Pegasys - Sc Pen 0,5ml 180mcg

Dettagli:
Nome:Pegasys - Sc Pen 0,5ml 180mcg
Codice Ministeriale:035683123
Principio attivo:Interferone Alfa 2a Pegilato
Codice ATC:L03AB11
Fascia:A
Prezzo:305.34
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Roche Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Siringa
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:24 mesi

Denominazione

PEGASYS 180 MCG SOLUZIONE INIETTABILE IN PENNA PRE-RIEMPITA

Formulazioni

Pegasys - Sc Pen 0,5ml 180mcg

Categoria farmacoterapeutica

Immunostimolanti.

Principi attivi

Peginterferone alfa-2a.

Eccipienti

Sodio cloruro; polisorbato 80; alcool benzilico; sodio acetato; acido acetico; acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il farmaco e' indicato per il trattamento dell' epatite cronica B (CHB),in pazienti positivi o negativi per l'antigene dell'envelope HBeAg con malattia epatica compensata ed evidenza di replicazione virale, conlivelli di ALT aumentati e infiammazione e/o fibrosi epatica istologi camente confermata. >>Pazienti adulti. Il medicinale e' indicato per il trattamento dell'epatite cronica C (CHC) in pazienti adulti positiviper l'acido ribonucleico del virus dell'epatite C (HCV-RNA) sierico. Questo include i pazienti con cirrosi compensata e/o coinfettati dal virus HIV e clinicamente stabili. Il trattamento ottimale con il farmaco nei pazienti con epatite cronica C e' in associazione con ribavirina. La associazione del medicinlae e ribavirina e' indicata sia nei pazienti adulti naive che in coloro che abbiano fallito un precedente trattamento con interferone alfa (pegilato o non pegilato) in monoterapia o in terapia di associazione con ribavirina. La monoterapia e' indicata principalmente in caso di intolleranza o controindicazione alla ribavirina. Pazienti in eta' pediatrica dai 5 anni di eta': il farmaco, inassociazione con ribavirina, e' indicato per il trattamento dell'epat ite cronica C in pazienti naive, bambini e adolescenti dai 5 anni di eta' in su, positivi per HCV-RNA sierico. La decisione di iniziare un trattamento durante l'infanzia deve considerare l'inibizione della crescita indotta dalla terapia di associazione. La reversibilita' dell'inibizione della crescita e' incerta. La decisione di trattare o meno deve essere presa caso per caso.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, agli interferoni alfa o ad uno qualsiasi degli eccipienti; epatite autoimmune; disfunzione epatica severa o cirrosi epatica scompensata; ananmesi di pregressa malattia cardiaca severa, compresa malattia cardiaca instabile o non controllata nei sei mesi precedenti; pazienti con HIV-HCV che presentino cirrosi e punteggio di Child-Pugh >= 6, salvo se dovuto a iperbilirubinemia indiretta causata da medicinali quali atazanavir e indinavir; associazione con telbivudina; neonati e bambini fino a 3 anni, per la presenza di alcool benzilico come eccipiente; nei pazienti pediatrici, in presenza o con un'anamnesi di disturbi psichiatrici, in particolare depressionegrave, ideazione suicidaria o tentativo di suicidio. Per le controind icazioni relative alla ribavirina, quando il farmaco deve essere utilizzato in associazione con ribavirina, occorre fare riferimento anche al riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) della ribavirina.

