Roactemra - Inf Fl 10ml 20mg/Ml

Dettagli:
Nome:Roactemra - Inf Fl 10ml 20mg/Ml
Codice Ministeriale:038937037
Principio attivo:Tocilizumab
Codice ATC:L04AC07
Fascia:H
Prezzo:615.81
Produttore:Roche Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Concentrato per soluzione per infusione
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Scadenza:30 mesi

Denominazione

ROACTEMRA

Formulazioni

Roactemra - Inf Fl 4ml 20mg/Ml
Roactemra - Inf Fl 10ml 20mg/Ml
Roactemra - Inf Fl 20ml 20mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Immunosoppressori, inibitori di interleuchine.

Principi attivi

Ciascun ml di concentrato contiene 20 mg di tocilizumab. Il tocilizumab e' un anticorpo monoclonale umanizzato IgG1 diretto contro il recettore dell'interleuchina-6 (IL-6) umana, prodotto in cellule di ovaio dicriceto cinese (CHO) mediante la tecnologia del DNA ricombinante.

Eccipienti

Saccarosio, polisorbato 80, fosfato disodico dodecaidrato, sodio diidrogeno fosfato diidrato, acqua per preparazioni iniettabili.

Indicazioni

Il prodotto in associazione con metotressato (MTX) e' indicato per il trattamento dell'artrite reumatoide (AR) attiva da moderata a grave inpazienti adulti che non abbiano risposto adeguatamente o siano intoll eranti a precedente terapia con uno o piu' farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD) o antagonisti del fattore di necrosi tumorale (TNF). In questi pazienti il medicinale puo' essere dato in monoterapia in caso di intolleranza a MTX o quando sia inappropriato continuare un trattamento con MTX. Il medicinale ha dimostrato di ridurre la percentuale di progressione del danno articolare, come valutato mediante raggi X, e di migliorare le funzioni fisiche quando somministrato inassociazione con metotressato.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Infezioni attive, gravi.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato da operatori sanitari esperti nella diagnosi e nel trattamento dell'AR. Ai pazienti trattati deve essereconsegnata la scheda di allerta per il paziente. >>Posologia. La poso logia raccomandata e' di 8 mg/kg di peso corporeo, una volta ogni quattro settimane. Per i soggetti di peso corporeo superiore a 100 kg, nonsono raccomandate dosi superiori a 800 mg per ogni infusione. Dosi su periori a 1,2 g non sono state valutate negli studi clinici. >>Aggiustamenti della dose dovuti ad anormalita' degli enzimi epatici. Da > 1 a3 volte sopra il limite di norma (ULN): modificare la dose di MTX se appropriato. Per aumenti persistenti entro questo intervallo, ridurre la dose a 4 mg/kg o interrompere fino a che l'alaninaaminotransferasi (ALT) o l'aspartatoaminotransferasi (AST) non si siano normalizzate. Riprendere con 4 mg/kg o 8 mg/kg secondo quanto clinicamente appropriato Da > 3 a 5 volte ULN (confermato da un test ripetuto): interrompere la somministrazione fino a < 3 volte ULN e seguire le raccomandazioni descritte precedentemente (da > 1 a 3 volte ULN). Per incrementi persistenti > 3 volte ULN, sospendere il farmaco. > 5 volte ULN: sospenderela somministrazione del prodotto. >>Aggiustamenti della dose dovuti a bassa conta assoluta dei neutrofili (ANC). ANC > 1 cellule x 10^9 /l: mantenere la dose. ANC da 0,5 a 1 cellule x 10^9 /l: interrompere la somministrazione. Quando la ANC aumenta sopra 1 x 10^9 /l riprendere il prodotto alla dose di 4 mg/kg e aumentarla a 8 mg/kg secondo quanto clinicamente appropriato. ANC < 0,5 cellule x 10^9 /l: sospendere il farmaco. >>Aggiustamenti della dose dovuti a bassa conta piastrinica. Da 50 a 100 cellule x 10^3 /mcl: interrompere la somministrazione. Quando la conta piastrinica risale a > 100 x 10^3 /mcl riprendere il farmaco alla dose di 4 mg/kg e aumentarla a 8 mg/kg secondo quanto clinicamente appropriato. < 50 cellule x 10^3 /mcl: sospendere il farmaco. >>Popolazioni particolari. Non e' raccomandato nei bambini al di sotto di18 anni di eta' a causa dell'insufficienza di dati sulla sicurezza e efficacia. Non e' necessario effettuare alcuna correzione del dosaggioin pazienti dai 65 anni di eta' in poi. Non e' necessario effettuare alcuna correzione del dosaggio nei pazienti con compromissione renale lieve. Non e' stato studiato in pazienti con compromissione renale da moderata a severa. La funzionalita' renale deve essere attentamente monitorata in questi pazienti. Non e' stato studiato in pazienti con compromissione epatica. Non si possono quindi fare raccomandazioni sul dosaggio. >>Modalita' di somministrazione. Dopo diluizione, somministrare come infusione endovenosa di un'ora. Diluire fino ad un volume finale di 100 ml con una soluzione iniettabile sterile, non pirogenica, di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%), mediante tecnica asettica.

