Sprycel - Fl 30cpr Riv 100mg

Dettagli:
Nome:Sprycel - Fl 30cpr Riv 100mg
Codice Ministeriale:037400102
Principio attivo:Dasatinib Monoidrato
Codice ATC:L01XE06
Fascia:H
Prezzo:6626.92
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Bristol-myers Squibb Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

SPRYCEL 100 mg

Formulazioni

Sprycel - Fl 30cpr Riv 100mg
Sprycel - 30x1cpr Riv 100mg

Categoria farmacoterapeutica

Inibitore della Protein-chinasi.

Principi attivi

Ogni compressa rivestita con film contiene 100 mg di dasatinib (come monoidrato).

Eccipienti

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, idrossipropilcellulosa, magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa, titanio biossido, macrogol 400.

Indicazioni

Il prodotto e' indicato per il trattamento di adulti con Leucemia Mieloide Cronica (LMC), in fase cronica, accelerata o in fase blastica conresistenza o intolleranza ad una precedente terapia comprendente imat inib mesilato. Inoltre e' anche indicato per il trattamento di adulti affetti da leucemia linfoblastica acuta (LLA) con cromosoma Philadelphia positivo (Ph+) ed LMC in fase blastica linfoide con resistenza o intolleranza ad una precedente terapia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

La terapia deve essere iniziata da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento di pazienti con leucemia. La dose iniziale raccomandata per la Leucemia Mieloide Cronica (LMC) in fase cronica e' di 100 mg di dasatinib una volta al giorno, somministrata per via orale. La doseiniziale raccomandata per la LMC in fase accelerata, in fase blastica mieloide o linfoide (fase avanzata) o per LLA Ph+ e' di 140 mg una vo lta al giorno, somministrata per via orale. Le compresse non devono essere masticate o frantumate, devono essere deglutite intere. Il medicinale puo' essere assunto con o senza cibo e sempre al mattino o alla sera. >>Durata del trattamento. Negli studi clinici, il trattamento conil medicinale e' continuato fino alla progressione della malattia o f ino a quando non e' stato piu' tollerato dal paziente. L'effetto dell'interruzione del trattamento dopo il raggiungimento di una risposta citogenetica completa (CCyR) non e' stato studiato. Si raccomanda l'incremento o la riduzione della dose sulla base della risposta e della tollerabilita' del paziente. >>Aumento della dose. Negli studi clinici inpazienti adulti affetti da LMC e LLA Ph+, l'aumento della dose a 140 mg (LMC in fase cronica) una volta al giorno o a 180 mg una volta al giorno (LMC in fase avanzata o LLA Ph+) e' stato permesso in caso di mancato ottenimento di una risposta ematologica o citogenetica alla doseiniziale raccomandata. >>Adeguamento della dose in caso di effetti in desiderati. Negli studi clinici, la mielodepressione e' stata gestita con la sospensione, con la riduzione della dose o con l'interruzione della terapia. Sono state effettuate trasfusioni di piastrine ed emaziequando appropriato. Il fattore di crescita ematopoietico e' stato uti lizzato in pazienti con mielodepressione resistente. Le seguenti lineeguida riguardano gli aggiustamenti della dose in caso di neutropenia e trombocitopenia . Per LMC in fase cronica (dose iniziale 100 mg una volta al giorno) con ANC <0,5 x 10^9 /l e/o piastrine < 50 x 10^9 /l, si raccomanda di sospendere il trattamento fino a ANC >= 1,0 x 10^9 /le piastrine >= 50 x 10^9 /l e di riprendere il trattamento alla dose iniziale di partenza. Se le piastrine < 25 x 10^9 /l e/o in caso si ripresenti ANC < 0,5 x 10^9 /l per piu' di 7 giorni, ripetere quanto descritto al punto 1 e riprendere il trattamento con una dose ridotta di 80 mg una volta al giorno (secondo episodio) o interrompere (terzo episodio). Per LMC in fase accelerata e blastica e LLA Ph+ (dose iniziale140 mg una volta al giorno) con ANC < 0,5 x 10^9 /l e/o piastrine < 1 0 x 10^9 /l, si raccomanda di controllare se la citopenia e' correlataalla leucemia (aspirato o biopsia midollare). Se la citopenia non e' correlata alla leucemia, interrompere il trattamento fino a quando ANC>= 1,0 x 10^9 /l e le piastrine >= 20 x 10^9 /l e riprendere alla dos e iniziale di partenza. Se si verifica di nuovo la citopenia, ripeterequanto descritto al punto1 e riprendere il trattamento alla dose rido tta di 100 mg una volta al giorno (secondo episodio) o di 80 mg una volta al giorno (terzo episodio). Se la citopenia e' correlata alla leucemia, considerare un aumento della dose a 180 mg una volta al giorno. Se si verifica una reazione avversa grave non ematologica con dasatinib il trattamento deve essere sospeso fino a quando non si risolve l'evento. In seguito, il trattamento puo' essere ripreso quando appropriato, con un dosaggio ridotto, a seconda della gravita' iniziale dell'evento. >>Popolazioni particolari. L'uso non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni a causa della mancanza di dati sulla sicurezza e efficacia. Nei pazienti anziani non sono state osservate differenze farmacocinetiche correlate all'eta' clinicamente rilevanti. Non e' necessaria una specifica raccomandazione di dose neipazienti anziani. Ai pazienti con insufficienza epatica lieve, modera ta o grave puo' essere somministrata la dose di partenza raccomandata.Il medicinale deve comunque essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza epatica. Non sono stati effettuati studi clinici con il medicinale in pazienti con funzione renale ridotta (dagli studi sono stati esclusi pazienti con concentrazione della creatinina sierica > 1,5 volte il limite superiore del range normale). Poiche' la clearance renale del dasatinib e dei suoi metaboliti e' < 4%, non si prevede unadiminuzione nella clearance corporea totale nei pazienti con insuffic ienza renale.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.

