Tachipirina Orosol - 10bs 1000mg

Dettagli:
Nome:Tachipirina Orosol - 10bs 1000mg
Codice Ministeriale:040313076
Principio attivo:Paracetamolo
Codice ATC:N02BE01
Fascia:C
Prezzo:6.5
Glutine:Senza glutine
Produttore:Angelini Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Granulato
Contenitore:Bustina
Iva:10%
Temp. Conservazione:Conservare nella confezione originale
Scadenza:36 mesi

Denominazione

TACHIPIRINA OROSOLUBILE 1000 MG GRANULATO

Formulazioni

Tachipirina Orosol - 10bs 1000mg

Categoria farmacoterapeutica

Analgesici e antipiretici, anilidi.

Principi attivi

Una bustina contiene 1000 mg di paracetamolo.

Eccipienti

Sorbitolo, talco, butile metacrilato copolimero basico, ipromellosa, magnesio ossido leggero, acido stearico, carmellosa sodica, sodio laurilsolfato, titanio diossido (E 171), sucralosio, magnesio stearato (Ph.Eur.), simeticone, aroma di cappuccino (contiene maltodestrina, gomma arabica (E414), sostanze aromatizzanti naturali e/o identiche a quellenaturali, triacetina (E1518), N,2,3-trimetil-2-(propan-2-il) butanami de).

Indicazioni

Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e della febbre.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave insufficienza renale. Abuso di alcol.

Posologia

Le dosi dipendono dal peso corporeo e dall'eta'. Una singola dose va dai 10 ai 15 mg/kg di peso corporeo fino a un massimo di 60 - 75 mg/kg per la dose totale giornaliera. L'intervallo di tempo tra le singole dosi dipende dai sintomi e dalla dose massima giornaliera. In ogni caso, non deve essere inferiore alle 4 ore. Il medicinale non deve essere utilizzato per oltre tre giorni senza consultare il medico. Peso > 40 kg (bambini oltre i 12 anni e adulti): 1000 mg paracetamolo, dose massima giornaliera 3000 mg paracetamolo. Modo di somministrazione: solo per uso orale. Il granulato va assunto ponendolo direttamente sulla lingua e deve essere deglutito senza acqua. Il medicinale non deve essereassunto a stomaco pieno. Insufficienza epatica o renale: nei pazienti con insufficienza epatica o renale o sindrome di Gilbert, la dose dev e essere ridotta oppure deve essere prolungato l'intervallo di tempo tra le somministrazioni. Nei pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min.), va rispettato un intervallo di tempo tra le somministrazioni di almeno 8 ore. Alcolismo cronico: ilconsumo cronico di alcol puo' abbassare la soglia di tossicita' del p aracetamolo. In questi pazienti, l'intervallo di tempo tra due dosi deve essere di almeno 8 ore. Non deve essere superata la dose di 2 g di paracetamolo al giorno. Negli anziani non e' richiesto l'adeguamento della dose. Paracetamolo 1000 mg bustine non e' adatto ai bambini di eta' inferiore ai 12 anni e di peso corporeo inferiore a 40 kg. Per questo gruppo di pazienti, sono disponibili altre formulazioni e dosaggi. Per tutte le indicazioni. Adulti, anziani e bambini di eta' superiore ai 12 anni: la dose abituale e' 500 - 1000 mg ogni 4 - 6 ore fino a unmassimo di 3 g al giorno. La dose non deve essere ripetuta prima di q uattro ore. La dose deve essere ridotta in caso di insufficienza renale. Filtrazione glomerulare 10- 50 ml/min: 500 mg ogni 6 ore; filtrazione glomerulare <10 ml/min: 500 mg ogni 8 ore. La dose efficace giornaliera deve essere considerata, senza eccedere 60 mg/kg/giorno (senza eccedere i 3 g/giorno), nelle situazioni seguenti: adulti di peso inferiore a 50 kg, insufficienza epatocellulare (da lieve a moderata), alcolismo cronico, disidratazione, malnutrizione cronica. Nei pazienti con insufficienza epatica o renale o sindrome di Gilbert, la dose deve essere ridotta oppure deve essere prolungato l'intervallo di somministrazione. La formulazione in bustine non e' consigliata nei bambini di eta' inferiore a 4 anni. Ai bambini di eta' maggiore (4 - 12 anni) si possono somministrare 250 - 500 mg ogni 4 - 6 ore fino a un massimo di 4 dosi nell'arco di 24 ore.

Conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.

Avvertenze

Per evitare il rischio di sovradosaggio, occorre verificare che gli eventuali altri farmaci assunti in concomitanza non contengano paracetamolo. Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela a pazienti con insufficienza epatocellulare da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child-Pugh >9), epatiteacuta, in trattamento concomitante con farmaci che alterano la funzio nalita' epatica, carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, anemia emolitica, abuso cronico di alcol, grave insufficienza renale (clearancedella creatinina < 10 ml/min.). In presenza di febbre alta o segni di infezione secondaria o se i sintomi persistono per oltre 3 giorni, oc corre consultare il medico. In generale, i medicinali contenenti paracetamolo possono essere assunti solo per pochi giorni e a basse dosi senza aver consultato il medico o il dentista. In caso di uso scorretto prolungato di analgesici a dosi elevate, possono verificarsi episodi di cefalea che non dovrebbero essere trattati con dosi piu' elevate di farmaco. In generale, l'assunzione abituale di analgesici, specialmente di una associazione di diverse sostanze analgesiche, puo' determinare una lesione renale permanente con rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici). L'uso prolungato o frequente e' sconsigliato. I pazienti devono essere avvertiti di non assumere contemporaneamente altri prodotti contenenti paracetamolo. L'assunzione di piu' dosi giornaliere in una singola somministrazione puo' danneggiare gravemente il fegato. In tal caso, il paziente non perde conoscenza, tuttavia occorre consultare immediatamente un medico. L'uso prolungato in assenza di supervisione medica puo' essere dannoso. Nei bambini trattati con 60 mg/kg al giorno di paracetamolo, l'associazione a un altro antipiretico non e' giustificata tranne che in caso di inefficacia. L'interruzione improvvisa dell'assunzione di analgesici dopo un periodo prolungato di uso scorretto a dosi elevate puo' provocare cefalea, spossatezza,dolore muscolare, nervosismo e sintomi autonomici. Questi sintomi da astinenza si risolvono entro qualche giorno. Fino a quel momento, l'ulteriore assunzione di analgesici deve essere evitata e non deve essereripresa senza aver consultato il medico. Occorre prestare attenzione in caso di assunzione di paracetamolo in associazione agli induttori del citocromo CYP3A4 o all'uso di sostanze che inducono gli enzimi epatici quali la rifampicina, la cimetidina e gli antiepilettici quali la glutetimide, il fenobarbital e la carbamazepina. Occorre prestare attenzione quando si somministra il paracetamolo a pazienti affetti da insufficienza renale (clearance della creatinina <= 30 ml/min.). Il consumo di alcol deve essere evitato durante il trattamento con il paracetamolo. I rischi di sovradosaggio sono maggiori nei pazienti affetti da epatopatia alcolica non cirrotica. Occorre prestare attenzione in casodi alcolismo cronico. Nei pazienti con abuso di alcol la dose deve es sere ridotta. In questo caso, la dose giornaliera non deve eccedere i 2 grammi. Questo medicinale contiene sorbitolo. I pazienti con rari problemi ereditari quali intolleranza al fruttosio devono evitare di assumere questo medicinale. In presenza di febbre alta o di segni di infezione secondaria o di persistenza dei sintomi oltre i 3 giorni, deve essere effettuata una rivalutazione del trattamento. Le dosi superiori a quanto raccomandato implicano il rischio di gravissima lesione epatica. Deve essere somministrato appena possibile il trattamento con l'antidoto (vedere paragrafo 4.9). Il paracetamolo deve essere utilizzato con cautela in caso di disidratazione e malnutrizione cronica.

