Navelbine - 1cps 40mg

Dettagli:
Nome:Navelbine - 1cps 40mg
Codice Ministeriale:027865120
Principio attivo:Vinorelbina Bitartrato
Codice ATC:L01CA04
Fascia:H
Prezzo:152.22
Lattosio:Senza lattosio
Produttore:Pierre Fabre Pharma Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Capsule
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:A +4 gradi
Scadenza:24 mesi

Formulazioni

Navelbine - 1cps 40mg
Navelbine - 1cps 80mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaco antitumorale della famiglia degli alcaloidi della vinca.

Indicazioni

Trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule e del carcinoma mammario metastatico.

Controindicazioni / effetti secondari

Pazienti con anamnesi positiva per infezione concomitante o recente (nelle ultime 2 settimane). Ipersensibilita' accertata verso vinorelbineo verso altri alcaloidi della vinca. Gravi malattie che influenzino l 'assorbimento. Pregressa resezione chirurgica a livello dello stomaco e/o dell'intestino tenue. Neutropenia < 1500/mm3 o presenza di gravi infezioni conseguenti alla neutropenia. Insufficienza epatica grave noncorrelata al processo tumorale. Gravidanza. Allattamento. Pazienti ch e richiedono ossigenoterapia per lungo tempo, specialmente in caso di carcinoma polmonare non a piccole cellule.

Posologia

Esclusivamente per uso orale. In monoterapia, la dose raccomandata e' la seguente. Prime tre somministrazioni: 60 mg/m2 di superficie corporea, in un'unica somministrazione settimanale. Somministrazioni successive: dopo la terza somministrazione si raccomanda di incrementare la dose di Navelbine capsule molli a 80 mg/m2 sempre in un'unica somministrazione settimanale, tranne in quei pazienti che nel corso dei controlli ematologici effettuati in concomitanza con le prime tre somministrazioni a 60 mg/m2, abbiano avuto o un singolo episodio di neutropenia inferiore a 500/mm3 o neutropenia compresa tra 500 e 1000/mm3 in piu' di un controllo. Conta dei neutrofili durante le prime 3 somministrazioni a 60 mg/m2/settimana: > 1000 = dose consigliata per la 4^ somministrazione 80; > - 500 e < 1000 (1 episodio) = 80; > - 500 e < 1000 (2 episodi) = 60; < 500 = 60. Se, prima di ogni somministrazione alla dosedi 80 mg/m2, si dovesse riscontrare una conta dei neutrofili inferior e a 500/mm3, la somministrazione deve essere ritardata fino al ritornoalla normalita' ematologica e la dose va ridotta da 80 a 60 mg/m2 all a settimana durante le 3 somministrazioni successive. Conta dei neutrofili dopo la 4^ somministrazione a 80 mg/m2/settimana: > 1000 e > - 500 e < 1000 (2 episodi) = dose consigliata per la somministrazione successiva 80; > - 500 e < 1000 (2 episodi) e < 500 = 60. E' possibile incrementare nuovamente la dose da 60 a 80 mg/ m2 alla settimana se non si riscontra alcun episodio di neutropenia inferiore a 500/mm3, o nessun episodio di neutropenia compresa tra 500 e 1000/mm3 in piu' di un controllo durante 3 somministrazioni a 60 mg/m2, secondo quanto definitoper le prime 3 somministrazioni. Sulla base degli studi clinici effet tuati, la dose orale di 80 mg/m2 e' risultata corrispondente a 30 mg/m2 della formulazione per via endovenosa, quella di 60 mg/m2/os a 25 mg/m2/ev. Questi dati hanno rappresentato la base per i regimi combinatiche alternavano la forma iniettabile alla forma orale, migliorando i vantaggi per il paziente. In caso di polichemioterapia, la dose e lo schema posologico dovranno essere adattati al protocollo di trattamento. Sono disponibili capsule a diversi dosaggi (20, 30, 40, 80 mg), per poter ottenere la corretta combinazione posologica. La tabella seguente mostra le dosi richieste per i corrispondenti indici di superficie corporea: da 0.95 a 1 m2 = 60 (prime tre somministrazioni a 60 mg/m2) =80 (somministrazioni successive a 80 mg/m2); da 1.05 a 1.14 = 70 = 90 ; da 1.15 a 1.24 = 70 = 100; da 1.25 a 1.34 = 80 = 100; da 1.35 a 1.44= 80 = 110; da 1.45 a 1.54 = 90 = 120; da 1.55 a 1.64 = 100 = 130; da 1.65 a 1.74 = 100 = 140; da 1.75 a 1.84 = 110 = 140; da 1.85 a 1.94 = 110 = 150; > - 1.95 = 120 = 160. Anche per pazienti con una superfici e corporea > - 2 m2 la dose totale non deve mai superare i 160 mg per settimana. Negli studi clinici non si sono osservate differenze significative nella risposta nei pazienti anziani o nei soggetti piu' giovani, ma non si puo' escludere una maggiore sensibilita' in pazienti anziani. Non si hanno informazioni circa l'efficacia e la sicurezza nei bambini. Navelbine capsule molli deve essere assunta con un po' d'acqua e non deve essere masticata ne' succhiata. Si raccomanda di prendere le capsule con un po' di cibo. Se si dovesse masticare o succhiare la capsula per errore, si deve sciacquare la bocca con acqua o preferibilmente con una normale soluzione salina e avvisare immediatamente il medico. Se la capsula risultasse tagliata o danneggiata: il liquido contenuto e' irritante e pertanto potrebbe determinare lesioni in caso di contatto con la pelle o con le mucose o con gli occhi; le capsule danneggiate non devono essere ingerite e devono essere riportate in farmacia per poter essere distrutte in modo appropriato; in caso di contatto,lavarsi immediatamente con acqua o preferibilmente con una normale so luzione fisiologica.

