapia per adulti e adolescenti a partire dai 16 anni di eta': 250 mg due volte al giorno che dovrebbe essere incrementata fino ad una dose terapeutica iniziale di 500 mg due volte al giorno dopo due settimane. La dose puo' essere ulteriormente aumentata di 250 mg due volte al giorno ogni due settimane sulla base della risposta clinica. La dose massima e' di 1500 mg due volte al giorno. Terapia aggiuntiva per adulti (>=18 anni) e adolescenti (da 12 a 17 anni) di 50 kg o di peso superiore: 500 mg due volte al giorno. Questa dose puo' essere iniziata dal primo giorno di trattamento. Sulla base della risposta clinica e della tollerabilita', la dose giornaliera puo' essere aumentata fino a un massimo di 1500 mg due volte al giorno. Gli aggiustamenti posologici possono essere fatti con aumenti o diminuzioni di 500 mg due volte al giorno ogni due fino a quattro settimane. Pazienti anziani (dai 65 anni in poi): si raccomanda un aggiustamento della posologia nei pazienti anziani con ridotta funzionalita' renale. Disfunzione renale: personalizzare la dose in base alla funzionalita' renale. Per i pazienti adulti, occorre modificare la posologia come indicato. Per utilizzare questa posologia e' necessario valutare la clearance della creatinina del paziente (CLcr) in ml/min. La CLcr in ml/min puo' essere calcolata dalla determinazione della creatinina sierica (mg/dl) per adulti e adolescenti di 50 kg o di peso superiore, utilizzando la seguente formula:clcr (ml/min) uguale [140-eta' (anni) x peso (kg)] diviso 72 x creati nina sierica (mg/dl) x (0.85 per le donne). Inoltre, la CLcr ? aggiustata per l'area della superficie corporea (BSA) come segue: clcr (ml/min1,73 m^2) uguale clcr (ml/min) diviso BSA del soggetto (m^2) x 1.73. >>Aggiustamento posologico per pazienti adulti e adolescenti con peso superiore a 50 kg con ridotta funzionalit? renale. Gruppo normale clcr>80 (ml/min/1.73m^2): da 500 a 1.500 mg due volte al d?; lieve clcr 5 0-79 (ml/min/1.73m^2): da 500 a 1.000 mg due volte al d?; moderato clcr 30-49 (ml/min/1.73m^2): da 250 a 750 mg due volte al d?; grave clcr < 30 (ml/min/1.73m^2): da 250 a 500 mg due volte al d?; pazienti con malattia renale allo stadio finale sottoposti a dialisi (una dose di carico pari a 750 mg e' raccomandata nel primo giorno di trattamento conlevetiracetam): da 500 a 1.000 mg una volta al d? (dopo la dialisi si raccomanda una dose supplementare compresa tra 250 e 500 mg.). Per i bambini con ridotta funzionalita' renale, adattare la dose sulla base della funzionalita' renale dal momento che la clearance del levetiracetam e' correlata alla funzionalita' renale. Questa raccomandazione si basa su uno studio eseguito con pazienti adulti con ridotta funzionalita' renale. Nei giovani adolescenti, nei bambini e negli infanti, la CLcr, in ml/min/1,73 m^2, puo' essere stimata dalla determinazione della creatinina sierica (in mg/dl) utilizzando la seguente formula (formula di Schwartz): clcr (ml/min/1,73 m^2) uguale altezza (cm) x ks diviso creatinina sierica (mg/d) x 1,73. >>Aggiustamento posologico per neonati, bambini e adolescenti di peso inferiore ai 50 kg con funzionalit? renale alterata. Gruppo normale clcr > 80 (ml/min/1.73m^2): 7 - 21 mg/kg due volte al di' (da 1 a meno di 6 mesi); 10 - 30 mg/kg due volteal di' (da 6 a 23 mesi, bambini e adolescenti con peso inferiore a 50 kg). Lieve clcr 50-79 (ml/min/1.73m^2): 7 - 14 mg/kg due volte al di' (da 1 a meno di 6 mesi); 10 - 30 mg/kg due volte al di' (da 6 a 23 me si, bambini e adolescenti con peso inferiore a 50 kg). Moderato clcr 30-49 (ml/min/1.73m^2): 3,5 - 10,5 mg/kg due volte al di'(da 1 a meno di 6 mesi); 5 - 15 mg/kg due volte al di' (da 6 a 23 mesi, bambini e adolescenti con peso inferiore a 50 kg). Grave clcr < 30 (ml/min/1.73m^2): 