Viread - 30cpr Riv 245mg

Dettagli:
Nome:Viread - 30cpr Riv 245mg
Codice Ministeriale:035565011
Principio attivo:Tenofovir Disoproxil Fumarato
Codice ATC:J05AF07
Fascia:H
Prezzo:415.57
Lattosio:Contiene lattosio
Produttore:Gilead Sciences Srl
SSN:Medicinale ospedaliero dispensabile in farmacia a totale carico del cittadino
Ricetta:RNRL - vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti art.93 DL 219/06
Tipo prodotto:Farmaco ospedaliero esitabile in farmacia
Forma:Compresse rivestite
Contenitore:Flacone
Iva:10%
Temp. Conservazione:Nessuna particolare condizione di conservazione
Scadenza:60 mesi

Denominazione

VIREAD

Formulazioni

Viread - 30cpr Riv 245mg

Categoria farmacoterapeutica

Nucleosidi e nucleotidi inibitori della transcrittasi inversa.

Principi attivi

Tenofovir disoproxil 245 mg (sotto forma di fumarato), equivalente a 300 mg di tenofovir disoproxil fumarato oppure a 136 mg di tenofovir.

Eccipienti

>>Nucleo: cellulosa microcristallina E460, amido pregelatinizzato (privo di glutine), croscarmellosa sodica, lattosio monoidrato, magnesio stearato E572. >>Rivestimento: lattosio monoidrato, ipromellosa E464, biossido di titanio E171, glicerolo triacetato E1518, lacca alluminio indaco carminio E132.

Indicazioni

In associazione con altre specialita' medicinali antiretrovirali, in pazienti infetti da HIV-1 di eta' superiore ai 18 anni. La dimostrazione dei benefici del prodotto nell'infezione da HIV-1 e' fondata sui risultati di uno studio in pazienti non pretrattati, che ha incluso pazienti con un'alta carica virale (> 100.000 copie/ml) e studi in cui e' stato aggiunto alla terapia di base ottimizzata (principalmente triplice terapia) in pazienti precedentemente trattati con farmaci antiretrovirali che avevano dimostrato insufficiente risposta virologica precoce(< 10.000 copie/ml; la maggior parte dei pazienti aveva < 5.000 copie /ml). La scelta di utilizzare questo farmaco per trattare pazienti infetti da HIV con precedenti esperienze di trattamento con antiretrovirali si deve basare sui risultati di test individuali di resistenza virale e/o sulle terapie pregresse. Trattamento dell'epatite cronica B in adulti con malattia epatica compensata, con evidenza di replicazione virale attiva, livelli sierici di alanina aminotransferasi (ALT) persistentemente elevati ed evidenza istologica di infiammazione attiva e/o di fibrosi. Queste indicazioni si basano sui risultati istologici, virologici, biochimici e sierologici ottenuti principalmente in adulti non pretrattati con nucleosidi con epatite cronica B HBeAg positiva e HBeAg negativa con funzionalita' epatica compensata.

