Micofenolato M Ahcl - 50cpr500mg

Dettagli:
Nome:Micofenolato M Ahcl - 50cpr500mg
Codice Ministeriale:038774016
Principio attivo:Micofenolato Mofetile
Codice ATC:L04AA06
Fascia:A
Prezzo:74.97
Rimborso:74.97
Produttore:Accord Healthcare Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

MICOFENOLATO MOFETILE AHCL 500 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Micofenolato M Ahcl - 50cpr500mg

Categoria farmacoterapeutica

Agenti immunosoppressori.

Principi attivi

Ciascuna compressa rivestita con film contiene 500 mg di micofenolato mofetile.

Eccipienti

Cellulosa microcristallina, povidone (K-90), idrossipropilcellulosa, talco, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Film di rivestimento: 6 cps di ipromellosa, titanio diossido (E171), macrogol 400, carminio d'indaco lacca di alluminio (E132), ossido di ferro rosso (E172), ossido di ferro nero (E172).

Indicazioni

Il medicinale e' indicato per la profilassi del rigetto acuto in pazienti sottoposti a trapianto allogenico renale, cardiaco o epatico, in associazione con ciclosporina e corticosteroidi.

Controindicazioni / effetti secondari

E' stata osservata ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il prodotto e' quindi controindicato nei pazienti con ipersensibilita' al principio attivo, all'acido micofenolico o ad uno qualsiasi degli eccipienti. E' controindicato durante l'allattamento.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato e continuato da specialisti adeguatamente qualificati nei trapianti. >>Utilizzo nel trapianto renale. Negli adulti la somministrazione orale deve essere iniziata entro le 72 ore successive al trapianto. La dose raccomandata nei pazienti sottoposti a trapianto renale e' di 1 g somministrato due volte al giorno (dose giornaliera 2 g). Nei bambini e negli adolescenti (eta' compresa tra 2 e 18 anni) la dose raccomandata e' di 600 mg/m^2somministrata per via orale due volte al giorno (fino ad un massimo di 2 g al giorno). Le compresse devono essere prescritte solo a pazienti con una superficie corporea superiore a 1,5 m^2, ad un dosaggio di 1 g due volte al giorno (dose giornaliera 2 g). Poiche' alcune reazioni avverse si verificano con maggiore frequenza in questa fascia di eta' rispetto agli adulti, puo' essere necessaria una riduzione temporanea della dose oppure l'interruzione del trattamento; in queste circostanze bisognera' considerare i fattori clinici rilevanti, quali la gravita' della reazione. Nei bambini di eta' inferiore a 2 anni sono disponibili dati di sicurezza e di efficacia limitati. Questi dati sono insufficienti per fornire raccomandazioni posologiche, pertanto l'uso del medicinale in questafascia di eta' non e' raccomandato. >>Utilizzo nel trapianto cardiaco . Negli adulti la somministrazione orale deve iniziare entro i primi 5giorni successivi al trapianto. La dose raccomandata nei pazienti sot toposti a trapianto cardiaco e' di 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Non sono disponibili dati relativi ai pazienti pediatrici sottoposti a trapianto cardiaco. >>Utilizzo nel trapianto epatico. Negli adulti la somministrazione endovenosa del micofenolato mofetile deve iniziare nei primi 4 giorni successivi al trapiantoepatico, mentre la somministrazione orale subito dopo, quando sara' p iu' tollerato. La dose orale raccomandata nei pazienti sottoposti a trapianto epatico e' di 1,5 g somministrati due volte al giorno (dose giornaliera 3 g). Non sono disponibili dati relativi ai pazienti pediatrici sottoposti a trapianto epatico. Negli anziani (65 anni e oltre) ladose raccomandata di 1 g somministrato due volte al giorno, per i paz ienti sottoposti a trapianto renale e di 1,5 g somministrati due volteal giorno per i pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico, e ' appropriata per gli anziani. >>Utilizzo in caso di compromissione renale. Nei pazienti sottoposti a trapianto renale con grave compromissione renale cronica (velocita' di filtrazione glomerulare <25 ml/min/1,73 m^2), escluso l'immediato periodo post-trapianto, si devono evitaredosi superiori a 1 g somministrato due volte al giorno. Questi pazien ti devono essere osservati attentamente. Non sono necessari aggiustamenti del dosaggio nei pazienti che presentano un ritardo nel funzionamento del rene nella fase post-operatoria. Non sono disponibili dati relativi ai pazienti sottoposti a trapianto cardiaco o epatico affetti dagrave compromissione renale cronica. >>Utilizzo in caso di grave comp romissione epatica. Non sono necessari aggiustamenti del dosaggio per i pazienti sottoposti a trapianto renale con grave malattia del parenchima epatico. Non sono disponibili dati su pazienti sottoposti a trapianto cardiaco con gravemalattia del parenchima epatico. >>Trattamento durante gli episodi di rigetto. L'MPA (acido micofenolico) e' il metabolita attivo del micofenolato mofetile. Il rigetto di trapianto renalenon provoca alterazioni nella farmacocinetica dell'MPA; non e' necess aria una riduzione del dosaggio o l'interruzione del prodotto. Non ci sono motivi per un aggiustamento della dose in seguito al rigetto di trapianto cardiaco. Non sono disponibili dati farmacocinetici durante il rigetto di trapianto epatico.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Tenere il blister nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

I pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive che prevedono associazioni di medicinali, tra cui il farmaco, sono esposti ad un rischio maggiore di sviluppare linfomi e altri tumori maligni, in particolare della pelle. Il rischio sembra essere correlato all'intensita' e alla durata dell'immunosoppressione, piuttosto che all'uso di un prodotto specifico. Come precauzione generale per ridurre il rischio di tumore della pelle, l'esposizione alla luce del sole e ai raggi UV dovra' essere limitata mediante l'uso di abbigliamento protettivo e l'applicazionedi creme solari con elevato fattore di protezione. I pazienti che ass umono il prodotto devono essere informati sulla necessita' di riferireimmediatamente qualsiasi sintomo di infezione, ematomi inaspettati, s anguinamento o qualsiasi altra manifestazione di depressione midollare. Una soppressione immunitaria eccessiva incrementa la suscettibilita'alle infezioni, quali infezioni opportunistiche, infezioni fatali e s epsi. Sono stati segnalati casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML), talvolta fatale, nei pazienti in trattamento. I casi segnalati avevano generalmente presentato dei fattori di rischio nei confronti della leucoencefalopatia multifocale progressiva, quali la terapia immunosoppressiva e l'alterazione della funzione immunitaria. Tra i pazienti immunosoppressi, il medico deve considerare la leucoencefalopatia multifocale progressiva in diagnosi differenziale per i pazienti che sviluppano sintomi neurologici e un consulto con un neurologo sara' ritenuto clinicamente necessario. Nei pazienti che sviluppano leucoencefalopatia multifocale progressiva si deve considerare la riduzione totale dell'immunosoppressione. Tuttavia, nei pazienti sottoposti a trapianto una riduzione dell'immunosoppressione potrebbe porre a rischio il trapianto. I pazienti che assumono il medicinale devono essere controllati per neutropenia, che potrebbe essere legata al micofenolatostesso, a medicinali concomitanti, ad infezioni virali o ad una combi nazione di queste cause. I pazienti trattati devono essere sottoposti ad una conta ematologica completa una volta la settimana durante il primo mese di terapia, due volte la settimana nel secondo e terzo mese, dopodiche' una volta al mese nel primo anno. Se si sviluppa neutropenia (conta assoluta dei neutrofili <1,3 x 10^3/mcl) puo' essere opportuno interrompere o sospendere il prodotto. I pazienti devono essere informati che durante il trattamento le vaccinazioni potrebbero essere meno efficaci e che l'uso di vaccini vivi attenuati deve essere evitato. Il vaccino antinfluenzale puo' essere utile. I medici che effettuano la prescrizione devono fare riferimento alle linee guida nazionali per la vaccinazione antinfluenzale. Poiche' il medicinale e' stato associato ad un'incidenza maggiore di eventi avversi dell'apparato digerente,quali sporadici casi di ulcera, emorragia e perforazione del tratto g astrointestinale, somministrare con cautela nei pazienti che presentano una patologia attiva grave del sistema digerente. Il micofenolato mofetile e' un inibitore dell'enzima inosina monofosfato deidrogenasi (IMPDH). In teoria si deve quindi evitare la somministrazione nei pazienti affetti da rari deficit ereditari dell'enzima ipoxantina-guanina fosforibosil- transferasi (HGPRT), quale la sindrome di Lesch-Nyhan e lasindrome di Kelly-Seegmiller. La somministrazione durante la gravidan za e' associata ad un incremento del rischio di malformazioni congenite. La terapia deve essere iniziata solo dopo aver ottenuto un esito negativo del test di gravidanza. Si consiglia di non somministrare assieme ad azatioprina, poiche' tale somministrazione concomitante non e' stata studiata. Considerando la significativa riduzione dell'AUC dell'MPA da parte della colestiramina, si deve fare attenzione alla somministrazione concomitante del farmaco con medicinali che interferiscono con la circolazione enteroepatica, in quanto l'efficacia del farmaco potrebbe essere ridotta. Il rapporto rischio- beneficio in associazione con il tacrolimus o sirolimus non e' stato stabilito.