Posologia

Epatite cronica B, adulti. 180 mcg una volta alla settimana per 48 settimane. Epatite cronica C, adulti mai trattati. 180 mcg una volta allasettimana. Somministrare ribavirina a stomaco pieno. La durata in mon oterapia e' di 48 settimane. Genotipo 1 con LVL (bassa carica virale, <=800.000 UI/ml) o genotipo 4, entrambi con RVR (risposta virologica rapida con HCV-RNA non rilevabile alla settimana 4 e HCV-RNA non rilevabile alla settimana 24): 1000/1200 mg di ribavirina se il peso e' <75/>=75 kg per 24 o 48 settimane. La durata di 24 settimane in caso di genotipo 1 puo' portare ad un piu' alto rischio di ricaduta, considerarela tollerabilita' alla terapia di associazione e fattori prognostici aggiuntivi. Genotipo 1 con HVL (alta carica virale >800.000 UI/ml) conRVR, o genotipo 1 o 4 senza RVR: 1000/1200 mg di ribavirina se il pes o e' <75/>=75 kg per 48 settimane (con genotipo1 HVL con RVR considerare una riduzione della durata con cautela poiche' puo' avere un impatto negativo sulla risposta virologica sostenuta). Genotipo 2 o 3: 800 mg di ribavirina per 24 settimane in caso di mancato HCV-RNA negativo alla settimana 4, per 16 o 24/24 settimane in caso di HCV-RNA negativo alla settimana 4 e LVL/HVL. Considerare una durata di 16 settimane in caso di genotipo 2 o 3 con LVL, HCV- negativi entro la settimana 4 cherimangono tali entro la settimana 16. 16 settimane possono causare un a minor possibilita' di risposta e un piu' alto rischio di recidiva. Considerare la tollerabilita' della terapia di associazione e la presenza di ulteriori fattori clinici o prognostici. Genotipo 2 o 3 con HVL al basale, HCV-negativi entro la settimana 4: la riduzione a 16 settimane puo' avere un impatto negativo sulla risposta virologica sostenuta. Genotipo 5 o 6: 1000/1200 mg di ribavirina per 48 settimane. Epatitecronica C, adulti trattati in precedenza. 180 mcg una volta alla sett imana con 1000/1200 mg di ribavirina in caso di peso <75 kg/>=75 kg ogni giorno per 48 settimane. Interrompere in caso di livelli virali rilevabili alla settimana 12. In pazienti con genotipo1, non responsivi aprecedente terapia con peginterferone/ribavirina la durata e' di 72 s ettimane. Adulti coinfetti da HIV-HCV. 180 mcg, in monoterapia o con ribavirina, una volta a settimana per 48 settimane. Genotipo1: 1000/1200 mg/die di ribavirina in base al peso <75/>=75 kg. Altri genotipi: 800 mg/die. Una durata <48 settimane non e' stata studiata. Aggiustamenti dopo reazioni avverse, adulti. Si ritiene adeguato ridurre a 135 mcg. In alcuni casi ridurre fino a 90 o 45 mcg. Se la reazione avversa diminuisce, si puo' aumentare la dose fino a quella di partenza. CAN <750/mm^3: ridurre la dose. CAN <500/mm^3: sospendere il farmaco fino a che i valori di CAN non siano ritornati a >1000/mm^3, riprendere con 90mcg monitorando la CAN. PLT <50.000/mm^3: ridurre la dose. PLT <25.00 0/mm^3: interrompere l'associazione. Emoglobina <10 g/dl senza malattia cardiaca o >=2 g/dl in 4 settimane con malattia cardiaca stabile: ridurre ribavirina a 600 mg. Non e' raccomandato un ritorno alla dose iniziale. Emoglobina <8,5 g/dl senza malattia cardiaca o <12 g/dl nonostante 4 settimane a terapia ridotta con malattia cardiaca stabile: sospendere ribavirina. Se l'anomalia si risolve, ribavirina puo' essere ripresa a 600 mg/die e aumentata a 800 mg/die a discrezione medica. Non ritornare alla dose originaria. Intolleranza a ribavirina: continuare in monoterapia. Funzionalita' epatica: sono stati