3,5 - 7 mg/kg due volte al di' (da 1 a meno di 6 mesi); 5 - 10 mg/kg due volte al di' (da 6 a 23 mesi, bambini e adolescenti con peso inferiore a 50 kg). Pazienti con malattia renale allo stadio finale sottoposti a dialisi: 7 - 14 mg/kg una volta al di'(da 1 a meno di 6 mesi);10 - 20 mg/kg una volta al di'(da 6 a 23 mesi, bambini e adolescenti con peso inferiore a 50 kg). Alterata funzionalita' epatica: non e' richiesto adeguamento posologico. In pazienti con grave insufficienza epatica, la clearance della creatinina puo' far sottostimare il grado diinsufficienza renale. Pertanto quando la clearance della creatinina e ' < 60 ml/min/1,73 m^2 si raccomanda una riduzione del 50% della dose di mantenimento giornaliera. Popolazione pediatrica: prescrivere la forma farmaceutica e il dosaggio piu' appropriati in base all'eta', al peso e alla dose. La formulazione in compresse non e' adatta per l'utilizzo in neonati e bambini al di sotto dei 6 anni di eta'. La soluzioneorale e' la formulazione preferibile per l'uso in questa popolazione. Inoltre la dose disponibile delle compresse non e' appropriata per un trattamento iniziale in bambini che pesano meno di 25 kg, in pazienti incapaci di deglutire le compresse o nella somministrazione di dosi i nferiori a 125 mg (mezza compressa da 250 mg). In tutti i casi sopra riportati deve essere utilizzata una soluzione orale. Monoterapia: la sicurezza e efficacia nei bambini e negli adolescenti con meno di 16 anni non sono state stabilite. Terapia aggiuntiva per neonati dai 6 ai 23 mesi, bambini (da 2 a 11 anni) e adolescenti (da 12 a 17 anni) di peso inferiore ai 50 kg. La soluzione orale e' la formulazione preferibile per l'uso nei neonati e nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. Ladose terapeutica iniziale e' di 10 mg/kg due volte al giorno. Sulla b ase della risposta clinica e della tollerabilita', la dose puo' essereaumentata fino ad un massimo di 30 mg/kg due volte al giorno. Gli agg iustamenti posologici non devono superare aumenti o diminuzioni di 10 mg/kg due volte al giorno ogni due settimane. Usare la dose efficace piu' bassa. La dose in bambini di 50 kg o piu' e' la stessa degli adulti. >>Dose raccomandata per neonati a partire dai 6 mesi di eta', bambini e adolescenti. Peso 6 kg: 60 mg due volte al di' (dose iniziale); 180 mg due volte al di (dose massima). Peso 10 kg: 100 mg due volte al di' (dose iniziale); 300 mg due volte al di' (dose massima). Peso 15 kg: 150 mg due volte al di' (dose iniziale); 450 mg due volte al di' (dose massima). Peso 20 kg: 200 mg due volte al di' (dose iniziale); 600mg due volte al di' (dose massima). Pesa 25 kg: 250 mg due volte al d i (dose inziale); 750 mg due volte al di (dose massima). Peso da 50 kg: 500 mg due volte al di' (dose iniziale); 1500 mg due volte al di (dose massima). Terapia aggiuntiva per infanti da 1 mese a meno di 6 mesidi eta': la formulazione in compresse non e' adatta per l'uso negli i nfanti di eta' inferiore ai 6 mesi. Una soluzione orale e' la formulazione da utilizzare negli infanti. La dose giornaliera va ripartita a meta' in due somministrazioni.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

In accordo con la pratica clinica corrente, se si deve interrompere iltrattamento con il levetiracetam si raccomanda una sospensione gradua le (ad es. negli adulti e negli adolescenti di peso superiore ai 50 kg: diminuzione di 500 mg due volte al giorno ad intervalli di tempo compresi tra due e quattro settimane; negli infanti di eta' superiore ai 6 mesi, nei bambini e negli adolescenti di peso inferiore ai 50 kg: ladiminuzione della dose non deve superare i 10 mg/kg due volte al gior no ogni due settimane; negli infanti (di eta' inferiore ai 6 mesi): ladiminuzione della dose non