Metalyse - Iv 1fl 10000u/10ml+si

Dettagli:
Nome:Metalyse - Iv 1fl 10000u/10ml+si
Codice Ministeriale:035370067
Principio attivo:Tenecteplase
Codice ATC:B01AD11
Fascia:H
Prezzo:1530.82
Produttore:Boehringer Ingelheim It.Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi

Denominazione

METALYSE 10.000 UNITA'. POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

Formulazioni

Metalyse - Iv 1fl 10000u/10ml+si

Categoria farmacoterapeutica

Agente antitrombotico.

Principi attivi

Un flaconcino contiene 10.000 unita' (50 mg) di tenecteplase. Una siringa preriempita contiene 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili. La soluzione ricostituita contiene 1.000 unita' (5 mg) di tenecteplaseper ml. Il titolo di tenecteplase e' espresso in unita' (U) utilizzan do un riferimento standard che e' specifico per tenecteplase e non e' paragonabile alle unita' utilizzate per altri agenti trombolitici. Tenecteplase e' un attivatore del plasminogeno fibrino-specifico prodottoin una linea di cellule ovariche di criceto cinese mediante la tecnol ogia del DNA ricombinante.

Eccipienti

Polvere: l-arginina, acido fosforico, polisorbato 20. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato negli adulti per il trattamento trombolitico dell'infarto miocardico sospetto con persistente elevazione del ST o recente blocco di branca sinistra entro 6 ore dall'insorgenza dei sintomidell'infarto miocardico acuto (IMA).

Controindicazioni / effetti secondari

Il medicinale non deve essere somministrato a pazienti con storia di reazione anafilattica (cioe' pericolosa per la vita) ad uno qualsiasi dei costituenti (ossia tenecteplase o uno degli eccipienti) o alla gentamicina (una traccia residua dal processo produttivo). Se tuttavia il trattamento con tenecteplase e' ritenuto necessario, devono essere immediatamente disponibili in caso di necessita' idonee strutture per la rianimazione. Inoltre, il prodotto e' controindicato nei seguenti casi, perche' la terapia trombolitica e' associata ad un piu' elevato rischio di emorragia: significativi disordini emorragici sia in corso che negli ultimi 6 mesi; pazienti sottoposti a concomitante terapia anticoagulante orale (INR > 1,3); qualsiasi storia di danno al sistema nervoso centrale (cioe' neoplasma, aneurisma, intervento chirurgico intracranico o intraspinale); diatesi emorragica nota; ipertensione grave noncontrollata; interventi chirurgici maggiori, biopsia di un organo par enchimale, o trauma significativo negli ultimi 2 mesi (questo comprende qualsiasi trauma associato al presente IMA); trauma recente alla testa o al cranio; rianimazione cardiopolmonare prolungata (> 2 minuti) entro le ultime 2 settimane; pericardite acuta e/o endocardite batterica subacuta; pancreatite acuta; disfunzione epatica grave, compreso insufficienza epatica, cirrosi, ipertensione portale (varici esofagee) edepatite attiva; ulcera peptica attiva; aneurisma arterioso e malforma zione venosa/arteriosa nota; neoplasia con aumentato rischio emorragico; qualsiasi storia nota di ictus emorragico o di ictus di origine sconosciuta; storia nota di ictus ischemico o di attacco ischemico transitorio nei 6 mesi precedenti; demenza.

Posologia

Il medicinale deve essere prescritto da medici esperti nell'utilizzo del trattamento trombolitico e che dispongano delle attrezzature necessarie per monitorare tale uso. Il trattamento dovrebbe essere iniziato il piu' precocemente possibile dall'insorgenza dei sintomi. Il farmacodeve essere somministrato sulla base del peso corporeo, con una dose massima di 10.000 unita' (50 mg di tenecteplase). Il volume necessarioper somministrare la dose corretta puo' essere calcolato in base al s eguente schema. Classe di peso corporeo < 60 kg: 6.000 U di tenecteplase corrispondenti a 30 mg corrispondenti a 6 ml del volume della soluzione ricostituita. >= 60 fino a < 70 kg: 7.000 U corrispondenti di tenecteplase a 35 mg corrispondenti a 7 ml del volume della soluzione ricostituita. >= 70 fino a < 80 kg: 8.000 U corrispondenti di tenecteplase a 40 mg corrispondenti a 8 ml del volume della soluzione ricostituita. >= 80 fino a < 90 kg: 9.000 U corrispondenti di tenecteplase a 45 mg corrispondenti a 9 ml del volume della soluzione ricostituita. >= 90: 10.000 U corrispondenti di tenecteplase a 50 mg corrispondenti a 9 ml del volume della soluzione ricostituita. La dose necessaria deve essere somministrata come singolo bolo endovenoso di circa 10 secondi. Una preesistente linea endovenosa puo' essere utilizzata per la somministrazione solo con soluzione di sodio cloruro allo 0,9%. Il prodotto e' incompatibile con soluzione di destrosio. Nessun altro farmaco deve essere aggiunto alla soluzione per iniezione. Popolazione pediatrica: l'uso del medicinale non e' raccomandato nei bambini (eta' inferiore a18 anni) per la mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia. Te rapia aggiuntiva: la terapia antitrombotica aggiuntiva con inibitori delle piastrine ed anticoagulanti deve essere somministrata in accordo alle attuali linee guida di trattamento relative alla gestione dei pazienti con infarto miocardico con elevazione del tratto ST. Eparina nonfrazionata ed enoxaparina sono state utilizzate come terapia antitrom botica aggiuntiva negli studi clinici. L'acido acetilsalicilico deve essere somministrato il prima possibile dopo l'insorgenza dei sintomi econtinuato come trattamento cronico, se non controindicato.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno.