osservati aumenti delle ALT sopra i livelli basali. Se l'aumento delle ALT e' progressivo o persistente, ridurre la dose a 135 mcg; se gli aumenti sono progressivi nonostante la riduzione, o sono accompagnati da aumento della bilirubina o evidenza di scompenso epatico, interrompere. Nei pazienti affetti da epatite cronica B, aumenti transitori delle ALT >10 volte ULN possono riflettere l'eliminazione del virus da parte del sistema immunitario. Non iniziare la terapia in caso di ALT >10 volte ULN. Considerare la continuazione della terapia con un monitoraggio piu' frequente della funzionalita' epatica durante i picchi di ALT. In caso di riduzione o sospensione della dose la terapia puo' essere ripresa dopo che il picco si sia abbassato. Malattia renale allo stadio terminale: iniziare con 135 mcg. Cirrosi compensata: il prodotto e' efficace e sicuro.Cirrosi scompensata: prodotto non valutato. Popolazione pediatrica. C ontroindicato fino ai 3 anni di eta' a causa dell'alcool benzilico. Usare le siringhe pre- riempite. Se si inizia la terapia prima dei 18 anni, mantenere il dosaggio pediatrico fino a fine terapia. Non usare incaso di BSA <0,71 m^2. La durata in pazienti con i genotipi 2 o 3 e' di 24 settimane, altri genotipi 48 settimane. Interrompere in caso di livelli rilevabili di HCV-RNA dopo 24 settimane iniziali, e' improbabile che continuando ci sia una risposta virologica sostenuta. BSA 0.71-0.74 m^2: 65 mcg/settimana. BSA 0.75-1.08 m^2: 90 mcg/settimana. BSA 1.09-1.51 m^2: mcg/settimana. BSA >1.51 m^2: dose di 180 mcg/settimana.La dose di ribavirina e' di 15/mg/kg/die in 2 somministrazioni giorna liere. Non rompere le compresse da 200 mg. In seguito a reazioni avverse sono possibili 3 livelli di riduzione prima di considerare la sospensione. Dose iniziale di 65 mcg: livelli a 45, 30 e 20 mcg. Dose iniziale di 90 mcg: livelli a 65, 45 e 20 mcg. Dose iniziale di 135 mcg: livelli a 90, 65 e 30 mcg. Dose iniziale di 180 mcg: livelli a 135, 90 e45 mcg. In caso di tossicita' possibilmente correlate al prodotto e/o ribavirina, si puo' ridurre/interrompere la dose di uno o entrambi. N on somministrare ribavirina in monoterapia. Neutropenia. 750-999 cellule/mm^3: nelle settimane 1-2 immediato aggiustamento di 1 livello, nelle settimane 3-48 nessuna modifica. 500-749 cellule/mm^3: nelle settimane 1-2 sospensione fino al ritorno di valori >750 cellule/mm^3, riprendere con dose ridotta di 1 livello e verificare settimanalmente per le 3 settimane seguenti che la CAN sia >750 cellule/mm^3; nelle settimane 3-48 immediato aggiustamento di 1 livello. 250-499 cellule/mm^3: nelle settimane 1-2 sospensione fino al ritorno di valori >750 cellule/mm^3, riprendere con dose ridotta di 2 livelli; nelle settimane 3-48 sospensione fino al ritorno di valori >750 cellule/mm^3, riprendere con dose ridotta di 1 livello. <250 cellule/mm^3: interrompere. Aumento delle ALT. Aumenti persistenti o incrementi >=5 ULN: ridurre di 1 livello monitorando settimanalmente le ALT. Valori persistentemente >=10 volte ULN: interrompere. Gestire le tossicita' legate a ribavirina riducendola a 7,5 mg/kg/die. Per le altre tossicita' seguire le indicazioni degli adulti. L'esperienza in pazienti con HCV di eta' 3-5 anni o che hanno fallito adeguati trattamenti precedenti e' limitata. Non sono disponibili dati in caso di coinfezione HCV/HIV o insufficienza renale. Somministrare sottocute nell'addome o nella coscia.