Rabeprazolo Kr - 14cpr Gastr10mg

Dettagli:
Nome:Rabeprazolo Kr - 14cpr Gastr10mg
Codice Ministeriale:041591037
Principio attivo:Rabeprazolo Sodico
Codice ATC:A02BC04
Fascia:A
Prezzo:3.21
Rimborso:3.21
Produttore:Krka Farmaceutici Milano Srl
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse gastroresistenti
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Scadenza:24 mesi

Denominazione

RABEPRAZOLO KRKA COMPRESSE GASTRORESISTENTI

Formulazioni

Rabeprazolo Kr - 14cpr Gastr10mg
Rabeprazolo Kr - 14cpr Gastr20mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci per disturbi acido-correlati, inibitori della pompa protonica.

Principi attivi

10 mg compresse gastroresistenti: 10 mg di rabeprazolo sodico, pari a 9,42 mg di rabeprazolo. 20 mg compresse gastroresistenti: 20 mg di rabeprazolo sodico, pari a 18,85 mg di rabeprazolo.

Eccipienti

Nucleo della compressa: mannitolo (E421), ossido di magnesio, leggero (E530), idrossipropilcellulosa (E463), idrossipropilcellulosa, basso-sostituita (E463), magnesio stearato (E572). Rivestimento: etilcellulosa (E462), ossido di magnesio, leggero (E530), ipromellosa ftalato, monogliceridi diacetilati (E472a), talco (E553b), diossido di titanio (E171), ferro ossido rosso (E172) - solo 10 mg, ferro ossido giallo (E172) - solo 20 mg.

Indicazioni

Le compresse sono indicate per il trattamento di: ulcera duodenale attiva, ulcera gastrica benigna attiva, malattia sintomatica da reflusso gastro-esofageo ulcerativo o erosivo (GORD), gestione a lungo termine della malattia da reflusso gastro-esofageo (mantenimento della GORD), trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastro-esofageo da moderata a molto grave (GORD sintomatica), sindrome di Zollinger-Ellison, in associazione a regimi terapeutici antibatterici adeguati per l'eradicazione di Helicobacter pylori nei pazienti con ulcera peptica.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo, ai benzimidazoli sostituiti o aduno qualsiasi degli eccipienti. Gravidanza e allattamento.

Posologia

Adulti/anziani. Ulcera duodenale attiva e ulcera gastrica benigna attiva: la dose orale raccomandata sia per l'ulcera duodenale attiva che per l'ulcera gastrica benigna attiva e' di 20 mg da prendere una volta al giorno al mattino. La maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale attiva guarisce entro 4 settimane. Tuttavia pochi pazienti possono necessitare di altre 4 settimane di terapia per ottenere la remissione. La maggior parte dei pazienti con ulcera gastrica benigna attiva guarisce in 6 settimane. Tuttavia anche in questo caso pochi pazienti possono necessitare di altre 6 settimane di terapia per ottenere la remissione. Malattia da reflusso gastro-esofageo ulcerativo o erosivo (GORD): la dose orale raccomandata per questa condizione e' di 20 mg da prendere una volta al giorno per 4-8 settimane. Gestione a lungo termine della malattia da reflusso gastro-esofageo (mantenimento della GORD): per la gestione a lungo termine, puo' essere utilizzata una dose di mantenimento del farmaco 20 mg o 10 mg una volta al giorno a seconda della risposta del paziente. Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastro-esofageo da moderata a molto grave (GORD sintomatica): 10 mg una volta al giorno in pazienti che non presentano esofagite. Se nel corso di 4 settimane non e' stato ottenuto il controllo dei sintomi, il paziente deve essere sottoposto ad ulteriori esami. Una volta risolti i sintomi, il successivo controllo dei sintomi puo' essere ottenuto utilizzando un regime di 10 mg una volta al giorno su richiesta quando necessario. Sindrome di Zollinger-Ellison: la dose iniziale raccomandata per gli adulti e' di 60 mg una volta al giorno. La dose puo' essere titolata fino a 120 mg/die in base al fabbisogno individuale delpaziente. Possono essere somministrate singole dosi giornaliere massi me di 100 mg/die. Puo' essere necessario suddividere le dosi da 120 mgin dosi da 60 mg due volte al giorno. Il trattamento deve proseguire fintanto che sia indicato dal punto di vista clinico. Eradicazione di H. pylori: i pazienti con infezione da H. pylori devono essere trattati con una terapia di eradicazione. Si consiglia la combinazione seguente, da somministrarsi per 7 giorni. 20 mg due volte al giorno + claritromicina 500 mg due volte al giorno e amoxicillina 1 g due volte al giorno. Compromissione renale o epatica: per i pazienti con compromissione renale o epatica non e' necessario un aggiustamento di dose. Popolazione pediatrica: l'uso non e' raccomandato nei bambini, poiche' non c'e' esperienza in questo gruppo di pazienti. Modo di somministrazione:per le indicazioni che richiedono il trattamento una volta al giorno, deve essere preso al mattino, prima di mangiare; e sebbene ne' l'orar io ne' l'assunzione di cibo abbiano dimostrato un effetto sull'attivita' del rabeprazolo sodico, questo regime facilitera' l'adattamento al trattamento. I pazienti devono essere avvertiti che le compresse non devono essere masticate o frantumate, ma devono essere ingerite intere.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce e dall'umidita'. Non conservare al di sopra dei 30 gradi C.

