Sertralina Sand - 30cpr Riv 50mg

Dettagli:
Nome:Sertralina Sand - 30cpr Riv 50mg
Codice Ministeriale:036863064
Principio attivo:Sertralina Cloridrato
Codice ATC:N06AB06
Fascia:A
Prezzo:6
Rimborso:6
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sandoz Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite divisibili
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi

Denominazione

SERTRALINA SANDOZ

Formulazioni

Sertralina Sand - 15cpr Riv 50mg
Sertralina Sand - 30cpr Riv 50mg
Sertralina Sand - 15cpr Riv100mg
Sertralina Sand - 30cpr Riv100mg

Categoria farmacoterapeutica

Antidepressivo, inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina.

Principi attivi

Sertralina

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, carbossimetilamido sodico (tipo A), idrossipropilcellulosa, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, macrogol, polisorbato 80, titanio diossido (E171).

Indicazioni

Trattamento degli episodi depressivi maggiori. Trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi (OCD). Trattamento dei disturbi da panico con osenza agorafobia. Trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi (OCD) nei bambini e negli adolescenti (13-17 anni).

Controindicazioni / effetti secondari

Nota ipersensibilita' alla sertralina o a uno qualsiasi degli eccipienti. La sertralina non deve essere utilizzata contemporaneamente a MAO inibitori, inclusi selegilina moclobemide e linezolid. La sertralina non deve essere utilizzata contemporaneamente a pimozide. Si deve evitare il trattamento nei pazienti con epilessia instabile e convulsioni. Grave compromissione epatica.

Posologia

La dose giornaliera usuale e' di 50 mg di sertralina. Se necessario, la dose puo' essere aumentata a 100 mg/die di sertralina. Una risposta clinica deve manifestarsi entro 2-4 settimane. La singola dose giornaliera iniziale e' di 25 mg. Dopo una settimana, la dose giornaliera deve essere aumentata a 50 mg. Con questo regime posologico si riducono gli effetti indesiderati precoci correlati al trattamento, tipici dellasindrome da panico. Se la risposta e' insufficiente, la dose deve ess ere aumentata gradualmente in incrementi di 50 mg fino ad un massimo di 200 mg al giorno. L'aumento della dose deve avvenire nell'arco di diverse settimane. Trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi negli adulti: la singola dose giornaliera iniziale e' di 50 mg. Nella maggiorparte dei casi e' necessario un trattamento di 4 settimane al fine di valutarne l'effetto; talvolta e' richiesto un periodo di trattamento piu' lungo. Se la risposta e' insufficiente, la dose deve essere aumentata di 50 mg a settimane alterne. La dose giornaliera massima e' di 200 mg di sertralina. Se sono necessari incrementi della dose, questi devono essere di 50 mg ad intervalli minimi di una settimana. Modifichedella dose non devono essere effettuate piu' di una volta alla settim ana a causa dell'emivita di eliminazione della sertralina di oltre 24 ore. Scopo della terapia a lungo termine e' somministrare il dosaggio minore possibile che fornisca efficacia terapeutica. Trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi (OCD) nei bambini e negli adolescenti (13-17 anni): iniziare con una dose giornaliera singola di 50 mg. La dosemassima giornaliera raccomandata negli adolescenti di eta' inferiore a 18 anni e' di 150 mg. Tuttavia, dosi inferiori devono essere prese in considerazione nei pazienti con basso peso corporeo, al fine di evitare elevati livelli plasmatici. L'inizio del trattamento ed il follow-up devono essere effettuati da uno specialista in psichiatria infantile ed adolescenziale. La sertralina deve essere assunta una volta al giorno, al mattino o alla sera, con una quantita' sufficiente di liquido. Le compresse possono essere ingerite ai pasti o indipendentemente dall'assunzione di cibo. L'inizio degli effetti antidepressivi puo' avvenire entro 7 giorni; tuttavia, l'effetto massimo viene raggiunto generalmente dopo un periodo che va da 2 a 4 settimane di trattamento. La durata del trattamento dipende dalla natura e dalla gravita' dei disturbi. Dopo remissione dei sintomi di depressione puo' rendersi necessaria una terapia a lungo termine per il controllo della remissione (delladurata di almeno 6 mesi). Al termine della terapia, la dose deve esse re ridotta gradualmente al fine di evitare reazioni da sospensione. Bambini e adolescenti (di eta' inferiore ai 18 anni): sertralina non deve essere utilizzata per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta', ad eccezione degli adolescenti (13-17 anni di eta') affetti da disturbi ossessivo-compulsivi. Anziani: poiche' nei pazienti anziani l'emivita di eliminazione puo' essere prolungata, negli anziani il dosaggio deve essere il piu' basso possibile. Pazienticon compromissione della funzionalita' epatica: la sertralina deve es sere utilizzata con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Sebbene non sia chiaro se sia necessario un adeguamento del dosaggio in caso di compromissione della funzionalita' epatica, si raccomanda di ridurre la dose o prolungare gli intervalli tra ledosi. La sertralina non deve essere utilizzata in caso di grave compr omissione epatica in quanto non sono disponibili dati clinici. Pazienti con compromissione della funzionalita' renale: non e' necessario alcun adeguamento del dosaggio in caso di compromissione della funzionalita' renale. Nella terapia a lungo termine i pazienti con grave compromissione renale devono essere strettamente monitorati. L'interruzione repentina del trattamento deve essere evitata. Quando si termina il trattamento con sertralina il dosaggio deve essere ridotto gradualmente nell'arco di un periodo di almeno una/due settimane allo scopo di ridurre il rischio che si manifestino sintomi da astinenza. Se in seguito auna riduzione del dosaggio o all'interruzione del trattamento si mani festano sintomi intollerabili, puo' essere necessario considerare l'opportunita' di riprendere il dosaggio precedentemente prescritto. In unsecondo tempo il medico puo' continuare a diminuire il dosaggio, ma i n modo piu' graduale.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.

