Lioresal - Intratec 1f 0,05mg/Ml

Dettagli:
Nome:Lioresal - Intratec 1f 0,05mg/Ml
Codice Ministeriale:022999054
Principio attivo:Baclofene
Codice ATC:M03BX01
Fascia:H
Prezzo:5.77
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Fiale
Iva:10%
Temp. Conservazione:Inferiore a +30 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

LIORESAL SOLUZIONE INIETTABILE PER USO INTRATECALE

Formulazioni

Lioresal - Intratec 1f 10mg 20ml
Lioresal - Intratec 1f 10mg 5ml
Lioresal - Intratec 1f 0,05mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Antispastici attivi a livello spinale.

Principi attivi

Una fiala contiene: baclofene [miscela racemica degli isomeri R, (-) eS, (+) dell'acido b-(aminometil)-p-cloroidrocinammico] 10 mg.

Eccipienti

Sodio cloruro; acqua per preparazioni iniettabili; azoto gassoso.

Indicazioni

Adulti: nei pazienti affetti da grave spasticita' cronica associata a sclerosi multipla, a lesioni o ad altre patologie del midollo spinale che non rispondono a terapie antispastiche orali e/o nei pazienti che abbiano effetti collaterali inaccettabili con le dosi terapeuticamentevalide di tali antispastici. Il farmaco e' stato impiegato con succes so nei pazienti con spasticita' cerebrale; tuttavia, l'esperienza e' limitata. Sono stati inoltre trattati con successo anche alcuni pazienti affetti da tetano, per ridurre l'iperreflessia, le clonie e il trisma. Popolazione pediatrica: in pazienti da 4 a < 18 anni di eta' con grave spasticita' cronica di origine cerebrale o spinale non responsivi agli antispastici somministrati per via orale e\o che hanno avuto effetti indesiderati inaccettabili a dosi orali efficaci.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al baclofene o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il farmaco non deve essere somministrato per via endovenosa, intramuscolare, sottocutanea o epidurale. Gravidanza e allattamento.

