Vincristina Crin - Iv Fl 1mg 1ml

Dettagli:
Nome:Vincristina Crin - Iv Fl 1mg 1ml
Codice Ministeriale:020782037
Principio attivo:Vincristina Solfato
Codice ATC:L01CA02
Fascia:H
Prezzo:11.23
Produttore:Crinos Spa
SSN:Non concedibile
Ricetta:OSP1 - uso ospedaliero art.92 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco solo uso ospedaliero
Forma:Soluzione iniettabile
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Da +2 a +8 gradi
Scadenza:24 mesi

Formulazioni

Vincristina Crin - Iv Fl 1mg 1ml

Categoria farmacoterapeutica

Farmaco antineoplastico.

Indicazioni

Puo' essere impiegata sia in monoterapia che in associazione con altri agenti oncolitici per il trattamento delle seguenti condizioni patologiche: leucemie acute; linfomi maligni, tra i quali il morbo di Hodgkin, il linfosarcoma ed il reticolosarcoma; altre neoplasie come il neuroblastoma, il tumore di Wilms ed il rabdomiosarcoma.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Non deve essere somministrata per via intratecale. La somministrazione intratecale di solfato di vincristina abitualmente causa la morte del paziente. Forma demielinizzante della malattia di Charcot-Marie-Tooth. Non dovrebbe essere somministrata a pazienti con infezioni batteriche in atto. Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il farmaco va somministrato in caso di effettiva necessita'. Puo' causare danni al feto. Somministrando il farmaco ad una donna gravida o se una donna diviene gravida nel corso di un trattamento bisogna fornire adeguate informazioni sul danno potenziale che il feto puo' ricavarne. Le donne in eta' feconda debbono essere avvisate ed evitare la gravidanza. Somministrata a topi od a cricete gravide, a dosaggi capaci di determinare un riassorbimento fetale dal 23 all'85%, ha prodotto malformazioni nei feti sopravvissuti. Nelle scimmie, somministrando il prodotto tra il 27 ed il 34 giorno di gravidanza, si sono avuti casi di evidenti malformazioni in due dei cinque animali trattati. I rimanenti tre erano normali. Non e' noto se il farmaco viene escreto con il latte. Nel caso di allattamento al seno, la somministrazione e' controindicata.

Posologia

Si deve porre particolare attenzione nel calcolare e nel somministrare la dose. Il sovradosaggio puo' avere conseguenze molto gravi o mortali. Si somministra per via endovenosa ad intervalli settimanali. Nei bambini la dose normale e' di 2 mg/m2. In quelli di peso uguale o inferiore a 10 kg la dose iniziale deve essere di 0.05 mg/kg in somministrazione unica settimanale. Negli adulti la dose normale e' di 1.4 mg/m2. Una riduzione del 50% della dose del prodotto viene raccomandata nei pazienti con valori di bilirubina diretta superiore a 3 mg/100 ml. Non deve essere somministrato a pazienti che ricevono radioterapia che includa l'area epatica. Somministrandolo in combinazione con la L-asparaginasi, deve essere somministrato da 12 a 24 ore prima dell'enzima, al fine di minimizzare la tossicita' acuta. La somministrazione di L- asparaginasi effettuata prima di quella di Vincristina puo' ridurne la clearance epatica.

Interazioni

E' stato riportato che la contemporanea somministrazione orale od endovenosa di fenitoina e combinazioni di polichemioterapia includenti il prodotto riducono i livelli plasmatici dell'anticonvulsivante e diminuiscono la soglia per le convulsioni. L'aggiustamento del dosaggio dovrebbe essere basato sul monitoraggio dei livelli plasmatici di fenitoina. Il suo contributo a questa interazione non e' certo. L'interazione puo' essere spiegata da un ridotto assorbimento della fenitoina e da un suo aumentato metabolismo ed eliminazione. Nei soggetti trattati in combinazione con la Mitomicina C, si sono manifestati casi di dispnea e di broncospasmo grave. Queste reazioni possono verificarsi da pochi minuti ad alcune ore dopo la somministrazione di Vincristina e fino a 2 settimane dopo quella della Mitomicina C. Puo' verificarsi una dispnea progressiva che richiede una terapia a lungo termine. Non dovrebbe essere piu' somministrato. Nel caso in cui il farmaco venga iniettato attraverso il deflussore di una fleboclisi, bisogna fare molta attenzione che i liquidi non modifichino il pH della soluzione al di fuori dei valori di 3,5 e 5,5. Pertanto, non deve essere miscelato con nessun altro liquido eccetto che la soluzione fisiologica o glucosata.

