Pravastatina Sandoz - 14cpr 40mg

Dettagli:
Nome:Pravastatina Sandoz - 14cpr 40mg
Codice Ministeriale:039239280
Principio attivo:Pravastatina Sodica
Codice ATC:C10AA03
Fascia:A
Prezzo:6
Rimborso:6
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse divisibili
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

PRAVASTATINA SANDOZ GMBH

Formulazioni

Pravastatina Sandoz - 10cpr 20mg
Pravastatina Sandoz - 14cpr 40mg

Categoria farmacoterapeutica

Sostanze modificatrici dei lipidi, non associate.

Principi attivi

Pravastatina sodica.

Eccipienti

Silice colloidale anidra; lattosio monoidrato; povidone K 25; sodio laurilsolfato; croscarmellosa sodica; cellulosa microcristallina; magnesio stearato; sodio fosfato dibasico, anidro; ferro ossido (marrone) E172.

Indicazioni

Trattamento dell'ipercolesterolemia primaria e della dislipidemia mista, come coadiuvante della dieta, nei casi in cui la risposta alla dieta e ad altri trattamenti non farmacologici (per esempio attivita' fisica, calo del peso) risulti inadeguata. Prevenzione primaria: riduzionedella mortalita' e della morbilita' cardiovascolare nei pazienti con ipercolesterolemia moderata o severa e ad alto rischio di un primo evento cardiovascolare, in aggiunta alla dieta. Prevenzione secondaria: riduzione della mortalita' e della morbilita' cardiovascolare nei pazienti con un'anamnesi di infarto miocardico o di angina pectoris instabile e con livelli normali o elevati di colesterolo, in aggiunta alla correzione di altri fattori di rischio. Post-trapianto: riduzione dell'iperlipidemia post-trapianto nei pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva in seguito al trapianto di un organo solido.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti; epatopatia attiva con persistenti e inspiegabili aumenti dei livelli delle transaminasi sieriche eccedenti il triplo del limite superiorenormale (ULN - Upper Limit of Normal); gravidanza e allattamento.

Posologia

Prima di iniziare il trattamento con le compresse di pravastatina, devono essere escluse le cause di ipercolesterolemia secondaria e il paziente deve essere sottoposto a una dieta standard a basso contenuto lipidico, che deve protrarsi per tutta la durata della terapia. Pravastatina deve essere somministrata per via orale una volta al giorno, preferibilmente la sera, in concomitanza o meno con l'assunzione di cibo. Ipercolesterolemia: la dose raccomandata e' 10-40 mg di pravastatina sodica una volta al giorno. La risposta terapeutica e' visibile entro una settimana, mentre l'effetto di una determinata dose si manifesta pienamente entro quattro settimane; pertanto il livello dei lipidi deve essere controllato periodicamente e la posologia opportunamente adattata. La dose massima giornaliera di pravastatina sodica e' pari a 40 mg.Prevenzione cardiovascolare: in tutti gli studi preventivi sulla morb ilita' e sulla mortalita', l'unica dose iniziale e di mantenimento studiata e' stata quella di 40 mg di pravastatina sodica al giorno. Posologia post-trapianto: nei pazienti che hanno subito un trapianto di organi e che sono sottoposti a terapia immunosoppressiva la dose giornaliera raccomandata di pravastatina sodica e' pari a 20 mg. In funzione della risposta dei parametri lipidici, e sotto stretta supervisione medica, il dosaggio di pravastatina sodica puo' essere aumentato fino a 40 mg al giorno. Bambini e adolescenti (8-18 anni di eta') con ipercolesterolemia familiare eterozigote: i range di dosaggio raccomandato sono di 10-20 mg una volta al giorno tra gli 8 e i 13 anni di eta', poiche' dosi superiori a 20 mg non sono state studiate in questa popolazione, e di 10-40 mg al giorno tra i 14 e i 18 anni di eta'. Pazienti anziani: non e' necessario alcun aggiustamento posologico, a meno che non siano presenti fattori di rischio predisponenti. Pazienti con insufficienza epatica o renale: nei pazienti con insufficienza renale moderatao grave o con insufficienza epatica di grado significativo, si raccom anda una dose iniziale giornaliera di pravastatina sodica pari a 10 mg. La posologia deve essere modificata in funzione della risposta dei parametri lipidici e sotto stretta supervisione medica. Terapie concomitanti: gli effetti di riduzione dei livelli di colesterolo totale e del colesterolo LDL prodotti da pravastatina sodica risultano potenziatise questa viene assunta in concomitanza con resine leganti gli acidi biliari (quali colestiramina, colestipolo). In questi casi pravastatina deve essere somministrata un'ora prima o almeno quattro ore dopo la resina. Per i pazienti che assumono ciclosporina, in combinazione o meno con altri medicinali immunosoppressori, il trattamento deve iniziare con 20 mg di pravastatina sodica una volta al giorno: un'eventuale titolazione a 40 mg deve essere effettuata con cautela.

