Velmetia - 56cpr Riv 50mg+1000mg

Dettagli:
Nome:Velmetia - 56cpr Riv 50mg+1000mg
Codice Ministeriale:038678102
Principio attivo:Sitagliptin Fosfato Monoidrato/Metformina Cloridrato
Codice ATC:A10BD07
Fascia:A
Prezzo:62.34
Glutine:Senza glutine
Produttore:Neopharmed Gentili Srl
SSN:Concedibile esente
Ricetta:RRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco etico
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Blister opaco
Iva:10%
Temp. Conservazione:Non conservare al di sopra di +30 gradi centigradi
Scadenza:24 mesi

Denominazione

VELMETIA 50 MG/1.000 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

Formulazioni

Velmetia - 56cpr Riv 50mg+1000mg

Categoria farmacoterapeutica

Ipoglicemizzanti, escluse le insuline.

Principi attivi

Sitagliptin e metformina cloridrato.

Eccipienti

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina (E460); povidone K29/32 (E1201); sodio lauril solfato; sodio stearil fumarato. Rivestimento della compressa: polivinil alcol; macrogol 3350; talco (E553b); titanio diossido (E171); ferro ossido rosso (E172); ferro ossido nero (E172).

Indicazioni

Per i pazienti adulti con diabete mellito di tipo 2: indicato in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con la loro dose massima tollerata di metformina da sola o in quei pazienti gia' in trattamento con l'associazione di sitagliptin e metformina; indicato in associazione con una sulfonilurea (per es., triplice terapia di associazione) in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con la loro dose massima tollerata di metformina e una sulfonilurea; indicato in triplice terapia di associazione con un agonista del recettore gamma attivato dal proliferatore del perossisoma (PPARgamma) (per es., un tiazolidinedione) in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico in pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con la loro dose massima tollerata di metformina e di un agonista PPARgamma; indicato come terapia aggiuntiva all'insulina (per es., triplice terapia di associazione) in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico per migliorare il controllo glicemico nei pazienti quando una dose stabile di insulina e metformina da sola non fornisce un adeguato controllo glicemico.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati; chetoacidosi diabetica, precoma diabetico; danno renale moderato e grave (clearance della creatinina < 60 mL/min); stati acuti che potenzialmente possono alterare la funzionalita' renale quali: disidratazione, infezione grave, shock, somministrazione endovascolare di mezzi di contrasto iodati; malattia acuta o cronica che puo' causare ipossia tessutale quale: insufficienza cardiaca o respiratoria, infartodel miocardio recente, shock; compromissione epatica; intossicazione acuta da alcol, alcolismo; allattamento.

Posologia

La dose della terapia anti-ipergligemica con il medicinale deve esserepersonalizzata sulla base del regime di trattamento corrente del pazi ente, dell'efficacia, e della tollerabilita' non superando la dose giornaliera massima raccomandata di sitagliptin 100 mg. Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con la dose massima tollerata di metformina in monoterapia: la dose usuale iniziale deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) piu' metformina a dose invariata. Pazienti che passano da un regimedi somministrazione concomitante di sitagliptin e metformina: la tera pia deve essere iniziata mantenendo invariata la dose di sitagliptin emetformina. Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicem ia con una duplice terapia di associazione con la dose massima tollerata di metformina ed una sulfonilurea: la dose deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) ed una dose di metformina simile a quella gia' assunta. Quando il farmaco e' usato in associazione con una sulfonilurea, si puo' rendere necessaria una dose piu' bassa della sulfonilurea per ridurre il rischio di ipoglicemia. Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con una duplice terapia di associazione con la dose massima tollerata dimetformina e di un agonista PPARg: la dose deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) ed una dos e di metformina simile a quella gia' assunta. Pazienti che non hanno un adeguato controllo della glicemia con una duplice terapia di associazione con insulina e la dose massima tollerata di metformina: la dose deve essere sitagliptin 50 mg due volte al giorno (dose giornaliera totale di 100 mg) ed una dose di metformina simile a quella gia' assunta. Quando il medicinale e' usato in associazione con insulina, si puo' rendere necessaria una dose piu' bassa della insulina per ridurre il rischio di ipoglicemia. Per dosi differenti di metformina, il farmaco e' disponibile in dosi di sitagliptin 50 mg e metformina cloridrato 850mg o metformina cloridrato 1.000 mg. Tutti i pazienti devono continua re la loro dieta raccomandata con una adeguata distribuzione dell'assunzione di carboidrati durante la giornata. Danno renale: non e' richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti con danno renale lieve (clearance della creatinina [CrCl] >= 60 mL/min). Il medicinale nondeve essere assunto da pazienti con danno renale moderato o grave (cl earance della creatinina < 60 mL/min). Compromissione epatica: il prodotto non deve essere assunto da pazienti con compromissione epatica. Anziani: poiche' metformina e sitagliptin sono escreti dal rene, il medicinale deve essere usato con cautela con l'aumentare dell'eta'. E' necessario il monitoraggio della funzionalita' renale per prevenire l'acidosi lattica associata con l'uso di metformina, particolarmente nell'anziano. I dati di sicurezza disponibili su sitagliptin in pazienti dieta' > 75 anni sono limitati e quindi in questi casi si deve agire co n cautela. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del medicinale nei bambini e adolescenti dalla nascita a < 18 anni di eta' nonsono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somminist razione: il farmaco deve essere assunto due volte al giorno ai pasti per ridurre le reazioni avverse gastrointestinali associate all'uso di metformina.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