Avvertenze

La risposta sintomatica alla terapia con rabeprazolo sodico non preclude la presenza di malignita' gastriche o esofagee, pertanto prima di iniziare il trattamento con il farmaco si deve escludere la possibilita' di malignita'. I pazienti in trattamento a lungo termine (in particolare quelli trattati per piu' di un anno) devono essere tenuti sotto regolare sorveglianza. Con i benzimidazoli sostituiti non puo' essere escluso il rischio di reazioni di ipersensibilita' incrociata. I pazienti devono essere avvertiti che le compresse non devono essere masticate o frantumate, ma devono essere ingerite intere. Popolazione pediatrica: l'uso non e' raccomandato nei bambini, poiche' non c'e' esperienzain questo gruppo di pazienti. Nell'esperienza post-marketing sono sta ti riferiti casi di discrasia (trombocitopenia e neutropenia). Nella maggioranza dei casi in cui non e' possibile identificare un'eziologia alternativa, gli eventi sono stati privi di complicazioni e si sono risolti con l'interruzione della terapia con rabeprazolo. Sono state osservate anomalie degli enzimi epatici negli studi clinici, riferite anche dopo l'autorizzazione all'immissione in commercio. Nella maggioranza dei casi in cui non e' possibile identificare un'eziologia alternativa, gli eventi sono stati privi di complicazioni e si sono risolti conl'interruzione della terapia con rabeprazolo. In uno studio su pazien ti con compromissione epatica da lieve a moderata non e' stata osservata evidenza di significativi problemi di sicurezza collegati al farmaco differenti da quelli osservati nei pazienti del gruppo di controllo,analogo per distribuzione di eta' e sesso. Tuttavia, poiche' non ci s ono dati clinici sull'uso di rabeprazolo nel trattamento di pazienti con disfunzione epatica grave si consiglia al medico prescrittore di usare cautela quando il trattamento con il medicinale viene iniziato perla prima volta in questi pazienti. La somministrazione concomitante d i atazanavir non e' raccomandata. Il trattamento puo' eventualmente aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali come Salmonella, Campylobacter e Clostridium difficile. I pazienti trattati con gli inibitori di pompa protonica come il rabeprazolo per almeno tre mesi, e nella maggior parte dei casi per un anno, e' stata segnalata grave ipomagnesiemia. Possono insorgere gravi manifestazioni di ipomagnesiemia quali affaticamento, tetania, delirio, convulsioni, capogiro e aritmia ventricolare, ma possono iniziare in maniera insidiosa ed essere trascurati. In gran parte dei pazienti colpiti, l'ipomagnesiemia e' miglioratadopo l'integrazione di magnesio e la sospensione del PPI. Nel pazient i per i quali e' previsto un trattamento prolungato o che assumono inibitori di pompa protonica con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (e.g. diuretici), i medici devono prendere in considerazione la misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con l'inibitore di pompa protonica e periodicamente duranteil trattamento. Gli inibitori della pompa protonica, in particolare s e usati a dosi elevate e per lunghi periodi (>1 anno), possono causareun lieve aumento del rischio di fratture dell'anca, del polso e della colonna vertebrale, principalmente nei pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali sugger iscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio totale di fratture del 10-40%. Questo aumento puo' essere dovutoin parte ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteopo rosi devono essere trattati in base alle linee guida cliniche in vigore e devono assumere un adeguato apporto di vitamina D e calcio. Uso concomitante con Metotrexato: la letteratura suggerisce che l'uso concomitante di inibitori della pompa protonica con metotrexato (soprattuttoa dosi elevate) puo' aumentare e prolungare i livelli sierici di meto trexato e/o dei suoi metaboliti, che possono portare a tossicita' da metotrexato. Nelle somministrazioni di alte dosi di metotrexato, puo' essere valutata in alcuni pazienti la sospensione temporanea dell'inibitore della pompa protonica. Influenza sull'assorbimento della vitaminaB12: il rabeprazolo sodico, come tutti i medicinali acido-soppressivi , puo' ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipocloridria o acloridria. Questo dovrebbe essere preso in considerazione in pazienti con ridotte riserve corporee o fattori di rischio per un ridotto assorbimento della vitamina B12 in terapia a lungo termine o se sono stati osservati i rispettivi sintomi clinici. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS) Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, ese accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatame nte al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunita' di interrompere il trattamento con il farmaco. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica puo' accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.