Avvertenze

In pazienti trattati con sertralina in combinazione con un MAO inibitore sono stati riportati casi di reazioni gravi talvolta fatali. Dal momento che anche l'antibiotico linezolid e' un inibitore reversibile non-selettivo delle MAO, l'uso concomitante con la sertralina deve essere evitato. Altre sostanze serotoninergiche non devono essere utilizzate in concomitanza con la sertralina a causa del rischio di gravi reazioni avverse. Un passaggio dalla somministrazione di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o di altri farmaci antidepressivi deve avvenire con cautela al fine di evitare interazioni farmacodinamiche. Un attento monitoraggio clinico e' di particolare importanza quando il trattamento con sertralina viene iniziato dopo l'interruzione della terapia con un antidepressivo con lunga emivita. La depressione e' associata a un aumento del rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidi. Il rischio persiste finche' non si verifica una significativa remissione. Poiche' nel corso delle prime settimane o piu' ditrattamento puo' non verificarsi alcun miglioramento, i pazienti devo no essere posti sotto attenta osservazione, finche' tale miglioramentonon avviene. L'esperienza clinica generale suggerisce che il rischio di suicidio puo' aumentare durante le prime fasi di recupero. Il trattamento di pazienti affetti da altri disturbi psichiatrici deve essere effettuato rispettando le medesime precauzioni che vengono prese durante il trattamento dei pazienti affetti da disordine depressivo maggiore. E' noto che i pazienti con un'anamnesi di eventi correlati al suicidio o quelli che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento sono sottoposti a un rischio maggiore di pensieri suicidari o di tentativi di suicidio e devono pertanto essere monitorati con particolare attenzione durante il trattamento. Inoltre esiste la possibilita' di un maggiore rischio di comportamenti suicidari nei giovani adulti. La terapia farmacologica deve essere sempre associata ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare di quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti devono essere informati sulla necessita' di di monitorare qualsiasi peggioramento del quadro clinico, l'insorgenza di comportamento o pensieri suicidari o di cambiamenti comportamentali e di ricorrere immediatamente all'assistenza medica nel caso questi sintomi si manifestino. In studi clinici mania o ipomania sono state riportate in circa lo 0,4% dei pazienti trattati con sertralina. Quindi, la sertralina deve essere utilizzata con cautela nei pazienti con anamnesi di mania/ipomania. E' richiesto uno stretto controllo da parte del medico. Il trattamento con sertralina deve essere interrotto in qualsiasi paziente che entri in una fase maniacale. Sintomi psicotici possono aggravarsi nei pazienti schizofrenici. Nel passaggio da un SSRI ad un altro, la durata del periodo di wash-out deve essere definita in considerazione dell'emivita di eliminazione del prodotto precedente. Si consiglia cautela nei pazienti che assumono SSRI, particolarmente con l'uso concomitante di anticoagulanti e medicinali noti per il loro effetto sulla funzione piastrinica, nonche' nei pazienti con anamnesi di disturbi emorragici. Si raccomanda cautela, in quanto l'esperienza clinica sulla somministrazione concomitante di sertralina e ECT e' scarsa. Nei pazienti diabetici, il trattamento con un SSRI puo' alterare il controllo glicemico. I livelli di glucosionel sangue devono essere regolarmente controllati. Il tipo e l'incide nza degli effetti indesiderati negli anziani sono comparabili agli effetti nei pazienti piu' giovani. Tuttavia, i pazienti anziani possono essere piu' sensibili agli effetti indesiderati degli antidepressivi. Assunzione da parte di bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni: il farmaco non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta', ad eccezione degli adolescenti (13-17 anni di eta') affetti da disturbi ossessivo-compulsivi. Comportamenti suicidari (tentativi di suicidio e ideazione suicidaria) e ostilita' (essenzialmente aggressivita', comportamento di opposizione e collera) sono stati osservati con maggiore frequenza negli studi clinici effettuati su bambini ed adolescenti trattati con antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, in base ad esigenze mediche, dovesse essere presa la decisione di effettuare il trattamento, il paziente deve essere sorvegliato attentamente per quanto concerne la comparsa di sintomi suicidari. L'esperienza nel trattamento dei pazienti epilettici e' limitata. Quindi, il trattamento deve essere evitato nei pazienti con epilessia instabile; i pazienti con epilessia stabile devono essere attentamente monitorati ed il trattamento deve essere interrotto in caso di convulsioni. I pazienti affetti dai rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapplattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assume re questo medicinale. L'uso di SSRI/SNRI e' stato associato con lo sviluppo di acatisia, caratterizzata da irrequietezza che, a seconda del soggetto, puo' risultare sgradevole o angosciante e dal bisogno di muoversi, spesso accompagnato dall'impossibilita' di stare seduti o fermi. Questo disturbo si manifesta con piu' probabilita' durante le prime settimane di trattamento. I sintomi da astinenza sono comuni quando iltrattamento viene interrotto, particolarmente se l'interruzione si ve rifica in modo improvviso. Il rischio che si manifestino sintomi da astinenza puo' dipendere da diversi fattori, compresi il dosaggio, la durata della terapia e l'entita' della riduzione della dose. In seguito all'interruzione del trattamento con SSRI/SNRI sono stati riportati capogiri, disturbi sensoriali, disturbi del sonno, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremori, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e alterazioni della vista. Di solito si manifestano entro i primi giorni successivi all'interruzione del trattamento, ma in alcuni casi molto rari sono stati registrati sintomi analoghi in pazienti che avevano involontariamente dimenticato di prendere una dose. Quando e' il momento di interrompere il trattamento, si deve pertanto diminuire gradualmente il dosaggio di sertralina nell'arco di diverse settimane o mesi, a seconda delle esigenze dei singoli pazienti.

