Oxaliplatino Teva - Inf 50mg/10m

Dettagli:
Nome:Oxaliplatino Teva - Inf 50mg/10m
Codice Ministeriale:038107025
Principio attivo:Oxaliplatino
Codice ATC:L01XA03
Fascia:H
Prezzo:203.67
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Teva Italia Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

OXALIPLATINO TEVA

Formulazioni

Oxaliplatino Teva - Inf 50mg/10m
Oxaliplatino Teva - Inf 100mg/20
Oxaliplatino Teva - Ev 200mg 40m

Categoria farmacoterapeutica

Agenti antineoplastici, composti di platino.

Principi attivi

Oxaliplatino.

Eccipienti

Lattosio monoidrato (45 mg/ ml). Acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

L'oxaliplatino in combinazione con 5-fluorouracile (5-FU) e l'acido folinico (FA) e' indicato per: la terapia adiuvante del cancro al colon di stadio III (C di Duke) dopo l'asportazione chirurgica del tumore primario. Il trattamento del cancro colorettale metastatico.

Controindicazioni / effetti secondari

Controindicato in pazienti: con ipersensibilita' all'oxaliplatino o a uno qualsiasi degli eccipienti; che stanno allattando; affetti da una neuropatia sensoriale periferica con alterazioni funzionali antecedenti al primo ciclo; affetti da mielosoppressione prima del ciclo iniziale, evidenziata dal valore basale di neutrofili < 2 x 10^9 /l e/o contapiastrinica di < 100 x 10^9 l - che soffrono di grave insufficienza r enale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min).

Posologia

La preparazione di soluzioni iniettabili di principi attivi citotossici deve essere effettuata da personale specializzato esperto con conoscenze sul farmaco in uso, in condizioni che garantiscano l'integrita' del farmaco, la protezione dell'ambiente e in particolare la protezionedel personale che manipola le medicine, in conformita' alle direttive ospedaliere. Richiede un'area di preparazione riservata a questo scop o. In tale area e' vietato fumare, mangiare o bere. L'oxaliplatino deve essere somministrato esclusivamente agli adulti. La dose raccomandata nel trattamento adiuvante e' di 85 mg/m^2 e.v. ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi). La dose raccomandata nella cura del cancro colorettale metastatico e' di 85 mg/m^2 in endovena ogni 2 settimane. Il dosaggio somministrato deve essere regolato in funzione della tollerabilita'. L'oxaliplatino deve essere somministrato sempre prima delle fluoropirimidine. L'oxaliplatino e' somministrato come infusione endovenosa della durata di 2-6 ore in 250 - 500 ml di soluzione glucosata al 5% per dare una concentrazione compresa tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; 0,70 mg/ml e' la concentrazione piu' elevata impiegata nella pratica clinica per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. Viene utilizzato principalmente in combinazione con regimi basati sull'infusione continua di 5-fluorouracile (5-FU). Per la terapia bisettimanale vengono utilizzati schemi terapeutici di 5-fluorouracile (5-FU) che combinano il bolo all'infusione continua. Compromissione della funzione renale: non e' stato studiato nei pazienti con compromissione della funzione renale di grado severo. Nei pazienti con compromissione della funzione renale di grado moderato, la terapia puo' essere iniziata alla dose normalmente raccomandata. Non e' necessario modificare i dosaggi nei pazienti con lieve disfunzione renale. Compromissione della funzione epatica: in uno studio di fase I che comprendeva pazienti che presentavano diversi livelli di compromissione della funzione epatica, la frequenza e la gravita' dei disturbi epatobiliari sembrava essere correlata a disturbi progressivi e a esiti di insufficienza epatica nei test condotti al basale. Durante lo sviluppo clinico non e' stata eseguita alcuna modifica della dose nei pazienti con funzione epatica alterata. Pazienti anziani:non e' stato osservato alcun aumento della tossicita' grave quando l' oxaliplatino e' stato utilizzato singolarmente o in combinazione con 5-fluorouracile (5-FU) in pazienti di eta' superiore ai 65 anni. Pertanto, non sono necessarie particolari variazioni della dose per gli anziani. Modo di somministrazione: viene somministrato per infusione endovenosa. Non e' richiesta iperidratazione per la somministrazione. Dopo la ricostituzione, l'oxaliplatino diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% per ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml deve essere infuso attraverso una linea venosa centrale o una vena periferica in un periodo di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve precedere sempre quella del 5-fluorouracile (5-FU). In caso di stravaso occorre interrompere immediatamente la somministrazione. Istruzioni per l'uso: deve essere ricostituito e diluito prima dell'uso. Per diluire il concentrato per soluzione per infusione deve essere utilizzata esclusivamente soluzione glucosata al 5%.