Avvertenze

Dasatinib e' un substrato ed un inibitore del citocromo P450 (CYP) 3A4. C'e' un potenziale rischio di interazione con altri medicinali in associazione metabolizzati principalmente da CYP3A4 o che ne modulano l'attivita'. L'uso concomitante di dasatinib e di prodotti medicinali che inibiscono fortemente l'attivita' di CYP3A4 (per es. ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, ritonavir, telitromicina) puo' aumentare l'esposizione al dasatinib. In pazienti che ricevono dasatinib non e' raccomandata la somministrazione contemporanea di un potente inibitore del CYP3A4. L'uso di dasatinib con medicinali che inducono l'attivita' di CYP3A4 (per es. desametasone, fenitoina, carbamazepina, rifampicina, fenobarbital o preparazioni a base di piante medicinali contenenti Hypericum perforatum , anche noto come erba di San Giovanni) puo' ridurre significativamente l'esposizione al dasatinib, aumentando potenzialmente il rischio di fallimento terapeutico. In pazienti che ricevono dasatinib scegliere l'associazione con medicinali alternativi con minore potenziale di induzione del CYP3A4. L'uso di dasatinib con un substrato di CYP3A4 puo' aumentare l'esposizione al substrato stesso. Porre cautela nel somministrare contemporaneamente dasatinibe substrati del CYP3A4 con ristretto indice terapeutico, quali astemi zolo, terfenadina, cisapride, pimozide, quinidina, bepridil o alcaloidi della segale cornuta (ergotamina, diidroergotamina). L'uso concomitante di dasatinib e di istamina-2 (H2) antagonisti, di inibitori della pompa protonica o di alluminio idrossido/magnesio idrossido puo' ridurre l'esposizione al dasatinib. Quindi, H2 antagonisti e inibitori della pompa protonica non sono raccomandati. Somministrare i prodotti contenenti alluminio idrossido/magnesio idrossido fino a 2 ore prima o 2 ore dopo la somministrazione di dasatinib. Sulla base dei risultati di uno studio di farmacocinetica a dose singola, pazienti con insufficienza epatica lieve, moderata o grave possono ricevere la dose di partenza raccomandata. A causa dei limiti di questo studio clinico, porre cautela nel somministrare il prodotto a pazienti con disfunzione epatica.Il trattamento con dasatinib e' associato ad anemia, neutropenia e tr ombocitopenia. Il verificarsi di questi eventi e' piu' frequente in pazienti con LMC in fase avanzata o con LLA Ph+ piuttosto che in pazienti con LMC in fase cronica. Si deve effettuare ogni settimana un emocromo completo per i primi due mesi ed in seguito ogni mese o secondo le indicazioni cliniche. La mielodepressione e' stata generalmente reversibile e di solito e' stata gestita interrompendo temporaneamente dasatinib o riducendone la dose. In uno Studio di fase III per la definizione della dose ottimale in pazienti con LMC in fase cronica, e' stata riportata piu' frequentemente mielosoppressione di grado 3 o 4 nei pazienti trattati con 70 mg due volte al giorno rispetto a pazienti trattati con 100 mg una volta al giorno. In tutti gli studi clinici, grave emorragia del sistema nervoso centrale (SNC) si e' verificata in meno dell'1% dei pazienti. Nove casi sono stati fatali e 6 di questi sono stati associati ai Comuni Criteri di Tossicita' (CTC) di trombocitopeniadi grado 4. Emorragia gastrointestinale di grado 3 o 4 si e' verifica ta nel 4% dei pazienti e generalmente ha richiesto l'interruzione del trattamento e trasfusioni. Altre emorragie di grado 3 o 4 si sono