Retacrit - 1sir 6000ui 0,6ml

Dettagli:
Nome:Retacrit - 1sir 6000ui 0,6ml
Codice Ministeriale:038381113
Principio attivo:Epoetina Zeta
Codice ATC:B03XA01
Fascia:A
Prezzo:84.3
Doping:Proibito in e fuori gara
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Hospira Italia Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Siringa
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Scadenza:30 mesi

Denominazione

RETACRIT 6000 UI/0,6 ml

Formulazioni

Retacrit - 1sir 6000ui 0,6ml

Categoria farmacoterapeutica

Antianemico, eritropoietina.

Principi attivi

Una siringa preriempita con 0,6 ml di soluzione iniettabile contiene 6000 unita' internazionali (UI) di epoetina zeta (eritropoietina umana ricombinante). La soluzione contiene 10000 UI di epoetina zeta per ml.

Eccipienti

Sodio fosfato dibasico diidrato, sodio fosfato monobasico diidrato, sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, polisorbato 20, glicina, leucina, isoleucina, treonina, acido glutammico, fenilalanina, acqua per soluzioni iniettabili, sodio idrossido (per regolare il pH), acido cloridrico (per regolare il pH).

Indicazioni

Trattamento dell'anemia sintomatica associata a insufficienza renale cronica (IRC) in pazienti adulti e pediatrici, tra cui pazienti in emodialisi e pazienti adulti in dialisi peritoneale. Trattamento dell'anemia grave di origine renale con sintomatologia clinica in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi. Trattamento dell'anemia e riduzione del fabbisogno trasfusionale in pazienti adulti sottoposti a chemioterapia per tumori solidi, linfoma maligno o mieloma multiplo e a rischio di emotrasfusione come indicato dallo stato generale del paziente (situazione cardiovascolare, anemia preesistente all'inizio della chemioterapia). Il prodotto puo' essere usato per incrementare la quantita' di sangue autologo in pazienti facenti partedi un programma di predonazione. L'uso in questa indicazione deve ess ere valutato alla luce dei rischi riferiti di eventi tromboembolici. Il trattamento deve essere riservato solo a pazienti con anemia di grado moderato (in assenza di sideropenia) se le procedure di emoconservazione non sono disponibili o sono insufficienti quando l'intervento elettivo di chirurgia maggiore previsto richiede un notevole volume di sangue (4 o piu' unita' di sangue per le donne, 5 o piu' unita' per gli uomini).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. I pazienti con aplasia specifica delle serie rossa (Pure Red Cell Aplasia, PRCA) in seguito a trattamento con eritropoietina non devono essere sottoposti a terapia ne' con il farmaco ne' con altri tipi di eritropoietina. Ipertensione non controllata. In caso d'incremento della quantita' di sangue autologo: infarto miocardico o ictus nel mese precedente il trattamento, angina pectoris instabile, aumentato rischio di trombosi venosa profonda come anamnesi di malattia venosa tromboembolica. Pazienti che per qualunque motivo non possano ricevere un'adeguata profilassi antitrombotica.