Avvertenze

Il prodotto non deve essere usato in pazienti con diabete di tipo 1 e non deve essere usato per il trattamento della chetoacidosi diabetica.Pancreatite acuta: l'uso degli inibitori della DPP-4 e' stato associa to al rischio di sviluppare pancreatite acuta. I pazienti devono essere informati sul sintomo caratteristico della pancreatite acuta: doloreaddominale intenso, persistente. La risoluzione della pancreatite e' stata osservata dopo l'interruzione della terapia con sitagliptin (cono senza trattamento di supporto), ma sono stati riportati casi molto rari di pancreatite necrotizzante o emorragica e/o decesso. Qualora sisospetti la presenza di pancreatite, la terapia con il farmaco e con altri medicinali potenzialmente sospetti deve essere interrotta; qualora sia confermata la diagnosi di pancreatite acuta, la terapia con il medicinale non deve essere ripresa. Si deve usare cautela in pazienti con una storia di pancreatite. L'acidosi lattica e' una complicanza metabolica molto rara, ma grave (alto tasso di mortalita' in assenza di un tempestivo trattamento) che puo' verificarsi a causa dell'accumulo di metformina. I casi segnalati di acidosi lattica in pazienti in terapia con metformina si sono verificati principalmente in pazienti diabetici con insufficienza renale clinicamente rilevante. L'incidenza dell'acidosi lattica puo' e deve essere ridotta valutando anche gli altri fattori di rischio associati quali diabete scarsamente controllato, chetosi, digiuno prolungato, eccessiva assunzione di alcool, insufficienza epatica, e qualsiasi condizione associata a ipossia. L'acidosi lattica e' caratterizzata da dispnea acidosica, dolore addominale ed ipotermia seguiti da coma. I reperti diagnostici di laboratorio sono riduzione del pH del sangue, livelli plasmatici di lattato al di sopra di 5 mmol/l, ed un aumento del gap anionico e del rapporto lattato/piruvato. Nel caso in cui si sospetti una acidosi metabolica, il trattamento con il medicinale deve essere interrotto ed il paziente deve essere immediatamente ricoverato in ospedale. E' noto che metformina e sitagliptin sono escreti essenzialmente per via renale. L'acidosi lattica correlata con l'uso di metformina aumenta con il grado di danno renale, pertanto, le concentrazioni sieriche di creatinina devono essere determinate con regolarita': almeno una volta l'anno in pazienti con funzionalita' renale normale; da due a quattro volte l'anno almeno in pazienti con livelli di creatinina sierica ai limiti superiori della norma o aldi sopra di essi e nei pazienti anziani. Nei pazienti anziani una rid otta funzionalita' renale e' frequente e asintomatica. Deve essere prestata particolare attenzione in situazioni nelle quali la funzionalita' renale puo' andare incontro ad alterazione, per esempio quando si inizia una terapia anti-ipertensiva o una terapia diuretica o quando si inizia un trattamento con un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS). I pazienti in trattamento con il medicinale in associazione con una sulfonilurea o con insulina possono essere a rischio di ipoglicemia. Pertanto, puo' essere necessaria una riduzione della dose della sulfonilurea o della insulina. Nel corso dell'esperienza post-marketing sono state segnalate gravi reazioni di ipersensibilita' in pazienti trattati con sitagliptin. Queste reazioni comprendono anafilassi, angioedema, patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johnson. La comparsa di queste reazioni si verifica nei 3 mesi successivi all'inizio della terapia con sitagliptin, in alcuni casi si e' verificata dopo la prima somministrazione. Nel caso in cui si sospetti una reazione di ipersensibilita', si deve interrompere la terapia, si devonovalutare altre potenziali cause di questo evento, e si deve istituire un trattamento alternativo per il diabete. Poiche' il medicinale cont iene metformina cloridrato, il trattamento deve essere interrotto 48 ore prima dell'intervento chirurgico con anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia non deve essere ripresa prima delle 48 ore successive all'intervento chirurgico e puo' essere ripresa soltanto dopo che la funzionalita' renale sia stata nuovamente controllata e trovata nella norma. In studi di radiologia e' risultato che la somministrazione endovascolare di mezzi di contrasto iodati puo' portare a insufficienza renale la quale e' stata associata all'acidosi lattica in pazientiin terapia con metformina. Pertanto, la terapia deve essere interrott a prima, o al momento del test e non deve essere ripresa prima delle 48 ore successive al test, e puo' essere ripresa soltanto dopo che la funzionalita' renale sia stata nuovamente controllata e trovata nella norma. Un paziente con diabete di tipo 2 precedentemente controllato con il farmaco che sviluppa alterazioni dei parametri di laboratorio o malattia clinica (specialmente malattia vaga e scarsamente definita) deve essere prontamente valutato per verificare la presenza di chetoacidosi o acidosi lattica. Si devono valutare elettroliti e chetoni sierici, glicemia e, se indicato, pH del sangue, livelli ematici di lattato,piruvato, e metformina. Qualora si verifichi qualsiasi forma di acido si, la terapia deve essere immediatamente interrotta e si devono mettere in atto altre appropriate misure correttive.