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Tenere la penna preriempita nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Durante il trattamento ed anche nel periodo di follow-up di 6 mesi dopo il termine del trattamento, in alcuni pazienti sono stati osservati eventi avversi gravi a carico del SNC, in particolare depressione, manie suicide e tentativo di suicidio. Interrompere la terapioa se i sintomi psichiatrici persistono o peggiorano, o si manifestano manie suicide. Qualora il trattamento sia ritenuto necessario in pazienti che presentino o abbiano avuto una storia di gravi affezioni psichiatriche, esso deve essere iniziato soltanto a seguito di una adeguata diagnosi individuale e del trattamento dell'affezione psichiatrica in questione.Non usare il farmaco in pazienti pediatrici in presenza di anamnesi d i gravi disturbi psichiatrici. Nel corso della terapia fino a 48 settimane in pazienti con eta' compresa tra i 5 e i 17 anni, sono comuni perdita di peso e inibizione della crescita. Valutare questo rischio considerando le caratteristiche della malattia del bambino. Trattare il bambino al completamento dello sviluppo puberale, per ridurre il rischio di inibizione della crescita. Tutti i pazienti sono stati sottopostia biopsia epatica prima di essere inclusi negli studi sull'epatite cr onica C, ma in alcuni casi il trattamento puo' essere possibile senza una conferma istologica. Prima di iniziare la terapia, e' raccomandataper tutti i pazienti l'esecuzione di test di laboratorio standard ema tologici e biochimici. Ripetere i test ematologici dopo 2 e 4 settimane e effettuare quelli biochimici dopo 4 settimane. Negli studi cliniciil trattamento e' stato associato ad una diminuzione sia dei globuli bianchi totali sia della conta assoluta dei neutrofili, che inizia di solito entro le prime 2 settimane di trattamento. Il trattamento e' stato associato a diminuzioni nella conta piastrinica, che e' ritornata a livelli pre- trattamento nel periodo di osservazione successivo al trattamento. L'impiego della terapia di associazione con il farmaco e ribavirina in pazienti affetti da epatite cronica C risultati non responsivi a un precedente trattamento non e' stata studiata in modo adeguato in pazienti che hanno interrotto la terapia precedente per eventi avversi di natura ematologica. Sono stati riportati con l'uso di interferoni alfa, anormalita' della funzionalita' tiroidea o peggioramento dei disturbi tiroidei preesistenti. Il trattamento puo' essere iniziatoo continuato nei casi in cui i livelli di TSH possono essere mantenut i nell'intervallo di normalita' mediante trattamento farmacologico. Con il farmaco si sono osservati ipoglicemia, iperglicemia e diabete mellito. Sistema cardiovascolare: ipertensione, ariie sopraventricolari, scompenso cardiaco congestizio, dolore toracico e infarto miocardico sono stati associati alle terapie con interferone alfa. Nei pazienti con pre-esistenti anormalita' cardiache si raccomanda un controllo elettrocardiografico prima dell'inizio del trattamento. In pazienti con malattia cardiovascolare, l'anemia puo' rendere necessaria una riduzione della dose o l'interruzione del trattamento con ribavirina. Nell'epatite cronica B esacerbazioni della malattia durante la terapia non sono rare e sono caratterizzate da transitori e potenzialmente significativi incrementi dei livelli sierici di ALT. Durante la terapia con interferone alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilita'acute e serie. In questo caso, la terapia deve essere