deve superare i 7 mg/kg due volte al giorn o ogni due settimane). Insufficienza renale: la somministrazione del levetiracetam in pazienti con compromissione della funzione renale puo'richiedere un aggiustamento della dose. In pazienti con funzione epat ica gravemente compromessa, si raccomanda di valutare la funzione renale prima di stabilire la dose. Suicidio: casi di suicidio, tentato suicidio, ideazione e comportamento suicida sono stati segnalati in pazienti trattati con agenti antiepilettici (incluso levetiracetam). Una meta-analisi di studi randomizzati e controllati verso placebo, condotticon medicinali antiepilettici, ha mostrato un lieve incremento del ri schio di ideazione e comportamento suicida. Il meccanismo di tale rischio non e' noto. Di conseguenza, i pazienti devono essere monitorati per quanto riguarda la comparsa di segni di depressione e/o ideazione ecomportamento suicida, e un trattamento appropriato deve essere preso in considerazione. I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devo no essere avvisati che, nel caso in cui emergano segni di depressione e/o ideazione o comportamento suicida, e' necessario consultare un medico. Popolazione pediatrica: la formulazione in compresse non e' adatta per l'uso negli infanti e bambini di eta' inferiore ai 6 anni. Dai dati disponibili nei bambini non si evince una influenza sulla crescitae sulla puberta'. Tuttavia, gli effetti a lungo termine sull'apprendi mento, l'intelligenza, la crescita, la funzione endocrina, la puberta'e sul potenziale riproduttivo nei bambini non sono noti. La sicurezza e l'efficacia del levetiracetam non sono state valutate accuratamente negli infanti di eta' inferiore ad 1 anno con epilessia. Negli studi clinici, sono stati esposti solo 35 infanti di eta' inferiore ad 1 anno con crisi ad esordio parziale, di cui solo 13 erano di eta' inferiore ai 6 mesi.

Interazioni

Medicinali antiepilettici: i dati provenienti da studi clinici pre-marketing, condotti negli adulti, indicano che il levetiracetam non ha influenzato le concentrazioni sieriche dei medicinali antiepilettici esistenti (fenitoina, carbamazepina, acido valproico, fenobarbital, lamotrigina, gabapentin e primidone) e che questi medicinali antiepiletticinon influenzano la farmacocinetica del levetiracetam. Come negli adul ti, nei pazienti pediatrici a cui sono state somministrate dosi fino a60 mg/kg/die di levetiracetam, non c'e' evidenza di interazioni clini camente significative. Una valutazione retrospettiva di interazioni farmacocinetiche, in bambini ed adolescenti affetti da epilessia (da 4 a17 anni), ha confermato che la terapia aggiuntiva con il levetiraceta m somministrato per via orale non aveva influenzato le concentrazioni sieriche allo steady stato stazionario di carbamazepina e valproato somministrati contemporaneamente. Tuttavia, i dati hanno suggerito una clearance del levetiracetam del 20% piu' elevata nei bambini che assumono medicinali antiepilettici con un effetto di induzione enzimatica. Non e' richiesto un aggiustamento della dose. Probenecid (500 mg quattro volte al giorno), un agente bloccante della secrezione tubulare renale, ha mostrato di inibire la clearance renale del metabolita primarioma non del levetiracetam. Tuttavia, la concentrazione di questo metab olita rimane bassa. E' prevedibile che altri medicinali escreti con secrezione tubulare attiva possano anche ridurre la clearance renale delmetabolita. L'effetto del levetiracetam sul probenecid non e' stato s tudiato e l'effetto del levetiracetam su altri medicinali secreti con meccanismo attivo, ad es. FANS, sulfamidici e metotrexato, e' sconosciuto. Contraccettivi orali e altre interazioni farmacocinetiche: levetiracetam 1000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica dei contraccettivi orali (etinilestradiolo e levonorgestrel); i parametri endocrini (ormone luteinizzante e progesterone) non sono stati modificati. Levetiracetam 2000 mg al giorno non ha influenzato la farmacocinetica di digossina e warfarin; i tempi di protrombina non sono stati modificati. La somministrazione concomitante di digossina, contraccettivi orali e warfarin non ha influenzato la farmacocinetica del levetiracetam. Antiacidi: non sono disponibili dati sull'influenza degli antiacidi sull'assorbimento del levetiracetam. Cibo e alcool: il grado di assorbimento del levetiracetam non e' stato modificato dal cibo, ma la velocita' di assorbimento era lievemente ridotta. Non sono disponibili dati sulle interazioni del levetiracetam con alcool.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse segnalate nel corso di studi clinici (adulti, adolescenti, bambini ed infanti di eta' superiore ad 1 mese) e nell'esperienza post-marketing sono elencate di seguito per classificazione per sistemi e organi e per frequenza. Per gli studi clinici, la frequenza e' cosi' definita come segue: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100a <1/10); non comune (da >=1/1000 a <1/100); raro (da >=1/10.000 a <1 /1000); molto raro (<1/10.000); non nota. I dati disponibili dall'esperienza post-marketing non sono sufficienti ad avvalorare una stima della loro incidenza nella popolazione da trattare. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezione, rinofaringite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: trombocitopenia; non nota: leucopenia, neutropenia, pancitopenia (con soppressione del midollo osseo identificata in alcuni dei casi). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia, aumento di peso; non nota: perdita di peso. Disturbi psichiatrici. Comune: agitazione, depressione, labilita' emotiva/cambiamenti d'umore, ostilita'/aggressivita', insonnia, nervosismo/irritabilita', disturbi della personalita', pensieri anomali; non nota: comportamento anomalo, collera, ansia, confusione, allucinazioni, disturbi psicotici, suicidio, tentativo di suicidio e ideazione suicidaria. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: amnesia, atassia, convulsioni, capogiri, cefalea, ipercinesia, tremore, disturbi dell'equilibrio, disturbi dell'attenzione, compromissione della memoria; non nota: parestesia, coreoatetosi, discinesia. Patologie dell'occhio. Comune: diplopia, visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigine. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: aumento della tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, diarrea, dispepsia, nausea, vomito; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non nota: insufficienza epatica, epatite, test della funzionalita' epatica anormali. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, eczema, prurito; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme e alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia/affaticamento. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: lesioni accidentali. Descrizione di reazioni avverse selezionate: il rischio di anoressia e' piu' elevato quando il topiramato e' co-somministrato con il levetiracetam. In numerosi casi di alopecia, e' stata osservata guarigione dopo la sospensione del trattamento con il levetiracetam. Popolazione pediatrica: uno studio condotto in pazienti pediatrici(da 4 a 16 anni) con crisi ad esordio parziale ha mostrato che il 55, 4% dei pazienti nel gruppo del levetiracetam e il 40,2% dei pazienti nel gruppo placebo ha manifestato reazioni avverse. Le reazioni avversepiu' comunemente segnalate nella popolazione pediatrica sono state so nnolenza, ostilita', nervosismo, labilita' emotiva, agitazione, anoressia, astenia