Ticlopidina Alter - 30cpr 250mg

Dettagli:
Nome:Ticlopidina Alter - 30cpr 250mg
Codice Ministeriale:035008010
Principio attivo:Ticlopidina Cloridrato
Codice ATC:B01AC05
Fascia:A
Prezzo:3.27
Rimborso:3.27
Glutine:Senza glutine
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Laboratori Alter Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RNR - ricetta non ripetibile art.89 DL 219/06 (ex senza formalismi)
Tipo prodotto:Farmaco generico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:36 mesi

Denominazione

TICLOPIDINA ALTER 250 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Ticlopidina Alter - 30cpr 250mg

Categoria farmacoterapeutica

Antitrombotici, antiaggreganti piastrinici.

Principi attivi

Ticlopidina cloridrato 250 mg.

Eccipienti

Lattosio, idrossipropilcellulosa, cellulosa microcristallina, talco, magnesio stearato, sodio croscaramellose, polietilenglicole 6000, titanio biossido.

Indicazioni

Prevenzione secondaria di eventi ischemici occlusivi cerebro e cardiovascolari in pazienti a rischio trombotico. In pazienti con pregresso infarto miocardico e con pregressi attacchi ischemici transitori l'uso della ticlopidina dovrebbe essere riservato a quei pazienti che non tollerano l'acido acetilsalicilico (ASA) o nei quali l'ASA e' risultato inefficace. La ticlopidina e' inoltre indicata: nella prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici, nella circolazione extra-corporea, nella emodialisi e nella trombosi della vena centrale della retina. Usare il prodotto solo nei casi relativi alla patologia sopra indicata eseguendo i controlli e rispettando attentamente le controindicazioni.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il farmaco e' controindicato nei soggetti che presentino od abbiano presentato leucopenia, piastrinopenia od agranulocitosi. Diatesi emorragiche ed emopatie che comportano un allungamento del tempo di sanguinamento. Lesioni organiche suscettibili di sanguinamento. Accidenti vascolari cerebrali emorragici in fase acuta. Epatopatie gravi. In qualche caso e' stata segnalata la comparsa di leucopenia od agranulocitosi, talvolta anche ad esito irreversibile; pertanto il farmaco deve essere impiegato solo nei casi in cui esso e' insostituibile. Va categoricamente escluso l'impiego della ticlopidina nella prevenzione primarianei soggetti clinicamente sani. Deve essere evitata l'associazione co n altri farmaci potenzialmente mielotossici. Gravidanza e allattamento.

Posologia

Per la terapia a lungo termine 1 o 2 compresse al giorno, da assumersidurante i pasti. L'uso nei bambini e negli adolescenti non e' raccoma ndato a causa della mancanza di esperienza negli studi clinici.

Conservazione

Non sono necessarie particolari precauzioni per la conservazione.