Posologia

Il farmaco e' destinato alla somministrazione in bolo singolo con dosidi prova e per uso cronico con una pompa impiantabile adatta per la s omministrazione continua. Ogni paziente viene sottoposto ad una fase di selezione iniziale con bolo intratecale, a cui fa seguito una titolazione della dose individuale molto accurata prima della terapia di mantenimento. Il dispositivo e' connesso, per via sottocutanea ad un catetere intratecale. Possono essere impiegate pompe dimostratesi adatte per la somministrazione intratecale del farmaco. La somministrazione mediante sistemi impiantabili deve essere effettuata solo da medici in possesso delle opportune conoscenze. Prima di iniziare un'infusione cronica, i pazienti devono dimostrare di rispondere al trattamento nella fase di selezione. Viene generalmente somministrata mediante iniezionelombare o un catetere intratecale una dose test in bolo per verificar ne la risposta. Di solito la dose test iniziale e' di 25-50 mcg, incrementabile di 25 mcg ad intervalli di 24 ore, fino a che si osservi unarisposta clinica di durata compresa tra 4 e 8 ore; somministrare- la dose intera in non meno di un minuto. La prima dose deve essere somministrata in ambiente attrezzato per la rianimazione. Per poter definireun paziente responsivo alla terapia deve verificarsi una significativ a diminuzione del tono muscolare e/o della frequenza e/o della gravita' degli spasmi. Si sono verificati casi di grave sovradosaggio (coma) in pazienti adulti trattati con una dose test di 25 mcg. I pazienti che non rispondono a una dose test di 100 mcg non devono essere trattaticon ulteriori quantita' e non devono essere inclusi in un trattamento cronico per infusione intratecale. Per pazienti da 4 a < 18 anni di e ta' la dose test iniziale con puntura lombare deve essere di 25-50 mcg/die basandosi sull'eta' e sul peso. I pazienti che non sono responsivi possono ricevere un incremento di dose di 25mcg/die ogni 24 ore. Neipazienti pediatrici, la dose massima di selezione non deve superare 1 00 mcg/die. Dopo aver avuto conferma che il paziente e' responsivo al trattamento, si decide un'infusione intratecale utilizzando un adatto dispositivo di rilascio. Per determinare la dose giornaliera totale iniziale, bisogna raddoppiare la dose che nella fase di selezione ha dato un effetto positivo e somministrarla in un periodo di 24 ore. Nel caso in cui l'efficacia della dose in bolo sia durata piu' di 12 ore, ladose iniziale giornaliera deve essere uguale alla dose bolo somminist rata pero' lentamente nelle 24 ore. Nelle prime 24 ore non aumentare il dosaggio. Dopo le prime 24 ore, il dosaggio deve essere adattato lentamente, incrementando la dose dal 10 al 30%. Con le pompe programmabili il dosaggio deve essere aumentato solo una volta ogni 24 ore. Per le pompe non programmabili con un catetere di 76 cm che rilasci 1 ml algiorno, e' meglio rispettare intervalli di 48 ore prima di valutare l a risposta. Se la dose giornaliera e' stata aumentata significativamente e non si e' osservato alcun effetto clinico, si raccomanda di controllare il funzionamento della pompa o del catetere. L'esperienza con dosi superiori a 1000 mcg al giorno e' limitata. I pazienti, in fase diselezione o nel periodo di titolazione del dosaggio, devono essere at tentamente controllati e ricoverati in un ambiente perfettamente equipaggiato. Occorre avere sempre a disposizione strumenti per la rianimazione. L'impianto