Tyverb - Fl 70cpr Riv 250mg

Dettagli:
Nome:Tyverb - Fl 70cpr Riv 250mg
Codice Ministeriale:038633044
Principio attivo:Lapatinib Ditosilato Monoidrato
Codice ATC:L01XE07
Fascia:H
Prezzo:1824.63
Produttore:Novartis Farma Spa
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

TYVERB 250 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Tyverb - Fl 70cpr Riv 250mg
Tyverb - Fl 84cpr Riv 250mg

Categoria farmacoterapeutica

Antineoplastici.

Principi attivi

Lapatinib.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina; povidone (K30); sodio amido glicolato (Tipo A); magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa; titanio diossido (E171); macrogol 400; polisorbato 80; ossido di ferro giallo (E172); ossido di ferro rosso (E172).

Indicazioni

Trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma mammario, il cui tumore sovraesprime l'HER2 (ErB2); in associazione con capecitabina neipazienti con malattia avanzata o metastatica in progressione dopo che i pazienti abbiano ricevuto un trattamento che deve aver incluso antr acicline e taxani ed una terapia con trastuzumab per malattia metastatica; in associazione con trastuzumab nei pazienti con malattia metastatica negativa per il recettore ormonale in progressione dopo precedente(i) terapia(e) con trastuzumab in combinazione con chemioterapia; in associazione con un inibitore dell'aromatasi, nelle donne in post-menopausa con malattia metastatica positiva per il recettore ormonale, perle quali al momento non e' indicata la chemioterapia. Le pazienti nel lo studio registrativo non erano state trattate in precedenza con trastuzumab o con un inibitore dell'aromatasi. Non sono disponibili dati sull'efficacia di questa associazione rispetto a trastuzumab in combinazione con un inibitore dell'aromatasi in questa popolazione di pazienti.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