interrotta e de ve essere istituita immediatamente una terapia medica appropriata. Durante il trattamento con interferoni alfa e' stato segnalato lo sviluppo di autoanticorpi e di disturbi autoimmuni. I pazienti che presentanosegni o sintomi compatibili con i disturbi autoimmuni devono esssere valutati con cautela e deve essere rivalutato il rapporto rischio-beneficio della terapia continuata con interferone. In pazienti affetti daepatite cronica C trattati con interferone sono stati riportati casi di sindrome di Voght-Koyanagi-Harada (VKH). Questa sindrome e' un disordine infiammatorio granulomatoso che colpisce gli occhi, il sistema uditivo, le meningi e la cute. Mentre la febbre puo' essere associata alla sindrome simil-influenzale comunemente riportata durante la terapia con interferone, altre cause di febbre persistente, in particolare infezioni gravi, devono essere escluse, in particolare in pazienti con neutropenia. Infezioni gravi e sepsi sono state descritte durante il trattamento con alfa-interferoni. In questi casi deve essere iniziata immediatamente una terapia anti-infettiva appropriata e deve essere presa in considerazione la sospensione della terapia. Con il farmaco sonostati segnalati rari casi di retinopatia, che comprendevano emorragia retinica, essudati cotonosi, papilledema, neuropatia ottica e ostruzi one della vena o dell'arteria retinica, che possono portare a perdita dell'acuita' visiva. Ogni paziente con diminuzione o perdita dell'acuita' visiva deve sottoporsi ad un esame oftalmologico immediato e completo. I pazienti con disturbi oftalmologici preesistenti devono essere sottoposti ad esami oftalmologici periodici durante la terapia. L'uso di interferoni alfa e' stato associato a esacerbazione o scatenamento di psoriasi e sarcoidosi. Il farmaco deve essere usato con cautela in pazienti con psoriasi e nei casi di comparsa o peggioramento di lesioni psoriasiche deve essere considerata l'interruzione della terapia. Lasicurezza e l'efficacia del trattamento con il farmaco e ribavirina n on sono state determinate in pazienti sottoposti a trapianto di fegato. Con il farmaco da solo o in combinazione con rivabirina, sono stati riportati casi di rigetto di trapianto epatico e renale. I pazienti coinfetti con HIV e trattati con terapia HAART presentano un aumentato rischio di sviluppare acidosi lattica. I pazienti coinfetti con un grado avanzato di cirrosi e trattati con terapia HAART presentano anche unaumentato rischio di scompenso epatico ed eventualmente morte quando trattati con ribavirina in associazione con interferoni. Le variabili al basale che possono essere associate a scompenso epatico in pazienticirrotici coinfettati comprendono: aumento della bilirubina sierica, diminuzione dell'emoglobina, aumento della fosfatasi alcalina o diminuzione della conta piastrinica e trattamento con didanosina. L'uso concomitante di ribavirina e zidovudina non e' raccomandato a causa di un aumentato rischio di anemia. Disordini dentali e periodontali, che possono portare alla perdita dei denti, sono stati riportati in pazienti trattati con il farmaco e ribavirina in associazione. Inoltre, la xerostomia puo' indurre un effetto dannoso sui denti e sulle membrane mucose della bocca, durante schemi terapeutici prolungati con l'associazione del farmaco e ribavirina. I pazienti devono lavare i propri denti energicamente due volte al giorno e sottoporsi a regolari visite di controllo dentali. Contiene alcool benzilico.