Interazioni

L'associazione con altri farmaci mielosoppressori puo' portare ad un effetto mielodepressivo cumulativo. Interazione con il cibo: una contemporanea assunzione di cibo non modifica l'esposizione a vinorelbine. Precedenti studi con Navelbine per via endovenosa associata con cisplatino non mostrano alcuna interazione nei parametri farmacocinetici. Comunque, nel corso di terapia con Navelbine in combinazione con cisplatino e' stata riscontrata un'incidenza di granulocitopenia piu' alta di quella osservata con Navelbine in monoterapia. Nel metabolismo di vinorelbine e' interessato principalmente il citocromo CYP3A4, pertanto l'associazione con farmaci induttori o inibitori di questo isoenzima, come omeprazolo e fluoxetina, puo' modificare la farmacocinetica di Navelbine.

Effetti indesiderati

L'incidenza globale degli effetti indesiderati e' stata determinata dagli studi clinici effettuati su 210 pazienti (76 pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule e 134 pazienti con carcinoma mammario) che sono stati trattati con Navelbine capsule molli secondo il regime posologico raccomandato (prime 3 somministrazioni a 60 mg/m2/settimana seguite da 80 mg/m2/settimana). SISTEMA EMOPOIETICO. Neutropenia e' l'effetto indesiderato piu' importante. Una neutropenia di grado 1-2 e' stata osservata nel 24% dei pazienti. Una neutropenia di grado 3 (numero di neutrofili tra 1000 e 500/mm3 ) e' stata osservata nel1' 19% dei pazienti, mentre il grado 4 (< 500/mm3 ) e' stato riportato nel 23,8% dei casi, con febbre oltre i 38? nel 2.9% dei casi. Sono state osservate infezioni nel 15,2% dei pazienti, ma gravi solo nel 5.2% di essi. Anemia, molto comune, ma di solito di intensita' da lieve a moderata (69,5% dei pazienti con grado 1 o 2, 4,3% di grado 3, 0,5% di grado 4). Si puo' osservare trombocitopenia che raramente e' grave (12,9% dei pazienti con grado 1-2). APPARATO GASTROINTESTINALE. Effetti indesiderati gastrointestinali sono stati riportati e comprendono: nausea (70,5% di grado 1-2, 8,6% di grado 3, 0,5% di grado 4), vomito (52,9% di grado 1-2, 4,3% di grado 3, 3,3% di grado 4) e diarrea (41,9% di grado 1-2, 2,9% di grado 3, 2,4% di grado 4) e anoressia (grado1-2: 26,7%; grado 3: 4,8%; grado 4: 1%). Sintomi di grave intensita' si sono osservati raramente. Un'idonea terapia di supporto ( per es. con antagonisti della serotonina per via orale tipo ondasetrone o con metoclopramide) puo' ridurre la comparsa. Sono stati riportati episodidi stomatite da lieve a moderata nell'8,7% (grado 1-2) dei pazienti. Esofagite e' stata osservata nel 4,8% dei pazienti (di grado 3 nello 0,5%). SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO. I disturbi neurosensoriali generalmente sono limitati alla riduzione dei riflessi osteotendinei(12,4% dei pazienti, grado 1-2) e sono raramente severi. Un paziente ha presentato un'atassia parzialmente reversibile di grado 3. Disturbineuromotori sono stati osservati nel 10% dei pazienti (1% di grado 3) . Stipsi neurovegetativa si e' manifestata nel 11,3% dei pazienti (10% grado 1-2) e raramente si e' trasformata in ileo paralitico (1,4%). E' stato riportato un episodio di ileo paralitico fatale. Puo' essere indicata la prescrizione di lassativi in pazienti con anamnesi di stipsi e/o che hanno ricevuto un concomitante trattamento con morfina o morfinomimetici. CUTE. Alopecia puo' manifestarsi progressivamente in caso di trattamenti prolungati. Nel 25,4% dei pazienti e' stata segnalata alopecia, di solito lieve (24% grado 1-2,1,4% grado 3). ALTRI EFFETTI COLLATERALI. Senso di affaticamento (19,5% dei pazienti di grado 1-2, 6,7% di grado 3), febbre (12,4% di grado 1-2), artralgia, inclusi dolori mascellari, mialgia (9% di grado 1-2), dolori al petto e in sede tumorale (5.2% di grado 1-2) sono stati segnalati da pazienti in trattamento. Inoltre, non si puo' escludere che si possano osservare i seguenti effetti (segnalati con la somministrazione endovenosa) riscontrabili con altri alcaloidi della vinca. SISTEMA CARDIOVASCOLARE. Sono stati segnalati rari casi di cardiopatia ischemica (angina pectoris e di infarto del miocardio). FEGATO. Aumenti transitori dei parametri di funzionalita' epatica senza sintomatologia clinica. APPARATO RESPIRATORIO. Come con altri alcaloidi della vinca, la somministrazione endovenosa di Navelbine e' stata associata a dispnea, broncospasmo e rari casi di pneumopatia interstiziale, in particolare in pazienti trattati con Navelbine iniettabile in polichemioterapia con mitomicina. CUTE. Gli alcaloidi della vinca raramente possono indurre reazioni cutanee generalizzate.