Nplate - Fl 250mcg Polv+solv

Dettagli:
Nome:Nplate - Fl 250mcg Polv+solv
Codice Ministeriale:039002050
Principio attivo:Romiplostim
Codice ATC:B02BX04
Fascia:H
Prezzo:897.42
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Amgen Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Polvere e solvente per soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:36 mesi

Denominazione

NPLATE POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

Formulazioni

Nplate - Fl 250mcg Polv+solv
Nplate - Fl 500mcg Polv+solv

Categoria farmacoterapeutica

Antiemorragici, altri sistemi emostatici.

Principi attivi

Romiplostim.

Eccipienti

Mannitolo (E421), saccarosio, l-istidina, acido cloridrico (per aggiustamento del pH), polisorbato 20. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Pazienti adulti affetti da porpora trombocitopenica autoimmune (idiopatica) (PTI) cronica splenectomizzati che sono refrattari ad altri trattamenti (ad es. corticosteroidi, immunoglobuline; trattamento di seconda linea nei pazienti adulti non-splenectomizzati per i quali l'intervento chirurgico e' controindicato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, oppure alle proteine derivate da Escherichia coli.

Posologia

Il trattamento deve rimanere sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento delle malattie ematologiche. Il farmaco deve essere somministrato una volta alla settimana mediante iniezione sottocutanea. Dose iniziale: 1 mcg/kg, in base all'effettivo peso corporeo.Calcolo della dose. Dose iniziale o successiva (1 volta alla settiman a): peso in kg x dose in mcg/kg = dose individuale per paziente in mcg. Volume da somministrare: dose in mcg x 1 ml/500 mcg=quantita' da iniettare in ml. Esempio. Paziente di 75 kg inizia con 1 mcg/kg di romiplostim. Dose individuale per paziente = 75 kg x 1 mcg = 75 mcg. La corrispondente quantita' del farmaco da iniettare = 75 mcg x 1 ml/500 mcg = 0,15 ml. Per calcolare la dose di rompiplostim si deve usare sempre il peso corporeo effettivo rilevato all'inizio del trattamento. I successivi aggiustamenti di dose si basano esclusivamente sulle variazionidella conta piastrinica, e sono fatti mediante incrementi di 1 mcg. A ggiustamenti della dose: si deve usare il peso corporeo effettivo rilevato all'inizio della terapia per calcolare la dose. La dose unica settimanale di romiplostim deve essere aumentata di 1 mcg/kg, fino a quando il paziente raggiunge una conta piastrinica >= 50 x 10^9 /l. La conta piastrinica deve essere controllata settimanalmente, fino a quando non si e' raggiunta una conta piastrinica stabile (>= 50 x 10^9 /l peralmeno 4 settimane senza aggiustamenti della dose). Successivamente, si deve controllare la conta piastrinica con cadenza mensile. Non superare la dose settimanale massima di 10 mcg/kg. Aggiustare la dose comesegue. Conta piastrinica <50 x 10^9/l: aumentare la dose singola sett imanale di 1 mcg/kg; conta piastrinica >200 x 10^9/l per due settimaneconsecutive: ridurre la dose singola iniziale di 1 mcg/kg; conta pias trinica >400 x 10^9/l: non somministrare. Continuare a valutare la conta piastrinica ogni settimana. Dopo che la conta piastrinica e' scesa a <200 x 10^9/l, riprendere la somministrazione con una dose singola settimanale ridotta di 1 mcg/kg. In caso di perdita di risposta o di incapacita' a mantenere una risposta piastrinica a romiplostim, impiegato nel range posologico raccomandato, deve essere avviata una ricerca dei fattori causali. Interruzione del trattamento: la somministrazione di romiplostim deve essere interrotta se il valore piastrinico non aumenta a un livello sufficiente ad evitare sanguinamenti clinicamente importanti dopo quattro settimane di terapia con romiplostim alla piu' elevata dose settimanale di 10 mcg/kg. I pazienti devono essere sottoposti periodicamente a valutazione clinica ed il proseguimento del trattamento deve essere deciso su base individuale dal medico che segue il trattamento. Se il trattamento viene interrotto, la ricomparsa della trombocitopenia e' probabile. Pazienti anziani (>= 65 anni): non sono state rilevate differenze di sicurezza o efficacia tra pazienti < 65 anni di eta' e quelli >= 65 anni di eta'. Sebbene in base ai dati disponibili non siano richiesti aggiustamenti del regime posologico nei pazienti anziani, si raccomanda di usare attenzione, considerato il limitato numero di pazienti anziani inclusi finora negli studi clinici. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di romiplostim nei bambini al di sotto dei 18 anni di eta' non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Pazienti con insufficienza epatica: romiplostim non deve essere usato in pazienti con insufficienza epatica da moderata a grave (Child-Pugh score >= 7) salvo che il beneficio attesosuperi il rischio identificato di trombosi venosa portale in pazienti con trombocitopenia associata ad insufficienza epatica e trattati con agonisti della trombopoetina (TPO). Se si ritiene necessario l'uso di romiplostim, la conta piastrinica deve essere monitorata accuratament e per minimizzare il rischio di complicanze tromboemboliche. Pazienti con insufficienza renale: in queste popolazioni di pazienti non sono stati condotti studi clinici mirati. In queste popolazioni il prodotto deve essere usato con cautela. Modo di somministrazione: per uso sottocutaneo. Dopo ricostituzione della polvere, il medicinale e' somministrato per via sottocutanea. Il volume da iniettare puo' essere molto piccolo. Si deve prestare attenzione, durante la preparazione, al calcolo della dose e alla ricostituzione con il corretto volume di acqua sterile per preparazioni iniettabili. Particolare attenzione deve essere posta nell'assicurarsi che venga prelevato dal flaconcino l'appropriato volume necessario alla somministrazione sottocutanea - deve essere utilizzata una siringa graduata a 0,01 ml. I pazienti con una conta piastrinica stabile >= 50 x 10^9 /l per almeno 4 settimane senza aggiustamenti di dose possono, a discrezione di un medico supervisore, auto-somministrarsi la soluzione iniettabile. I pazienti eleggibili all'auto-somministrazione devono essere istruiti su queste procedure. Dopo le prime 4 settimane di auto-somministrazione, il paziente deve essere di nuovo seguito mentre sta ricostituendo e somministrando il farmaco. Solo i pazienti che dimostrano la capacita' di ricostituire e auto-somministrarsi il prodotto sono autorizzati a continuare a farlo.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C. - 8 gradi C.). Non congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dallaluce. Puo' essere temporaneamente rimosso dal frigorifero per un peri odo massimo di 24 ore a temperatura ambiente (fino a 25 gradi C.).

