Livazo - 28cpr Riv 1mg

Dettagli:
Nome:Livazo - 28cpr Riv 1mg
Codice Ministeriale:040363095
Principio attivo:Pitavastatina Calcica
Codice ATC:C10AA08
Fascia:C
Prezzo:21.9
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Kowa Pharmaceutical Europe Ltd
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:48 mesi

Denominazione

LIVAZO 1 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Livazo - 28cpr Riv 1mg

Categoria farmacoterapeutica

Inibitori della HMG-CoA reduttasi.

Principi attivi

Ogni compressa rivestita con film contiene pitavastatina calcica, equivalente a 1mg di pitavastatina.

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione, ipromellosa (E464), alluminio magnesio metasilicato, magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), trietile citrato (E1505), silice colloidale anidra.

Indicazioni

Riduzione dei livelli elevati di colesterolo totale (TC) e colesteroloLDL (LDL-C), in pazienti adulti con ipercolesterolemia primaria, comp resa ipercolesterolemia familiare eterozigote, e dislipidemia combinata (mista), quando la risposta alla dieta e ad altre misure non farmacologiche e' inadeguata.

Controindicazioni / effetti secondari

Pazienti con ipersensibilita' nota alla pitavastatina, ad uno qualsiasi degli eccipienti o ad altre statine; pazienti con insufficienza epatica grave, patologia epatica attiva o aumenti persistenti e inspiegatidelle transaminasi sieriche (oltre 3 volte il limite superiore della norma [ULN]); pazienti con miopatia; pazienti sottoposti a terapia concomitante con ciclosporina; gravidanza, allattamento e donne potenzialmente fertili che non adottano misure contraccettive efficaci.

Posologia

Solo per uso orale; le compresse devono essere ingerite intere. Il medicinale puo' essere assunto in qualunque momento della giornata, con osenza cibo. E' preferibile che il paziente assuma la compressa ogni g iorno alla stessa ora. La terapia con statine e' in genere piu' efficace alla sera, per via del ritmo circadiano del metabolismo lipidico. Prima del trattamento, i pazienti devono seguire una dieta ipocolesterolemizzante. E' importante che i pazienti continuino a seguire un controllo dietetico durante il trattamento. Adulti: la dose iniziale e' abitualmente di 1 mg una volta al giorno. L'aggiustamento della dose deveessere effettuato a intervalli di 4 settimane o piu'. Le dosi devono essere personalizzate secondo i livelli di LDL-C, l'obiettivo terapeutico e la risposta del paziente. La maggior parte dei pazienti richiedeuna dose di 2 mg. La dose massima giornaliera e' 4 mg. Anziani: non e ' necessario un aggiustamento del dosaggio. Popolazione pediatrica: pitavastatina non deve essere usata nei bambini al di sotto di 18 anni, perche' la sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite. Al momento non ci sono dati disponibili. Pazienti con insufficienza renale: none' necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con insuffic ienza renale lieve; tuttavia, pitavastatina deve essere utilizzata concautela. I dati relativi alla dose di 4 mg sono limitati in tutti i g radi di insufficienza renale. Pertanto, la dose di 4 mg deve essere usata solo con un attento monitoraggio dopo la graduale titolazione della dose. Nei pazienti con insufficienza renale grave la dose di 4 mg non e' raccomandata. Pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata: la dose di 4 mg non e' raccomandata nei pazienti con insufficienza epatica lieve-moderata. Una dose giornaliera massima di 2 mg puo' essere somministrata tenendo i pazienti sotto stretta osservazione.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Tenere il blister nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Effetti muscolari: e' possibile lo sviluppo di mialgia, miopatia e, raramente, rabdomiolisi. I pazienti devono essere informati della necessita' di segnalare qualsiasi sintomo muscolare. I livelli di creatinchinasi (CK) devono essere misurati nei pazienti che riportano dolore muscolare, dolorabilita' o debolezza muscolare, in particolare se accompagnati da malessere o febbre. La creatinchinasi non deve essere misurata dopo un esercizio fisico intenso o in presenza di qualsiasi altra possibile causa di aumento della CK, che puo' confondere l'interpretazione del risultato. Se si osserva un aumento delle concentrazioni di CK (> 5 volte l'ULN), deve essere eseguito un test di conferma entro 5-7 giorni. Vi sono state segnalazioni molto rare di miopatia necrotizzante immuno-mediata (IMNM) durante o dopo il trattamento con alcune statine. L'IMNM e' caratterizzata clinicamente da debolezza muscolare prossimale persistente e da un'elevata creatinchinasi sierica, che permangono nonostante l'interruzione del trattamento con statine. Prima del trattamento: il farmaco deve essere prescritto con cautela nei pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Il livello di creatinchinasi deve essere misurato, al fine di stabilire un punto di riferimentobasale, nelle seguenti situazioni: insufficienza renale, ipotiroidism o, anamnesi personale o familiare positiva per disturbi muscolari ereditari, precedenti di tossicita' muscolare in seguito all'assunzione diun fibrato o di un'altra statina, anamnesi positiva per epatopatie o abuso di alcol, pazienti anziani (oltre 70 anni) con altri fattori di rischio predisponenti alla rabdomiolisi. In tali situazioni, si raccomanda di eseguire un monitoraggio clinico e di considerare il rischio del trattamento in rapporto al possibile beneficio. Il trattamento con Livazo non deve essere iniziato in presenza di valori di CK > 5 volte l'ULN. Durante il trattamento: i pazienti devono essere incoraggiati asegnalare immediatamente dolori muscolari, debolezza o crampi. I live lli di creatinchinasi devono essere misurati e il trattamento deve essere interrotto se i livelli di CK sono elevati (> 5 volte l'ULN). Si deve considerare l'interruzione del trattamento in caso di sintomi muscolari gravi, anche se i livelli di CK sono <= 5 volte l'ULN. Se i sintomi si risolvono e i livelli di CK ritornano nella norma, puo' essere considerato il ripristino del trattamento con il farmaco alla dose di 1 mg e con un attento monitoraggio. Effetti epatici: il medicinale deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con anamnesi positiva perepatopatie o che assumono regolarmente quantita' elevate di alcol. I test di funzionalita' epatica devono essere eseguiti prima di iniziareil trattamento con il prodotto e periodicamente durante il trattament o. Il trattamento deve essere sospeso nei pazienti che presentano un aumento persistente delle transaminasi sieriche (ALT e AST) superiore a3 volte l'ULN. Effetti renali: il medicinale deve essere utilizzato c on cautela nei pazienti con insufficienza renale moderata o grave. Gliincrementi della dose devono essere effettuati solo tenendo il pazien te sotto attenta osservazione. Nei pazienti con insufficienza renale grave la dose di 4 mg non e' raccomandata. Diabete mellito: alcune evidenze suggeriscono che le statine, come effetto di classe, aumentano laglicemia ed in alcuni pazienti, ad alto rischio di sviluppare diabete , possono indurre un livello di iperglicemia tale per cui e' appropriato il ricorso a terapia antidiabetica. Questo rischio, tuttavia, e' superato dalla riduzione del rischio vascolare con l'uso di statine e pertanto non deve essere motivo di interruzione del trattamento con le statine. I pazienti a rischio di iperglicemia (glicemia a digiuno 5.6-6.9 mmol/L, BMI>30kg/m^2, livelli elevati di trigliceridi, ipertensione) devono essere monitorati sia a livello clinico che a livello biochimico in accordo con le linee-guida nazionali. Pneumopatia interstizialeCasi eccezionali di pneumopatia interstiziale sono stati segnalati co n alcune statine, soprattutto con la terapia a lungo termine. Le manifestazioni possono comprendere dispnea, tosse non produttiva e deterioramento dello stato di salute generale (affaticamento, calo ponderale efebbre). Se si sospetta lo sviluppo di pneumopatia interstiziale in u n paziente, la terapia con statine deve essere interrotta. Altri effetti: si raccomanda una temporanea sospensione per la durata del trattamento con eritromicina, altri antibiotici macrolidi o acido fusidico. Il medicinale deve essere utilizzato con cautela nei pazienti che assumono farmaci noti per causare miopatia (ad es. fibrati o niacina). Le compresse contengono lattosio.