Interazioni

Le compresse di sertralina non devono essere utilizzate in modo concomitante con i MAO inibitori, inclusi il MAO inibitore selettivo selegilina, il MAO inibitore reversibile moclobemide e il MAO inibitore reversibile e non selettivo linezolid. Esistono relazioni di gravi effetti indesiderati, talvolta fatali, in pazienti cui e' stata somministrata la sertralina unitamente ad un MAO inibitore. In alcuni casi, i sintomi sono stati simili a quelli osservati nella cosiddetta sindrome serotoninergica. Un intervallo di almeno 14 giorni deve trascorrere tra l'interruzione del trattamento con il MAO inibitore e l'inizio della terapia con le compresse di sertralina. La somministrazione di un MAO inibitore deve iniziare al piu' presto 14 giorni dopo l'interruzione dell'uso della sertralina. I sintomi caratteristici dell'interazione tra uninibitore selettivo della ricaptazione della serotonina ed un MAO ini bitore sono: ipertermia, brividi, mioclono, disturbi autonomici che possono comportare rapide alterazioni delle funzioni vitali, alterazionipsicologiche quali confusione, irritabilita' e agitazione estrema con delirio e coma nei casi estremi. Aumentati livelli plasmatici di pimo zide sono stati osservati in uno studio clinico dopo somministrazione concomitante di sertralina ed una bassa dose singola di pimozide. Talilivelli aumentati non sono stati associati ad alterazioni dell'ECG. I l meccanismo di questa interazione non e' noto. La somministrazione concomitante di sertralina e pimozide e' controindicata in quanto la co-somministrazione risulta in aumentati livelli plasmatici di pimozide e, di conseguenza, puo' aumentare il rischio di aritmie e prolungamentodell'intervallo QT associato a trattamento con pimozide. La somminist razione concomitante di sertralina non e' raccomandata con sostanze serotoninergiche. In considerazione dell'insufficiente disponibilita' didati, le sostanze serotoninergiche, come triptofano, fenfluramina, de strometorfano, petidina, tramadolo e gli agonisti della serotonina, non devono essere utilizzati contemporaneamente alla sertralina. L'uso concomitante del rimedio erboristico Erba di San Giovanni nei pazienti sottoposti a trattamento con SSRI deve essere evitato in quanto sussiste la possibilita' di un potenziamento dell'attivita' serotoninergica.A causa dell'elevato legame proteico della sertralina, sono possibili interazioni con altre sostanze ad elevato legame con le proteine plas matiche. Tuttavia, in tre studi sulle interazioni tra i farmaci, la sertralina non ha avuto effetti significativi sul legame con le proteineplasmatiche di diazepam, tolbutamide e warfarin. La cimetidina ha rid otto la percentuale di eliminazione della sertralina somministrata contemporaneamente. La sertralina non ha influito sull'efficacia dell'atenololo; non si sono avute interazioni con glibenclamide o digossina. Gli effetti di carbamazepina, aloperidolo, fenitoina ed alcool non sonostati potenziati dopo la somministrazione concomitante di sertralina: tuttavia, non e' raccomandato assumere alcool nel corso della terapia con sertralina. Nel corso della somministrazione concomitante di liti o e sertralina in studi controllati