Controindicazioni / effetti secondari

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Posologia

La terapia deve essere avviata da un medico con esperienza nel campo dell'infezione da HIV e/o nel trattamento dell'epatite cronica B. In casi eccezionali nei pazienti che hanno particolari difficolta' nell'inghiottire, il prodotto puo' essere somministrato dopo aver disciolto lacompressa in almeno 100 ml di acqua, succo di arancia o succo d'uva. >>Adulti: per il trattamento dell'infezione da HIV o per il trattamento dell'epatite cronica B e' di 245 mg (una compressa) una volta al giorno, assunta per via orale con il cibo. Epatite cronica B: la durata ottimale del trattamento non e' nota. L'interruzione del trattamento puo' essere presa in considerazione nei pazienti HBeAg positivi senza cirrosi, il trattamento deve essere somministrato per almeno 6-12 mesi dopo conferma di sieroconversione HBe (perdita di HBeAg e HBV DNA con rilevazione anti-HBe) o fino a sieroconversione HBs o in caso di perdita di efficacia. I livelli sierici delle ALT e dell'HBV DNA devono essere monitorati regolarmente dopo l'interruzione del trattamento per rilevare recidive virologiche tardive. L'interruzione puo' essere presa in considerazione anche nei pazienti HBeAg negativi senza cirrosi, il trattamento deve essere somministrato almeno fino a sieroconversione HBs o in caso di evidenza di perdita di efficacia. Con un trattamento prolungato oltre i 2 anni, si raccomanda di rivalutare con regolarita' l'appropriatezza per il paziente della terapia selezionata. >>Pazienti pediatrici. Non e' raccomandato nei bambini al di sotto di 18 anni a causa dell'insufficienza di dati sulla sicurezza ed efficacia. >>Anziani. Non ci sono dati disponibili sui quali basarsi nel raccomandare unadose per pazienti di eta' superiore ai 65 anni. >>Insufficienza renal e. Tenofovir e' eliminato per escrezione renale e l'esposizione a tenofovir aumenta in pazienti con disfunzioni renali. I dati di sicurezza ed efficacia relativi a tenofovir disoproxil fumarato nei pazienti concompromissione renale moderata e grave (clearance della creatinina < 50 ml/min) sono limitati e i dati di sicurezza a lungo termine non sono stati valutati nei pazienti con lieve compromissione renale (clearance della creatinina tra 50 e 80 ml/min). Pertanto, nei pazienti con problemi renali utilizzare solo se i benefici potenziali del trattamentosi possono considerare superiori ai rischi potenziali. Adattamenti de ll'intervallo tra le dosi sono raccomandati nei pazienti con clearancedella creatinina < 50 ml/min. Compromissione renale lieve: ochi dati da studi clinici supportano la somministrazione di una dose unica giornaliera. Compromissione renale moderata: la somministrazione di 245 mgogni 48 ore e' raccomandata sulla base dei modelli elaborati da dati di farmacocinetica a dose singola in soggetti non infetti da HIV o da HBV con diversi livelli di compromissione renale, incluse patologie renali all'ultimo stadio che richiedono emodialisi, ma non e' stata confermata da studi clinici. Percio', la risposta clinica al trattamento ela funzione renale dovrebbero essere strettamente monitorate in quest i pazienti. Compromissione renale grave e pazienti in emodialisi: aggiustamenti adeguati delle dosi non possono essere effettuati per la mancanza di compresse a dosaggi alternativi, pertanto l'uso in questo gruppo di pazienti non e' raccomandato. Se non sono disponibili trattamenti alternativi possono essere adottati intervalli prolungati tra le somministrazioni come segue: Grave compromissione renale: 245 mg possonoessere somministrati ogni 72-96 ore (una dose 2 volte alla settimana) . Pazienti in emodialisi: 245 mg possono essere somministrati ogni 7 giorni dopo il completamento della seduta di emodialisi. Generalmente,una dose settimanale, ammettendo 3 sedute di emodialisi per settimana di circa 4 ore di durata oppure dopo 12 ore cumulative di emodialisi. Non possono essere date raccomandazioni per pazienti non in emodialis i con clearance di creatinina < 10 ml/min. Questi adattamenti di dose non sono stati confermati in studi clinici. Le simulazioni suggeriscono che il prolungamento degli intervalli tra le somministrazioni non sia ottimale e potrebbe portare ad un aumento della tossicita' e ad una possibile risposta inadeguata. Pertanto la risposta clinica al trattamento e la funzionalita' renale devono essere strettamente monitorate. >>Compromissione della funzionalita' epatica: non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione epatica. Se la terapia viene interrotta in pazienti con epatite cronica B con o senza co-infezione da HIV, questi pazienti devono essere tenuti sotto stretto controllo per rilevare esacerbazioni dell'epatite.