Effetti indesiderati

Le reazioni avverse che si manifestano nel corso della somministrazione del prodotto sono in genere reversibili e direttamente proporzionali alla dose. Tra le manifestazioni piu' comuni vi e' l'alopecia; tra quelle piu' fastidiose, sono i disturbi neuromuscolari. Somministrandolo in dosi uniche settimanali, le reazioni avverse (leucopenia, dolori neuritici, stitichezza) sono di breve durata (meno di sette giorni) e diminuiscono o scompaiono riducendo la dose. Invece esse tendono ad aumentare somministrando la stessa dose in modo frazionato. Gli altri sintomi (alopecia, perdita della sensibilita', parestesie, difficolta' alla deambulazione, andatura steppante, atassia, perdita dei riflessi tendinei profondi ed atrofie muscolari) possono persistere piu' a lungo ed eventualmente durare per tutta la terapia pero' tendono a scomparire circa sei settimane dopo la sospensione della terapia. La disfunzione sensorio-motoria generalizzata puo' aggravarsi continuando il trattamento. IPERSENSIBILITA'. Casi rari di reazioni di tipo allergico quali anafilassi, rash ed edema correlabili al prodotto sono stati osservati in pazienti trattati con regimi polichemioterapici che lo contenevano. Manifestazioni neuromuscolari: gli effetti indesiderati a carico del sistema neuro-muscolare si sviluppano frequentemente seguendo una sequenza caratteristica. Inizialmente si manifestano soltanto ipoestesie e parestesie. Con la prosecuzione del trattamento possono apparire dolori neuritici ed ancora piu' tardi difficolta' motorie, perdita dei riflessi tendinei profondi, paralisi flaccida dei piedi, atassia e manifestazioni a carico dei nervi cranici, tra cui paresi isolate e/o in particolare paralisi della muscolatura, che possono verificarsi in qualsiasi distretto anche in assenza di un'insufficienza motoria. La muscolatura extraoculare e laringea sono i distretti piu' frequentemente interessati. Sono stati riportati inoltre dolori mascellari, faringei, della ghiandola parotide, ossei, lombari, degli arti, muscolari, anche gravi. Non esistono farmaci od altre sostanze che possano di per se' prevenire od ovviare alla sintomatologia neuromuscolare indotta dal farmaco. Negli adulti sono state notate convulsioni, frequentemente associate ad ipertensione e nei bambini convulsioni seguite da coma. In tali casi si suggerisce la somministrazione di una dose anticonvulsivante di fenobarbital. Sono state descritte cecita' corticale transitoria ed atrofia ottica con cecita'. Manifestazioni endocrine: la sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico ipofisario e' stata osservata raramente in alcuni pazienti sottoposti al trattamento. Il miglioramento della iponatremia e della perdita renale di sodio si ottengono con la restrizione dell'apporto di liquidi. Manifestazioni gastrointestinali: stitichezza, crampi addominali, perdita di peso, nausea, vomito, anoressia, ulcerazioni buccali, diarrea, ileo paralitico, necrosi intestinale con o senza perforazione, stitichezza puo' manifestarsi con ritenzione fecale nel tratto superiore del colon e, all'esame obiettivo, il retto puo' risultare vuoto. La sindrome puo' simulare, nei casi estremi, l'occlusione intestinale. Una radiografia dell'addome in bianco puo' essere di particolare aiuto nel porre la giusta diagnosi. Tutti i casi possono essere risolti con l'ausilio di enteroclismi e lassativi. Al fine di ovviare alla stipsi, si raccomanda che tutti i pazienti trattati con il prodotto seguano un regime dietetico. Nel bambino puo' svilupparsi ileo paralitico che si risolve interrompendone la somministrazione e con terapia sintomatica. La sintomatologia puo' simulare l'addome acuto. Genito-urinari: poliuria, disuria, ritenzione urinaria per atonia vescicale. Nei soggetti anziani, la terapia con farmaci che causano ritenzione urinaria dovrebbe essere interrotta nei primi giorni dopo la somministrazione. Cardiovascolari: ipertensione ed ipotensione arteriosa. Regimi polichemioterapici contenenti Vincristina in pazienti che erano stati trattati con irradiazione mediastinica sono risultati associati a coronaropatia ed infarto del miocardio, anche se non e' stato stabilito un rapporto di causalita'. Polmonari: dispnea acuta e broncospasmo grave sono stati riportati a seguito della somministrazione degli alcaloidi della Vinca. Queste reazioni si sono verificate piu' frequentemente quando l'alcaloide della Vinca veniva somministrato in combinazione con la Mitomicina C. L'inizio puo' aver luogo entro pochi minuti o diverse ore dalla somministrazione dell'alcaloide della Vinca, e fino a due settimane dopo la dose di Mitomicina C. Puo' verificarsi una dispnea progressiva che richiede terapia a lungo termine. Non deve piu' essere somministrato Ematologici. La grave depressione del midollo osseo non costituisce generalmente un fattore che limita la dose. Comunque, sono state osservate anemia, leucopenia e trombocitopenia. Se la trombocitopenia e' presente al momento in cui si inizia la terapia puo' anche migliorare prima che si manifesti una remissione midollare. Pelle: alopecia e rash. Altri: febbre, cefalea.