Conservazione

Il medicinale non richiede condizioni di conservazione particolari. Conservare il flaconcino nella confezione esterna per tenerlo al riparo dalla luce.

Avvertenze

L'oxaliplatino deve essere utilizzato solo in reparti specializzati inoncologia e somministrato sotto la supervisione di un oncologo qualif icato. A causa delle informazioni limitate sulla sicurezza in pazienticon compromissione della funzione renale di grado moderato, la sommin istrazione va considerata solo in seguito ad un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio per il paziente. In questi casi e' necessario monitorare attentamente la funzionalita' renale e regolare la dose a seconda della tossicita'. Occorre monitorare eventuali sintomi allergici dei pazienti con un'anamnesi di reazioni allergiche ai compostidel platino. In caso di comparsa di una reazione simile a quella anaf ilattica dopo somministrazione di oxaliplatino, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e deve essere iniziata un'adeguata terapiasintomatica. In questa situazione e' controindicato ricominciare il t rattamento con oxaliplatino. In caso di stravaso occorre interrompere immediatamente l'infusione e adottare la consueta terapia sintomatica locale. Occorre monitorare attentamente la tossicita' neurologica, in particolare se somministrato in concomitanza con altri farmaci con unaparticolare tossicita' neurologica. Deve essere eseguito un esame neu rologico prima di ogni somministrazione e, in seguito, periodicamente.Per i pazienti che sviluppano disestesia laringofaringea acuta durant e o nelle ore successive all'infusione da 2 ore, l'infusione successiva di oxaliplatino deve essere somministrata nell'arco di 6 ore. Se si manifestano sintomi neurologici, la successiva dose raccomandata di oxaliplatino deve basarsi sulla durata e sulla gravita' di tali sintomi:se i sintomi durano piu' di 7 giorni e destano preoccupazione, la dos e successiva di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (trattamento delle metastasi) o 75 mg/m^2 (trattamento adiuvante). Se la parestesia senza insufficienza funzionale persiste fino al ciclo seguente, la dose successiva deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 (trattamento delle metastasi) o 75 mg/m^2 (trattamento adiuvante). Se la parestesia con insufficienza funzionale persiste fino al ciclo successivo, occorre interrompere la somministrazione di oxaliplatino. Se tali sintomi migliorano in seguito all'interruzione della terapia a base di oxaliplatino, si puo' valutare un'eventuale ripresa della terapia. I pazienti devono essere informati della possibilita' che si manifestino sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica in seguito alla conclusione della terapia. Possono persistere parestesie moderate localizzate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali anche dopo 3 anni dalla conclusione della terapia nel trattamento adiuvante. La tossicita' gastrointestinale, che si manifesta sotto formadi nausea e vomito, richiede una terapia o una profilassi antiemetica . Diarrea/emesi di grado severo possono provocare disidratazione, ileoparalitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di associazione di oxali platino con 5-fluorouracile (5-FU). Se si verifica tossicita' ematologica (neutrofili <1,5 x 10^9 /l o piastrine <50 x 10^9 /l), la somministrazione del ciclo successivo di terapia deve essere ritardata fino a quando i valori ematologici non rientrano in livelli accettabili. Occorre eseguire un esame emocromocitometrico completo prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo successivo. Il paziente deve essere adeguatamente informato sul rischio di diarrea/emesi, mucosite/stomatitee neutropenia in seguito a somministrazione di oxaliplatino e 5-fluor ouracile (5-FU), in modo che possa contattare con urgenza il medico curante per affrontare adeguatamente la situazione. Se si manifesta mucosite/stomatite con o senza neutropenia, il trattamento successivo deveessere ritardato fino alla riduzione della mucosite/stomatite al grad o 1 o inferiore e/o fino a quando la conta dei neutrofili raggiunge unvalore ^31,5 x 10^9 /l. Se l'oxaliplatino e' combinato a 5-fluorourac ile (5-FU) [con o senza acido folinico (FA)], occorre effettuare le consuete variazioni del dosaggio per la tossicita' associata al 5-fluorouracile (5-FU). Se, in base alla classificazione OMS, si manifesta diarrea di grado 4, neutropenia di grado 3-4 o trombocitopenia di grado 3-4 (piastrine < 50 x 10^9 /l), la dose di oxaliplatino deve essere ridotta da 85 mg/m^2 a 65 mg/m^2 (trattamento delle metastasi) o 75 mg/m^2 (trattamento adiuvante); deve inoltre essere effettuata la opportunariduzione della dose di 5-fluorouracile (5-FU). In caso di sintomi re spiratori inspiegabili quali tosse non produttiva, dispnea, crepitii oinfiltrati polmonari radiologici, la somministrazione di oxaliplatino deve essere interrotta fino a quando altre indagini polmonari non esc ludano una pneumopatia interstiziale o fibrosi polmonare (vedere paragrafo 4.8). In caso di risultati anomali dei test di funzionalita' epatica o di ipertensione portale non chiaramente indotta da metastasi epatiche, deve essere presa in considerazione la possibilita' che si tratti di un caso molto raro di disturbo vascolare epatico indotto dal farmaco. Negli studi preclinici sono stati osservati effetti genotossici.Pertanto, i pazienti maschi sottoposti a trattamento con oxaliplatino devono evitare il concepimento di un figlio durante e fino a 6 mesi d opo la fine della terapia con oxaliplatino. Il paziente deve essere consigliato in merito all'opportunita' di conservare lo sperma, in quanto l'oxaliplatino puo' provocare un'infertilita' potenzialmente permanente. Le pazienti non devono iniziare una gravidanza durante la terapiacon oxaliplatino e fino a 4 mesi dopo la conclusione della terapia, p ertanto e' necessario adottare misure contraccettive.