verificate nel 2% dei pazienti. La maggior parte degli eventi correlati alsanguinamento e' stata tipicamente associata a trombocitopenia di gra do 3 o 4. Inoltre, le analisi delle piastrine in vitro ed in vivo suggeriscono che il trattamento con il prodotto influisce in modo reversibile sull'attivazione delle piastrine. I pazienti sono stati esclusi dalla partecipazione ai primi studi clinici con il medicinale se avevanoassunto medicinali inibenti la funzione piastrinica o anticoagulanti. Nei successivi studi clinici, l'uso di anticoagulanti, acido acetilsa licilico e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) contemporaneamente al prodotto e' stato consentito se la conta piastrinica era > 50.000/mm^3-75.000/mm^3. Porre cautela nel caso in cui i pazienti devono assumere medicinali che inibiscono la funzione piastrinica o anticoagulanti. Dasatinib e' associato a ritenzione di liquidi. E' stata riportata ritenzione di liquidi di grado 3 o 4 nel 10% dei pazienti, inclusiversamento pleurico e pericardico di grado 3 o 4 riportati rispettiva mente nel 7% e nell'1% dei pazienti. Ascite di grado 3 o 4 e edema generalizzato sono stati riportati ognuno in < 1% dei pazienti. Edema polmonare di grado 3 o 4 e' stato riportato nell'1% dei pazienti. Pazienti che presentano sintomi suggestivi di versamento pleurico come dispnea o tosse secca devono essere esaminati con radiografia del torace. Unversamento pleurico grave puo' richiedere la toracocentesi e l'ossige noterapia. La ritenzione dei liquidi e' stata solitamente gestita con misure di supporto, quali diuretici e brevi cicli di steroidi. Mentre il profilo di sicurezza del medicinale nella popolazione anziana e' stato simile a quello della popolazione piu' giovane, i pazienti da 65 anni di eta' in poi hanno piu' probabilita' di avere ritenzione di liquidi e devono essere monitorati attentamente. In due studi di Fase III,per la definizione della dose ottimale, ritenzione di liquidi e' stat a riportata meno frequentemente in pazienti trattati con somministrazione unica giornaliera rispetto a quelli trattati con due somministrazioni al giorno. I dati in vitro suggeriscono che dasatinib ha il potenziale di prolungare la ripolarizzazione cardiaca ventricolare (intervallo QT). In pazienti con leucemia, trattati con dasatinib in studi clinici di fase II, i cambiamenti medi rispetto al basale dell'intervallo QTc, utilizzando il metodo Fridericia (QTcF), sono stati di 4 -6 msec;il limite superiore dell'intervallo di confidenza al 95% per tutti i cambiamenti medi rispetto al basale e' stato < 7 msec. Sono stati riportati 14 casi su 2.182 di prolungamento del QTc. Ventuno pazienti (< 1%) hanno sperimentato un QTcF > 500 msec. Somministrare dasatinib con cautela in pazienti che hanno o possono sviluppare prolungamento dell'intervallo QTc, inclusi casi di ipopotassiemia o ipomagnesiemia, pazienti con sindrome congenita del QT lungo, pazienti in terapia con medicinali antiaritmici o altri prodotti medicinali che prolungano il QT e in terapia con alte dosi cumulative di antraciclina. Correggere l'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia prima di assumere dasatinib. Non sono stati inclusi negli studi clinici pazienti con disturbi cardiovascolari significativi o non sotto controllo. Contiene lattosio monoidrato. Pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficienza della Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

