Sporanox - Os Fl 150ml 10mg/Ml

Dettagli:
Nome:Sporanox - Os Fl 150ml 10mg/Ml
Codice Ministeriale:027808029
Principio attivo:Itraconazolo
Codice ATC:J02AC02
Fascia:A
Prezzo:85.83
Produttore:Janssen Cilag Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Soluzione orale
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

SPORANOX 10 MG/ML SOLUZIONE ORALE

Formulazioni

Sporanox - Os Fl 150ml 10mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Antimicotici per uso sistemico.

Principi attivi

Itraconazolo.

Eccipienti

Idrossipropil-b-ciclodestrina, sorbitolo E420, glicole propilenico, aroma di ciliegia 1 (contiene 1,2 glicole propilenico E1520 e acido acetico E260), aroma di ciliegia 2 (contiene 1,2 glicole propilenico E1520e acido lattico E270), caramello, saccarina sodica, acido cloridrico e sodio idrossido (per regolazione del pH), acqua depurata.

Indicazioni

Trattamento della candidosi orale e/o esofagea dei pazienti HIV-positivi o di altri pazienti immunocompromessi; per la profilassi delle infezioni micotiche profonde sensibili all'itraconazolo, quando la terapiastandard si ritenga inadeguata, in pazienti con tumori ematici o dest inati a trapianto di midollo osseo nei quali e' prevedibile la comparsa di neutropenia (i.e. <500 cell/mcl). Al momento non sono disponibilisufficienti dati di efficacia nella prevenzione dell'aspergillosi. Co nsiderare con attenzione eventuali linee-guida nazionali e/o locali per l'utilizzo appropriato dei farmaci antimicotici.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' all'itraconazolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.La somministrazione contemporanea dei seguenti farmaci con il farmaco soluzione orale e' controindicata: substrati metabolizzati dal CYP3A4 che possono prolungare l'intervallo QT, per esempio astemizolo, bepri dil, cisapride, dofetilide, levacetimetadolo (levometadil), mizolastina, pimozide, chinidina, sertindolo e terfenadina sono controindicati in corso di trattamento con il medicinale soluzione orale. La somministrazione concomitante puo' causare un incremento dei livelli plasmaticidi questi substrati con conseguente prolungamento del QT e rari fenom eni di torsione di punta; inibitori della HMG-CoA riduttasi metabolizzati dal CYP3A4 come atorvastatina, lovastatina e simvastatina; triazolam e midazolam per via orale; alcaloidi dell'ergot quali diidroergotamina, ergometrina (ergonovina), ergotamina e metilergometrina (metilergonovina); eletriptan; nisoldipina; il farmaco soluzione orale non deveessere somministrato in pazienti con evidenza di disfunzione ventrico lare come ad esempio insufficienza cardiaca congestizia (ICC) o con storia di ICC, tranne che in caso di pericolo di vita o di altre gravi infezioni; non utilizzare il medicinale durante la gravidanza per condizioni che non rappresentino pericolo di vita.