Avvertenze

Recidiva della trombocitopenia e sanguinamento dopo cessazione del trattamento: in seguito all'interruzione del trattamento con romiplostim e' probabile che si manifesti di nuovo la trombocitopenia. Se si interrompe la somministrazione di romiplostim in presenza di una terapia con anticoagulanti o antipiastrinici, il rischio di sanguinamenti risulta aumentato. Dopo interruzione del trattamento con romiplostim, i pazienti devono essere monitorati attentamente per rilevare un'eventuale riduzione della conta piastrinica ed essere sottoposti a trattamento medico per evitare che si verifichino sanguinamenti. In caso di interruzione del trattamento con romiplostim si raccomanda di riprendere il trattamento della PTI secondo le linee guida terapeutiche piu' attuali. La gestione medica supplementare puo' comprendere la cessazione della terapia anticoagulante e/o antipiastrinica, l'inibizione dell'anticoagulazione o l'infusione di piastrine. Aumento della reticolina nel midollo osseo: si ritiene che l'aumento della reticolina nel midollo osseosia il risultato della stimolazione del recettore della TPO, che comp orta un aumento del numero di megacariociti nel midollo osseo ed il conseguente rilascio di citochine da parte di questi. L'aumento della reticolina puo' essere suggerito dalle variazioni morfologiche delle cellule ematiche periferiche e puo' essere rilevato mediante biopsia midollare. Per questo motivo, si raccomanda di eseguire l'esame dello striscio di sangue periferico per rilevare eventuali anomalie citomorfologiche e l'emocromo completo prima e durante il trattamento con romiplostim. Qualora si rilevi nei pazienti una perdita di efficacia ed anomalie in uno striscio di sangue periferico, si deve interrompere la somministrazione di romiplostim, effettuare un esame obiettivo completo ed eventualmente considerare l'esecuzione di una biopsia midollare con colorazione specifica per la reticolina. Se disponibile, si deve effettuare un confronto con una precedente biopsia midollare. Se l'efficacia e' mantenuta e si osservano anomalie nello striscio di sangue periferico, il medico deve effettuare una adeguata valutazione clinica, considerando anche l'esecuzione di una biopsia midollare e devono essere rivalutati il rapporto rischio-beneficio di romiplostim e le opzioni terapeutiche alternative per il trattamento della PTI. Complicanze trombotiche/tromboemboliche: conte piastriniche superiori al range di normalita' presentano un rischio teorico di complicanze trombotiche/tromboemboliche. L'incidenza di eventi trombotici/tromboembolici osservata negli studi clinici e' stata simile fra romiplostim e placebo, e non e' stata osservata alcuna associazione tra questi eventi e conte piastriniche elevate. In questi casi si devono seguire le linee guida sugli aggiustamenti della dose. Progressione di esistenti neoplasie ematopoietiche maligne o Sindromi Mielodisplastiche (SMD): gli stimolatori del recettore della TPO sono fattori di crescita che inducono proliferazione e differenziazione delle cellule progenitrici trombopoietiche e produzione di piastrine. Il recettore della TPO e' espresso in prevalenza sulla superficie delle cellule della linea mieloide. Per gli stimolatoridel recettore della TPO esiste un rischio teorico che possano stimola re la progressione di esistenti neoplasie ematopoietiche maligne o SMD. Romiplostim non deve essere impiegato per il trattamento della trombocitopenia da SMD o da qualunque altra causa di trombocitopenia diversa dalla PTI, al di fuori di studi clinici.Il profilo rischio-beneficiodi romiplostim non e' stato definito nelle SMD o in altre popolazioni di pazienti non affetti da PTI. In uno studio clinico a singolo bracc io, in aperto, in pazienti con SMD in trattamento con romiplostim, sono stati segnalati casi di progressione in leucemia mieloide acuta (LMA); comunque questo e' un esito atteso delle SMD e non e' chiaro il rapporto con il trattamento con romiplostim. Inoltre, in questo studio sono stati riportati casi di aumenti transitori dei blasti midollari. Gli aumenti transitori dei blastociti sono stati reversibili con la sospensione di romiplostim. Questa osservazione non e' quindi coerente conuna progressione in LMA. Non e' possibile distinguere fra blastociti leucemici e blastociti normali. Perdita di risposta al romiplostim: laperdita di risposta o l'incapacita' di mantenere una risposta piastri nica con romiplostim nel range di dosaggio raccomandato deve spingere ad un accertamento dei fattori causali, compresa una eventuale immunogenicita'. ed un aumento della reticolina nel midollo osseo. Effetti del romiplostim su globuli rossi e bianchi: alterazioni nei parametri dei globuli rossi (diminuzione) e dei globuli bianchi (aumento) sono state osservate negli studi tossicologici non clinici (ratto e scimmia), ma non nei pazienti affetti da PTI. Il monitoraggio di questi parametri deve essere considerato nei pazienti in trattamento con romiplostim.