Interazioni

>>Sostanze attive che possono aumentare le concentrazioni plasmatiche di dasatinib. Gli studi in vitro indicano che dasatinib e' un substrato del CYP3A4. L'uso concomitante di dasatinib e medicinali che inibiscono fortemente il CYP3A4 (come ketoconazolo, itraconazolo, eritromicina, claritromicina, ritonavir, telitromicina) puo' aumentare l'esposizione a dasatinib. Pertanto, in pazienti che assumono dasatinib non e' raccomandata la somministrazione sistemica di un potente inibitore del CYP3A4. A concentrazioni clinicamente rilevanti, sulla base di sperimentazioni in vitro, il legame alle proteine plasmatiche di dasatinib e'approssimativamente del 96%. Non sono stati effettuati studi per valu tare l'interazione del dasatinib con gli altri medicinali che si legano alle proteine. La capacita' di sostituzione e la sua rilevanza clinica non sono note. >>Sostanze attive che possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di dasatinib. Quando dasatinib e' stato somministrato dopo 8 somministrazioni giornaliere serali con 600 mg di rifampicina, un potente induttore del CYP3A4, l'AUC del dasatinib e' stata ridotta dell'82%. Altri medicinali induttori dell'attivita' del CYP3A4 (come desametasone, fenitoina, carbamazepina, fenobarbital o preparazioni a base di piante medicinali contenenti Hypericum perforatum, anche nota come Erba di San Giovanni) possono anche aumentare il metabolismo e ridurre le concentrazioni plasmatiche di dasatinib. Pertanto, l'uso concomitante di potenti induttori del CYP3A4 con dasatinib non e' raccomandato. In pazienti nei quali sia indicato un trattamento con rifampicinao altri induttori del CYP3A4, devono essere usati prodotti medicinali alternativi con minore potenziale di induzione enzimatica. La soppres sione a lungo termine della secrezione gastrica acida da parte degli H2 antagonisti o degli inibitori della pompa protonica (come famotidinae omeprazolo) verosimilmente riduce l'esposizione al dasatinib. In un o studio clinico a dose singola in volontari sani, la somministrazionedi famotidina 10 ore prima di una singola dose del farmaco ha ridotto del 61% l'esposizione a dasatinib. Nei pazienti in terapia con il pro dotto si deve prendere in considerazione l'uso di antiacidi al posto degli H2 antagonisti o degli inibitori della pompa protonica. Dati non-clinici dimostrano che la solubilita' di dasatinib dipende dal pH. In soggetti sani, l'uso concomitante di antiacidi contenenti alluminio idrossido/magnesio idrossido con il medicinale ha ridotto l'AUC di una dose singola del farmaco del 55% e la C max del 58%. Tuttavia, quando gli antiacidi sono stati somministrati 2 ore prima di una singola dose del prodotto non sono state osservate modifiche rilevanti nella concentrazione o nell'esposizione di dasatinib. Percio' gli antiacidi possono essere somministrati fino a 2 ore prima o 2 ore dopo il medicinale. >>Sostanze attive la cui concentrazione plasmatica puo' essere alterata da dasatinib. L'uso concomitante di dasatinib e di un substrato del CYP3A4 puo' aumentare l'esposizione al substrato stesso. In uno studiosu soggetti sani, una dose singola di 100 mg di dasatinib ha aumentat o l'AUC e la C max di esposizione alla simvastatina, un noto substratodel CYP3A4, rispettivamente del 20 e del 37%. Non puo' essere escluso che l'effetto sia maggiore a seguito di dosi multiple di dasatinib. P ertanto, i substrati del CYP3A4 noti per avere un ristretto indice terapeutico (come astemizolo, terfenadina, cisapride, pimozide, quinidina, bepridil o alcaloidi della segale cornuta quali ergotamina o diidroergotamina) devono essere somministrati con cautela in pazienti che assumono dasatinib. I dati in vitro indicano un rischio potenziale di interazione con i substrati del CYP2C8, come i glitazoni.