Interazioni

In pazienti con diabete di tipo 2 la somministrazione concomitante di dosi multiple di sitagliptin (50 mg due volte al giorno) e metformina (1.000 mg due volte al giorno) non ha alterato in modo clinicamente rilevante la farmacocinetica di sitagliptin o metformina. Non sono statieffettuati con il medicinale studi farmacocinetici di interazione; tu ttavia, tali studi sono stati condotti con i singoli principi attivi, sitagliptin e metformina. C'e' un aumento del rischio di acidosi lattica nell'intossicazione acuta da alcol (specialmente in caso di digiuno, malnutrizione o insufficienza epatica) a causa della metformina, principio attivo del medicinale. Si deve evitare l'assunzione di alcol e di medicinali contenenti alcol. Medicinali cationici che sono eliminati tramite secrezione tubulare renale (es. cimetidina) possono interagire con la metformina con meccanismo competitivo per i sistemi di trasporto tubulare renale che hanno in comune. Uno studio eseguito su settevolontari sani ha mostrato che la cimetidina, somministrata alla dose di 400 mg due volte al giorno, ha aumentato l'esposizione sistemica d ella metformina (AUC) del 50 % e la C max plasmatica dell'81 %. Pertanto, quando vengono co- somministrati medicinali cationici che sono eliminati tramite secrezione tubulare renale si deve prendere in considerazione uno stretto monitoraggio del controllo glicemico, aggiustamentodella dose nell'ambito della posologia raccomandata e variazioni dell a terapia per il diabete. In studi di radiologia e' risultato che la somministrazione endovascolare di mezzi di contrasto iodati puo' portare a insufficienza renale, con conseguente accumulo di metformina e rischio di acidosi lattica. Pertanto, la terapia deve essere interrotta prima, o al momento del test e non deve essere ripresa prima delle 48 ore successive al test, e puo' essere ripresa soltanto dopo che la funzionalita' renale sia stata nuovamente controllata e trovata nella norma. Associazioni che richiedono precauzioni d'uso: glucocorticoidi (somministrati per via sistemica o locale), beta-2 agonisti, e diuretici hanno una intrinseca attivita' iperglicemica. Il paziente deve essere informato e devono essere effettuati monitoraggi della glicemia piu' frequenti, specialmente all'inizio del trattamento con tali medicinali. Se necessario, la dose dei medicinali anti-iperglicemici deve essere aggiustata durante la terapia con l'altro farmaco e alla sua interruzione. Gli ACE-inibitori possono ridurre i livelli ematici di glucosio. Se necessario, la dose dei farmaci anti- iperglicemici deve essere aggiustata durante la terapia con l'altro farmaco e alla sua interruzione.Effetti di altri medicinali su sitagliptin: i dati in vitro e clinici descritti di seguito suggeriscono che il rischio di interazioni clini camente rilevanti con altri medicinali in somministrazione concomitante e' basso. Studi in vitro hanno indicato che l'enzima primario responsabile