Posologia

Il trattamento deve essere iniziato solo da un medico esperto nella somministrazione di medicinali anti-tumorali. I tumori che sovraesprimono l'HER2 (ErbB2) sono definiti da IHC3+ o IHC2+ con amplificazione genica o dalla sola amplificazione genica. Lo stato HER2 deve essere definito utilizzando metodi accurati e validati. Posologia dell'associazione farmaco/capecitabina: la dose raccomandata e' di 1250 mg (ovvero cinque compresse) una volta al giorno in modo continuativo. La dose raccomandata di capecitabina e' di 2000 mg/m^2 al giorno suddivisa in 2 dosi, somministrate a distanza di 12 ore, nei giorni 1-14 di un ciclo di21 giorni. La capecitabina deve essere assunta con il cibo o entro 30 minuti dall'assunzione di cibo. Fare riferimento alle informazioni co mplete sulla prescrizione di capecitabina. Posologia dell'associazionefarmaco/trastuzumab: la dose raccomandata e' di 1000 mg (ovvero quatt ro compresse) una volta al giorno in modo continuativo. La dose raccomandata di trastuzumab e' di 4 mg/kg somministrata come una dose endovenosa (e.v.) di carico seguita da una dose settimanale di 2 mg/kg e.v..Fare riferimento alle informazioni complete sulla prescrizione di tra stuzumab. Posologia dell'associazione farmaco/inibitore dell'aromatasi: la dose raccomandata e' di 1500 mg (ovvero sei compresse) una volta al giorno in modo continuativo. Fare riferimento alle informazioni complete sulla prescrizione dell'inibitore dell'aromatasi somministrato in associazione per i dettagli sulla posologia. >>Ritardo nella somministrazione della dose e riduzione della dose. Eventi cardiaci: sospendere il farmaco nei pazienti con sintomi associati ad una diminuzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) pari o superioreal grado 3 dei National Cancer Institute Common Terminology Criteria for Adverse Events (NCI CTCAE) o se la LVEF si riduce al di sotto del valore minimo normale. Si puo' riprendere la somministrazione ad una dose ridotta (750 mg al giorno se somministrato con trastuzumab, 1000 mg al giorno se somministrato con capecitabina o 1250 mg al giorno se somministrato con un inibitore dell'aromatasi) dopo almeno 2 settimane e se la LVEF ritorna normale e i pazienti sono asintomatici. Malattia polmonare interstiziale/polmonite: il farmaco deve essere interrotto nei pazienti che presentano sintomi polmonari che siano pari o superiori al grado 3 NCI CTCAE. Diarrea: la somministrazione del medicinale deve essere interrotta nei pazienti con diarrea di grado 3 NCI CTCAE o grado 1 o 2 con complicanze (crampi addominali da moderati a gravi, nausea o vomito maggiori o uguali al grado 2 NCI CTCAE, riduzione del performance status, febbre, sepsi, neutropenia, sanguinamento evidente o disidratazione). Il medicinale puo' essere reintrodotto ad una dose piu' bassa (ridotta da 1000 mg/die a 750 mg/die, da 1250 mg/die a 1000 mg/die o da 1500 mg/die a 1250 mg/die) quando la diarrea si riduce al grado 1 o inferiore. La somministrazione del prodotto deve essere interrotta in modo permanente nei pazienti con diarrea di grado 4 NCI CTCAE. Altre forme di tossicita': possono essere prese in considerazione lasospensione o l'interruzione della somministrazione delle dosi di med icinale nel caso un paziente sviluppi una tossicita' uguale o superiore al grado 2 dei NCI CTCAE. La somministrazione puo' iniziare di nuovoalla dose di 1000 mg al giorno se somministrato con trastuzumab, di 1 250 mg al giorno se somministrato con capecitabina o di 1500 mg al giorno se somministrato con un inibitore dell'aromatasi, nel caso la tossicita' migliori al livello pari o inferiore al grado 1. Nel caso la tossicita' si dovesse ripresentare, la somministrazione deve essere iniziata di nuovo ad una dose piu' bassa (750 mg al giorno se somministrato con trastuzumab, 1000 mg al giorno se somministrato con capecitabinao 1250 mg al giorno se somministrato con un inibitore dell'aromatasi) . Compromissione renale: non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata. Si consiglia cautela nei pazienti con compromissione renale grave in quanto non vi e' esperienza con il medicinale in questa popolazione. Compromissione epatica: se le alterazioni della funzionalita' epatica sono gravi, la somministrazione del prodotto deve essere interrotta e i pazienti non devono essere piu' trattati. La somministrazione del medicinalea pazienti con compromissione epatica da moderata a grave deve avveni re con cautela a causa del conseguente aumento dell'esposizione al medicinale. Nei pazienti con compromissione epatica non sono disponibili dati sufficienti per poter fornire una raccomandazione sull'aggiustamento delle dosi. Anziani: esistono dati limitati sull'utilizzo di farmaco/capecitabina e farmaco/trastuzumab nei pazienti di eta' >= 65 anni.Nello studio clinico di fase III del prodotto in associazione con let rozolo, il 44 % del numero totale dei pazienti con carcinoma mammario metastatico positivo per il recettore ormonale ( Intent to treat population N=642) era di eta' >= 65 anni. Non sono state osservate nel complesso differenze nella efficacia e nella sicurezza dell'associazione del farmaco e letrozolo tra questi pazienti e i pazienti di eta' < 65 anni. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del medicinalenei bambini di eta' inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non sono disponibili dati. Metodo di somministrazione: la dose giornalier a del farmaco non deve essere suddivisa. Assumere il farmaco almeno un'ora prima, o almeno un'ora dopo, l'assunzione di cibo. Per minimizzare la variabilita' nel singolo paziente, la somministrazione del farmaco deve essere standardizzata in relazione all'assunzione di cibo, per esempio deve essere sempre assunto un'ora prima di un pasto. Le dosi omesse non devono essere integrate e il dosaggio deve essere ripristinato con la successiva dose giornaliera prevista. Consultare le informazioni complete sulla prescrizione dei medicinali somministrati in associazione per i dettagli relativi alla loro posologia, inclusi ogni riduzione della dose, controindicazione o informazione sulla sicurezza.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

