Trobalt - 84cpr Riv 50mg

Dettagli:
Nome:Trobalt - 84cpr Riv 50mg
Codice Ministeriale:041141021
Principio attivo:Retigabina
Codice ATC:N03AX21
Fascia:A
Prezzo:24.08
Produttore:Glaxosmithkline Spa
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RR - ricetta ripetibile art.88 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:24 mesi

Denominazione

TROBALT 50 MG

Formulazioni

Trobalt - 21cpr Riv 50mg
Trobalt - 84cpr Riv 50mg

Categoria farmacoterapeutica

Antiepilettici.

Principi attivi

Retigabina.

Eccipienti

Nucleo della compressa: croscarmellosa sodica; ipromellosa; magnesio stearato; cellulosa microcristallina. Rivestimento della compressa: alcol polivinilico; titanio diossido (E171); talco (E553b); indigotina carminio lacca di alluminio (E132); carminio (E120); lecitina (di SOIA);gomma xantana.

Indicazioni

Trattamento aggiuntivo delle crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria negli adulti di eta' pari o superiore ai 18 anni affettida epilessia.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

Il medicinale deve essere titolato, in base alla risposta del singolo paziente, al fine di ottimizzare il bilancio tra efficacia e tollerabilita'. La dose iniziale totale massima giornaliera e' di 300 mg (100 mg tre volte al giorno). In seguito, la dose giornaliera totale viene aumentata di un massimo di 150 mg ogni settimana, in base alla rispostaindividuale del paziente ed alla tollerabilita'. Una dose di mantenim ento efficace e' attesa tra 600 mg al giorno e 1.200 mg al giorno. La dose di mantenimento totale massima e' di 1.200 mg al giorno. La sicurezza e l'efficacia di dosi superiori a 1.200 mg al giorno non sono state stabilite. Se i pazienti dimenticano una o piu' dosi, si raccomandache assumano una singola dose non appena lo ricordino. Dopo aver assu nto una dose dimenticata, devono passare almeno 3 ore prima della dosesuccessiva e poi deve essere ripristinato lo schema posologico normal e. Quando si interrompe il farmaco, la dose deve essere ridotta gradualmente. Insufficienza renale: la retigabina ed i suoi metaboliti sono eliminati principalmente per via renale. Non e' richiesto alcun aggiustamento della dose nei pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina da 50 a 80 ml/min). Si raccomanda una riduzione del 50% della dose iniziale e di mantenimento del farmaco nei pazienti con insufficienza renale moderata o grave (clearance della creatinina <50 ml/min). La dose giornaliera iniziale totale e' di 150 mg, e si raccomanda che, durante il periodo di titolazione, la dose giornaliera totale sia aumentata di 50 mg ogni settimana, fino ad una dose totale massima di 600 mg al giorno. L'effetto dell'emodialisi sulla clearance di retigabina non e' stato adeguatamente valutato. Insufficienza epatica: non e' richiesta alcuna riduzione della dose nei pazienti con insufficienza epatica lieve (punteggio Child-Pugh da 5 a 6). Si raccomandauna riduzione del 50% della dose iniziale e di mantenimento del farma co nei pazienti con insufficienza epatica moderata o grave (punteggio Child-Pugh >=7). La dose giornaliera iniziale totale e' di 150 mg, e si raccomanda che, durante il periodo di titolazione, la dose giornaliera totale sia aumentata di 50 mg ogni settimana, fino ad una dose totale massima di 600 mg al giorno. Popolazione pediatrica: la sicurezza el'efficacia di retigabina in bambini al di sotto dei 18 anni di eta' non sono state ancora confermate. Non sono disponibili dati. Anziani (di eta' pari o superiore ai 65 anni): vi sono solo dati limitati sullasicurezza e sull'efficacia di retigabina nei pazienti di eta' pari o superiore ai 65 anni. Nei pazienti anziani si raccomanda una riduzionedella dose iniziale e di mantenimento del farmaco. La dose giornalier a iniziale totale e' di 150 mg al giorno e durante il periodo di titolazione la dose giornaliera totale deve essere aumentata di un massimo di 150 mg ogni settimana, in base alla risposta individuale del paziente ed alla tollerabilita'. Non sono raccomandate dosi superiori a 900 mg al giorno. Il medicinale deve essere assunto ogni giorno per via orale suddiviso in tre dosi. Puo' essere assunto con o senza cibo. Le compresse devono essere deglutite intere, e non masticate, schiacciate odivise.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