Interazioni

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. La somministrazione di medicinale 180 mcg una volta alla settimana per 4 settimane in soggetti maschi sani non ha evidenziato alcun effetto sui profili farmacocinetici di mefentoina, dapsone, debrisochina e tolbutamide; cio' suggerisce che il farmaco non ha effetti sull'attivita' metabolica in vivo degli isoenzimi 3A4, 2C9, 2C19 e 2D6 del citocromo P450. Nello stesso studio, e' stato osservato un aumento del 25% nell'AUC della teofillina (marker dell'attivita' del citocromo P450 1A2) e questo dimostra che il farmaco e' un inibitore dell'attivita' del citocromo P450 1A2. Le concentrazioni sieriche di teofillina devono essere monitorate e occorre prevedere un appropriato aggiustamento della dose di teofillina in pazienti che assumono contemporaneamente teofillina e farmaco. L'interazione tra teofillina e farmaco e' probabilmente massima dopo piu' di 4 settimane di terapia con il medicinale. Pazienti monoinfetti da virus HCV e pazienti monoinfetti da virus HBV: in uno studio di farmacocinetica su 24 pazienti con infezione da HCV che ricevevano in concomitanza una terapia di mantenimento con metadone (dose mediana 95 mg; range 30 mg-150 mg), il trattamento con il farmaco 180 mcg s.c.una volta alla settimana per 4 settimane era associato a livelli medi di metadone che erano dal 10 al 15% piu' elevati rispetto al basale. Il significato clinico di questa condizione e' sconosciuto; tuttavia ipazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni e sintomi di tossicita' da metadone. Specialmente in pazienti ad alte dosi di metadone, si deve considerare il rischio di un allungamento dell'intervallo QT. La ribavirina, essendo dotata di un effetto inibitorio sull'inosina monofosfato deidrogenasi, puo' interferire con il metabolismo dell'azatioprina comportando possibilmente un accumulo di 6-metiltioinosina monofosfato (6-MTIMP), che e' stato associato a mielotossicita' inpazienti trattati con azatioprina. L'utilizzo di peginterferone alfa- 2a e ribavirina in associazione ad azatioprina deve essere evitato. Incasi singoli, dove il beneficio della somministrazione contemporanea di ribavirina e azatioprina supera i rischi potenziali, e' raccomandato che venga effettuato uno stretto monitoraggio ematologico durante l'uso concomitante di azatioprina, per identificare i segni di mielotossicita'; in questo caso il trattamento con questi medicinali deve essere interrotto. I risultati da sotto studi di farmacocinetica dei trial pivoltal di fase III non hanno dimostrato interazioni farmacocinetichetra il medicinale e lamivudina in pazienti affetti da HBV o tra il me dicinale e ribavirina in pazienti affetti da HCV. Uno studio clinico che ha valutato l'associazione di telbivudina 600 mg al giorno con interferone pegilato alfa-2a 180 mcg una volta alla settimana per via sottocutanea per il trattamento dell'HBV, indica che la combinazione e' associata ad un aumentato rischio di sviluppare neuropatia periferica. Il meccanismo alla base di questi eventi non e' noto; quindi la co-somministrazione di telbivudina e altri interferoni (pegilati o standard) puo' anche comportare un rischio eccessivo. Inoltre, il beneficio dell'associazione di telbivudina con interferone alfa (pegilato o standard) non e' attualmente stabilito. Pertanto, la combinazione del farmaco con telbivudina e' controindicata. Pazienti con coinfezione da HIV-HCV: non e' stata osservata alcuna prova apparente di interazioni farmacologiche in 47 pazienti con coinfezione da HIV-HCV che hanno completatoun sottostudio farmacocinetico della durata di 12 settimane allo scop o di esaminare l'effetto della ribavirina sulla fosforilazione intracellulare di alcuni inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (lamivudina e zidovudina o stavudina). Tuttavia, dato l'elevato grado divariabilita', gli intervalli di confidenza risultavano piuttosto ampi . L'esposizione plasmatica della ribavirina non sembrava influenzata dalla somministrazione concomitante degli inibitori nucleosidici della trascrittasi inversa (NRTI). La somministrazione concomitante di ribavirina e didanosina non e' raccomandata. L'esposizione a didanosina o al suo metabolita attivo (dideossiadenosina 5'-trifosfato) aumenta in vitro in caso di somministrazione concomitante di ribavirina. In seguito all'uso di ribavirina, sono stati segnalati casi di insufficienza epatica fatale e di neuropatia periferica, pancreatite ed iperlattacidemia sintomatica/acidosi lattica. E' stato riportato un peggioramento dell'anemia dovuto alla ribavirina quando la zidovudina e' parte del regime utilizzato per trattare l'HIV, sebbene l'esatto meccanismo debba ancora essere chiarito. L'uso concomitante di ribavirina e zidovudina non e' raccomandato a causa di un aumentato rischio di anemia. Occorre prendere in considerazione la possibilita' di sostituire la zidovudinain un regime di associazione a terapiaa anti-retrovirale se questo e' gia' in corso. Questo e' particolarmente importante in pazienti con a namnesi di anemia indotta da zidovudina.