Posologia

Per il trattamento dell'anemia sintomatica in pazienti adulti e pediatrici con insufficienza renale cronica, somministrare per via endovenosa. La concentrazione di emoglobina auspicata e' compresa tra 10 e 12 g/dl per gli adulti e tra 9,5 e 11 g/dl per i pediatrici. Non superare il limite massimo. Gestire la variabilita' dell'emoglobina aggiustandodella dose, in riferimento all'intervallo target.. Si deve evitare un livello prolungato di emoglobina superiore al target. Evitare un incr emento dell'emoglobina maggiore di 2 g/dl nell'arco di quattro settimane. Se cio' si verifica, procedere ad una appropriata correzione del dosaggio. In pazienti con insufficienza renale cronica ed evidenza clinica di cardiopatia ischemica o insufficienza cardiaca congestizia, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superare il target. Per i pazienti adulti in emodialisi, il trattamento e' diviso in due fasi: Fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se e' necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire gradualmente, ad intervalli di almeno quattro settimane. A ogni aggiustamento, la dose deve essere aumentata o ridotta di 25 UI/kg 3 volte alla settimana. Fase di mantenimento: aggiustamento posologicofinalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina. La dose settimanale totale raccomandata va da 75 a 300 UI/kg per via endovenosa. Per i pazienti pediatrici in emodialisi, il trattamento e' diviso in due fasi. fase di correzione: 50 UI/kg, 3 volte alla settimana per via endovenosa. Se e' necessario un aggiustamento posologico, questo deve avvenire con incrementi di 25 UI/kg 3 volte alla settimana, a intervalli di almeno 4 settimane. Fase di mantenimento: aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina. I bambini e adolescenti di peso inferiore a 30 kg richiedono dosi di mantenimento superiore. I dati clinici disponibili indicano che i pazienti con un livello iniziale di emoglobina molto basso (< 6,8 g/dl), sia adulti sia pediatrici, possono richiedere dosi di mantenimento piu' elevate. Per i pazienti adulti in dialisi peritoneale, il trattamento e' diviso in due fasi. Fase di correzione: la dose iniziale e' di 50 UI/kg di peso, 2 volte alla settimana per via endovenosa. Fase di mantenimento: aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina. La dose di mantenimento e' compresa fra 25 e 50 UI/kg 2 volte alla settimana, ripartite in 2 somministrazioni uguali. Per i pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati, il trattamento e' diviso in due fasi. Fase di correzione: dose iniziale di 50 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa, seguita se necessario da un aumento a incrementi di 25 UI/kg (3 vol te alla settimana) fino a raggiungere l'obiettivo desiderato (l'aumento deve avvenire gradualmente, a intervalli di almeno quattro settimane). Fase di mantenimento: aggiustamento posologico finalizzato al mantenimento del livello desiderato di emoglobina. La dose di mantenimento e' compresa fra 17 e 33 UI/kg 3 volte alla settimana per via endovenosa. La dose massima non deve superare 200 UI/kg di peso 3 volte alla settimana. Per il trattamento di pazienti con anemia indotta dalla chemioterapia, somministrare per via sottocutanea (ad es. con concentrazione emoglobinica <= 10 g/d). Gestire la variabilita' dell'emoglobina attraverso l'aggiustamento della dose, rispetto ad un intervallo target di emoglobina compreso tra 10 g/dl e 12 g/dl. Si deve evitare un livello prolungato di emoglobina superiore a 12 g/dl. Proseguire la terapia per un altro mese dopo la fine della chemioterapia. La dose iniziale e' di 150 UI/kg, 3 volte alla settimana per via sottocutanea. In alternativa, somministrare per via sottocutanea alla dose iniziale di 450 UI/kg una volta alla settimana. Se dopo 4 settimane di trattamento l'emoglobina e' aumentata di almeno 1 g/dl o la conta dei reticolociti e' aumentata di >= 40000 cellule/mcl rispetto ai valori basali, la dose deve rimanere di 450 UI/kg una volta alla settimana o 150 UI/kg 3 volte alla settimana. Se l'aumento di emoglobina e' < 1 g/dl e la conta dei reticolociti e' aumentata di < 40000 cellule/mcl rispetto ai valori basali, la dose va aumentata a 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Se dopoaltre 4 settimane di terapia a 300 UI/kg 3 volte alla settimana l'emo globina e' aumentata di >= 1 g/dl (0,62 mmol/l) o la conta dei reticolociti e' aumentata di >= 40000 cellule/mcl, la dose deve rimanere di 300 UI/kg 3 volte alla settimana. Tuttavia, se l'aumento di emoglobina e' < 1 g/dl e la conta dei reticolociti e' aumentata di < 40000 cellule/mcl rispetto ai valori basali, e' improbabile che si verifichi una risposta e il trattamento deve essere sospeso. Se l'incremento di emoglobina e' maggiore di 2 g/dl al mese, ridurre la dose di circa il 25-50%. Se il valore di emoglobina supera 12 g/dl, sospendere la terapia finche' non ritorna a 12 g/dl o scende al di sotto di tale valore, quindi ripristinare la terapia a una dose inferiore del 25% rispetto alla dose precedente. Per i pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa, somministrare per via endovenosa. Al momento della donazione di sangue, somministraredopo avere completato la procedura di donazione. I pazienti lievement e anemici (ematocrito 33-39%) che richiedono un predeposito di >= 4 unita' di sangue devono essere trattati con 600 UI/kg 2 volte alla settimana nelle 3 settimane che precedono l'intervento. Per l'intera duratadella terapia, tutti i pazienti devono ricevere un'adeguata integrazi one di ferro (ad esempio 200 mg/die di ferro elementare per via orale). La somministrazione di ferro va iniziata appena possibile. Per via endovenosa, la somministrazione deve avvenire in almeno 1-5 minuti, a seconda della dose totale. Nei pazienti emodializzati e' possibile somministrare la dose in bolo, durante la seduta di dialisi, da un idoneo accesso venoso del circuito di dialisi. In alternativa, iniettare al termine della seduta di dialisi attraverso la fistola e seguita da 10 ml of soluzione fisiologica NaCl 9 mg/ml (0,9%) per irrigare il circuito e assicurare un'immissione soddisfacente del prodotto in circolo. Nei pazienti che reagiscono al trattamento con sintomi simil-influenzalie' preferibile optare per una somministrazione piu' lenta. Non sommin istrare per infusione endovenosa. Non mischiare con altri farmaci. Perl'iniezione per via sottocutanea, non superare il volume massimo di 1 ml per singola sede d'iniezione. In caso di volumi superiori e' neces sario scegliere piu' sedi di somministrazione. Le iniezioni vanno praticate negli arti o nella parete addominale anteriore. Nei pazienti coninsufficienza renale cronica somministrare per via endovenosa.