Avvertenze

Ritenzione urinaria: negli studi clinici controllati con la retigabina, sono state riportate ritenzione urinaria, disuria ed esitazione urinaria, generalmente entro le prime 8 settimane di trattamento. Il medicinale deve essere utilizzato con cautela nei pazienti a rischio di ritenzione urinaria, e si raccomanda che i pazienti siano avvertiti del rischio di questi possibili effetti. Intervallo QT: uno studio in volontari sani sulla conduzione cardiaca ha dimostrato che la retigabina titolata a 1.200 mg al giorno ha prodotto un effetto di prolungamento del QT. Un aumento medio dell'intervallo QT corretto individualmente (QTcI) fino a 6,7 ms (limite superiore del 95% IC one-sided 12,6 ms) e' stato osservato entro 3 ore dalla dose. Deve essere prestata cautela quando il medicinale e' prescritto insieme a medicinali noti per aumentare l'intervallo QT e nei pazienti con intervallo QT lungo noto, insufficienza cardiaca congestizia, ipertrofia ventricolare, ipopotassiemia o ipomagnesemia e nei pazienti di eta' pari o superiore a 65 anni che iniziano il trattamento. In questi pazienti si raccomanda di eseguire un elettrocardiogramma (ECG) prima di iniziare il trattamento con il farmaco e in quei pazienti con un intervallo QT corretto > 440 ms al basale, si deve eseguire un ECG al raggiungimento della dose di mantenimento. Disturbi psichiatrici: negli studi clinici controllati con la retigabina sono stati riportati stato confusionale, disturbi psicotici eallucinazioni. Questi effetti generalmente si presentavano entro le p rime 8 settimane di trattamento e frequentemente hanno portato all'interruzione del trattamento nei pazienti interessati. Si raccomanda che i pazienti siano avvertiti riguardo al rischio di questi possibili effetti. Rischio di suicidio: in pazienti trattati con farmaci antiepilettici per varie indicazioni sono stati segnalati ideazione e comportamento suicidari. Una meta- analisi di studi randomizzati, controllati con placebo, con farmaci antiepilettici ha anche mostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportamento suicidari. Il meccanismoalla base di questo rischio non e' noto ed i dati disponibili non esc ludono la possibilita' di un aumento del rischio per il farmaco. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per segni di ideazione e comportamenti suicidari e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato. I pazienti (e chi si prende cura dei pazienti) devono essere avvertiti di chiedere consiglio al medico se emergono segni di ideazione e comportamento suicidari. Anziani (di eta' pari o superiore a 65 anni): i pazienti anziani possono presentare un rischio maggiore di eventi del sistema nervoso centrale, ritenzione urinaria e fibrillazione atriale. Il medicinale deve essere utilizzato con cautela in questa popolazione e si raccomanda una dose iniziale e di mantenimento ridotta. Crisi convulsive da interruzione: il farmaco deve essere interrotto gradualmente per minimizzare potenziali crisi convulsive da rebound. Si raccomanda che la dose del farmaco sia ridotta nel corso di un periodo di almeno 3 settimane, a meno che problemi di sicurezza richiedano un interruzione improvvisa.