Interazioni

Nei pazienti che hanno ricevuto una dose singola di 85 mg/m^2 di oxaliplatino, immediatamente prima della somministrazione di 5-fluorouracile (5-FU), non sono state osservate alterazioni nel livello di esposizione al 5-fluorouracile (5-FU). In vitro, non e' stato osservato nessuno spiazzamento del legame dell'oxaliplatino dalle proteine plasmatichecon i seguenti principi attivi: salicilati, paclitaxel, eritromicina, granisetron e sodio valproato.

Effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati piu' frequenti di oxaliplatino in combinazione con 5-fluorouracile/acido folinico sono stati di natura gastrointestinale, ematologica e neurologica. Molto comuni (>=1/10); Comuni (>= 1/100, < 1/10); Non comuni (>= 1/1.000, < 1/100); Rari (>= 1/10.000, < 1/1.000); Molto rari (< 1/10.000); Non noti (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Molto comuni: infezione; Comuni: rinite, infezione delle vie respiratorie superiori, neutropenia febbrile, sepsi neutropenica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comuni: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; Rari: trombocitopenia immunoallergica, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Molto comuni: allergia/reazione allergica; Comuni: eruzione cutanea (in particolare orticaria), congiuntivite, rinite, reazioni anafilattiche, incluso broncospasmo, sensazione dolorosa al torace, angioedema, ipotensione e shock anafilattico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia, anomalie glicemiche, ipokaliemia, anomalie della natriemia; Comuni: disidratazione; Non comuni: acidosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Comuni: depressione, insonnia; Non comuni: nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea; Comuni: vertigini,neurite motoria, meningismo; Rari: disartria. La tossicita' che limit a il dosaggio di oxaliplatino e' di natura neurologica. Essa comprendeuna neuropatia periferica sensoriale caratterizzata da disestesia e/o parestesia delle estremita' con o senza crampi, spesso scatenata dal freddo. A seconda della durata dei sintomi, l'insorgenza del dolore e/o di un disturbo funzionale sono indicazioni per modificare la dose o persino per interrompere la terapia. Questi disturbi funzionali includono difficolta' nell'esecuzione di movimenti fini e sono una conseguenza possibile della compromissione sensoriale. Nella maggior parte dei casi, i segni e sintomi neurologici migliorano o regrediscono completamente con l'interruzione del trattamento. Nel trattamento adiuvante del cancro al colon, a 6 mesi dalla fine del trattamento l'87% dei pazienti non riportava piu' alcuna sintomatologia o riportava solo sintomi lievi. Dopo 3 anni di follow-up, circa il 3% dei pazienti presentava parestesie localizzate persistenti di modesta intensita' o parestesie che potrebbero interferire con attivita' funzionali. Sono state segnalate manifestazioni neurosensoriali acute che cominciano qualche ora dopo la somministrazione e spesso si manifestano in caso di esposizione al freddo. Si presentano solitamente in forma di parestesia, disestesiae ipoestesia transitorie. Tale sindrome acuta di disestesia faringola ringea, con un'incidenza stimata tra l'1 e il 2%, e' caratterizzata dasensazioni soggettive di disfagia o dispnea/sensazione di soffocament o, senza nessun sintomo oggettivo di disturbi respiratori o laringospasmo o broncospasmo. Sebbene in questi casi siano stati somministrati antistaminici e broncodilatatori, i sintomi sono rapidamente reversibili anche quando non venga effettuato nessun trattamento. Il prolungamento dell'infusione contribuisce a ridurre l'incidenza di questo sintomo. Altri sintomi osservati occasionalmente includono spasmo mandibolare/spasmi muscolari /contrazioni muscolari-involontarie/spasmi muscolari/mioclono, anomalia della coordinazione/andatura anomala/ atassia/ disturbi dell'equilibrio, senso di costrizione/ pressione/ disturbo/dolore alla gola o al torace. Inoltre, possono comparire disfunzioni concomitanti del nervo craniale, o anche insorgere come un evento isolato, quale ptosi, diplopia, afonia/ disfonia/ raucedine, a volte descritta come paralisi delle corde vocali, sensazione anomala a livello della lingua o disartria, a volte