Vidaza - Sc 1fl 100mg 25mg/Ml

Dettagli:
Nome:Vidaza - Sc 1fl 100mg 25mg/Ml
Codice Ministeriale:038996017
Principio attivo:Azacitidina
Codice ATC:L01BC07
Fascia:H
Prezzo:527.28
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Celgene Srl
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Polvere per sospensione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:48 mesi

Denominazione

VIDAZA 25 MG/ML POLVERE PER SOSPENSIONE INIETTABILE

Formulazioni

Vidaza - Sc 1fl 100mg 25mg/Ml

Categoria farmacoterapeutica

Agenti antineoplastici, analoghi della pirimidina.

Principi attivi

Ogni flaconcino contiene 100 mg di azacitidina. Dopo la ricostituzione, ciascun ml di sospensione contiene 25 mg di azacitidina.

Eccipienti

Mannitolo (E421).

Indicazioni

Trattamento di pazienti adulti non eleggibili al trapianto di cellule staminali emopoietiche con: sindromi mielodisplastiche (SMD) a rischiointermedio 2 e alto secondo l' International Prognostic Scoring Syste m (IPSS), leucemia mielomonocitica cronica (LMMC) con il 10-29% di blasti midollari senza disordine mieloproliferativo, leucemia mieloide acuta (LMA) con 20-30% di blasti e displasia multilineare, secondo la classificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' (OMS).

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Tumori epatici maligni in stadio avanzato. Allattamento.