Interazioni

Sono stati condotti studi di interazione solo negli adulti. Dati in vitro indicano un basso potenziale per interazioni con altri medicinali antiepilettici. Il potenziale di interazione farmacologica e' stato quindi valutato sulla base di una analisi aggregata degli studi clinici e anche se non sia considerata robusta quanto studi specifici di interazione clinica, i risultati supportano i dati in vitro. Sulla base di questi dati aggregati, la retigabina non ha causato effetti clinicamente significativi sulle concentrazioni plasmatiche minime dei seguenti farmaci antiepilettici: carbamazepina, clobazam, clonazepam, gabapentina, lamotrigina, levetiracetam, oxcarbazepina, fenobarbitale, fenitoina, pregabalin, topiramato, valproato, zonisamide. Inoltre, sulla base di dati aggregati, non vi sono stati effetti clinicamente significativi dei seguenti farmaci antiepilettici sulla farmacocinetica di retigabina: lamotrigina, levetiracetam, oxcarbazepina, topiramato, valproato.Inoltre, questa analisi non ha mostrato alcun effetto clinicamente si gnificativo degli induttori (fenitoina, carbamazepina e fenobarbitale)sulla clearance della retigabina. Tuttavia, dati allo stato stazionar io (steady state) in un numero limitato di pazienti in studi piu' piccoli di fase II hanno indicato che: la fenitoina puo' ridurre l'esposizione sistemica a retigabina del 35 %; la carbamazepina puo' ridurre l'esposizione sistemica a retigabina del 33 %. Interazione con digossina: i dati di uno studio in vitro hanno mostrato che il metabolita N-acetil di retigabina (NAMR) ha inibito il trasporto di digossina mediato dalla P-glicoproteina in modo dipendente dalla concentrazione, indicando che il NAMR puo' inibire la clearance renale della digossina. La somministrazione del farmaco a dosi terapeutiche puo' aumentare la concentrazione sierica della digossina. Interazione con anestetici: il medicinale puo' aumentare la durata dell'anestesia indotta da alcuni anestetici (ad esempio tiopentale sodico). Interazione con alcol: la somministrazione concomitante di etanolo (1,0 g/kg) con la retigabina (200 mg) ha avuto come risultato un aumento della visione confusa nei volontari sani. Si raccomanda che i pazienti siano avvertiti riguardo i possibili effetti sulla visione se assumono il medicinale con alcol. Esamidi laboratorio: la retigabina ha dimostrato di interferire con gli es ami di laboratorio della bilirubina sia sierica che urinaria, cio' puo' dar luogo a risultati falsamente elevati. Contraccettivi orali: con dosi di retigabina fino a 750 mg al giorno, non vi e' stato alcun effetto clinicamente significativo di retigabina sulla farmacocinetica deicomponenti della pillola contraccettiva orale, estrogeno (etinil estr adiolo) o progestinico (noretindrone). Inoltre, non vi e' stato alcun effetto clinicamente significativo della pillola contraccettiva orale combinata a basso dosaggio sulla farmacocinetica di retigabina.