Avvertenze

Sanguinamento: la complicanza piu' comunemente riscontrata durante la terapia e' il sanguinamento. L'uso concomitante di terapia anticoagulante con eparina puo' contribuire al sanguinamento. Poiche' la fibrina subisce una lisi durante la terapia con il farmaco, puo' verificarsi sanguinamento nel sito di una recente iniezione. Pertanto la terapia trombolitica richiede un'attenzione particolare per tutti i possibili siti in cui puo' verificarsi un sanguinamento (inclusi i siti di inserzione del catetere, i siti di iniezione intrarteriosa e venosa, i siti di incannulazione e i siti di puntura da ago). Durante il trattamento con il farmaco occorre evitare l'uso di cateteri rigidi come pure di iniezioni intramuscolari e la manipolazione non essenziale del paziente.Sono state osservate piu' frequentemente emorragie nel luogo di iniez ione e occasionalmente sanguinamento genitourinario e gengivale. Nel caso si verifichi grave sanguinamento, in particolare emorragia cerebrale, la somministrazione concomitante di eparina deve essere interrottaimmediatamente. Si deve considerare la somministrazione di protamina se e' stata somministrata eparina entro 4 ore prima dell'insorgenza della sintomatologia emorragica. Per i pochi pazienti che non hanno risposto a queste misure prudenziali, puo' essere indicato un utilizzo corretto di prodotti di trasfusione. La trasfusione di crioprecipitato, plasma fresco congelato e piastrine va monitorata con valutazioni cliniche e di laboratorio dopo ogni somministrazione. Con l'infusione di crioprecipitato e' auspicabile un livello di fibrinogeno pari a 1g/l. Come ultima alternativa si possono somministrare agenti antifibrinolitici. Nelle condizioni seguenti, il rischio della terapia con il prodottopuo' aumentare e deve essere valutato rispetto i benefici attesi: pre ssione sistolica >160 mm Hg; malattia cerebrovascolare; sanguinamento gastrointestinale o genitourinario recente (entro gli ultimi 10 giorni); alta probabilita' di trombo del cuore sinistro, come per esempio incaso di stenosi mitrale con fibrillazione atriale; qualsiasi iniezion e intramuscolare recente nota (entro gli ultimi 2 giorni); eta' avanzata, cioe' superiore a 75 anni; basso peso corporeo < 60 kg. Aritmie: la trombolisi coronarica puo' indurre aritmie associate alla riperfusione. Si raccomanda di tenere immediatamente disponibile una terapia antiaritmica per bradicardia e/o tachiaritmie ventricolari (pace-maker, defibrillatore) quando viene somministrato il medicinale. Antagonisti del GPIIb/IIIa: l'uso concomitante degli antagonisti del GPIIb/IIIa aumenta il rischio di sanguinamento. Ipersensibilita'/Ri-somministrazione: non e' stata osservata la formazione di anticorpi contro tenecteplase dopo il trattamento. Tuttavia non c'e' esperienza sistematica circa la ri-somministrazione del farmaco. E' necessaria cautela nella somministrazione del prodotto a persone con ipersensibilita' nota (diversa dalla reazione anafilattica) al principio attivo, ad uno qualsiasi degli eccipienti o alla gentamicina (una traccia residua dal processo produttivo). Nel caso si verifichi una reazione anafilattoide, l'iniezionedeve essere interrotta immediatamente e deve essere iniziata una tera pia appropriata. In ogni caso tenecteplase non deve essere risomministrato prima di aver valutato i livelli dei fattori emostatici quali fibrinogeno, plasminogeno e alfa2-antiplasmina. Intervento Coronarico Percutaneo (PCI) Primario: se e' programmato un PCI primario in accordo alle correnti linee guida di trattamento, il farmaco, somministrato come nello studio ASSENT-4 PCI, non deve essere utilizzato. Popolazione pediatrica: l'uso nei bambini (eta' inferiore a 18 anni) non e' raccomandato per la mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi ad hoc per valutare l'interazione tra il prodotto e altri medicinali comunemente somministrati a pazienti con IMA. Comunque, l'analisi dei dati di piu' di 12.000 pazienti trattati durante la fase I, II e III non ha rivelato alcuna interazione clinicamente rilevante con medicinali comunemente utilizzati nei pazienti con IMA e utilizzati contemporaneamente al farmaco. Il rischio di emorragie prima, durante o dopo la terapia del farmaco, puo' aumentare con l'uso di medicinali che influenzano la coagulazione o che alterano la funzione delle piastrine (per esempio ticlopidina, clopidogrel, LMWH).L'uso concomitante degli antagonisti del GPIIb/IIIa aumenta il rischi o di sanguinamento.