verso placebo in volontari sani, non si sono avute alterazioni nella farmacocinetica del litio, sebbene sussistesse un' aumentata incidenza di tremore in confronto ai pazienti sottoposti a trattamento con placebo, che ha reso evidente un' influenza farmacodinamica. I pazienti sottoposti a trattamento con litio e sertralina o altre sostanze con meccanismo di azione serotoninergico devono essere adeguatamente monitorati. In rari casi sono stati riportati debolezza, iperriflessia, mancanza di coordinazione, confusione, ansia ed agitazione con l'uso concomitante di sertralina e sumatriptan. I pazienti nei quali e' clinicamente necessaria la concomitante somministrazione di sertralina e sumatriptan devono essere adeguatamente monitorati. Il trattamento concomitante con 200 mg al giorno di sertralina non ha potenziato l'effetto dell'alcool, carmabazepina, aloperidolo o fenitoina sulle funzioni psicomotorie e cognitive in volontari sani.La sertralina puo' alterare il controllo glicemico. Quindi e' consigl iabile monitorare i livelli di glucosio nel sangue all'inizio del trattamento con sertralina nei pazienti diabetici. Nel corso della somministrazione concomitante di sertralina e warfarin si e' avuto un lieve incremento, ma statisticamente significativo, del tempo di protrombina;uno stretto monitoraggio del tempo di protrombina e' quindi raccomand abile all'inizio o al termine della terapia con sertralina. I diuretici somministrati contemporaneamente con sertralina possono predisporre (pazienti anziani) a iponatremia e SIADH. Nel corso di studi di interazione si e' avuto solo un incremento minimo delle concentrazioni plasmatiche allo steady state della desipramina con l'uso a lungo termine della sertralina alla dose di 50 mg/die. Desipramina e' un marker dell'attivita' isoenzimatica del citocromo P450 (CYP) 2D6. Non si e' avuta inibizione del metabolismo di alprazolam mediato dal CYP 3A3/4 durantel'uso a lungo termine di 50 mg/die di sertralina. L'assenza di effett i clinicamente significativi della somministrazione a lungo termine di200 mg sertralina al giorno sulle concentrazioni plasmatiche di tolbu tamide, fenitoina e warfarin dimostra che la sertralina non inibisce il CYP 2C9 in modo clinicamente rilevante. L'assenza di effetti clinicamente significativi della somministrazione a lungo termine di 200 mg sertralina al giorno sulle concentrazioni plasmatiche di diazepam permette di concludere che sertralina non inibisce il CYP 2C19 in modo clinicamente rilevante. Sperimentazioni in vitro hanno dimostrato che la sertralina ha un potenziale per l'inibizione del CYP 1A2 scarso o nullo. Sebbene in uno studio controllato con placebo in soggetti sani non sia stata osservata alcuna inibizione clinicamente significativa del metabolismo della fenitoina, e' consigliabile monitorare le concentrazioni plasmatiche di fenitoina all'inizio della terapia con sertralina e adattare la dose di fenitoina in modo adeguato. La somministrazione concomitante di fenitoina puo' ridurre i livelli plasmatici di sertralina. L'emivita dell'antipirina e' ridotta dall'uso concomitante della sertralina, il che indica un'induzione clinicamente non significativa degli enzimi epatici.