I dati hanno mostrato che il farmaco associato a chemioterapia e' menoefficace di trastuzumab quando associato a chemioterapia. Il medicina le non e' indicato come trattamento adiuvante. Tossicita' cardiaca: lapatinib e' stato associato a segnalazioni di riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF). Lapatinib non e' stato valutato in pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica. Usare cautela nel caso che il farmaco sia somministrato a pazienti con condizioni che possano ridurre la funzione ventricolare sinistra (inclusa la cosomministrazione con medicinali potenzialmente cardiotossici). Effettuare la valutazione della funzionalita' cardiaca, inclusa la determinazionedella LVEF, in tutti i pazienti prima di iniziare il trattamento per assicurarsi che il paziente abbia una LVEF basale entro i limiti normali. Si deve continuare a valutare la LVEF durante il trattamento per assicurarsi che la LVEF non si riduca a livelli non accettabili. In alcuni casi la riduzione della LVEF puo' essere grave e portare ad insufficienza cardiaca. Sono stati riportati casi fatali, la causa della morte non e' certa. Negli studi del programma di sviluppo clinico di lapatinib, eventi cardiaci che includevano riduzioni del LVEF sono stati segnalati in circa l'1% dei pazienti. Riduzioni sintomatiche del LVEF sono state osservate in circa lo 0,3% dei pazienti che ricevevano lapatinib. Tuttavia, quando lapatinib e' stato somministrato in associazione con trastuzumab come trattamento della malattia metastatica, nello studio clinico principale, l'incidenza degli eventi cardiaci che includevano riduzioni del LVEF e' stata maggiore (7%) rispetto al braccio lapatinib da solo (2%). Gli eventi cardiaci osservati in questo studio sono stati confrontabili come natura e gravita' a quelli precedentemente osservati con lapatinib. Non vi sono stati studi intrapresi per valutare il potenziale di lapatinib nel prolungare l'intervallo QT. Un piccolo aumento dell'intervallo QT, dipendente dalla concentrazione, e' stato osservato in uno studio con lapatinib, non controllato, in aperto, con dosi scalari in aumento, in pazienti con carcinoma avanzato, tale da non poter escludere un effetto sull'intervallo QT. Deve essere usata cautela nel caso il farmaco venga somministrato a pazienti con condizioni che possono dar luogo ad un prolungamento del QT. L'ipopotassiemia e l'ipomagnesemia devono essere corrette prima del trattamento. Si deve prendere in considerazione di effettuare l'elettrocardiogramma con la misurazione del QT, prima di somministrare il medicinale e durante tutto il trattamento. Malattia polmonare interstiziale e polmonite: lapatinib e' stato associato a segnalazioni di tossicita' polmonare che comprendevano malattia polmonare interstiziale e polmonite. I pazienti devono essere controllati per la comparsa dei sintomi di tossicita' polmonare e interrompere il trattamento nei pazienti che presentanosintomi NCI CTCAE di grado 3 o maggiore. La tossicita' polmonare puo' essere grave e portare ad insufficienza respiratoria. Sono stati ripo rtati casi fatali, la causa della morte non e' certa. Epatotossicita':con l'utilizzo del farmaco si e' manifestata epatotossicita' che puo' essere, in rari casi, fatale. L'epatotossicita' puo' presentarsi da g iorni a molti mesi dopo l'inizio del trattamento. All'inizio del trattamento, i pazienti devono essere avvertiti della potenziale epatotossicita'. Monitorare