Posologia

I pazienti devono ricevere una premedicazione con antiemetici contro nausea e vomito. La dose iniziale raccomandata per il primo ciclo di trattamento di tutti i pazienti, indipendentemente dai valori ematologici di laboratorio al basale, e' di 75 mg/m^2 di superficie corporea, iniettata per via sottocutanea, ogni giorno per 7 giorni, cui deve seguire una pausa di 21 giorni (ciclo di trattamento di 28 giorni). Si raccomanda un trattamento minimo di 6 cicli. Il trattamento deve proseguire fino a che il paziente continui a trarne vantaggio o fino alla progressione della malattia. I pazienti devono essere sottoposti a monitoraggio della risposta/tossicita' ematologica e della tossicita' renale; puo' rendersi necessario rimandare l'inizio del ciclo successivo o ridurre la dose come descritto di seguito. Adattamento posologico dovuto a tossicita' ematologica: la tossicita' ematologica e' definita dalla conta (emocromo) piu' bassa riscontrata in un determinato ciclo (nadir) se le piastrine sono <= 50,0 x 10^9 /l e/o la conta assoluta dei neutrofili e' <= 1 x 10^9 /l. Il recupero e' definito come un aumento (rispetto alla conta al nadir) della/e linea/e cellulare/i interessata/e dalla tossicita' ematologica pari almeno alla meta' della differenza tra conta al nadir e conta al basale piu' la conta al nadir (vale a dire emocromo al recupero >= conta al nadir + (0,5 x [conta al basale - conta al nadir]). Pazienti che presentano al basale valori di emocromo non ridotti (vale a dire leucociti > 3,0 x 10^9 /l, ANC > 1,5 x 10^9 /l e piastrine > 75,0 x 10^9 /l) prima del primo trattamento: qualora si riscontri tossicita' ematologica in seguito al trattamento, il successivo ciclo terapeutico deve essere posticipato fino al recupero dellaconta piastrinica e dell'ANC. Se si ottiene un recupero entro 14 gior ni, non e' necessario alcun adattamento posologico. Tuttavia, se non si e' ottenuto un recupero entro 14 giorni, la dose deve essere ridotta. Dopo l'adattamento della dose, la durata del ciclo deve essere nuovamente pari a 28 giorni. ANC <=1,0 x 10^9/l, piastrine <=50,0 x 10^9/l,se non si e' ottenuto un recupero entro 14 giorni, la dose deve esser e ridotta del 50%; ANC >1,0 x 10^9/1, >50,0 x 10^9/1, se non si e' ottenuto un recupero entro 14 giorni, la dose deve essere ridotta del 100%. Pazienti che presentano al basale valori di emocromo ridotti (vale a dire leucociti < 3,0 x 10^9 /l o ANC < 1,5 x 10^9 /l o piastrine < 75,0 x 10^9 /l) prima del primo trattamento: dopo il trattamento, se lariduzione di leucociti, ANC o piastrine rispetto ai valori precedenti il trattamento e' <= 50%, oppure superiore al 50% ma con un miglioram ento della differenziazione di qualsiasi linea cellulare, il ciclo successivo non deve essere posticipato e non deve essere condotto alcun adattamento posologico. Se la riduzione di leucociti, ANC o piastrine rispetto ai valori precedenti il trattamento e' superiore al 50%, senzaalcun miglioramento nella differenziazione della linea cellulare, il successivo ciclo terapeutico deve essere posticipato fino al recupero della conta piastrinica e dell'ANC. Se si ottiene un recupero entro 14giorni, non e' necessario alcun adattamento posologico. Tuttavia, se non si e' ottenuto un recupero entro 14 giorni, la cellularita' midollare deve essere determinata. Se la cellularita' midollare e' > 50% nondeve essere effettuato alcun adattamento posologico. Se la cellularit a' midollare e' <= 50%, il trattamento deve essere posticipato e la dose deve essere ridotta. Cellularita' midollare 15-50%, recupero <= 21 giorni: 100%, recupero > 21 giorni: 50%. Cellularita' midollare < 15%,recupero <= 21 giorni: 100%; recupero > 21 giorni: 33%. Dopo l'adatta mento della dose, la durata del ciclo deve essere nuovamente pari a 28giorni. Compromissione renale: non sono stati condotti studi formali in pazienti con funzionalita' renale ridotta. I pazienti con grave compromissione d'organo devono essere sottoposti ad attento monitoraggio per gli eventi avversi. Non si raccomanda alcuna modifica specifica della dose iniziale nei pazienti con compromissione renale (ad es. creatinina sierica al basale o azoto ureico nel sangue [BUN] >= 2 volte superiore al limite superiore normale [ULN] o bicarbonato sierico inferiore a 20 mmol/l) prima dell'inizio del trattamento; le successive modifiche della dose devono basarsi sui valori ematologici e renali di laboratorio. Qualora si verificassero riduzioni inspiegabili dei livelli di bicarbonato sierico fino a meno di 20 mmol/l, la dose deve essere ridotta del 50% nel ciclo successivo. In caso di aumenti inspiegabili della creatinina sierica o dei valori BUN >= 2 volte ai valori al basalee all'ULN, il ciclo successivo deve essere posticipato fino a che i v alori non siano tornati alla norma o ai valori al basale e la dose deve essere ridotta del 50% nel ciclo di trattamento successivo. Compromissione epatica: non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica. I pazienti con grave compromissione epatica d'organo devono essere sottoposti ad attento monitoraggio per gli eventiavversi. Non si raccomanda alcuna modifica specifica della dose inizi ale nei pazienti con compromissione epatica prima dell'inizio del trattamento; le successive modifiche della dose devono basarsi sui valori ematologici di laboratorio. Il farmaco e' controindicato nei pazienti con tumori epatici maligni in stadio avanzato. Anziani: non si raccomanda alcun adattamento posologico specifico negli anziani. Dal momento che i pazienti anziani hanno maggiori probabilita' di avere una funzionalita' renale ridotta, puo' essere utile il monitoraggio della funzionalita' renale. Bambini e adolescenti: l'uso non e' raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa dell'insufficienza di dati sullasicurezza ed efficacia. Indagini di laboratorio: prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo di trattamento devono essere condotti i test per la funzionalita' epatica, la creatinina sierica e il bicarbo nato sierico. Un emocromo completo deve essere effettuato prima di iniziare la terapia e quando necessario per monitorare la risposta e la tossicita'; in ogni caso, almeno prima di ogni ciclo di trattamento. Modo di somministrazione: la soluzione ricostituita deve essere iniettata per via sottocutanea nella parte superiore del braccio, nella cosciao nell'addome. Le sedi di iniezione devono essere alternate a rotazio ne. Le iniezioni successive devono essere somministrate a distanza di almeno 2,5 cm dalla sede precedente e mai in aree sensibili, livide, arrossate o indurite. Dopo la ricostituzione, la sospensione non deve essere filtrata.

Conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Tossicita' ematologica: il trattamento con azacitidina e' associato adanemia, neutropenia e trombocitopenia, in particolare durante i primi 2 cicli. Un emocromo completo deve essere effettuato quando necessari o per monitorare la risposta e la tossicita'; in ogni caso almeno prima di ogni ciclo di trattamento. Dopo la somministrazione della dose raccomandata per il primo ciclo, la dose per i cicli successivi deve essere ridotta o la somministrazione ritardata in base alle conte al nadir e alla risposta ematologica. I pazienti devono essere istruiti a riferire immediatamente la comparsa di episodi febbrili. I pazienti e i medici devono anche prestare attenzione ai segni e ai sintomi di emorragia. Compromissione epatica: non sono stati condotti studi formali in pazienti con compromissione epatica. Nei pazienti con elevata massa tumorale dovuta a metastasi, sono stati riferiti coma epatico progressivo e decesso durante il trattamento con azacitidina, in particolare neipazienti con albumina sierica al basale < 30 g/l. L'azacitidina e' co ntroindicata nei pazienti con tumori epatici maligni in stadio avanzato. Compromissione renale: nei pazienti trattati con azacitidina per via endovenosa in associazione con altri agenti chemioterapici sono state riferite anomalie renali, che possono andare da un aumento della creatinina sierica fino all'insufficienza renale e al decesso. Inoltre, 5soggetti con leucemia mieloide cronica (LMC) trattati con azacitidina ed etoposide hanno sviluppato acidosi tubulare renale, definita come calo del bicarbonato sierico a valori < 20 mmol/l in associazione con urine alcaline e ipopotassiemia (potassio sierico < 3 mmol/l). Qualorasi verificassero riduzioni inspiegabili dei livelli di bicarbonato si erico (< 20 mmol/l) o aumenti della creatinina sierica o del BUN, la dose deve essere ridotta o la somministrazione ritardata. I pazienti devono essere istruiti a riferire immediatamente al medico curante la comparsa di oliguria e anuria. I pazienti con compromissione renale devono essere sottoposti a stretto monitoraggio della tossicita', in quanto l'azacitidina e/o i suoi metaboliti sono escreti principalmente tramite i reni. Indagini di laboratorio: prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo di trattamento devono essere condotti i test per la funzionalita' epatica, la creatinina sierica e il bicarbonato sierico.Un emocromo completo deve essere effettuato prima di iniziare la tera pia e quando necessario per monitorare la risposta e la tossicita'; inogni caso, almeno prima di ogni ciclo di trattamento. Patologia cardi aca e polmonare: i pazienti con anamnesi di grave insufficienza cardiaca congestizia, patologia cardiaca clinicamente instabile o patologia polmonare sono stati esclusi dallo studio di registrazione pivotal (AZA-001); pertanto, in questi pazienti la sicurezza e l'efficacia del farmaco non sono state accertate. I dati recenti di uno studio clinico in pazienti con anamnesi nota di patologia cardiovascolare o polmonare hanno mostrato un aumento significativo dell'incidenza di eventi cardiaci con il prodotto. Si raccomanda pertanto cautela nella prescrizionedel farmaco a questi pazienti. Deve essere presa in considerazione un a valutazione cardiopolmonare prima e durante il trattamento.