Conservazione

Conservare nella confezione originale tenerlo al riparo dall'umidita'.

Avvertenze

L'uso di pravastatina non e' stato valutato nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote. La terapia non e' adatta quando l'ipercolesterolemia e' dovuta a livelli elevati di colesterolo HDL. La combinazione di pravastatina con fibrati non e' raccomandata. Nei bambini prima della puberta', valutare il rapporto rischio/beneficio del trattamento prima dell'inizio del trattamento. Sono stati osservati moderatiincrementi dei livelli delle transaminasi epatiche. Nella maggior par te dei casi i livelli delle transaminasi sono ritornati ai valori normali senza che si rendesse necessario interrompere il trattamento. Particolare attenzione e' necessaria nei pazienti che sviluppano aumenti dei livelli delle transaminasi e interrompere la terapia se l'incremento di alanina aminotransferasi (ALT) e di aspartato aminotransferasi (AST) supera di tre volte il limite superiore della norma e se persiste.Particolare cautela e' necessaria nel caso pravastatina venga sommini strata a pazienti con anamnesi di patologie epatiche o che assumono notevoli quantita' di alcool. Casi eccezionali di malattia polmonare interstiziale sono stati riportati con alcune statine, in particolare conla terapia a lungo termine. Se si sospetta che un paziente ha svilupp ato la malattia polmonare interstiziale, sospendere la terapia con statine. Alcune evidenze suggeriscono che la classe delle statine aumentail glucosio nel sangue e in alcuni pazienti, ad alto rischio di svilu ppare diabete, puo' produrre un livello di iperglicemia tale per cui si rende necessaria una cura formale per il diabete. Questo rischio, tuttavia, e' compensato dalla riduzione del rischio vascolare con le statine e quindi non deve essere un motivo di interruzione del trattamento con le statine. Controllare I pazienti a rischio (glicemia a digiuno5,6-6,9 mmol/L, BMI >30 kg/m^2, aumento dei trigliceridi, ipertension e) sia clinicamente che biochimicamente in accordo alle linee guida nazionali. Pravastatina e' stata associata all'insorgenza di mialgia, miopatia e, molto raramente, rabdomiolisi. Prendere in considerazione lamiopatia in tutti i pazienti in trattamento con statine che presentan o disturbi muscolari non spiegabili quali dolore o dolorabilita', debolezza o crampi. In tali casi i livelli di creatina chinasi (CK) devonoessere misurati (vedere di seguito). Interrompere temporaneamente la terapia con statine, quando i livelli di CK sono >5xULN o quando compaiono sintomi clinici gravi. Molto raramente (in circa 1 caso ogni 100.000 paziente per anno) si manifesta rabdomiolisi, con o senza insufficienza renale secondaria. La rabdomiolisi e' una condizione acuta e potenzialmente fatale della muscolatura scheletrica, che puo' svilupparsiin qualsiasi momento in corso di terapia ed e' caratterizzata dalla d istruzione massiccia della muscolatura, insieme a un consistente incremento della CK (di solito >30 o 40xULN), che provoca mioglobinuria. Ilrischio di miopatia con le statine sembra essere dipendente dall'espo sizione e pertanto puo' variare con singoli farmaci (a causa delle differenze nella lipofilicita' e nella farmacocinetica), incluso il dosaggio e le potenziali interazioni. Sebbene la prescrizione di statine non preveda controindicazioni per la muscolatura, alcuni fattori predisponenti possono incrementare il rischio di tossicita' muscolare e giustificare pertanto un'attenta valutazione del rischio/beneficio e uno speciale monitoraggio clinico. In questi pazienti prima di iniziare la terapia con le statine e' opportuno misurare il valore della CK. Il rischio e la gravita' dei disturbi muscolari durante la terapia con statine vengono incrementati dalla co-somministrazione di medicinali che interagiscono con queste ultime. L'utilizzo di fibrati in monoterapia e'occasionalmente associato a miopatia. In genere l'uso combinato di st atine e fibrati deve essere evitato. Effettuare la co-somministrazionedi statine e acido nicotinico con cautela. Un incremento dell'inciden za di miopatia e' stato osservato anche nei pazienti che assumevano altre statine in combinazione con inibitori del metabolismo del citocromo P450. Questo puo' essere imputabile a interazioni farmacocinetiche che non sono state documentate per pravastatina. Quando associati alla terapia con statine, in genere i sintomi muscolari si risolvono in seguito alla sospensione della terapia stessa. Il controllo di routine della creatina chinasi (CK) o dei livelli di altri enzimi muscolari non e' consigliato nei pazienti asintomatici in terapia con statine. Tuttavia e' consigliabile effettuare il dosaggio della CK prima di iniziarela terapia con statine nei pazienti con particolari fattori predispon enti e nei pazienti in cui si manifestano sintomi muscolari durante laterapia con statine, come descritto di seguito. Se sono significativa mente elevati rispetto al basale (>5xULN), i livelli di CK devono essere rimisurati dopo circa 5-7 giorni, per confermare i risultati. Quando vengono misurati, interpretare i livelli di CK nell'ambito di altri potenziali fattori che possono causare danni muscolari transitori, come esercizio intenso o trauma muscolare. Particolare cautela e' necessaria prima dell'inizio del trattamento nei pazienti con fattori predisponenti, quali insufficienza renale, ipotiroidismo, anamnesi di tossicita' muscolare in seguito all'uso di statine o fibrati, anamnesi personale o familiare di disturbi muscolari ereditari o abuso di alcool. In questi casi, misurare i livelli di CK prima dell'inizio della terapia.Valutare il dosaggio della CK prima dell'inizio del trattamento nei p azienti di eta' superiore a 70 anni, soprattutto in considerazione della presenza di altri fattori predisponenti in questa popolazione. Se ilivelli di CK sono significativamente elevati rispetto al basale (>5x ULN), non iniziare il trattamento e misurare i valori nuovamente dopo 5-7 giorni. I livelli di base della CK possono anche essere utili comeriferimento nel caso di un successivo incremento durante la terapia c on statine. Durante il trattamento istruire i pazienti affinche' riferiscano prontamente la comparsa di sintomi muscolari inspiegabili. In questi casi e' necessario misurare i livelli di CK. Qualora il livello di statine risulti notevolmente elevato (>5xULN), interrompere la terapia con statine. Prendere in considetrazione l'interruzione della terapia anche qualora la sintomatologia muscolare sia grave e provochi disagio quotidiano, anche se i livelli di CK rimangono <=5xULN. Se i sintomi si risolvono e i livelli di CK ritornano nella norma, e' possibileprendere in considerazione la ripresa della terapia con statine al pi u' basso dosaggio possibile e sotto attento monitoraggio. Se in tali pazienti si sospetta una malattia muscolare di natura ereditaria, la ripresa della terapia con statine non e' raccomandata. Pravastatina contiene lattosio.