Interazioni

Studi di interazione sono stati effettuati solo negli adulti. Si sono osservate concentrazioni plasmatiche di aciclovir piu' elevate quando il prodotto e' stato somministrato con aciclovir rispetto alla somministrazione di aciclovir da solo. Le variazioni (aumento dell'MPAG dell'8%) nella farmacocinetica dell'MPAG (il glucoronide fenolico di MPA) sono risultate minime e non sono state considerate clinicamente significative. Poiche' le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG e quelle di aciclovir aumentano in presenza di compromissione renale, e' possibile che il micofenolato mofetile e l'aciclovir, o i suoi profarmaci, ad esempio valaciclovir, competano per la secrezione tubulare, determinando l'aumento della concentrazione delle due sostanze. Per quanto riguardainvece gli antiacidi a base di idrossido di magnesio e di alluminio, si segnala che l'assorbimento del micofenolato mofetile e' risultato ridotto quando somministrato con un antiacido. In seguito alla somministrazione di una singola dose di 1,5 g di medicinale in soggetti sani, pretrattati tre volte al giorno per 4 giorni con 4 g di colestiramina,si e' verificata una riduzione del 40% dell'AUC dell'MPA. Occorre usa re cautela durante la somministrazione concomitante, in quanto l'efficacia del medicinale potrebbe risultare ridotta. Si deve usare cautela con i farmaci in grado di interferire con la circolazione enteroepatica, in quanto l'efficacia del medicinale potrebbe essere ridotta. La farmacocinetica della ciclosporina A (CSA) non e' influenzata dal farmaco. Al contrario, se si interrompe il trattamento concomitante con la ciclosporina si osservera' un aumento di circa il 30% dell'AUC dell'MPA. In base ai risultati ottenuti in uno studio con somministrazione singola delle dosi raccomandate di micofenolato orale e ganciclovir per via endovenosa, e degli effetti noti della compromissione renale sulla farmacocinetica del micofenolato mofetile e del ganciclovir, si prevede che la co-somministrazione di questi due agenti (che competono per imeccanismi di secrezione tubulare renale) provochera' un aumento dell a concentrazione di MPAG e di ganciclovir. Non si prevede un'alterazione sostanziale della farmacocinetica dell'MPA e non e' necessario adattarne il dosaggio. Nei pazienti con compromissione renale che assumonoin associazione il prodotto e ganciclovir o i suoi profarmaci, quali valaciclovir, devono essere osservate le raccomandazioni posologiche per ganciclovir ed i pazienti devono essere monitorati attentamente. Lafarmacocinetica e la farmacodinamica dei contraccettivi orali non son o state influenzate dalla co-somministrazione del medicinale. Nei pazienti che non assumono ciclosporina, la somministrazione concomitante con rifampicina ha generato una riduzione dell'esposizione all'MPA (AUC0-12h) del 18-70%. Si raccomanda di monitorare i livelli di esposizio ne all'MPA e di regolare quindi il dosaggio del medicinale per mantenere l'efficacia clinica in caso di somministrazione concomitante di rifampicina. Nei pazienti con trapianto renale, la somministrazione concomitante del prodotto e CsA ha determinato la riduzione dell'esposizione all'MPA del 30-50% rispetto ai pazienti trattati con una associazione di sirolimus e dosi simili di micofenolato mofetile. Quando e' statosomministrato in concomitanza con sevelamer, sono state osservate una riduzione della Cmax e dell'AUC0-12 dell'MPA del 30% e 25% rispettiva mente senza conseguenze cliniche (come il rigetto dell'organo trapianto). Tuttavia, si consiglia di somministrare il medicinale almeno un'ora prima oppure tre ore dopo l'assunzione di sevelamer per ridurre l'impatto sull'assorbimento dell'MPA. Non sono disponibili dati per la somministrazione con leganti del fosfato, diversi da sevelamer. Per quanto riguarda il trimetoprim/sulfametossazolo, non e' stato osservato alcun effetto sulla biodisponibilita' dell'MPA. Nei volontari sani non sie' osservata un'interazione significativa quando e' stato somministra to in concomitanza con norfloxacina e metronidazolo separatamente. Tuttavia, l'associazione di norfloxacina e metronidazolo ha determinato una riduzione dell'esposizione all'MPA di circa il 30% in seguito alla somministrazione di una dose singola del medicinale. Nei pazienti sottoposti a trapianto epatico che hanno iniziato la terapia con il prodotto e tacrolimus, l'AUC e la Cmax dell'MPA, il metabolita attivo del micofenolato mofetile, non sono state significativamente influenzate dalla somministrazione concomitante di tacrolimus. Al contrario, si e' osservato un aumento di circa il 20% nell'AUC del tacrolimus, in seguitoalla somministrazione di dosi multiple del medicinale (1,5 g due volt e al giorno) nei pazienti che assumevano tacrolimus. Tuttavia, nei pazienti sottoposti a trapianto renale, la concentrazione di tacrolimus non e' apparsa alterata dal medicinale. La co-somministrazione con probenecid nella scimmia aumenta di tre volte l'AUC plasmatica dell'MPAG. Quindi, le altre sostanze eliminate mediante secrezione tubulare renale possono competere con l'MPAG e aumentare di conseguenza le concentrazioni plasmatiche dell'MPAG o dell'altra sostanza secreta dai tubuli renali. I vaccini vivi non devono essere somministrati ai pazienti con compromissione della risposta immunitaria. La risposta anticorpale agli altri vaccini potrebbe essere ridotta.