Avvertenze

Si possono osservare eventi avversi, qualche volta gravi, di natura ematologica ed emorragica. Agranulocitosi, pancitopenia e rari casi di leucemia sono stati segnalati nell'esperienza post-marketing. Talvolta sono state osservate conseguenze fatali in seguito ad eventi avversi di natura ematologica ed emorragica. Tali eventi gravi possono essere associati con: controllo inadeguato, diagnosi tardiva e misure terapeutiche non appropriate per gli eventi avversi; somministrazione concomitante di anticoagulanti o di sostanze antiaggreganti piastriniche come l'aspirina e farmaci antiinfiammatori non steroidei. Comunque nel casodi impianto di stent la ticlopidina deve venire associata all'aspirin a (100-325 mg al giorno) per circa un mese dopo l'impianto. E' indispensabile attenersi scrupolosamente alle indicazioni, precauzioni e controindicazioni della ticlopidina. E' necessario eseguire un esame emocromocitometrico completo all'inizio del trattamento e quindi ogni 2 settimane per i primi 3 mesi di terapia ed entro 15 giorni dalla eventuale interruzione di ticlopidina, se tale interruzione si verifica entro i primi 3 mesi di terapia. Quando il numero di neutrofili scende sottoi 1500/mm^3 il valore deve essere confermato. Se la presenza di neutr openia o trombocitopenia e' confermata, e' necessario interrompere il trattamento. Si raccomanda che i pazienti che sospendono la ticlopidina per qualsiasi motivo entro i primi 90 giorni si sottopongano ad un ulteriore esame emocromocitometrico completo, comprendente la conta differenziale leucocitaria, dopo due settimane dall'interruzione della terapia. Occorre monitorare i parametri emocromocitometrici fino al ritorno nella norma. Occorre che il paziente sia istruito su segni e sintomi possibilmente correlati alla neutropenia, alla trombocitopenia e/o a disturbi dell'emostasi o alla porpora trombotica trombocitopenica (TPP). Sospendere il medicamento in caso di comparsa di uno dei precedenti segni o sintomi. Casi di neutropenia, anche grave e agranulocitosi si sono osservati per lo piu' nei primi tre mesi di trattamento. In questi casi il midollo osseo mostrava tipicamente una diminuzione dei precursori mieloidi. Casi di epatite sono stati segnalati durante i primi mesi di trattamento, alla sospensione del quale il decorso e' stato generalmente favorevole. Il paziente deve essere informato sui sintomidell' epatite. La diagnosi clinica di porpora trombotica trombocitope nica (TTP), rara e potenzialmente fatale, e' caratterizzata dalla presenza di trombocitopenia, anemia emolitica, sintomi neurologici simili a quelli di un attacco ischemico transitorio (TIA) o di un ictus, disturbi renali e febbre. L'insorgenza puo' essere improvvisa. Per migliorare la prognosi si suggerisce il trattamento con plasmaferesi. Poiche'la somministrazione di piastrine puo' portare ad un rischio maggiore di trombosi, se possibile deve essere evitata. Impiegare con cautela la ticlopidina nel paziente che ha un aumentato rischio emorragico. Nonsomministrare il farmaco in associazione con eparine, anticoagulanti orali e farmaci antiaggreganti piastrinici; comunque nei casi eccezionali di trattamenti concomitanti, e' necessario effettuare uno stretto controllo clinico e di laboratorio. In caso di piccoli interventi chirurgici, un sanguinamento prolungato deve essere previsto. Prima di un intervento chirurgico di elezione si deve, quando possibile, sospendere il trattamento almeno 10 giorni prima in considerazione del rischio emorragico indotto dal farmaco: dopo la sospensione della terapia e' consigliabile valutare l'eventuale persistenza dell'effetto sull'emostasi prima di procedere all'intervento. In caso di intervento chirurgicod'emergenza si possono impiegare 3 metodiche come tali o in associazi one per limitare il rischio emorragico e il prolungamento del tempo diemorragia: somministrazione di 0,5-1 mg/kg di metilprednisolone e.v. eventualmente ripetuta; desmopressina alla posologia di 0,2-0,4 mg/kg;trasfusioni piastriniche. Il farmaco va impiegato con cautela nei paz ienti con disturbi della funzione epatica, in caso di disfunzione epatica sospetta, i test di funzionalita' epatica devono essere effettuati, soprattutto nei primi mesi di trattamento, e in caso di insorgenza di epatite o ittero si deve interrompere il trattamento e condurre i test di funzionalita' epatica. I livelli sierici di HDL-C, LDL-C, VLDL-Ce trigliceridi possono aumentare dall'8 al 10% dopo 1-4 mesi di tratt amento. Continuando la terapia non si osserva nessun altro aumento. I rapporti delle subfrazioni lipoproteiche rimangono immodificati. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che l'effetto non dipende dall'eta', sesso, consumo di alcol o diabete, e non ha nessuna influenza sul rischio cardiovascolare. In studi clinici controllati nessun evento inatteso e' stato riscontrato in pazienti con lieve insufficienza renale, e non vi e' alcuna esperienza di aggiustamento del dosaggio nei pazienti con gradi maggiori di insufficienza renale. Per pazienti con insufficienza renale, puo' essere necessario ridurre il dosaggio di ticlopidina o interromperlo del tutto in caso di insorgenza di problemi emorragici o ematopoietici. Sono stati segnalati casi di diarrea generalmente lieve e transitoria. Questi disturbi di solito si risolvono entro 1-2 settimane senza interrompere il trattamento. Sono stati osservati in generale rash cutanei nei primi tre mesi di trattamento, con un tempo medio di insorgenza di 11 giorni. Se il trattamento viene interrotto i sintomi scompaiono entro pochi giorni. Controllare accuratamentetutti i pazienti per verificare l'insorgenza di eventuali segni clini ci e sintomi collegati alle reazioni avverse al farmaco specialmente durante i primi 3 mesi di terapia.

