Triapin - 28cpr 5mg+5mg Rp

Dettagli:
Nome:Triapin - 28cpr 5mg+5mg Rp
Codice Ministeriale:034095048
Principio attivo:Felodipina/Ramipril
Codice ATC:C09BB05
Fascia:A
Prezzo:6.39
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Sanofi Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rilascio prolungato
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non superiore a +25 gradi
Scadenza:36 mesi

Denominazione

TRIAPIN 5 MG/5 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO

Formulazioni

Triapin - 28cpr 5mg+5mg Rp

Categoria farmacoterapeutica

ACE inibitori, associazioni.

Principi attivi

Ramipril e felodipina.

Eccipienti

Cellulosa microcristallina, iprolosa, ipromellosa, ossidi di ferro E172, lattosio anidro, macrogol 6000, macrogolglicerol idrossistearato, amido di mais, paraffina, propilgallato, silicato sodico di alluminio, sodio stearilfumarato, titanio diossido E171.

Indicazioni

Trattamento dell'ipertensione essenziale. La combinazione fissa del medicinale e' indicata in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata da felodipina o da ramipril assunti singolarmente.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' alla felodipina (o ad altre diidropiridine), al ramipril, ad altri ACE inibitori o a uno qualsiasi degli eccipienti; a pazienti con anamnesi di angioedema; in condizioni emodinamicamente instabili: shock cardiovascolare, insufficienza cardiaca non trattata, infarto miocardico acuto, angina pectoris instabile, ictus; nei pazienti con ostruzione valvolare cardiaca emodinamicamente significativa; nei pazienti con ostruzione dinamica dell' efflusso cardiaco; in pazienti con blocco AV di II o III grado; in pazienti con grave compromissione della funzionalita' epatica; in pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min) ed in pazienti in dialisi; durante la gravidanza; durante l'allattamento; in associazione con medicinali contenenti aliskiren in pazienti affetti da diabete o con compromissione renale da moderata a grave (clearance della creatinina < 60 ml/min).

Posologia

Uso negli adulti, inclusa la popolazione anziana: una compressa una volta al giorno, che e' peraltro la dose massima giornaliera. Puo' essere raccomandata una titolazione individuale della dose dei singoli componenti e, se clinicamente appropriato, si puo' prendere in considerazione un passaggio diretto dalla monoterapia alla combinazione fissa. Popolazione pediatrica: l'uso del prodotto non e' raccomandato nei bambini per la mancanza di dati. Modo di somministrazione: le compresse devono essere ingerite intere con una sufficiente quantita' di liquido. Le compresse non devono essere spezzate, frantumate o masticate. Le compresse possono essere assunte senza cibo o dopo un pasto leggero non ricco di grassi o di carboidrati.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