Interazioni

In base ai dati in vitro, il metabolismo dell'azacitidina non appare mediato dagli isoenzimi del citocromo P450 (CYP), dalle UDP-glucuronosiltransferasi (UGT), sulfotransferasi (SULT) e glutatione transferasi (GST); le interazioni in vivo correlate a questi enzimi metabolizzanti sono pertanto considerate improbabili. Sono improbabili effetti clinicamente significativi dell'azacitidina sugli enzimi del citocromo P450 sia in senso inibitorio che induttivo. Non sono stati effettuati studiclinici formali di interazione dell'azacitidina con altri medicinali.

Effetti indesiderati

Frequenza reazioni avverse associate al trattamento con azacitidina: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota. Infezioni ed infestazioni. Molto comune: polmonite (sono stati riportati rari casi a esito fatale), rinofaringite; comune: sepsi neutropenica (sono stati riportati rari casi a esito fatale), infezionedelle vie respiratorie superiori, infezione delle vie urinarie, cellu lite, sinusite, faringite, rinite, herpes simplex. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia febbrile, neutropenia, leucopenia, trombocitopenia, anemia; comune: insufficienza midollare, pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Moltocomune: anoressia; comune: ipopotassiemia; raro: sindrome da lisi tum orale. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale, ansia, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiro, cefalea; comune: emorragia endocranica, letargia. Patologie dell'occhio. Comune:emorragia oculare, emorragia congiuntivale. Patologie vascolari. Comu ne: ipertensione, ipotensione, ematoma. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: dispnea; comune: dispnea da sforzo,dolore faringolaringeo; raro: malattia polmonare interstiziale. Patol ogie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, vomito, costipazione, nausea, dolore addominale; comune: emorragia gastrointestinale, emorragia emorroidaria, stomatite, emorragia gengivale, dispepsia. Patologie epatobiliari. Non comune: insufficienza epatica (sono stati riportati rari casi a esito fatale), coma epatico progressivo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: petecchie, prurito, eruzione cutanea, ecchimosi; comune: porpora, alopecia, eritema, eruzione cutanea maculare; non comune: dermatosi neutrofila febbrile acuta. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: artralgia; comune: mialgia, dolore muscoloscheletrico. Patologie renali e urinarie. Comune: insufficienza renale (sono stati riportati rari casi a esito fatale), ematuria, aumento della creatinina sierica; non comune: acidosi tubolare renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento, piressia, dolore toracico, eritema nella sede di iniezione, dolorenella sede di iniezione, reazione (non specificata) nella sede di ini ezione; comune: sede di iniezione: lividi, ematoma, indurimento, eruzione cutanea, prurito, infiammazione, alterazione del colore, nodulo edemorragia, malessere; raro: necrosi in sede di iniezione. Esami diagn ostici. Comune: riduzione del peso corporeo. Reazioni avverse ematologiche: le reazioni avverse riportate piu' comunemente in associazione al trattamento con azacitidina sono state di tipo ematologico, comprendenti trombocitopenia, neutropenia e leucopenia, generalmente di grado 3 o 4. Il rischio che si verifichino tali eventi e' maggiore nei primi2 cicli, dopo i quali si manifestano con frequenza minore nei pazient i con recupero della funzionalita' ematologica. La maggior parte dellereazioni avverse ematologiche e' stata gestita con il monitoraggio di routine dell'emocromo completo, con la posticipazione della somminist razione di azacitidina nel ciclo successivo, e con la profilassi antibiotica e/o il supporto con fattori di crescita (ad es. G-CSF) in presenza di neutropenia e trasfusioni in caso di anemia o trombocitopenia, secondo necessita'. Infezioni: la mielosoppressione puo' indurre neutropenia e un aumento del rischio di infezioni. Nei pazienti trattati con azacitidina sono state riferite infezioni gravi, come sepsi neutropenica e polmonite, alcune a esito fatale. Le infezioni possono essere gestite utilizzando antinfettivi piu' un trattamento di supporto con fattori di crescita (ad es. G-CSF) in caso di neutropenia. Emorragie: inpazienti trattati con azacitidina si possono manifestare emorragie. S ono state riportate reazioni avverse gravi, come emorragia gastrointestinale ed emorragia endocranica. I pazienti devono essere sottoposti amonitoraggio dei segni e sintomi di emorragia, in particolare coloro che presentano trombocitopenia preesistente o correlata al trattamento. Ipersensibilita': nei pazienti trattati con azacitidina sono state riferite reazioni gravi di ipersensibilita'. In caso di reazione simil-anafilattica, il trattamento con azacitidina deve essere interrotto immediatamente e una terapia sintomatica appropriata deve essere avviata. Reazioni avverse a carico della cute e del tessuto sottocutaneo: la maggior parte delle reazioni avverse a carico della cute e del tessutosottocutaneo si e' verificata in corrispondenza della sede di iniezio ne. Nello studio pivotal, nessuna di tali reazioni avverse ha reso necessaria la sospensione temporanea o permanente del trattamento con azacitidina, ne' una riduzione della dose di azacitidina. Le reazioni avverse sottocutanee, quali eruzione cutanea/infiammazione/prurito in corrispondenza della sede di iniezione, eruzione cutanea, eritema e lesioni cutanee possono rendere necessario un trattamento concomitante con medicinali quali antistaminici, corticosteroidi e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Reazioni avverse gastrointestinali: le reazioni avverse gastrointestinali associate al trattamento con azacitidinariferite piu' comunemente sono state costipazione, diarrea, nausea e vomito. Tali reazioni avverse sono state gestite con untrattamento sintomatico con antiemetici in caso di nausea e vomito, antidiarroici in caso di diarrea e lassativi e/o emollienti in caso di costipazione. Reazioni avverse renali: nei pazienti trattati con azacitidina sono stati riferiti casi di anomalie renali, che possono andare da un aumento della creatinina sierica ed ematuria all'acidosi tubulare renale, all'insufficienza renale e al decesso. Reazioni avverse epatiche: nei pazienti con estesa massa tumorale dovuta a metastasi, sono stati riferiti rari casi di insufficienza epatica, coma epatico progressivo e decessodurante il trattamento con azacitidina. Eventi cardiaci: i dati di un o studio clinico che consentiva l'arruolamento di pazienti con anamnesi nota di patologia cardiovascolare o polmonare hanno mostrato un aumento statisticamente significativo di eventi cardiaci nei pazienti con LMA di nuova diagnosi trattati con il farmaco.