e cefalea. I risultati sulla sicurezza nei pazienti pediatrici sono stati coerenti con il profilo di sicurezza del levetiracetam negli adulti eccetto per le reazioni avverse comportamentali e psichiatriche che sono state piu' comuni nei bambini rispetto agli adulti. Tuttavia, il rischio relativo e' stato simile nei bambini e negli adulti. Uno studio condotto in pazienti pediatrici (da 1 mese a meno di 4 anni) con crisi ad esordio parziale ha mostrato che il 21,7% dei pazienti nel gruppo del levetiracetam e il 7,1% dei pazienti nel gruppo placebo ha manifestato reazioni avverse. Non si sono manifestate reazioniavverse gravi nei pazienti appartenenti al gruppo del levetiracetam o al gruppo placebo. Durante lo studio di follow-up a lungo termine N01 148, le reazioni avverse piu' frequenti emerse con il trattamento e correlate al farmaco, nel gruppo di eta' compresa tra 1 mese e meno di 4anni, sono state irritabilita', convulsioni, sonnolenza, iperattivita ' psicomotoria, disturbi del sonno ed aggressivita'. I risultati sullasicurezza nei pazienti pediatrici sono stati coerenti con il profilo di sicurezza del levetiracetam nei bambini di eta' compresa fra i 4 e i 16 anni. Uno studio di sicurezza sui pazienti pediatrici, condotto secondo un disegno di non inferiorita', in doppio cieco e controllato verso placebo, ha valutato gli effetti cognitivi e neuro-psicologici del levetiracetam in bambini da 4 a 16 anni di eta' con crisi ad esordioparziale. Il levetiracetam si e' dimostrato non differente (non infer iore) rispetto al placebo per quanto riguarda la modifica rispetto al basale nel punteggio ottenuto ai subtest "Attenzione e Memoria" della scala di Leiter-R nella popolazione per- protocol. I risultati correlati alle funzioni comportamentali ed emozionali hanno indicato un peggioramento, nei pazienti trattati con il levetiracetam, del comportamento aggressivo misurato in maniera standardizzata e sistematica, con l'utilizzo di uno strumento validato (CBCL). Tuttavia, i soggetti che hanno assunto il levetiracetam nello studio in aperto di follow-up a lungo termine non hanno manifestato, mediamente, un peggioramento delle loro funzioni comportamentali ed emozionali; in particolare, le valutazioni del comportamento aggressivo non sono peggiorate rispetto al basale.

Gravidanza e allattamento

Non sono disponibili dati adeguati sull'utilizzo del levetiracetam in donne in gravidanza. Studi su animali hanno mostrato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo non e' noto. Il levetiracetam non e' raccomandato, se non strettamente necessario, durante la gravidanza e in donne in eta' fertile che non utilizzano metodi contraccettivi. Come per altri medicinali antiepilettici, le alterazioni fisiologiche associate con la gravidanza possono influenzare la concentrazione del levetiracetam. Durante la gravidanza, e' stata osservata una riduzione delle concentrazioni plasmatiche del levetiracetam. Questa riduzione e' piu' pronunciata durante il terzo trimestre. Le donne in gravidanza trattate con il levetiracetam devono essere accuratamente seguite dal punto di vista clinico. L'interruzione dei trattamenti antiepilettici puo' comportare una esacerbazione della malattia che puo' essere nociva per la madre e per il feto. Il levetiracetam e' escreto nel latte materno umano. Pertanto, l'allattamento non e' raccomandato. Tuttavia, se il trattamento con il levetiracetam si rendesse necessariodurante l'allattamento, il rapporto rischio/beneficio del trattamento deve essere valutato, tenendo in considerazione l'importanza dell'all attamento al seno. Non e' stato rilevato alcun impatto sulla fertilita' negli studi sull'animale. Non sono disponibili dati clinici, il rischio potenziale nell'uomo e' sconosciuto.