Effetti indesiderati

>>Farmaco in monoterapia per HBV o HCV o in associazione con ribavirina per pazienti con HCV negli Studi Clinici-Post-Marketing. Infezioni ed infestazioni. Comuni: bronchite, infezione delle vie aeree superiori, candidosi orale, herpes simplex, infezioni micotiche, virali e batteriche; non comuni: polmonite, infezione cutanea; rari: endocardite, otite esterna; non nota: sepsi. Tumori benigni e maligni. Non comuni: tumore epatico. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comuni: trombocitopenia, anemia, linfodenopatia; rari: pancitopenia; molto rari: anemia aplastica; non nota: aplasia pura dei globuli rossi. Disturbi del sistema immunitario. Non comuni: sarcoidosi, tiroidite; rari: anafilassi, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide; molto rari: porporatrombocitopenica idiopatica o trombotica; non nota: rigetto di trapia nto di fegato e rene, Malattia di Vogt-Koyanagi-Harada. Patologie endocrine. Comuni: ipotiroidismo, ipertiroidismo; non comuni: diabete; rari: chetoacidosi diabetica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comuni: anoressia; non comuni: disidratazione. Disturbi psichiatrici. Molto comuni: depressione, ansia, insonnia; comuni: aggressivita', alterazione dell'umore, disturbi emozionali, nervosismo, diminuzione del desiderio sessuale; non comuni: ideazione suicidaria, allucinazioni; rari: suicidio, disturbi psicotici; non nota: mania, disordini biporali, ideazione omicidiaria. Patologie del sistema nervoso. Molto comuni: cefalea, capogiri, riduzione della concentrazione; comuni: sincope, emicrania diminuzione della memoria, debolezza, ipoestesia, iperestesia, parestesia, tremore, disturbi del gusto, incubi notturni, sonnolenza; non comuni: neuropatia periferica; rari: coma, convulsioni, paralisi facciale; non nota: ischemia cerebrale. Patologie dell'occhio.Comuni: visione offuscata, dolore oculare, infiammazione oculare, xer oftalmia; non comuni: emorragia retinica; rari: neuropatia ottica, papilledema, retinopatia vascolare, retinopatia, ulcera corneale; molto rari: perdita della vista; non nota: distacco sieroso della retina. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comuni: vertigini, otalgia; non comuni: perdita dell'udito. Patologie cardiache. Comuni: tachicardia, edema periferico, palpitazioni; rari: infarto del miocardio, scompensocardiaco congestizio, cardiomiopatia, angina, ariia, fibrillazione at riale, pericardite, tachicardia sopraventricolare. Patologie vascolari. Comuni: vampate; non comuni: ipertensione; rari: emorragia cerebrale, vasculite; non nota: ischemia periferica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comuni: dispnea, tosse; comuni: dispneada sforzo, epistassi, nasofaringite, congestione dei seni nasali e pa ranasali, congestione nasale, rinite, mal di gola; non comuni: sibili;rari: polmonite interstiziale che include esito letale, embolia polmo nare. Patologie gastrointestinali. Molto comuni: diarrea, nausea, dolore addominale; comuni: vomito, dispepsia, disfagia, ulcerazioni della bocca, emorragia gengivale, glossite, stomatite, flatulenza secchezza delle fauci; non comuni: emorragia gastrointestinale; rari: ulcera peptica, pancreatite; non nota: colite ischemica. Patologie epatobiliari.Non comuni: disfunzione epatica; rari: insufficienza epatica, colangi te, steatosi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comuni: alopecia, dermatite, prurito, secchezza cutanea; comuni; comuni: psoriasi, orticaria, eczema, rash, aumento della sudorazione, disturbi cutanei, reazione di fotosensibilita', sudori notturni; molto rari:stevens-Johnson, angioedema, necrolisi epidermica tossica, sindrome d i eritema multiforme. Patologie del sistema muscoloscheletrico, e del tessuto connettivo. Molto comuni: mialgia, artralgia; comuni: mal di schiena, artrite, debolezza muscolare, dolore osseo, male al collo, dolore muscolo-scheletrico, crampi muscolari; rari: miosite; non nota: rabdomiolisi. Patologie urinarie e renali. Rari: insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comuni: febbre, brividi, dolore, astenia, affaticamento, reazione al sito di iniezione, irritabilita'; comuni: dolore toracico, malattia simil-influenzale, malessere, letargia, vampate, sete. Esami diagnostici. Comuni: perdita di peso. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni procedurali. Rari: sovradosaggio di sostanza. Valori di laboratorio: aumento delle ALT, aumento della bilirubina, disturbi elettrolitici ipopotassiemia, ipocalcemia, ipofosfatemia, iperglicemia, ipoglicemia e aumento dei trigliceridi. Il trattamento e' risultato associatocon diminuzioni dei valori ematologici leucopenia, neutropenia, linfo penia, trombocitopenia ed emoglobina. >>Pazienti pediatrici con infezione da HCV e assegnati al farmaco piu' ribavirina nello studio NV17424. Infezioni ed infestazioni. Comune: mononucleosi infettiva, faringitestreptococcica, influenza, gatroenterite virale, candidosi, gastroent erite, ascesso dentale, orzaiolo, infezione delle vie urinarie, nasofaringite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: riduzione dell'appetito; comune: iperglicemia, diabete mellito di tipo1. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia; comune: depressione, ansia, allucinazioni, comportamento anomalo, aggressivita', rabbia, disturbo da deficit di attenzione/iperattivita'. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: mal di testa; comune: vertigini, disturbi dell'attenzione, emicrania. Patologie dell'occhio. Comune: cecita' transitoria, essudati retinici, disturbi della vista, irritazione dell'occhio, dolore all'occhio, prurito all'occhio. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: dolore all'orecchio. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrointestinali; comune: dolore dell'addome superiore, stomatite, nausea, stomatite aftosa, disturbi del cavo orale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: rash, prurito, alopecia; comune: gonfiore del viso, eruzioni da farmaci. Patologie del sistema muscoloscheletrico, e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore muscoloscheletrico; comune: mal di schiena, dolore alle estremita'. Patologie urinarie e renali. Comune: disuria, incontinenza, disturbi delle vie urinarie. Patologie dell'apparato riproduttivo e dellamammella. Comune: perdite vaginali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sindrome simil- influenzale, reazioni al sito d'iniezione, irritabilita', affaticamento; comune: piressia, ematoma al sito d'iniezione, dolore. Indagini diagnostiche. Comune: valutazione psichiatrica anormale. Procedure mediche e chirurgiche. Comune: estrazione dentale colecistectomia. Condizioni sociali. Comune: problemi educativi.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso del peginterferone alfa-2ain donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenzia to una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo non e' noto. Il medicinale deve essere utilizzato durante la gravidanza solo se il possibile beneficio giustifica il rischio potenziale per il feto. Non e' noto se metaboliti di peginterferone alfa -2a vengano escreti nel latte materno. A causa di potenziali reazioni avverse nei neonati durante l' allattamento, l'allattamento deve essere interrotto prima dell'inizio del trattamento. Non ci sono dati sugli effetti di peginterferone alfa-2a sulla fertilita' nelle donne. Si e' osservato un prolungamento del ciclo mestruale con peginterferon alfa-2a nelle femminedi scimmia. Sono stati dimostrati significativi effetti teratogenici e/o embriocidi in tutte le specie animali esposte a ribavirina. La terapia con ribavirina e' controindicata nella donne in stato di gravidanza. Deve essere prestata estrema cautela per evitare gravidanze nelle pazienti o nelle compagne di pazienti maschi che assumono il farmaco in associazione con ribavirina. Le pazienti di sesso femminile in eta' fertile devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamentoe per 4 mesi dopo aver portato a termine il trattamento. I pazienti d i sesso maschile o le loro partner devono usare un contraccettivo efficace durante il trattamento e per 7 mesi dopo aver portato a termine il trattamento. Fare riferimento all'RCP della ribavirina.