Conservazione

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Tenere la siringa preriempita nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Durante l'uso ambulatoriale, il paziente puo' togliere il prodotto dal frigorifero e conservarlo a temperatura ambiente (non superiore ai 25 gradi C) per un singolo periodo di 3 giorni al massimo.

Avvertenze

Durante la terapia potrebbe verificarsi un aumento della pressione sanguigna. Potrebbe essere necessario instaurare o rafforzare un trattamento anti-ipertensivo. Nel caso in cui la pressione non possa essere controllata, sospendere il trattamento. Usare con cautela anche in presenza di epilessia e di insufficienza epatica cronica. Si potrebbe verificare un moderato aumento dose-dipendente della conta piastrinica all'interno dell'intervallo di normalita'. Questo fenomeno regredisce con il proseguimento della terapia. Controllare regolarmente la conta piastrinica durante le prime 8 settimane di terapia. Valutare e trattare tutte le altre cause di anemia prima e durante il trattamento. I valoridi ferritina sierica diminuiscono contemporaneamente all'aumento dei valori di ematocrito. Garantire adeguate riserve di ferro: nei pazienti con insufficienza renale cronica e livelli di ferritina sierica inferiori a 100 ng/ml (si consiglia integrazione di 200-300 mg/die per viaorale, 100-200 mg/die nei pazienti pediatrici); in tutti i pazienti o ncologici con valori di saturazione della transferrina inferiori al 20% (si consiglia un'integrazione di ferro per via orale di 200-300 mg/die). Valutare tutti i fattori che contribuiscono alla comparsa dell'anemia prima di decidere di aumentare il dosaggio nei pazienti oncologici. Nel perioperatorio vanno sempre adottate buone pratiche di gestionedel sangue. Questo prodotto medicinale contiene fenilalanina, una sos tanza che puo' essere pericolosa per i soggetti affetti da fenilchetonuria. Questo prodotto medicinale e' da considerarsi 'povero di sodio'.Non sono ancora disponibili dati sufficienti sull'immunogenicita' rig uardo all'uso per via sottocutanea in pazienti a rischio di aplasia specifica della serie rossa (PRCA) indotta da anticorpi, ovvero pazientiaffetti da anemia renale. Nei pazienti affetti da anemia renale sommi nistrare per via endovenosa. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la concentrazione emoglobinica di mantenimento non deve superareil limite superiore target. E' stato osservato un aumento del rischio di decesso ed eventi cardiovascolari gravi in caso di somministrazion e di agenti stimolanti l'eritropoiesi (ESA) per ottenere valori emoglobinici superiori a 12 g/dl. Il livello di emoglobina va rilevato a intervalli regolari. L'aumento di emoglobina deve essere all'incirca di 1g/dl al mese e non deve superare i 2 g/dl al mese, per ridurre al min imo il rischio di insorgenza di ipertensione o un suo aggravamento. Una mancanza di risposta alla terapia con eritropoietina deve far subitoricercare i fattori responsabili Sono stati segnalati, molto rarament e, casi di PRCA mediata da anticorpi in pazienti a cui era stata somministrata eritropoietina per via sottocutanea. Nei pazienti che mostrano un'improvvisa perdita di efficacia, eseguire un conteggio dei reticolociti e valutare le cause tipiche che impediscono la risposta al trattamento. Se non viene individuata alcuna causa, prendere in considerazione l'eventualita' di eseguire un esame del midollo osseo per diagnosticare una PRCA. In caso di diagnosi di PRCA, sospendere la terapia e valutare l''eventualita' di eseguire un test per la presenza di anticorpi anti-eritropoietina. Non dirottare i pazienti verso il trattamentocon un altro prodotto medicinale, data la reattivita' crociata esiste nte fra anticorpi anti-eritropoietina ed altre eritropoietine. Escludere altre cause di PRCA istituire una terapia appropriata. Si consigliail monitoraggio periodico della conta reticolocitaria per rilevare l' eventuale perdita di efficacia terapeutica. In casi isolati e' stata osservata iperkaliemia. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la correzione dell'anemia puo' condurre a un aumento dell'appetito e dell'assorbimento di potassio e proteine. I parametri prescritti per ladialisi potrebbero necessitare di un adattamento periodico per manten ere urea, creatinina e potassio entro i valori desiderati. Nei pazienti con insufficienza renale cronica monitorare gli elettroliti sierici.Qualora si osservino valori elevati (o in aumento) di potassio sieric o, allora va considerata la possibilita' di sospendere la somministrazione di eritropoietina finche' l'iperkaliemia non venga corretta. Un aumento della dose di eparina e' spesso richiesto a causa di un incremento del valore di ematocrito. E' possibile che si verifichi un'occlusione del sistema dialitico se l'eparinizzazione non e' ottimale. La correzione dell'anemia con eritropoietina in pazienti adulti con insufficienza renale non ancora sottoposti a dialisi non accelera la progressione dell'insufficienza renale. Nei pazienti oncologici in trattamento chemioterapico, l'intervallo di 2-3 settimane che intercorre fra la somministrazione e la comparsa di eritrociti indotti dall'eritropoietinaprendere in considerazione al momento di valutare l'appropriatezza de lla terapia (pazienti a rischio di trasfusione). Se l'emoglobina aumenta piu' di 2 g/dl al mese oppure se il suo livello supera 13 g/dl, eseguire la procedura di aggiustamento posologico. Dal momento che si e' osservato un aumento dell'incidenza di eventi tromboembolici nei pazienti oncologici sottoposti a trattamento con agenti eritropoietici, tale rischio deve essere valutato con attenzione alla luce del beneficio derivante dal trattamento, particolarmente in quei pazienti che presentano un aumento del rischio tromboembolico. Nei pazienti adulti candidati a interventi chirurgici facenti parte di un programma di predonazione autologa, osservare tutte le avvertenze e le precauzioni particolari associate ai programmi di predonazione autologa, in particolar modoripristinando come da routine il volume di sangue prelevato. Le epoet ine sono fattori di crescita che stimolano la produzione di eritrociti. Esiste il dubbio che le epoetine possano stimolare la crescita di tutte le forme tumorali maligne. Non e' stato dimostrato che le epoetinemigliorino la sopravvivenza globale o il rischio di progressione neop lastica nei pazienti con anemia associata a cancro. Studi clinici controllati in cui sono state somministrate epoetine a pazienti affetti dauna serie di neoplasie comuni hanno evidenziato un aumento inspiegato del tasso di mortalita'. L'uso di epoetina alfa e di altri agenti sti molanti l'eritropoiesi (ESA) ha mostrato: un ridotto controllo locoregionale in pazienti con cancro avanzato del distretto testa-collo trattati con radioterapia, una riduzione della sopravvivenza globale e un aumento dei decessi attribuiti alla progressione del tumore a 4 mesi inpazienti con carcinoma mammario metastatico trattate con chemioterapi a, un aumento del rischio di decesso se somministrati per ottenere valori emoglobinici di 12 g/dl in pazienti con neoplasie maligne attive, non trattati con chemioterapia ne' con radioterapia. L'uso di ESA non e' indicato in questa popolazione di pazienti.

Interazioni

Non e' dimostrato che il trattamento con eritropoietina alteri il metabolismo di altri prodotti medicinali. Tuttavia, dal momento che la ciclosporina si lega agli eritrociti, potrebbe esistere la possibilita' di un'interazione con altri farmaci. Qualora l'eritropoietina venga somministrata in concomitanza con la ciclosporina, i livelli ematici di ciclosporina devono essere monitorati e la dose di questo farmaco va corretta in base all'aumento del valore di ematocrito. Non esistono evidenze che indichino un'interazione tra epoetina alfa e G-CSF o GM-CSF relativamente alla differenziazione o proliferazione ematologica in campioni bioptici tumorali in vitro .