per il limitato metabolismo di sitagliptin e' il CYP3A4 con un contributo del CYP2C8. In pazienti con funzionalita' renale normale ilmetabolismo, incluso quello del CYP3A4, ha un ruolo limitato nella cl earance di sitagliptin. Il metabolismo potrebbe avere un ruolo piu' significativo per l'eliminazione di sitagliptin nel contesto di danno renale grave o di malattia renale allo stadio terminale (ESRD). Per questa ragione e' possibile che potenti inibitori del CYP3A4 (es. chetoconazolo, itraconazolo, ritonavir, claritromicina) possano alterare la farmacocinetica di sitagliptin in pazienti con danno renale grave o ESRD. Gli effetti dei potenti inibitori del CYP3A4 in un quadro di danno renale non sono stati accertati in alcuno studio clinico. Studi di trasporto in vitro hanno mostrato che sitagliptin e' un substrato per la p- glicoproteina e per il trasportatore anionico organico 3 (OAT3). Il trasporto di sitagliptin mediato da OAT3 e' stato inibito in vitro dalprobenecid, sebbene il rischio di interazioni clinicamente rilevanti venga considerato limitato. La somministrazione concomitante di inibitori di OAT3 non e' stata valutata in vivo. Ciclosporina: e' stato eseguito uno studio per valutare l'effetto della ciclosporina, un potente inibitore della p-glicoproteina, sulla farmacocinetica di sitagliptin.La somministrazione concomitante di una singola dose orale di sitagli ptin 100 mg e di una singola dose orale di ciclosporina 600 mg ha aumentato la AUC e la C max di sitagliptin di circa il 29 % e 68 %, rispettivamente. Queste variazioni della farmacocinetica di sitagliptin non sono state considerate clinicamente rilevanti. La clearance renale di sitagliptin non e' stata alterata in misura rilevante. Non sono pertanto attese interazioni rilevanti con altri inibitori della p-glicoproteina. >>Effetti di sitagliptin su altri medicinali. Digossina: sitagliptin ha avuto un effetto limitato sulle concentrazioni plasmatiche della digossina. Dopo la somministrazione di 0,25 mg digossina in concomitanza con 100 mg al giorno di sitagliptin per 10 giorni, l'AUC plasmatico della digossina e' aumentato in media dell'11 %, e la C max plasmatica e' aumentata in media del 18 %. Non sono raccomandati aggiustamenti della dose di digossina. La tossicita' per digossina deve essere tuttavia monitorata nei pazienti a rischio di tossicita' per digossina quando sitagliptin e digossina vengono somministrati in concomitanza. Dati in vitro suggeriscono che sitagliptin non inibisce e non induce gliisoenzimi del CYP450. Negli studi clinici sitagliptin non ha alterato significativamente la farmacocinetica di metformina, gliburide, simva statina, rosiglitazone, warfarin, o contraccettivi orali, fornendo evidenza in vivo di una bassa propensione a causare interazioni con i substrati di CYP3A4, CYP2C8, CYP2C9, e con il trasportatore di cationi organici (OCT). Sitagliptin puo' essere un debole inibitore della p-glicoproteina in vivo.