Conservazione

Conservare i flaconcini in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Tenere i flaconcini nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Avvertenze

Il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con infezioni attive. La somministrazione deve essere interrotta nei pazienti che sviluppano un'infezione grave, fino a quando questa non risulti controllata.Gli operatori sanitari devono essere cauti nel considerare l'uso nei pazienti con una storia di infezioni ricorrenti o croniche o con patologie preesistenti (quali diverticolite, diabete) che potrebbero predisporre i pazienti alle infezioni. Si raccomanda di attuare un monitoraggio per rilevare tempestivamente infezioni gravi nei pazienti in terapia con trattamenti biologici per l'AR da moderata a grave, poiche' segni e sintomi di un'infiammazione acuta potrebbero risultare mitigati epotrebbe essere soppressa la reazione di fase acuta. Gli effetti di t ocilizumab sulla proteina C reattiva (PCR), sui neutrofili e sui segnie sintomi delle infezioni devono essere considerati quando si valuta un paziente per una potenziale infezione. I pazienti devono essere invitati a contattare immediatamente il medico in presenza di sintomi cheindichino un'infezione, in modo da consentire una rapida valutazione e l'istituzione di un trattamento adeguato. Prima di iniziare la terapia i pazienti devono essere sottoposti a screening per escludere un'infezione tubercolare (TB) latente. I pazienti con TB latente devono essere sottoposti a terapia antimicobatterica standard prima di assumere il farmaco. Riattivazione virale (ad esempio virus dell'epatite B) e' stata riportata durante le terapie con farmaci biologici per il trattamento dell'artrite reumatoide. Negli studi clinici con tocilizumab, i pazienti risultati positivi allo screening per l'epatite sono stati esclusi. Eventi di perforazione diverticolare come complicanza di una diverticolite sono stati riportati non comunemente con il farmaco. Usarecon cautela nei pazienti con una storia di ulcerazione intestinale o diverticolite. I pazienti che presentino sintomi potenzialmente indicativi di una diverticolite complicata, quali dolore addominale, emorragia e/o alterazione inspiegata degli abituali movimenti intestinali associata a febbre, devono essere valutati tempestivamente per poter identificare precocemente una diverticolite che potrebbe essere associata a perforazione gastrointestinale. Gravi reazioni di ipersensibilita' sono state riportate in associazione all'infusione del prodotto nello 0,3% circa dei pazienti. Si deve disporre di un trattamento adeguato per l'uso immediato in caso di reazione anafilattica durante la somministrazione. Il trattamento, soprattutto se somministrato in concomitanzacon MTX, puo' associarsi a rialzi delle transaminasi epatiche; occorr e quindi una certa cautela nel considerare il trattamento di pazienti con epatopatia attiva o compromissione epatica. Negli studi clinici sono stati osservati comunemente rialzi transitori o intermittenti, di entita' da lieve a moderata, delle transaminasi epatiche durante il trattamento con il medicinale, non associati a progressione verso danno epatico. Un aumento della frequenza di tali rialzi e' stato rilevato quando il prodotto e' stato somministrato in associazione con farmaci potenzialmente epatotossici (ad esempio MTX). Occorre cautela nel considerare l'avvio del trattamento con il farmaco in pazienti che presentano livelli elevati di ALT o AST > 1,5 volte ULN. Nei pazienti con ALT oAST al basale > 5 volte ULN, il trattamento non e' raccomandato. I li velli di ALT e AST devono essere monitorati ogni 4-8 settimane per i primi 6 mesi di trattamento e in seguito ogni 12 settimane. Per incrementi di ALT o AST > 3-5 volte ULN, confermati da un test ripetuto, il trattamento con il farmaco deve essere interrotto. In seguito al trattamento con tocilizumab 8 mg/kg associato a MTX, si sono verificate riduzioni della conta di neutrofili e piastrine. Ci puo' essere un rischiomaggiore di neutropenia nei pazienti precedentemente trattati con un antagonista del TNF. Occorre cautela nel considerare di iniziare il trattamento con il medicinale in pazienti che presentano una bassa contadi neutrofili o piastrine (cioe' ANC < 2 x 10^9 /l o conta piastrinic a < 100 x 10^3 /ml). Nei pazienti che presentano una ANC < 0,5 x 10^9 /l o una conta piastrinica < 50 x 10^3 /ml, il trattamento non e' raccomandato. Una neutropenia grave puo' essere associata ad un aumento del rischio di infezioni gravi, sebbene ad oggi non vi sia stata una chiara associazione tra la riduzione dei livelli dei neutrofili e l'insorgenza di infezioni gravi negli studi clinici con il prodotto. I livelli di neutrofili e piastrine devono essere monitorati 4-8 settimane dopo l'inizio della terapia e successivamente secondo gli standard di pratica clinica. Sono stati osservati rialzi nei parametri lipidici, quali colesterolo totale, lipoproteine a bassa densita' (LDL), lipoproteine ad alta densita' (HDL) e trigliceridi nei pazienti trattati con tocilizumab. Nella maggior parte dei pazienti non c'e' stato un incrementodell'indice aterogenico, e l'incremento del colesterolo totale ha ris posto al trattamento con agenti ipolipemizzanti. I parametri lipidici devono essere valutati a 4-8 settimane dall'inizio della terapia. Per il trattamento dell'iperlipidemia, i pazienti devono essere trattati in accordo alle linee guida cliniche locali. Prestare attenzione alla presenza di sintomi che potenzialmente indichino l'insorgenza di disturbi da demielinizzazione centrale. Non e' al momento nota la potenzialita' di demielinizzazione centrale associata al farmaco. Nei pazienti affetti da AR il rischio di neoplasie e' aumentato. I medicinali immunomodulatori possono aumentare il rischio di neoplasie. Vaccini vivi e vivi attenuati non devono essere somministrati in concomitanza con il prodotto poiche' non e' stata stabilita la sicurezza clinica. I pazienti affetti da AR presentano un rischio aumentato di disordini cardiovascolari e nel loro trattamento standard deve rientrare la gestione dei fattori di rischio (quali ipertensione, iperlipidemia). Non c'e' esperienza sull'uso del prodotto unitamente agli antagonisti del TNF o ad altri trattamenti biologici per l'AR. L'uso non e' raccomandato in associazione ad altri agenti biologici. Contiene 1,17 mmol (o 26,55 mg) disodio per dose massima di 1200 mg. Da tenere in considerazione in paz ienti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio. Dosi al di sotto di 1025 mg di questo medicinale contengono meno di 1 mmol (23 mg) di sodio, cioe' sono praticamente senza sodio.

