Repaglinide Act - 90cpr 0,5mg

Dettagli:
Nome:Repaglinide Act - 90cpr 0,5mg
Codice Ministeriale:040683031
Principio attivo:Repaglinide
Codice ATC:A10BX02
Fascia:A
Prezzo:7.8
Rimborso:7.8
Produttore:Actavis Italy Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

REPAGLINIDE ACTAVIS COMPRESSE

Formulazioni

Repaglinide Act - 90cpr 0,5mg
Repaglinide Act - 90cpr 2mg

Categoria farmacoterapeutica

Ipoglicemizzanti, escluse le insuline.

Principi attivi

Repaglinide.

Eccipienti

Cellulosa microcristallina (E460), fosfato di calcio monoidrogenato anidro, poloxamer, povidone, glicerolo 85%, meglumina, amberlite (polacrilin potassio); amido di mais, magnesio stearato. La compressa da 1 mgcontiene ossido di ferro giallo (E172).

Indicazioni

Trattamento di pazienti con diabete tipo 2 (Diabete Mellito Non Insulino-Dipendente, NIDDM). La repaglinide e' indicata anche in combinazione con metformina nei pazienti con diabete tipo 2 che non sono controllati in maniera soddisfacente con la sola metformina. Il trattamento deve essere iniziato in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico per ridurre i livelli della glicemia correlati ai pasti.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' alla repaglinide o ad uno qualsiasi degli eccipienti.Diabete di tipo 1 (diabete mellito insulino-dipendente: IDDM), peptid e-C negativo. Chetoacidosi diabetica, con o senza coma. Gravi disfunzioni epatiche. Uso concomitante di gemfibrozil.

Posologia

La repaglinide deve essere somministrata prima dei pasti e va dosata individualmente al fine di ottimizzare il controllo della glicemia. E' necessario effettuare il controllo periodico della glicemia per individuare i casi nei quali non sia stata raggiunta una adeguata riduzione dei livelli glicemici nonostante la somministrazione di dosi massimalidi farmaco (fallimento primario) e per individuare i casi nei quali s i ha una perdita della capacita' di controllare adeguatamente la glicemia dopo un primo periodo in cui il farmaco e' stato efficace (fallimento secondario). La somministrazione di repaglinide per un breve periodo puo' essere sufficiente in caso di transitoria mancanza di controllo della glicemia nei pazienti con diabete tipo 2 normalmente ben compensati con la sola dieta. La repaglinide deve essere assunta circa 15 minuti prima del pasto ma il tempo puo' variare in un intervallo che vada immediatamente prima a 30 minuti precedenti il pasto (prima di 2, 3 o 4 pasti al giorno). I pazienti che saltano un pasto (o fanno un pasto in piu') devono essere informati di saltare (o aggiungere) una dose in relazione a quel pasto. Dose iniziale: 0,5 mg. Tra le fasi di adeguamento della dose devono trascorrere da una a due settimane circa. Se i pazienti sono trasferiti da un altro ipoglicemizzante orale alla ripaglinide, la dose iniziale consigliata e' 1 mg. Mantenimento: La massima dose singola consigliata e' di 4 mg. La massima dose giornaliera totale non deve superare i 16 mg. La repaglinide e' escreta principalmente per via biliare e quindi non e' sensibile alle malattie renali. La clearance plasmatica totale del prodotto e' ridotta nei pazienti coninsufficienza renale. Poiche' la sensibilita' all'insulina e' piu' el evata nei diabetici con insufficienza renale, e' opportuno porre attenzione nell'adattare la dose in questi pazienti. Non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con piu' di 75 anni o in soggetti con insufficienza epatica. L'uso di repaglinide non e' raccomandato in bambini al di sotto di 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e/o sull'efficacia. Nei pazienti debilitati o malnutriti, la dose iniziale e quella di mantenimento devono essere conservative ed e' richiesto un accurato adeguamento della dose allo scopo di evitare reazioni ipoglicemiche. I pazienti trattati con altri ipoglicemizzanti orali possono passare direttamente al trattamento con la repaglinide. La massima dose iniziale consigliata per i pazienti che passano al trattamento con la repaglinide e' di 1 mg da assumere subito prima dei pasti principali. La repaglinide puo' essere somministrata in associazione conla metformina, quando la glicemia non e' sufficientemente controllata con la sola metformina. In questo caso, il dosaggio della metformina va lasciato invariato mentre in concomitanza si somministra la repaglinid: 0,5 mg prima dei pasti principali; l'adattamento della posologia deve essere stabilito sulla base della risposta glicemica come per la monoterapia.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