Conservazione

Non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

Avvertenze

Non e' stato studiato in pazienti di eta' inferiore ai 18 anni o in pazienti di eta' superiore a 65 anni. Negli anziani la ridotta funzionalita' renale e' piu' probabile, pertanto il trattamento deve essere effettuato con cautela. Il test degli anticorpi HIV dovrebbe essere proposto a tutti i pazienti con infezione da HBV prima di iniziare la terapia. Non e' stato dimostrato che il prodotto prevenga il rischio della trasmissione di HIV o HBV a terzi tramite contatto sessuale o la contaminazione con il sangue; e' necessario continuare a prendere opportuneprecauzioni. Contiene lattosio monoidrato. Non deve essere assunto co n altri medicinali contenenti tenofovir disoproxil fumarato. Non deve essere somministrato con adefovir dipivoxil. La somministrazione congiunta con didanosina non e' raccomandata in quanto ha comportato un aumento pari al 40-60% dell'esposizione sistemica alla didanosina che puo' aumentare il rischio di eventi avversi correlati alla didanosina. Sono stati riportati rari casi di pancreatite e acidosi lattica, talvolta fatali. Quando il prodotto e' stato somministrato a pazienti HIV in associazione con lamivudina ed abacavir, cosi' come con lamivudina e didanosina in regimi di trattamento da assumere una volta al giorno, sisono osservate un'alta percentuale di fallimenti virologici e l'insor genza precoce di resistenze. Tenofovir viene eliminato principalmente per via renale. Sono stati riportati casi di insufficienza renale, compromissione renale, creatinina elevata, ipofosfatemia e tubulopatia prossimale (incluso sindrome di Fanconi). La sicurezza renale con tenofovir e' stata solo studiata a livelli molto limitati nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Monitorare la funzionalita' renale ogni quattro settimane durante il primo anno e in seguito ogni tre mesi. Nei pazienti a rischio occorre tenere in considerazione un controllo piu' frequente. Nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) l'impiego non e' raccomandato. Considerare la possibilita' di interrompere la terapia nei pazienti che presentano clearance della creatinina diminuita a < 50 ml/min o una diminuzione del fosfato sierico a < 1,0 mg/dl (0,32 mmol/l). Evitarecon l'uso concomitante o recente di medicinali nefrotossici; nel caso in cui non possa essere evitato, e' opportuno controllare settimanalm ente la funzione renale. Salvo nei casi in cui sia espressamente richiesto, e' sconsigliato l'uso concomitante di medicinali che vengono secreti per la stessa via renale. Non aumenta il rischio di fratture o l'evidenza di rilevanti anomalie delle ossa dopo 144 settimane di trattamento; se si sospettano anomalie delle ossa si deve richiedere un consulto appropriato. La sicurezza di tenofovir nei pazienti con malattia epatica scompensata e' in corso di studio. Non sono disponibili dati sulla sicurezza ed efficacia in pazienti con trapianto di fegato. Esacerbazioni spontanee dell'epatite cronica B sono relativamente comuni e sono caratterizzate da incrementi transitori delle ALT sieriche. Dopo l'inizio della terapia antivirale, le ALT sieriche possono aumentare in alcuni pazienti cosi' come i livelli di HBV DNA possono diminuire. Tra i pazienti trattati con tenofovir, esacerbazioni in corso di trattamento si verificano tipicamente dopo 4-8 settimane di terapia. Nei pazienti con malattia epatica compensata, questi incrementi di ALT sieriche generalmente non si accompagnano ad un aumento delle concentrazionisieriche di bilirubina o a scompenso epatico. Esacerbazioni acute del l'epatite sono state riportate anche in pazienti che hanno interrotto la terapia per l'epatite B. Esacerbazioni post-trattamento sono usualmente associate all'innalzamento di HBV DNA, e la maggior parte sembrano essere auto-limitanti; comunque, sono state riportate anche gravi, compresi casi fatali. Nei pazienti con malattia epatica avanzata o cirrosi, l'interruzione del trattamento non e' raccomandata in quanto l'esacerbazione dell'epatite post-trattamento puo' condurre a scompenso epatico. Riacutizzazioni epatiche sono particolarmente gravi, e talvoltafatali nei pazienti con malattia epatica scompensata. Non sono dispon ibili dati sull'efficacia di tenofovir nei pazienti co-infetti con epatite da virus C o D. Nei pazienti co-infetti HIV/HBV, a causa del rischio di sviluppo di resistenze all'HIV deve essere solo utilizzato comeparte di un appropriato regime antiretrovirale di combinazione. L'ins orgenza di acidosi lattica, solitamente associata con steatosi epatica, e' stata osservata nell'uso di analoghi nucleosidici. I dati preclinici e clinici suggeriscono che il rischio di insorgenza di acidosi lattica, un effetto di classe degli agenti analoghi nucleosidici, e' limitato per tenofovir disoproxil fumarato. Tuttavia, poiche' tenofovir e'strutturalmente correlato agli analoghi nucleosidici, questo rischio non puo' essere escluso. L'acidosi lattica generalmente si manifesta dopo pochi o parecchi mesi di trattamento. In caso di iperlattatemia sintomatica e acidosi lattica/metabolica, epatomegalia progressiva, o livelli di transaminasi rapidamente aumentati, il trattamento con analoghi nucleosidici deve essere interrotto. Nei pazienti infetti da HIV laterapia antiretrovirale combinata e' stata associata alla ridistribuz ione del grasso corporeo. Occorre prendere in considerazione il dosaggio dei lipidi sierici e della glicemia a digiuno. I disordini del metabolismo lipidico devono essere trattati in maniera clinicamente appropriata. Essendo tenofovir correlato strutturalmente agli analoghi nucleosidici, non si puo' escludere il rischio di lipodistrofia. E' stato dimostrato, sia in vivo che in vitro , che analoghi nucleosidici e nucleotidici causano livelli variabili di danno mitocondriale. Ci sono state segnalazioni di disfunzione mitocondriale in neonati HIV negativi esposti, in utero e/o dopo la nascita, ad analoghi nucleosidici. Non e'noto attualmente se i disordini neurologici siano transitori o perman enti. Questi risultati non modificano le attuali raccomandazioni nazionali di usare una terapia antiretrovirale nelle donne in gravidanza alfine di prevenire la trasmissione verticale dell'HIV. In pazienti aff etti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento della istituzione della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali e causare condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi. Sono stati riportati casi di osteonecrosi soprattutto nei pazienti con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla terapia antiretrovirale di combinazione (CART).