Effetti indesiderati

I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati in studi clinici e nella fase successiva alla commercializzazione del farmaco. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: porpora, alterazione dellafunzionalita' piastrinica, alterata diatesi emorragica (con ad esempi o epistassi, emorragia gastrointestinale o ematuria). Raro: leucopenia, trombocitopenia. Patologie endocrine. Raro: ginecomastia, iperprolattinemia, galattorrea, ipotiroidismo, sindrome della inappropriata secrezione di ADH. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: iponatremia che scompare dopo interruzione della terapia. Isolati casi sono stati attribuiti alla sindrome della inappropriata secrezione di ADH. Questi effetti indesiderati sono avvenuti principalmente in pazientianziani ed in pazienti sottoposti a trattamento con diuretici o altri medicinali. Elevati livelli di colesterolo nel siero. Disturbi psichi atrici. Molto comune: insonnia, sonnolenza, anoressia. Comune: sbadigli, agitazione, ansia. Non comune: euforia, sintomi depressivi, allucinazioni, mania, ipomania. Raro: irrequietezza psicomotoria/acatisia, perdita della libido, incubi, reazioni aggressive, psicosi. Frequenza non nota: durante la terapia con sertralina e subito dopo l'interruzionedel trattamento sono stati riportati casi di ideazione suicidaria e c omportamento suicidario. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: tremore, capogiri, secchezza delle fauci. Comune: cefalea, disturbi motori (inclusi i sintomi extrapiramidali, quali ipercinesia, aumento del tono muscolare, il digrignare i denti e compromissione dell'andatura), parestesia, ipoestesia, aumentata sudorazione. Non comune: emicrania. Raro: contrazioni muscolari involontarie, coma, convulsioni, segni e sintomi associati alla sindrome serotoninergica: agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, ridigita' e tachicardia. In alcuni casi, questi sintomi sono comparsi in associazione all'usoconcomitante di agenti serotoninergici. Patologie dell'occhio. Comune : visione compromessa. Non comune: midriasi. Patologie dell'orecchio edel labirinto. Comune: tinnito. Patologie cardiache. Comune: dolore t oracico, palpitazioni. Non comune. ipertensione, sincope, tachicardia.Patologie vascolari. Non comune: edema periferico, edema periorbitale . Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, diarrea/feci molli. Comune: dispepsia, costipazione, dolore addominale, vomito. Non comune: aumento dell'appetito, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: gravi disturbi epatici, innalzamento asintomatico dei livelli delle transaminasi sieriche (SGOT e SGPT). Alterazioni dei livelli delle transaminasi si sono avuti principalmente nelle prime 9 settimane di trattamento e sono scomparsi rapidamente dopo interruzione della terapia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash cutaneo. Non comune: prurito, alopecia, eritema multiforme. Raro: fotosensibilita' cutanea, orticaria, edema di Quincke, grave esfoliazione cutanea ad esempio sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: incontinenza urinaria. Raro: edema facciale, ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comune: disturbi sessuali. Comune: disturbi mestruali. Raro: priapismo. Patologie sistemiche.Comune: astenia, stanchezza, vampate di calore. Non comune: indisposi zione, aumento di peso, calo di peso, febbre. Raro: reazioni anafilattoidi, reazioni allergiche, allergia. Nei pazienti sottoposti a terapiacon sertralina sono stati riportati raramente risultati anormali dei tests clinici di laboratorio e/o alterazioni della funzionalita' piastrinica. Una disfunzione sessuale maschile e' stata riportata nel 23% dei pazienti maschi negli studi clinici sul trattamento delle fobie sociali. Le reazioni avverse al farmaco sono dose-dipendenti e spesso scompaiono con la continuazione del trattamento. Sono stati inoltre riportati segni e sintomi associati alla sindrome serotoninergica, come agitazione, confusione, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, rigidita' e tachicardia, talvolta associati all'uso concomitante di farmaci serotoninergici. Piu' di 700 pazienti anziani (eta' >65 anni) hanno partecipato ad uno studio clinico avente lo scopo di dimostrare l'efficacia della sertralina in questo gruppo di pazienti. I tipi e la frequenza degli effetti indesiderati nei pazienti anziani sono stati simili a quelli nei pazienti piu' giovani. L'interruzione del trattamento con SSRI/SNRI determina comunemente sintomi da astinenza. Sono stati riportati: capogiri, disturbi sensoriali, disturbi del sonno, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremori, confusione, sudorazione, cefalea, diarrea, palpitazioni, instabilita' emotiva, irritabilita' e alterazionidella vista. In genere questi sintomi sono auto-limitanti e si presen tano in forma da lieve a moderata, tuttavia in alcuni pazienti possonoassumere forme piu' gravi e/o prolungate. Quando e' il momento di int errompere il trattamento, si devono pertanto diminuire i dosaggi di sertralina in modo graduale.