Interazioni

FANS: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Farmaci antiaggreganti piastrinici: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Derivati salicilici: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico. Anticoagulanti orali: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (INR). Eparine: aumento del rischio emorragico. Se tali farmaci sono necessari, procedere ad un attento monitoraggio clinico e biologico (APTT). Deve essere evitatal'associazione con altri farmaci potenzialmente mielotossici. Teofill ina: aumento dei livelli di teofillina nel plasma con rischio di sovradosaggio. Effettuare un monitoraggio clinico e se necessario dosare i livelli plasmatici di teofillina. Aggiustare il dosaggio della teofillina durante e dopo il trattamento con ticlopidina. La co-somministrazione di ticlopidina e digossina induce una leggera riduzione dei livelli plasmatici di digossina: tale riduzione non dovrebbe influire sull'efficacia terapeutica della digossina. Gli effetti inibitori della ticlopidina sull'aggregazione piastrinica non vengono influenzati dalla somministrazione cronica di fenobarbital. La ticlopidina non modifica illegame proteico plasmatico della fenitoina. Esistono rare segnalazion i di aumento dei livelli della fenitoina e della sua tossicita', quando la ticlopidina e' prescritta in associazione. Particolare attenzionedeve essere rivolta alla co-somministrazione di questo farmaco con ti clopidina e puo' essere utile rimonitorare le concentrazioni ematiche di fenitoina. La ticlopidina e' stata somministrata in associazione con betabloccanti, calcio antagonisti e diuretici: non sono state riportate interazioni avverse clinicamente significative. Gli studi in vitrodimostrano che la ticlopidina si lega in modo reversibile alle protei ne plasmatiche ma che non interagisce con il legame proteico del propanololo, farmaco base, anche esso altamente legato alle proteine. L'emivita biologica dell'antipirina che viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P 450 e' aumentata nel caso di co-somministrazione di ticlopidina. Questo e' atteso anche per le sostanze con simile metabolismo epatico. Soprattutto per le sostanze conuno stretto indice terapeutico, e' necessario un aggiustamento della dose all'inizio e dopo la sospensione della somministrazione concomitante. La co-somministrazione di ticlopidina e antiacidi porta ad un livello di ticlopidina plasmatica inferiore del 20-30%. La terapia cronica con cimetidina aumenta significativamente i livelli plasmatici di ticlopidina. In casi molto rari e' stata riportata la riduzione dei livelli ematici di ciclosporina, per cui in caso di contemporanea somministrazione occorre controllare la concentrazione ematica di ciclosporina.

Effetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune (>= 1/100, < 1/10): neutropenia, anche grave, agranulocitosi; non comune (>= 1/1000, < 1/100): casi di isolata trombocitopenia, in casi eccezionali accompagnata daanemia emolitica, sepsi e shock settico possono essere complicazioni fatali dell'agranulocitosi; raro (>= 1/10000, < 1/1000): pancitopenia,aplasia midollare, porpora trombotica trombocitopenica, leucemia e tr ombocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro (< 1/10000): reazioni immunologiche con diversa manifestazione, per esempio reazioni allergiche, eosinofilia, anafilassi, edema di Quincke, artralgia, vasculite, sindrome lupoide, pneumopatia allergica, nefropatia da ipersensibilita' a volte con conseguente insufficienza renale. Patologie delsistema nervoso. Comune: mal di testa, capogiri; non comune: disturbi sensoriali (neuropatia periferica); raro: tinnito. Patologie vascolar i. Non comune: complicanze emorragiche che possono essere gravi e a volte con conseguenze fatali; raro: emorragie intracerebrali. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea e nausea; non comune: ulcera gastroduodenale; molto raro: grave diarrea con colite (se l'effetto e' gravee persistente la terapia va interrotta). Patologie epatobiliari. Comu ne: aumento degli enzimi epatici, aumento (isolato o meno) della fosfatasi alcalina e delle transaminasi (aumento di piu' di due volte oltrei limiti superiori di normalita'); non comune: aumento della bilirubi na; raro: epatite (citolitica e/o colestatica) e ittero colestatico; molto raro: casi di epatite ad esito fatale e di epatite fulminante. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash cutanei, per lo piu' maculopapulosi o orticarioidi, spesso accompagnati da prurito (questi rash cutanei possono essere generalizzati); non comune: dermatite esfoliativa; molto raro: eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnsons e sindrome di Lyell. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto raro: febbre. Esami diagnostici. Comune: aumento della colesterolemia e trigliceridemia.

Gravidanza e allattamento

La sicurezza della ticlopidina nelle donne in gravidanza non e' stata stabilita. La ticlopidina non deve essere usata durante la gravidanza se non assolutamente necessario. La sicurezza della ticlopidina nelle donne che allattano non e' stabilita. La ticlopidina non deve essere usata durante l'allattamento se non assolutamente necessario.