della pompa deve avvenire solamente in centri qualificati. Deve essere utilizzato il dosaggio piu' basso che produce una risposta efficace. Il mantenimento di qualche spasticita' e' auspicato per evitare una sensazione di paralisi. Inoltre, un certo grado di tonomuscolare e di spasmi muscolari possono aiutare nel supportare la fun zione circolatoria e possibilmente prevenire la trombosi venosa profonda. Per mantenere una risposta ottimale durante la terapia cronica, molti pazienti richiedono un graduale aumento della dose nel tempo. Per mantenere il controllo dei sintomi, la dose giornaliera puo' essere gradualmente aumentata dal 10 al 30%. La dose giornaliera puo' inoltre essere ridotta dal 10 al 20% nel caso in cui il paziente mostrasse effetti collaterali. La dose di mantenimento per l'infusione intratecale continua puo' variare da 10 a 1200 mcg/die; la maggior parte dei pazienti risponde bene a dosi comprese tra 300-800 mcg/die. Nei trattamenti a lungo termine, circa il 10% dei pazienti diventa refrattario ad un aumento del dosaggio. Questo puo' essere dovuto a tolleranza o a problemi di rilascio del farmaco: questo fenomeno e' stato trattato occasionalmente, in ospedale, per mezzo di un'interruzione del farmaco che consiste nella riduzione graduale per un periodo da 2 a 4 settimane passando a metodi alternativi per il trattamento della spasticita'. Dopo alcuni giorni si puo' riavere la risposta al farmaco: in questo caso il trattamento deve ripartire dalla dose iniziale da infondere, a cui farseguire una fase di titolazione per evitare un sovradosaggio. L'opera zione di sostituzione temporanea e la successiva risomministrazione dibaclofene deve essere effettuata presso un centro ospedaliero. Sono s empre necessari i controlli per la verifica dell'adeguatezza della dose, del funzionamento dell'apparecchio, il monitoraggio di eventuali effetti collaterali o segni di infezioni. In bambini di eta' da 4 a < 18anni con spasticita' di origine cerebrale e spinale, la dose di mante nimento iniziale per infusione continua a lungo termine e' tra 50 e 200 mcg/die (dose mediana: 100 mcg/die). La dose totale giornaliera tende ad aumentare durante il primo anno di terapia. Con dosi maggiori di 1000 mcg/die l'esperienza e' limitata. La sicurezza e l'efficacia per il trattamento della spasticita' grave di origine cerebrale o spinale in bambini di eta' inferiore ai 4anni non e' stata stabilita. Fatta eccezione per situazioni di emergenza correlate a sovradosaggi o per effetti collaterali particolarmente gravi, il trattamento deve sempre essere interrotto gradualmente. Le fiale da 10 mg/5 ml e da 10 mg/20 ml sono state messe a punto specificatamente per le pompe per infusione. La concentrazione da utilizzare dipende dalla dose totale giornaliera da dispensare e dalla velocita' di rilascio della pompa stessa. Il farmaco viene spesso somministrato per infusione continua immediatamente dopo l'impianto della pompa. Dopo aver identificato la dose giornalierae lo stato funzionale del paziente e aver di conseguenza impostato la pompa, si puo' iniziare l'uso di un piu' complesso sistema di rilasci o, in modo da ottimizzare il controllo della spasticita' al suo variare circadiano. Le modifiche della velocita' del flusso devono essere programmate con 2 ore di anticipo rispetto al momento in cui si desideraavere l'effetto clinico. L'esperienza in pazienti inferiori ai 18 ann i e' molto limitata.

