Paracalcitolo Sa - 5f 1ml5mcg/Ml

Dettagli:
Nome:Paracalcitolo Sa - 5f 1ml5mcg/Ml
Codice Ministeriale:042692032
Principio attivo:Paracalcitolo
Codice ATC:H05BX02
Fascia:A
Prezzo:78.97
Rimborso:78.97
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

PARACALCITOLO SANDOZ SOLUZIONE INIETTABILE

Formulazioni

Paracalcitolo Sa - 5f 1ml5mcg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Agenti antiparatiroidei.

Principi attivi

2 mcg /ml: Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 2 mcg di paracalcitolo. Ogni fiala da 1 ml contiene 2 mcg di paracalcitolo. Ogni fiala da 2 ml contiene 4 mcg di paracalcitolo. 5 mcg /ml: Ogni ml di soluzione iniettabile contiene 5 mcg di paracalcitolo. Ogni fiala da 1 ml contiene 5 mcg di paracalcitolo. Ogni fiala da 2 ml contiene 10 mcg di paracalcitolo.

Eccipienti

Macrogol 15, idrossistearato, etanolo, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il Paracalcitolo e' indicato per la prevenzione ed il trattamento dell'iperparatiroidismo secondario nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica sottoposti ad emodialisi.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Tossicita' da vitamina D. Ipercalcemia.

Posologia

Adulti. La dose iniziale deve essere calcolata in base ai livelli basali di Paratormone (PTH): la dose iniziale di paracalcitolo deve esseredeterminata sulla base della seguente formula: Dose iniziale (in mcg) = livello basale di paratormone intatto (iPTH) espresso in pmol/l / 8 ; oppure = livello basale di paratormone intatto (iPTH) espresso in pg/mL / 80. e deve essere somministrata per via endovenosa sotto forma di dose-bolo, a giorni alterni, in qualsiasi momento nel corso della seduta di emodialisi. Nel corso degli studi clinici effettuati, la dose massima sicura somministrata e' stata quella di 40 mcg. Titolazione della dose: l'intervallo dei valori di riferimento attualmente accettatoper i livelli di PTH nei soggetti dializzati affetti da insufficienza renale cronica allo stadio terminale non deve superare di 1,5 - 3 vol te il limite superiore non uremico del valore normale di 15,9 - 31,8 pmol/l (150 - 300 pg/ml), per il PTH intatto. Per ottenere dei risultati fisiologicamente adeguati, e' necessario sottoporre i pazienti ad unattento monitoraggio ed effettuare una determinazione individuale del dosaggio. Nel caso in cui si dovesse notare la presenza di ipercalcem ia o di un prodotto Ca x P corretto, persistentemente elevato, superiore a 5,2 mmol^2/l^2 (65 mg^2/dl^2), il dosaggio dovra' essere ridotto o la somministrazione interrotta fino a quando tali parametri non saranno rientrati nella norma. Successivamente, il Paracalcitolo dovra' essere nuovamente somministrato ad un dosaggio piu' basso. Potrebbe essere necessario diminuire il dosaggio di paracalcitolo man mano che i livelli di PTH si riducono in risposta alla terapia. Esempio di approccio consigliato per la determinazione del dosaggio. Livello di iPTH basale uguale o aumento, aggiustamento della dose di paracalcitolo: aumentare di 2-4 mcg; livello di iPTH basale diminuito di <30%, aggiustamento della dose di paracalcitolo: aumentare di 2-4 mcg; livello di iPTH basale diminuito di >= 30%, <=60%, aggiustamento della dose di paracalcitolo: lasciare invariato; livello di iPTH basale diminuito di >60%, aggiustamento della dose di paracalcitolo: lasciare invariato; livello di iPTH <15,9 pmo/l (150 pg/ml), aggiustamento della dose di paracalcitolo: diminuire di 2-4 mcg. Una volta stabilita la dose di paracalcitolo, si dovra' procedere, almeno una volta al mese, alla misurazione dei livelli sierici di calcio e fosfato. Si raccomanda il controllo del PTH sierico intatto ogni tre mesi. Nel corso della fase di aggiustamento della dose di paracalcitolo, potrebbe risultare necessario eseguirecon maggiore frequenza gli esami di laboratorio. Pazienti con comprom issione epatica: le concentrazioni libere di paracalcitolo nei pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata sono simili a quelle riscontrate nei soggetti sani e in questa popolazione di pazienti non risulta necessario un aggiustamento della dose. Non esiste ancora alcuna esperienza relativa ai pazienti affetti da compromissione epatica grave. Popolazione pediatrica (0-18 anni): la sicurezza e l'efficacia nei bambini non sono state stabilite. Non sono disponibili dati su bambini al di sotto dei 5 anni di eta'. Pazienti Anziani (>65 anni): l'esperienza relativa ai pazienti con un'eta' pari a 65 anni o piu',che hanno ricevuto paracalcitolo nel corso di studi di fase III e' al quanto limitata. Durante questi studi, non sono state osservate differenze sostanziali in merito all'efficacia o alla sicurezza del farmaco tra i pazienti di 65 anni o piu' ed i pazienti piu' giovani. Modo di somministrazione: somministrare mediante emodialisi.