Posologia

Per un assorbimento ottimale, il medicinale deve essere assunto lontano dai pasti (i pazienti devono essere avvisati di evitare di mangiare per almeno 1 ora dopo l'assunzione). Per il trattamento della candidosi orale e/o esofagea, la soluzione deve essere trattenuta all'interno della cavita' orale (circa 20 secondi) prima di essere deglutita. Evitare di risciacquarsi la bocca dopo aver deglutito la soluzione. Trattamento della candidosi orale e/o esofagea: 200 mg (2 misurini) al giorno preferibilmente in due somministrazioni oppure in dose unica, per 1 settimana. Se dopo una settimana non si osserva una risposta al trattamento, il trattamento deve essere proseguito per un'altra settimana. Trattamento della candidosi orale e/o esofagea resistente al fluconazolo: da 100 a 200 mg (1-2 misurini) due volte al giorno per due settimane. Se dopo 2 settimane non si osserva una risposta al trattamento, il trattamento deve essere proseguito per altre 2 settimane. La dose giornaliera di 400 mg non deve essere utilizzata per piu' di 14 giorni qualora non vi siano segnali di miglioramento. Profilassi delle infezionimicotiche: 5 mg/kg suddivisi in due somministrazioni giornaliere. Neg li studi clinici il trattamento profilattico e' stato iniziato immediatamente prima del trattamento citostatico e di solito una settimana prima del trapianto. Quasi tutte le infezioni micotiche profonde dimostrate sono comparse a carico di pazienti che presentavano una conta di neutrofili inferiore a 100 cell/mcl. Il trattamento e' stato protratto fino al ripristino della conta dei neutrofili (i.e. > 1000 cell/mcl). Gli studi clinici in pazienti neutropenici hanno evidenziato una considerevole variabilita' interindividuale dei parametri farmacocinetici. Si deve tenere in considerazione il monitoraggio dei livelli ematici, soprattutto in presenza di danno gastrointestinale, diarrea e durante trattamenti prolungati con il medicinale. Impiego nei bambini: i dati clinici sull'impiego del farmaco nei pazienti pediatrici sono limitati, pertanto l'uso del farmaco nei bambini non e' raccomandato a meno che il potenziale beneficio non superi i potenziali rischi. Profilassi delle infezioni micotiche: non sono disponibili dati di efficacia in bambini neutropenici. Si dispone di una limitata esperienza clinica sulla sicurezza di impiego di 5 mg/kg al giorno in due somministrazioni giornaliere. Impiego negli anziani: i dati clinici sull'impiego del medicinale nei pazienti anziani sono limitati, pertanto l'impiego del farmaco deve essere destinato solo a quei casi in cui il beneficio potenziale superi i potenziali rischi. Impiego nei pazienti con compromissione epatica: sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza epatica. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti. Impiego nei pazienti con compromissione renale: sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza renale. Bisogna somministrare con cautela ilfarmaco in questa popolazione di pazienti.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