Gravidanza e allattamento

Donne potenzialmente fertili/Contraccezione negli uomini e nelle donne: gli uomini e le donne potenzialmente fertili devono fare uso di un contraccettivo efficace durante e fino a 3 mesi dopo il trattamento. Non vi sono dati adeguati sull'uso dell'azacitidina in donne in gravidanza. Gli studi condotti su topi hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Sulla base dei risultati ottenuti dagli studi su animali e del suo meccanismo di azione, l'azacitidina non deve essere usata durante la gravidanza, in particolare nel primo trimestre, se non in caso di assoluta necessita'. Per ogni caso specifico, i vantaggi del trattamento devono essere valutati in rapporto ai possibili rischi per il feto. Non e' noto se l'azacitidina o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno umano. A causa delle reazioni avverse potenzialmente gravi a carico del bambino allattato, l'allattamento al seno e' controindicato durante la terapia con azacitidina. Fertilita' Non sono disponibili dati nellaspecie umana sugli effetti dell'azacitidina sulla fertilita'. Negli a nimali sono stati documentati effetti avversi dell'azacitidina sulla fertilita' maschile. I pazienti di sesso maschile devono essere istruiti in merito alla necessita' di non procreare durante il trattamento e di fare uso di contraccettivi efficaci durante il trattamento e fino a3 mesi dopo. Prima di iniziare il trattamento, i pazienti di sesso ma schile devono essere invitati a richiedere informazioni sulla conservazione dello sperma.