Interazioni

L'assunzione di probenecid inibisce il legame del paracetamolo all'acido glucuronico, determinando una riduzione della clearance del paracetamolo all'incirca di due volte. Nei pazienti che assumono in concomitanza il probenecid, la dose di paracetamolo deve essere ridotta. Il metabolismo del paracetamolo e' aumentato nei pazienti che assumono medicinali che inducono gli enzimi, quali la rifampicina e alcuni antiepilettici (carbamazepina, fenitoina, fenobarbital, primidone). Alcune segnalazioni isolate descrivono epatotossicita' imprevista nei pazienti che assumevano medicinali induttori enzimatici. La somministrazione concomitante di paracetamolo e AZT (zidovudina) accresce la tendenza alla neutropenia. Pertanto, la co-somministrazione di questo farmaco insieme all'AZT deve avvenire esclusivamente su consiglio del medico. L'assunzione concomitante di farmaci che accelerano lo svuotamento gastrico,come la metoclopramide, accelera l'assorbimento e l'insorgenza dell'a zione del paracetamolo. L'assunzione concomitante di farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico puo' ritardare l'assorbimento e l'insorgenza dell'azione del paracetamolo. La colestiramina riduce l'assorbimento del paracetamolo e, pertanto, non puo' essere somministrata prima che sia trascorsa un'ora dalla somministrazione del paracetamolo. L'assunzione ripetuta di paracetamolo per periodi superiori a una settimana aumenta l'effetto degli anticoagulanti, in particolare il warfarin. Pertanto, la somministrazione di paracetamolo a lungo termine nei pazienti trattati con anticoagulanti deve avvenire soltanto sotto la supervisione del medico. L'assunzione occasionale del paracetamolo non ha effetti significativi sulla tendenza al sanguinamento. Effetti sui testdi laboratorio Il paracetamolo puo' interferire con le determinazioni dell'uricemia che utilizzano l'acido fosfotungstico e con quelle dell a glicemia che utilizzano la reazione glucosio-ossidasi-perossidasi. Il probenecid causa una riduzione di quasi due volte della clearance del paracetamolo inibendone la coniugazione con l'acido glucuronico. Deve essere presa in considerazione una riduzione del paracetamolo in caso di trattamento concomitante con il probenecid. Il paracetamolo aumenta i livelli plasmatici dell'acido acetilsalicilico e del cloramfenicolo.

Effetti indesiderati

Viene usata la classificazione MedDRA per sistemi/organi con le seguenti frequenze: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro(<1/10.000). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia, an emie non emolitiche e depressione midollare; trombocitopenie. Patologie vascolari. Raro: edema. Patologie gastrointestinali. Raro: condizioni del pancreas esocrino, pancreatite acuta e cronica, emorragie gastrointestinali, dolore addominale, diarrea, nausea, vomito. Patologie epatobiliari. Raro: insufficienza epatica, necrosi epatica, ittero. Disturbi del sistema immunitario. Raro: condizioni allergiche, reazione anafilattica, allergie a cibi, additivi alimentari, farmaci ed altri prodotti chimici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: orticarie, prurito, eruzione cutanea, sudorazione, porpora, angioedema;molto raro: sono stati segnalati casi molto rari di reazioni cutanee gravi. Patologie renali e urinarie. Raro: nefropatie, nefropatie e disordini tubulari. Sono stati segnalati casi molto rari di reazioni cutanee gravi. Gli effetti nefrotossici sono infrequenti e non sono stati segnalati in associazione alle dosi terapeutiche, tranne che dopo una somministrazione prolungata. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

Gravidanza e allattamento

I dati epidemiologici ricavati sull'uso di dosi terapeutiche orali di paracetamolo non indicano alcun effetto indesiderato sulla gravidanza o sulla salute del feto o del neonato. I dati prospettici sulle gravidanze esposte a sovradosaggi non hanno mostrato un aumento del rischio di malformazione. Gli studi riproduttivi con somministrazione orale non hanno mostrato alcuna malformazione o effetto fetotossico. Di conseguenza, in normali condizioni d'impiego, il paracetamolo puo' essere utilizzato per tutta la durata della gravidanza, dopo aver eseguito una valutazione dei rischi e benefici. Durante la gravidanza, il paracetamolo non deve essere assunto per lunghi periodi, a dosi elevate o in associazione ad altri farmaci poiche' la sicurezza d'impiego in questi casi non e' stabilita. Dopo assunzione orale, il paracetamolo viene escreto nel latte materno in piccole quantita'. Non sono stati segnalati effetti indesiderati nei neonati allattati al seno. Durante l'allattamento possono essere utilizzate dosi terapeutiche di questo medicinale.