Effetti indesiderati

Il prodotto e' un medicinale biologico. I risultati di studi clinici sono in linea con il profilo di sicurezza di altre eritropoietine autorizzate. Sulla base dei risultati degli studi clinici con altre eritropoietine autorizzate, si prevede che circa l'8% dei pazienti trattati con eritropoietina sperimenti reazioni avverse. Effetti indesiderati nel corso del trattamento con eritropoietina si osservano soprattutto inpazienti con insufficienza renale cronica o neoplasie sottostanti e s ono rappresentati principalmente da cefalea e da un aumento dose-dipendente della pressione arteriosa. Possono verificarsi crisi ipertensivecon sintomi simili a un'encefalopatia. Si deve prestare attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. In associazione con l'epoetina alfa sono stati descritti rash non specifici. Possono verificarsi sintomi simil-influenzali, come cefalea, dolori articolari, sensazione di debolezza, capogiri e stanchezza, in particolare all'inizio del trattamento. E' stata osservata trombocitosi, ma questo evento e' molto raro. In pazienti trattati con agenti eritropoietici, sono stati osservati eventi trombotici/vascolari come ischemia miocardica, infarto miocardico, accidenti cerebrovascolari (emorragia cerebrale e infarto cerebrale), attacchi ischemici transitori, trombosi venosa profonda, trombosi arteriosa, embolia polmonare, aneurisma, trombosi retinica, coagulazione nel rene artificiale. Con l'epoetina alfa sono state raramente osservate reazioni di ipersensibilita', compresi casi isolati di angioedema e reazione anafilattica. E' stata osservata eritroblastopenia (PRCA) mediata da anticorpi dopo mesi o anni di trattamento con epoetina alfa. Nella maggior parte di questi pazienti sono stati osservati anticorpi diretti contro le eritropoietine. Nei pazienti emodializzati adulti e pediatrici, nei pazienti adulti sottoposti a dialisi peritoneali e nei pazienti adulti con insufficienza renale non ancora dializzati, la reazione avversa piu' frequente nell'ambito del trattamento con epoetina alfa e' l'aumento dosedipendente della pressione arteriosa o il peggioramento dell'ipertensione preesistente. Tale aumento della pressione arteriosa puo' essere trattato farmacologicamente. Inoltre, si raccomanda il monitoraggio della pressione arteriosa, in particolare all'inizio della terapia. Le reazioni seguenti si sono verificate anche in casi isolati dipazienti con pressione arteriosa normale o bassa: crisi ipertensive c on sintomi simili a un'encefalopatia (cefalea e stato confusionale) e convulsioni tonicocloniche generalizzate, con necessita' di interventomedico immediato e trattamento intensivo. Si deve prestare particolar e attenzione a cefalee acute improvvise di tipo simil-emicranico, che possono essere un segnale di allarme. Possono verificarsi trombosi dello shunt, particolarmente in pazienti con tendenza all'ipotensione o con complicazioni a livello delle fistole arterovenose (stenosi, aneurismi ecc.). In questi pazienti si raccomandano la revisione precoce dello shunt e una profilassi antitrombotica, ad esempio con acido acetilsalicilico. Nei pazienti oncologici adulti in chemioterapia con anemia sintomatica trattati con epoetina alfa puo' verificarsi ipertensione. Di conseguenza, si deve effettuare uno stretto monitoraggio dell'emoglobina e della pressione arteriosa. Nei pazienti trattati invece con agenti eritropoietici e' stato osservato un aumento dell'incidenza di eventi trombotici vascolari. Nei pazienti candidati a interventi chirurgici facenti parte di programmi di predonazione autologa con patologia cardiovascolare sottostante, indipendentemente dal trattamento con eritropoietina, possono verificarsi eventi tromboembolici a seguito di flebotomie ripetute. Pertanto, tali pazienti vanno sottoposti di routinealla sostituzione del volume di sangue prelevato.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono studi adeguati e ben controllati condotti su donne in gravidanza. Gli studi su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Di conseguenza, in linea generale l'eritropoietina deve essere usata durante la gravidanza e l'allattamento solo se i potenziali benefici superano i potenziali rischi per il feto.