Interazioni

L'uso di fibrati in monoterapia e' occasionalmente associato a miopatia. E' stato riportato un incremento del rischio di eventi avversi muscolari, inclusa rabdomiolisi, quando i fibrati sono stati somministratiin concomitanza con altre statine. Tali eventi avversi non possono es sere esclusi con pravastatina; pertanto l'uso combinato di pravastatina e fibrati (come gemfibrozil e fenofibrato) deve essere generalmente evitato. Se tale associazione fosse considerata necessaria, nei pazienti sottoposti a tale regime e' necessario un attento monitoraggio clinico e dei livelli di CK. L'assunzione contemporanea di colestiramina/colestipolo provoca una riduzione del 40-50% circa della biodisponibilita' di pravastatina. Non e' stata osservata alcuna riduzione clinicamente significativa della biodisponibilita' o dell'efficacia terapeuticanei casi in cui pravastatina sia stata assunta un'ora prima o quattro ore dopo la somministrazione di colestiramina, o un'ora prima dell'as sunzione di colestipolo. La somministrazione concomitante di pravastatina e ciclosporina comporta un incremento di circa quattro volte dell'esposizione sistemica a pravastatina. In alcuni pazienti tuttavia l'incremento dell'esposizione a pravastatina puo' essere superiore. Si raccomanda il monitoraggio clinico e biochimico dei pazienti che ricevonoquesto tipo di combinazione. I parametri di biodisponibilita' allo st eady state di pravastatina non risultano alterati in seguito alla somministrazione di warfarin. Il dosaggio cronico dei due medicinali non ha prodotto alcuna modifica nell'azione anticoagulante di warfarin. Pravastatina non viene metabolizzata in maniera clinicamente significativa dal sistema del citocromo P450. Questo e' il motivo per cui i medicinali che sono metabolizzati dal (o inibitori del) sistema del citocromo P450 possono essere somministrati in aggiunta a un regime stabile dipravastatina senza che cio' determini un cambiamento significativo ne i livelli plasmatici di pravastatina, come avviene per altre statine. L'assenza di un'interazione farmacocinetica significativa con pravastatina e' stata chiaramente dimostrata per diversi medicinali, in particolare per quelli che sono substrati/inibitori del CYP3A4, quali diltiazem, verapamil, itraconazolo, ketoconazolo, inibitori delle proteasi, succo di pompelmo e inibitori del CYP2C9 (per esempio fluconazolo). Inuno di due studi sulle interazioni con pravastatina ed eritromicina, e' stato osservato un incremento statisticamente significativo della AUC (70%) e della Cmax (121%) di pravastatina. In uno studio simile conclaritromicina e' stato osservato un aumento significativo della AUC (110%) e della Cmax (127%). Sebbene questi cambiamenti siano stati modesti, l'associazione di pravastatina con eritromicina o claritromicinadeve essere effettuata con cautela. Nel corso degli studi di interazi one non sono state osservate differenze statisticamente significative nella biodisponibilita' quando pravastatina e' stata somministrata in concomitanza con acido acetilsalicilico, antiacidi (quando assunti un'ora prima di pravastatina), acido nicotinico o probucolo.