Effetti indesiderati

Non sono stati effettuati studi clinici terapeutici con il medicinale compresse sebbene sia stata dimostrata la bioequivalenza del farmaco con sitagliptin e metformina somministrati in concomitanza. Sono state segnalate reazioni avverse gravi comprese la pancreatite e reazioni diipersensibilita'. E' stata segnalata ipoglicemia in associazione con sulfonilurea (13,8 %) e insulina (10,9 %). Le reazioni avverse sono elencate sotto usando la classificazione per sistemi e organi secondo MeDRA e la frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) e non nota. Frequenza delle reazioni avverse identificate negli studi clinici controllati con placebo di sitagliptin e metformina da sole e nell'esperienza post-marketing. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni di ipersensibilita' incluse le risposte anafilattiche. Disturbidel metabolismo e della nutrizione. Comune: ipoglicemia. Patologie de l sistema nervoso. Non comune: sonnolenza. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: malattia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali. Non comune: diarrea; comune: nausea, flatulenza, vomito; non comune: stipsi, dolore addominale alto; non nota: pancreatite acuta, pancreatite emorragica e necrotizzante fatale e non-fatale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: angioedema, eruzione cutanea, orticaria, vasculite cutanea, patologie cutanee esfoliative inclusa la sindrome di Stevens-Johnson. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: artralgia, mialgia, dolore alle estremita', mal di schiena. Patologie renali e urinarie. Non nota: funzionalita' renale compromessa, insufficienza renale acuta. Alcune reazioni avverse sono state osservate con frequenza piu' alta negli studi sull'uso associato di sitagliptin e metformina con altri medicinali anti-diabetici rispetto agli studi di sitagliptin e metformina da sole. Queste comprendono ipoglicemia (frequenza molto comune con sulfonilurea o insulina), stipsi (comune con sulfonilurea), edema periferico (comune con pioglitazone) e cefalea e secchezza della bocca (non comune con insulina). Sitagliptin: in studi in monoterapia con sitagliptin 100 mg da solo una volta al giorno confrontato con il placebo, le reazioni avverse riportate sono state cefalea, ipoglicemia, stipsi, e capogiro. Tra questi pazienti, gli eventi avversi riportati indipendentemente dalla relazione causale con il medicinale chesi sono verificati in almeno il 5 % dei casi hanno incluso infezione del tratto respiratorio superiore e rinofaringite. Inoltre, osteoartrite e dolore alle estremita' sono state riportate con frequenza non comune (> 0,5 % piu' alta tra coloro che utilizzavano sitagliptin rispetto al gruppo di controllo). Metformina: sintomi gastrointestinali sono stati segnalati molto comunemente negli studi clinici e nell'uso post-marketing di metformina. Sintomi gastrointestinali quali nausea, vomi to, diarrea, dolore addominale e perdita dell'appetito si verificano con maggiore frequenza all'inizio della terapia e nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente. Ulteriori reazioni avverse associate alla metformina comprendono gusto metallico (comune); acidosi lattica, disturbi della funzionalita' epatica, epatite, orticaria, eritemae prurito (molto raro). Il trattamento a lungo termine con metformina e' stato associato a una riduzione dell'assorbimento della vitamina B 12 che molto raramente puo' portare a carenza clinicamente significativa di vitamina B12 (ad es., anemia megaloblastica). Le categorie di frequenza si basano sulle informazioni riportate sul riassunto delle caratteristiche del prodotto di metformina disponibile nell'Unione Europea. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

Gravidanza e allattamento

Non vi sono dati adeguati sull'uso di sitagliptin in donne in gravidanza. Studi su animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva ad alte dosi di sitagliptin. I pochi dati disponibili suggeriscono che l'uso di metformina in donne in gravidanza non si associa con un aumento del rischio di malformazioni congenite. Gli studi su animali con metformina non evidenziano effetti dannosi su gravidanza, sviluppo embrionale o fetale, sviluppo natale o postnatale. Il medicinale non deve essere usato in gravidanza. Se una paziente desidera avere una gravidanza o se si verifica una gravidanza, la terapia deve essere interrotta e appena possibile si deve passare la paziente ad un trattamento con insulina. Non sono stati eseguiti studi su animali in allattamento con i principi attivi associati di questo medicinale. Studi eseguiti con i singoli principi attivi hanno mostrato l'escrezione di sitagliptin e metformina nel latte di ratti che allattano. La metformina e' escreta nel latteumano in piccoli quantitativi. Non e' noto se sitagliptin venga escre to nel latte umano. Il farmaco non deve pertanto essere usato durante l'allattamento. Dati sugli animali non suggeriscono un effetto del trattamento con sitagliptin sulla fertilita' maschile o femminile. Mancano dati sull'uomo.