La repaglinide deve essere prescritta solo nel caso in cui, nonostanteadeguati tentativi con la dieta, l'attivita' fisica e il calo pondera le, persistano un controllo glicemico insufficiente e sintomi di diabete. La repaglinide puo' causare ipoglicemia. Con il passare del tempo la capacita' di ridurre la glicemia da parte di un ipoglicemizzante orale diminuisce. Questa situazione, nota come fallimento secondario, e'distinta dal fallimento primario nel quale il farmaco e' inefficace s in dall'inizio. Prima di classificare un paziente come soggetto a fallimento secondario bisogna adattare la dose e valutare la sua osservanza del regime dietetico alla dieta e all'esercizio fisico. La repaglinide agisce attraverso uno specifico sito di legame con un'azione breve sulle cellule beta. Non sono stati effettuati studi clinici sull'uso della repaglinide in caso di fallimento secondario ai secretagoghi dell'insulina. Non sono stati effettuati studi clinici sulla combinazione con altri secretagoghi dell'insulina e con l'acarbosio. Sono stati effettuati studi sulla terapia combinata con insulina Protamina Neutra diHagerdon (NPH) o con tiazolidindioni. Tuttavia, rimane ancora da defi nire il profilo beneficio/rischio in confronto con altre terapie combinate. Il trattamento combinato con la metformina e' associato ad un aumentato rischio di ipoglicemia. Quando un paziente stabilizzato con unqualsiasi ipoglicemizzante orale va incontro a stress quali febbre, t raumi, infezioni o interventi chirurgici, si puo' verificare una perdita del controllo glicemico. In tali casi, puo' essere necessario sospendere la repaglinide e trattare temporaneamente il paziente con insulina. L'uso di repaglinide potrebbe essere associato ad un aumento di incidenza di sindrome coronarica acuta. La repaglinide deve essere usatacon cautela o evitata in pazienti che assumono farmaci che influenzan o il metabolismo della repaglinide. Se l'uso concomitante e' necessario, la glicemia deve essere controllata accuratamente cosi' come deve essere eseguito un attento monitoraggio clinico. Non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con alterata funzione epatica. Non sono stati effettuati studi clinici in bambini e in adolescenti al di sottodei 18 anni o in soggetti con piu' di 75 anni. Pertanto, il trattamen to non e' raccomandato in questi gruppi di pazienti. Si raccomanda un'attenta titolazione della dose nei pazienti debilitati o malnutriti. La dose iniziale e quella di mantenimento devono essere conservative.