Effetti indesiderati

Il trattamento e' stato interrotto a causa delle reazioni avverse nel 14% dei pazienti con LMC in fase cronica, nel 15% con LMC in fase accelerata, nel 15% con LMC in fase blastica mieloide, nell'8% con LMC in fase blastica linfoide e nell'8% con LLA Ph+. La maggior parte dei pazienti con LMC in fase cronica intolleranti ad imatinib sono stati in grado di tollerare il trattamento con dasatinib. Negli studi clinici suLMC in fase cronica, 10 dei 214 pazienti intolleranti ad imatinib han no avuto lo stesso grado 3 o 4 di tossicita' non ematologica sia con il prodotto sia con la precedente terapia con imatinib; 8 dei suddetti 10 pazienti sono stati gestiti con la riduzione delle dosi e sono stati in grado di continuare il trattamento con il medicinale. E' associato a ritenzione di liquidi, anche grave, solitamente gestita con misureterapeutiche di supporto, quali diuretici o con brevi cicli con stero idi. Molti eventi correlati al sanguinamento sono associati con trombocitopenia grave. Il trattamento influisce in modo reversibile sull'attivazione delle piastrine. Interrompere il trattamento con imatinib almeno 7 giorni prima di iniziare il trattamento con il prodotto. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: infezione. Comune: sepsi (incluso esito fatale), polmonite, infezione/infiammazione delle prime vie respiratorie, infezione da herpes virale, enterocolite. Tumori benigni, maligni e non specificati. Non comune: sindrome da lisi tumorale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: neutropenia febbrile, pancitopenia. Raro: aplasia pura delle cellule della serie rossa. Disturbi delsistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'. Disturbi del metab olismo e della nutrizione. Comune: anoressia, disturbi dell'appetito, iperuricemia. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, insonnia. Non comune: ansia, stato confusionale, labilita' affettiva, calo della libido. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea. Comune: neuropatia, capogiro, disgeusia, sonnolenza. Non comune: sanguinamento del SNC (anche grave e fatale, associata a grave trombocitopenia), sincope, tremore, amnesia. Raro: ictus, attacco ischemico transitorio, convulsioni. Patologie dell'occhio. Comune: alterazioni della vista, secchezza oculare. Non comune: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito. Non comune: vertigine. Patologie cardiache. Comune: insufficienza cardiaca congestizia/disfunzione cardiaca, versamento pericardico, aritmia, palpitazioni. Non comune: infarto delmiocardio, prolungamento del QT all'elettrocardiogramma, pericardite, aritmia ventricolare, angina pectoris, cardiomegalia. Raro: cuore pol monare, miocardite, sindrome coronarica acuta. Patologie vascolari. Molto comune: emorragie (anche gravi). Comune: ipertensione, vampata. Non comune: ipotensione, tromboflebite. Raro: livedo reticularis. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: versamento pleurico, dispnea, tosse. Comune: edema polmonare, ipertensione polmonare, infiltrazione polmonare, polmonite. Non comune: broncospasmo, asma. Raro: sindrome da stress respiratorio acuto. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, vomito, nausea, dolore addominale. Comune: sanguinamento gastrointestinale (anche grave, ha richiesto interruzione del trattamento e trasfusioni), colite, gastrite, infiammazione delle mucose, dispepsia, gonfiore addominale, costipazione, alterazionedel tessuto molle orale. Non comune: pancreatite, ulcera del tratto g astroenterico superiore, esofagite, ascite, ragade anale, disfagia. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite, colestasi. Raro: colecisti.