Conservazione

Tenere le fiale nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Un'eccessiva inibizione della secrezione del paratormone puo' determinare un innalzamento dei livelli sierici di calcio e puo' portare all'insorgenza di malattia osteo-metabolica. Per ottenere valori fisiologici di riferimento adeguati e' necessario sottoporre i pazienti ad un attento monitoraggio ed eseguire una determinazione individuale della dose. Qualora si dovesse manifestare un'ipercalcemia clinicamente significativa, e nel caso in cui il paziente sia sottoposto a trattamento con un legante degli ioni fosfato a base di calcio, la dose di tale legante deve essere immediatamente ridotta o la sua somministrazione interrotta. L'ipercalcemia cronica puo' essere associata a calcificazioni vascolari generalizzate e ad altre calcificazioni dei tessuti molli. Latossicita' da digitale e' potenziata dall'ipercalcemia di qualunque o rigine; di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nei pazienti sottoposti a terapia con paracalcitolo che assumono contemporaneamente digitale. Si deve usare cautela se si somministrano contemporaneamente paracalcitolo e ketoconazolo. Questo medicinale contiene il 20% v/v di etanolo (alcol). Ciascuna dose puo' contenere fino a 1,3 g di etanolo. La presenza di etanolo in questo medicinale puo' risultare dannosa per i soggetti affetti da alcolismo e deve essere tenuta nelladovuta considerazione in caso di somministrazione alle donne in stato di gravidanza ed in fase di allattamento, ai soggetti in eta' pediatr ica ed ai gruppi ad alto rischio quali i pazienti affetti da epatopatie o epilessia.

Interazioni

Non sono stati condotti studi specifici di interazione con il paracalcitolo in forma iniettabile. Tuttavia e' stato condotto uno studio per valutare l'interazione tra ketoconazolo e paracalcitolo utilizzando laformulazione in capsule. I prodotti a base di fosfato o composti anal oghi alla vitamina D non devono essere assunti in concomitanza con il paracalcitolo, a causa di un aumento del rischio di ipercalcemia e di un incremento del prodotto Ca x P. La somministrazione di dosi elevatedi medicinali contenenti calcio o di diuretici tiazidici potrebbe aum entare il rischio di ipercalcemia. Medicinali contenenti alluminio (adesempio antiacidi o leganti degli ioni fosfato) non devono essere som ministrati in terapie a lungo termine in associazione a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbero verificare un aumento dei livelli ematici di alluminio e tossicita' ossea da alluminio. Medicinali contenenti magnesio (ad esempio antiacidi) non devono essere assunti in concomitanza a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbe manifestare ipermagnesemia. Il ketoconazolo e' noto essere un inibitore non specifico di diversi enzimi del citocromo P450. I dati disponibili sia in vivo che in vitro suggeriscono che il ketoconazolo puo' interagire con gli enzimi che sono responsabili del metabolismo del paracalcitolo e altri analoghi della Vitamina D. Bisogna prestare particolare attenzione quando il paracalcitolo viene somministrato insiemea ketoconazolo. L'effetto di dosi multiple di ketoconazolo somministr ato al dosaggio di 200 mg, due volte al giorno (BID) per 5 giorni, sulla farmacocinetica del paracalcitolo capsule e' stato studiato in soggetti sani. In presenza di ketoconazolo la C max del paracalcitolo e' stata influenzata in maniera minima, mentre la AUC0-infinito e' quasi raddoppiata. L'emivita media del paracalcitolo e' stata di 17,0 ore in presenza di ketoconazolo in confronto a 9,8 ore, quando il paracalcitolo e' stato somministrato da solo. I risultati di questo studio indicano che a seguito di somministrazione orale di paracalcitolo l'aumento massimo della AUC0-infinito del paracalcitolo dovuta all'interazione farmacologica con il ketoconazolo non dovrebbe essere maggiore di due volte. La tossicita' da digitale risulta potenziata dalla presenza di ipercalcemia di qualunque origine; di conseguenza, deve essere adottatala massima cautela nel caso in cui la digitale sia prescritta in conc omitanza con il paracalcitolo.

Effetti indesiderati

Frequenze reazioni avverse: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1.000, <1/100); raro (>= 1/10.000, <1/1.000);molto raro (<1/10.000), non nota. Esami diagnostici. Non comune: temp o di sanguinamento prolungato, aspartato aminotransferasi aumentata, analisi di laboratorio anormale, peso corporeo diminuito. Patologie cardiache. Non comune: arresto cardiaco, aritmia, flutter atriale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia, leucopenia, linfoadenopatia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, disgeusia; non comune: coma, accidente cerebrovascolare, attacco ischimico transitorio, sincope, mioclono, ipoestesia, parestesia, capogiro. Patologie dell'occhio. Non comune: galucoma, congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: disturbo dell'orecchio. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: edema polmonare, asma, dispnea, epistassi, tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: emorragia del retto, colite, diarrea, gastrite, dispepsia, disfagia, dolore addominale, costipazione, nausea, vomito, bocca secca, patologie gastrointestinale; non nota: emorragia gastrointestinale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito; non comune: dermatite bollosa, alopecia, irsutismo, eruzione cutanea, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Noncomune: artralgia, rigidita' articolare, dolore dorsale, contrazione muscolare, mialgia. Patologie endocrine. Comune: ipoparatiroidismo; non comune: iperparatiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercalcemia, iperfosfatemia; non comune: iperkaliemia, ipocalcemia, anoressia. Infezioni ed infestazioni. Non comune. sepsi, infezione polmonare, infezione, faringite, infezione della vagina, influenza. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: cancro della mammella. Patologie vascolari. Non comune. ipertensione, ipotensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune. disturbi dell'andatura, edema, edema periferico, dolore, dolore in sede di iniezione, piressia, dolore toracico, condizione aggravata, astenia, malessere, sete. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'; non nota: edema della laringe, angioedema, orticaria. Patologie dell'apparatoriproduttivo e della mammella. Non comune: dolore mammario, disfunzio ne erettile. Disturbi psichiatrici. Non comune. stato confusionale, vaneggiamento, depersonalizzazione, agitazione, insonnia, nervosismo. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Non esistono dati sufficienti sull'uso del paracalcitolo nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Non e' noto il rischio potenziale nell'uomo. Il medicinale non deve essere utilizzato in gravidanza a meno che non risulti strettamente necessario. Studi condotti sugli animali hanno evidenziato che il paracalcitolo o i suoi metaboliti vengono escretiin piccole quantita' nel latte materno. La decisione di continuare o interrompere l'allattamento durante la terapia con paracalcitolo deve essere presa valutando sia il beneficio dell'allattamento per il neonato sia il beneficio della terapia a base di paracalcitolo per la donna.