Effetti indesiderati

Le principali reazioni avverse in combinazione con ciclosporina e corticosteroidi includono diarrea, leucopenia, sepsi e vomito e vi e' inoltre evidenza di una maggiore frequenza di alcuni tipi di infezione. I pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive che prevedono associazioni di farmaci, tra i quali il medicinale stesso, presentano un rischio maggiore di sviluppare linfomi e altre neoplasie maligne, in particolare della pelle. Le patologie linfoproliferative o i linfomi si sonoverificati nello 0,6% dei pazienti che assumevano il prodotto (dose g iornaliera di 2 o 3 g) in combinazione con altri immunosoppressori negli studi clinici controllati dei pazienti sottoposti a trapianto renale (dati relativi ai 2 g), cardiaco ed epatico, seguiti per almeno 1 anno. Il cancro della pelle non-melanoma si e' verificato nel 3,6% dei pazienti; altri tipi di tumori sono stati osservati nell'1,1% dei pazienti. I dati di sicurezza a tre anni di trattamento nei pazienti sottoposti a trapianto renale e cardiaco non hanno rivelato delle variazioniinattese nell'incidenza di neoplasie rispetto ai dati ad un anno. I p azienti sottoposti a trapianto epatico sono stati seguiti per almeno 1anno, ma meno di 3 anni. Tutti i pazienti sottoposti a trapianto sono soggetti ad un maggior rischio di infezioni opportunistiche; il risch io aumenta con la carica immunosoppressiva totale. Le infezioni opportunistiche piu' comuni nei pazienti trattati (con dose giornaliera di 2o 3 g) in concomitanza con altri farmaci immunosoppressori negli stud i clinici controllati nei pazienti sottoposti a trapianto renale (datirelativi a 2 g), cardiaco ed epatico, seguiti per almeno 1 anno sono state la candidosi mucocutanea, la viremia/sindrome da CMV e l'herpes simplex. In uno studio clinico condotto su pazienti pediatrici (tra i 2 e i 18 anni) trattati con 600 mg/m^2 del prodotto per via orale due volte al giorno, il tipo e la frequenza delle reazioni avverse sono stati generalmente simili a quelli osservati nei pazienti adulti a cui e' stato somministrato 1 g due volte al giorno. Tuttavia la popolazionepediatrica ha mostrato una maggiore frequenza di eventi avversi relat ivi al trattamento, quali diarrea, sepsi, leucopenia, anemia e infezione, in particolare nei bambini di eta' inferiore ai 6 anni. I pazientianziani (65 anni e oltre) sono generalmente soggetti ad un maggior ri schio di sviluppare reazioni avverse dovute all'immunosoppressione. I pazienti anziani che assumono il prodotto come parte di una terapia immunosoppressiva di associazione possono essere esposti ad un rischio maggiore di alcune infezioni, quali la malattia invasiva tissutale da citomegalovirus, e possibilmente emorragie intestinali ed edema polmonare, rispetto agli individui piu' giovani. >>Studi clinici. Reazioni avverse, probabilmente o possibilmente correlate all' assunzione, segnalate nei pazienti trattati in studi clinici nel trapianto renale, cardiaco ed epatico, se usato in associazione con ciclosporina e corticosteroidi, sono riportate di seguito. Gli effetti indesiderati sono elencati in base alla frequenza usando le seguenti categorie: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro(>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota. Infezioni e infestazioni. Molto comune: sepsi, candidosi gastrointestinale, infez ione del tratto urinario, herpes simplex, herpes zoster; comune: polmonite, influenza, infezione del tratto respiratorio, moniliasi respiratoria, infezione gastrointestinale, candidosi, gastroenterite, infezione, bronchite, faringite, sinusite, infezione fungina della pelle, candidosi cutanea, candidosi vaginale, rinite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Comune: cancro della pelle, neoplasia benigna della pelle. Patologie del sistema emolinfopoietico.Molto comune: leucopenia, trombocitopenia, anemia; comune: pancitopen ia, leucocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: acidosi, iperpotassiemia, ipotassiemia, iperglicemia, ipomagnesiemia, ipocalcemia, ipercolesterolemia, iperlipidemia, ipofosfatemia, iperuricemia, gotta, anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: agitazione, stato confusionale, depressione, ansia, alterazione del pensiero, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: convulsioni, ipertonia, tremori, sonnolenza, sindrome miastenica, vertigini, mal di testa, parestesia, disgeusia. Patologie cardiache. Comune: tachicardia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipertensione, vasodilatazione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: effusioni pleuriche, dispnea, tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito, dolori addominali, diarrea, nausea; comune: emorragia gastrointestinale, peritonite, ileo, colite, ulcera gastrica, ulcera duodenale, gastrite, esofagite, costipazione, dispepsia, flatulenza, eruttazione. Patologie epatobiliari. Comune: epatite, ittero, iperbilirubinemia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: ipertrofia cutanea, eruzione cutanea, acne, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. Patologie renali e urinarie. Comune: compromissione renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edema, piressia, brividi, dolore, malessere, astenia. Esami diagnostici. Comune: aumento dell'enzima epatico, aumento della creatinina, aumento della lattato deidrogenasi, aumento dell'ematuria, aumento della fosfatasi alcalina, perdita di peso. >>Post marketing. Le tipologie di reazioni avverse segnalate nel periodo post -marketing sono simili a quelle osservate negli studi clinici controllati sul trapianto renale, cardiaco e epatico.Ulteriori reazioni avverse segnalate nel periodo post-marketing sono descritte di seguito. Disordini gastrointestinali: colite, come coliteda citomegalovirus (>=1/100, <1/10), pancreatite (>=1/100, <1/10) e a trofia dei villi intestinali. Disordini legati all'immunosoppressione:infezioni gravi potenzialmente fatali, quali meningite, endocardite, tubercolosi e infezione da micobatteri atipica. Sono stati segnalati casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML), talvolta fatale. I casi riportati generalmente mostravano dei fattori di rischio nei confronti della PML, quali la terapia immunosoppressiva e la compromissione della funzione immunitaria. Sono state segnalate agranulocitosi (1/1000, <1/100) e neutropenia, pertanto si consiglia il monitoraggio regolare dei pazienti in trattamento. Sono stati segnalati casi di anemia aplastica e depressione midollare, alcuni dei quali sono stati fatali. Sono state riportate reazioni di ipersensibilita', quali l'edema angioneurotico e reazione anafilattica.