Avvertenze

L'angioedema richiede l'immediata sospensione del medicinale. Instaurare una terapia di emergenza che includa, senza escludere altre eventuali terapie, un'immediata somministrazione sottocutanea di adrenalina in soluzione 1:1000 (da 0,3 a 0,5 ml) o la somministrazione endovenosa lenta di adrenalina 1 mg/ml con controllo dell'elettrocardiogramma e della pressione arteriosa. Ricoverare il paziente e tenerlo in osservazione per almeno 12 - 24 ore e non deve essere dimesso fino alla completa risoluzione dei sintomi. Nei pazienti in terapia con ACE- inibitorie' stato riportato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno pres entato dolore addominale; in alcuni casi non vi era storia pregressa di angioedema facciale e i livelli di esterasi-C1 erano normali. L'angioedema e' stato diagnosticato con tecniche quali TAC addominale o ecografia, o all' intervento chirurgico, e i sintomi si sono risolti dopo l'interruzione dell' ACE-inibitore. Includere l'angioedema intestinalenella diagnosi differenziale di pazienti trattati con ACE-inibitori c he presentano dolore addominale. Il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone, derivante dall'associazione del farmaco con aliskiren non e' raccomandato poiche' esiste un aumentato rischio di ipotensione, iperkaliemia e compromissione della funzione renale. L'usodel farmaco in associazione con aliskiren e' controindicato nei pazie nti affetti da diabete mellito o con compromissione renale. Controllare la funzionalita' renale, in particolare durante le prime settimane di trattamento con ACE inibitori. Riservare particolare attenzione a quei pazienti con attivazione del sistema renina-angiotensina. Per i pazienti con compromissione della funzionalita' renale di lieve/moderata gravita' e per i pazienti gia' in trattamento con diuretici si veda ildosaggio dei rispettivi monocomponenti. Sono state osservate elevate concentrazioni sieriche di potassio. Monitorare regolarmente la concentrazione sierica di potassio. Sindrome da inappropriata secrezione di ormone anti-diuretico (SIADH) e conseguente iponatriemia e' stata osservata in alcuni pazienti trattati con ramipril. Si puo' verificare in particolare nei pazienti con preesistente insufficienza renale o in trattamento con dosi relativamente alte di ACE inibitori. Nei pazienti con ipertensione renovascolare e preesistente stenosi bilaterale dell'arteria renale, o stenosi unilaterale dell'arteria renale in pazienti con un solo rene, trattati con ACE inibitori, aumenta il rischio di grave ipotensione e di insufficienza renale. La perdita della funzionalita' renale puo' verificarsi con solo lievi variazioni nei livelli di creatinina anche in pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale. Raramente gli ACE inibitori sono stati associati ad una sindrome cheinizia con un ittero colestatico e progredisce a necrosi epatica fulm inante e (talvolta) a morte. Il meccanismo di questa sindrome non e' noto. Interrompere il farmaco nei pazienti in trattamento con ACE inibitori che sviluppano ittero o un significativo innalzamento degli enzimi epatici. Puo' manifestarsi ipotensione nei pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore o durante il trattamento con agenti anestetici che notoriamente riducono la pressione sanguigna. Se si manifesta ipotensione, puo' essere corretta mediante espansione del volume plasmatico. Utilizzare gli ACE inibitori con cautela nei pazienti con impedimenti emodinamicamente rilevanti della funzione ventricolare sinistra o dello svuotamento del ventricolo. La fase iniziale del trattamento richiede uno speciale controllo medico. In alcuni pazienti, dopo la prima dose, si puo' riscontrare ipotensione sintomatica, cio' avviene principalmente nei pazienti con insufficienza cardiaca trattati con alte dosi di diuretici dell'ansa, in situazioni di iposodiemia o di ridotta funzionalita' renale. A tali pazienti somministrare il medicinale solamente dopo appropriate valutazioni e dopo che le dosi dei singoli componenti siano state aumentate gradualmente. Somministrare il farmaco unicamente se il paziente e' emodinamicamente stabile. Si puo' verificare ipotensione in pazienti ipertesi senza insufficienza cardiaca e renale, particolarmente in quelli con ipovolemia da terapia diuretica, regime iposodico, diarrea o vomito. Trattare i pazienti che sono particolarmente a rischio di eccessiva riduzione della pressione arteriosa con ramipril e felodipina in associazione libera. Se si raggiunge un controllo della pressione arteriosa stabile e soddisfacente con le dosi di ramipril e felodipina contenute nel farmaco, il paziente puo' passare all'associazione fissa. In alcuni casi felodipina puo' causare ipotensione con tachicardia, che possono aggravare una concomitante angina pectoris. Il medicinale puo' causare agranulocitosi e neutropenia. Questi effetti indesiderati sono stati osservati anche con altri ACEinibitori, raramente in pazienti senza complicanze, ma piu' frequente mente in pazienti con insufficienza renale, specialmente quando associata a collagenopatia vascolare e in terapia con agenti immunosoppressori. Nei pazienti con collagenopatia vascolare monitorare la conta dei globuli bianchi, specialmente se la malattia e' associata ad alterata funzionalita' renale. La neutropenia e l'agranulocitosi sono reversibili dopo interruzione del trattamento con ACE inibitori. Se nel corso della terapia dovessero comparire sintomi quali febbre, ingrossamento dei linfonodi, e/o infiammazione della gola, verificare immediatamente la conta dei globuli bianchi. Durante il trattamento puo' manifestarsitosse secca. Il trattamento concomitante con ACE-inibitori e antidiab etici puo' aumentare l'effetto ipoglicemico con rischio di ipoglicemia. Tale effetto puo' essere particolarmente pronunciato all'inizio del trattamento e in pazienti con compromessa funzionalita' renale. La felodipina viene metabolizzata dal CYP3A4. Pertanto evitare l'associazione con prodotti medicinali che sono potenti inibitori o induttori di CYP3A4. Per la stessa ragione, evitare la concomitante assunzione di succo di pompelmo. La combinazione di litio e ACE-inibitori non e' raccomandata. Evitare l'uso concomitante di ACE- inibitori e di trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici a carica negativa poiche' cio' puo' provocare gravi reazioni anafilattoidi. Tali trattamenti extracorporei includono dialisi o emofiltrazione con talune membrane ad alto flusso e aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con destrano-solfato. Aumentata probabilita' e maggior gravita' delle reazioni anafilattiche e anafilattoidi al veleno degli insetti come per gli altri ACE-inibitori. Nei pazienti trattati con felodipina e'stata segnalata lieve iperplasia gengivale con pronunciata gengivite/ periodontite. Eviatare l'iperplasia o risolverla mediante un' accurataigiene dentale. Il farmaco contiene lattosio.

Interazioni

>>Associazioni controindicate. Medicinali contenenti aliskiren: l'associazione del farmaco con medicinali contenenti aliskiren e' controindicata in pazienti affetti da diabete mellito o con compromissione renale da moderata a grave e non e' raccomandata negli altri pazienti. >>Associazioni non raccomandate. Sali di potassio, diuretici risparmiatoridi potassio: si puo' verificare aumento della potassiemia. Il trattam ento concomitante con diuretici risparmiatori di potassio (es.spironolattone, triamterene o amiloride) o sali di potassio richiedono un attento monitoraggio del potassio sierico. La felodipina e' un substrato di CYP3A4. I medicinali che inducono o inibiscono il CYP3A4 hanno grande influenza sulle concentrazioni plasmatiche di felodipina. I medicinali che aumentano il metabolismo della felodipina attraverso l'induzione del citocromo P450 3A4 comprendono carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale e rifampicina come pure l'iperico (Hypericum perforatum). Durante la somministrazione concomitante di felodipina con carbamazepina, fenitoina e fenobarbitale, la AUC diminuisce del 93% e la C max dell'82%. Ci si aspetta un effetto simile con l'iperico. Deve essere evitata la combinazione con induttori di CYP3A4. Tra i potenti inibitori del citocromo P450 3A4 si includono gli antimicotici azolici, i macrolidi, la telitromicina e gli inibitori delle proteasi HIV. Durante la somministrazione concomitante di felodipina con itraconazolo, la Cmax e' aumentata di 8 volte e l'AUC di 6 volte. Durante la somministrazione concomitante di felodipina con eritromicina, la Cmax e l'AUC sono aumentate approssimativamente di 2,5 volte. Deve essere evitata la combinazione con potenti inibitori di CYP3A4. Il succo di pompelmo inibisce il citocromo P450 3A4. La somministrazione concomitante di felodipina con succo di pompelmo ne aumenta la C max e l'AUC di circa 2 volte. Tale combinazione deve essere evitata. Una maggiore incidenza di angioedema e' stata riscontrata in pazienti che assumono ACE- inibitori e vildagliptin. >>Associazioni da considerare con particolare cautela. Litio: gli ACE inibitori possono ridurre l'escrezione di litio causando tossicita' da litio. I livelli di litio devono essere controllati. Agenti antipertensivi e altre sostanze con potenziale effetto ipotensivo (es.nitrati, antipsicotici, narcotici, anestetici): l'effetto antipertensivo del prodotto puo' essere potenziato. Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possonoalterare il quadro ematico. Possono aumentare la probabilita' di reaz ioni ematologiche. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS): possono determinare una riduzione dell'effetto di ramipril. Inoltre, il trattamento concomitante con gli ACE-inibitori e tali medicinali puo' aumentare il rischio di peggioramento della funzionalita' renale e un aumento della potassiemia. Farmaci simpaticomimetici: questi farmaci possono ridurre l'effetto antipertensivo del prodotto. Si raccomanda un particolare e attento monitoraggio della pressione arteriosa. Insulina,metformina, sulfoniluree: il concomitante trattamento con ACE-inibito ri e farmaci antidiabetici puo' causare un pronunciato effetto ipoglicemico con rischio di ipoglicemia. Questo effetto e' piu' pronunciato all'inizio del trattamento. Teofillina: il trattamento concomitante di felodipina e teofillina orale riduce l'assorbimento di teofillina di circa il 20%. Questo e' probabilmente un effetto clinicamente di minor importanza. Tacrolimus: la felodipina puo' aumentare la concentrazionedi tacrolimus. Quando usati insieme, la concentrazione sierica di tac rolimus deve essere monitorata e il dosaggio di tacrolimus puo' richiedere un adeguamento. Eparina: possibile aumento della potassiemia. Sale: un aumento dell'apporto salino con la dieta puo' attenuare l'effetto antipertensivo del farmaco. Alcool: aumenta la vasodilatazione. Puo'aumentare l'effetto antipertensivo del medicinale.