Effetti indesiderati

L'emorragia e' un effetto indesiderato molto comune associato all'uso di tenecteplase. L'emorragia nel luogo di iniezione e' principalmente di grado superficiale. Comunemente si osservano ecchimosi ma solitamente non richiedono nessun trattamento specifico. Nei pazienti con ictus(incluso sanguinamento intracranico) ed altri episodi di sanguinament o grave sono state riportate morte ed invalidita' permanente. Le reazioni avverse di seguito elencate sono riportate in accordo alla frequenza ed alla classificazione per sistemi e organi. I raggruppamenti per frequenza sono definiti in accordo alla seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100),raro (>=1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota (la freque nza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). La tabella 1 riporta la frequenza delle reazioni avverse. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazione anafilattoide (compreso rash cutaneo, orticaria, broncospasmo, edema laringeo). Patologie del sistema nervoso.Non comune: emorragia intracranica (quale emorragia cerebrale, ematom a cerebrale, ictus emorragico, trasformazione emorragica dell'ictus, ematoma intracranico, emorragia subaracnoidea) compresi sintomi associati quali sonnolenza, afasia, emiparesi, convulsioni. Patologie dell'occhio. Non comune: emorragia oculare. Patologie cardiache: aritmie da riperfusione (quali asistole, aritmia idioventricolare accelerata, aritmia, extrasistole, fibrillazione atriale, blocco atrioventricolare dalgrado I fino al completo, bradicardia, tachicardia, aritmia ventricol are, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare) si verificano in stretta relazione temporale al trattamento con tenecteplase. Le aritmie da riperfusione possono portare ad arresto cardiaco, possono mettere a rischio la vita e richiedere l'uso di terapie antiaritmiche convenzionali; raro: emorragia, pericardica. Patologie vascolari. Moltocomune: emorragia; raro: embolia (embolizzazione trombotica). Patolog ie respiratorie toraciche e mediastiniche. Comune: epistassi; raro: emorragia polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: emorragia gastrointestinale (quale emorragia gastrica, ulcera gastrica emorragica, emorragia rettale, ematemesi, melena, emorragia del cavo orale); non comune: emorragia retroperitoneale(quale anatoma retroperitoneale); non nota: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo.Comune: ecchimosi. Patologie renali e urinarie. Comune: emorragia uro genitale (quale ematuria, emorragia del tratto urinario). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: emorragia al sito di iniezione, emorragia da puntura. Esami diagnostici. Raro: diminuzione della pressione arteriosa, aumento della temperatura corporea. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura.Non nota: embolia lipidica che puo' portare alle corrispondenti conse guenze negli organi coinvolti. Come con gli altri agenti trombolitici,sono stati riportati come postumi dell'infarto miocardico e/o sommini strazione trombolitica i seguenti effetti. Molto comune (>=1/10): ipotensione, disturbi del battito cardiaco e del ritmo, angina pectoris; comune (>=1/100, <1/10): ischemia ricorrente, insufficienza cardiaca, re-infarto micardico, shock cardiogeno, pericardite, edema polmonare; non comune (>=1/1000, <1/100): arresto cardiaco, insufficienza della valvola mitralica, versamento pericardico, trombosi venosa, tamponamentocardiaco, rottura del miocardio; raro (>=1/10000, <1/1000): embolia p olmonare. Questi effetti cardiovascolari possono essere pericolosi perla vita e possono portare alla morte.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza: non c'e' esperienza sull'impiego di tenecteplase durante la gravidanza. Poiche' gli studi condotti negli animali hanno evidenziato un elevato rischio di sanguinamento vaginale presumibilmente dalla placenta e di interruzione della gravidanza, il beneficio del trattamento deve essere valutato rispetto ai rischi potenziali che possono aggravare una situazione acuta pericolosa per la vita. Allattamento: non e' noto se tenecteplase e' escreto nel latte materno. L'allattamento deve essere sospeso entro le prime 24 ore successive alla terapia trombolitica. Fertilita': non sono stati effettuati studi preclinici di fertilita' per tenecteplase. Negli studi di tossicita' preclinica a dose ripetuta condotti con tenecteplase, l'istopatologia non ha rivelato alcun risultato riguardo gli organi riproduttivi maschili.