Gravidanza e allattamento

Si raccomanda di iniziare la terapia solo quando il test di gravidanzarisulta negativo. Prima di iniziare la terapia, durante la terapia st essa e per sei settimane dopo l'interruzione si deve utilizzare un contraccettivo efficace. Le pazienti devono essere informate di consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza. L'assunzione non e' raccomandata durante la gravidanza e deve essere considerata solo nei casi in cui non sia disponibile un trattamento alternativo piu' adeguato. Somministrare alle donne in gravidanza soltanto se il potenziale vantaggio terapeutico supera il rischio potenziale per il feto. Esistono dati limitati sull'uso durante la gravidanza. Tuttavia, sono state segnalate malformazioni congenite, incluse malformazioni dell'orecchio,come formazione anomala o assenza dell'orecchio medio/ esterno, nei b ambini di pazienti esposte al micofenolato mofetile in associazione adaltri immunosoppressori durante la gravidanza. Sono stati segnalate a nche alcuni casi di aborto spontaneo per pazienti esposte al farmaco. Gli studi sugli animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. E' stato dimostrato che il micofenolato mofetile viene escreto nel latte materno dei ratti. Non e' noto se questo avviene anche per il latte umano. A causa delle potenziali reazioni avverse gravi nei lattanti, l'uso nelle donne che allattano e' controindicato.