Effetti indesiderati

Le frequenze utilizzate di seguito sono: molto comune (>=1/10), comune(>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1 /1000) e molto raro (<1/10.000), non nota. I seguenti effetti indesiderati possono essere riscontrati durante il trattamento con felodipina.Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni di ipersensibi lita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Raro: impotenza/ disfunzioni sessuali. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: capogiri, parestesie; raro: sincope. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia, palpitazioni. Patologie vascolari. Comune: vampate; non comune: ipotensione; molto raro: vasculite leucocitoclastica. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, dolori addominali; raro: vomito; molto raro: iperplasia gengivale, gengivite. Patologie epatobiliari. Molto raro: aumento degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea, prurito; raro: orticaria; molto raro: reazioni di fotosensibilita', angioedema. Patologie del sistema muscolosceletrico e del tessuto connettivo. Raro: artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Molto raro: pollachiuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema periferico; non comune: affaticamento; molto raro: febbre. >>I seguenti effetti indesiderati possono essere riscontrati durante il trattamento con ramipril. Patologie del sistema emolinfopoietico.Non comune: eosinofilia; raro: diminuzione del numero dei globuli bia nchi (compresa neutropenia o agranulocitosi), diminuzione del numero dei globuli rossi, diminuzione dell' emoglobina, diminuzione del numerodelle piastrine; non nota: insufficienza midollare pancitopenia, anem ia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche o anafilattoidi, aumento degli anticorpi antinucleo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento del potassio sierico; non comune: anoressia, diminuzione dell'appetito; non nota: diminuzione del sodio sierico. Disturbi psichiatrici. Non comune: umore depresso, ansia, nervosismo, agitazione, disturbi del sonno inclusa sonnolenza; raro: stato confusionale; non nota: disturbi dell'attenzione.Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri; non comune: vertigine, parestesia, ageusia, disgeusia; raro: tremori, disordini d ell'equilibrio; non nota: ischemia cerebrale, compresi ictus ischemicoe attacco ischemico transitorio, alterazioni delle capacita' psicomot orie, sensazione di bruciore, parosmia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista inclusa visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: disturbi uditivi, tinnito. Patologie cardiache. Non comune: ischemia miocardica compresa angina pectoris o infarto miocardico, tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, diminuzione della pressione ortostatica, sincope; non comune: vampate; raro:stenosi vascolare, ipoperfusione, vasculite; non nota: fenomeno di Ra ynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse secca non produttiva, bronchite, sinusite, dispnea; non comune: broncospasmo incluso peggioramento dell'asma, congestione nasale. Patologie gastrointestinali. Comune: infiammazione gastrointestinale, disturbidella digestione, disturbi addominali, dispepsia, diarrea, nausea, vo mito; non comune: pancreatite (con gli ACE inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi ad esito fatale), aumento dei livelli degli enzimi pancreatici, angioedema del piccolo intestino, dolore nella parte superiore dell'addome inclusa gastrite, stipsi, bocca secca; raro: glossiti; non nota: stomatite aftosa. Patologie epatobiliari. Noncomune: aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata; raro: ittero colestatico, danno epatocellulare; non nota: insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (molto eccezionalmente e' stato riportato esito fatale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea in particolare maculopapulare; non comune: angioedema (molto eccezionalmente l'ostruzione delle vieaeree in seguito ad angioedema puo' avere esito fatale); prurito, ipe ridrosi; raro: dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi; molto raro: reazioni di foto-sensibilita'; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pemfigo, psoriasi aggravata, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari, mialgia; non comune: artralgia. Patologie endocrine. Non nota: sindrome da secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (SIADH). Patologie renali e urinarie. Non comune: danno renale inclusa insufficienza renale acuta, aumento dellaminzione, peggioramento di una proteinuria pre- esistente, aumento de i livelli sierici di urea, aumento dei livelli sierici di creatinina. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza erettile transitoria, riduzione della libido; non nota: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore toracico, affaticamento; non comune: piressia; rari: astenia. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischiodel medicinale.

