Metafar - Im Fl 1g+f 4ml Solv

Dettagli:
Nome:Metafar - Im Fl 1g+f 4ml Solv
Codice Ministeriale:027909062
Principio attivo:Cefmetazolo Sodico
Codice ATC:J01DC09
Fascia:A
Prezzo:6.59
Produttore:New Research Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:18 mesi

Denominazione

METAFAR 1 G/4 ML POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE PER USO INTRAMUSCOLARE

Formulazioni

Metafar - Im Fl 1g+f 4ml Solv

Categoria farmacoterapeutica

Antibatterici beta-lattamici.

Principi attivi

Cefmetazolo.

Eccipienti

Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare: la fiala solvente contiene lidocaina cloridrato e acqua p.p.i.

Indicazioni

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertatao presunta origine da Gram-negativi "Difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In particolare il prodotto trova indicazione nelle suddette infezioni in pazienti defedati e/o immunodepressi.

Controindicazioni / effetti secondari

Il prodotto e' controindicato in pazienti allergici al Cefmetazolo o agli antibiotici del gruppo delle Cefalosporine e verso la Lidocaina.

Posologia

Si consiglia la seguente posologia, salvo diversa prescrizione medica.Adulti: 1 g per im. o e.v. ogni 12 ore; nei casi di particolare gravi ta' 3-4 g/die somministrati ad intervalli di 6-8-12 ore. Bambini: 25 -100 mg/Kg/die per i.m. o e.v. frazionati in 2-4 dosi; in casi gravi l a dose potra' essere aumentata a 150 mg/Kg/die. Modalita' d'uso uso i.m.: aggiungere al flacone contenente la polvere antibiotica il contenuto della fiala annessa: si ottiene una soluzione limpida, incolore. Sipratichi una iniezione intramuscolare profonda nel grande gluteo. Il preparato deve essere usato immediatamente dopo la ricostruzione con il volume esistente nella fiala annessa. Nel caso fosse necessario conservarlo, va tenuto a temperatura compresa tra +0 gradi e + 5 gradi C per un massimo di 24 ore. Le soluzioni contenenti Lidocaina non devono essere utilizzate nei bambini al di sotto dei 30 mesi di eta'.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C e al riparo dalla luce.

Avvertenze

In pazienti con oliguria persistente o transitoria dovuta a moderata insufficienza renale la dose giornaliera del farmaco deve essere ridotta in quanto in tali individui, una normale somministrazione del prodotto, puo' comportare un'alta e piu' duratura concentrazione sierica. Nei pazienti con grave insufficienza renale e/o epatica, l'uso del medicinale E' sconsigliato. Come per gli altri antibiotici l'uso prolungatodel farmaco puo' provocare la crescita di germi resistenti, per cui b isogna tenere il paziente sotto controllo,ed ai primi segni dell'instaurarsi di una superinfezione, ricorrere ad idonee terapie. Come per altre Cefalosporine il prodotto puo' provocare una diminuzione dell'attivita' protrombinica. Sono da considerare a rischio i pazienti con danni renali od epatici o fortemente denutriti, oppure in pazienti trattati da lungo tempo con terapie antimicrobiche. Quindi e' opportuno in tali pazienti una frequente determinazione del tempo di protrombina, nonche' l'assunzione di vitamina K. E' stata osservata, nel corso della terapia, una reazione Disulfiram-simile susseguente all'ingestione di alcool, per cui i pazienti devono astenersi dal bere bevande alcoliche sia durante che dopo 24 ore la somministrazione del medicinale. Gli antibiotici appartenenti al gruppo delle Cefalosporine vanno prescritti con cautela in quei soggetti che presentano, tra i dati anamnestici, storie di malattie gastrointestinali, in particolare coliti. La somministrazione delle Cefalosporine puo' interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudo positivita' della glicosuria con i metodi diBenedict, Feheling e "Clinitest", ma non con i metodi enzimatici. Son o state segnalate in corso di trattamento con Cefalosporine positivita' dei test di Coombs (talora false).

Interazioni

Sono state osservate, in caso di assunzione di alcool dopo la somministrazione di Cefmetazolo delle reazioni Disulfiram-simili caratterizzate da vampate, sudorazioni, cefalea e tachicardia. Sebbene non siano stati osservati casi di nefrotossicita' quando viene somministrato Cefmetazolo da solo, e' possibile che la nefrotossicita' del farmaco venga potenziata dalla contemporanea somministrazione di un antibiotico aminoglucosidico o diuretici quali la furosemide e l'acido etacrinico. Se il Cefmetazolo viene impiegato in associazione con aminoglucosidi e' necessario il monitoraggio della funzionalita' renale durante il trattamento. I due farmaci non vanno miscelati nella stessa siringa e devonoessere iniettati in sede diversa.

Effetti indesiderati

Il farmaco e' in genere ben tollerato. Effetti indesiderati osservati come possibile o probabile conseguenza del trattamento. A carico dell'apparato gastrointestinale: diarrea (3,6%), nausea (1,0%),vomito e dolori epigastrici, candidasi, emorragia, rari i casi di colite pseudomembranosa i cui sintomi possono iniziare durante o dopo la terapia; reazioni da ipersensibilita': sono state osservate reazioni allergiche quali anafilassi e orticaria; a carico della cute: eruzione cutanea, prurito, eritema generalizzato; a carico dell'apparato cardiovascolare: shock, ipotensione; reazioni locali: dolore e/o gonfiore nel punto d'inoculazione, flebiti, tromboflebiti; a carico del sistema nervoso centrale: cefalee, vampate di calore; a carico dell'apparato respiratorio: dispnea, versamento pleurico, epistassi, insufficienza respiratoria; a carico dell'apparato muscoloscheletrico: dolori ed infiammazioni alle articolazioni; altri effetti: alterazione della visione dei colori, febbre, superinfezioni, vaginiti.

Gravidanza e allattamento

Sebbene la ricerca sperimentale non abbia evidenziato per il Cefmetazolo tossicita' embrio-fetale, come per tutti i nuovi farmaci nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato solo in caso di effettiva necessita'. Il Cefmetazolo e' escreto nel latte materno in piccole quantita'; in ragione del potenziale rischio di effetti collaterali nel lattante, dovra' essere attentamente valutata la possibilita' di interrompere l'allattamento o di sospendere la terapia.