Interazioni

Pitavastatina e' trasportata attivamente negli epatociti umani da diversi trasportatori epatici (incluso il polipeptide trasportatore degli anioni organici, OATP), che possono essere coinvolti in alcune delle seguenti interazioni. Ciclosporina: la co-somministrazione di una singola dose di ciclosporina con il farmaco allo steady-state ha prodotto un aumento di 4,6 volte dell'AUC di pitavastatina. Non e' noto l'effetto della ciclosporina allo steady-state sul farmaco allo steady-state. Controindicato nei pazienti trattati con ciclosporina. Eritromicina: la co-somministrazione con il medicinale ha prodotto un aumento di 2,8 volte dell'AUC di pitavastatina. Si raccomanda una temporanea sospensione del farmaco per la durata del trattamento con eritromicina o altriantibiotici macrolidi. Gemfibrozil e altri fibrati: l'uso di fibrati da soli e' occasionalmente associato a miopatia. La co-somministrazione di fibrati e statine e' stata associata ad aumento della miopatia e a rabdomiolisi. Il prodotto deve essere somministrato con cautela in concomitanza con fibrati. In studi di farmacocinetica, la co-somministrazione del farmaco e gemfibrozil ha prodotto un aumento di 1,4 volte dell'AUC di pitavastatina, mentre con il fenofibrato l'AUC di pitavastatina e' aumentata di 1,2 volte. Niacina: non sono stati effettuati studi di interazione con niacina. L'uso di niacina da sola e' stato associato a miopatia e rabdomiolisi, quando e' stata utilizzata in monoterapia. Pertanto, il farmaco deve essere somministrato con cautela in concomitanza con niacina. Acido fusidico: sono stati segnalati gravi problemi muscolari, quali rabdomiolisi, attribuiti alle interazioni tra acido fusidico e statine. Si raccomanda una temporanea sospensione del prodotto per la durata del trattamento con acido fusidico. Rifampicina:la co-somministrazione con il medicinale nello stesso momento ha prod otto un aumento di 1,3 volte dell'AUC di pitavastatina, a causa della ridotta captazione epatica. Inibitori delle proteasi: la co-somministrazione nello stesso momento puo' risultare in variazioni minori dell'AUC di pitavastatina. Ezetimibe e il suo metabolita glucuronide inibiscono l'assorbimento del colesterolo alimentare e biliare. La co-somministrazione con il medicinale non ha avuto effetti sulle concentrazioni plasmatiche di ezetimibe o del metabolita glucuronide, ed ezetimibe non ha avuto effetti sulle concentrazioni plasmatiche di pitavastatina. Inibitori del CYP3A4: gli studi di interazione con itraconazolo e succo di pompelmo, noti inibitori del CYP3A4, non hanno evidenziato un effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni plasmatiche di pitavastatina. Digossina, un noto substrato della P-gp, non ha interagito con il farmaco. Durante la co-somministrazione non vi e' stata un'alterazione significativa delle concentrazioni di pitavastatina o di digossina. Warfarin: la farmacocinetica e la farmacodinamica di warfarin allo steady-state (INR e PT), in volontari sani, non sono state modificate dalla co-somministrazione del prodotto, a una dose di 4 mg al giorno. Tuttavia, come per altre statine, nei pazienti trattati con warfarin devono essere tenuti sotto osservazione il tempo di protrombina o l'INR, quando pitavastatina viene aggiunta alla terapia.

Effetti indesiderati

La reazione avversa correlata a pitavastatina segnalata piu' comunemente in studi clinici controllati e' stata la mialgia. Frequenze reazioni avverse: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri, disgeusia, sonnolenza.Patologie dell'occhio. Raro: riduzione dell'acuita' visiva. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie gastroi ntestinali. Comune: costipazione, diarrea, dispepsia, nausea; non comune: dolore addominale, secchezza delle fauci, vomito; raro: glossodinia, pancreatite acuta. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento delle transaminasi (aspartato aminotransferasi, alanina aminotransferasi);raro: ittero colestatico. Patologie della cute e del tessuto sottocut aneo. Non comune: prurito, rash; raro: orticaria, eritema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia; non comune: spasmi muscolari; non nota: miopatia necrotizzante immuno-mediata. Patologie renali e urinarie. Non comune: pollachiuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, malessere, affaticamento, edema periferico Un aumento della creatinchinasi ematica > 3 volte il limite superiore della norma (ULN) si e' verificato in 49 pazienti su 2800 (1,8%)trattati con il farmaco in studi clinici controllati. Livelli >=10 vo lte l'ULN, con sintomi muscolari concomitanti, sono stati rari e osservati solo in un paziente su 2406 trattati con il prodotto alla dose di4 mg (0,04%) nel programma di studi clinici. Esperienza post-marketin g: le reazioni avverse e la relativa frequenza osservate nello studio prospettico di sorveglianza post-marketing, ma non negli studi clinicicontrollati mondiali, alle dosi raccomandate, sono elencate di seguit o. Patologie epatobiliari. Raro: anomalia della funzione epatica, disturbi epatici. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: miopatia, rabdomiolisi. Nello studio di sorveglianza post-marketing vi sono state due segnalazioni di rabdomiolisi che hanno richiesto il ricovero ospedaliero (0,01% dei pazienti). Inoltre, vi sono state segnalazioni post-marketing spontanee di effetti a livello muscoloscheletrico, tra cui mialgia e miopatia, nei pazienti trattati con Livazo a tutte le dosi raccomandate. Sono state ricevute inoltre segnalazioni di rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale acuta, inclusa rabdomiolisi con esito fatale. Sono state ricevute segnalazionispontanee dei seguenti eventi (la frequenza e' basata su quella osser vata negli studi post-marketing). Patologie del sistema nervoso. Non comune: ipoestesia. Patologie gastrointestinali. Raro: disturbi addominali. Effetti di classe delle statine: i seguenti eventi avversi sono stati segnalati con alcune statine: disturbi del sonno, inclusi incubi;perdita di memoria; disfunzione sessuale; depressione; casi ecceziona li di pneumopatia interstiziale, in particolare con la terapia a lungotermine; diabete mellito: la frequenza dipende dalla presenza o assen za di fattori di rischio (glicemia a digiuno A^3 5.6 mmol/L, BMI>30kg/m^2, livelli elevati di trigliceridi, storia di ipertensione).

Gravidanza e allattamento

Controindicato durante la gravidanza. Le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Livazo. Poiche' il colesterolo e altri prodotti della biosintesi del colesterolo sono essenziali per lo sviluppo del feto, il potenziale rischio dell'inibizione della HMG-CoA reduttasi supera il beneficio del trattamento durante la gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato unatossicita' riproduttiva, ma assenza di potenziale teratogeno. Se la p aziente intende iniziare una gravidanza, il trattamento deve essere interrotto almeno un mese prima del concepimento. Se la paziente rimane gravida durante l'assunzione, il trattamento deve essere interrotto immediatamente. Controindicato durante l'allattamento. Pitavastatina e' escreta nel latte delle femmine di ratto. Non e' noto se sia escreta nel latte umano.