Gravidanza e allattamento

Il medicinale e' controindicato in gravidanza. I calcio-antagonisti possono inibire le contrazioni uterine durante il parto. Non e' ancora stato stabilito se il prodotto prolunghi il travaglio a fine gravidanza. Puo' verificarsi il rischio di ipossia fetale in caso di ipotensionematerna e di ridotta perfusione dell'utero, dovuta a ridistribuzione del flusso ematico attraverso la vasodilatazione periferica. Negli animali da esperimento, i calcio- antagonisti hanno causato embriotossicita' e/o effetti teratogeni, in particolare malformazioni scheletriche distali in diverse specie animali. Non sono stati condotti studi appropriati e ben controllati nell'essere umano con ramipril. Gli ACE inibitori attraversano la barriera placentare e possono causare morbilita' e mortalita' fetale e neonatale quando vengono somministrati in gravidanza. L'esposizione fetale agli ACE inibitori durante il secondo e terzo trimestre e' stata associata ad ipotensione neonatale, insufficienza renale, deformita' facciale o del cranio e/o morte. E' stato anche riportato oligoidramnios materno che riflette una ridotta funzionalita'renale nel feto. Sono stati riportati in associazione ad oligoidramni os contratture degli arti, deformita' craniofacciali, sviluppo di ipoplasia polmonare e ritardo della crescita intrauterina. Sono stati anche riportati ritardo della crescita intrauterina, prematurita', persistenza del dotto arterioso e morte fetale, ma non e' chiaro se siano in relazione agli ACE inibitori o a concomitanti malattie materne. Non e'risaputo se l'esposizione al farmaco nel primo trimestre puo' avere e ffetti fetali avversi. Negli animali ramipril viene escreto nel latte.Non sono disponibili informazioni circa l'escrezione di ramipril nel latte umano. Felodipina e' escreta nel latte umano. Le donne non devono allattare al seno durante il trattamento con il medicinale. Non sonodisponibili dati sulla fertilita' maschile e femminile dei pazienti.