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: rash c utaneo. Comune: alopecia, dermatite, prurito, acne, secchezza cutanea,orticaria, iperidrosi. Non comune: dermatite acuta febbrile neutrofil ica, reazioni di fotosensibilita', alterazione della pigmentazione, pannicolite, ulcera cutanea, eruzioni bollose, alterazioni ungueali, sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore muscoloscheletrico. Comune: artralgia, mialgia, infiammazione muscolare, debolezza muscolare, rigidita' muscoloscheletrica. Non comune: rabdomiolisi. Raro: tendonite. Patologie renali e urinarie. Non comune: insufficienza renale, pollachiuria, proteinuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: ginecomastia, irregolarita' mestruali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: ritenzione idrica, affaticamento, edema superficiale, piressia. Comune: astenia, dolore, dolore toracico, edema generalizzato, brividi. Non comune: malessere, disturbi della termoregolazione. Esami diagnostici. Comune: diminuzione di peso, aumento di peso. Non comune: aumento della creatinin fosfochinasi ematica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Comune: contusione. Nella LMC, le citopenie sono risultate comuni. Il verificarsi di tali eventi e' piu' frequente in pazienti con LMC in fase avanzata o con LLA Ph+ che in pazienti con LMC in fase cronica. In pazienti che hanno presentato mielodepressione di grado 3 o 4, generalmente si e' avuto un recupero a seguito di brevi interruzioni e/o riduzioni della dose e l'interruzione permanente del trattamento si e' avuta nel 5% dei pazienti. La maggior parte dei pazienti ha continuato il trattamento senza ulteriori evidenze di mielodepressione. Aumenti delle transaminasi o della bilirubina di grado 3 o 4 sono stati riportati in < 1% dei pazienti con LMC in fase cronica ma con una aumentata frequenza dall'1 al 7% nei pazienti con LMC in fase avanzata e LLA Ph+. E' stata generalmente gestita con riduzioni o interruzioni delle dosi. In studi di fase III per ladefinizione della dose ottimale, e' stato riportato un aumento di gra do 3 e 4 delle transaminasi o della bilirubina nel <= 1% dei pazienti con LMC in fase cronica con incidenza similare piu' bassa nei quattro gruppi in trattamento; aumenti sono stati riportati nel 2% e nel 4% dei pazienti con LMC in fase avanzata e LLA Ph+. Il 5% dei pazienti trattati con dasatinib con livelli normali al basale hanno sperimentato ipocalcemia transitoria di grado 3 o 4. In genere, non c'e' stata associazione tra la diminuzione del calcio e la comparsa di sintomi clinici.I pazienti che hanno sviluppato ipocalcemia di grado 3 o 4 spesso han no recuperato con l'uso di integratori orali. Ipocalcemia, ipopotassiemia e ipofosfatemia di grado 3 o 4 sono stati riportati in pazienti con LMC in tutte le fasi ma con una frequenza maggiore nella LMC in faseblastica mieloide o linfoide e nella LLA Ph+. Aumenti della creatinin a di grado 3 o 4 sono stati riportati in < 1% dei pazienti con LMC in fase cronica e sono stati riportati con una aumentata frequenza dall'1al 4% dei pazienti con LMC in fase avanzata.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di dasatinib in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Il prodotto non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Se e' usato in gravidanza, la pazientedeve essere informata del rischio potenziale per il feto. Ci sono inf ormazioni insufficienti/limitate sull'escrezione del dasatinib nel latte materno umano o animale. I dati fisico-chimici e farmacodinamico/tossicologici disponibili sul dasatinib indicano escrezione nel latte materno e non si puo' escludere un rischio per il bambino allattato al seno. L'allattamento al seno deve essere interrotto durante il trattamento con il medicinale. L'effetto di dasatinib sullo sperma non e' noto, pertanto sia le donne che gli uomini sessualmente attivi devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento.