Risedronato Ang - 4cpr Riv 35mg

Dettagli:
Nome:Risedronato Ang - 4cpr Riv 35mg
Codice Ministeriale:042512018
Principio attivo:Sodio Risedronato
Codice ATC:M05BA07
Fascia:A
Prezzo:12.5
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Angenerico Spa
SSN:Concedibile esente per patologia
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi

Denominazione

RISEDRONATO ANGENERICO 35 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Risedronato Ang - 4cpr Riv 35mg

Categoria farmacoterapeutica

Farmaci che agiscono su struttura ossea e mineralizzazione.

Principi attivi

Risedronato sodico (equivalenti a 32,5 mg di acido risedronico).

Eccipienti

Nucleo della compressa: crospovidone; lattosio monoidrato; magnesio stearato; cellulosa microcristallina. Rivestimento: ipromellosa; macrogol 400; titanio diossido (E171); ferro ossido giallo (E172); ferro ossido rosso (E172).

Indicazioni

Trattamento dell'osteoporosi postmenopausale per ridurre il rischio difratture vertebrali; trattamento dell'osteoporosi postmenopausale com provata, per ridurre il rischio di fratture dell'anca; trattamento dell'osteoporosi negli uomini a rischio elevato di fratture.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti; ipocalcemia; gravidanza e allattamento; compromissione della funzionalita' renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min).

Posologia

Non e' stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l'osteoporosi. La necessita' di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei potenziali benefici e rischi, in particolare dopo 5 o piu' anni d'uso. La dose raccomandata per gli adulti e' una compressa da 35 mgper via orale, una volta alla settimana. La compressa deve essere ass unta nello stesso giorno di ogni settimana. L'assorbimento di risedronato sodico e' influenzato dall'assunzione di cibo pertanto, per assicurarne un assorbimento adeguato, i pazienti devono assumere il farmaco 35 mg: prima della prima colazione: almeno 30 minuti prima del primo cibo, di altro medicinale o bevanda (eccezione fatta per l'acqua di rubinetto) della giornata. I pazienti devono essere informati che, nel caso dimentichino di assumere una dose, devono assumere una compressa da35 mg nel giorno stesso in cui se ne ricordano. I pazienti devono poi riprendere l'assunzione settimanale nel giorno in cui la compressa vi ene assunta di solito. Non si devono assumere due compresse lo stesso giorno. La compressa deve essere deglutita intera e non succhiata ne' masticata. Per favorire il transito della compressa nello stomaco il medicinale deve essere assunto con un bicchiere di acqua di rubinetto (>120 ml), mantenendo la posizione eretta. Una volta ingerita la compressa e' necessario che i pazienti evitino di coricarsi per 30 minuti. In caso di apporto dietetico inadeguato deve essere considerata l'integrazione di calcio e vitamina D. Anziani: non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Questo e' stato dimostrato anche nelle pazienti in postmenopausa molto anziane, di eta' pari o superiore a 75 anni. Compromissione della funzionalita' renale: nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata non e' necessario alcun aggiustamento della dose. L'uso di risedronato sodico e' controindicato nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). Compromissione della funzionalita' epatica: non sono stati condotti studi per valutare la sicurezza o l'efficacia del risedronato in questa popolazione. Il risedronato non viene metabolizzato per via epatica, pertanto nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica e' improbabile che si riveli necessario un aggiustamento della dose. Popolazione pediatrica: risedronato sodico non e' raccomandato nei bambini di eta' inferiore ai 18 anni a causa di dati insufficienti sulla sicurezza e l'efficacia.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.

Avvertenze

Cibo, bevande (fatta eccezione per l'acqua di rubinetto) e farmaci contenenti cationi polivalenti (quali calcio, magnesio, ferro e alluminio) interferiscono con l'assorbimento di bisfosfonati e non devono essere assunti contemporaneamente al risedronato sodico. Allo scopo di ottenere l'efficacia desiderata, e' necessario rispettare scrupolosamente le raccomandazioni relative alla modalita' di assunzione. L'efficacia dei bisfosfonati nel trattamento dell'osteoporosi e' legata alla presenza di una bassa densita' minerale ossea e/o frattura prevalente. Eta'alta o fattori di rischio clinici per frattura da soli non sono suffi cienti motivi per iniziare il trattamento dell'osteoporosi con un bifosfonato. L'evidenza a sostegno dell'efficacia dei bisfosfonati compreso il risedronato sodico nei pazienti molto anziani (>80 anni) e' limitata. I bisfosfonati sono stati associati a esofagite, gastrite, ulcereesofagee e ulcere gastroduodenali. Deve pertanto essere usata cautela : nei pazienti che hanno un'anamnesi di disturbi esofagei che ritardano il transito o lo svuotamento esofageo, per esempio stenosi o acalasia nei pazienti che non sono in grado di rimanere in posizione verticale per almeno 30 minuti dopo l'assunzione della compressa se il risedronato viene somministrato a pazienti con problemi in atto o recenti deltratto gastrointestinale superiore o esofago (incluso l'esofago di Ba rrett). I prescrittori devono sottolineare ai pazienti l'importanza diprestare attenzione alle raccomandazioni relative alla modalita' di a ssunzione e a eventuali segni e sintomi di una possibile reazione esofagea. I pazienti devono essere invitati a rivolgersi tempestivamente al medico se manifestano sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale o prima insorgenza/esacerbazione di bruciore di stomaco. L'ipocalcemia deve essere trattataprima di iniziare la terapia con risedronato sodico. Altri disturbi d el metabolismo osseo e minerale (per esempio disfunzione paratiroidea,ipovitaminosi D) devono essere trattati al momento di iniziare la ter apia con risedronato sodico. Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino asopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano sponta neamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato con reperti di diagnosticaper immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settiman e o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E' stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale. Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un'incompleta frattura del femore. Nei pazienti oncologici che ricevevano regimi di trattamento che includevano bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa e' stata segnalata osteonecrosi della mascella, generalmente associata a estrazione dentale e/o infezione locale (inclusa osteomielite). Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mascella e' stata segnalata anche nei pazienti con osteoporosi che ricevevano bisfosfonati orali. Nei pazienti con fattori di rischio concomitanti (come tumore, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) deve essere considerata la possibilita' di effettuareun esame dentale con le appropriate procedure odontoiatriche preventi ve prima del trattamento con i bisfosfonati. Durante il trattamento questi pazienti devono evitare procedure odontoiatriche invasive, se possibile. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia odontoiatrica puo' esacerbare il disturbo. Per quanto riguarda i pazienti che necessitano di procedure odontoiatriche, non sono disponibili dati che suggeriscano che l'interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mascellla. Il giudizio clinico del medico curante deve guidare il piano di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischi/benefici. Questo medicinale contiene lattosio.