Conservazione

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.

Avvertenze

Impiantare la pompa solo dopo aver valutato la risposta del paziente. Nella fase iniziale della somministrazione, usare il farmaco in ambiente adeguatamente equipaggiato. Dispositivi di rianimazione devono essere pronti nel caso di pericolo. Dopo l'impianto della pompa controllare il paziente fino ad una risposta accettabile e stabile. E' importante che il paziente e coloro che sono coinvolti nella sua cura, ricevanocorrette informazioni sui rischi. Ogni persona deve conoscere i segni e i sintomi di un sovradosaggio, le procedure da seguire e come manip olare in ambiente domestico la pompa. Sono stati riportati casi di massa infiammatoria sulla cima del catetere impiantato che possono sfociare in gravi compromissioni neurologiche. La formazione di massa infiammatoria e' direttamente correlata ad alta dose e/o alta concentrazionedi oppioidi intratecali e nessuna massa infiammatoria si e' formata c on baclofene intratecale come unico agente. I sintomi piu' frequenti associati con la massa infiammatoria sono: risposta terapeutica diminuita; dolore; deficit\disfunzione neurologica. Monitorare i pazienti perogni nuovo segno o sintomo neurologico. I clinici devono utilizzare l a loro capacita' di giudizio per il monitoraggio piu' appropriato specifico per le necessita' dei loro pazienti in modo da identificare segni e sintomi prodromici di massa infiammatoria. Nei pazienti con nuovi segni o sintomi neurologici indicativi di una massa infiammatoria considerare una consulenza neurochirurgica in quanto molti dei sintomi collegati a una massa infiammatoria non sono diversi da sintomi di pazienti con grave spasticita' derivante dalla malattia. L'utilizzo di una procedura diagnostica per immagini puo' essere appropriata per confermare o escludere, la diagnosi di una massa infiammatoria. Durante la somministrazione della dose test iniziale, controllare la funzione respiratoria e cardiovascolare del paziente. Prima della fase iniziale di selezione il paziente non deve presentare sintomi di infezioni, poiche' potrebbero interferire con la reale risposta del paziente all'iniezione e aumentare il rischio di complicazioni chirurgiche. Inoltre, un'infezione puo' complicare la fase di definizione della dose. Un'infezioneo l'errata applicazione del catetere puo' determinare l'improvvisa in terruzione della somministrazione del farmaco e l'insorgenza di sindrome neurolettica maligna e ipertermia. Il riempimento del serbatoio deve essere effettuato da personale preparato e qualificato. L'intervallodi riempimento deve essere calcolato in modo da prevenire il completo svuotamento dello stesso, che potrebbe causare una ricomparsa di grav e spasticita' o l'insorgenza di sindrome neurolettica maligna, ipertermia e stati confusionali. Il riempimento deve essere condotto in condizioni di massima asepsi. Dopo ogni riempimento o manipolazione del serbatoio, osservare la situazione del paziente. Usare estrema cautela quando si ricarica una pompa impiantabile dotata di accesso diretto al catetere intratecale: puo' portare ad un pericolosissimo sovradosaggio.Per prevenire un'eccessiva ipotonia e conseguenti cadute, utilizzare il farmaco con cautela qualora un certo grado di spasticita' sia necessaria per mantenere la posizione eretta e per bilanciare la deambulazione o qualora sia usata per mantenere le principali funzioni. Prima diiniziare la terapia, tentare di interrompere i trattamenti concomitan ti a base di antispastici orali. Evitare la brusca riduzione o interruzione delle terapie antispastiche concomitanti durante l'uso cronico del medicinale. Precauzioni per pazienti pediatrici: per pazienti con spasticita' dovuta a trauma cranico, non procedere con la terapia a lungo termine, fino a che i sintomi di spasticita' non si stabilizzano. Ibambini devono avere un peso corporeo sufficiente per applicare la po mpa impiantabile per infusione cronica. I dati sulla sicurezza ed efficacia del farmaco nei bambini al di sotto dei 4 anni d'eta' sono moltolimitati. Nei pazienti con anormalita' nella circolazione del liquido cefalo-rachidiano , la distribuzione del farmaco, e la sua attivita' antispastica possono risultare inadeguate. I pazienti con disturbi psicotici, con schizofrenia, con stati confusionali, o con Morbo di Parkinson devono essere trattati con molta cautela e tenuti sotto controllo. Sono stati riportati casi di crisi epilettiche durante un sovradosaggio o una sospensione del medicinale, cosi' come in pazienti trattati con dosi terapeutiche. Usare il prodotto con cautela nei pazienti con alterazioni del sistema nervoso autonomo. La presenza di stimoli nocicettivi o la brusca sospensione del trattamento possono causare episodidi alterazioni del sistema nervoso autonomo. Usare con cautela nei pa zienti con insufficienza cerebrovascolare o respiratoria. Sono molto improbabili interazioni tra il farmaco e disturbi latenti, non collegati con il SNC. Dopo una terapia orale, prestare cautela nelle seguenti situazioni: precedenti di ulcera peptica, ipertonia sfinterica preesistente, ridotta funzionalita' renale. Sono stati osservati innalzamentidei valori delle SGOT, della fosfatasi alcalina, del livello serico d i glucosio. Non si sono verificati problemi particolari in pazienti di65 anni di eta'. Poiche' i dosaggi sono calcolati individualmente, no n dovrebbero esserci problemi nella determinazione della dose nei pazienti anziani. L'improvvisa sospensione del trattamento ha prodotto un'aumentata spasticita', prurito, parestesia e ipotensione, con conseguente stato di iperattivita' con rapidi spasmi incontrollati, ipertermiae sintomi legati a sindrome neurolettica maligna (SNM). Sono stati ri portati attacchi epilettici, convulsioni/epilessia, rabdomiolisi, coagulopatia, insufficienza pluri-organica e morte. Tutti i pazienti sono a rischio in seguito a sospensione. Alcune caratteristiche associate alla sospensione del farmaco possono provocare disreflessia autonomica,infezione, ipertermia maligna, sindrome neurolettica maligna o altre condizioni associate ad uno stato ipermetabolico o a rabdomiolisi diffusa. Informare i pazienti e coloro che li assistono dell'importanza della programmazione delle visite per la ricarica ed educarli sui segnali e sintomi della sospensione. I sintomi da sospensione sono comparsi da poche ore a pochi giorni dopo l'interruzione della terapia. Al finedi prevenire un'improvvisa sospensione, prestare particolare attenzio ne alla programmazione ed al monitoraggio del sistema di infusione, alla pianificazione della ricarica, alle procedure e agli allarmi delle pompe. Seguire le istruzioni fornite dai produttori della pompa per l'impianto, la programmazione e/o il riempimento della pompa. Per la brusca interruzione sono stati riportati stati confusionali, allucinatori, psicotici, maniacali o paranoidi nonche' convulsivi e, un temporaneoaggravarsi della spasticita'.