Avvertenze

Non sono disponibili informazioni inerenti l'ipersensibilita' crociatatra itraconazolo ed altri agenti antimicotici con struttura azolica. Particolare cautela e' richiesta in caso di prescrizione del farmaco apazienti con ipersensibilita' ad altri azoli. In uno studio su volont ari sani con il farmaco IV, e' stata osservata una transitoria riduzione asintomatica della frazione di eiezione ventricolare sinistra. Itraconazolo ha dimostrato di avere un effetto inotropo negativo e il farmaco e' stato associato a episodi di insufficienza cardiaca congestizia. L'insufficienza cardiaca e' stata riportata piu' frequentemente nelle segnalazioni spontanee con dosaggi giornalieri di 400 mg piuttosto che con dosaggi giornalieri inferiori, suggerendo che il rischio di insufficienza cardiaca potrebbe aumentare se aumenta la dose giornaliera di itraconazolo. Il medicinale non deve essere utilizzato in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o con storia di insufficienza cardiaca congestizia a meno che il beneficio atteso non sia chiaramentesuperiore al rischio. La valutazione individuale del rapporto rischio /beneficio deve prendere in considerazione fattori come la gravita' della condizione, la dose e la durata del trattamento ed i fattori di rischio individuali per insufficienza cardiaca congestizia. Questi pazienti devono essere informati riguardo ai segni e ai sintomi di insufficienza cardiaca congestizia, trattati con cautela e monitorati durante la terapia per quanto riguarda i segni ed i sintomi della insufficienza cardiaca congestizia. Se questi segni o sintomi dovessero manifestarsi durante il trattamento, il medicinale deve essere sospeso. E' necessario usare cautela nella co-somministrazione di itraconazolo e calcioantagonisti. Con l'utilizzo del prodotto si sono verificati casi molt o rari di grave epatotossicita', inclusi alcuni casi fatali di insufficienza epatica acuta. Alcuni di questi casi hanno coinvolto pazienti che non avevano una pre-esistente epatopatia. Alcuni si sono verificatinel primo mese di trattamento, inclusi alcuni casi osservati durante la prima settimana. Nei pazienti in trattamento con il farmaco deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalita' epatica. I pazienti devono essere istruiti a segnalare prontamente al proprio medico segni e sintomi indicativi di epatite come anoressia, nausea, vomito, astenia, dolore addominale o urine scure. In questi pazientiil trattamento deve essere immediatamente interrotto e devono essere condotti test sulla funzionalita' epatica. La maggior parte dei casi di epatotossicita' grave ha coinvolto pazienti che avevano una pre-esistente epatopatia, che erano trattati per indicazioni sistemiche, che avevano altre condizioni mediche concomitanti significative e/o stavanoassumendo altri farmaci epatotossici. In pazienti con aumentati livel li degli enzimi epatici o una malattia epatica in corso oppure che hanno gia' sperimentato tossicita' epatica con altri farmaci, il trattamento non deve essere iniziato a meno che il beneficio atteso non sia superiore al rischio di un danno epatico. Nei pazienti con compromissione epatica che assumono itraconazolo gli enzimi epatici devono essere attentamente monitorati. Poiche' i dati clinici relativi all'utilizzo del prodotto nei pazienti pediatrici sono limitati, il suo uso nei bambini non e' raccomandato a meno che il beneficio potenziale non superi i potenziali rischi. Poiche' i dati clinici relativi all'utilizzo del medicinale nei pazienti anziani sono limitati, si consiglia di utilizzare il prodotto in questi pazienti solo se il beneficio potenziale supera i potenziali rischi. Sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza epatica. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti. Sono disponibili dati limitati sull'uso di itraconazolo somministrato per via orale in pazienti con insufficienza renale. Bisogna somministrare con cautela il farmaco in questa popolazione di pazienti. Negli studi clinici l'evento avverso piu' frequentemente riportato e' stato la diarrea. Questo disturbo del tratto gastrointestinale puo' causare un alterato assorbimento, nonche' un'alterazione dellaflora batterica che potrebbe favorire le infezioni micotiche. In ques ti casi occorre valutare l'opportunita' di interrompere il trattamentocon il farmaco. Il medicinale non e' stato studiato per il trattament o di candidosi orali e/o esofagee in pazienti neutropenici gravi. Viste le sue proprieta' farmacocinetiche, il farmaco non e' raccomandato per l'inizio del trattamento in pazienti con rischio immediato di contrarre candidosi sistemiche. E' stata riportata perdita transitoria o permanente dell'udito in pazienti in trattamento con itraconazolo. In molti di questi casi vi era l'uso concomitante di chinidina, che e' controindicata. La perdita dell'udito si risolve solitamente con l'interruzione del trattamento ma puo' persistere in alcuni pazienti. L'eventuale insorgenza di una neuropatia, correlabile con l'assunzione del medicinale, deve indurre la sospensione del trattamento. Nelle candidosi sistemiche, se si sospettano resistenze crociate alle specie di candidasensibili al fluconazolo, non e' detto che queste resistenze si verif ichino anche con itraconazolo, in ogni caso la loro sensibilita' deve essere testata prima dell'inizio della terapia con itraconazolo. Il farmaco ha potenzialmente interazioni cliniche importanti. L'itraconazolo non deve essere utilizzato nelle due settimane successive all'interruzione del trattamento con induttori dell'enzima CYP3A4 (rifampicina, rifabutina, fenobarbitale, fenitoina, carbamazepina, Hypericum perforatum (erba di San Giovanni). L'uso di itraconazolo con questi farmaci puo' portare a livelli plasmatici sub terapeutici di itraconazolo e quindi al fallimento della terapia. Il prodotto contiene sorbitolo e non deve essere somministrato a pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio.