Interazioni

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Sulla base dei risultati ottenuti con esperimenti in vitro e dei dati noti sulla via di eliminazione di tenofovir, e' basso il potenziale di interazioni tra tenofovir ed altri medicinali mediate dal CYP450. Non deve essere somministrato con altri medicinali contenenti tenofovir disoproxil fumarato. Atazanavir/Ritonavir (300 q.d./100 q.d./300 q.d.): non e' raccomandato l'aggiustamento della dose. L'aumento dell'esposizione a tenofovir puo' potenziare gli eventi avversi associati, inclusi disordini renali. La funzione renale deve essere strettamente monitorata. Lopinavir/Ritonavir (400 b.i.d./100 b.i.d./300 q.d.): non e' raccomandato l'aggiustamento della dose. L'aumento dell'esposizione a tenofovir puo' potenziare gli eventi avversi associati, inclusi disordini renali.La funzione renale deve essere strettamente monitorata. Darunavir/Rit onavir (300/100 b.i.d./300 q.d.): non e' raccomandato l'aggiustamento della dose. L'aumento dell'esposizione a tenofovir puo' potenziare glieventi avversi associati, inclusi disordini renali. La funzione renal e deve essere strettamente monitorata. Didanosina: non e' raccomandatala somministrazione contemporanea di tenofovir disoproxil fumarato e didanosina. Adefovir dipivoxil: tenofovir disoproxil fumarato non deveessere somministrato in concomitanza con adefovir dipivoxil. Entecavi r: non si sono verificate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative quando tenofovir disoproxil fumarato e' stato co-somministrato con entecavir. Non si sono verificate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative quando il farmaco e' stato co-somministrato con emtricitabina, lamivudina, indinavir, efavirenz, nelfinavir, saquinavir (boosterato con ritonavir), metadone, ribavirina, rifampicina, tacrolimus o il contraccettivo ormonale norgestimato/etinil estradiolo. Assumere col cibo poiche' quest'ultimo aumenta la biodisponibilita' di tenofovir.