Interazioni

Non sono stati effettuati studi di interazione. Le potenziali interazioni di romiplostim con medicinali assunti contemporaneamente, dovute alegame con le proteine plasmatiche, sono sconosciute. I medicinali us ati nel trattamento della PTI in associazione con romiplostim negli studi clinici comprendevano corticosteroidi, danazolo e/o azatioprina, immunoglobulina endovenosa (IVIG) e immunoglobulina anti-D. Quando romiplostim viene associato ad altri medicinali per il trattamento della PTI, si deve monitorare la conta piastrinica, al fine di evitare che i relativi valori superino il range raccomandato. L'uso di corticosteroidi, danazolo e azatioprina puo' essere ridotto o interrotto in caso diuso concomitante con romiplostim. Le conte piastriniche devono essere monitorate quando gli altri trattamenti per la PTI sono ridotti o sos pesi, al fine di evitare che i valori delle piastrine scendano al di sotto dei range raccomandati.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' gravi che si possono verificare durante il trattamento includono: ricomparsa della trombocitopenia e sanguinamento dopo cessazione del trattamento, aumento della reticolina nel midollo osseo, complicazioni trombotiche/tromboemboliche, errori terapeutici eprogressione di SMD esistenti a LMA. Le piu' comuni reazioni avverse osservate comprendono reazioni di ipersensibilita' (inclusi casi di eruzione cutanea, orticaria e angioedema) e mal di testa. Le frequenze sono definite come: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100,< 1/10) e non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000,< 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi e classe di frequenza, secondo MedDRA, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: infezione del tratto respiratorio superiore; comune: gastroenterite; influenza, infezioni localizzate,nasofaringite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti, e po lipi compresi). Non comune: mieloma multiplo, mielofibrosi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: alterazioni del midollo osseo, trombocitopenia; non comune: anemia, anemia aplastica, insufficienza midollare, leucocitosi, splenomegalia, trombocitemia, incremento della conta piastrinica, anormalita' della conta piastrinica. Disturbi del sistema immunitario. Molto comune: ipersensibilita'; comune: agioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: intolleranza all'alcool, anoressia, diminuzione dell'appetito, disidratazione, gotta. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: depressione, sogni anormali. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri, emicrania, parestesie; non comune: clono, disgeusia, ipoestesia, ipogeusia, neuropatia periferica, trombosi del seno trasverso. Patologie dell'occhio. non comune: emorragia congiuntivale, disturbi dell'accomodazione, cecita', disturbi dell'occhio, prurito oculare, aumento della lacrimazione, papilledema, disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie cardiache. comune: palpitazioni; non comune: infarto del miocardio, aumento del battito cardiaco. Patologie vascolari. Comune: vampate; non comune: trombosi venosa profonda, ipotensione, embolismo periferico, ischemia periferica, flebite, tromboflebite superficiale, trombosi, eritromelalgia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: embolia polmonare; non comune: tosse, rinorrea, gola secca, dispnea, congestione nasale, respirazione dolorosa. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, diarrea, dolore addominale, costipazione, dispepsia; non comune: vomito, emorragia rettale, odore del respiro, disfagia, malattia da reflusso gastroesofageo, ematochezia, emorragia della bocca, disturbi gastrici, stomatite, discolorazione dentale. Patologie epatobiliari. Non comune: trombosi della vena porta, aumento delle transaminasi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, ecchimosi, rash; non comune: alopecia, reazioni di fotosensibilizzazione, acne, dermatiti da contatto, pelle secca, eczema, eritema, rash esfoliativo, crescita anormale dei capelli, prurito, porpora, rash papulare, rash pruriginoso, nodulo cutaneo, odore cutaneo anomalo, orticaria.Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Co mune: artralgia, mialgia, spasmi muscolari, dolore alle estremita', dolore alla schiena, dolore osseo; non comune: rigidita' muscolare, debolezza muscolare, dolore alle spalle, fascicolazioni muscolari. Patologie renali e urinarie. Non comune: presenza di proteine nelle urine. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: emorragia vaginale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede disomministrazione. Comune: affaticamento, edema periferico, sindrome s imile-influenzale, dolore, astenia, piressia, brividi, reazioni nel sito di iniezione; non comune: emorragia nel sito di iniezione, dolore toracico, irritabilita', malessere, edema facciale, vampate di calore, agitazione. Esami diagnostici. Non comune: aumento della pressione sanguigna, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento della temperatura corporea, diminuzione di peso, aumento di peso. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: contusioni. Trombocitosi: in base ad un'analisi di tutti i pazienti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, sono stati segnalati 3 eventi di trombocitosi, n = 271. Non sono state segnalate sequele cliniche in associazione con l'elevata conta piastrinica in nessuno dei 3 soggetti. Trombocitopenia dopo interruzione del trattamento: in base ad un'analisi di tutti i pazienti con PTI trattati con romiplostim in 4 studi clinici controllati e 5 non controllati, sono stati riportati 4 eventi di trombocitopenia dopo interruzione del trattamento, n = 271. Progressione di esistenti sindromi mielodisplastiche (SMD): in uno studio randomizzato controllato verso placebo in soggetti con SMD, il trattamento con romiplostim e' stato prematuramente interrotto a causa di un aumento numerico dei casi di progressione di malattia da SMD a LMA e di un aumento transitorio della conta dei blasti nei pazienti trattati con romiplostim rispetto al placebo. Dei casiosservati di progressione di malattia da SMD a LMA, i pazienti con SM D classificata RAEB-1 al baseline avevano una piu' alta probabilita' di progredire a LMA. La sopravvivenza globale e' stata simile al placebo. Aumento della reticolina nel midollo osseo: negli studi clinici, iltrattamento con romiplostim e' stato interrotto in 4 dei 271 pazienti a causa del deposito di reticolina nel midollo osseo. In altri 6 pazi enti la reticolina e' stata osservata in seguito a biopsia del midolloosseo. Immunogenicita': negli studi clinici in pazienti adulti con PT I sono stati esaminati gli anticorpi anti-romiplostim. Mentre il 5,8% e il 3,9% dei soggetti sono risultati positivi allo sviluppo di anticorpi capaci di legarsi a romiplostim ed alla TPO rispettivamente, soltanto 2 soggetti (0,4%) sono risultati positivi ad anticorpi neutralizzanti romiplostim, ma questi anticorpi non hanno mostrato reazioni crociate con la TPO endogena. Entrambi i soggetti sono risultati negativi alla ricerca di anticorpi neutralizzanti romiplostim 4 mesi dopo l'interruzione del dosaggio. L'incidenza di anticorpi preesistenti contro romiplostim e la TPO era rispettivamente dell'8% e del 5,4%. Come per tutte le proteine terapeutiche, esiste una potenziale immunogenicita'.

Gravidanza e allattamento

I dati relativi all'uso di romiplostim in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali hanno mostratoche romiplostim attraversa la placenta e aumenta la conta piastrinica fetale. Perdite post-impianto e un lieve aumento della mortalita' per inatale si sono verificati anche in studi animali. Romiplostim non e' raccomandato durante la gravidanza e in donne in eta' fertile che non usano misure contraccettive. Non e' noto se romiplostim/metaboliti siano escreti nel latte materno. Il rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con romiplostim tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per ilbambino e il beneficio della terapia per la donna. Non ci sono dati d isponibili sulla fertilita'.