Interazioni

Non ci sono dati sufficienti con l'uso del farmaco in combinazione conaltri medicinali per predire specifiche interazioni. Si riporta un ca so di ipotensione per l'uso combinato di morfina e medicinale. Non si puo' escludere che potenzialmente questa associazione possa causare dispnea o altri sintomi al SNC. La co-somministrazione di altri farmaci con il prodotto non e' stata provata e non si hanno quindi dati sulla sicurezza di un tale trattamento. Gli effetti depressivi sul sistema nervoso centrale dell'alcol e di altri farmaci con azione sul SNC possono potenziare l'effetto del medicinale. Un trattamento con antidepressivi triciclici durante l'uso della formulazione orale puo' potenziare gli effetti del farmaco, dando cosi' luogo ad una pronunciata ipotoniamuscolare: prestare particolare attenzione qualora si usasse la formu lazione intratecale con questa combinazione. Poiche' il trattamento orale in concomitanza con antipertensivi puo' aumentare il calo pressorio, e' necessario controllare la pressione sanguigna e aggiustare di conseguenza il dosaggio del farmaco antipertensivo.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema nervoso. Molto comune >= 1/10: stato di torpore/sonnolenza; comune da >= 1/100 a < 1/10: sedazione, vertigini/sensazione di testa vuota, crisi epilettiche, cefalee, parestesie, disturbi dell'accomodazione, visione offuscata, sdoppiamento della vista, disturbi della dizione, letargie, astenia, diminuzione della coordinazione, depressione respiratoria, insonnia, confusione/disorientamento, ansia/agitazione, depressione; non comune da >= 1/1000 a < 1/100: ipotermia, nistagmo, disfagia, atassia, perdita della memoria, tentativi di suicidio, euforia, disforia, allucinazioni, paranoia. Patologie cardiache evascolari. Comune: ipotensione; non comune: ipertensione, bradicardia , trombosi venose profonde, arrossamento cutaneo, pallore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, bradipnea, polmonite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, stipsi, secchezza delle fauci, diarrea, perdita di appetito, aumento della salivazione; non comune: disidratazione, occlusione intestinale, perdita di gusto. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: orticaria/prurito, edema facciale/periferico; non comune: alopecia, sudorazione profuse. Patologie renali e urinarie. Comune: incontinenza urinaria, ritenzione urinaria, disturbi vescicali. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: ipotonia muscolare; comune: ipertonia muscolare. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disfunzione sessuale. Altri. Comune: dolore, febbre/tremori; raro da >= 1/10000 a < 1/1000: sintomi da sospensione per pericolo di vita dovuto ad insuccesso del farmaco. Sono statiriportati effetti collaterali associati al sistema di rilascio del fa rmaco (massa infiammatoria alla punta del catetere, dislocazione del catetere con possibili complicanze, infezione della tasca sottocutanea,meningite, sovradosaggio dovuto a errata manipolazione del dispositiv o).

Gravidanza e allattamento

Non vi sono studi adeguati e controllati nelle donne in gravidanza. Ilbaclofene attraversa la placenta. Il farmaco non deve essere usato in gravidanza a meno che il potenziale beneficio non superi il potenzial e rischio nel feto. Alle dosi terapeutiche orali la sostanza attiva del medicinale passa nel latte materno, ma in quantita' cosi' piccola che non si dovrebbero verificare effetti collaterali a carico del bambino. Non e' noto se livelli determinabili di farmaco siano presenti nel latte di donne in trattamento.