Interazioni

La somministrazione concomitante di una singola dose di 10 mg/kg di tocilizumab con 10-25 mg di MTX una volta a settimana non ha avuto effetti clinicamente significativi sull'esposizione a MTX. Le analisi di farmacocinetica di popolazione non hanno evidenziato alcun effetto di MTX, farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS) o corticosteroidi sulla clearance di tocilizumab. L'espressione degli enzimi epatici CYP450 e' soppressa dalle citochine, come la IL-6, che stimolano l'infiammazione cronica. Pertanto, l'espressione di CYP450 puo' essere invertitaquando si introduce una potente terapia di inibizione citochinica, co me tocilizumab. Gli studi condotti in vitro con epatociti umani in coltura hanno dimostrato che IL-6 causa una riduzione dell'espressione degli enzimi CYP1A2, CYP2C9, CYP2C19 e CYP3A4. Tocilizumab normalizza l'espressione di questi enzimi. In uno studio in pazienti con AR, i livelli di simvastatina (CYP3A4) si sono ridotti del 57% una settimana dopo la somministrazione di una dose singola di tocilizumab, a livelli simili, o lievemente superiori, a quelli osservati nei volontari sani. Quando si inizia o si interrompe la terapia con tocilizumab, i pazientiin trattamento con medicinali il cui dosaggio deve essere aggiustato su base individuale e che sono metabolizzati mediante CYP450 3A4, 1A2 o 2C9 (quali atorvastatina, bloccanti dei canali del calcio, teofillina, warfarin, fenitoina, ciclosporina o benzodiazepine) devono essere monitorati, poiche' potrebbe essere necessario un incremento della doseper mantenere l'effetto terapeutico. In considerazione della sua lung a emivita (t1/2) di eliminazione, l'effetto di tocilizumab sull'attivita' dell'enzima CYP450 puo' persistere per diverse settimane dopo l'interruzione della terapia.