Effetti indesiderati

Nei dati di sicurezza aggregati di tre studi multicentrici, randomizzati, doppio-cieco, controllati con placebo, le reazioni avverse sono state generalmente di intensita' da lieve a moderata, e sono state riportate piu' comunemente durante le prime 8 settimane di trattamento. Vi e' stata un'evidente correlazione con la dose per capogiri, sonnolenza, stato confusionale, afasia, anomalie del coordinamento, tremore, disturbi dell'equilibrio, compromissione della memoria, disturbi dell'andatura, visione offuscata e stipsi. Le reazioni avverse segnalate che piu' di frequente hanno portato all'interruzione del trattamento sono state capogiro, sonnolenza, affaticamento e stato confusionale. Per la classificazione degli effetti indesiderati e' stata adottata la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1.000 a <1/100); raro (da >=1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento del peso, aumento dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale, disturbi psicotici, allucinazioni, disorientamento, ansia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiro, sonnolenza; comune: amnesia, afasia, anomalie del coordinamento, vertigini, parestesia, tremore, disturbi dell'equilibrio, compromissione della memoria, disfasia, disartria, disturbi dell'attenzione, disturbi dell'andatura, mioclono (i dati dei pazienti anziani indicano una aumentata probabilita' di sviluppare alcuni eventi a carico del sistema nervoso centrale); non comune: ipocinesia. Patologie dell'occhio. Comune:diplopia, visione offuscata. Patologie gastrointestinali. Comune: nau sea, stipsi, dispepsia, secchezza della bocca; non comune: disfagia. Patologie epatobiliari. Comune: aumento dei valori dei test di funzionalita' epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash cutaneo, iperidrosi. Patologie renali e urinarie. Comune: disuria, esitazione urinaria, ematuria, cromaturia; non comune: ritenzione urinaria, nefrolitiasi. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento; comune: a stenia, malessere, edema periferico. Effetti indesiderati correlati adalterazioni correlate allo svuotamento vescicale, inclusa la ritenzio ne urinaria, sono stati riportati nel 5% dei pazienti trattati con la retigabina in un insieme di dati aggregati di sicurezza. La maggior parte degli eventi si presentava nelle prime 8 settimane di trattamento,e non era evidente una correlazione con la dose. Nei pazienti trattat i con la retigabina, nell'insieme di dati aggregati, stato confusionale e' stato riportato nel 9% dei pazienti, allucinazioni nel 2% dei pazienti e disturbi psicotici nell'1% dei pazienti. La maggior parte degli eventi si presentava nelle prime 8 settimane di trattamento, ed era evidente una correlazione con la dose solo per lo stato confusionale.

Gravidanza e allattamento

Rischi correlati a farmaci antiepilettici in generale: si deve richiedere il parere di uno specialista nel caso di donne che siano potenzialmente fertili. La necessita' di un trattamento con farmaci antiepilettici deve essere riconsiderata nel caso una donna stia pianificando unagravidanza. L'improvvisa interruzione della terapia con farmaci antie pilettici nelle donne in trattamento per epilessia deve essere evitata, in quanto puo' portare alla comparsa improvvisa di crisi convulsive che potrebbero avere gravi conseguenze per la madre e per il nascituro. Il rischio di malformazioni congenite e' aumentato da 2 a 3 volte nei nati da madri trattate con farmaci antiepilettici in confronto con l'incidenza attesa nella popolazione in generale, che e' di circa il 3%. I difetti riportati piu' frequentemente sono labioschisi, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. La terapia con piu' farmaci antiepilettici e' associata ad un rischio piu' elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, e pertanto una monoterapia deve essere utilizzata ogniqualvolta possibile. Rischi correlati al farmaco: non vi sono dati adeguati sull'uso di retigabina nelle donne in gravidanza. Studi nell'animale sono insufficienti relativamente alla tossicita' riproduttiva, in quanto i livelli plasmatici raggiunti inquesti studi sono stati inferiori a quelli raggiunti nell'uomo alle d osi raccomandate. In uno studio sullo sviluppo in ratti le cui madri erano state trattate con la retigabina durante la gravidanza, vi e' stato un ritardo nello sviluppo della risposta all'allarme uditivo nella prole. Il significato clinico di questo dato non e' noto. Il medicinale non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non usano metodi contraccettivi. Non e' noto se la retigabina sia escreta nel latte materno. Studi nell'animale hanno mostrato escrezione di retigabina e/o dei suoi metaboliti nel latte materno. La decisione se continuare/interrompere l'allattamento o continuare/interrompere la terapia con il farmaco deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio dellaterapia con il medicinale per la madre. Negli studi nell'animale non vi sono stati effetti sulla fertilita' correlati al trattamento con retigabina. Tuttavia, i livelli plasmatici raggiunti in questi studi sono stati inferiori a quelli raggiunti nell'uomo alle dosi raccomandate.Negli esseri umani, l'effetto di retigabina sulla fertilita' non e' s tato definito.