Gravidanza e allattamento

I dati su un numero limitato di donne gravide esposte al farmaco non indicano alcun effetto avverso della sertralina sulla gravidanza ovverosulla salute del feto/neonato. Studi sugli animali non hanno fornito alcuna evidenza di effetti teratogenici della sertralina, tuttavia e' stata osservata embriotossicita'. La sertralina deve essere utilizzatain gravidanza solo se i benefici potenziali del trattamento per la ma dre superino i possibili rischi per il feto in via di sviluppo. Se l'uso di sertralina si protrae nelle fasi avanzate della gravidanza, in particolare nel terzo trimestre, i neonati devono essere sottoposti ad attenta osservazione. Durante la gravidanza si deve evitare l'interruzione improvvisa del trattamento. A causa dell'utilizzo da parte della madre di SSRI/SNRI nel corso delle fasi avanzate della gravidanza, nelneonato possono insorgere i seguenti sintomi: insufficienza respirato ria, cianosi, apnea, convulsioni, temperatura corporea instabile, difficolta' nella nutrizione, vomito, ipoglicemia, ipertonia, ipotonia, iperreflessia, tremori, nervosismo, irritabilita', letargia, pianto costante, sonnolenza e difficolta' a dormire. Questi sintomi possono essere dovuti sia agli effetti serotoninergici sia ai sintomi da astinenza.Nella maggior parte dei casi le complicazioni si verificano immediata mente o poco dopo il parto. La sertralina e' nota essere escreta nel latte materno. Concentrazioni plasmatiche di sertralina molto basse o non riscontrabili sono state determinate nei bambini allattati al seno.La sertralina deve essere somministrata nell'allattamento solo se il beneficio atteso supera i potenziali rischi per il bambino.