Effetti indesiderati

>> Sintesi delle ADR verificatesi nei pazienti affetti da AR trattati con tocilizumab in monoterapia o in associazione con MTX o altri DMARDnel periodo di doppio cieco controllato. Le reazioni avverse elencate riportate negli studi clinici sono elencate secondo la seguente conve nzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10) o non comune(>= 1/1000, < 1/100). Infezioni ed infestazioni. Molto comune: infezi oni delle vie aeree superiori. Comune: cellulite, polmonite, herpes simplex orale, herpes zoster. Non comune: diverticolite. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, ulcerazioni orali, gastrite. Non comune: stomatite, ulcera gastrica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, prurito, orticaria. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea, capogiri. Esami diagnostici. Comune: rialzi delle transaminasi epatiche, aumento del peso corporeo. Noncomune: rialzo della bilirubina totale. Patologie vascolari. Comune: ipertensione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: leucopenia, neutropenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercolesterolemia. Non comune: ipertrigliceridemia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: edemaperiferico, reazioni di ipersensibilita'. Patologie dell'occhio. Comu ne: congiuntivite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, dispnea. Patologie renali. Non comune: litiasi renale. Patologie endocrine. Non comune: ipotiroidismo. >>Infezioni. Tra le infezioni gravi riferite, alcune con esito fatale, vi sono state polmonite, cellulite, herpes zoster, gastroenterite, diverticolite, sepsi e artrite batterica. Sono stati riferiti casi di infezioni opportunistiche. >>Perforazione gastrointestinale. I casi di perforazione gastrointestinale con tocilizumab sono stati principalmente riportati come complicanze della diverticolite, tra cui peritonite purulenta generalizzata, perforazione del tratto gastrointestinale inferiore, fistole e ascessi. >>Reazioni all'infusione. Gli eventi rilevati durante l'infusione sono stati principalmente episodi di ipertensione; gli eventi rilevatientro 24 ore dalla fine dell'infusione sono stati cefalea e reazioni cutanee (rash, orticaria). Tali eventi non hanno determinato limitazioni al trattamento. Sono state riferite reazioni di ipersensibilita' clinicamente significative associate a tocilizumab e che hanno richiestol'interruzione del trattamento. Tali reazioni sono state osservate ge neralmente dalla seconda alla quinta infusione di tocilizumab. >>Immunogenicita'. Si riportano casi di sviluppo di anticorpi anti-tocilizumab. Alcuni di questi casi ha portato ad una reazione di ipersensibilita' clinicamente significativa che ha anche richiesto la sospensione definitiva del trattamento. Alcuni pazienti hanno sviluppato sviluppato anticorpi neutralizzanti. >>Anormalita' ematologiche. Si riportano casidi riduzione della conta dei neutrofili al di sotto di 1 x 10^9 /l. N ella meta' circa dei pazienti nei quali si e' riscontrata una ANC < 1 x 10^9 /l tale rilevazione e' avvenuta nell'arco di 8 settimane dall'inizio della terapia. Riduzioni al di sotto di 0,5 x 10^9 /l sono stateriportate in pazienti trattati. Non e' emersa una chiara associazione tra le riduzioni dei neutrofili e il verificarsi di infezioni gravi. Si sono verificate riduzioni della conta piastrinica al di sotto di 100 x 10^3 /ml. Tali riduzioni si sono manifestate senza correlazione con eventi emorragici. Sono stati osservati rialzi transitori di ALT/AST> 3 volte ULN. L'aggiunta di farmaci potenzialmente epatotossici (ad esempio MTX) a tocilizumab in monoterapia ha determinato una maggiore frequenza di tali rialzi. Si riportano anche casi di rialzi di ALT/AST> 5 volte ULN. Tali rialzi non erano associati a un aumento clinicame nte rilevante della bilirubina diretta, ne' a evidenza clinica di epatite o di compromissione epatica. L'incidenza di bilirubina indiretta piu' alta rispetto al limite superiore del valore normale e' del 6,2% nei pazienti trattati con 8 mg/kg di tocilizumab. In studi clinici, durante il periodo di doppio cieco controllato e nella fase di esposizione a lungo termine, il grado e l'incidenza dei rialzi delle ALT/AST sono rimasti invariati rispetto a quanto e' stato osservato negli studi controllati a sei mesi. Durante i sei mesi di studi clinici controllati, sono stati riportati comunemente rialzi dei parametri lipidici qualicolesterolo totale, trigliceridi, colesterolo LDL e/o colesterolo HDL . Gli incrementi dei parametri lipidici hanno risposto al trattamento con agenti ipolipemizzanti. I dati clinici disponibili sono insufficienti per valutare la potenziale incidenza di neoplasie successivamente all'esposizione a tocilizumab. Sono in corso valutazioni sulla sicurezza a lungo termine.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di tocilizumab in donne ingravidanza. Uno studio condotto su animali ha evidenziato un rischio aumentato di aborto spontaneo/morte embrio-fetale a dosi elevate. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Le donne in eta' fertile devono fare uso di un contraccettivo efficace durante e fino a 3 mesi dopo il trattamento. Non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Non e' noto se tocilizumab sia escreto nel latte materno. L'escrezione di tocilizumab nel latte non e' stata studiata negli animali. La decisione di continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con il medicinale deve basarsi sulla valutazione del beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia per la donna.