Interazioni

Non sono stati condotti studi formali di interazione, tuttavia negli studi clinici non sono state osservate interazioni clinicamente rilevanti con altri medicinali. Negli studi di fase III sul risedronato sodico a somministrazione giornaliera per il trattamento dell'osteoporosi, il 33% e il 45% delle pazienti hanno assunto rispettivamente acido acetilsalicilico e FANS. Nello studio di fase III con la somministrazionesettimanale nelle donne in postmenopausa, rispettivamente il 57% e il 40% delle pazienti hanno assunto acido acetilsalicilico o FANS. Tra l e pazienti trattate regolarmente con acido acetilsalicilico o FANS (3 o piu' giorni alla settimana), l'incidenza di eventi avversi a carico del tratto gastrointestinale superiore nelle pazienti trattate con risedronato sodico e' risultata simile a quella nel gruppo di controllo. Qualora ritenuto opportuno, il risedronato sodico puo' essere usato inconcomitanza con la terapia estrogenica sostitutiva (solo per le donn e). L'assunzione concomitante di medicinali contenenti cationi polivalenti (quali calcio, magnesio, ferro e alluminio) interferisce con l'assorbimento del risedronato sodico. Il risedronato sodico non viene metabolizzato a livello sistemico, non induce gli enzimi del citocromo P450 ed e' caratterizzato da un basso legame alle proteine.

Effetti indesiderati

La maggior parte degli effetti indesiderati osservati negli studi clinici e' stata di entita' da lieve a moderata e in genere non ha richiesto l'interruzione della terapia. Di seguito sono elencate le esperienze avverse riportate nel corso di studi clinici di fase III condotti indonne in postmenopausa con osteoporosi, trattate fino a 36 mesi con 5 mg/die di risedronato sodico (n=5020) o placebo (n=5048) e considerat e possibilmente o probabilmente correlate al risedronato sodico, secondo la seguente convenzione (le incidenze rispetto al placebo sono indicate tra parentesi): molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1000 a <1/100); raro (da >=1/10.000 a <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea. Patologie dell'occhio. Non comune: irite. Patologie gastrointestinali. Comune: stipsi, dispepsia, nausea, dolore addominale, diarrea; non comune: gastrite, esofagite, disfagia, duodenite, ulcera esofagea; raro: glossite, stenosi esofagea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore muscoloscheletrico. Esami diagnostici. Raro: risultati anomali dei test di funzionalita' epatica. Esami di laboratorio: in alcuni pazienti sono state osservate riduzioni precoci, transitorie, asintomatiche e lievi dei livelli sierici di calcio e di fosfato. In uno studio multicentrico di un anno,condotto in doppio cieco, che ha confrontato il risedronato sodico 5 mg al giorno (n=480) e il risedronato 35 mg alla settimana (n=485) nelle donne in postmenopausa con osteoporosi, i profili globali di sicurezza e tollerabilita' sono risultati simili. Sono state segnalate le seguenti esperienze avverse aggiuntive, considerate possibilmente o probabilmente associate al farmaco da parte degli investigatori (incidenzamaggiore per risedronato 35 mg rispetto al gruppo risedronato sodico 5 mg): disturbi gastrointestinali e dolore. In uno studio di 2 anni condotto negli uomini con osteoporosi, la sicurezza e la tollerabilita' generali sono risultate simili tra il gruppo di trattamento e il gruppo placebo. Le esperienze avverse sono state compatibili con quelli precedentemente osservate nelle donne. >>Esperienze post-marketing (frequenza non nota). Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica. Patologie dell'occhio: irite, uveite. Patologie epatobiliari: gravipatologie epatiche. Nella maggior parte dei casi riportati i pazienti sono anche stati trattati con altri medicinali noti per causare patol ogie epatiche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: ipersensibilita' e reazioni cutanee, tra cui angioedema, eruzione cutanea generalizzata, orticaria e reazioni cutanee bollose, tra cui alcuni gravi casi isolati di sindrome di Stevens-Johnson e di necrolisi tossica epidermica e vasculite leucocitoclastica. Perdita di capelli. Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo osteonecrosi della mascella fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati) (frequenza rara). La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopol'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati sufficienti sull'uso del risedronato sodico nelle donne in gravidanza. Gli studi effettuati sugli animali hanno dimostrato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per il genere umano none' noto. Studi su animali indicano che una piccola quantita' di rised ronato sodico passa nel latte materno. Il risedronato sodico non deve essere somministrato durante la gravidanza o assunto da donne che allattano al seno.