Interazioni

Farmaci che agiscono sul metabolismo dell'itraconazolo: l'itraconazoloviene metabolizzato prevalentemente attraverso il citocromo CYP3A4. S ono stati effettuati studi di interazione con rifampicina, rifabutina e fenitoina, che sono potenti induttori enzimatici del CYP3A4. Poiche'la biodisponibilita' dell'itraconazolo e dell'idrossi-itraconazolo in questi studi risulta ridotta al punto che l'efficacia puo' risultare largamente compromessa, l'associazione di itraconazolo con questi potenti induttori enzimatici non e' raccomandata. Non sono disponibili studi formali con altri induttori enzimatici come carbamazepina, Hypericum perforatum (erba di San Giovanni), fenobarbitale e isoniazide, ma cisi devono aspettare effetti simili. Potenti inibitori di questo enzim a come ritonavir, indinavir, claritromicina e eritromicina possono faraumentare la biodisponibilita' di itraconazolo. Effetti dell'itracona zolo sul metabolismo di altri farmaci: l'itraconazolo puo' inibire il metabolismo di farmaci metabolizzati dalla famiglia enzimatica 3A del citocromo. In tale caso si puo' verificare un aumento e/o un prolungamento dei loro effetti, inclusi quelli indesiderati. Dopo interruzione del trattamento, i livelli plasmatici di itraconazolo diminuiscono gradualmente, a seconda della dose e della durata del trattamento. Questodeve essere considerato nel valutare l'effetto inibitore di itraconaz olo su farmaci in co- somministrazione. I seguenti farmaci sono controindicati con itraconazolo: astemizolo, bepridil, cisapride, dofetilide, levacetilmetadolo (levometadil), mizolastina, pimozide, chinidina, sertindolo e terfenadina sono controindicati durante il trattamento conil farmaco dato che la co-somministrazione puo' causare un incremento dei livelli plasmatici di questi substrati con conseguente prolungame nto del QT e rari fenomeni di torsioni di punta; inibitori della HMG-CoA reduttasi metabolizzati dal citocromo CYP3A4 come atorvastatina, lovastatina e simvastatina; triazolam e midazolam per via orale; alcaloidi dell'ergot quali diidroergotamina, ergometrina (ergonovina), ergotamina e metilergometrina (metilergonovina); eletriptan; nisoldipina. E'necessario usare cautela nella co-somministrazione di itraconazolo e calcio antagonisti in quanto aumenta il rischio di insufficienza cardiaca congestizia. Oltre a possibili interazioni farmacocinetiche legateall'enzima metabolizzante CYP3A4, i calcio antagonisti possono avere effetti inotropi negativi che possono aggiungersi a quelli dell'itraconazolo. I seguenti farmaci devono essere utilizzati con cautela e le loro concentrazioni plasmatiche, effetti ed effetti indesiderati devonoessere monitorati. Se necessario, il loro dosaggio deve essere ridott o, quando somministrati contemporaneamente a itraconazolo: anticoagulanti orali; inibitori della HIV-proteasi come ritonavir, indinavir, saquinavir; alcuni agenti antineoplastici come busulfan, docetaxel, trimetressato e alcaloidi della vinca; calcio antagonisti metabolizzati dalcitocromo CYP3A4 come diidropiridine e verapamil; alcuni agenti immun osoppressori: ciclosporina, tacrolimus, rapamicina (conosciuta anche come sirolimus); alcuni glucocorticoidi come budesonide, desametasone, fluticasone e metilprednisolone; digossina (via inibizione della P-glicoproteina); altri: cilostazolo, disopiramide, carbamazepina, buspirone, alfentanil, alprazolam, brotizolam, midazolam per via endovenosa, rifabutina, ebastina, repaglinide, fentanil, alofantrina, reboxetina, loperamide. L'importanza dell'aumento di concentrazione e la rilevanza clinica di queste variazioni durante la co-somministrazione con itraconazolo devono essere ancora stabilite. Non e' stata osservata alcuna interazione tra itraconazolo e zidovudina (AZT) e fluvastatina. L'itraconazolo non ha dimostrato effetti inducenti sul metabolismo di etinilestradiolo e noretisterone. Effetti sul legame con le proteine: gli studi in vitro hanno dimostrato che non vi sono interazioni per il legamecon le proteine plasmatiche tra itraconazolo e imipramina, propranolo lo, diazepam, cimetidina, indometacina, tolbutamide e sulfametazina.