Effetti indesiderati

Le frequenze degli effetti indesiderati vengono classificate come segue: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema nervoso. Non comune: capogiri, cefalea, disturbi del sonno, insonnia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista (comprese visione offuscata e diplopia). Patologie gastrointestinali. Non comune: dispepsia/bruciore di stomaco, dolori addominali, nausea/vomito, stipsi, diarrea, flatulenza. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, rash, orticaria, anoma lie del cuoio capelluto e dei capelli (compresa alopecia). Patologie renali e urinarie. Non comune: anomalie urinarie (compresi disuria, frequenza della minzione, nicturia). Patologie dell'apparato riproduttivoe della mammella. Non comune: disturbi sessuali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affa ticamento. >>Effetti indesiderati di particolare interesse clinico. Effetti sul sistema muscoloscheletrico: nel corso di studi clinici sono stati riportati effetti sulla muscolatura scheletrica, per esempio dolori muscolari, compresi artralgia, crampi muscolari, mialgia, debolezza muscolare ed elevati livelli di CK. Negli studi CARE, WOSCOPS e LIPID la frequenza dei casi di mialgia (1,4% pravastatina vs 1,4% placebo)e di debolezza muscolare (0,1% pravastatina vs <0,1% placebo) e l'inc idenza dei livelli di CK >3xULN e >10xULN (rispettivamente 1,6% pravastatina vs 1,6% placebo e 1,0% pravastatina vs 1,0% placebo) sono statisimili a quelli riportati con il placebo. Effetti sul fegato: sono st ati riportati aumenti dei livelli delle transaminasi. Nel corso dei tre studi clinici a lungo termine controllati con placebo (CARE, WOSCOPSe LIPID) si sono verificate in entrambi i gruppi trattati, e con una frequenza simile (<=1,2%), marcate anomalie dei valori di ALT e AST (>3xULN). >>Esperienza Post marketing. Disturbi del sistema immunitario.Molto raro: reazioni di ipersensibilita', quali anafilassi, angioedem a e sindrome simile a lupus eritematoso. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: polineuropatia periferica, in particolare quando pravastatina e' stata usata in terapie a lungo termine, parestesia. Patologiegastrointestinali. Molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. M olto raro: ittero, epatite, necrosi epatica fulminante. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: rabdomiolisi, che puo' essere associata a insufficienza renale acuta dovutaa mioglobinuria, miopatia, miosite, polimiosite. Casi isolati di dist urbi ai tendini, talvolta complicati da rotture. I seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati con alcune statine: incubi; perdita dimemoria; depressione; casi eccezionali di patologia polmonare interst iziale, specialmente con la terapia a lungo termine. Diabete mellito: la frequenza dipendera' dalla presenza o assenza di fattori di rischio(glicemia a digiuno >= 5,6 mmol/L, BMI >30 kg/m^2, aumento di triglic eridi, anamnesi di ipertensione).

Gravidanza e allattamento

Pravastatina e' controindicata durante la gravidanza e deve essere somministrata alle donne in eta' fertile solo se tali pazienti non hanno molte probabilita' di entrare in gravidanza e sono state informate delpotenziale rischio. Particolare cautela e' raccomandato alle adolesce nti in eta' fertile per garantire la corretta comprensione del potenziale rischio associato alla terapia con pravastatina durante la gravidanza. Se una paziente pianifica una gravidanza o e' gia' in gravidanza,la somministrazione di pravastatina deve essere interrotta, a causa d el potenziale rischio per il feto. Una piccola quantita' di pravastatina viene escreta nel latte materno, pertanto pravastatina e' controindicata durante l'allattamento. Non sono disponibili dati clinici. Effetti sulla fertilita' maschile sono stati osservati in studi non cliniciin seguito a esposizioni di gran lunga in eccesso rispetto alla massi ma esposizione umana terapeutica. La rilevanza per l'uso clinico non e' nota.