la funzionalita' epatica prima dell'inizio del trattamento ed in seguito mensilmente, o come indicato clinicamente. Se le alterazioni della funzionalita' epatica sono gravi, interrompere la somministrazione del farmaco e non trattare piu' i pazienti. I pazientiportatori degli alleli HLA DQA1*02:01 e DRB1*07:01 hanno un rischio m aggiore di epatotossicita' associata al farmaco. In un ampio studio clinico randomizzato del farmaco in monoterapia (n=1.194), la frequenza cumulativa di danni epatici gravi (ALT >5 volte il limite superiore del normale, NCI CTCAE grado 3) a 1 anno di trattamento e' stata complessivamente del 2,8%. La frequenza cumulativa nei portatori degli alleliDQA1*02:01 e DRB1*07:01 e' stata del 10,3% e nei non-portatori e' sta ta dello 0,5%. Lo stato di portatore degli alleli a rischio HLA e' comune (dal 15 al 25%) nelle popolazioni caucasiche, asiatiche, africane e ispaniche ma e' piu' basso (1%) nelle popolazioni giapponesi. E' richiesta cautela nel caso il medicinale sia prescritto a pazienti con compromissione epatica moderata o grave. Si consiglia cautela se il medicinale viene prescritto a pazienti con compromissione renale grave. Diarrea: e' stata riportata diarrea, anche grave, con il trattamento conil medicinale. La diarrea puo' essere potenzialmente pericolosa per l a vita se accompagnata da disidratazione, compromissione renale, neutropenia e/o squilibri elettrolitici e sono stati riportati casi fatali.La diarrea generalmente si presenta precocemente durante il trattamen to con il farmaco, circa la meta' dei pazienti con diarrea presentano la prima comparsa di diarrea entro 6 giorni. Questa generalmente dura 4-5 giorni. La diarrea indotta dal medicinale e' generalmente di gradoinferiore, in quanto diarrea grave di grado 3 e 4 NCI CTCAE si presen ta in < 10% e <1% dei pazienti rispettivamente. All'inizio del trattamento si devono definire le caratteristiche intestinali del paziente e qualsiasi altro sintomo per consentire di identificare le variazioni durante il trattamento ed aiutare ad identificare i pazienti a maggior rischio di diarrea. I pazienti devono essere istruiti a riferire prontamente qualsiasi modifica delle caratteristiche intestinali. Nei casi potenzialmente gravi di diarrea considerare la conta dei neutrofili e la misurazione della temperatura corporea. E' importante il trattamento preventivo della diarrea con medicinali anti-diarroici. Casi gravi di diarrea possono richiedere la somministrazione di elettroliti e liquidi per via orale o endovenosa, l'uso di antibiotici quali i fluorochinoloni (specialmente se la diarrea persiste oltre le 24 ore, e' presente febbre, o neutropenia di grado 3 o 4) e l'interruzione o la sospensione della terapia con il medicinale. Trattamento concomitante con inibitori o induttori del CYP3A4: evitare il trattamento concomitante coninduttori del CYP3A4 a causa del rischio di riduzione dell'esposizion e a lapatinib. Evitare il trattamento concomitante con forti inibitoridel CYP3A4 a causa del rischio di aumento dell'esposizione a lapatini b. Evitare l'assunzione di succo di pompelmo. La cosomministrazione del medicinale con medicinali somministrati per via orale con finestra terapeutica ristretta che siano substrati di CYP3A4 e/o CYP2C8 deve essere evitata. Evitare il trattamento concomitante con sostanze che aumentano il pH gastrico, in quanto la solubilita' e l'assorbimento di lapatinib possono diminuire.