Interazioni

Il rabeprazolo sodico produce un'inibizione della secrezione di acido gastrico profonda e di lunga durata. Puo' verificarsi un'interazione con composti il cui assorbimento dipende dal pH. La somministrazione concomitante di rabeprazolo sodico con ketoconazolo o itraconazolo puo' dar luogo a una significativa riduzione dei livelli plasmatici di antimicotici. Pertanto singoli pazienti possono richiedere un monitoraggioper determinare la necessita' di un aggiustamento di dose quando keto conazolo o itraconazolo vengono assunti in concomitanza con il farmaco. Negli studi clinici, sono stati utilizzati antiacidi in concomitanzacon la somministrazione di rabeprazolo e, in uno studio specifico di interazione farmaco-farmaco, non e' stata osservata interazione con liquidi antiacidi. La somministrazione di atazanavir 300 mg/ritonavir 10mg con omeprazolo (40 mg una volta al giorno) o atazanavir 400 mg con lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) in volontari sani ha causato una riduzione dell'esposizione ad atazanavir. L'assorbimento di ataza navir e' pH-dipendente. Sebbene non siano stati studiati, simili risultati possono essere previsti per gli inibitori della pompa protonica. Pertanto tali farmaci, incluso il rabeprazolo, non devono essere somministrati in concomitanza con atazanavir. Metotressato: casi clinici, studi di farmacocinetica sulla popolazione pubblicati, e le analisi retrospettive suggeriscono che la somministrazione concomitante di inibitori della pompa protonica e metotressato (soprattutto a dosi elevate, vedere informazioni relative alla prescrizione di metotrexato) puo' aumentare e prolungare i livelli sierici di metotrexato e/o del suo metabolita idrossimetatressato. Tuttavia, non sono stati condotti studi formali di interazione farmacologica tra metotressato ed inibitori dellapompa protonica.

Effetti indesiderati

Frequenze reazioni avverse: comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1,000, <1/100); raro (>=1/10,000, <1/1,000); molto raro (<1/10,000); non nota. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: neutropenia, leucopenia, trombocitopenia, leucocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: anoressia; non nota: iponatriemia, ipomagnesiemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: nervosismo; raro: depressione; non nota: confusione.Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, vertigini; non comune : sonnolenza. Patologie dell'occhio. Raro: disturbi visivi. Patologie vascolari. Non nota: edema periferico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, faringite, rinite; non comune: bronchite, sinusite. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito,nausea, dolore addominale, costipazione, flatulenza; non comune: disp epsia, secchezza delle fauci, eruttazione; raro: gastrite, stomatite, disturbi del gusto. Patologie epatobiliari. Raro: epatite, ittero, encefalopatia epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, eritema; raro: prurito, sudorazione, reazioni bollose; molto raro: eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica (TEN) sindrome di Stevens-Johnson; non nota: lupus eritematoso cutaneo subacuto. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.Comune: dolore non specifico, mal di schiena; non comune: mialgia, cr ampi alle gambe, artralgia, fratture dell'anca, del polso o della colonna vertebrale. Patologie renali e urinarie. Non comune: infezioni deltratto urinario; raro: nefrite interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: ginecomastia. Patologie sist emiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, malattia simile all'influenza; non comune: dolore al petto, brividi, febbre. Esami diagnostici. Non comune: aumento degli enzimi epatici; raro: aumento di peso. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

Non ci sono dati sulla sicurezza di rabeprazolo nell'uomo durante la gravidanza. Studi sulla riproduzione eseguiti in ratti e conigli non hanno rivelato evidenza di compromissione della fertilita' o di danni alfeto dovuti al rabeprazolo sodico, benche' nei ratti si verifichi un modesto passaggio feto-placentare. Controindicato durante la gravidanza. Non e' noto se nell'uomo rabeprazolo sodico sia escreto nel latte materno. Non sono stati eseguiti studi sull'allattamento. Rabeprazolo sodico e' tuttavia escreto nelle secrezioni mammarie dei ratti. Pertanto non deve essere utilizzato durante l'allattamento.