Effetti indesiderati

Molto comune (>=1/10), comune (>=1/100 <1/10), rare (>=1/10.000 <1/1.000) o molto rare (<1/10.000). >>HIV-1. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipofosfatemia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiri. Patologie gastrointestinali. Molto comuni:diarrea, vomito, nausea. Comune: flatulenza. Approssimativamente l'1% circa dei pazienti trattati con tenofovir disoproxil fumarato ha sosp eso il trattamento a causa di effetti gastrointestinali. La terapia antiretrovirale di combinazione e' stata associata ad anomalie metaboliche come ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia, insulino resistenza, iperglicemia e iperlattatemia. E' stata associata, inoltre, alla ridistribuzione del grasso corporeo nei pazienti con infezione da HIV, inclusi la perdita di grasso sottocutaneo periferico e facciale, l'aumentodel grasso addominale e viscerale, l'ipertrofia mammaria e l'accumulo di grasso dorsocervicale. In pazienti affetti da HIV con deficienza i mmunitaria grave al momento dell'inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Casi di osteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla terapia antiretrovirale di combinazione (CART); la frequenza di tali casi e' sconosciuta. >>Epatite cronica B e malattia epatica compensata. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito, dolore addominale, nausea, distensione addominale, flatulenza. Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle ALT. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento. Negli studi con pazienti non pretrattati con nucleosidi, durante il trattamento si e' verificato un aumento delle ALT > 10 volte rispetto al limite superiore normale e > 2 volte rispetto al basale, nel 2,6% dei pazienti trattati con tenofovir disoproxil fumarato verso 1,9% dei pazienti trattati con adefovir dipivoxil. Nei pazienti trattati con tenofovir disoproxil fumarato, l'aumento delle ALT in trattamento ha avuto una durata media di 8 settimane, si e' risolto con il proseguimento della terapia, e, nella maggioranza dei casi, e' stato associato ad una riduzione>= 2 log 10 copie/ml della carica virale che ha preceduto o coincidev a con l'incremento delle ALT. Si raccomanda il monitoraggio periodico della funzione epatica durante il trattamento. >>Post-marketing. In aggiunta alle segnalazioni di reazioni avverse da studi clinici sono state identificate anche le seguenti possibili reazioni avverse. Disturbidel metabolismo e della nutrizione. Raro: acidosi lattica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: dispnea. Patologie gastrointestinali. Raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Raro: aumento delle transaminasi. Molto raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: rash. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Frequenza non nota: miopatia, osteomalacia (entrambe associate a tubulopatia prossimale). Patologie renali e urinarie. Rari: deficit renale, deficit renale acuto, tubulopatia prossimale (inclusa la sindrome di Fanconi), aumento della creatinina. Molto raro: necrosi tubulare acuta. Frequenza non nota: nefrite (incluso nefrite interstiziale acuta) e diabete insipido nefrogenico. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione.Molto raro: astenia.

Gravidanza e allattamento

Sono disponibili dati clinici limitati relativi a gravidanze esposte. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tenofovir disoproxil fumarato su gravidanza, sviluppo fetale, partoo sviluppo post-natale. Usare durante la gravidanza solo se i potenzi ali benefici giustificano i potenziali rischi per il feto. Dato che i rischi potenziali per i feti umani in fase di sviluppo non sono noti, la somministrazione di tenofovir disoproxil fumarato a donne in eta' fertile deve essere abbinata all'uso di un contraccettivo efficace. Negli studi effettuati su animali, si e' visto che il tenofovir e' escreto nel latte. Non e' noto se il tenofovir venga escreto nel latte umano. Si raccomanda pertanto che le donne trattate con tenofovir disoproxil fumarato non allattino al seno i propri figli. Si raccomanda che le donne infette da HIV e da HBV non allattino i propri figli, per evitare la trasmissione del virus HIV e HBV.