Interazioni

Effetti di altri medicinali su lapatinib: lapatinib e' metabolizzato soprattutto dal CYP3A. In volontari sani che assumevano ketoconazolo, un forte inibitore del CYP3A4, alla dose di 200 mg due volte al giorno per 7 giorni, l'esposizione sistemica a lapatinib (100 mg al giorno) risultava aumentata di circa 3,6 volte, e l'emivita era aumentata di 1,7 volte. La cosomministrazione del farmaco con forti inibitori del CYP3A4 deve essere evitata. La cosomministrazione del medicinale con moderati inibitori del CYP3A4 deve essere effettuata con cautela e deve essere attentamente controllata la comparsa di reazioni avverse. In volontari sani che assumevano carbamazepina, un induttore del CYP3A4, alledosi di 100 mg due volte al giorno per 3 giorni e 200 mg due volte al giorno per 17 giorni, l'esposizione sistemica a lapatinib risultava r idotta a circa il 72 %. La cosomministrazione del farmaco con noti induttori del CYP3A4 deve essere evitata. Lapatinib e' un substrato per le proteine di trasporto Pgp e BCRP. Gli inibitori (ketoconazolo, itraconazolo, chinidina, verapamil, ciclosporina, eritromicina) e gli induttori (rifampicina, erba di San Giovanni) di queste proteine possono alterare l'esposizione e/o la distribuzione di lapatinib. La solubilita'di lapatinib e' pH-dipendente. Il trattamento concomitante con sostan ze che aumentano il pH gastrico deve essere evitato, in quanto la solubilita' e l'assorbimento di lapatinib possono diminuire. Il pre-trattamento con un inibitore di pompa protonica (esomeprazolo) ha ridotto l'esposizione a lapatinib in media del 27 % (range: dal 6 % al 49 %). Questo effetto si riduce con l'aumentare dell'eta' da 40 a 60 anni circa. Effetti di lapatinib su altri medicinali: a concentrazioni clinicamente rilevanti, lapatinib in vitro inibisce il CYP3A4. La cosomministrazione del farmaco con midazolam somministrato per via orale ha determinato un aumento di circa il 45 % della AUC di midazolam. Non vi e' stato un aumento clinicamente significativo della AUC quando midazolam e'stato somministrato per via endovenosa. La cosomministrazione del pro dotto con medicinali somministrati per via orale con finestra terapeutica ristretta, che siano substrati del CYP3A4, deve essere evitata. A concentrazioni clinicamente rilevanti, lapatinib in vitro inibisce il CYP2C8. La cosomministrazione del farmaco con medicinali con finestra terapeutica ristretta, che siano substrati del CYP2C8, deve essere evitata. La cosomministrazione di lapatinib con paclitaxel per via endovenosa ha aumentato l'esposizione a paclitaxel del 23%, a causa dell'inibizione da parte di lapatinib del CYP2C8 e/o del Pgp. Negli studi clinici con questa associazione e' stato osservato un aumento dell'incidenza e della gravita' di diarrea e neutropenia. Si consiglia cautela se lapatinib e' somministrato in concomitanza con paclitaxel. La cosomministrazione di lapatinib con docetaxel per via endovenosa non ha alterato in modo significativo l'AUC o la C max di entrambe le sostanze attive. Tuttavia, sono aumentati i casi di neutropenia indotta da docetaxel. La cosomministrazione del medicinale con irinotecan (quando somministrato come parte del regime FOLFIRI) ha determinato un aumento di circa il 40 % della AUC di SN-38, il metabolita attivo di irinotecan. L'esatto meccanismo di questa interazione non e' noto, ma si ritiene sia dovuto all'inibizione da parte di lapatinib di una o piu' proteine di trasporto. Le reazioni avverse devono essere attentamente monitorate se il medicinale e' cosomministrato con irinotecan, e considerare una riduzione della dose di irinotecan. Lapatinib inibisce la proteina di trasporto Pgp in vitro a concentrazioni clinicamente rilevanti. La cosomministrazione di lapatinib con digossina somministrata oralmente ha determinato un aumento di circa l'80% della AUC di digossina. Si deve somministrare lapatinib con cautela quando lo si somministra in concomitanza a medicinali con stretta finestra terapeutica che sono substratidi Pgp, e si deve considerare una riduzione della dose del substrato di Pgp. Lapatinib inibisce le proteine di trasporto BCRP e OATP1B1 in vitro . La rilevanza clinica di questo effetto non e' stata valutata. Non si puo' escludere che lapatinib influisca sulla farmacocinetica dei substrati di BCRP (ad esempio topotecan) e OATP1B1. La cosomministrazione del farmaco con capecitabina, letrozolo o trastuzumab non alterain modo significativo la farmacocinetica di tali medicinali (o dei me taboliti di capecitabina) o di lapatinib. Interazioni con cibo e bevande La biodisponibilita' di lapatinib e' aumentata dal cibo fino a circa 4 volte, in base, ad esempio, al contenuto di grassi del pasto. Inoltre, in base al tipo di cibo, la biodisponibilita' e' maggiore di circa 2-3 volte quando lapatinib e' assunto 1 ora dopo il cibo in confronto ad 1 ora prima del primo pasto del giorno. Il succo di pompelmo puo'inibire il CYP3A4 nella parete intestinale e aumentare la biodisponib ilita' di lapatinib e pertanto deve essere evitato durante il trattamento con il medicinale.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse piu' comuni (> 25%) durante la terapia con lapatinib sono state eventi gastrointestinali (quali diarrea, nausea e vomito) e rash. Eritrodisestesia palmo-plantare [PPE] e' stata anche comune (> 25%) quando lapatinib era somministrato in associazione con capecitabina. L'incidenza di PPE e' risultata simile nel braccio di trattamento lapatinib piu' capecitabina e in quello capecitabina da sola. La diarrea e' stato l'effetto indesiderato piu' comune che ha portato all'interruzione del trattamento, quando lapatinib era somministrato in associazione con capecitabina, o con letrozolo. Nessuna ulteriore reazione avversa e' risultata associata con lapatinib in combinazione con trastuzumab. Si e' verificato un aumento dell'incidenza di tossicita' cardiaca, ma tali eventi erano comparabili per natura e gravita' a quelliriportati dal programma clinico di lapatinib. Questi dati si basano s ull'esposizione a tale associazione in 149 pazienti nello studio principale. La seguente convenzione e' stata utilizzata per la classificazione della frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (da >= 1/100 a < 1/10), non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100), raro (da >= 1/10.000 a < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota. Le seguenti reazioni avverse sono state riportate per avere una associazione causale con lapatinib da solo o lapatinib in associazione con capecitabina, trastuzumab oletrozolo. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni di iperse nsibilita' inclusa anafilassi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: cefalea. Patologie cardiache. Comune: riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra. Patologie vascolari. Molto comune: vampatedi calore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto c omune: epistassi, tosse, dispnea; non comune: malattia polmonare interstiziale/polmonite. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, che puo' portare a disidratazione, nausea, vomito, dispepsia, stomatite, stipsi, dolore addominale; comune: stipsi. Patologie epatobiliari. Comune: iperbilirubinemia, epatossicita'. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Molto comune: rash (compresa dermatite acneifor me), secchezza della cute, eritrodisestesia palmo-plantare, alopecia, prurito; comune: alterazioni delle unghie inclusa paronichia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore alle estremita', lombalgia, artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento, infiammazione delle mucose, astenia. Riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra e prolungamento dell'intervallo QT: la riduzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF) e' stata riportata nell'1 % circa dei pazienti ed e' risultata asintomatica in piu' del 70 % dei casi. La riduzione del LVEF si e' risolta o e' migliorata in piu' del 70 % dei casi, nel 60 % circa di questi con la sospensione del trattamento con lapatinib, e nel 40 % circa deicasi lapatinib e' stato continuato. La riduzione sintomatica del LVEF e' stata osservata nello 0,3 % circa dei pazienti trattati con lapati nib in monoterapia o in associazione con altri medicinali antitumorali. Le reazioni avverse osservate comprendevano dispnea, insufficienza cardiaca e palpitazioni. Complessivamente il 58 % di questi pazienti sintomatici si ristabiliva. La riduzione del LVEF e' stata riportata nel2,5 % dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con capecit abina, in confronto all'1,0 % con capecitabina da sola. Riduzioni di LVEF sono state riportate nel 3,1 % dei pazienti trattati con lapatinibin associazione con letrozolo, in confronto all'1,3 % dei pazienti tr attati con letrozolo piu' placebo. Riduzioni del LVEF sono state segnalate nel 6,7% dei pazienti che hanno ricevuto lapatinib in associazione con trastuzumab, in confronto al 2,1% dei pazienti che hanno ricevuto lapatinib da solo. In uno studio clinico non controllato di fase I, e' stato osservato un aumento, piccolo, concentrazione dipendente, dell'intervallo QTc. Il potenziale di lapatinib di prolungare l'intervallo QTc non e' stato escluso. La diarrea si e' presentata nel 65 % circadei pazienti trattati con lapatinib in associazione con capecitabina, nel 64 % dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con letr ozolo e nel 62% dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con trastuzumab. La maggior parte dei casi di diarrea e' stata di grado 1 o 2 e non ha dato luogo alla interruzione del trattamento con lapatinib. La diarrea risponde bene al trattamento preventivo. Tuttavia, sono stati riportati alcuni casi di compromissione renale secondaria a grave disidratazione dovuta a diarrea. Il rash si e' presentato nel 28 %circa dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con capecit abina, nel 45 % dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con letrozolo e nel 23% dei pazienti trattati con lapatinib in associazione con trastuzumab. Il rash e' stato generalmente di grado lieve e non ha portato alla interruzione del trattamento con lapatinib. Si suggerisce ai medici prescrittori di effettuare un esame della cute, prima di iniziare il trattamento e regolarmente durante il trattamento. I pazienti che hanno presentato reazioni cutanee devono essere incoraggiati ad evitare l'esposizione alla luce del sole e ad applicare creme solari ad ampio spettro con un Fattore di Protezione Solare (SPF) >= 30. Se si presenta una reazione cutanea, si deve effettuare un esame di tutto il corpo ad ogni visita fino ad un mese dopo la risoluzione. I pazienti con reazioni cutanee estese e persistenti devono essere inviati ad un dermatologo. Epatotossicita': il rischio di epatotossicita' indotta da lapatinib e' stato associato con lo stato di portatore degli alleli HLA DQA1*02:01 e DRB1*07:01. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Le donne in eta' fertile devono essere avvertite di utilizzare un'adeguata contraccezione e di evitare la gravidanza durante il trattamento con il farmaco. Non vi sono dati adeguati sull'utilizzo del farmaco nelle donne in gravidanza. Studi nell'animale hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'uomo non e' noto. il medicinale non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario. Non e' stata accertata la sicurezza dell'impiego del medicinale durante l'allattamento. Non e' noto se lapatinib sia escreto nel latte umano. Nel ratto, e' stato osservato ritardo nella crescita della prole che era stata esposta a lapatinib attraverso illatte materno. L'allattamento al seno deve essere interrotto nelle do nne in terapia con il farmaco. Non vi sono dati adeguati sull'uso del medicinale in donne in eta' fertile.