descritta come afasia, nevralgia a livello del trigemino/ dolore facciale/ dolore oculare, disturbi correlati all'acuita' visiva, disturbi a livello del campo visivo. Durante il trattamento a base di oxaliplatino sono stati riferiti altri sintomi neurologici quali disartria, perdita del riflesso del tendine profondo e segno di Lhermitte. Sono stati segnalati anche casi isolati di neurite ottica. Patologie dell'occhio. Comuni: congiuntivite, disturbi visivi; Rari: temporanea perdita dell'acuita' visiva, disturbi al campo visivo, neurite ottica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comuni: ototossicita'; Rari: sordita'. Patologie vascolari. Molto comuni: epistassi; Comuni: emorragia non specificata, vampate, trombosi venosa profonda, embolia polmonare. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse; Comuni: singhiozzo, dolore toracico; Rari: pneumopatia interstiziale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: diarrea, nausea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costipazione; Comuni: dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragia rettale; Non comuni: ileo, ostruzione intestinale;Rari: colite inclusa diarrea da Clostridium difficile. Diarrea/emesi di grado severo possono provocare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di associazione di oxaliplatino con 5-fluorouracile. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: disturbi cutanei, alopecia; Comuni: esfoliazione dell'epidermide, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni alle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comuni: dolore alla schiena; Comuni: artralgia, dolori ossei. Patologie epatobiliari. Molto rari: sindrome da ostruzione epatica sinusoidale, nota anche come disturbo epatico veno-occlusivo, o manifestazioni patologiche correlate a tali disturbi epatici, inclusa peliosi epatica, iperplasia rigenerativa nodulare, fibrosi perisinusoidale. Le manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o incremento delle transaminasi. Patologie renali e urinarie. Comuni: ematuria, disuria, frequenza anomala della minzione; Molti rari: nefropatia tubulo-interstiziale acuta che conduce a insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: febbre, affaticamento, astenia, dolore, reazione nel sito di iniezione. Lo stravaso puo' determinare dolore localizzato e infiammazione che puo' essere grave e condurre a complicanze inclusa necrosi, in particolare se l'oxaliplatino e' infuso attraverso una vena periferica. Esami diagnostici. Molto comuni: aumento degli enzimi epatici, aumento della fosfatasi alcalina, aumento della bilirubina, aumento di lattato deidrogenasi, aumento ponderale. Comuni: aumento del livello della creatinina nel sangue, calo ponderale.

Gravidanza e allattamento

Donne in eta' fertile/Contraccezione. Negli studi preclinici sono stati osservati effetti genotossici. Pertanto, i pazienti maschi sottoposti a trattamento con oxaliplatino devono evitare il concepimento di un figlio durante e fino a 6 mesi dopo la fine della terapia con oxaliplatino. Le pazienti non devono iniziare una gravidanza durante la terapia con oxaliplatino e fino a 4 mesi dopo la conclusione della terapia, pertanto e' necessario adottare misure contraccettive. Gravidanza: al momento, non sono disponibili dati relativi alla sicurezza dell'uso dioxaliplatino nelle donne in gravidanza. In base ai risultati degli st udi condotti sugli animali e all'azione farmacologica del composto, l'uso dell'oxaliplatino durante la gravidanza e' controindicato, in particolare durante il primo trimestre. La terapia a base di oxaliplatino deve essere presa in considerazione solo dopo aver adeguatamente informato il paziente dei rischi per il feto e con il consenso del pazientestesso. Allattamento: non e' stata studiata la escrezione nel latte m aterno. L'oxaliplatino e' controindicato nelle donne che allattano. Fertilita': nel cane e' stato osservato un danno a livello testicolare adosi inferiori alla dose terapeutica per l'uomo in base all'area dell a superficie corporea. In base all'azione farmacologica del composto, l'oxaliplatino puo' causare infertilita'. I pazienti maschi devono consultarsi con il medico in merito all'opportunita' di conservare lo sperma.