Effetti indesiderati

Approssimativamente il 9% dei pazienti trattati puo' mostrare la comparsa di reazioni avverse durante l'assunzione di itraconazolo. L'incidenza di effetti indesiderati e' stata piu' alta (circa il 15%) nei pazienti in trattamento prolungato (circa 1 mese) e continuativo. Gli eventi avversi piu' frequentemente riportati sono stati di origine gastrointestinale, epatica e dermatologica. La seguente tabella riporta le reazioni avverse classificate per organo/sistema. Nell'ambito di ogni classificazione organo/sistema, le reazioni avverse sono state ordinate in base alla frequenza, usando la seguente convenzione: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: malattia da siero, edema angioneurotico, reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi, ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipokaliemia; non nota: ipertrigliceridemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa; non comune: neuropatia periferica, vertigini; non nota: parestesia, ipoestesia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi, incluso annebbiamento della vista e diplopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: tinnito, perdita dell'udito transitoria o permanente. Patologie cardiache. Non nota: insufficienza cardiaca congestizia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea; non nota: edema polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, vomito, nausea, diarrea, disgeusia; non comune: dispepsia, costipazione; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: incremento degli enzimi epatici; non comune: epatite, iperbilirubinemia; non nota: epatotossicita',insufficienza epatica acuta. Patologie della cute e del tessuto sotto cutaneo. Comune: eruzione cutanea; non comune: prurito; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, vasculite leucocitoclastica, orticaria, alopecia, fotosensibilita'. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Nonnota: mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Non nota: poll achiuria, incontinenza urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: disordini mestruali, disfunzione erettile.Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazi one. Comune: piressia; non comune: edema. Popolazione pediatrica: la sicurezza del farmaco soluzione orale e' stata valutata in 250 pazientipediatrici di eta' compresa tra 6 mesi e 14 anni che hanno partecipat o a cinque studi clinici in aperto. Questi pazienti hanno ricevuto almeno una dose del medicinale soluzione orale per la profilassi delle infezioni micotiche o per il trattamento della candidosi orale o per il trattamento di infezioni micotiche sistemiche e si sono raccolti i dati di sicurezza. Sulla base dei dati di sicurezza aggregati derivanti da questi studi clinici, gli eventi avversi che si sono manifestati piu' comunemente nei pazienti pediatrici sono stati: vomito, piressia, diarrea, infiammazione alla mucosa, rash, dolore addominale, nausea, ipertensione e tosse. La natura degli eventi avversi riscontrati nei pazienti pediatrici e' simile a quella osservata nei pazienti adulti ma l'incidenza e' piu' alta.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale non deve essere usato in gravidanza ad eccezione dei casi ove, essendoci pericolo di vita, si ritenga che il beneficio potenziale per la madre superi il rischio potenziale per il feto. In studi sugli animali, l'itraconazolo ha mostrato tossicita' riproduttiva. Dati epidemiologici sull'esposizione al farmaco durante il primo trimestre di gravidanza - prevalentemente in pazienti che avevano ricevuto un trattamento a breve termine per candidosi vulvovaginali - non hanno mostrato un rischio superiore di malformazioni se confrontati a soggetti di controllo non esposti a nessuna sostanza teratogena conosciuta. Devono essere adottate adeguate misure contraccettive in donne in eta' fertile trattate con il farmaco. Un'efficace contraccezione deve essere mantenuta fino alla mestruazione successiva alla fine della terapia conil prodotto. Una piccolissima quantita' di itraconazolo viene escreta nel latte materno. Il medicinale non deve essere somministrato durant e l'allattamento.