Interazioni

La repaglinide viene metabolizzata prevalentemente dal CYP2C8, ma anche dal CYP3A4. Il metabolismo, e la clearance della repaglinide, puo' essere alterato da farmaci che influenzano questi enzimi del citocromo P-450 sia per via inibitoria che induttiva. Un'attenzione speciale va prestata quando entrambi gli inibitori del CYP2C8 e del 3A4 sono somministrati contemporaneamente con la repaglinide. La repaglinide sembra essere un substrato per l'assorbimento epatico attivo. I farmaci inibitori dell'OATP1B1 potrebbero aumentare le concentrazioni plasmatiche di repaglinide. L'effetto ipoglicemizzante della repaglinide puo' essere aumentato e/o prolungato dalle seguenti sostanze: gemfibrozil, claritromicina, itraconazolo, ketoconazolo, trimetoprim, ciclosporina, altri farmaci antidiabetici, gli inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI), i beta-bloccanti non selettivi, gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, i salicilati, i FANS, l'octeotride, l'alcool egli steroidi anabolizzanti. La somministrazione concomitante di gemfi brozil (600 mg due volte al giorno) e di repaglinide (una dose singoladi 0,25 mg), ha aumentato di 8,1 volte l'area sotto la curva (AUC) de lla repaglinide e di 2,4 volte la C max in volontari sani. La co-somministrazione di gemfibrozil e repaglinide e' controindicata. La co-somministrazione di trimetoprim (160 mg due volte al giorno) e di repaglinide (una dose singola di 0,25 mg), aumenta l'AUC, la C max e t1/2 della repaglinide (1,6 volte, 1,4 volte ed 1,2 volte rispettivamente) senza effetti statisticamente significativi sulla glicemia. L'uso concomitante del trimetoprim con la repaglinide deve essere evitato. Se si rende necessario l'uso concomitante, la glicemia deve essere controllata accuratamente cosi' come deve essere eseguito un attento monitoraggio clinico. La rifampicina agisce sia come un induttore sia come inibitore nel metabolismo della repaglinide. L'uso concomitante di rifampicinae repaglinide potrebbe rendere necessario un adattamento posologico d ella repaglinide da definirsi tramite monitoraggio accurato della glicemia sia all'inizio del trattamento con rifampicina, sia alle dosi successive, sia alla sospensione del trattamento, sino approssimativamente due settimane dopo la sospensione della rifampicina quando l'effettoinduttivo della rifampicina non e' piu' presente. Non si puo' esclude re che altri induttori ad es. la fenitoina, carbamazepina, fenobarbital e l'erba di San Giovanni possano avere un effetto simile. La co-somministrazione di 200 mg di ketoconazolo aumenta l'AUC e la C max della repaglinide di 1,2 volte con i profili glicemici alterati di meno dell'8% quando somministrato in concomitanza. La co-somministrazione di 100 mg di itraconazolo ha evidenziato un aumento dell'AUC di 1,4 volte. La co-somministrazione di 250 mg di claritromicina, aumenta lievementel'AUC della repaglinide di 1,4 volte e la C max di 1,7 volte,ed aumen ta l'incremento medio dell'AUC dell'insulina serica di 1,5 volte e la concentrazione massima di 1,6 volte. La co-somministrazione di repaglinide (una dose singola da 0,25 mg) e di ciclosporina (dosi ripetute da100 mg) ha aumentato l'AUC e la C max rispettivamente di circa 2,5 vo lte e 1,8 volte: l'uso concomitante di ciclosporina con repaglinide deve essere evitato. Se tale associazione e' ritenuta necessaria, si deve effettuare un attento monitoraggio clinico e della glicemia. Gli agenti beta-bloccanti possono mascherare i sintomi dell'ipoglicemia. La co-somministrazione di cimetidina, nifedipina, estrogeni o simvastatinacon la repaglinide non ha alterato significativamente i parametri far macocinetici della repaglinide. La repaglinide non ha determinato effetti clinici di rilievo sulle proprieta' farmacocinetiche della digossina, della teofillina o del warfarin allo stadio stazionario. Quindi incaso di somministrazione concomitante della repaglinide con questi fa rmaci, non e' necessario eseguire correzioni del dosaggio. L'effetto ipoglicemizzante della repaglinide puo' essere ridotto dalle seguenti sostanze: contraccettivi orali, rifampicina, barbiturici, carbamazepina, tiazidi, corticosteroidi, danazolo, ormoni tiroidei e simpaticomimetici. Deve essere presa in considerazione una potenziale interazione quando la repaglinide e' usata con altri farmaci anch'essi secreti soprattutto attraverso la bile.

Effetti indesiderati

Disturbi del sistema immunitario. Molto raro < 1/10000: allergia, reazioni di ipersensibilita' generalizzata, o reazioni immunologiche come la vasculite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune da >= 1/100 a < 1/10: ipoglicemia; non nota: coma ipoglicemico e perdita di conoscenza per ipoglicemia. Patologie dell'occhio. Molto raro: disturbi della vista. Disturbi cardiaci. Raro da >= 1/10000 a < 1/1000: patologie cardiovascolari. Disturbi gastrointestinali. Comune: dolore addominale e diarrea; molto raro: vomito e stipsi; non nota: nausea. Dolori epatobiliari. Molto raro: anomalie della funzione epatica e aumentodegli enzimi epatici. Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: ipersensibilita'.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono studi riguardanti l'uso della repaglinide in donne in gravidanza o che allattano. Pertanto non puo' essere definita la sicurezzadella repaglinide in gravidanza. La repaglinide deve essere evitata d urante la gravidanza e non deve essere usata durante l'allattamento.